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Alice Mado Proverbio, Neuroscienze cognitive della musica. Il cervello musicale tra arte e scienza, Bologna, Zanichelli, 2019

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Musica Docta. Rivista digitale di Pedagogia e Didattica della musica, pp. 175-176

http://musicadocta.cib.unibo.it ISSN 2039-9715

© 2020 Donatella Caramia – Creative Commons BY-SA 3.0

ALICE MADO PROVERBIO, Neuroscienze cognitive della musica. Il cervello musicale tra arte e scienza, Bologna, Zanichelli, 2019, 224 pp.

Neuroscienze cognitive della musica. Il cervello musicale tra arte e scienza di Alice Mado Proverbio presenta in maniera chiara e accuratamente aggiornata una se-lezione tra i più significativi studi relativi alle relazioni che intrecciano la pratica musicale alle funzioni cognitive e alla neuroplasticità ad essa associate. Le neu-roscienze sono attualmente più che mai interessate a indagare l’impatto della musica a livello cerebrale, poiché essa ingaggia un’immensa e fine modulazione mnemonica che dalle zone limbiche e mesolimbiche si trasporta a livello corti-cale implicando un’importante produzione neurotrasmettitoriale (dopamina, acetilcolina, ecc.) che si è dimostrata significativa nel produrre effetti clinica-mente rilevanti.

Il libro ben documenta come l’apprendere musica e il godere della musica possa essere verificato tramite tecniche di neuroimaging che mostrano risultati ine-quivocabili su come le emozioni siano modulate dalla musica determinando va-riazioni nelle aree sensoriali e motorie corticali così come nei centri limbici, in particolare nell’amigdala.

Nell’ampio ventaglio dei temi che sono stati affrontati è molto apprezzabile sia la scelta dei numerosi argomenti, che vanno dall’orecchio assoluto alla riabi-litazione nel Parkinson e in altre malattie degenerative, sia la specifica attenzione verso i sistemi di “mirroring” audiovisivo dei neuroni a specchio ponendoli nel contesto dell’apprendimento musicale in una luce di chiara utilità didattica. Molto rigorosa si presenta la cura nella scelta delle immagini che arricchiscono il testo anche dal punto di vista puramente visivo, determinando così a un primo impatto l’idea che le due culture, musica e scienza, sebbene separate siano co-municanti riconducendo il lettore a ricomporre in sé quell’unità originaria che in realtà esiste tra i due saperi, erroneamente confinanti in campi troppo diversi per lungo tempo fino ai giorni nostri. Alice Mado Proverbio tiene in parallelo le due culture dando la possibilità al lettore di comprendere più profondamente la forza primigenia della musica che si inscrive nella biologia neurale, costruendo un va-lido schema di riferimento anche a livello didattico e attraverso la cura dei rife-rimenti bibliografici, un punto di partenza per poter proseguire autonomamente l’eventuale approfondimento della questione.

Su note di minore entusiasmo, si rileva una certa asetticità espositiva e una carenza di proposizioni che evidenzino la personale visione epistemologica dell’autrice, ancorché comprensibile in virtù della schematicità richiesta dal lin-guaggio scientifico. A mio parere un maggiore coinvolgimento della sua prospet-tiva di ricerca avrebbe testimoniato una più spiccata fedeltà al senso umano, umanistico della musica. Si percepisce, e anche si comprende, che l’autrice si sia obbligata a essere una scrittrice piuttosto nella forma di scienziata, invece di ab-bracciare una più conciliante esposizione sincretica.

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176 Donatella Caramia

Musica Docta, X, 2020 ISSN 2039-9715

In ultimo, nel capitolo sulla musica da film sarebbe forse stato interessante commentare l’importante contributo di alcuni grandi compositori, come Morri-cone, Trovajoli, Nyman che hanno ridisegnato i confini della musica per il ci-nema, facendo vibrare in maniera anticipatoria quella membrana della multisen-sorialità che le meravigliose recenti ricerche della connettomica hanno così ben messo in evidenza.

DONATELLA CARAMIA Roma

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