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Analisi di un sistema di controllo per uno sciame di velivoli senza pilota

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Academic year: 2021

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_______________________________________________7 - Conclusione e Futuri Studi

Conclusioni e Futuri Studi

Questa Tesi si è proposta di studiare il problema del controllo di uno sciame di velivoli senza pilota. Per prima cosa si è cercato di implementare un sistema di controllo decentralizzato in grado di guidare ogni agente verso una direzione obiettivo e simultaneamente evitare l’impatto con altri agenti.

Le simulazioni effettuate considerando ogni agente come punto materiale hanno fornito buoni risultati e confermato quindi la validità di un sistema di controllo basato sul concetto del potenziale di Lyapunov.

L’inserimento della saturazione del valore assunto dal vettore accelerazione ha in parte ridotto le potenzialità di tale sistema di controllo, nel senso che, posizionando gli agenti all’interno di una zona molto ristretta, questi non sono stati più in grado, per effetto della limitazione imposta, di effettuare con successo le necessarie manovre evasive.

Si è voluto quindi stabilire la dimensione minima della zona all’interno della quale si possono disporre un determinato numero di agenti ed essere certi che tutti riescono ad effettuare manovre di fuga senza collidere. Le simulazioni effettuate hanno mostrato non solo quale potenziale repulsivo, tra quelli esaminati, garantisce migliori risultati, ma anche che l’obiettivo prefissato è sempre raggiunto se la dimensione della suddetta zona viene fissata opportunamente; al disotto di una certa distanza minima, determinabile mediante simulazione, la saturazione del comando è da ritenersi la principale

responsabile della collisione tra gli agenti.

Nella parte finale si è inserito un modello semplificato della dinamica nel quale ogni agente non viene più considerato come un punto materiale e le forze che su esso agiscono non dipendono solamente dai comandi, ma sono anche funzioni, in generale, dall’assetto aerodinamico.

Inoltre, in perfetta analogia con quelle che sono le effettive capacità di manovra di un velivolo ad ala fissa, si è inserito volutamente un limite alla direzione nella quale viene fornita la spinta: non è stata cioè tollerata la possibilità che il propulsore possa fornire una spinta negativa e cioè nella direzione opposta alla traiettoria del velivolo.

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_______________________________________________7 - Conclusione e Futuri Studi

Tutto ciò rende chiaramente differenti il vettore accelerazione “voluto” dal sistema di controllo basato sul potenziale artificiale e il vero vettore accelerazione del velivolo, e si perde, per questo motivo, il risultato matematico sulla stabilità globale della risposta. In pratica, l’adozione di tale modello semplificato della dinamica, anche se rappresenta un passo indispensabile per descrivere il comportamento di un velivolo e valutarne le prestazioni con adeguata precisione, non ci permette più di affermare con certezza che l’allineamento di tutti gli agenti lungo una stessa direzione avvenga sempre in assenza di collisioni .

Nonostante ciò, le simulazioni effettuate con l’utilizzo di tale modello, hanno mostrato come l’obiettivo preposto può essere raggiunto senza presentare effetti indesiderati quando gli agenti vengono disposti all’interno di una zona non eccessivamente ristretta e comunque, ben più estesa della minima necessaria per le manovre evasive nel caso più semplicistico in cui gli agenti venivano considerati come punti materiali.

Questo problema potrebbe essere risolto mediante l’utilizzo di una diversa tipologia di velivoli, come ad esempio i velivoli ad ala battente per i quali la manovra di arresto in volo è consentita e non ci sono teoricamente limiti riguardanti la direzione nella quale viene fornita la spinta.

Infine si fa notare come, in alcuni casi, la presenza nel programma di funzioni trigonometriche inverse, ha portato la mancata convergenza dei parametri ai valori obiettivo e, in generale, un allungamento consistente dei tempi di simulazione.

Sarà quindi necessario, in futuro, cercare di sviluppare un alternativo modello, in modo da “alleggerire” il programma e garantire la convergenza in tutti i casi.

Una volta ottenuto questo risultato si potrà completare il programma inserendo un sistema per il controllo del volo in formazione stretta. Il lavoro raggiungerebbe poi il suo completamento con l’implementazione in ambiente Simulink.

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______________________________________________ Riferimenti bibliografici

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