Capability Approach
La tesi di fondo
Il premio Nobel dell’economia Amartya Sen ha criticato a più riprese la
teoria della giustizia di Rawls. Al centro di questa visione alternativa sta
l’idea di capabilities o capacitazioni, che è stata poi ripresa e arricchita da
Martha Nussbaum.
Sen insiste sul rapporto indispensabile tra beni primari e persone. Quello
che conta non è la mera distribuzione dei beni primari ma il loro uso
Gli opposti di niti e naya nella tradizione indiana
L’approccio “niti” di Rawls, essendo esclusivamente istituzionale,
sottovaluta la combinazione necessaria tra istituzioni giuste e
corrispondenti comportamenti effettivi che rendono una società
ragionevolmente giusta.
Sen difende un approccio “naya”, secondo il quale quello che
effettivamente accade alle persone deve essere fondamentale per una
teoria della giustizia. La teoria dei “beni primari” di Rawls deve essere
sostituita da un approccio basato sulle capacitazioni.
Problemi dell’approccio rawlsiano (1)
(1) Rawls sottovaluta il comportamento effettivo degli individui. Questo problema dipende dall’istituzionalismo dell’approccio di Rawls che si concentra unicamente sulla struttura di base della società.
(2) L’approccio contrattualista tende a essere troppo limitato dal momento che non riesce a:
(2a) trattare valutazioni comparative di situazioni in cui si verifica ingiustizia invece di identificare soluzioni trascendentali, ottimali ma del tutto astratte;
(2b) enfatizzare le realizzazioni sociali vere e proprie (oltre l’istituzionalismo); (2c) accettare l’incompletezza di ogni soluzione di un problema sociale (spesso anche un ordinamento parziale può essere accettabile);
Problemi dell’approccio rawlsiano (2)
(3) Il punto precedente (2) implica anche la rilevanza di una prospettiva globale che vada al di là dei vincoli imposti dal perseguimento della giustizia all’interno di una determinata società politica
Sintesi della critica di Rawls: Non è possibile identificare istituzioni giuste senza farle dipendere dal comportamento effettivo delle persone. Questo è il motivo
principale per cui Sen invita a rifiutare l’istituzionalismo trascendentale di Rawls in nome del comparativismo basato sulle realizzazioni.
L’approccio di Sen
La critica principale di Sen mette insieme tre argomenti differenti: (i) un certo anti-istituzionalismo;
(ii) una tesi contro l’approccio puramente ideale di Rawls;
(iii) l’idea che il risorsismo sia insufficiente perché non richiede di considerare la relazione tra risorse e persone.
Sen ritiene che le risorse siano analoghe alla ricchezza, visto che entrambe non hanno valore in sé. Le capacitazioni, essendo connesse alla libertà sostanziale, riguardano invece l’effettiva possibilità delle persone di fare cose alle quali esse stesse attribuiscono valore.
Il problema della povertà
La povertà non dovrebbe essere intesa esclusivamente in
termini di reddito (o risorse). Ciò che conta realmente è come
le persone utilizzano il reddito (o le risorse) per vivere una
vita buona.
Dunque, la povertà dipende non solo dalle risorse disponibili
ma anche da caratteristiche individuali delle persone e
Presupposti del capability approach
Kenneth Arrow in Social Choice and Individual Values sostiene che i confronti interpersonali di utilità non hanno significato. Ciò implica che non si possano comparare i livelli di felicità di persone differenti.
Sen rifiuta questa conclusione. Secondo Sen, il concetto stesso di capacitazione risolve queste difficoltà, prendendo in considerazione il benessere nell’ottica della libertà sostanziale.
Una valutazione delle capacitazioni deve prendere le mosse da due importanti distinzioni: i) libertà e capacità di agire (agency); ii) libertà e realizzazione
Capability approach e il rischio di paternalismo
Il problema consiste nel valutare se l’aver assunto come fondamentali i fini e i risultati piuttosto che i mezzi e le procedure e l’aver accettato i confronti
interpersonali di utilità non facciano correre a Sen alcuni rischi tipici dell’utilitarismo.
Da un punto di vista liberale, il problema riguardante i confronti interpersonali è di natura etico-politica. La quantità di informazioni richieste dall’approccio “naya” voluto da Sen non è di solito disponibile e in molte occasioni potrebbe essere imposta dall’esterno.
Il rischio è il paternalismo e la violazione dell’autonomia individuale quando si impongono le preferenze agli individui.
I casi in cui abbiamo conoscenza di noi
La tesi liberale presuppone che le preferenze e i desideri delle persone siano generalmente opachi.
Tuttavia, in casi di gravi carestie o malattie, per esempio, i gusti e le preferenze risultano piuttosto trasparenti. In questi casi servono cibo e cure mediche ed è facile e non-paternalistico stabilire ciò che le persone vogliono.
Si può affermare che, perché i confronti interpersonali abbiano senso dal punto di vista pubblico, c’è bisogno di un qualche consenso a priori, come nei casi di
urgenza appena considerati. Si può facilmente accettare l’idea che persone con gravi disabilità o afflitte da malnutrizione debbano vivere avendo a disposizione funzionamenti più adeguati.
Riconciliazione tra Sen e Rawls
Si può disegnare una linea immaginaria che separa i membri normalmente cooperativi della società dalle persone meno fortunate.
Per coloro che si trovano al di sopra della linea, una teoria della giustizia à la Rawls funziona, mentre per chi si trova al di sotto, la neutralità liberale non si
dimostra sufficiente. In condizioni di particolare urgenza, l’approccio di Sen risulta adeguato.
Per evitare un certo eurocentrismo ma anche elitarismo di Rawls, si deve prestare attenzione speciale alle relazioni tra persone e istituzioni.