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Guglielmo Boccanegra, Carlo d'Angiò e i conti di Ventimiglia (1257-1262)

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A L B E R T O M. B O L D O R I N I

GUGLIELMO BOCCANEGRA, CARLO D ’ANGIO’

E I CONTI DI VENTIMIGLIA

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F in d a ll' inizio del secolo XII il com une di G e n o v a a v e v a c e r ­ ca to d i in s e r ir s i n e lla Liguria Occidentale, in n e sta n d o si sui d o m i n i ch e la C h ie s a genovese possedeva n e lla contea d i V e n t i m i g li a d a l ­ l ’alto m e d io e v o ed ap p rofittan do o p p o rtu n a m e n te d i tu tte le o cc a ­ sio n i e d i tu tti i pretesti p e r in te rv e n ire , come e le m e n t o p a c if ic a ­ to re , n e l le lo tte che il vescovo ( p o i arcivescovo) di G e n o v a ed i v a r i c o n ti e s ig n o r i lo ca li dovevano sostenere con gli u o m i n i d e l la R i v i e r a di P o n e n te , a n e la n ti ad un a au to n o m ia com un ale. L ’e s p a n s io n e v e rs o o c cid en te e r a indispensab ile a lla sicurezza ed a l l a g ra n d e z z a d e l C o m u n e p e r c h è p erm e tte va l ’occupazione ed il c o n t r o l l o d i i m p o r ­ t a n ti c e n t r i riv ie r a s c h i che c o m m erc ia v a n o in c o n c o r r e n z a con G e n o v a e p r e v e n iv a even tua li v e lle it à esp an sio n istiche p r o v e n z a l i verso la L i g u r i a 1. M a la strad a d e lla conquista n o n f u n è b r e v e nè

1 N. C a lv in i, Relazioni medievali tra Genova e la Liguria Occidentale ( Secoli

X-XI1I), in Collana storico-archeologica della Liguria Occidentale, IX. Bordighera,

19 5 0 , p. 5 e sgg. Per la vicenda dei possessi della chiesa genovese c fr. L. T. B e i.-

g ran o , Illustrazione del Registro Arcivescovile, in Atti della Società Ligure di

Storia Patria ( A.S.Li.), II, parte I, 1870, pp. 337-341 e p. 469 e sgg.; come raccolte

documentarie sull’argomento cfr. Liber Iurium Reipublicae Genuensis, I, in H.P.M. T orino, 18 5 4 , docc. II, III. IV , XIII, XVI, CXCIII. CCXVI, C C X LIII, C C X L IX ; L. T. B e lg ra n o , I l Registro della Curia Arcivescovile di Genova, in A S .Li., II, parte II, 18 7 2 , docc. XXVI, XXVII, X X X . CXXXIII, CXXXVIII, C L X X , CLXXI, CCLXXII, CC XXIV. CCLXXVIII. CCLXXIX, CCCXIII, C C C X V III, CCCXXIV, C C C X L IV ; L. T. B e lg ra d o , Il secondo Registro della Curia Arcivescovile, in

A.S.Li., X V III, 1887, docc. 167, 201, 284, 285, 286, 294. 310, 3 1 1 , 3 12 , 299, 300, e passim, e il recente D. P u n cu h , Liber privilegiorum Ecclesiae lanuensis, in Fonti e Studi d i Storia Ecclesiastica, I, Genova, 1962, docc. 8-10 Le vicende e le relazioni

reciproche dei possessi della chiesa e della Repubblica di Genova n ella R iviera di Ponente sono minuziosamente studiate in N. C a lv in i, Relazioni cit., P e r le lo tte so­ stenute dagli abitanti della Liguria Occidentale per il conseguimento della autonomia comunale cfr. N. C a lv in i, Formazione di comuni rurali nella Liguria Occidentale, in Giornale Storico e Letterario della Liguria, 19 4 1 , X V II, pp. 57-80.

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/

facile. Fino a l secolo XIV è tutto un alternarsi di alleanze e di tra­ dimenti, di g u e rre lunghe, talvolta disastrose, e di paci b re v i ed in­ sicure. con fre q u e n ti ingerenze di potenze straniere ostili a Genova e desiderose di sfruttare a proprio vantaggio ogni difficoltà della Repubblica.

A l l ’inizio d e l secolo XIII la temuta intromissione provenzale nella L igu ria occidentale si va delineando. Dapprima è p re va le n te­ mente in fu n z io n e difensiva e consiste nella tenace, anche se inutile, opposizione d e l conte Sancio, reggente in nome del n ip o te m ino­ renne R a im o n d o Berengario V e alleato dei Ventimigliesi, a lla co­ struzione di u n a fortezza genovese sul promontorio di Monaco, molto im p o rta n t e dal punto di vista strategico2; poi, d u ran te la guerra tra G e n o v a e Ventimiglia del 1219-1222, un esercito p ro v e n ­ zale, al com an do dello stesso conte Raimondo Berengario V , accorre in aiuto dei Ventimigliesi assediati3 ; infine, al tempo d el capitano del po p olo G u glielm o Boccanegra, Carlo d’Angiò, conte e m archese di P roven za, è chiamato nella contea di Ventimiglia dai conti G u glielm in o, Bonifacio e Giorgio. Già nel 1253 Innocenzo I V aveva invitato il f r a t e llo di Luigi IX ad interessarsi alle cose d ’Italia con l ’offerta de lla corona di Sicilia ; ma Carlo d’Angiò, a llo ra reggente di Francia col fra tello Alfonso di Poitiers per la morte di Bianca di Castiglia e l ’assenza di Luigi IX, impegnato nella sua p r im a cro­ ciata \ dovette, sebbene a malincuore, rifiutare l ’offerta ed accon­ tentarsi d e lla promessa dello Hainaut, fattagli da M argherita, con­ tessa di F ia n d ra , in cambio d ell’aiuto nella guerra contro il figlio G iovanni d ’Avesnes, sostenuto da Guglielmo d’Olanda, re dei

2 Annali Genovesi di Caffaro e dei suoi continuatori, a cura di L. T. Bpl­

o ra n o e C. Im p e r ia l e d i Sant’An g e lo, Roma, 1890-1929, II, p. 1 3 5 ; G. R o ss i, Il

principato di Monaco, Torino, 1860, pp. 15-16; E. Ca is de Pie r l a s, I Conti di Ventimiglia, il Priorato di S. Michele ed il Principato di Sehorga, in Miscellanea di Storia Italiana, XXIII, 1884, pp. 46, 47.

3 Annali Genovesi cit., II, pp. 173-174; N. Ca l v in i. Relazioni cit., p. 60.

4 R. Gr o u s s e t, Histoire des Croisades et du Royaume franc de Jérusalem,

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R o m a n i ®. T e r m in a t a la gu erra di F ia n d r a , C a rlo d ’A n g i ò si r i v o l s e di n u o v o a l l ’It a lia ed accettò da i conti G u g lie lm in o , B o n i f a c i o e G io r g io la cessione d e lle lo ro t e r r e e dei lo r o d i r i t t i n e l l a c o n te a di V e n t i m ig li a , sostituendosi così a lo r o n e lla resisten za a G e n o v a , in qu esto p e r io d o p iù che m ai in tenzionata a r e n d e r e e f f e t t iv o e g e n e r a le i l suo d o m in io sul t e r r it o r io fino a M on ac o e a l v a l ic o di T en d a .

G u g lie lm o Boccanegra, d u ra n t e il suo governo d i p o c o p i ù di c in q u e a n n i e, dovette affro n ta re an che la q uestione v e n t i m i g l i e s e e p r o c e d e tte n e lla d u p lice d ire ttric e d ip lo m a tica e m i l i t a r e ; m a r iu s c ì s o lta n to a con ten ere, non ad e lim in a r e , l ’i n f i l t r a z io n e a n g io ­ in a n e l la C ontea. Due mesi dopo la fine te m pestosa d e l suo c a p i ­ tan ato 7, e p re c isa m en te n e l lu g lio d e l 1 2 6 2 , ad A i x , v e n n e r o s ti­ p u l a t i d u e t r a t t a t i tra G enova e il conte di P r o v e n z a 8. T a l i t r a t ta ti, c o n s ig lia ti a l l e d u e p a r ti da re c ip r o c i interessi d el m o m e n t o , a v r e b ­ b e ro d o v u to p o r r e fine a lla contesa v e n tim ig liese ; in r e a l t à , s a n z io ­ n a n d o e ricon osce n d o la presenza angioin a n e lla C o n te a , n o n fe c e ro che a c u ir e u n attrito che, c o ll’a ffe r m a r s i d e lla p o te n z a a n g io in a n e l M e d it e r r a n e o , r i p r e n d e r à p iù v ig oroso e p iù a p e r to p o c o d o p o e r a p p r e s e n t e r à p e r lungo tem po i l p u n c tu m d o len s n e l q u a d r o g e n e­ r a l e d e l le re la z io n i t r a Genovesi ed A n g i o i n i 9.

5 E. G. Lé o n a r d, Les Angevins de Naples, Paris, 1954, p. 38 e sgg.; A . Sa b a- C . Ca s t i g l i o n i, Storia dei Papi, 2 ed., Torino, 1957, pp. 722.723. Per il Saba, che

segue alla lettera il Caggese (c fr. R. Ca c g e s e, Carlo I D'Angiò, in Enc. hai., IX,

19 3 1 ), Carlo D’Angiò avrebbe rifiutato per le eccessive richieste pontificie. Su lla figura di Alfonso di Poitiers, rimasta oscurata da quelle dei più illu stri fra te lli Luigi IX e Carlo D’Angiò, cfr. Ph. Wo l f f, Histoire de Toulouse, Toulouse. 1958,

pp. 139-248.

6 II capitano del popolo governò dal febbraio 1257 al maggio del 12 6 2 : cfr.

Annali Genovesi cit., IV, pp. 24-48.

7 Nella sommossa che rovesciò il suo governo, nel maggio del 12 6 2 , G uglielm o Boccanegra perse il fratello Lanfranco : cfr. Annali Genovesi cit., IV , pp. 46-48.

8 Liber I urium cit., docc. DCCCCLV, DCCCCLVI; Regesti in P. Li s c i a n-

d r e l l i, Trattati e negoziazioni politiche della Repubblica di Genova (958-1797),

Regesti, in A.S.Li., n. s., I. (LXXV), 1960, p. 76.

9 C f r . Annali Genovesi cit., IV, V, passim; G. R ossi, La storia della città dì Ventimiglia, Oneglia. 1888. p. 102, e sgg.; E. Ca is d e Pi e r l a s, Statuts et privi­ lèges accordés au Comté de Ventimille et Val de Lantosque par les comtes de

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S e b b e n e l a questione ventim igliese non sia stata uno dei pro­ b l e m i p i ù i m p o r t a n t i che il Capitano del popolo affrontò durante l a s u a a m m in is t r a z io n e , è ingiusto l ’assoluto silenzio col quale gli A n n a l i , c h e p e r altro rife ris c o n o la contem poranea espansione di C a r l o d ’A n g i ò in P i e m o n t e 10, circondano gli sforzi compiuti dal g o v e r n o p o p o l a r e in questo settore, specialmente n e l 1 2 5 8 , 1 anno d i m a g g i o r tension e. S u l l ’esem pio degli A n nalisti si comportano q u a s i t u t t i g l i storici di G e n o v a u .

I l p r e s e n t e la v o ro , condotto su fonti n o ta rili genovesi in gran p a r t e i n e d i t e la, intende p o rta re un contributo alla conoscenza della f ig u r a e d e l l ’ o p e ra di G u glielm o Boccanegra: siamo ancora privi d i u n ’ o p e r a c o m p le ta su di lui, eppure, dice giustamente il Lopez, se l a m e r i t e r e b b e 13.

vence, G enova, 18 90, pp. 17-22 ; G. Ca ro, Genua und die Mdchte am Mittelmeer,

I, H alle, 1 8 9 5 , p. 210 e sgg.; C. Ma n f r o n i, Storia della Marina Italiana, II, Li

vo rn o , p. 4 8 e sgg.; N. Ca l v in i, Relazioni cit., p. 85 e sgg. C fr. anche tutte le storie di G enova (c fr. n. 11). Inoltre L. Gatto, Il pontificato di Gregorio X, Roma,

1 9 5 9 , p. 2 2 7 e sgg.; M. Ed u a rd Jo r d a n, Les registres de Clement IV, fase. IV,

P a ris, 1 9 0 4 , nn. 992, 1035, 1094, 12 8 5 ; E. Dé prez, Clement VI, Lettres closes pa- tentes et curiales se rapportant à la France, Paris, 1958-61, nn. 1540, 1940, 2705,

2 7 7 1 (a n n i 1345-46). In particolare, sulla signoria genovese di re Roberto e la sua occupazione di Ventimiglia e di Monaco, quest’ultima per mezzo dei guelfi geno vesi, suoi fau to ri, cfr. E. G. Lé o n a r d, Les Angevins cit., pp. 230-232 e 323-326.

10 A n n ali Genovesi cit., IV, pp. 37-39, (anni 1258-1259). Cfr. anche G. M .

Mo n t i, La dominazione angioina in Piemonte, Torino, 1930, e M . Fu ia n o, La pene-

trazione e il consolidamento della potenza angioina in Italia, parte prima, In Pie­ monte, N apoli, 1959.

11 Nessun accenno alla politica ventimigliese del Capitano del popolo in G . Se r r a. Storia dell'antica Liguria e di Genova, II, Capolago, 1835, e in V . Vit a l f,

Breviario della Storia di Genova, I, Genova, 1955. Brevi annotazioni, con parziali

ed izio ni di documenti, si hanno in M. G. Canale, Nuova Istoria della Repubblica di Genova, II, Firenze, 1860, pp. 136.169; G. Caro, Genua cit., pp. 143-149;

F. Do n a v e r, La storia della Repubblica di Genova, I, Genova, 1913, pp. 140-141.

12 Ar c h i v i o d i Stato d i Genova (A.S.G.) specialmente i Cartull. 56, 57, atti del notaio G iovan n i di Amandolesio e il Cartul. 60, atti del notaio Angelino de

Sigestro.

13 R. S. Lo p e z, La prima crisi della banca di Genova ( 1250-1259), Milano,

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I

L A P O S I Z I O N E G E N O V E S E

N E L L A C O N T E A D I V E N T I M I G L I A

A L L ’ A V V E N T O D E L C A P I T A N O D E L P O P O L O

1 . • N el 1 2 4 9 la guerra di G e n o va guelfa c o n tr o F e d e r ic o II, c o m in c ia t a n e l 1 2 3 8 , non era a n c o ra term in a ta , m a o r m a r c h i a r i segni d im o s tra v a n o che non p o te va n o p iù sussistere d u b b i s u l l ’esito fin a le d e lla lotta. Dopo il p e ric o lo corso n e lla p r i m a p a r t e d e l la g u e rra , sp e c ia lm e n te p e r la d isfatta d e l l ’isola d e l G ig lio , G e n o v a si e r a r i p r e s a e n el 1 2 4 8 , p ro p rio d u ra n t e u n a n u o v a o ffe n s iv a s f e r ­ r a t a d a l l ’im p e r a t o r e , aveva o rgogliosam ente r a s s ic u ra to L u ig i IX che a v r e b b e m an ten uto l ’im pegno di a llestire la f l o t t a n e c e s sa ria a lla r e a liz z a z io n e d ella sua C rociata ; anzi, aveva a f fe r m a t o d i a v e r e u o m i n i e m ezzi sufficienti p e r p r e p a r a r n e un a a n c o ra p iù g r a n d e 14. In questo p e rio d o il conte G u g lie lm o, ne m ic o t r a d i z i o n a l e di G e n o v a , ch iese la pace e giurò fe d e ltà a lla R e p u b b lic a . N e lla g u e r r a d e l 1 2 1 9 - 1 2 2 2 egli av eva parteggiato p e r i V e n tim ig lie s i, a l c o n t r a ­ r io de l f r a t e l l o conte M a n uele 15. I l 2 1 luglio 1 2 4 9 , a l s ic u r o n e l suo

11 Annali Genovesi cit., I l i , pp. 17 7 -17 9 ; cfr. anche V . Vi t a l e, I l Comune del podestà a Genova, Milano-Napoli. 1951, p. 282 e sgg. Per la guerra con Fede­

rico I I , cfr. C . Im p e r ia l e d i Sa n t'An g e l o, Genova e le sue relazioni con Federico I l di Svevia, Venezia, 1923, e V. Vit a l e, Il Comune cit., p. 267 e sgg.

15 Annali Genovesi cit., I I , p. 162 e sgg. E. Ca is d e Pi e r l a s, Statuts cit.,

pp. 1 0 - 1 1 ; N. Ca l v i n i, Relazioni cit., p. 60.

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c a s tello d i R o c c a b ru n a , insiem e ai figli G u g lie lm in o e G u g lielm o P e ir e , — il f u t u r o m a rito di Eudossia Lascaris, f ig lia d e ll im p e r a t o r e greco T e o d o r o L a s c a r i s 16, — G u glielm o inca rica l ’a ltro fig lio , R a i­ m o n d o R o s t a g n o , di p o rta rs i a G en ova e di s tip u la re con venzioni di pa ce col p o d e s tà A lb e r to di M a la v o lta . Le con ven zioni vengono fir­ m a te il 3 0 l u g l i o n e l p a la zzo arcivescov ile, residenza d e lla c u ria p o ­ d e s ta r ile 17. I co n ti p ro m etto n o di stare in am icizia col com une di G e n o v a , di f a r e pace e g u e rra m an dato com unis Ia n u e , di consegnare, q u a n d o s a r e b b e piaciuto al C om une, il castello di R oc ca b ru n a custo­ d ie n d u m a d ex p en sa s com u n is Ia n u e. Il podestà di G enova , a sua v o l­ ta. p r o m e t t e d i d a re ai conti ogni anno, alla festa d e lla P u rific a z io n e

16 Nel 1 2 6 2 Michele Paleologo raccomanda Guglielmo Lascaris (Guglielm o P eire, sposando Eudossia Lascaris, ne aveva preso il nome) al podestà ed al Comune di Genova : L . T. Be l g r a n o, Cinque documenti genovesi-orientali, in A.S.LÌ., 18 8 5 , pp. 2 27-229. Cfr. anche De n o Jo h n Ge a n a k o p l o s, Emperor Michael Palaeologus and thè West, Cambridge (Massachusetts), 1959, p. 195, n. 23.

Cais de P ierias ( I conti cit., p. 50) Guglielmo Peire sarebbe figlio di Pietro Ba R itengo che il Cais de Pierlas sia incorso in un errore perchè Guglielmo Peire ne e fo n ti ( L . T . Be l g r a n o, Cinque documenti c it.; A.S.G., Paesi Diversi, Ventimiglia, 2 4/ 364) è sem pre detto figlio di Guglielmo. Il Savio, pur dicendo che 1 albero genealogico dei conti di Ventim iglia, dato dal Cais de Pierlas (/ conti cit., tavo a fu o ri testo, tra le pp. 96.97), è esatto in ogni sua parte, si allontana da lui proprio su questo p a rtic o la re : cfr. F. Sa v io, I Conti di Ventimiglia nei secoli X I, X e X I I I , in Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Letteratura, 1893, XX, p. 441

e sgg., particolarm ente p. 454. Un altro albero genealogico, per altro lacunoso, si trova anche in G. R ossi, Storia cit., pp. 48-49.

17 La residenza della curia podestarile nel palazzo dell arcivescovo era stata la causa di un a ttrito tra Innocenzo IV ed il comune di Genova. A pochi mesi della sua elezione, nel novembre-dicembre 12 4 3 , Innocenzo IV interviene ripetutamente ed energicam ente presso il Comune perchè venga restituito all’arcivescovo il palazzo arcivescovile, sotto pena di scomunica e di interdetto, essendo intollerabile per la dignità della chiesa che il palazzo sia stato abusivamente occupato e destinato alla trattazione di cause ed affari profani : cfr. E. Be r g e r, Les Registres de Inno­ cent IV , I, P aris, 1884, nn. 256, 257, 261, 262, pp. 45-46, Si osservi che il papa

m inaccia di scomunica e di interdetto la sua potente alleata nella lotta contro Federico II. U n accordo deve essere intervenuto in seguito, perchè nel 1249, come s’è detto, ed anche nel 1250, la curia podestarile risiede ancora nel palazzo arci­ vescovile: c fr. Castelli della Riviera di Levante in documenti del sec. X III, in Gior­

nale storico della Lunigiana, n. s., V, n. 1, p. 12. La stessa questione si era già

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d e lla V e r g in e , il 2 fe b b ra io , 50 lib r e di genovini p r ò fe u d o , a p a tto che i co n ti rim a n g a n o fe d e li ed obb edienti ; di f a r r e s t i t u ir e a i co n ti la lo r o casa ed d loro fo rn o in V e n tim ig lia , o p p u re d i f a r c o n s e g n a re lo r o il pre zz o eq u iva le n te , alla fine d e lla guerra con F e d e r ic o o lim im p e r a to r ; di a iu ta re i conti con tro i lo ro nem ici, in p a r t i c o l a r e co n tro G u g lie lm o V en to e Folco C u r i o ; di re s titu ire il c a s te llo di R o c c a b r u n a a lla fine d e lla gu erra 18.

G li a l t r i conti di V e n tim ig lia , — M a n u ele ed i figli B o n i f a c io e G io rg io , — era n o amici di G en ova di vecchia data. M a n u e le , n e l la g u e rra dei G e no ve si contro V en tim ig lia del 1 2 1 9 - 1 2 2 2 , si e r a la s c ia to c o n v in c e r e a pa ssare d a lla p a rte genovese dietro il co m p e n s o m e n s ile d i 1 5 0 l i r e di g e n o v i n i 19.

C on la m o r te di F ederico II, a lla fine d el 1 2 5 0 , a n c h e gli a l t r i n e m ic i di G e n o v a ch iedono la pace, e la t r a n q u il l i t à r i t o r n a n e l la R i v i e r a di P o n e n te. Signori come B o n ifa c io , m a rc h ese d i C la v e s a n a , e I a co p o , m a rch e s e d e l C arretto, co m u n i come S a v o n a , A l b e n g a e V e n t i m ig li a , ch e si eran o rib e lla ti a G e n o va ed e ra n o sta ti so sten u ti v a lid a m e n t e n e lla r iv o lt a d a ll’im p e r a t o r e , ven e n d o a m a n c a r e l ’ap- poggio i m p e r i a l e ed o rm ai strem a ti di forze, si s o tto m e tto n o a l l a d o m in a z io n e genovese. D a p p rim a è il m arch ese di C la v e s a n a il 1 7 fe b b r a io 1 2 5 1 20, p o i il com une di A l b e n g a 21, seguito d a l c o m u n e

18 Copia autentica pergamenacea del 1264. di mano del notaio Bongiovanni da Langasco, in A.S.G., Paesi Diversi, Ventimiglia; 24/ 364; edizione, ma da altra fonte, priva della procura p e r Raimondo Rostagno, in E. Ca is de Pie r l a s, Statuts

cit., Appendice, doc. II. Esiste una differenza tra la copia d ell'A rch ivio di Stato di Genova e la fonte edita dal C a is de P i e r l a s : secondo quella il notaio che ha rogato le convenzioni del 12 4 9 è G u g lie lm o di Varazze, secondo questa è Guglielm o Cavagno: gli A n n ali concordano con la fonte del Cais de P i e r l a s ; cfr. Annali Geno­

vesi cit., IV , pp. 18-19. Inoltre il Cais de Pierlas ( Statuts cit., p. 11 ) incorre in

un errore là dove afferma che Raimondo Rostagno è figlio di G uglielm o P e ire : questo errore sarebbe stato facilm ente evitato se la sua fonte avesse avuto- la p r ò .

cura del conte Guglielmo e dei f ig li G u g lie lm in o e Guglielmo P e ir e , n ella qu ale si chiam a apertam ente Raimondo Rostagno filium et fratrem nostrum.

19 Annali Genovesi cit.. II. p. 16 1 e s g g .; G. R ossi, La storia cit.. p. 6 4 ; N. C a l v i n i , Relazioni cit., p. 60.

20 Liber I urium cit., docc. DCCLXXXVIII, 17 febbraio 1 2 5 1 .

21 Liber Iurium cit., docc. DCCLXXXIX, 18 febbraio 1 2 5 1 . C fr. anche G. R o ssi, Storia della città e diocesi di Albenga, Albenga, 1870, p. 1 1 8 .

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d i S a v o n a 32 e d a l m a rch e s e d e l C a r r e t t o 23: infine, l ’8 giugno 1 2 5 1 , è la v o lt a d e l com un e di V e n tim ig lia 24.

Questa città a v eva su b ito gravi d a n n i m a t e r ia l i d u ra n te la g u e r r a : i c a n o n ic i, che e b b e ro distrutte le lo r o case, ried ifica te poi da G e n o v a n e l 1 2 5 2 - 5 3 25, ric o r d a n o la d e stru c tio n e m c iv ita tis no­ s t r e 20. L e c o n v e n z io n i d e l giugno 1 2 5 1 fin iro n o col d a re il colpo di g r a z ia a l l a p o v e ra città che non si ria lzò p iù ; p r o v a ne sia che le c o n v e n z i o n i del 1 2 5 1 r im a s e r o v a lid e ed in a lte r a te fino al 1 7 9 7 . T u tte le fo rtific a z io n i d o v e v a n o essere cedute a G en o va , che ne assu­ m e v a l a p r o p r i e t à e n e p o te v a disporre a p ia c im e n to 27 ; la gabella d e l s a le e l a riscossione dei d iritti di na vigaz ione e ra n o rise rva ti a G e n o v a 28 ; i l podestà, il giudice e i due scribi del com une di V e n ti­ m i g l ia d o v e v a n o essere genovesi.

22 Liber lurium cit., doc. DCCXC, 19 febbraio 1251 ; cfr. anche I. Sc o v a z z i- F. No b e r a s c o. Storia di Savona, I, Savona, 1926, p. 344; F. No b e r a s c o, Le perga mene dell'Archivio Comunale di Savona, in Atti della Società Savonese di Storia Patria, I, tomo 2, 1919, doc XCII.

23 Liber lurium cit., doc. DCCXCI, 19 febbraio 1251. Le paci di Genova con Albenga, Iacopo del Carretto e Savona furono approvate anche da Innocenzo IV con una le tte ra da G enova: cfr. Liber lurium cit., doc. DCCCIX.

24 Liber lurium cit., doc. DCCCXI.

25 Liber lurium cit., docc. DCCCXLIII-VIII e DCCCLII, 20 agosto 1252-22 ap rile 12 5 3 .

26 A .S.G ., Cartul. 57 cit., cc. 70 v. - 71 r.

27 ... Item quod castra et forcias Vintimilii debet habere comune Ianue et

tenere et eis facere suam voluntatem et sua debent esse; item quod habitaciones et forcie quas fecerunt homines Vintimilii a guerra citra dare debeant Vintimilien ses in forcia comunis Ianue et comune Ianue de eis faciat ad suam voluntatem, videlicet quod eas possit guarnire et disguarnire vel diruere: Liber lurium cit.,

doc. D C C C X I. Non sappiamo se Genova, per rafforzare il suo dominio si valse del d iritto di distruggere alcune fortificazioni e quali: è certo, però, che nel 1260 a Ventim iglia vien e affermata la presenza di un murus novus castrorum (cfr. nota 98). In forza di queste convenzioni il Comune genovese venne in possesso dei tre castelli cittad in i : Rocca, Colle e Appio.

28 Item cabella salis de Vintimilio cum toto proventu eiusdem cabelle debet

esse comunis Ianue... Item quod homines Vintimilii et districtus teneantur navigare de Ianua in pelagus causa negociandi et Ianuam venire ad se expendendum et inde movendum in ligno quo debebunt navigare, et solvere pro expedicamento te­ neantur sicut alii cives Ianue facient et solvent: Liber lurium cit., doc. DCCCXI.

(11)

2 . - La situaz ione n e lla contea sem brava quindi r i s o l t a n e l m o d o m ig lio r e p e r G enova . Ma la calm a era solo a p p a re n te e d u r ò p o c o.

L ’in iz ia t iv a , questa volta, non fu del comune d i V e n t i m ig li a che, con le m o lte fe rite della gu erra ancora aperte e d i t r e c a s te lli c itt a d in i, la Rocca, il Colle e l ’A p p i o , saldam ente p r e s i d i a t i da i G en o ve si, n o n poteva n u trire am b izioni di rivincita. A n c h e le risse san guin ose ch e, freq u e nti nella sua s t o r i a 29, s c o p p ia v a n o a n c o r a d e n tro le m u r a tra le due opposte fa zion i di cittadini, ch e f a c e v a n o ca po a l l e p o te n ti fa m ig lie dei C u rio e dei Giudice, e r a n o s o lta n to un a fa c c e n d a in te rn a cittadina, non eran o rivo lte c o n tr o i l g o v e rn o o c cu p a n te, i l qu ale, anzi, vedeva in esse ottime occasioni p e r a c c re ­ scere i l p r o p r i o dom inio risp ondend o agli inviti, che da ogni p a r t e gli v e n i v a n o r iv o lt i, p e r in te rve n ire a sedare i t u m u lt i ed i m p o r r e la p a c e so.

E ra l ’atteggiam ento dei conti a destare p re o c c u p a z io n i. D a lla f in e d e lla g u e r r a l ’an im o dei conti, an ch e di qu elli t r a d iz io n a l m e n t e am ici d i G e n o v a , si era andato a lien a nd o d a lla R e p u b b lic a . Ne e r a n o causa, da u n a p a rte , la politica genovese e, d a ll ’a ltra , le a m b iz io s e e s co p erte m i r e espansionistiche del conte di P rov en za, C a r lo d ’A n g iò . Queste d u e cause agivano sui conti come forze te n d e n ti a llo stesso

I vantaggi che il monopolio del sale procurava a Genova sono studiati in H. Si e v e-

k i n c, Studio sulle finanze genovesi nel Medioevo e in particolare sulla Casa di S.

Giorgio, traduz. dal ted. di 0 . So a r d i, in A.S.Li., XXXV, 19 0 6 , pp. 1 1 2 -1 1 9 .

Cabellatores o cabelloti o cabelleri salis a Ventimiglia al tempo del Capitano del

popolo furono Desiderato Visconte nel 1257. Marino A lvernia almeno p er l ’u ltim a parte del 1 2 5 7 e per il 1260, Rollerio M alocello nel 12 6 1 , Guglielmo da Voltaggio (che sarà castellano del Colle nel 1263 e nel maggio dello stesso anno prenderà

crucem in subsidium sancte terre ultramaris contra tartaros) nel 1 2 6 2 : cfr. A.S.G ., Cartul. 56 cit., cc. 9 r., 11 v., 16 v., 18 v.; Cartul. 57 cit., cc. 76 v., 96 r., 108 r.,

foglietto volante tra le cc. 135-136. Il Capitano del popolo intervenne ripetutam ente per regolare la buona amministrazione della gabella del sale, nel 1 2 5 7 : cfr. più avanti. A Ventim iglia esistevano saline com unali: cfr. Liber lurium cit.. doc. DCCCCVII, 3 1 gennaio 1258.

29 G. Rossi, La storia, cit., passim.

A .S G., Cartul. 56 cit., cc. 35 r., 39 r. ; la domenica delle Palm e del 12 5 8 scoppia una rissa in platea Vintimilii. Il Capitano del popolo è invitato ad in ­ tervenire anche nel 1259 de pace et concordia componenda et attendenda inter...

homines V intim ilii: cfr. A.S.G., Cartul. 57 cit., c. 40 r.

(12)

scopo, m a o p e ra n ti con im p eg n o e mezzi d iv e r s i e, a lla fine, con ris u lta ti opposti.

S ia G e n o va , sia l ’A n g io in o v o le v a n o o cc u p a re le p r o p r i e t à dei conti, m a , m e n tre p e r G e n o v a questo era l ’u lt im o atto d i u n a con­ tesa s e c o la re condotta senza esclusione di c o lp i p e r la con quista di un t e r r i t o r i o con sid erato in d isp e n sa b ile a lla p r o p r i a sicurezza, p e r l ’A n g io in o invece, a n co ra d e bole, ancora incerto, a n c o ra im poten te a d a r e c o n t o rn i p re cisi a lle p r o p r i e a m b iz io n i, e r a u n o dei tanti te n ta tiv i di p ossibili i n g ra n d im e n ti t e r rit o r ia li, che egli a n d a v a ope­ ra n d o ai con fin i dei suoi stati in v a rie d ire z io n i, v erso la F ra n c ia e l ’I t a l ia 31. I n o lt re , m e n tre G e n o v a con la lun ga serie di g u e rre aveva suscitato odi p r o fo n d i e d e s id e ri cocenti di riv in c ita e, a lla m età del secolo X I I I , si r e n d ev a a n c o ra più invisa, come v e d r e m o , n o n tenen do f e d e ai tra t ta ti, C a rlo d ’A n giò, nuovo a rriv a t o , e ra visto con sim ­ p a t i a p e r c h è offriva, in ca m b io delle p r o p r ie t à dei conti, t e r re in P r o v e n z a e n o te vo li som m e di danaro. Era logico che i conti si riv o l gessero a l u i che r a p p r e s e n ta v a , p e r essi, l ’unico mezzo p e r so p ra v v i v e r e e, in siem e, u n ’ottim a occasione p e r p o rta re u n u lt im o colpo a l l a R e p u b b li c a .

L a R e p u b b lic a , a lla fine d ella guerra con F e d e ric o I L si era c o m p o r t a t a in un m odo fo rm a lm e n te diverso con il co m u n e di Ven ti m ig lia e con i con ti: da V en tim iglia, nelle co n ven zio n i d e ll 8 giu gno 1 2 5 1 , aveva volu to la consegna dei castelli, non solo in uso, m a a n c h e in p r o p r i e t à ; ai conti Guglielmo, nel 1 2 4 9 , e Bonifacio^e G io rg io , n e l 1 2 5 3 , aveva chiesto i castelli solo in uso te m p o ra n e o E ra , in sostanza, una mossa tattica, consigliata d a lle circostanze. G e n o v a , n e l 1 2 4 9 , era ancora impegnata a fondo con tro la R i v i e r a d i P onen te r i b e l l e : era quindi saggia p olitica p e r lei non c a lc a r e t r o p p o la mano col conte Guglielmo, p e r altro ancora forte, e c o n s id e r a r e risu ltato soddisfacente indurlo a togliere il p r o p r io

a P P ° g g i o a i V en tim ig liesi e a cedere il castello di R occab ru n a p e r tu tta la d u r a t a d ella gu erra. Uguale trattamento benevolo fu n s e

r-31 E. G. Lé o n a r d, Les Angevins cit., p. 47 e sgg.

33 P er Ventim iglia, cfr. Liber lurium cit., doc. DCCCXI. Per il conte Gu­ glielm o, cfr., A.S.G., Paesi Diversi, Ventimiglia 24/364. Per i c o n t i B o n i f a c i o e Giorgio, notizia in A.S.G., Cartul. 60 cit., c. 189 r.

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va to , n e l 1 2 5 3 , ai conti Bonifacio e Giorgio, p r o b a b ilm e n t e a m o tiv o d e l la l o r o antica fedeltà. Con V en tim iglia, invece, c h e ta n te g ra v i p r e o c c u p a z io n i aveva sem pre destato n ei governi gen o v esi con le sue f r e q u e n t i e d eroiche, anche se, in definitiva, sfo rtu n a te lo t t e p e r la in d ip e n d e n z a e che o rm ai era strem ata di forze, G e n o v a agì p iù d e cis a m en te e più scopertam ente: c o ll’esigere la p r o p r i e t à d e i c a ­ ste lli c itt a d in i v ole va dim ostrare senza equivoci c h e c o n s id e r a v a d e f in it iv a l a conquista e p e rp etu a l ’occupazione.

Si tr a t t a v a , però, di una differenza fo rm ale, n o n sosta n zia le , t r a la p o litic a perseguita con V e n tim ig lia e quella coi co n ti. Lo scopo c h e G e n o v a si p ro p o n ev a era un ico, e rigua rd ava in u g u a l m i s u r a i c o m u n i in d ip e n d e n t i e le te rre soggette ai conti. A n c h e a p r o p o s ito d e i d o m i n i d i questi ultim i si v o le v a a r r iv a r e ad u n a d e fin itiv a e t o ta le o c cu p a zion e ; solo che, essendo i conti a n c o ra f o r ti m i l i t a r ,

m en te, b iso gn ava agire con p ru d en za e m a sch e ra re le r e a li in t e n ­ z io n i. P e r c i ò G enova attuò un progressivo in d e b o lim e n to m i li t a r e d e i co n ti, in p rim o luogo m an ten endo il possesso d e i c a stelli c o m i­ t a li , r e q u is it i p e r il periodo della gu erra, anche d o p o l a fine di essa, cio è t r a s f o r m a n d o in definitivo u n possesso te m p o ra n e o , in d isprezzo d e i t r a t t a t i ; in secondo luogo facendosi consegnare, m e d ia n t e n u o ve c o n v e n z io n i, gli a ltri castelli, sem p re con la clau sola d e lla t e m p o r a ­ n e ità , m a con ben altre intenzioni ; infine co stringen do i conti a v e n d e r l e le p r o p r ie terre. C h ia rifica tric e sulle r e a li in te n z io n i geno­ vesi è la con dotta del Comune a proposito di u n a c la u s o la d e lle c o n v e n z io n i d e l 1 2 4 9 . Genova si era impegnata col con te G u g lie lm o a r e s t i t u ir e il castello di Roccab runa alla fine de lla g u e rra con

Fede-Le lo tte di Ventimiglia con Genova, lotte appassionate per la propria lib ertà sp considerate dal punto di vista ventimigliese (cfr. G. R ossi, La storia cit., pas­

sim), sono giudicate insensate ribellioni dagli Annalisti genovesi : cfr. Annali Geno­ vesi cit., I, pp 30-53; II, pp. 78-81, 15 1-18 6 ; III, pp. 84-93 e sgg.; IV , pp. 3.4.

Basti ricordare le parole dell'annalista Marchisio Scriba a proposito della guerra del 1 2 1 9 - 1 2 2 2 : ceterum dum Victimilienses ad instar angeli lucis, qui adversus

Creatorem elatus de celesti patria ad infima precipitatus descendit, per inobedien- tiani facti essent rebelles lanuensi civitati, veluti inebriati vino non premeditantes quam durum esset contra stimulum calcitrare, ...: cfr. Annali Genovesi cit., II, pp.

16 1 -1 6 2 . C fr. anche Iacopo da Varagine e la sua Cronaca di Genova dalle origini al

M CC XCV II, a cura di G. Mo n l e o n e, Roma, 1941, II, pp. 336-373, 392.

(14)

r i c o II . I n r e a l t à n e l 1 2 5 5 i l c a s te llo è ancora in m a n o genovese e n e l 1 2 5 7 , i n seguito a lla n u o v a situazione p o litica che si era an­ d a ta f o r m a n d o in C ontea p e r le m i r e di C arlo d ’A n giò, si a u m en ­ t a n o le m i s u r e d i sicurezza p e r c h è R occab runa venga m an ten u ta in possesso d e i G e n o v e s i M.

I l 1 0 g e n n a i o 1 2 5 3 v e n n e r o f i r m a t e le con ven zioni tra il com une di G e n o v a e B o n i f a c io , figlio d i M an uele, conte di V e n tim ig lia , ag e n te a n c h e p e r conto d e l f r a t e l l o Giorgio 86. Conosciam o p ochis­ s im i p a r t i c o l a r i d i queste co n ven zio n i, come si d irà p iù a v a n t i , s e m b r a p e r ò d i p o t e r a r g u ire ch e in esse venn e con cordata la ces s io n e t e m p o r a n e a dei ca stelli dei conti al com une di G enova. Nel 1 2 5 7 , a l t e m p o d e l govern o d i G u g lielm o Boccanegra, le convenzioni d e l 1 2 5 3 v e n n e r o m od ificate, con lie v i vantaggi p e r i conti .

I n t a n t o si s v i l u p p a v a a n ch e l a politica genovese degli acquisti. T a l v o l t a e r a i l C o m u n e ch e d ire tta m e n te acquistava le te rre dei c o n ti ; t a l a l t r a g li acquisti v e n iv a n o effettuati da p r iv a ti cittadini i q u a l i , d o p o b r e v e v o lg e r di te m p o , li cedevano al Com une, fa cendo n a s c e r e i l s o s p e t t o che fosse tu tta una finzione p e r m a sch era re la p o l i t i c a e s p a n s io n is t ic a genovese ed im p ed ire il sorgere di a li a r m i s m i p e r i c o l o s i 38. Nel 1 2 5 5 il conte Oberto vendette a La n fran co B u l b o n i n o m e t à di D o l c e a c q u a 39. L ’anno seguente, il 5 gennaio 1 2 5 6 , i l c o n te B o n i f a c io , n e lla ch iesa di Sant’A n d re a di Camporosso,

34 N otizia in E. Ca is d e Pi e r l a s, Statuts cit., Appendice, doc. I li, p- 120.

35 A .S.G ., Cartul. 60 cit., c. 19 0 r . ; edizione parziale in G. Ca r o, Genua cit.,

p. 1 4 4 , nota 1 .

36 N otizia in A .S G ., Cartul. 60 cit., c. 189 r.

37 C fr. n . 36.

38 N. Ca l v i n i, Relazioni c it., p . 86.

39 G. R o ssi, Storia del marchesato di Dolceacqua e dei Comuni di Val di

Nervia, 2 a ed., Bordighera, 1903, pp. 46-47. LanfraDco Bulbonino della Turca e

figura di u n certo r ilie v o : arricchito con 1 esercizio delle armi, nel 1255 è podestà di V e n tim ig lia ( i l C alvin i dice che è stato anche capitano in Ventimiglia: cfr. N. C a l v i n i , Relazioni cit., p. 86 ; ma dalle fonti consultate per il presente lavoro non

a p p a re ); n e l 1 2 5 9 è signore di Dolceacqua con Zaccaria de Castro, ammiraglio della flo tta gen ovese; n e l 1 2 6 1 è rappresentante del Capitano del popolo per l ’acquisto di alcu ne te rre in R iv ie ra : cfr. Annali Genovesi cit., IV, p. 89; Liber luriUm cit., doc. D C C C C X X X V II e sgg.; G. Rossi, La storia cit., p. 8 2 ; G. C a ro , Genua cit.,

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vendette l ’a l t r a metà di Dolceacqua a Desiderio V isconti, p u r e geno­ vese, p e r 7 0 0 lib r e di g e n o v in i10. Precedentemente, n e l 1 2 5 2 , il C o­ m u n e a v e v a concluso acquisti con gli uom ini di B r e g lio 41 e con il m a rch e s e di Clavesana p e r il territorio di A n d o r a 42.

3. - I con ti si accorsero ben presto delle reali in te n z io n i del C o m u n e e cercaro n o di correre ai rip a ri. Qualunque sia stato il m otivo p o r t a t o dai Genovesi p e r rim a n ere a R oc ca b ru n a , a n ch e dop o la f i n e d e lla guerra, tale modo di procedere d o v e tt e suscitare un p r o f o n d o risentimento n e ll’animo del conte G u g lie lm o , ris v e ­ gliando v e c c h i sospetti e rancori e facendo nascere n u o v e a p p r e n ­ sioni ed incertezze p e r il futuro. Le nuove requisizioni d i castelli, fatte in t e m p o di pace, e gli acquisti sistematici delle t e r r e c o m ita li, eran o le p r o v e evidenti della politica genovese di to ta le conquista d e lla C o n te a . I conti di Ventimiglia furono spinti a g u a r d a re a lla P ro v e n z a d a ll a politica genovese.

pp. 145 (testo e n . 5), 149 n. 1, 151 n. 2, 182-7, 189 n. 1, 256 n. 1 (c o n parziali edizioni d i d o c um e nti); cfr. anche A.S.G., Cartul. 56 cit., cc. 11 r., 44 r., 62 v., 63, 85 r ., 106 r., Cartul. 57 cit., passim; aveva un figlio, Iacobo. anch’egli podestà a Dolceacqua, nel 1263: Cartul. 57 cit., c. 106 r.

40 P . G io ffre d o , Storia delle Alpi Marittime, in H.P.M., Scriptores, Torino,

1839, col. 588. Secondo G. Rossi ( Storia del Marchesato cit., p. 40) anche Desiderato Visconti sarebbe stato capitano in Ventimiglia (notizia ripresa anche da N. C a lv in i,

Relazioni, cit. p. 86); ma anche per il Visconti manca una conferma nelle fonti

consultate p er il presente lavoro. Oltre quello che si è detto a nota 28 su Desiderato Visconti cabellator salis in Ventimiglia nel 1257, per una migliore conoscenza della sua figura cfr. L. T. B elgrano. Documenti inediti riguardanti le due Crociate di

San Ludovico IX re di Francia, Genova, 1859, docc. CXXXVII, CXXXVIII; R.

Lopez, L'attività economica di Genova nel marzo 1253, secondo gli atti notarili del

tempo, in A.S.Li, LXIV, 1935, Regesti, passim; e A.S.G., Cartul. 33, atti del

notaio Guglielm o Vegio, c. 45 r.; Cartul. 21, parte II, attribuita al notaio Pa-

lodino de Sexto, foglietto volante tra cc. 126 v., -12 7 r .; Cartul. 52, atti del notaio Baldoino de Predono, c. 158 r.

41 Liber lurium cit., doc. D C C C X X V III, 22 marzo 1252.

42 Liber lurium cit., docc. D C C C X X X II-IV , 7-8 giugno 1252; doc. D C C C C X L IX , 1252. A proposito del castello di Andora cfr. anche A .S.G ., Cartul. 20, parte I , atti del notaio Nicola della Porta, c. 108 r.

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M a r t i n o d i S o m m a riv a , podestà di Genova, in un a sentenza d e l 2 9 o t t o b r e 1 2 5 5 , p r o m u lg a ta a l l ’inizio d e ll’anno seguente, annul­ l a l e c o n v e n z i o n i s tip u la te con Guglielm o nel 1 2 4 9 col conferimento d e l f e u d o i n esse stab ilito, p e r c h è i conti Guglielm o ed i figli si sono m o s t r a t i i n f i d e le s et re b e lle s co m u n i Ianue e t inobedientes, et m ultas f e llo n ia s c o m m is e rin t c o n tra com une I a n u e iS. N ell’in te rva llo di t e m p o t r a l a em is s io n e d e lla condanna e la sua entrata in vigore, c io è t r a l ’o t t o b r e del 1 2 5 5 e il gennaio del 1 2 5 6 , i Genovesi tentano d i r i s t a b i l i r e b u o n i r a p p o r t i coi conti. Il 15 novem bre 1 2 5 5 A n drea G a t t i l u s i o , c a p i t a n o in R iv ie r a , promette al conte Guglielm o di re­ s t i t u i r e i l c a s t e l l o , la giu risd iz io n e ed i diritti su Roccabruna ; tale p r o m e s s a è a p p r o v a t a d a l podestà di Genova il 1 3 dicem bre dello stesso a n n o 44.

M a i c o n t i non si accontentarono di una promessa e non m u­ t a r o n o a tt e g g ia m e n t o nei rig u a rd i di Genova: così la sentenza di c o n d a n n a v e n n e p ro m u lg a ta , come si è detto. E ’ p ro b a b ile che al­ l ’o r i g i n e d e l l ’ accusa di tra d im e n to contro il conte Guglielm o ci f o s s e l a s c o p e r t a , da p a rte genovese, di intese segrete tra lui e Carlo d ' A n g i ò 45. Q u a l c h e tem po dopo intercorsero effettivamente accordi t r a G u g l i e l m i n o , figlio del conte Guglielmo, ed il conte di P ro ­ v e n z a 48.

Q u e s ta e r a la situazione nella contea di Ventimiglia all av­ v e n t o d e l C a p it a n o del p op olo. I burrascosi avvenimenti del feb­ b r a i o 1 2 5 7 , c h e p orta ron o alla elezione di Guglielmo Boccanegra. d o v e t t e r o f a r s e n tire la lo ro ripercussione anche nella contea: p r o ­ b a b i l m e n t e si d e ve al m utam ento di regime verificatosi a Genova i l t e m p o r a n e o , m a forse determinante, disinteresse del governo po­ p o l a r e p e r l e cose della Liguria Occidentale.

43 Annali Genovesi cit., IV, pp. 18.19.

44 E. Ca i s d e Pie r l a s, Statuts cit., Appendice, doc. Ili, p. 120.

45 P. Gi o f f r e d o, Storia cit., col . 588. 46 C fr. nota 74.

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I

I I

L ’ A Z I O N E D I P L O M A T I C A

D E L C A P I T A N O D E L P O P O L O

1 . - G r a v i problem i di politica interna ed estera assorbirono l e c u re d i Guglielm o Boccanegra a l l ’indomani d e lla sua elezione, a v v e n u t a n e l febbraio 1 2 5 7 47.

A l l ’in te r n o egli aveva ereditato dal governo p re ce d en te una d if f ic ile situazione economica e finanziaria, causa p r in c ip a le del c a m b ia m e n t o di regime. Dopo u n periodo di r a p id a ascesa dal 1 2 4 8 al 1 2 5 5 , in concomitanza con l ’ultimo atto d e lla gu erra tra In n ocen zo I V e Federico II e l ’allestimento della p r im a crociata di L u igi I X , l ’espansione economica genovese conobbe u n a battuta di arresto e d iniziò una fase discendente, risolta solo n e l 1 2 6 1 , l ’anno de l tr a t ta to del Ninfeo. Nel 1 2 5 5 vennero a cessare quasi del tutto le co m m esse ; l ’industria navale entrò in crisi e, con essa, tutta q u e lla p a r t e d e ll’artigianato la cui attività era legata in qualche m o d o a l l e fo rn itu re navali. Una grave disoccupazione si diffuse negli strati p iù u m i li della popolazione. Quasi contem poraneam ente entrò in crisi a n c h e l'industria laniera, ancora giovane in G enova , p ro v o ­ ca n do il fa llim e n to di alcuni b a n c h i 48.

47 Annali Genovesi cit., IV . p. 24.

48 R . S. Lo p e z, Il ritorno all oro nell'occidente duecentesco, in Rivista Sto­ rica Italiana, L X V . 1953, pp. 187 e sgg.; Id e m. Le origini dell'arte della lana,

in Studi sull'economia genovese nel Medio Evo, Torino, 1936, p p. 6 e sgg.; Id e m,

La prima crisi cit. Una rassegna minuziosa dei vari aspetti dell’attività economica

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I l C a p i t a n o d e l p o p o lo si d edicò subito con energia a risa n a re l e f i n a n z e d e l C o m u n e . E m ise u n prestito a l l ’8 % , docum entato dal- 1 ag osto d e l 1 2 5 7 ; a p p lic ò l ’im p o s ta diretta sul p a trim o n io , p u r con q u a l c h e o p p o s i z i o n e da p a r t e dei nobili, tra la fine del 1 2 5 7 e 1 i n i z i o d e l 1 2 5 8 ; riscattò, a f a v o r e del Comune, le concessioni e g li a p p a l t i c h e , concessi l a r g a m e n t e dai governi preced en ti, a vevano c o n s e n t it o l a r g h i p r o fitt i a l l a passata classe dirigente. Con questi p r o v v e d i m e n t i e g l i riu scì a m ig lio r a r e , alm eno tem poraneam ente, l e f i n a n z e d e l C o m u n e 49.

A l l e s t e r o , i n p a r t ic o la r e a C a g lia ri contro i P isan i e a S. Gio­ v a n n i d A c r i c o n t r o i V e n e z ia n i, la situazione m ilita re genovese e r a m o l t o p r e o c c u p a n t e e p ra tic a m e n te compromessa. A San G io­ v a n n i d ’A c r i , t r a gli a lle a t i dei' V en ez ian i, gli A n n alisti hanno cura d i s e g n a l a r e a n c h e i P r o v e n z a li. Negli anni 1 2 5 7 e 1 2 5 8 i Genovesi s u b i r o n o d u e g r a v i sconfitte, in Sardegna e a San G iovanni d ’Acri', s e n z a p a r t i c o l a r i c o lp e da p a r t e d e l Capitano del pop olo, al q u a le e r a a n c h e m a n c a t a la c o lla b o ra z io n e dei m a g n a ti50.

a G en o v a a m età circa del periodo ascensionale che va dal 1248 al 1255, si ha in R . Lo p e z. L attività economica di Genova nel marzo 1253 secondo gli atti notarili del tempo, in A .S.Li., LXIV, 1935, pp. 163-270. Una nota negativa in

questo periodo di splendore dell’economia genovese è rappresentata dal banco di G u g lie lm o L eccaco rvo che si trova in difficoltà verso il 1250 : cfr. F. Gu e r e l l o,

La crisi bancaria del piacentino Guglielmo Leccacorvo (1259), in Rivista Storica Italiana, L X X I, 19 5 9 , pp. 292-311. A proposito delle forniture militari dei Ge­

novesi p er 1 a llestim en to della prima crociata di Luigi IX può essere utile cfr. L . T. Be l g r a d o, Documenti inediti cit.,; cfr. anche V. Vit a l e, Il Comune cit.,

pp. 3 6 7 -3 7 1 .

49 H. S l E V E K i N G , Studio sulle finanze cit., parte I, p. 62 e sgg.; parte II, p. 5 e sgg-; F . G u e r e l l o, La crisi cit., pp. 302-303. Cfr. anche Liber lurium cit., docc.

D C C C C V , D C C C C V I, DCCCCXIII, DCCCCXVI. Il Boccanegra fece anche eseguire la v o ri n e l p o rto per alleviare la disoccupazione: cfr. Liber lurium cit., docc. D C C C X C V I, D CCC C X X IX , DCCCCXXX, DCCCCXXXII.

50 A nnali Genovesi cit., IV, pp. 28-36; Liber lurium cit., docc. DCCCLXXXII- D C C C L X X X V I, DCCCLXXXIX, DCCCXCII-DCCCXCIII. DCCCXCVIII, DCCCCII. C fr. anche G. Ca r o Genua cit., p. 16 e sgg. e V. Vit a l e, Breviario cit., I, p. 78.

P e r alcu n i p a rtic o la ri sulle navi e sugli uomini delle spedizioni genovesi in Sar. degna e a S. G iovann i d’Acri, cfr. A.S.G., Cartul. 60 cit., cc. 196 r., 202 r„ 227 r.. 2 6 6 r., 2 7 6 r. ; Cartul. 65, atti di Corrado di Capriata, cc. I r ., 7 r„ 9 r., 1 0 r„ 1 2 r., 24 t., 27 v., 30 r„ 35 v.

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G u g li e lm o Boccanegra si preoccupò dapprima d e lla situazione in G e n o v a e n e l l ’Oltremare, poi di quella della L igu ria . S i pu ò da­ tare 1 in iz io di una politica precisa del governo p o p o l a r e nei r i ­ g u ard i d e l distretto genovese in Liguria e della con tea di V e n t i­ m ig lia in p a rtic o la re solo dal novem bre 12 57 , a otto mesi, cioè, d a l l ’in s e d ia m e n t o del Capitano del popolo.

E ’ v e r o che, p e r quanto riguarda Ventimiglia, i l C a p ita n o del p o p o lo i n t e r v e n n e a varie riprese anche prima del n o v em b re , ma si tra tto s e m p r e di interventi diretti alla riorganizzazione a m m in i­ s tra tiv a e fin a n z ia ria della Contea, non a fronteggiare il p e ric olo p r o v e n z a le . G enova, nelle convenzioni d ell’8 giugno d el 1 2 5 1 , si e ra r i s e r v a t a la gabella del sale. Guglielmo Boccanegra precisa le m o d a lit à d e l l ’ap ertu ra e della chiusura della porta d e lla gabella, fissa il p re z z o del sale (6 soldi la mina per i forenses e 3 soldi la m in a p e r i cives), e vigila perchè le sue disposizioni siano osservate.

E ’ c a b e llo tu s salis nel 12 5 7 Desiderato Visconte, d e lla potente fa m ig lia viscon tile di Genova, largamente rappresentata a V e n ti­ m ig lia in questi anni in posti di rilievo. C ontem poraneam ente a D esid era to si trovano a Ventimiglia Bertramo Visconte, capitan o in V e n t i m ig li a n e l 1 2 5 8 e castellano della Rocca l ’an no successivo; G io v a n n i Visconte, servente del castello del Colle, che h a in ap p a lto il pe d ag gio in rip a civitatis Ia n u e ; Nicola Visconte, serven te del ca­ stello d e l C o lle nel 12 60 -6 1 e poi, nel 12 64 , castellano di Rocca­ b r u n a ; E n ric h e tto Visconte e Pasquale Visconte, castellano d e ll’Ap- pio n e l 1 2 6 0 51.

D e d ito ad una varia attività mercantile anche p e r mezzo del f r a t e l l o G io v a n n i, Desiderato Visconte, nella gestione d e lla gabella d el sale, n o n si attenne alle disposizioni del Capitano del pop olo, che, i l 2 n o v em b re 1 2 5 7 , gli impose di cedere la ga bella a M arino A l v e r n i a e di presentarsi a Genova alla sua presenza p e r risp onde re del suo o p e ra to 52. Un altro intervento del Capitano del po p olo , n e l­

51 A .S.G ., Cartull. 56, 57 cit., passim; per Nicola Visconte, castellano a Roccabruna, cfr. Liber lurium cit., doc. DCCCCLVIIl. Un Nicola Visconte è po­ destà ad Arm a nel 1260, cfr. Liber lurium cit., doc. DCGCCXXXIV; cfr. anche N. Ca l v i n i, Relazioni medievali cit., p. 88.

52 A.S.G ., Cartul. 56 cit., c. 18 r. Per altri interventi del Capitano del popolo sullo stesso argomento, cfr. cc. 9 r., 11 v., 16 v. (18 agosto-21 ottobre 1257).

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l ’o t t o b r e d e l 1 2 5 7 , rig u a rd a u n a rissa scoppiata tra G u glielm o da V o l t r i , s e r v e n t e d e l castello d e lla Rocca, agli o rd in i del castellano I a c o b o C o n t a r d o , ed il t e m p l a r e R aim on d o G a llia n a . G u glielm o era stato f e r i t o a l ca p o, m a non in m a n ie ra grave, da l m om ento che c o n t in u a v a a f r e q u e n t a r e co m p a g n ie e tavern e. G u g lielm o Bocca­ n e g r a , p e r m e z z o di M a rin o A lv e r n i a , vicegerente di B arto lo m eo F e r r a r i o , g i u d i c e del com u n e di V en tim ig lia, com an da a l castellano I a c o b o C o n t a r d o di t e n e re il fe r it o lontano d a lle ta v e rn e e dalle c o m p a g n ie , e d a G u g lie lm o di usarsi quei rigu a rd i che si con ven ­ gono a d u n u o m o fe rito al capo. In un secondo m om ento, essendo i m p l i c a t o n e l l a rissa un te m p la r e , viene chiam ato in causa anche il v e s c o v o d i V e n t i m i g li a , Azzo V i s c o n t i 53.

Questi interventi del Capitano del popolo, — numericamente

limitati, — dimostrano che il disinteresse del governo popolare

per gli affari della Contea non va inteso in senso assoluto, ma in

relazione ad una specifica politica antiangioina.

2 . - I n d i c a z io n i precise di fatti ben più im portanti si hanno d a l n o v e m b r e 1 2 5 7 , con la concessione dei pieni poteri al fra tello d e l C a p i t a n o d e l pop olo, Iacobo Boccanegra, e a due An ziani. La c o n c e s s io n e d e i pieni poteri è del 28 novembre 1 2 5 7 . Sebbene d i essa si a b b i a notizia attraverso un documento rogato a V e n ti­ m i g l ia , la s u a im p o rta n z a valica i confini della Contea ed è tale da f a r c i r i t e n e r e che ogni studio sull’attività del Capitano del p o p o l o in L i g u r ia , esclusa Genova, per i prim i tempi del suo go­ v e r n o , d e b b a p re n d e re le mosse da essa. Dal 28 novem bre, per q u a n t o r i g u a r d a Ventim iglia, inizia la prima fase di una specifica

53 A .S.G ., Cartul. 56 cit., c. 14 v. Marino Alvernia era anche serviens della Rocca e, nel 12 6 0 , fu cabellator salis : cfr. A.S.G., Cartul. 57 cit.. c. 76 v. e passim. Su lla presenza dei Templari a Ventimiglia, cfr. G. Rossi, La Storia cit., p. 76, testo e nota 1. II 9 ottobre 1257 Bartolomeo Ferrario, giudice del comune di V entim iglia, chiede al vescovo Azzo che custodisca Raimondo Galiana. templare, fe rito re di G uglielm o da Voltri, affinchè, se il ferito dovesse morire, Raimondo possa essere p u n ito ; Azzo rifiuta, ma si fa garante del templare: A.S.G., Cartul.

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politica d e l B o cca n eg ra: fase che si potrebbe ch ia m a re d i p lo m a tic a , e che in d u e p e rio d i arriva fino al maggio d e ll’anno successivo.

Il p o d e s tà ed il Capitano del popolo vogliono p o r r e rim e d io ai m a l i ed e lim in a r e le cause d e ll’inimicizie esistenti in alcu ne p a r t i dei t e r r i t o r i soggetti al governo genovese in L ig u r ia 5\ A tale fin e c o n ce d o n o la loro stessa potestatis p len itu d in em a l n o b ile la- cobo B o c c a n e g ra , fra tello del Capitano del popolo, ed agli A n z ia n i G io v a n n i B o caz io e Lanfranco P ig n a t a r io 55. I p ien i p o t e r i sono concessi a Ia co b o Boccanegra, da solo o con i due A n z ia n i, di m odo che Ia cob o, da solo o con i due Anziani, possit p ro m itte re , co m ­ p ro m itte re , o b lig a re , conventionem fa cere , im ponere p en as et im ­ p ositas e x to rq u e re , p re cip ere , statuere, o rd in are et d e m u m o m n ia ja c e re , tam ex p ressa quam non exp ressa. La giurisdizione p le n a r ia di Ia cobo n o n ha lim iti te rrito ria li nè personali: essa si estende a tu tto il d istretto genovese in L ig u ria : il podestà ed il C a p ita n o

54 A .S.G ., Cartul. 60 cit., c. 189 d. ; edizione in M, G. Can a l e, Nuova Istoria

cit., p. 13 6 . I m ali e le discordie che il Podestà ed il Capitano del popolo di Genova vogliono estirpare con la missione dei plenipotenziari, sono, almeno per quanto riguarda Ventimiglia, le peggiorate relazioni coi Conti; se si eccettua, infatti, un intervento presso Azzo Visconti, vescovo di Ventim iglia. per la puni­ zione da infliggersi ad un chierico di cattiva condotta, — incombenza per la quale non erano evidentemente necessari i pieni poteri, — dalla documentazione arrivata fino a noi si vede che i plenipotenziari non si occuparono d'altro che di norma­ lizzare i rapporti tra i Conti ed il comune di Genova.

55 Iacobo Boccanegra era stato in relazione di affari col re di Francia Luigi IX in occasione della realizzazione della prima Crociata di quest'ultimo: cfr. L. T. Be l g r a n o, Documenti inediti cit., doc. CC. Un Iacobo Boccanegra s'in­

contra nel 12 7 2 : ha sposato una certa Iacoba che possiede una terra a Recco (cfr. A .S.G ., Cartul. 58 atti del notaio Giovanni di Amandolesio, c. 15 5 ): non si hanno elem enti sufficienti per identificarlo col fratello del Capitano del popolo. Nello stesso anno Iacobo Boccanegra. che è certamente il fratello del Capitano del popolo, concede a Marino Boccanegra, suo fratello, 1385 libre di genovini da negoziare a Cipro o in Siria ; è presente anche Sim onetto Bocca­ negra, figlio di Iacobo : cfr. A.S.G., Cartul. 55, atti del not. Angelino de Sigestro, c. 1 1 6 v. A ltri Boccanegra si incontrano negli anni 1257 e 1 2 5 8 : Nicola Bocca­ negra e Ogerio Boccanegra (A.S.G., Cartul. 33 cit.. c. 83 r.), Giovannino Boccane­ gra (A .S.G ., Cartul. 60 cit., c. 13 v.), ma non sappiamo se siano o no in relazione con Guglielm o. Lanfranco Pignatario era cognato del trovatore Lanfranco Cigala: cfr. A. M. Bo l d o r i n i. Per la biografia del trovatore Lanfranco Cigala, in Miscella­ nea di Storia Ligure in onore di Giorgio Falco, Milano, 1962, pp. 173.193.

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v o g l io n o e l i m i n a r e a lic u b i i m a li che sono, essi dicono, in nostro d is t r ic t u ; p e r quanto r ig u a rd a le persone, poi, il podestà ed il Ca­ p i t a n o si r iv o lg o n o a tutti, e da tutti, indistintam ente, singulis u n iv e r s a lit e r e t s in g u la rite r u n iversis, — esigono obb edien za verso i p l e n i p o t e n z i a r i . Sono queste fo rm u le generali, le q u a li caratte­ riz z a n o i p o t e r i concessi a Iacobo ed ai due A n zia n i, che inducono a v e d e r e n e l l ’atto del 2 8 n o v e m b re l ’inizio d ella p o litica ligure del g o v e r n o p o p o l a r e .

L ’8 d ic e m b r e , una decina di giorni dopo la lo ro elezione, i p l e n i p o t e n z i a r i sono al la v o r o in Ventim iglia. P ro b a b ilm e n t e in­ c o m i n c i a r o n o da V e n tim ig lia la loro opera di rifo rm a , m a non d o v e t t e r o l i m i t a r s i alla Contea. La priorità accordata a V en tim iglia d i m o s t r e r e b b e la p a rtic o la re delicatezza della situazione in questo s e t t o r e . L a l o r o presenza n e lla Contea è documentata fin o al 14 d i c e m b r e d e l l o stesso 1 2 5 7 58 ; poi di loro non sap piam o p iù nulla f i n o a l 4 giu gn o 1 2 5 8 , quando Iacobo Boccanegra è segnalato a S a v o n a c o m e p o d e s t à 57. E’ p ro b a b ile che n e ll’in te rva llo di tem po tra l a m is s io n e a V e n tim ig lia e l ’inizio della podesteria savonese, il f r a ­ t e l l o d e l C a p ita n o del p o p olo, munito degli stessi pieni p o te ri, abbia o p e r a t o in a l t r e lo calità del distretto genovese; ma a noi non consta e n e m m e n o interessa sap erlo, in questo momento. P e r quanto r i ­ g u a r d a V e n t i m ig li a , sembra che i plenipotenziari abbiano compiuto t u t t o q u e l l o ch e riuscirono a compiere nel periodo 8-1 4 dicembre, e c h e p o i n o n siano p iù r ia p p a rs i in Contea.

56 A .S.G ., Cartul. 60 cit., cc. 189 r.-190 r. ; Cartul. 56 cit., c. 55 v. La mis­ sione ven tim igliese dei plenipotenziari dovette durare una trentina di giorni : pos­ siamo ricavare indicazioni in questo senso dal cartulario di Angelino de Sigestro, n otaio che seguì i plenipotenziari in Contea e che ci lasciò tutti gli atti rogati in quest’occasione e arrivati fino a noi, eccetto quello attinente ad un intervento di Iacobo Boccanegra presso il vescovo di Ventimiglia e dovuto alla penna di Gio- van n i di Am andolesio. Angelino de Sigestro, prima della missione ventimigliese, roga a G enova fino al 24 novembre, e, dopo la missione stessa, riprende a rogare, il 22 dicem bre (A .S.G ., Cartul. 60 cit., cc. 188 U.-190 u.).

57 Iacobo Boccanegra è podestà a Savona dal 1258 al 1262 : cfr. V. Po g g i,

Series nobilium. Genuensium qui potestatis, capitami ac vicarii munere functi sunt extra patriam inde ab anno MCXX usque ad saeculi XV exitum, in H.P.M., XVIIL

T orino, 1 9 0 1 , col. 11 2 3 ; cfr. anche I. Scovazzi-F. No be r a sco, Storia di Savona,

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