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Depistaggi. Percezioni provocate

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Academic year: 2021

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DEPISTAGGI

Percezioni provocate

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Relatore Beppe Finessi Politecnico di Milano Scuola del Design

Laurea Magistrale in Design degli Interni a.a. 2019/2020

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SOMMARIO

Oggetti sconosciuti Insoliti mutanti Possibili ossimori Introduzione p.5 p.149 p. 151 p. 219 p.291 p. 293 p. 359 p. 13 p. 15 p. 89 1. 2. 3. Spazi incerti Inversioni sospensioni Definiti infiniti Illusioni affidabili Inganni programmati Invisibili impossibili

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INTRODUZIONE

Concediamoci l’opportunità di sperimentare, attraverso gesti volontari e calcolati, la possibilità di alterare la nostra quotidianità. Regaliamoci l’occasione di studiare nuove prospettive, di attivare momenti di rottura in grado di aprire nuovi punti di vista su una realtà conosciuta.

La ricerca crea un percorso dedicato alla volontà di trovare nuovi sguardi su oggetti, ambienti e situazioni quotidiane. Attraverso sabotaggi e depistaggi si stabilisce un cammino per risvegliare la capacità di stupirsi di fronte a quotidianità scontate.

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Sono atti consapevoli, gesti meticolosamente progettati e studiati per riaccendere l’attenzione verso contesti conosciuti.

Artisti, designer e architetti si affidano alla creatività, consapevoli di non costruire mai dal nulla, ma di mantenere come punto di partenza il rapporto con ciò che si conosce.

Da qui nascono progetti di oggetti e spazi che sembrano abitanti di un nuovo mondo. Forme e funzioni vengono stravolte, i riferimenti con la realtà sono manipolati, portati all’estremo o addirittura annullati.

Idee contraddittorie, situazioni in cui logica e paradosso lottano e si fondono insieme. Sperimentazioni in grado di portare gli osservatori a una sensazione di inettitudine e disturbo percettivo.

Invenzioni spiazzanti che creano soluzioni e presenze ignote.

Le opere diventano strumenti dedicati alla programmazione di nuove procedure e nuovi modi per entrare in contatto con realtà diverse, in cui rappresentazioni inconsuete di oggetti e spazi della nostra quotidianità generano un inedito rapporto tra realtà e dimensione inconscia. Sono lavori che creano e stimolano slanci verso nuovi universi.

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Le opere ed i progetti raccolti generano cortocircuiti inaspettati che rompono le tradizionali forme di comunicazione.

Quando entriamo in contatto con qualcosa di nuovo attiviamo una serie di aspettative dovute alla nostra cultura e alle nostre esperienze sociali. Categorizziamo la situazione e la realtà in cui veniamo immersi in base alle nostre conoscenze.

L’obiettivo della ricerca è quello di stravolgere questa abitudine, creare negli osservatori uno stato di sconvolgimento dovuto alla sovversione delle regole. Artisti e architetti concentrano le loro ricerche su oggetti e ambienti che possano essere in grado di farci uscire da questo limbo percettivo, i loro progetti inducono prima al sorriso e poi alla riflessione, catapultado gli osservatori in un mondo al limite del possibile e del reale.

Un percorso per raccogliere altre realtà, altri modi, altre strade, altre prospettive, per far nascere nuovi possibili sguardi verso una quotidianità inedita.

Pensare a universi, abitudini e movimenti nuovi, per regalarci la consapevolezza di poter sempre riprogettare e reinventare la nostra vita.

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La ricerca si sviluppa in un percorso composto da tre categorie.

La prima racconta di Oggetti sconosciuti, qui sono raccolte e prese in esame opere che lavorano su esistenze giornaliere, che mutate, distorte e assemblate generano nuove presenze quotidiane.

La seconda, Spazi incerti, esamina ambienti che, ponendo il visitatore al centro dell’esperienza, sono in grado di far perdere l’orientamento e la concezione dello spazio.

L’ultimo capitolo Illusioni affidabili tratta di depistaggi più concettuali e legati all’interpretazione di oggetti situazioni e spazi.

L’intero racconto vede alcune opere accoppiate su due pagine, in modo che possano confrontarsi e raccontarsi come elementi complementari. Altre opere sono presentate e lette autonomamente in quanto necessitano di uno spazio indipendente. Ogni categoria termina con un’opera che per intento e significato dialoga con le precedenti, ma che utilizza un approccio e una realizzazione completamente diversa.

Alcuni artisti compaiono con più frequenza all’interno del racconto poiché hanno fatto del depistaggio percettivo una delle principali modalità espressive del loro lavoro.

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OGGETTI

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Oggetti di uso quotidiano come sedie, poltrone e tavoli, sono i protagonisti dei luoghi e delle azioni giornaliere. Li conosciamo a memoria e con il passare del tempo diventano presenze sottili e silenziose delle nostre vite. Artisti e designer puntano una luce su questi oggetti facendoli diventare protagonisti indiscussi.

Le opere selezionate subiscono un mutamento nella loro forma archetipica, le superfici rettilinee diventano curve, i piani si inclinano. Attraverso forme nuove e inattese questi oggetti cessano di essere presenze inosservate e diventano inaspettati protagonisti di una nuova quotidianità.

INSOLITI

MUTANTI

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Depistaggi

Attraverso un piccolo gesto è possibile trasformare oggetti ordinari in elementi ironici, in grado di affascinare e attirare l’interesse degli osservatori. Le ricerche di questi artisti conducono i rispettivi progetti verso oggetti verosimili, così vicini alla nostra realtà che accendono il bisogno di prestare massima attenzione ad ogni singolo dettaglio. Sono oggetti e arredi in grado di generare nuovi accostamenti, sequenze e composizioni inedite.

Inclinando di 45° il piano di una seduta si crea una

Sedia per visite brevissime, che obbliga gli ospiti a

incontri e conversazioni rapide. Con una semplice azione si possono riprogettare modi e tempi di utilizzo di oggetti quotidiani.

Nell’opera Pico cansado il manico di un piccone si scompone in tante piccole parti. Come vertebre di una spina dorsale, i vari elementi donano all’utensile la possibilità di muoversi, piegarsi e curvarsi. I nuovi gesti fluidi interferiscono con la principale funzione del manico, il quale, non più in grado di sorreggere il peso del piccone, diventa una protesi inadeguata ed inutile. La forma del tavolo da biliardo Carambole with

pendulum viene plasmata dalle mani dell’artista. La

superficie rettangolare si trasforma in una morbida ellisse, la nuova forma dell’oggetto impone nuove

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Insoliti mutanti

modalità di utilizzo e nuove regole di gioco.

Ad una prima e rapida vista Laputa bed può apparire come un normale letto singolo. Osservandolo si scopre essere un nuovo, ed alternativo, modello di letto matrimoniale. I cuscini sono posizionati ai due poli opposti della struttura. Non è più acconsentito sdraiarsi accostati in orizzontale. L’artista progetta una nuova abitudine, dormire allineati rispetto ad una linea verticale e condividere in un nuovo modo l’intimità del riposo. L’atto del cibarsi è un altro gesto, legato alla quotidianità, che si porta dietro la necessità di un adeguato livello di privacy. Nel lavoro Table for two, diminuendo le distanze tra oggetti e persone, piatti e sedie arrivano a fondersi per lasciare sempre meno spazio tra i due corpi umani.

Intuizioni opposte emergono dal lavoro Sedia parziale, in cui lo schienale e la seduta dell’arredo sono ritagliati. Lasciando solo il profilo e le gambe metalliche l’oggetto muta il suo aspetto, annulla la sua funzione e accende il nostro interesse. Può essere, in fine, l’intero spazio domestico a farci entrare in una realtà quotidiana inaspettata. Il duo artistico vedovamazzei nell’opera

After love propone la realizzazione della casa di Buster

Keaton. Un edificio distorto, una struttura in equilibrio precario impone nuovi modi di vivere e di muoversi.

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Depistaggi

Ogni singolo gradino di questa scala a pioli cede sotto il peso della gravità, appoggiandosi uno sull’altro e scivolando inevitabilmente verso il pavimento. Le opere realizzate dall’artista sono in grado di

generare spazi fisici e mentali in cui i visitatori vengono emotivamente coinvolti e sconvolti. Gli oggetti e gli spazi progettati sono assurdi, incoerenti e privi di funzione, sono presenze uniche che costruiscono e abitano un universo distopico e arrugginito.

Monika Sosnowska

Spiral

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Depistaggi

I lavori dell’artista francese si concentrano sulla ricerca di un protocollo per la deformazione continua di oggetti, dalla tappezzeria alla ceramica le opere sembrano appartenere ad una nuova dimensione onirica. Flessione, rotazione e chiusura creano un oggetto destabilizzante, lontano dalle leggi della logica e della fisica. Come un cane che si morde la coda questa scala si arrotola su se stessa generando una contorsione inaspettata.

Suzy Lelièvre

Echelle

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Depistaggi

Nendo

Colourful shadows

2015

Inserito all’interno del padiglione del Giappone all’EXPO Milano 2015, un lungo tavolo nero, circondato da ventiquattro sedie, riempie l’intero ambiente.

Spostandosi nello spazio si scopre che il piano del tavolo e lo schienale delle sedie aumentano in modo proporzionale la loro altezza. Una semplice variazione di dimensione viene celata da un sapiente gioco prospettico.

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Depistaggi

Gambe e schienale della sedia prodotta da Zanotta sono realizzati in legno di noce, mentre la seduta è composta da una lastra di alluminio lucido e liscio, con un’inclinazione di 45°.

L’inusuale pendenza è stata progettata per far scivolare e sentire scomodi gli ospiti indesiderati. Con la sua nuova forma la sedia, crea dubbi e incertezze nelle persone, stabilendo nuovi modi di utilizzo per un oggetto indispensabile per la nostra quotidianità.

Bruno Munari

Sedia per visite brevissime

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Insoliti mutanti

9.5 sono i gradi di inclinazione della struttura della sedia, elemento che caratterizza interamente l’oggetto. Ruotando rispetto all’asse verticale vengono generate differenti soluzioni compositive, il piano della seduta può rimanere orizzontale o può seguire il movimento e inclinarsi insieme a tutta la sedia.

Un oggetto disfunzionale che si posiziona al confine tra la necessità di utilità di un arredo e una bellezza effimera.

Rasmus Bækkel

9.5°

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Depistaggi

Partendo da un classico arredo urbano, l’artista danese effettua una serie di modifiche alla struttura originale. Le nuove forme creano nuovi ipotetici utilizzi. Tagliando, ruotando, incurvando le diverse parti della panchina si generano configurazioni inedite in grado di far nascere nuovi scenari per attività inusuali.

La panchina accresce il suo valore agli occhi del fruitore, diventando un nuovo oggetto attrattivo.

Jeppe Hein

Modified social benches

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Insoliti mutanti

Un divano bianco tenta di arrampicarsi sul muro di un appartamento. La forma e la posizione dell’arredo creano una potente atmosfera ludica in grado di trasformare l’oggetto in un personaggio animato. La scultrice coreana lavora modificando elementi ordinari in qualcosa di straordinario. Tavoli, sedie, scrivanie e sgabelli si gonfiano e si muovono diventando i protagonisti di un mondo fantastico, in bilico tra realtà e illusione.

Lila Jang

Canape

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-Depistaggi

Loris Cecchini

Stage evidence

2000

Le persiane di un’inesistente finestra si accasciano su sé stesse. Se non fossero ancorate al muro scivolerebbero sul pavimento come corpi privi di vita.

Un oggetto tanto familiare si comporta come un corpo sconosciuto e anomalo. Perdendo le sue caratteristiche fisiche e materiche ci proietta in un universo ignoto. Anemiche e prive di forze, le persiane si arrendono alla forza di gravità.

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Depistaggi

Fabio Novembre

Tavolino ORG

2000

Il piano di vetro del tavolo sembra galleggiare sulle sottili corde rosse; morbide e snelle riescono inaspettatamente a sorreggere il peso dell’oggetto e a mantenere stabile la struttura.

Come in un gioco di prestigio, il tavolo fluttua, magicamente immerso in uno spazio privo di gravità. La funzione classica dell’oggetto viene messa da parte per farci concentrare su quel gioco illusorio in grado di rendere l’oggetto unico e inaspettato.

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Depistaggi

I lavori di Robert Stadler oscillano tra opere uniche, appartenenti al mondo dell’arte, a oggetti industriali, destinati alla riproduzione seriale.

La forma fluida del manico posiziona il nuovo utensile in un limbo, a metà tra un oggetto funzionale ed uno effimero, incapace di collocarsi in un ambito preciso. Il manico ondulato di questo martello è la riproduzione visibile della vibrazione che si espande nell’oggetto al momento dell’urto.

Robert Stadler

Understand what you love hammer #2

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Insoliti mutanti

Un piccone è saldamente ancorato ad una parete, il suo manico in legno, composto da tante piccole vertebre, si ammorbidisce sotto il peso dell’estremità metallica. Basta un lieve spostamento d’aria, il movimento di una persona, per rivelare la nuova natura dell’oggetto e far oscillare la delicata struttura.

Annullando la funzione originaria dell’utensile, l’artista lo trasforma in uno strumento inutile con caratteri antropomorfi e senza una funzione specifica.

Damiàn Ortega

Pico cansado

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Depistaggi

La ricerca della designer greca si concentra sulla manipolazione formale e il sabotaggio di oggetti della vita quotidiana.

Il nome dell’intero progetto è “uncomfortable”, diversi oggetti della quotidianità vengono alterati e manipolati generando presenze scomode e non funzionale.

In questo lavoro parte del manico della forchetta è sostituito da una catena metallica, una giuntura morbida che impedisce una normale impugnatura dell’oggetto.

Katerina Kamprani

Chain fork

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-Insoliti mutanti

Un gruppo di forchette in acciaio inox viene piegato e curvato generando una serie di nuove forme; i manici ed i rebbi assumono atteggiamenti e posizioni antropomorfe: salutano, fumano, negano, acconsentono. Le forchette si fanno portavoce della gestualità italiana, si animano assumendo le varie posizioni della mano. La loro funzione non è più importante, è la loro nuova espressività a diventare la protagonista del lavoro.

Bruno Munari

Forchette parlanti

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Depistaggi

L’artista surrealista belga crea sculture, collage e fotografie utilizzando oggetti della vita quotidiana, come degli occhiali da vista, che privati di una delle due lenti diventano un oggetto unico, quasi introvabile nella vita di tutti i giorni, un modello perfettamente indossabile dai ciclopi.

Attraverso gesti minimi si creano oggetti insoliti, appartenenti a mondi mitologici, in cui realtà, fantasia, logica e incoerenza si fondo.

Marcel Mariën

L’introuvable

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Insoliti mutanti

Inserendo tra la macchina fotografica e il soggetto uno strato di vetro scanalato, vengono realizzate una serie di fotografie deformate, visualizzabili in modo nitido solo indossando questi occhiali da vista.

Le classiche lenti sono state sostituite da uno strato di vetro scanalato. Attraverso questa modifica è possibile vedere in modo chiaro le immagini scattate. Tutta la realtà circostante risulta distorta e impossibile da vedere.

Raymond Hains

Lunettes en verre cannelés

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Depistaggi

Il lavoro di Ron Gilad è caratterizzato da uno sguardo sul mondo e un’attitudine progettuale anticonvenzionale. Attraverso la sua ricerca pensa e progetta prodotti industriali modificati e alleggeriti dalle abituali caratteristiche formali, regalandoci nuovi punti di vista. L’apertura superiore di un vaso in ceramica viene chiusa, non potrà più contenere interi mazzi di fiori. I piccoli fori realizzati sui lati accoglieranno gli steli di fiori singoli.

Ron Gilad

Anti-Bouquet

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-Insoliti mutanti

Il duo di artisti attraverso rigore ed ironia mette in scena una nuova relazione tra vaso e fiore.

Una rosa rossa trafigge l’urna cineraria. Il contenitore in ceramica bianca non mostra nessuna decorazione, è il fiore, disposto in diagonale, a rendere l’oggetto speciale. Il contenitore si modifica e mostra due fori sulla sua superficie, non più un mazzo di fiori per celebrare il defunto, ma un unico fiore che passa da buco a buco.

vedovamazzei

Reset

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Depistaggi

Le sei facce di un dado si ammorbidiscono e si flettono fino a confluire in un’unica superficie curva, quello che era un cubo è ora una sfera.

Il dado se tirato non sarà più in grado di fermarsi su una sola faccia e sul corrispettivo numero, ma ruoterà sulla nuova superficie che non conosce spigoli e facce. La superficie senza inizio e senza fine di una sfera crea un nuovo gioco senza limiti.

Joan Brossa

Dado redondo

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Insoliti mutanti

Una pallina da tennis cambia la sua funzione e si trasforma in un fermacarte, le sue forme curve e continue si irrigidiscono, diventano rettilinee fino a trasformare la sfera in un cubo.

Una metamorfosi inconsueta della quale non ci rendiamo immediatamente conto, partendo dal cambiamento della funzione si arriva ad una completa trasfigurazione dell’oggetto, irriconoscibile ci sconvolge.

Roberto Sambonet

Palla da tennis cubica

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Depistaggi

Un tavolo da biliardo muta la sua forma da rettangolare ad ovale; il nuovo piano di gioco, senza angoli né buche, impone nuovi utilizzi e nuove regole.

Due palle bianche si appoggiano sulla superficie di feltro verde e una rossa è sospesa appena sopra il tavolo da un sottile filo di metallo collegato al soffitto. Le biglie tirate sui bordi curvi del campo generano traiettorie incontrollabili che rendono il gioco caotico e irrazionale.

Gabriel Orozco

Carambole with pendulum

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Insoliti mutanti

Segmenti corti e angoli spigolosi caratterizzano la forma di questo tavolo da biliardo. La superficie si muove creando una forma a L con numerose rientranze e sporgenze.

Sul tavolo sono appoggiate tre differenti tipi di biglie per tre relativi giochi. Una sola buca taglia la superficie, stabilendo nuove regole per un gioco in grado di creare un cortocircuito logico, una nuova realtà senza più regole conosciute.

vedovamazzei

This is what you want, this is what you get

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Depistaggi

Maurizio Cattelan

Stadium

1991

Un tavolo da calcio balilla si allunga nello spazio. Le due squadre che si sfidano devono essere composte da undici giocatori per poter riempire tutti i posti a disposizione. Undici persone il numero di persone necessarie per formare una classica squadra di calcio. Un paradossale e ironico gioco che ci apra a regole nuove per giochi classici.

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Depistaggi

Alex Lysakowski

Antistructure

-Il fotografo olandese nella serie fotografica

“Antistructure” crea una sequenza di immagini surreali in cui alcuni ambienti industriali vengono manipolati assumendo forme inconsuete e fuori da ogni esperienza quotidiana.

I container trasportati da dei camion vengono allungati verso l’alto fino ad assomigliare a dei palazzi che si stagliano sul paesaggio. Due volumi inverosimili riempiono lo spazio del cielo.

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Depistaggi

Octavi Serra

Untitled

2019

L’artista spagnolo concentra il suo lavoro sui paradossi, le verità e le frustrazioni della società moderna. Durante il NuArt Festival, un evento annuale

organizzato in Norvegia e legato al mondo della street art, l’artista posiziona per le strade della città una serie di porte dalle strane caratteristiche formali.

Una soglia che impedisce l’ingresso ad uno spazio che non potremo mai conoscere. Un divieto che viene imposto senza potercisi ribellare.

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Depistaggi

Per l’esposizione “The uncanny room” tenutasi nel 2002 alla PM Gallery di Londra, l’artista, realizza una serie di lampade deformate che assumono sembianze antropomorfe. Si muovono e conquistano lo spazio delle sale espositive. Alcune cercano di arrampicarsi sul muro, sfidando la gravità. Un’altra abbraccia e cerca di inglobare la gamba di un tavolino. Con piccoli gesti le lampade si animano e riempiono lo spazio con la loro inconsueta presenza.

Gitta Gshwendtner

Uncanny Lamps

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Depistaggi

Il collettivo di artisti cubani realizza opere che invadono lo spazio espositivo creando situazioni in bilico tra funzione e disfunzione.

La nuova forme di questo letto rimanda all’immagine di un raccordo autostradale, alle curve delle montagne russe, ad un percorso tortuoso in cui perdersi. Quasi come ci si perde in alcuni sogni che, senza volerlo, ci conducono in viaggi illogici e senza meta.

Los carpinteros

Cama

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Insoliti mutanti

L’artista austriaco concentra parte del suo lavoro sulla manipolazione e sulla trasfigurazione di oggetti della vita quotidiana. Attraverso le sue opere immerge gli osservatori in un’atmosfera inquietante.

Un letto bianco si contrae come fosse appena passato sotto una pressa meccanica. La doppia piazza del letto matrimoniale si dimezza diventando, quasi, un posto singolo. Un letto utilizzabile da persone che amano dormire vicini e su un fianco.

Erwin Wurm

Attic brain rain

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Depistaggi

Laputa è il nome dell’isola volante nel romanzo fantasy Gulliver’s Travels. L’opera è un letto caratterizzato da una struttura leggera e dei colori vivaci. La forma ricorda gli arredi presenti negli ospedali pubblici. È un letto matrimoniale per due persone che si trovano sulla stessa linea, piedi contro piedi e con la testa agli estremi opposti. Un inconsueto arredo ci insegna un nuovo modo di stare insieme e di condividere il momento del riposo.

Shiro Kuramata

Laputa bed

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Depistaggi

Due scivoli di metallo occupano l’intera sala di una galleria, il materiale grezzo e l’imponente forma rendono la scultura grottesca e minacciosa, un’immagine totalmente differente da quello che ci si aspetta da un divertente gioco infantile.

Gli scivoli si raccordano nella parte finale della discesa, in un punto di incontro e scontro tra i corpi delle persone. Un’unica onda metallica intimidatoria dissuade il pubblico dall’utilizzo del gioco.

Karyn Olivier

Double slide

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Depistaggi

Gli artisti Michael Elmgreen e Ingar Dragset creano costantemente spazi e oggetti unici, dotati di un potente impatto visivo ed emotivo.

Una porta bianca ospita una maniglia sul lato destro ed un’altra sul lato sinistro. Ci si domanda se la soglia sia utilizzabile o meno, se funzioni solo da un lato o se non si apra per niente. Dietro di essa potrebbero nascondersi segreti irrisolti, mondi doppi in cui ogni elemento di un oggetto viene specchiato e duplicato.

Elmgreen & Dragset

Powerless structures

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Depistaggi

Mona Hatoum

T42 (gold)

1999

L’artista libanese realizza due tazzine da tè in porcellana con i bordi delicatamente decorati da un filo d’orato. Un set per due utilizzabile esclusivamente da persone che sono stretta confidenza. In un legame unico, capaci di coordinare perfettamente i movimenti dei due corpi e di poter condividere la stessa bevanda.

O forse, come le porcellane che si collezionano nei mobili delle case, anche quest’oggetto sarà destinato a essere semplicemente esposto senza mai essere utilizzato.

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Depistaggi

Un piedistallo nero ospita l’opera ed una didascalia descrittiva. Sulla targhetta si legge: “Hoppy è un prototipo di scarpe sportive che si indossa con entrambi i piedi. È stato pensato per saltare e non per correre.” Il nuovo accessorio fonde in un unico oggetto due scarpe. Ci stimola ad indossare un indumento quotidiano in una maniera inusuale, a testare e sperimentare nuove azioni e nuovi utilizzi fino a prima inesistenti.

Anselmo Tumpic

Hoppy

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Insoliti mutanti

Una racchetta da ping pong con doppio manico, crea nuove modalità e occasioni di gioco.

Questo piccolo raddoppio non accresce la funzionalità dell’oggetto, ma costringe chi utilizza la racchetta a coordinarsi e condividere i movimenti per colpire con successo la pallina.

L’intervento di modifica è impercettibile, come se fosse solamente un difetto di fabbrica.

Dossofiorito

Twin pong

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Depistaggi

Due megafoni sono posizionati in un angolo dello spazio. Le parti coniche, da cui esce il rumore, sono rivolte una verso l’altra, pochi millimetri le separano. Come suggerisce il titolo, i due oggetti collocati in una posizione così intima non sono più in grado di riempire lo spazio con i propri suoni. ma si rannicchiano in un angolo per raccontarsi sottovoce i propri segreti, senza che nessuno possa sentirli.

Ceal Floyer

Secret

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Depistaggi

Una sigaretta si raddoppia e si sdoppia. In un caso la parte arancione del filtro, posta verso l’interno evita che le labbra di qualsiasi fumatore ne vengano a contatto. Nel secondo caso si raddoppia creando una sigaretta impossibile da accendere.

Una composizione semplice per debellare un vizio nocivo. Quasi una pubblicità progresso che non ha bisogno di troppe spiegazioni.

Bas van Wieenien

No smoking

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Depistaggi

Un nuovo modello di occhiali, realizzato unendo due coppie di lenti in un’unica montatura; specchiandola rispetto alla linea orizzontale, si ottiene un doppio occhiale, uno sopra l’altro. Attraverso un gesto rapido e semplice si capovolgerle la montatura per passare dalle lenti da vista a quelle da sole.

Una piccola aggiunta che raddoppia l’utilizzo

dell’oggetto, la scelta delle lenti da utilizzare è varia: da vista, da sole, per vedere bene da vicino o da lontano.

Giulio Iacchetti

4occhi

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Depistaggi

L’artista serbo concentra il suo lavoro sulla realizzazione di oggetti surreali in grado di confondere e spaesare lo spettatore.

Con il semplice atto di raddoppiare un elemento di un oggetto racconta la guerra avvenuta nel suo paese. Ad una pistola viene raddoppiata la canna. Una punta verso l’avversario, ne viene aggiunta una in più direzionata verso il corpo del tiratore. Nessuno uscirà indenne dallo scontro.

Seyo Cizmic

Civil war gun

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Depistaggi

Una cornice in legno, di quelle che esibiscono immagini di ricordi di famiglia, non accoglie nessuna fotografia. Sulla superficie anteriore è collocata una seconda cornice. Le due parti frontali si uniscono lasciando in mostra la zona retrostante. Identiche per materiale e dimensione creano un nuovo accoppiamento inedito. L’oggetto si sdoppia, scopre ciò che di solito è nascosto. Mostra sé stesso diventando il protagonista dell’esposizione.

Andrea Anastasio

Stand by me

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Depistaggi

L’artista, nella serie di abiti denominati “Distraction”, riflette sul ruolo della donna nella società

contemporanea.

La coppia di indumenti è caratterizzata dall’unione delle maniche. Cucite come in una camicia di forza non permettono alcun movimento libero a chi le indossa. I vestiti, oggetti che utilizziamo per definire chi siamo, diventano una gabbia per la nostra persona.

Jana Sterbak

Distraction

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Insoliti mutanti

Due artisti, in occasione del loro primo progetto comune, si fondono diventando un unico personaggio. Vestiti e accessori si raddoppiano e come abiti cuciti per gemelli siamesi l’abbigliamento riflette l’unione professionale delle due persone.

Riconoscere gli oggetti quotidiani diventa una sfida amplificata da un’estrema sensazione di assurdità e ironia.

Ahmet ÖgÜt & Cevdet Erek

Tunnel of fear

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Depistaggi

Quattro camice bianche sono cucite ed unite insieme arrivando a creare una grande tovaglia. I singoli indumenti non hanno più alcun valore, non sono più utilizzabili secondo la loro funzione iniziale, ma uniti diventano un nuovo prodotto e assumono un rinnovato utilizzo.

Con un punto di vista differente le camicie diventano un candido abito da far indossare ad un tavolo.

Allan Wexler

Four white shirt sewn into a tableclooth

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Depistaggi

Il palloncino gonfiabile, tanto amato dei bambini, diventa un nuovo gioco, una sfida di condivisione e coordinazione.

Bisogna essere in tre per riempirlo di aria, solo sincronizzando il ritmo respiratorio e soffiando contemporaneamente è possibile gonfiarlo.

Una semplice alterazione dell’oggetto, e del suo nome, crea nuovi mondi da esplorare.

Dossofiorito

Threellons

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Depistaggi

Alla classica palla da calcio vengono aggiunti i tacchetti delle scarpe per praticare lo sport. Un ready made contemporaneo che avvicina il mondo dell’arte e del design ad uno degli sport più amati e praticati d’Europa.

Una palla capace di avere maggiore aderenza al campo da gioco grazie a questa piccola aggiunta. L’unione di due elementi provenienti dello stesso mondo sportivo crea un oggetto completo e inaspettato.

Alexis Georgacopoulos

Ultragrip football

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Depistaggi

Un paio di guanti di maglia azzurra, sono appoggiati su un piano. Le dita cucite sono sei, una in più del normale. Uno dei due indumenti è pulito, mentre l’altro porta i segni dell’utillizzo; qualcuno ha indossato, con o senza fatica, il guanto.

Questa piccola addizione, non immediatamente percettibile, crea una forte senso di estraneità e incomprensione nell’osservatore.

Vik Muniz

Gloves

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Insoliti mutanti

I gioielli dell’artista tedesco si impongono come impianti, inclusioni e prolungamenti del corpo umano. Creano legami forti e profonde simbiosi con il corpo di chi li indossa.

Un anello in argento aggiunge un dito alla mano di chi lo indossa. É una protesi senza funzione, inutile, ma capace di porre l’attenzione e di regalare un decoro inaspettato a una parte del corpo umano.

Gerd Rothmann

Sixth finger

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Depistaggi

Una scultura simmetrica dotata di quattro grandi ruote metalliche che proteggono un volume centrale. Le ruote che sono simbolo di movimento e libertà posizionate ai lati del cubo intrappolano la scultura e la bloccano in una rotazione perpetua.

Il volume interno emette un suono di respiro meccanico pesante e opprimente, quasi come fosse soffocato da quesl moto circolatorio che non lo porta da nessuna parte.

Clarina Bezzola

Silence

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Depistaggi

Un gruppo di sedie in legno si raggruppano in un’unica seduta circolare. Otto modelli differenti che raffigurano otto tipologie diverse di interlocutori.

Il titolo dell’opera, un po’ didascalico, suggerisce l’attività che verrà svolta con questo oggetto, un dialogo tra più persone.

Se l’immagine del cerchio rende forte l’idea del dialogo di un gruppo, gli schienali creano una rigida barriera e rendono impossibile l’utilizzo dell’oggetto.

Claudia Losi

Dialogo tondo

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Insoliti mutanti

Una sedia ed una poltroncina di pelle nera si intersecano e si incastrano come due tessere complementari di un puzzle tridimensionale.

Da questa unione nasce un nuovo elemento di arredo, con due anime e due forme facilmente riconoscibili, ma difficile da utilizzare.

Un abbraccio intimo che fonde le sedute e le gambe delle poltrone rendendole più simili a presenze antropomorfe che a degli anonimi arredi.

Nina Saunders

Smooth blend

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Depistaggi

Condividere il momento del pranzo o della cena è un atto intimo e delicato, che viene ulteriormente enfatizzato nell’opera di Robert Gober diventando qualcosa di unico ed inscindibile.

Piatti, posate e sedie si avvicinano fondendosi insieme in un unico organismo, lo stesso succederà alle due persone che sceglieranno di sedersi a quel tavolo la cui struttura minimale e il cui piano in vetro non lasciano spazio a nessun segreto.

Robert Gober

Table for two

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Depistaggi

Lo schienale condiviso di due sedie si allunga senza mai dividersi. Le due sedute sembrano essere unite da un legame inseparabile che resiste alla distanza.

Il lavoro fa parte di una collezione di mobili dalle forme classiche che attraverso allungamenti, estrusioni e fusioni creando forme fluide mai viste.

Mobili con strutture snodabili che si bloccano in torsioni e movimenti inconsueti.

Sebastian Brajkovic

Lethe VIII

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Depistaggi

Un arredo doppio, in cui un unico piano per la seduta viene messo in condivisione tra due sedie, che unite e con le gambe in comune creano un microambiente privato.

Una sedia per conversazioni intime in cui non si può aver timore del contatto stretto tra interlocutori. Una nuova struttura, dalle forme pulite, chiare ed essenziali, per creare uno spazio inedito dedicato a conversazioni riservate.

Robert Wilson

Bessie Smith chair

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Insoliti mutanti

Il lavoro di Boetti parte dalla struttura di una classica sedia in legno, tipica degli ambienti casalinghi.

I segmenti che ne compongono la forma vengono estesi seguendo le linee verticali e orizzontali della struttura. Il risultato è un oggetto completamente speculare, che si chiude in sé stesso senza lasciar entrare il mondo esterno. Quell’arredo, che usiamo tutti i giorni della nostra vita, si oppone al nostro utilizzo.

Alighiero Boetti

Sedia

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Depistaggi

Due sedute che si uniscono e si fondono in un’unica struttura. Arrivano al punto in cui non si capisce se siano due sedie che si fondono in una, o se un’unica che si sdoppia.

Una singola seduta e due schienali che si specchiano e si guardano. Come due amanti stretti uno nell’altro che si fissano negli occhi senza capire quale sia il confine tra il due corpi.

Mario Navarro

Life goes on

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Insoliti mutanti

Il lavoro del designer si focalizza sulla realizzazione di innesti tra differenti di arredo. Accumulazione e sottrazione sono le principali azioni che emergono dai suoi lavori.

Le curve dello schienale si triplicano e si raddoppiano diventando parte delle gambe che sorreggono l’arredo. Compenetrazioni, unioni e modificazioni di qualunque tipo pur di raggiungere una nuova unità funzionante e innovativa.

Martino Gamper

Potmundus chair

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Depistaggi

Un lavoro estremamente semplice, ma al contempo enigmatico ed efficace.

Da una classica sedia di legno si genera una situazione ambigua. Lo schienale viene rimosso dalla zona superiore e collocato nella parte inferiore della sedia, tra le gambe posteriori. In questo modo la sedia assolve comunque la sua funziona ma in maniera incompleta, privando l’utente della comodità dello schienale.

Marco Botti

Possibili ossimori

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Insoliti mutanti

La sedia sembra fluttuare magicamente nello spazio, le gambe scompaiono lentamente senza mai arrivare a toccare il pavimento.

Lo schienale e il sedile della sedia sono realizzati in legno mentre le gambe sono realizzate in acrilico trasparente, l’abile accostamento dei due materiali crea una sapiente transizione cromatica.

Una forma talmente pulita, essenziale e visivamente leggera che non risponde più alla forza di gravità.

Nendo

Fadeout-chair

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Depistaggi

Da una sedia di tipo industriale, spesso utilizzata in ambienti pubblici, sono ritagliati lo schienale e la seduta, ottenendo una “Sedia parziale”.

L’oggetto perdendo la sua naturale funzione diventa inutilizzabile, rappresenta una disfunzione.

Lo studio dimostra attraverso ragionamenti e formule matematiche la teoria secondo cui l’inutilità è una caratteristica che può far accrescere il valore di un oggetto.

Joe Velluto

Sedia parziale

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Insoliti mutanti

Una panchina, inizialmente progettata per essere inserita in luogo pubblico e per utilizzata da più persone, vincola il suo utilizzo ad un solo individuo. Le parti laterali della seduta sono eliminate, ne rimane solo una porzione centrale. Lo schienale, invece, rimane completamente integro.

Una seduta perfetta per ospitare una persona sola che si siede a braccia aperte.

Gabriele Pezzini

Sunny day bench

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Depistaggi

Jorge Pardo

Le Corbusier sofa

1990

Ci sono oggetti in grado di farci riflettere, di farci porre l’attenzione sui modi di vivere che diamo per scontati. Della poltrona disegnata da Le Corbusier rimane solo la struttura metallica. L’imbottito scompare e il metallo nudo e arrugginito diventa il protagonista dell’opera. Un sofà per un riposo per nulla comodo, quasi più simile a una gabbia che a un giaciglio. Uno scheletro metallico che minaccia il nostro bisogno di riposo.

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Depistaggi

Una forchetta dai rebbi amputati ed un cucchiaio svuotato dalla sua parte concava. Diventano delle posate perfette per apparecchiare una tavola riservata a persone che vogliono mangiare il meno possibile.

Eliminando le caratteristiche fondamentali di questi oggetti si ottengono trasformazioni disfunzionali che attirano la nostra curiosità e attenzione.

Oggetti che diventano estranei e non trovano più una collocazione adatta all’interno della nostra quotidianità.

Fabian Bürgy

Frustrazioni

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Depistaggi

Ad un orologio da polso di colore bianco vengono eliminati quadrante e lancette, al loro posto l’artista inserisce un piccolo specchio circolare. Ogni volta che si guarda l’orologio per leggere l’ora ci si imbatte nel proprio riflesso. Ad ogni sguardo, ad ogni secondo il proprio volto muta e invecchia.

L’osservatore diventa protagonista del tempo che sta vivendo. È la persona e il suo viso a segnare il passaggio del tempo.

Gino De Dominicis

Orologio

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Insoliti mutanti

Un grande orologio, simile a quelli delle stazioni, svetta al di fuori di un lanificio di Biella. Il quadrante è privo di lancette e a segnare il passare del tempo è uno sbuffo di vapore che fuoriesce ogni quarto d’ora.

Un oggetto quasi inosservato, che ogni quindici minuti attira l’attenzione dei passanti e mostra il suo funzionamento surreale, pronto a risvegliare nuove attenzioni su oggetti conosciuti.

Roman Signer

Horologe

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Depistaggi

La fotografia ritrae un’insegna pubblicitaria privata di qualsiasi parola o segno grafico, quello che rimane è una campitura colorata piatta, quello che avvertiamo è il vuoto dato dalla mancanza di segni e informazioni. L’immagine appartiene al gruppo di lavori “sign out”, in cui il fotografo colleziona una serie di insegne pubblicitarie eliminando da ognuna i segni grafici distintivi. Le fotografie ritraggono cartelloni che, come totem solitari, svettano nel cielo.

Josef Schulz

Gelb weiss

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Insoliti mutanti

Konstantin Gric

You are here

2005

L’installazione, situata all’interno del Parco delle Madonie nei pressi di Palermo, è composta da cinque cartelli stradali, cinque frecce svuotate di ogni indicazione e parola.

Ognuna di esse punta in una direzione diversa; senza scritte suggeriscono ai visitatori percorsi inesistenti, viaggi verso direzioni ignote. Come in una dimensione tra il sonno e la veglia non si percepisce il limite tra il reale e l’assurdo.

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Depistaggi

L’artista provoca gli osservatori mettendo alla prova le percezioni legate ad oggetti quotidiani. Accostamenti e trasformazioni studiati amplificano la sensazione di assurdità emanata dai suoi lavori.

Da una scala a muro vengono eliminati i gradini, fatta eccezione per il primo e l’ultimo che rimangono saldi alla struttura.

Una scalata impossibile, che mantiene ben saldi solo il punto di partenza e di arrivo.

Ceal Foyer

Ladder

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Insoliti mutanti

Il parapetto di una scala inizia e termina il suo percorso a ridosso di un muro. Snodandosi verticalmente secondo la sua classica forma, non lascia però spazio per il passaggio delle persone.

La struttura diventa protagonista della parete su cui è installata. Isolata e a ridosso del muro comunica tutta la sua solitudine. La mancanza della scala la rende ulteriormente inutile.

Roman Ondak

Leap

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Depistaggi

Una scala d’emergenza ci dirige verso la superficie di un muro bianco. Sprovvista della sua porta di uscita la scala diventa un oggetto inutile, incapace di condurre i visitatori verso luoghi nuovi.

Il muro bianco si pone come una barriera invalicabile, che ostacola il movimento delle persone.

Un forte senso di solitudine e malinconia avvolge la scena.

Pedro Cabrita Reis

Northen stairs

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Insoliti mutanti

La presenza di una maniglia su una parete bianca riesce a trasmettere la mancanza della cornice della porta. Cerchiamo attorno a lei il perimetro di una soglia inesistente che ci possa portare in uno spazio sconosciuto.

Presenza e assenza, due elementi contraddittori capaci di provocare sconvolgenti ambiguità.

Roman Ondak

Leave the door open

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Depistaggi

Gli oggetti di uso quotidiano passando sotto le mani dell’artista americano assumono sembianze minacciose ed inquietanti.

I lavandini in gesso, attaccati alle pareti, portano sulla parte superiore i fori, che evidenziano, come una cicatrice, la mancanza dei rubinetti dai quali dovrebbe uscire l’acqua.

L’oggetto diventa una presenza angosciante che

comunica una forte sensazione di solitudine e mancanza.

Robert Gober

Untitled

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vedovamazzei

After love

2006 Il duo artistico propone la realizzazione della casa di Buster Keaton; protagonista del film One week (1920). È una casa prefabbricata da montare autonomamente seguendo le istruzioni. Cambiando l’ordine numerico dell’elenco si crea una struttura instabile, governata dal caos.

La casa suggerisce regole nuove e suggestioni per insoliti modi di vivere.

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In poesia l’ossimoro è la figura retorica che associa termini opposti e contraddittori all’interno della stessa frase.

È una condizione di contrasto tra due situazioni o affermazioni in grado di generare un senso di incoerenza.

Come in un collage le opere sono generate da

assemblaggi di oggetti provenienti da contesti opposti, sono situazioni che vivono della propria contraddizione, attraverso gesti sottili e accostamenti precisi ci

mostrano l’esatto contrario di ciò che la nostra mente aspetta di vedere.

POSSIBILI

OSSIMORI

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Depistaggi

Sono combinazioni attente di oggetti, che attraverso un’associazione libera di elementi generano ambiguità, irrazionalità, paradossi e contraddizioni costanti. Catapultati in un mondo disordinato, al limite del reale, scopriamo che la dolcezza effimera del lecca lecca

So sweet viene minacciata da un amo inserito al suo

interno. La candida caramella si trasforma in un’arma progettata per adescare e ferire le persone. Attraverso processi simili, oggetti inosservati di uso quotidiano si ribellano alla loro consueta funzione. Lo zerbino

Door-mat che dovrebbe accogliere il nostro ingresso in casa

ci minaccia e ci allontana. La sua superficie è cosparsa di chiodi puntati verso l’altro, pronti a far scappare i visitatori anziché dare loro il benvenuto. I chiodi applicati sul piano di un ferro da stiro trasformano un anonimo oggetto in un Cadeau originale, ma forse indesiderato. Le sue punte affilate doneranno tagli e squarci a ogni nostro indumento, rendendoli inaspettatamente unici.

Accoppiamenti e contrasti sconvolgenti possono essere progettati lavorando sulle caratteristiche e i significati di alcuni materiali che ci circondano.

Nel lavoro Eternità la parola citata nel titolo viene incisa su un blocco di ghiaccio che con il passare delle ore si scioglierà ed evaporerà senza lasciare tracce della

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Possibili ossimori

sua precedente esistenza. Una parola con un significato così grande è destinata a dissolversi, forse per ricordarci che anche la fine può essere terreno di progetto. Pasquale Di Donato disegna una porta d’ingresso di vetro, perfetta per guardare i visitatori dallo spioncino, perfetta per essere scoperti mentre si compie questo gesto un po’ goffo ed imbarazzante. Una situazione opposta viene creata da Duchamp nell’opera Fresh

window, in cui i vetri di una finestra vengono coperti

con dei lembi di pelle nera, che ribaltano e annullano la sua originaria funzione.

Occultamento e oscurità caratterizzano l’opera Black

light, realizzata dal gruppo SITE. Il bulbo di una

lampadina viene oscurato e appare di colore nero. È quindi la base della lampada, che in materiale opalino, emana luce. Un’inversione di funzioni che crea nuovi mondi e nuove possibilità. Come l’opera Umbrella, in cui un ombrello viene rovesciato e riempito di acqua. L’oggetto diventa come un vaso, che anziché proteggerci dalla pioggia la contiene.

Infine nell’opera Self-erasing drawing il gesto perpetuo di un braccio rotante metallico genera un processo di creazione-distruzione simultaneo, uno sforzo meccanico che non non porta a nessun risultato, un movimento quasi inutile.

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Depistaggi

Un timbro con la scritta copia originale è pronto a marchiare e categorizzare una serie di oggetti e superfici rendendoli unici ed uguali.

Il timbro, che impone in modo seriale il suo segno, in quest’opera autentifica l’originalità di un oggetto. Un gesto e un simbolo contradditori che creano una copia originale per sentirsi un po’ unici, speciali e un po’ simili agli altri.

Daniel Blaufuks

Copia original

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Depistaggi

Un pugno chiuso, un gesto intimidatorio, pronto a colpire e ferire le sue vittime.

Le dita di una mano serrata mostrano degli anelli d’oro, che uniti formano la parola “love”.

Il gruppo di accessori genera una netta separazione tra azione e messaggio scritto, gesto e parola non coincidono tra loro. La composizione crea un’incapacità comunicativa che sfocia in un fraintendimento di senso.

Isaac Julien

Love

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Possibili ossimori

Cinquantadue coltelli compongono la forma di un cuore, sulle lame sono scritti altrettanti titoli di canzoni d’amore.

Amore e dolore, amore e ferita, amore e morte. Un binomio di atteggiamenti opposti che si rincorrono. Accoppiamenti di sentimenti, emozioni ed azioni tra di loro contrastanti e contradditori, a tal punto che non dovrebbe mai essere accostati.

Carlos Aires

How deep is your love

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Depistaggi

Un coltello da cucina diventa lo stecchetto che sorregge un ghiacciolo verde, facendo diventare la naturale azione del mangiare un pericolo per la propria sopravvivenza.

Mangiando il ghiacciolo ci si avvicina inevitabilmente alla lama, rischiando a ogni morso un risultato sanguinoso.

Un gioco malefico che sfida la golosità delle persone.

Paul Feuntes

Knife popsicle

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-Possibili ossimori

L’estremità del bastoncino di un lecca lecca termina con un amo da pesca. Il piccolo uncino non è nascosto, ma si mostra palesemente grazie alla trasparenza del dolce. Una trappola volontariamente dichiarata che non cerca di nascondersi ed ingannare la sua preda, ma la attira a se stimolando la curiosità e l’interesse verso un oggetto atipico. Un’arma dolce che rende masochisti.

Marco Botti

So sweet

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Depistaggi

I bordi di tre bicchieri di vetro sono ricoperti di spine che puntano verso l’esterno, l’alto e l’interno. L’applicazione degli aculei rende i bicchieri un’arma pronta a ferire e tenere lontano le labbra delle persone assetate.

Un oggetto che utilizziamo tutti i giorni e che spesso diamo per scontato si trasforma in un nemico inaspettato e diabolico.

Elisabetta Di Maggio

Untitled

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Possibili ossimori

Un semplice gioco per bambini, un colorato hula hoop, che ricoperto di spine decide di graffiare e lacerare la pelle di chi lo usa.

Il titolo dell’opera esprime un atteggiamento quasi involontario di un oggetto innocente che diventa arma per ferire chi lo utilizza. L’hula hoop si trasforma in un oggetto pericoloso, pronto a ferire e torturare attraverso un’azione ludica e spensierata.

Eleonora Todde

Hula oops

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Depistaggi

Il soggetto del lavoro dell’artista libanese è un classico zerbino. Lo troviamo di fronte all’uscio delle nostre case, sempre pronto ad accogliere l’arrivo di ospiti e proprietari. Le morbide setole sono sostituite da una serie di chiodi con la punta rivolta verso l’alto. La scritta nera di benvenuto sottolinea l’antitesi tra materia e messaggio generando disagio ed inquietudine a coloro che oseranno avvicinarsi, e forse passarci sopra.

Mona Hathoum

Door-mat

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Possibili ossimori

Un vistoso filo rosso lega chiodi e viti all’immacolata fodera bianca di un cuscino.

L’artista italiana utilizza il filo all’interno di diversi lavori per creare e imporre legami tra gli oggetti in scena. È un filo in grado di generare rapporti inquietanti e tormentati accostamenti.

Il viso che si appoggerà su questo cuscino verrà graffiato e lacerato. Il riposo viene violato e mutato in un atto di tortura.

Letizia Cariello

Kuscino

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Depistaggi

Un palloncino rosa viene trafitto e bloccato al muro da un enorme chiodo.

È una situazione di insolito equilibrio, il palloncino non cede alla sua naturale fragilità, non scoppia e non si sgonfia. Rimane immobile attaccato alla parete. Il chiodo lo blocca al muro, rendendone impossibile il volo e ogni suo movimento leggero.

Matthew Larson

Pink Baloon

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-Possibili ossimori

Christophe Delbeeck

-Una corona di filo spinato avvolge il palloncino in un curioso e inconsueto abbraccio.

Il palloncino, però, non sembra in procinto di

scoppiare. Il filo metallico lo fascia facendolo soffocare lentamente. Come se si dovesse sgonfiare senza fretta, anziché esplodere in un attimo con uno scoppio assordante.

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Depistaggi

Nancy Fouts

Cactus Baloon

2010

La superficie di un palloncino viene meticolosamente ricoperta dagli aghi di un cactus. Le spine sono disposte in modo ordinato, divise in piccoli gruppi e disposte secondo linee verticali e orizzontali. Proprio come ci aspetteremmo di trovarle sulla superficie di una pianta grassa.

L’opera ci mostra un accoppiamento fragile; un precario equilibrio che consente al palloncino di evitare di autodistruggersi.

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Possibili ossimori

Un gruppo di colorati palloni da calcio è esposto in un angolo dello spazio della galleria. Ogni pallone è avvolto da una matassa di filo spinato.

Il gioco innocuo di alcuni ragazzini viene vietato da quel filo cosparso di aghi appuntiti. L’utilizzo delle palle da calcio provoca ferite e lacerazioni al corpo di chi ci gioca. Così senza poter più essere utilizzati i palloni rimangono soli ed esiliati in un angolo della sala.

Jota Castro

Tricky 9

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Depistaggi

Un inconsueto regalo da utilizzare con molta cura. Si tratta di un ferro da stiro dei primi anni del Novecento, a cui sono stati saldati quattordici chiodi sulla superficie piana. L’oggetto saprà regalare unici e stupendi abiti strappati. Nella foto il ferro, appoggiato in posizione verticale, manifesta chiaramente le sue particolari caratteristiche.

Un lavoro che trasmette una forte provocazione tramite un connubio tra fascino e tortura.

Man Ray

Cadeau

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Depistaggi

L’artista arreda il salone di un palazzo veneziano con gli arredi tipici di un salotto: divano, pouf, tappeto... Le superfici di questi mobili sono ricoperte con piccole tessere di vetro iridato, unite tra di loro da fili di rame rivolti verso l’esterno. La posizione dei filamenti metallici respinge in modo volontario e provocatorio la presenza umana.

Un ambiente quotidiano si fa ostile e minaccioso, negando l’utilizzo a proprietari o ospiti.

Silvia Levenson

Forever happy

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Depistaggi

La candela è un oggetto destinato a autodistruggersi. La progettazione di questo oggetto può essere pensata ponendo l’attenzione al modo in cui si consumerà e lentamente sparirà.

Il corpo di questo cero è realizzato con del ghiaccio. Sarà così capace di consumarsi e sciogliersi solamente con l’aria, senza il bisogno di accendersi e produrre una fiamma.

Antonio Fiorentino

Candle

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Possibili ossimori

Un asettico contenitore in acciaio espone, sulla parte verticale, una lastra di ghiaccio. La vaschetta orizzontale servirà a contenere l’acqua una volta che il blocco si sarà sciolto.

Sulla lastra è incisa, in lettere maiuscole, la parola “eternità”. Destinata a sciogliersi dopo poco tempo, esprime il destino riservato ad ogni essere, l’opera è un ossimoro che si manifesta attraverso materia, parola e significato.

Sabrina Mezzaqui

Eternità (la regina della neve)

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Depistaggi

La porta di ingresso di un’ipotetica abitazione è realizzata in vetro trasparente. Al centro è inserito lo spioncino, indispensabile per osservare i visitatori in attesa di entrare in casa. La superficie trasparente permette di venire notati mentre goffamente spiamo. L’intimità che ricerchiamo all’interno della nostra abitazione viene distrutta da quella porta che

solitamente è il primo filtro che ci protegge dal mondo esterno.

Pasquale Di Donato

Untitled (peephole for glass door)

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Depistaggi

La terrazza dell’appartamento numero 136 di Avenue des Champs Elysées ospita un prato fiorito su cui sono esposti una serie si arredi; uno specchio, un camino, sedie e mobili generalmente utilizzati per gli interni. Il parapetto, troppo alto per ammirare la vista su Parigi, crea un ostacolo visivo.

Un spazio destabilizzante dove anche il limite tra interno ed esterno si fa sottile e flebile come quello tra realtà e sogno.

Le Corbusier

Appartamento per Charles Beistegui

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Possibili ossimori

Invertire le caratteristiche di muro e finestra è l’operazione che esegue l’artista in questo lavoro. La superficie vetrata si trasforma in un muro di mattoni. Il muro è un sottile strato di vetro trasparente, appoggiato su dei piedistalli metallici.

L’elemento portante viene incastonato in una leggera lastra che mostra il paesaggio presente dietro di se. A questo punto è solo una piccola porzione di muro a celare l’orizzonte.

Leandro Erlich

Blind window

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Depistaggi

Come in molti altri lavori Duchamp ribalta le regole della percezione stravolgendo l’immagine che abbiamo di oggetti di uso quotidiano.

La tipica finestra francese viene ridotta di scala e le parti vetrate ricoperte da uno strato di pelle nera. L’artista attraverso un’operazione di occultamento annulla la funzione dell’oggetto facendolo diventare paradossale ed inutile.

Marcel Duchamp

Fresh widow

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Depistaggi

La superficie di uno specchio di forma circolare viene trattata con un acido. Questa operazione compromette l’effetto specchiante della superficie, rendendola opaca. Coloro che si vorranno specchiare potranno vedere la propria figura annebbiata e dai bordi offuscati.

Un ostacolo alla propria vanità, al bisogno di cercare la nostra immagine riflessa, per scoprirne cambiamenti, difetti e bellezza.

Monika Goetz

Whitin

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Possibili ossimori

La superficie di uno specchio da bagno, agganciato ad un muro, è oscurata da un sottile strato di pittura nera. Non sarà più possibile vedere alcuna immagine riflessa, l’immagine del nostro volto che si specchia viene vietata ed annulla. Ogni forma e figura viene assorbita dalla superficie, nessun riflesso sarà più concesso.

Una negazione precisa che sovverte e impedisce la funzione dell’oggetto.

Isabelle Giovacchini

Mirror noire

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Depistaggi

Lavorando sulla forma e sull’uso di una classica lampadina a incandescenza il gruppo S.I.T.E. presenta, in occasione del salone del mobile del 2008, una lampadina anomala, il cui bulbo è tinto di nero. Questa nuova caratteristica ostruisce il passaggio della luce. È la base della lampadina ad illuminare lo spazio. Il progetto ci mostra un modo di creare e pensare diversamente alla realtà, mettendo in campo nuove soluzioni come una luce nera.

SITE

Black light

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Depistaggi

Il bulbo di una lampadina viene sostituito da una candela in cera; la quale, una volta accesa e inserita nel corpo cavo della lampada, piano piano si spegnerà. Due oggetti che hanno la stessa funzione si annullano a vicenda eliminando la possibilità di illuminare.

Un progetto che aggrega due elementi in un oggetto unico, mettendo in campo il contrasto ed il rapporto tra passato e presente.

Damian Ortega

Prometheus

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Depistaggi

Una torcia, dotata di un cavo elettrico, necessita di essere collegata alla corrente per emanare luce. Un oggetto progettato per essere usato in situazioni di emergenza, in caso di mancanza di energia elettrica viene ridisegnato con filo e presa per la corrente. Un piccolo progetto che pone un accento su un oggetto scontato; aggiungendo un dettaglio inatteso e tanto inutile da creare un paradosso.

Meric Kara

Flashlight

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-Possibili ossimori

La luce di una lampadina rimane accesa nonostante la presa non sia inserita nella corrente.

Un cortocircuito inaspettato creato da un oggetto che rompe le sue tradizionali caratteristiche. Sconvolgendo i legami logici a cui siamo abituati.

L’oggetto si libera dall’energia da cui è dipendente e assume una nuova libertà, creando instabilità e incredulità agli osservatori.

Vadim Fishkin

Unplugged

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Depistaggi

La sommità di un ombrello verde è collegata ad un annaffiatoio dello stesso colore. I due elementi si innestano perfettamente un nell’altro.

Questa nuovo prodotto artificiale ha il dono di far piovere al di sotto dell’ombrello.

Il nuovo oggetto si mostra come una protesi poco funzionale, che anziché amplificare le capacità e la funzionalità di un oggetto, aiuta a distruggerne la funzionalità.

Daniel Eatock

Umbrella watering can

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-Possibili ossimori

Un ombrello nero che, appoggiato capovolto al pavimento, diventa un contenitore e un recipiente per l’acqua.

Invertendo la sua collocazione nello spazio si inverte la sua funzione, facendola diventare l’esatto opposto di quella per cui è stato progettato.

L’ombrello si trasforma in un vaso, disposto a contenere e accogliere liquidi o oggetti.

Ceal Floyer

Umbrella

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Depistaggi

Il segno dato dal movimento circolare di un compasso è il perimetro di un quadrato.

Nemmeno l’autore di questo lavoro, Giuseppe Colarusso, crede nel gesto improbabile che genera questa situazione. Il titolo dell’opera rispecchia e dichiara il paradosso che si crea.

Un contrasto totale tra ciò che ci aspettiamo dal gesto rotatorio del compasso e il segno che lascia sul foglio.

Giuseppe Colarusso

Improbabilità

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Depistaggi

Bicchieri e brocche di vetro sono i protagonisti di questo lavoro di Andrea Anastasio. Oggetti di uso comune vengono facilmente e accuratamente occultati impedendone la corretta funzione.

I bicchieri e la brocca non possiedono nessuna apertura, sono dei volumi vuoti all’interno, con una superficie esterna unica.

Nessun liquido potrà essere versato al loro interno e non potranno dissetarci.

Andrea Anastasio

Versato

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Possibili ossimori

Uno sgabello si trasforma e assume la forma di un secchio dotato di manico.

La classica forma del contenitore viene occlusa da una superficie piana. Il catino non sarà più in grado di raccogliere e contenere l’acqua; che sgorgherà sui lati dell’oggetto fino ad arrivare al pavimento.

Un lavoro che fonde e scambia le forme di due oggetti arrivando a generare un accostamento che non possiede più alcuna funzione.

Gabriele Pezzini

Moving stool

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-Depistaggi

Le banderuole segnavento sono strutture composte da una croce, che indica i quattro punti cardinali, ed una freccia che ruota in base al vento.

In questo lavoro le due bacchette che puntano rispettivamente a nord- sud e est-ovest non sono fisse A seconda di minimi spostamenti d’aria si muovono ruotano e modificano la loro direzione. I quattro punti cardinali non sono più punti fermi dello spazio, ma delle direzioni totalmente mutevoli.

Jorge Macchi

Movil

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