Riassunto
L’epidemiologia delle infezioni provocate dalle specie di recente definizione Candida
orthopsilosis e Candida metapsilosis non è ancora del tutto delucidata, anche se recenti studi indicano che queste specie sono responsabili di circa l’1-10% delle
infezione nell’uomo erroneamente attribuite, mediante i test biochimici convenzionali,
a Candida parapsilosis. Poco è noto riguardo ai fattori di virulenza espressi da questi
lieviti ed al loro contributo all’insorgenza e progressione dell’infezione, anche se delle
tre specie, C. parapsilosis sembra quella meglio adattata all’ospite umano e dotata di un maggior potenziale di virulenza, caratterizzato dalla produzione di biofilm, dalla
secrezione di proteasi e dall’espressione di molecole adesive. C. orthopsilosis è la sola
specie, fra le tre, per la quale non è stata dimostrata, fino ad oggi, una condizione di
commensalismo. L’obiettivo di questo studio è stato quello di caratterizzare le
proprietà adesive del complesso “psilosis”, potenzialmente connesse al processo di
colonizzazione e alla permanenza del lievito nell’ospite. Mediante l’allestimento di un
saggio di adesione a cellule buccali epiteliali umane (HBEC), sono state saggiate le
capacità di adesione di 10 isolati clinici e di un ceppo di riferimento per ciascuna delle 3
specie, a seguito di un’incubazione di 45 minuti di una sospensione cellulare
contenente HBEC e cellule fungine in rapporto 1:1000. Dai dati ottenuti è stato
possibile concludere che gli isolati clinici di C. metapsilosis saggiati posseggono
un’abilità significativamente inferiore di aderire alle cellule HBEC (P<0.05), rispetto ai
ceppi di C. parapsilosis e C. orthopsilosis, che esibiscono simili capacità adesive. In tutti
gli isolati clinici è stato inoltre misurato il livello di attività ectofosfatasica, in quanto
questa attività enzimatica è stata precedentemente associata alle capacità adesive di
C. parapsilosis. Nei nostri esperimenti, tuttavia, non è stata osservata alcuna correlazione tra attività ectofosfatasica ed adesione. Inoltre, il pretrattamento dei
lieviti con sodio ortovanadato, un inibitore delle fosfatasi, non ha provocato una
diminuzione nei livelli di adesione esibiti dai ceppi rappresentativi saggiati per le tre
specie. Un’ulteriore analisi, condotta tramite colorazione con Alcian Blue, non ha
rivelato una significativa differenza nei livelli di mannosilazione della parete cellulare
delle specie appartenenti al gruppo “psilosis”. Questi risultati sembrano pertanto
suggerire che altri fattori svolgono un ruolo chiave nel processo adesivo di C.
Abstract
Molecular epidemiology data on isolation frequency of Candida metapsilosis and
Candida orthopsilosis have only recently started to be published, indicating that each represents 1-10% of the infections/colonisations attributed to C. parapsilosis by
conventional biochemical tests. Little is known on the virulence properties of these
fungi and on their role in the establishment/progression of the infection. Of the three
species, C. parapsilosis is by far the better adapted to the human host, with a defined
virulence repertoire including biofilm production, proteinase secretion and adhesion
molecules. C. orthopsilosis is the only species of the complex for which a commensal status has not been described in humans until now. The objective of this study was to
investigate the adhesive properties of the “psilosis” complex, potentially influencing
colonization and successful permanence within the host. In an assay of adhesion to
human buccal epithelial cell (HBEC), 10 clinical isolates for each of the three species
have been assessed for their ability to adhere following a 45 minute incubation at a
HBEC:yeast ratio of 1:1000. Data obtained indicate that C. metapsilosis
isolates display a significantly lower ability to adhere to HBEC (P<0.05), while C.
parapsilosis and C. orthopsilosis strains show a similar ability. Ectophospatase activity was also measured in all strains in vitro, as this enzymatic activity has been previously
reported to be linked to adhesion in C. parapsilosis. In our experiments, no evidence of
a correlation between ectophosphatase activity and adhesion was observed.
Furthermore, pre-incubation of yeast cells with sodium orthovanadate, an inhibitor of
phosphate-transferring enzymes, did not reduce adhesion in representative isolates of
the three species. In addition, Alcian Blue binding test did not reveal any significant
difference in the mannosylation degree of the cell wall of the three species. Therefore,