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Michelozzo Michelozzi a Scio

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GIORNALE LIGUSTICO

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dal Servizio del Duca di Parma era per portarsi in altre corti

più splendide, tornato dalla città in Lunigiana, il suo posto

occupo; mentre Luigi secondogenito era Capitano di C av al­

leria a Napoli, e il terzogenito Alessandro entrato conform e

accennai nèlle marina Spagnuola incominciava a dar saggi di

quello che divenne da poi, uno dei più celebri ed arditi na­

vigatori d Europa.

(Continua)

V A R I E T À

M IC H E LO Z Z O M IC H E L O Z Z I A S C IO

Affeima il Vasari nella vita di questo insigne architetto e

scultoie fiorentino, che « sono in G enova » di sua « mano

alcune opere di marmo e di bronzo » ( i ) , ma nessuna me­

moria, e nessun documento conforta questa asserzione.

Ben notò il Milanesi, che Γ unico ricordo occorsogli delle

relazioni di quell’ artefice con i genovesi, consisteva in un

contratto rogato in Ragusa, fra Michelozzo e Ludovico de’

Pigli da Pisa, nella sua qualità di rappresentante di G irolam o

Giustiniani da Garibaldo ed Edoardo Giustiniani da Fornetto

Maonesi di Scio , col quale si obbligava di recarsi al loro

soldo nell’ isola per servire « e detti Mahonesi dell’ arte »

sua (2).

Ecco nella sua integrità il documento, donatoci, come il

seguente, dall erudito Milanesi (3) :

In Christi nomine amen. Anno N ativitatis eiusdem M illesim o quatringçn- tesimo sexagesimo quarto, indictione xij die x vj m ensis mah, Ila g u sii co­ ram testibus infrascriptis. Partes infrascripte videlicet C ircu m sp ectus vir

(1) Opere (ed. Sansoi) I I, 449. (2) Ivi, in nota.

(5) Arch. Centralo di Stato di Firenze. Corporazioni Religiose soppresse Badia di F' - Exterorum. Tom. I, C. 301. Copia contemporanea. ' ‘ Flren« ·

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GIORNALE LIGUSTIGO

Ser Ludovicus quondam Iohannis de Pillis de Pisis vice et nomine specta­ bilium et nobilium virorum D om ini Ieronimi Iustiniani de Garibaldo et domini A douardi Iustiniani dal Fornetto duorum ex mahonensibus terre Chii a quibus ipse ser Ludovicus habet commissionem et libertatem, prout infra apparet ex una p arte, et egregius vir magister Michelotius quond:

Bartolom ei civis florentinus architettor (sic) ex altera parte ; tulerunt con­

corditer m ihi notario infrascripto accordium pactum et conventionem in- frascriptam , volentes dicte partes scribi et registrari in libro diversarum scripturarum notarie Com unis Rausii pro maiori robora et cautela om­ nium contentorum in dicto accordio pacto et conventione scriptum (sic) in vu lg ari serm one tenoris infrascripti, videlicet.

A di x y j di m aggio 1464 in Ragusia.

E l circum specto ser Lodovico quond: Iohannis de P ig lis da Pisa al presente habitante in R ausia per vice et nome degli spectabili huomini m esser Ieron im o Iustiniano da Garibaldo et messer A doardo Iustiniano dal Fornetto dui de’ M ahonesi della terra di Scio dalli quali messer Ie­ ronim o et m esser Adoardo el decto Ser Lodovico disse hauere commes- sione et libertà allu i data in R ausia adì... di m aggio in presentia di M.° B artolom eo da G enova co razzaro , et M.° Dam iano da G enova balestriero habitanti in R a u sia testimoni alla decta libertà et com m issione data al decto ser Lo d o vico ad far lo infrascripto accordio pacto et convenzione colo infrascipto m aestro M ichdoxp. E t questo perchè seando giunti li detti M esser G iron im o et M esser Adoardo in R ausia et hauuto prin­ cipio et colloquio col detto M .° Micheloqo non si potè finire et con­ chiudere p er la subita partita delli decti Messer Ieronim o et M esser Ado­ ardo. Im p erò el decto ser Lodovico per vice et nome d elli decti Messer Ieronim o et M esser A doardo Mahonesi della terra di Scio ha concluso et ferm ato lo infrascripto pacto et conuentione collo egregio architettore et in gegnere M .° Michelo%o di Bartolom eo cittadino fiorentino presente et acceptante, cioè che ’l decto M.° Michelo\o bene et fedelmente sia tenuto et così ob ligasi et promette al presente andar a Scio e servire e detti M ahonesi d ell’ arte del decto M.° Michdoxp bene fedelmente ad uso di buon m ae stro ; et lo decto ser Lodovico in nome de’ predecti Mahonesi prom ette et o b liga i detti M ahonesi a dar et pagare al detto maestro

M ichdoxp per suo salario et provisione a raxon de ducati trecento doro

viniziani ciaschuno anno : et che la presente condocta del decto M.° M i·

chdoxp se intenda almanco per sei m e s i, et tanto più quanto li decti

M ahonesi et el decto M .° Michdoxp saranno daccordio, cominciando el

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G IO RN A LE LIGUSTICO

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te m p o el g io rn o del p artire del decto M .° Micbeloxo da R augia per andar a S c i o ; el q u al p artire debba essere infra sei o otto giorni proxim i futuri, e a v a n ti p a rte n d o si uno b a le n ie r i, el quale è in porto di Rausia patro- n e g ia to p e r Io h a n n i di D io n isio d’ A n c o n a , el quale vole andar a Scio. E t p iù p ro m e tte e l decto ser L o d o v ic o in suo proprio nome sotto obli­ g a tio n di sè et suoi eredi et su ccessor de’ beni et spetialiter et nominatim so p ra ca se p o sse ssio n i et m o lt’ a ltri beni del decto ser Lodovico mobili et sta b ili si tro v a s s e in P is a o nel suo contado, che in caso c h e ’l detto M .° M icbeloxo sap resen tassi a S cio a’ decti M ahonesi et alli lor se rv itii, com e di so p ra si contiene et essi M ahonesi non observassino al detto M .° M ichelo^o el pacto et pagam ento predecto ; in tal caso el decto ser L o d o v ic o in su o prop rio nom e sop ra s è , suoi heredi et successori et beni

ut su p ra p ro m e tte del suo p rop rio satisfare al detto M .° Micbeloxo et ri­

fa rli o g n i d an n o et interesso n ello quale per decta cagione fussi incorso ; d ech ia ra n d o ch e ’ l decto M .° M icbeloxo sia tenuto andar a Scio insieme co l decto se r L o d o v ic o in sul b alen ieri predecto padroneggiato per Iohanni d i D io n isio d’ A n con a. A ltram en te non andando el decto M.° Micbeloxo in siem e c o l d ecto ser L o d o vico in sul decto belenieri ut su pra: che ’ l decto ser L o d o v ic o non sia tenuto a quello prom ette in suo proprio nome a l decto M .° M icbeloxo m a sia libero et franco el decto ser Lodovico d a lla p ro m e ssa p red ecta; prom ettendo la p arte, cioè el decto ser Lodo- v ic o p er v ic e et nom e cjelli decti M ahonesi et suo proprio n o m e ,

ut su pra p er un a p a r te , el lo decto M .° Micbeloxo in suo nome proprio

tutte le co se sop rascrip te a v e r ferm e et rate et attendere et observare et non c o n tra fa re , overo contravenire per alcuna ragione o cagione. Renun- ciando am be le parti etc.

A ctu m R a u s ii in notaria C om un is R ausii anno inditione mense et die su p rascrip tis, presentibus spectabili et generoso viro domino Bartolo de G o ze iudice annuario et ser Iacobo M erlato et ser Xenophonte Philelfo can cellariis com unis R a gu sii, testibus etc.

C u m subscriptione notarii et eiusdem approbatione et sigillo Comuni- tatis R a g u sii ad predictorum fidem.

L a ragione del trovarsi egli in Ragusa non si conosce ;

ma è lecito credere vi fosse chiamato a dar opera a nuove

fortificazioni, a fine di assicurare la città dalle minacce dei

tu rch i; i quali appunto nel luglio di quell’ anno tentarono,

(4)

4 6 0

GIORNALE LIGUSTICO

sebbene senza frutto, di impadronirsene (1). E forse con lo

stesso intendimento i Giustiniani lo richiamarono a Scio,

temendo per avventura i Maonesi che all’ isola toccasse la

sorte di Lesbo, incerti ancora se gli uffici del loro inviato a

Costantinopoli potessero riuscire a buon fine (2 ). È ignoto

tuttavia se Michelozzo si recasse colà.

A . N.

IL P IT T O R E DO M ENICO U B A L D IN I

d e t t o

P U L IG O

a Ge n o v a

Poche ed inesatte notizie ci lasciò il Soprani del pittore

Agostino C alv i, e non conobbe neppure il nome di Battista

Grasso (3) ; sul che non ebbe maggior ventura il Ratti, ri­

stampando corretta ed aumentata a modo suo 1’ opera di quel

patrizio (4). Più largamente discorse di tutti e due l’ Alizeri,

recando parecchi documenti, che ci chiariscono della loro

vita e delle opere ad essi affidate ( 5 ) ; osserveremo soltanto

che noi non riteniamo, secondo egli afferma, una sola per­

sona il Battista da Pavia, accettato nell’ arte l’ anno 15 0 6 ,

col Battista Grasso (6), poiché questi è veramente genovese,

come vien dichiarato nel documento che pubblichiamo qui

sotto.

Ora questi pittori, che troviamo a lavorare di conserva

in Palazzo nel 15 3 2 , dovevano otto anni prima condurre a

termine due quadri, uno per la chiesa di S. Caterina e l’ altro

per S. Benigno, dei quali, essendo essi a Firenze, dettero il

(1) G uglielm otti, Stor. d. M ar. Ponti/.t II, 353.

(2) Hopf, Storia dei Giustiniani in G iorn. Ligust. A. IX , pag. 19. (3) L e vite de' pittori, scultori et architetti genovesi etc. Genova 1674, 7 1. (4) Vite de’ pittori, scultori etc. Genova 1768, I. 45.

(5) N otizie dei professori del disegno in Ligu ria , P ittu ra, III, 267, 301, 397, 4.47. (é) Ivi, 179.

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