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13. Ciclo dell'azoto

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Academic year: 2021

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Modello molto semplificato del ciclo dell’azoto in un ecosistema terrestre. Le riserve di azoto sono mostrate come rettangoli e i processi che cambiano una forma di azoto

(3)

N

2

Fissazione biologica

Fissazione abiologica

(4)

La fissazione biologica dell’azoto

• Batteri che vivono liberi alcuni sono anaerobi

obbligati, Clostridium, e altri anaerobi facoltativi

• Batteri del genere Rhizobium che formano noduli radicali in piante di leguminose

• Attinomiceti del genere Frankia che formano noduli radicali con angiosperme

• Cianobatteri liberi come Nostoc e Anabaena

• Cianobatteri come Anabaena simbionti di felci quali

Azolla

• Cianobatteri simbionti come in alcuni licheni

• Batteri raramente associati alle radici delle piante

Esistono almeno sei tipi diversi di organismi del suolo che fissano l’azoto molecolare

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La fissazione biologica dell’azoto

N N nitrogenasi NH3

In azotofissatori simbionti, l’NH3 viene trasferito alle piante per traslocazione. Per la fissazione dell’azoto da

parte dei batteri nei noduli radicali sono necessari 10g di glucosio per fissare 1g di azoto (efficienza del 10%)

In azotofissatori liberi, l’azoto verrà messo a

disposizione delle piante solo dopo la loro morte e dopo l’attacco dei microorganismi del suolo. Per la fissazione dell’azoto da parte di azotofissatori liberi sono necessari 100g di glucosio per fissare 1g di azoto (efficienza del 1%)

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Aspetti ecologici della

fissazione biologica dell’azoto…

• pH. Molti azotofissatori sono sensibili al pH del

suolo. Ad esempio, Rhizobium non può vivere a

pH<4.3, perché diventa sensibile all’alluminio reso disponibile. Azotobacter è meno sensibile all’acidità e non resiste a valori di pH<6.0.

• Carbonio disponibile. La maggior parte degli

organismi azotofissatori, ad eccezione dei cianobatteri, sono eterotrofi. E’ necessario pertanto una grossa risorsa di carbonio sotto forma organica per la fissazione dell’azoto.

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… Aspetti ecologici della

fissazione biologica dell’azoto

• Ossigeno. Alcuni organismi azotofissatori vivono in

condizioni di anaerobiosi.

• Eccesso di azoto disponibile. Un suolo

particolarmente ricco di azoto disponibile non

comporta una veloce attività di azotofissazione da parte né di organismi simbionti né di organismi non simbionti.

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Immobilizzazione / Mineralizzazione

In suoli forestali si osserva che l’equilibrio

immobilizzazione/mineralizzazione è

spostato verso l’immobilizzazione. Ciò

significa che la velocità dell’assorbimento

dell’azoto da parte delle piante e dal biota

del suolo è superiore a quella della

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Immobilizzazione / Mineralizzazione

L’immobilizzazione è il processo inverso

della mineralizzazione, in quanto è la

conversione dell’azoto dalla forma minerale

alla forma organica.

N disponibile (minerale) N organico

mineralizzazione immobilizzazione

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Materia organica NH4+ NO2- NO3- NH4+ Detrito organico N2 Condizioni anaerobiche Condizioni aerobiche Fotosintesi Fissazione di N2 Degradazione batterica Nitrificazione Denitrificazione N2O N2O N2O N2 N2 Atmosfera

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Mineralizzazione

Sostanza organica mineralizzazione

Volatilizzazione Nitrificazione Assorbimento

da parte delle piante

Immobilizzazione microbica Scambio ionico e

fissazione alle argille Complessazione

alla sostanza organica

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Nitrificazione

é a carico di organismi chemioautotrofi come i batteri Gram-negativi del genere Nitrosomonas e Nitrobacter.

NH4+ O 2 H+ 2e- NH2OH + + + + H2O idrossilammina NH2OH + H2O NO2- + 5H+ + 4e- nitrito NO2- H 2O H2O NO2- NO3- + 5H+ + . nitrato nitrito Nitrosomonas Nitrobacter

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Aspetti ecologici della

nitrificazione

La nitrificazione determina un incremento della disponibilità di azoto nel suolo

Il nitrato è uno ione altamente mobile e solubile e può comportare seri problemi di inquinamento del suolo e delle acque.

Eutrofizzazione

Il nitrato può reagire con ammine secondarie e

formare nitrosammine, che possono essere assimilate dalle piante e causare cancro nell’uomo.

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Denitrificazione

La denitrificazione è un processo in cui il nitrato sostituisce l’ossigeno, come accettore di elettroni nel processo di respirazione di alcuni organismi del suolo.

La denitrificazione è a carico di batteri

eterotrofi anaerobi facoltativi, come il genere Pseudomonas.

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Denitrificazione

NO3 NO2 NO N2O N2

La denitrificazione avviene quando la quantità di ossigeno nel suolo è limitante per la richiesta della respirazione microbica del suolo.

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Denitrificazione

La denitrificazione restituisce all’atmosfera N2 e N2O.

La liberazione di N2O avviene soprattutto in suoli particolarmente acidi, come i sistemi a conifere.

La denitrificazione avviene a valori di pH del suolo di poco superiori alla neutralità, sebbene si verifichi in maniera più lenta anche in suoli acidi.

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Assorbimento di NH4+ Immobilizzazione di NH4+ Produzione di NO3- Accumulo di NH4+ Fissazione di NH4+ Volatilizzazione di NH4+ Assorbimento di NO3- Immobilizzazione di NO3- Lisciviazione di NO3- Accumulo di NO3- Denitrificazione Riduzione dissimilativa

Destino dell’ammonio Destino del nitrato

N organico Mineralizzazione dell’N NH4+ NO 3- Perdita di Nitrato

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Aerobiosi Anaerobiosi NO3- NO2- NH4+ N2 NO2- N2O Gruppi NH2 delle proteine Gruppi NH2 delle proteine Nitrobacter Nitrosomonas

N

2 Cyanobacteria (Es. Anabaena) Rhizobium Azotobacter Pseudomonas altri anaerobi facoltativi Clostridium pasteurianum batteri fotosintetici Denitrificazione Assimilazione Ammonificazione Assimilazione Assimilazione Ammonificazione Nitrificazione

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azoto organic o riduzione assimilativ a dell’azoto +3 - 3 0 +1 +5 ammonificazione ammoniaca azotofissazione per opera di Rhizobium, Azotobacter, Cianobatteri azzurri nitrificazione per opera di Nitrosomonas, Nitrosococcus nitrificazione per opera di Nitrobacter, Nitrococcus nitrato (NO3-) nitrito (NO2-) (NO) ossido nitroso (N2O) azoto molecolare (N2) più ridotto più ossidato numero ( stato) d i os sid az ion e riduzione

endoergonica ossidazioni esoergoniche in ambiente ossico riduzioni endoergoniche in ambiente anossico, N funge da accettore di elettroni

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Fattori di controllo

FISSAZIONE DELL’AZOTO

 Temperatura ottimale intorno a 20°C, è inibita da temperature prossime a 0°C.

 Disponibilità di nutrienti per gli azotofissatori liberi.  E’ inibita dall’ossigeno.

 L’attività è elevata in ambienti acquitrinosi caldi.

 AMMONIFICAZIONE

 Aumenta con l’aumento di temperatura fino a 60-70°C

 E’ influenzata dal pH, diminuisce per valori acidi senza comunque bloccarsi del tutto.

 NITRIFICAZIONE

 Disponiblità di ossigeno

 Inibita da pH inferiori a 4,5; valori neutri o subalcalini rappresentano l’optimum.

 Temperatura ottimale tra 25 e 35 °C; le basse temperature la limitano senza bloccarla completamente.

 DENITRIFICAZIONE

 Si realizza in anaerobiosi; in suoli ad elevato contenuto di acqua.  Si realizza completamente liberando N2 a pH subacidi o neutro, a

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Foresta inglese di pini di 55 anni Foresta tropicale Foglie 12,4 52,6 Legno 18,5 41,2 Radici 18,4 28,2 Lettiera 40,9 3,9 Suolo 730,8 85,3 % N sulla superficie 3,0 44,0 % in biomassa 6,0 57,8 Rapporto radici/fusto 0,60 0,30 Rapporto foglie/legno 0,34 0,76

Distribuzione dell’azoto in grammi/m2 all’interno di un ecosistema

temperato e di un sistema di foresta tropicale*

*Secondo Ovington, 1962. § Foglie non comprese

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Effetti delle piogge acide

• Danni alla chioma degli alberi

• Indebolimento delle piante

• Maggiore attacco alle piante da parte di

parassiti e patogeni

• Maggiore disponibilità di alcuni elementi non

essenziali per gli organismi

• Cambiamenti nella biodiversità del biota

• Alterazioni dei beni culturali

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Ozono stratosferico

• L’ozono stratosferico (ozono buono)

trattiene circa il 95% delle radiazioni

UV provenienti dal sole

• L’ozono troposferico (ozono cattivo) è

un componente dello smog urbano

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