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Vedi Guida per la storia delle zecche italiane medievali e moderne (fino all'Unità)

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Reti Medievali Rivista, II - 2001/2 (luglio-dicembre) <http://www.retimedievali.it> ISSN 1593-2214 © 2001 Firenze University Press

RM

Reti Medievali

Guida per la storia delle zecche italiane

medievali e moderne (fino all’Unità)

di Lucia Travaini

Le zecche italiane medievali e moderne fino all’Unità sono state finora studiate in modo incompleto, e certamente manca una visione d’insieme com-parativa delle diverse situazioni nei vari stati preunitari. I numismatici hanno studiato le monete, ma non abbastanza le zecche che le produssero; gli storici, in genere, hanno studiato gli stati, le amministrazioni o le produzioni, ma non ancora le zecche come uffici.

Un recente convegno tenuto a Milano (I luoghi della moneta. Le sedi delle zecche dall’antichità all’età moderna, 22-23 ottobre 1999) ha trattato ad esempio per la prima volta il tema delle sedi delle zecche.

Delle zecche resta ancora molto da scoprire sia sugli aspetti fisici e tecno-logici, sia su quelli istituzionali e giuridici, su quelli relativi alla manodopera e alla storia del lavoro, e tanti altri.

Proprio l’esistenza di numerose zecche in realtà statali diverse rappresenta un campo di indagine molto promettente; per molte di queste zecche esistono documentazioni archivistiche molto ricche, senza contare le collezioni di conii e punzoni -particolarmente ricche in Italia - , conservate in archivi di stato o in musei, generalmente mai studiate e sconosciute ai più.

Se alcune zecche sono state studiate, raramente sono state studiate per tutto il periodo della loro attività (per esempio quella di Firenze è stata molto studiata per il periodo della Repubblica, mentre per l’età granducale poco è stato fatto di veramente completo).

La ricerca sulle zecche, parcellizzata in studi ‘di città’ legati alle tendenze storiografiche locali, è stata inoltre in genere limitata alle ‘monete’ prodotte: ricerca numismatica quindi, che non sempre ha saputo cogliere le grandi po-tenzialità di ricerca storica interdisciplinare che ogni zecca presenta.

Per impostare in modo più sistematico la ricerca sulle zecche italiane, è sembrato utile cominciare con la preparazione di una Guida per la storia delle zecche italiane medievali e moderne (fino all’Unità) [zecche italiane in Italia e nelle colonie].

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Lucia Travaini 2

Reti Medievali Rivista, II - 2001/2 <http://www.retimedievali.it>

La Guida si propone di segnalare in modo sintetico dati e materiali relativi alle varie zecche italiane; lasciando quindi da parte lo studio sulle monete, si vuole indicare la bibliografia e la consistenza archivistica relativa a sedi e impianti, tecnologia e amministrazione, manodopera (elenchi di zecchieri per almeno alcune zecche sono disponibili), gestione, eventuali collezioni di conii e punzoni ed altri macchinari. La Guida vuole essere uno strumento di base per approfondire ulteriormente la ricerca, e per arrivare ad una visione e com-prensione più ampia e comparativa dell’attività delle zecche.

Questo progetto, proposto dalla cattedra di Numismatica dell’Università degli Studi di Milano (L. Travaini), ha trovato il supporto scientifico dei Prof. Marco Tangheroni ed Ugo Tucci, due storici che si sono occupati a lungo di zecche medievali e moderne nel corso delle loro ricerche, e l’adesione genero-sa di numerosi studiosi in tutta Italia ed all’estero.

La Guida è rivolta ai numismatici e agli storici, privilegiando lo studio della zecca come istituzione, impianto e ufficio: le voci sulle varie zecche segnaleranno ciò che si conosce, ma anche piste aperte per la ricerca futura: sicuramente le zecche italiane sono un grande terreno di ricerca ancora poco esplorato, e presentarne le potenzialità sembra uno scopo principale. Inoltre la Guida, trattando delle SEDI, renderà evidente ad esempio l’impatto di tali impianti nelle città (studi di storia della tecnologia, architettura, urbanistica (problemi di sicurezza, rumori, incendi] e ingegneria), e ancora mostrerà che molte zecche, studiate privilegiando alcuni periodi storici, restarono invece attive senza soluzione di continuità al passaggio da un governo all’altro (ele-mento molto utile per la storia amministrativa degli stati). Anche gli storici dell’arte potrebbero trovarne vantaggio, attraverso la segnalazione dell’at-tività di incisori. Gli storici del lavoro potranno trovare segni della mobilità degli appaltatori, spesso toscani e lombardi, e molti dati utili a ricostruire il funzionamento delle zecche.

La Guida potrà incentivare e stimolare il colloquio tra storici e numisma-tici, e già la lista dei partecipanti al progetto mostra come tale collaborazione sia stata da molti sentita e ritenuta valida fin dall’inizio. Consultando la Guida, storici e numismatici si renderanno conto che i risultati in molti casi sono solo ‘parziali’, ma ciò è del resto normale per ogni settore della ricerca. Ciascuno per i propri settori di ricerca potrà trovare nuove piste e indirizzi di lavoro.

Alcune appendici saranno dedicate a temi particolari: Zecche ossidionali/ zecche clandestine/ zecche coloniali/ zecche sulla carta (elenco di zecche con-cesse per privilegi, oppure progettate e mai attivate)/ note sul diritto di zecca dal medioevo all’età moderna.

La raccolta dei materiali è in corso. Ulteriori notizie si leggeranno in una intervista a Travaini e Tucci che sarà pubblicata nel mensile “Cronaca Numismatica” del marzo 2001.

Per informazioni: Prof. Lucia Travaini, Dipartimento di Scienze dell’Anti-chità, Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono 7, 20122 Milano; <ltravai@tin.it>

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