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volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

Microbiologia Medica 99

S2.2

ASPETTI CLINICI DELLE INFEZIONI TRASMESSE DA ZECCHE

Aceti A.,Teggi A.

Clinica di Malattie Infettive - II Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università degli Studi “La Sapienza”, Roma

La clinica delle infezioni trasmesse da zecche varia a seconda del tipo di patogeno in causa: per quanto riguarda le Rickettsiosi, ed in particolare la febbre bot-tonosa mediterranea, la più comune nel nostro paese, generalmente la sintomatologia esordisce 7-10 giorni dopo il morso di zecca, è mediata dal parassitismo delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni e dei macro-fagi, e comprende febbre, malessere generale, cefalea, artromialgie, esantema maculo-papuloso talora con impronta emorragica, linfadenopatia, epato-splenome-galia e la caratteristica escara (tache noire) nel sito del-l’inoculo. I dati di laboratorio mostrano leucopenia, talora trombocitopenia ed aumento delle aminoferasi. Le principali complicanze sono costituite da interessa-mento del SNC con quadri di vera e propria meningo-encefalite, vasculiti, miocardite con disturbi del ritmo e della capacità di pompa cardiaca, glomerulo-nefrite con IRA , polmonite e pleurite, shock settico e CID sino a quadri di “multiorgan failure”. Per quanto con-cerne le Ehrlichiosi, la Babesiosi e l’Anaplasmosi il quadro clinico è quello di una sindrome similmononu-cleosica in cui però i dati laboratoristici mostrano leu-copenia, anemia, trombocitopenia a causa della pre-senza del patogeno, rispettivamente, all’interno dei monociti, degli eritrociti e dei granulociti neutrofili. Anche Tularemia e Bartonellosi si presentano come una sindrome similmononucleosica con spiccata linfa-denopatia periferica. Nel morbo di Lyme sono caratte-risticamente riconoscibili tre fasi della malattia: nella

relazioni

SESSIONE 2

Le infezioni trasmesse da zecche

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