• Non ci sono risultati.

Le reti e le relazioni familiari intergenerazionali transnazionali

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Le reti e le relazioni familiari intergenerazionali transnazionali"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Rivista Italiana di Educazione Familiare, n. 2 - 2019, pp. 5-8

© 2019 Firenze University Press ISSN (print) 1973-638X ISSN (online) 2037-1861 http://www.fupress.com/rief

DOI: 10.13128/rief-7985

Le reti e le relazioni familiari

intergenerazionali transnazionali

Clara Silva

1

, Gertrudes Silva de Oliveira

2

Le famiglie transnazionali, uno dei volti della famiglia oggi, sono in crescita e sempre più al centro di ricerche a livello internazionale nell’ambito delle scienze sociali (Hondagneu-Sotelo, Avila, 1997; Par-reñas, 2001; Pyle, 2006).

Si tratta di un fenomeno non completamente inedito ma che oggi si presenta con proporzioni più ampie e caratteristiche specifiche con-nesse alla facilità di spostamento degli individui da un paese all’altro, ai fenomeni di globalizzazione e soprattutto ai processi migratori con-temporanei. In particolare l’emigrazione femminile intercontinentale e intracontinentale, che a partire dagli anni Cinquanta del sec. XX è an-data crescendo in maniera massiccia, non solo incrementa la rete delle famiglie transnazionali, ma pone anche la questione della relazione di cura dei figli a distanza, poiché molte donne che emigrano lasciano i figli, talvolta molto piccoli, nel paese d’origine. Si pensi, quanto all’Ita-lia, alle donne filippine, capoverdiane o eritree immigrate a partire da-gli anni Sessanta per lavorare come domestiche nelle famida-glie dell’alta e media borghesia, oppure alle molte donne provenienti dall’Est europeo, dall’America latina o ancora da molti paesi dell’Asia che, dagli anni ’80, hanno trovato occupazione nel paese nella cura degli anziani, creando così un nuovo profilo professionale, quello delle cosiddette “badanti”.

Il fenomeno dell’immigrazione in generale e in specie quella fem-minile produce effetti di ristrutturazione e di riconfigurazione delle relazioni affettive all’interno di circuiti di sostegno familiari che coin-volgono più generazioni. Madri che crescono figli da sole poiché il pa-dre ha dovuto emigrare, figli che crescono senza le loro madri perché

1 Professoressa associata di Pedagogia Generale e Sociale presso il Dipartimento di

Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI) dell’Universi-tà degli Studi di Firenze.

(2)

6 Rivista Italiana di Educazione Familiare, n. 2 - 2019

quest’ultime sono partite per paesi lontani, figli che si ricongiungono con i genitori dopo anni di separazione ecc. Mantenere i legami fami-liari nonostante la distanza è un compito faticoso e talora non privo di dolore sia per i figli sia per i genitori e gli attori coinvolti possono pro-vare sentimenti contrastanti di tristezza, risentimento, abbandono ecc. Ad esempio, i bambini affidati dai parenti a seguito della partenza delle madri possono provare il sentimento di abbandono e una volta ricon-giunti con esse non riconoscere loro il ruolo di genitori, come emerge da numerose ricerche condotte sul campo (Nagasaka, Fresnoza-Flot, 2015; Silva, Jesus, 2019).

Nonostante la facilità di comunicazione oggi resa possibile dai nuovi

media e dai social, come Facebook Whatsapp, Skype ecc., questi non

possono sostituire il contatto fisico e l’accudimento quotidiano che sono dimensioni basilari della relazione genitoriale (Madianou, Miller, 2012; Cuban, 2017).

E mentre nei paesi ricchi le famiglie che hanno la fortuna di mantene-re uniti i loro membri si interrogano oggi su quale debba essemantene-re il posto di ognuno di essi all’interno dell’ambiente familiare a seguito dei cam-biamenti socioculturali che hanno sconvolto il suo assetto nel corso del Novecento trasferendo il suo baricentro dalla figura del padre a quella del figlio, all’interno delle famiglie transnazionali le problematiche sono decisamente diverse. Oltre alla difficoltà insita nel tentare di tenere insie-me una complessa struttura di solidarietà intergenerazionale, che coin-volge varie figure oltre ai genitori – nonni, zii, cugini, ecc. – (Baldassar, Baldock, Wilding, 2007), i membri immigrati delle famiglie transnazio-nali si confrontano con problemi di inclusione, con problemi giuridici che ostacolano la loro mobilità tra il paese di immigrazione e quello dove risiedono gli altri membri della famiglia (ad es. i figli) e con la difficoltà di farsi comprendere presso questi ultimi proprio rispetto alle difficol-tà che incontrano nel paese d’immigrazione (come nel caso messicano: cfr. Boehm, 2012). Certamente la dimensione transnazionale sottopone i membri di queste famiglie in certi casi a un processo di trasformazione dei ruoli di genere, soprattutto quando sono le donne a emigrare e i figli restano in casa con il padre, situazione che si verifica soprattutto nelle migrazioni dall’Europa dell’Est (Ducu, 2018). Laddove invece i figli la-sciati in patria vengono accuditi in una rete prevalentemente femminile, è proprio una cultura di tipo familista, anche sul modello della famiglia allargata, a sorreggere il sistema di solidarietà transnazionale.

La parte monografica di questo fascicolo raccoglie una serie di con-tributi pervenuti in risposta alla relativa call su “Le famiglie

(3)

transnazio-Clara Silva, Gertrudes Silva de Oliveira/9 Migrazioni transnazionali… 7 nali e i rapporti intergenerazionali” lanciata da chi scrive con il fine di comprendere meglio il fenomeno, di aumentare la conoscenza in merito e di mettere a disposizione suggerimenti e linee di intervento formativi a favore di questa tipologia di famiglie. Riteniamo infatti che indagare le dinamiche di cura e di relazione proprie delle famiglie transnazionali, dei rapporti intergenerazionali che si producono tra i membri di que-ste famiglie, nonché delle problematiche dei figli che crescono lontano dai genitori sia uno dei compiti attuali della pedagogia della famiglia e dell’educazione familiare.

Gli articoli raccolti fanno riferimento a un ampio dibattito interna-zionale sulla tematica, prendendo in esame criticamente alcuni strumenti concettuali ricorrenti (dal care drain ai dependency workers) come nello studio di Lopez e Altamura, ricostruendo nel dettaglio la struttura delle reti di solidarietà intergenerazionale, come nel contributo di Romanazzi, oppure mostrando l’esigenza di una prospettiva multidimensionale nella lettura delle catene di cura globali (De Simone) fino alla presentazione di un contesto specifico segnato profondamente dalla maternità

transnazio-nale come è quello capoverdiano (Silva e Silva de Oliveira).

Il fascicolo è ulteriormente arricchito da un cospicuo contributo re-lativo a una ricerca italiana condotta sull’uso dei media digitali da parte dei genitori a cura di Demozzi, Gligli e Cino, sdoppiato nella presenta-zione, da un lato, di una literature review e della ricerca stessa (Parte 1), e, dall’altro, dei risultati dell’indagine condotta on-line su un campione di ben 302 genitori (Parte 2), nonché da un articolo sul tema dell’impor-tanza del coinvolgimento dei nonni in progetti intergenerazionali (Vagli, Ciucci), un tema su cui la RIEF si è già soffermata in questi anni.

Riferimenti bibliografici

Baldassar L., Baldock C. Vellekoop, and Wilding R. (2007): Families Caring

Across Borders. Migration, Ageing and Transnational Caregiving. New York:

Palgrave Macmillan.

Boehm D. (2012): Intinate Migrations. Gender, Family, and Illegality among

Transnational Mexicans. New York: New York University Press.

Cuban S. (2017): Transnational Family Communication. Immigrants and ICTs. New York: Palgrave Macmillan.

Ducu V. (2018): Romanian Transnational Families. Gender, Family, Practices

and Difference. Chaim: Palgrave Macmillan.

Hondagneu-Sotelo P., Avila E. (1997): I’m Here, But I’m There: The Meanings of Latina Transnational Motherhood. Gender & Society, 11, pp. 548-557.

(4)

8 Rivista Italiana di Educazione Familiare, n. 2 - 2019

Madianou M., Miller D. (2012): Migration and New Media. Transnational

Fami-lies and Polymedia. Abingdon: Routledge.

Nagasaka I., Fresnoza-Flot A. (2015): Mobile Childhoods in Filipino

Transnatio-nal Families. Migrant Children with Similar Roots in Different Routes. New

York: Palgrave Macmillan.

Parreñas, R. (2001): Mothering from a Distance: Emotions, Gender, and Inter-generational Relations in Filipino Transnational Families. Feminist Studies, vol. 27, n.º 2, p. 361-390.

Pyle J.L. (2006): Globalization and the increase in transnational care work: The flip side. Globalizations, 3(3), pp. 297-315.

Silva C., Jesus M. de L. (2019): Capoverdiane d’Italia. Storie di vita e d’inclusione

Riferimenti

Documenti correlati

Quando il comune ha bisogno di molto denaro tende a vendere gli introiti non di anno in anno, ma per periodi assai più lunghi (anche 20 - 30 anni); in questi casi,

La mise en oeuvre se heurta longtemps à la résistance des seigneurs côtiers mais plus encore à celle des communautés littorales pour qui cette pratique d ’exaction entrait

Si inscriverà ventidue volte come uomo da consi­ glio (nove volte per le Fiandre, quattro per Alessandria, due per Beirut, tre per la Barberia, due per la Romania,

Ma la muda non partì quando era stato stabilito dall’appalto, bensì circa un anno dopo, approssimativamente durante l’estate10. Le fonti suggeriscono come

The stellar and accretion properties of the 81 bona fide YSOs, which represent more than 90% of the whole class II and transition disc YSO population in the aforementioned Lupus

DM-22 was devoid of cyto- toxicity even at the high dose of 33 μM; even though a slight decrease in cell proliferation was induced by DM-22 at the high concentration of 33 μM, it

Under ACTH test, no significant difference in the Dmax response of F and DHEAS was observed be- tween amenorrheic and normal women, whereas the Dmax increase over basal values of A

Territory is the main factor in clan coalescence, and it depends in no small part on shared living conditions and subcultures (Armao 2015). Clans combine the idea of