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3. Il traffico aereo in Toscana

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3. Il traffico aereo in Toscana

3.1 Introduzione

Questo capitolo è dedicato all’analisi del traffico passeggeri negli aeroporti di Pisa e Firenze, partendo dalle serie storiche della domanda soddisfatta negli anni che vanno dal 1990 ad oggi.

Ci si è preoccupati di vedere come il sistema aeroportuale toscano sia integrato all’interno del sistema aeroportuale italiano, analizzando i tassi di crescita di traffico in Toscana e nel resto d’Italia.

Importante è stato anche il confronto tra la quota di traffico

“regionale italiano”20 appartenente al sistema aeroportuale toscano e

la propria quota di prodotto interno lordo “regionale italiano”.

In una successiva analisi è stato confrontato il traffico passeggeri del 2006 in Toscana con quello in Emilia Romagna, in Veneto, in Campania e in Puglia, specificando le presenze negli esercizi ricettivi. Per gli scali di Pisa e Firenze è stato studiato il traffico passeggeri suddiviso in nazionale, internazionale e charter nel periodo 1990 – 2007, mettendo a confronto i dati del 2007 con quelli degli scali campione.

Infine per gli aeroporti toscani è stato analizzato il traffico nazionale ed internazionale mensile, a partire da gennaio 2005 fino a dicembre 2007.

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Il termine “regionale italiano” considera l’intera Nazione escludendo l’aeroporto di Roma Fiumicino, il sistema aeroportuale di Milano (Linate e Malpensa) e le regioni Lazio e Lombardia.

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3.2 Le serie storiche del traffico aereo passeggeri

La tabella 3.1 mostra la serie storica degli aeroporti Galileo Galilei di Pisa e Amerigo Vespucci di Firenze, partendo dall’anno 1990 e arrivando fino al 2007, con i rispettivi tassi di crescita.

Vengono riportati i passeggeri totali, intesi come somma degli imbarcati e degli sbarcati nei voli nazionali ed internazionali.

Aeroporto di Pisa Aeroporto di Firenze Anno Passeggeri Totali21 ∆% Passeggeri Totali22 ∆%

1990 1.065.306 166.697 1991 1.001.451 -6,0 262.573 57,5 1992 1.060.295 5,9 399.989 52,3 1993 1.001.638 -5,5 496.653 24,2 1994 1.039.164 3,7 644.911 29,9 1995 1.016.048 -2,2 797.567 23,7 1996 1.036.282 2,0 958.299 20,2 1997 1.065.705 2,8 1.068.128 11,5 1998 1.122.806 5,4 1.236.863 15,8 1999 1.145.593 2,0 1.386.599 12,1 2000 1.246.824 8,8 1.510.429 8,9 2001 1.378.341 10,5 1.479.250 -2,1 2002 1.654.203 20,0 1.376.392 -7,0 2003 1.982.924 19,9 1.379.762 0,2 2004 2.031.891 2,5 1.485.207 7,6 2005 2.334.841 14,9 1.692.760 14,0 2006 3.014.731 29,1 1.520.621 -10,2 2007 3.718.608 23,3 1.905.143 25,3 Tabella 3.1 21

Fonte: Società di gestione “S.A.T. S.p.A.”.

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47 0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000 3.500.000 4.000.000 '90 '92 '94 '96 '98 '00 '02 '04 '06 Passeggeri PISA-FIRENZE

Pax Totali PISA Pax Totali FIRENZE

Grafico 3.1

Dal grafico 3.1 possiamo confrontare il numero di passeggeri, in arrivo ed in partenza, totali annui dell’aeroporto di Pisa e di Firenze. È immediato osservare che nel corso degli anni esaminati lo scalo Galileo Galilei ha avuto un ruolo predominante all’interno del sistema aeroportuale toscano: ad eccezione del periodo ’97–’01 i passeggeri registrati a Pisa hanno sempre superato quelli di Firenze.

Durante gli anni Novanta il Galileo Galilei ha registrato un numero di passeggeri pressoché costante, attestandosi su un valore medio di circa un milione di passeggeri.

Nell’estate ’97 operavano in questa struttura quattro compagnie aeree, tutte all’interno del cartello I.A.T.A.: Alitalia, British Airways, AirDolomiti e Meridiana.

Contemporaneamente lo scalo di Firenze, riaperto ai voli di linea solo nel 1986, dopo alcuni lavori di ristrutturazione, ha conosciuto un periodo di crescita lineare: dai 166.697 passeggeri del 1990 ai 1.068.128 passeggeri del 1998, con un tasso medio di crescita del 31,3%.

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48 Proprio questo notevole incremento ha permesso, nel 1997, a Peretola di divenire il primo scalo della Toscana, sorpassando temporaneamente, in termini totali, proprio l’aerostazione pisana. L’avvento delle compagnie low cost che, Ryanair per prima, hanno investito sugli scali minori, ha dato un nuovo slancio al trasporto aereo.

Soprattutto l’aeroporto di Pisa ha beneficiato dei nuovi collegamenti: dal 1998 (anno del primo collegamento Pisa - Londra Gatwick effettuato dalla Ryanair) ad oggi ha conosciuto un notevole trend di crescita che ha portato i passeggeri da 1.122.806 del 1998 a 3.718.608 del 2007.

In questi 10 anni il tasso di crescita medio è stato di 12,7%, con un picco di 29,1% nel 2006.

Proprio questo forte sviluppo ha reso l’aeroporto pisano capace di

ammortizzare le conseguenze dell’attacco terroristico dell’11

settembre 2001. In quell’anno il Galilei registrava un incremento del traffico passeggeri del 10,5%, rispetto all’anno precedente, in contrasto con il valore del traffico complessivo italiano (-1,4%) e con il valore del traffico dei principali aeroporti mondiali (Atlanta: -5,4%; Chicago: -6,9%; Los Angeles: -8,3%).

Se si esaminano i dati riferiti al 2005 si può notare che i passeggeri sono stati 2.334.841 contro i 2.031.891 dell’anno precedente, con un incremento del 14,9%.

Ancora più positivi risultano essere i dati registrati nel 2006, con un traffico di 3.014.731 passeggeri, +29,1% rispetto al 2005.

La stessa tendenza è stata mantenuta anche nel 2007, con un traffico di 3.718.608 passeggeri ed un tasso di crescita annuo pari a +23,3%. Questo ha permesso allo scalo pisano di tornare leader del settore, nell’ambito regionale, divenendo così appetibile per le compagnie aeree: a fronte dei quattro vettori che vi operavano le ’97, nell’estate

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49 2006 erano presenti a Pisa ventidue compagnie: 11 tradizionali, all’interno della I.A.T.A., e 11 low cost.

Inoltre, dal 1 giugno 2007, è operativo il collegamento non-stop da Pisa a New York, del vettore statunitense Delta, unico volo a collegare direttamente la Toscana agli Stati Uniti.

A differenza di Pisa, Firenze ha risentito della crisi del trasporto aereo del 2001: infatti, proprio nell’anno del crollo delle Twin Towers, il traffico a Peretola ha subito un calo del -2,1%, il primo dopo 12 anni di crescita ininterrotta, passando da 1.510.429 passeggeri del 2000 ai 1.479.250 del 2001. Ancora più evidente è stata la flessione dell’anno successivo: nel 2002 il tasso è di -7,0%, registrando 1.376.392 passeggeri.

Dopo un anno di sostanziale stazionarietà (il 2003 con un tasso di +0,2%), il Vespucci ha ripreso a crescere in modo significativo: raggiungendo 1.692.760 nel 2005.

Il valore dell’anno 2006 (-10,2% rispetto al valore del 2006) è giustificato dalla chiusura dello scalo dal 2 febbraio all’8 aprile per lavori sulla pista.

Questo fatto ha sicuramente influenzato l’ottimo risultato avuto dall’aeroporto di Pisa proprio nel 2006: +29,1% sull’anno precedente. Infatti, i vettori Lufthansa e AirFrance hanno incrementato la loro operatività su questo scalo (hanno ripreso la normale attività su entrambi gli scali dal maggio 2006), Alitalia ha provveduto ad ampliare la propria capacità di offerta (ha mantenuto aerei a maggiore capienza, AB319 e MD80, fino alla chiusura di aprile 2007), mentre Meridiana ha trasferito parte dell’operatività di Firenze sull’aeroporto di Pisa (fino al 9 aprile 2006).

Il maggior volume di traffico su Pisa nei mesi di chiusura di Firenze è stato stimato dalla stessa società di gestione S.A.T. S.p.A. pari circa a 225 mila passeggeri. L’aeroporto, al netto di tale incremento, ha comunque registrato una crescita, rispetto al 2005, pari ad un tasso

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50 del 19,4%, superiore al tasso medio di crescita degli aeroporti italiani in termini di passeggeri (+8,7%).

In ogni caso, esaminando i dati del 2007, ci si accorge immediatamente come entrambi gli scali toscani abbiano avuto una forte crescita percentuale rispetto all’anno precedente: infatti il Galilei registra un +23,3% ed il Vespucci addirittura un +25,3%.

Questi dati, anche se vanno letti considerando la chiusura dell’aeroporto di Firenze per un certo periodo nel 2006, indicano, in ogni caso, il forte sviluppo avuto dai due scali nell’ultimo anno

0 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000 '90 '92 '94 '96 '98 '00 '02 '04 '06

Passeggeri Totali Toscana

Grafico 3.2

Il grafico 3.2 prende il esame il numero totale di passeggeri in Toscana, somma quindi dei risultati dell’Aeroporto di Firenze e dell’Aeroporto di Pisa (si tralasciano gli scali minori, come Grosseto, Siena e Marina di Campo, perché decisamente ininfluenti).

Il trend è quello di una crescita pressoché lineare costante, dal 1990, quando i passeggeri ammontavano 1.216.770, al 2007 quando si sono registrati 5.606.027 movimenti.

Il tasso medio di crescita in questi 18 anni è stato +8,8% e non si è mai ottenuto un valore negativo.

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51 Infatti, nemmeno le crisi che il trasporto aereo mondiale ha conosciuto negli ultimi venti anni, come la Guerra del Golfo o l’attentato delle Twin Towers, hanno intaccato lo sviluppo del sistema Toscana, trainato prima dalla crescita di Firenze, poi da quella di Pisa. L’anno di maggior crescita risulta essere proprio il 2007, con +23,9% rispetto al precedente; non sono comunque da sottovalutare i dati del 2005 e del 2006 (rispettivamente +14,8% e +12,8%).

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3.3 Il tasso di crescita del traffico aereo passeggeri

Dall’analisi delle serie storiche del traffico aereo passeggeri si potrebbe affermare che l’andamento del traffico nei due scali toscani sia stato sostanzialmente positivo, ma non è stato messo in evidenza quanto lo sia rispetto a quello medio italiano.

Importante è quindi confrontare l’andamento del traffico negli aeroporti toscani con quello globale italiano.

L’andamento del tasso di crescita del traffico aereo passeggeri in Toscana e quello medio italiano permettono di avere una visione generale della situazione in Italia, con l’eventuale possibilità di rilevare eventi straordinari che hanno interessato gli scali toscani. Il grafico 3.3 mette a confronto i tassi di crescita per il traffico totale italiano e quello dei due aeroporti toscani, dal 1990 al 2007, mentre il successivo grafico 3.4 esamina il tasso di crescita per il traffico totale toscano con quello globale italiano.

Tassi di crescita -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 '90 '91 '92 '93 '94 '95 '96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 Tasso PISA Tasso FIRENZE Tasso ITALIA Grafico 3.3

Nel grafico 3.3 si nota una sostanziale discordanza tra i valori dei due scali toscani.

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53 Infatti, Firenze registra tassi di crescita altissimi, addirittura superando il 50%, nei primi anni Novanta. Questo trend estremamente positivo è in parte ridimensionato considerando l’esiguo numero di movimenti in quel periodo.

D’altra parte, le prestazioni di Pisa seguono piuttosto fedelmente i tassi italiani complessivi. L’anomalia più vistosa è legata al biennio 2001-2002: il Galileo Galilei reagisce in maniera migliore, rispetto al sistema italiano, alla crisi dell’intero settore del trasporto aereo.

Tassi di crescita -10 -5 0 5 10 15 20 25 30 '90 '91 '92 '93 '94 '95 '96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 Tasso TOSCANA Tasso ITALIA Grafico 3.4

Analizzando il grafico 3.4 si nota, invece, come qualitativamente gli scenari toscani, nell’evolversi degli anni, abbiano rispettato l’andamento generale italiano.

Ciò significa che ad una crescita o ad un calo del traffico passeggeri in un anno rispetto al precedente, a livello globale italiano, hanno corrisposto rispettivamente una crescita ed un calo a livello toscano; con la sola eccezione del biennio 2001-2002, quando la Toscana è stata trascinata dall’ottima performance dello scalo pisano.

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54 Dal grafico si può facilmente pervenire alla determinazione dei tassi medi di crescita per la Toscana e per l’Italia.

Le tabelle 3.2 e 3.3 mostrano i tassi di crescita medi del traffico passeggeri per l’Italia e per la Toscana.

Tasso di crescita medio ITALIA

Anni 1990-1995 3,5%

Anni 1996-2001 5,7%

Anni 2002-2007 7,0%

Anni 1990-2007 6,0%

Tabella 3.2

Tasso di crescita medio TOSCANA

Anni 1990-1995 6,7%

Anni 1996-2001 6,6%

Anni 2002-2007 10,8%

Anni 1990-2007 8,8%

Tabella 3.3

Possiamo vedere che in Italia negli anni ’90-’95 si è avuto un tasso di crescita medio del 3,5%, negli anni ’96-’01 del 5,7% e nel ’02-’07 del 7,0%. In questi diciassette anni il tasso di crescita medio è stato del 6,0%.

La Toscana, invece, ha avuto una crescita media superiore a quella italiana in tutti e tre i periodi. In particolare si ha un 6,7% nel lustro ’90-’95, un 6,6% nel ’96-’01 ed un 10,8% nel ’02-’07, per una media complessiva dell’8,8%.

Comunque, la crescita del traffico aereo toscano sembra essere sostanzialmente dovuta ad un andamento generale italiano piuttosto che ad altri fattori specifici regionali.

Questo fatto è confermato dal grafico 3.5 che mette a confronto il tasso di crescita toscano con quello del resto d’Italia, reso ad esso più

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55 omogeneo con l’esclusione degli scali di Roma Fiumicino, Milano Linate e Milano Malpensa, che chiameremo regionale italiano.

Tassi di crescita -5 0 5 10 15 20 25 30 '90 '91 '92 '93 '94 '95 '96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 Tasso TOSCANA

Tasso REGIONALE ITALIANO

Grafico 3.5

Le tabelle 3.4 e 3.5 mostrano i tassi di crescita medi del traffico passeggeri per il sistema regionale italiano e per la regione Toscana.

Tasso di crescita medio REGIONALE

Anni 1990-1995 4,2%

Anni 1996-2001 7,1%

Anni 2002-2007 9,3%

Anni 1990-2007 7,8%

Tabella 3.4

Tasso di crescita medio TOSCANA

Anni 1990-1995 6,7%

Anni 1996-2001 6,6%

Anni 2002-2007 10,8%

Anni 1990-2007 8,8%

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56 Le medie dei tassi di crescita nei tre periodi sono: 6,7% per la Toscana contro il 4,2% del regionale italiano nel primo periodo (1990-1995); 6,6% per la Toscana contro il 7,1% del regionale italiano nel secondo periodo (1996-2001); 10,8% per la Toscana contro il 9,3% del regionale italiano nel terzo periodo (2002-2007). Questi dati mettono in rilievo che la media del tasso di crescita nel terzo periodo è aumentata rispetto a quella del primo periodo in entrambi i casi, ma in termini percentuali minori in Toscana rispetto al resto d’Italia: 61% circa di aumento della media da un periodo all’altro per la Toscana contro un aumento del 121% circa del regionale italiano.

C’è da dire, però, che questo ultimo partiva da una media più bassa nel primo periodo, pari al 4,2%, che mette in evidenza una migliore dotazione media della Toscana rispetto alle altre regioni italiane da un punto di vista aeroportuale, escluse quelle che facevano riferimento ai sistemi aeroportuali di Milano e Roma.

Questo dato, però, mette anche in evidenza come la Toscana, a differenza delle altre regioni, abbia fatto poco per promuovere e sviluppare il proprio sistema aeroportuale con conseguente annullamento del vantaggio che aveva nel passato rispetto a tali regioni in termini di domanda ed offerta.

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57 Il grafico 3.6 mostra la serie storica del rapporto tra traffico aereo toscano e traffico aereo regionale italiano.

Rapporto tra traffico toscano e "regionale italiano" (Italia esclusi Roma e Milano)

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 '94 '95 '96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 Traff. Toscana / Traff. Regionale italiano

Grafico 3.6

Nel corso degli anni questo rapporto è oscillato intorno al 7%, non arrivando mai a superare la soglia dell’8%, ad eccezione del 2007. Da notare è il calo avuto nel 2004 quando questo dato è sceso al valore di 6,7%.

Questo andamento pressoché costante esprime che il sistema aeroportuale toscano ha mantenuto grosso modo invariata la sua quota percentuale di traffico regionale italiano nel corso degli anni; ciò è la conferma di come la crescita della domanda di trasporto aereo toscano sia stata proporzionale alla concomitante crescita della domanda di trasporto aereo regionale italiano.

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3.4 Il P.I.L. come parametro di confronto

La tabella 3.6 mostra la percentuale del prodotto interno lordo delle regioni sotto indicate rispetto a quello italiano avendo escluso, in modo coerente con quanto si è fatto per il traffico passeggeri, la

regione Lombardia e la regione Lazio23.

La scelta delle regioni Veneto, Emilia Romagna, Campania e Puglia è mirata al fine di mettere a confronto realtà aeroportuali diverse, ma caratterizzate da alcuni aspetti comuni.

La scelta del Veneto e della Puglia si basa sul fatto che queste due regioni, come la Toscana, sono dotate di due scali principali. Mentre la scelta della Campania, con il solo aeroporto di Napoli, è legata al fatto che essa ha un prodotto interno lordo poco distante da quello della Toscana ed inoltre rappresenta una delle maggiori regioni del Mezzogiorno. Infine l’Emilia Romagna è stata considerata in quanto possiede caratteristiche simili a quelle della Toscana dal punto di vista socio-culturale ed inoltre presenta una posizione geografica poco discostante da essa.

Percentuale P.I.L. sul regionale italiano [media ‘00–‘06]

TOSCANA 9,0% VENETO 12,4% EMILIA ROMAGNA 11,7% CAMPANIA 8,6% PUGLIA 6,2% Tabella 3.6

Dalla tabella 3.6 si evidenzia che la percentuale di PIL sul regionale italiano della Toscana rappresenta una quota significativa (9,0%), molto simile a quella della Campania (8,6%).

Questo dato viene confrontato con il traffico passeggeri registrato dai cinque sistemi aeroportuali regionale considerati, riportati nella

23

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59 successiva tabella 3.7. Ovviamente ogni sistema è costituito dai vari

scali presenti nel territorio regionale24.

Traffico Passeggeri [media ‘00-‘06]

TOSCANA 3.442.698 VENETO 8.153.164 EMILIA ROMAGNA 3.940.755 CAMPANIA 4.309.558 PUGLIA 2.160.328 REGIONALE ITALIA 48.066.799 Tabella 3.7

Il rapporto tre la media della percentuale toscana di traffico aereo regionale italiano nel periodo 2000-2006 e la corrispondente media della percentuale di prodotto interno lordo regionale italiano è di circa 0,80.

La tabella 3.8 mostra il dato appena citato anche per le altre regioni considerate nell’analisi: Veneto, Emilia Romagna, Campania e Puglia.

Rapporto tra % di traffico aereo e % di PIL

TOSCANA 0,80 VENETO 1,37 EMILIA ROMAGNA 0,70 CAMPANIA 1,05 PUGLIA 0,73 Tabella 3.8

Tale rapporto è inferiore all’unità per la Toscana, per l’Emilia Romagna e per la Puglia; mentre raggiunge il valore di 1,05 per la Campania ed addirittura di 1,37 per il Veneto.

24

Per la Toscana sono stati considerati gli aeroporti di Pisa e di Firenze; per il Veneto Treviso, Venezia e Verona, per l’Emilia-Romagna Bologna, Forlì, Rimini; per la Campania Napoli e per la Puglia Bari e Brindisi.

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60 Questo sottolinea il fatto che il Veneto, ricordando che come la Toscana e la Puglia ha due sistemi aeroportuali principali, offre una quota di traffico, sul totale regionale italiano, superiore a quella che la regione possiede in termini di prodotto interno lordo regionale italiano.

Il valore basso per la Toscana e per l’Emilia Romagna può essere, però, imputabile ai migliori collegamenti terrestri con la capitale e con il cuore economico del Paese, favorendo il flusso dei passeggeri verso i maggiori scali italiani, cioè l’aeroporto romano di Fiumicino e gli aeroporti milanesi.

Per quanto concerne la Campania, il valore è di poco superiore all’unità; nonostante la presenza del solo aeroporto di Napoli Capodichino questa regione ha una quota di traffico superiore a quella del prodotto interno lordo.

Il valore inferiore all’unità della Puglia può, invece, essere giustificato considerando che essa si sviluppa su una lunghezza di oltre 350Km ed i due aeroporti che la servono (Bari e Brindisi, appunto) sono localizzati nella parte centro-meridionale della regione. Questo fatto può far preferire, soprattutto agli abitanti della zona foggiana, l’aeroporto di Napoli, che, da quella provincia, è raggiungibile piuttosto agevolmente.

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61

3.5 Le presenze negli esercizi ricettivi come

parametro di confronto

Si vanno ora ad esaminare gli arrivi negli esercizi ricettivi, ovvero negli esercizi alberghieri e complementari (come gli alloggi, i campeggi e i villaggi turistici), utilizzandoli così come parametro di confronto per lo studio del trasporto aereo.

La tabella 3.925 indica gli arrivi, le presenze negli esercizi ricettivi per

le cinque regioni già usate come campione rappresentativo, nell’anno

2004 e la permanenza media totale nell’anno 200326.

Arrivi, Presenze e Permanenza media totale negli esercizi ricettivi

Regioni Arrivi Presenze Permanenza Media

TOSCANA 9.702.413 35.454.949 4,09 giorni

VENETO 12.061.584 54.559.238 5,30 giorni

EMILIA ROMAGNA 7.752.056 36.287.912 4,66 giorni

CAMPANIA 4.537.707 19.907.514 4,14 giorni

PUGLIA 2.332.065 10.395.189 4,20 giorni

ITALIA totale 85.956.568 345.616.227 4,29 giorni Tabella 3.9

La tabella 3.10 invece riporta il traffico complessivo dei passeggeri nell’anno 2004 registrato negli aeroporti delle regioni già esaminate.

Traffico Passeggeri nel 2004

TOSCANA 3.497.231 VENETO 6.414.525 EMILIA ROMAGNA 4.021.943 CAMPANIA 4.608.083 PUGLIA 2.476.229 ITALIA 106.989.798 Tabella 3.10 25

Fonte: dati “ISTAT” – http://www.istat.it.

26

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62 Analizzando la tabella 3.9 si rileva che, in Toscana, il numero degli arrivi nel 2004 è stato pari a 9.702.413 (circa l’11% del totale nazionale) con 35.454.949 presenze totali (poco più del 10% del dato italiano), per una durata media della permanenza di 4,09 giorni, un dato inferiore a quello delle altre regioni-campione.

Il numero totale di passeggeri nei due scali toscani, riportato nella tabella 3.10, è stato pari a 3.497.231, solo il 36% degli arrivi totali registrati negli esercizi ricettivi della regione.

In Campania e in Puglia la tendenza è opposta: i passeggeri registrati nello scalo di Napoli e in quelli di Bari e Brindisi superano addirittura gli arrivi negli esercizi ricettivi.

Il grafico 3.7 indica il rapporto tra traffico soddisfatto dai sistemi aeroportuali delle cinque regioni prese in esame e il numero di arrivi registrato negli esercizi ricettivi, per l’anno 2004.

Rapporto tra il traffico realizzato e gli arrivi negli esercizi ricettivi nel 2004 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4

TOSCANA VENETO EMILIA ROMAGNA

CAMPANIA PUGLIA ITALIA Traffico/Arrivi

Grafico 3.7

Prendendo visione del grafico si rileva immediatamente come il sistema di trasporto toscano, ma anche quello delle altre regioni campione del Centro-Nord, rispetto alla media nazionale e a quelli

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63 campano e pugliese, avrebbe una notevole quota di domanda potenziale non realizzata. Anche in questo caso, il deficit è spiegabile con la concorrenza dei vicini sistemi aeroportuali di Milano e Roma, che probabilmente riescono ad assorbire una quota rilevante degli arrivi verso Toscana, Veneto ed Emilia Romagna.

Le tabelle seguenti indicano il numero di arrivi, le presenze registrate nel 2004 negli esercizi ricettivi regionali, suddividendoli in italiani (tabella 3.11) e stranieri (tabella 3.12)

Arrivi, Presenze degli Italiani negli esercizi ricettivi nell’anno 2004 Regioni Arrivi Italiani % sugli Arrivi Presenze Italiani

TOSCANA 4.900.293 50,5 18.893.522 VENETO 4.814.931 39,9 23.555.244 EMILIA ROMAGNA 5.897.987 76,1 27.865.197 CAMPANIA 2.795.356 61,6 11.674.982 PUGLIA 1.997.110 85,6 8.939.871 ITALIA totale 49.240.829 57,3 204.446.991 Tabella 3.11

Arrivi, Presenze degli Stranieri negli esercizi ricettivi nell’anno 2004 Regioni Arrivi Stranieri % sugli Arrivi Presenze Stranieri

TOSCANA 4.802.120 49,5 16.561.427 VENETO 7.246.653 60,1 31.003.994 EMILIA ROMAGNA 1.854.069 23,9 8.422.715 CAMPANIA 1.742.351 38,4 8.232.532 PUGLIA 334.955 14,4 1.455.318 ITALIA totale 36.715.739 42,7 141.169.236 Tabella 3.12

Dando uno sguardo alle due tabelle si nota immediatamente un andamento particolare sulla ripartizione degli arrivi e delle presenze tra Italiani e Stranieri tra le diverse regioni della penisola. Nella Toscana gli arrivi sono praticamente gli stessi: 50,5% di italiani contro 49,5% di stranieri.

(20)

64 Il Veneto, invece, registra ben un 60,1% di arrivi stranieri; mentre Emilia Romagna e Puglia attraggono soprattutto i visitatori “nostrani”: 76,1% di arrivi italiani in Emilia Romagna e 85,6% in Puglia.

Questo andamento è ben riassunto nel grafico 3.8 che, tramite istogrammi, riporta gli arrivi di italiani e di stranieri nelle 5 regioni esaminate.

Arrivi di italiani e stranieri negli esercizi ricettivi nel 2004

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

TOSCANA VENETO EMILIA

ROMAGNA CAMPANIA PUGLIA M il io n i

Arrivi Italiani Arrivi Stranieri

(21)

65 E’ pure interessante confrontare queste tendenze con il numero di passeggeri arrivati negli aeroporti di queste regioni, suddiviso ancora in nazionali ed internazionali.

La tabella 3.13 riporta per ogni sistema aeroportuale, la suddivisione del traffico passeggeri del 2004 in nazionale e internazionale.

Traffico Passeggeri nel 2004

Regioni Nazionale Internazionale

TOSCANA 968.297 2.525.934 VENETO 2.920.210 6.414.525 EMILIA ROMAGNA 1.308.916 2.713.027 CAMPANIA 2.600.197 2.007.886 PUGLIA 1.934.697 541.532 ITALIA 49.026.389 57.963.409 Tabella 3.13

Traffico nazionale e internazionale 2004

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

TOSCANA VENETO EMILIA

ROMAGNA CAMPANIA PUGLIA M ilio n i Nazionale Internazionale Grafico 3.9

(22)

66 Il grafico 3.10 riporta, tramite istogrammi, il rapporto percentuale tra il numero di passeggeri dei voli nazionali e gli arrivi di italiani negli esercizi ricettivi e il numero di passeggeri dei voli internazionali e gli arrivi di stranieri, nell’anno 2004.

Rapporto tra il traffico realizzato e gli arrivi negli esercizi ricettivi nel 2004 0 0,5 1 1,5 2 TOSCANA EMILIA ROMAGNA

VENETO CAMPANIA PUGLIA ITALIA Traffico Nazionale/Arrivi Italiani

Traffico Internazionale/ Arrivi Stranieri

Grafico 3.10

E’ da segnalare il dato della Toscana e dell’Emilia Romagna: in queste regioni il rapporto tra passeggeri nazionali e arrivi di italiani negli esercizi è molto basso, addirittura per la Toscana si attesta a 0,20. Queste regioni, comunque ben collegate con il resto del paese, tramite la rete stradale e ferroviaria, vengono quindi raggiunte, dagli italiani, spesso con mezzi alternativi a quello aereo.

Sempre la Toscana è la regione con più basso rapporto tra traffico internazionale e arrivi di stranieri. Anche in questo caso si evidenzia una quota di domanda aerea non direttamente realizzata dal sistema formato dagli scali Galileo Galilei e Amerigo Vespucci, che evidentemente risentono della vicinanza degli altri aeroporti internazionali.

(23)

67

E’ interessante esaminare, anche se parziali27, i dati relativi agli

esercizi ricettivi per l’anno 2006.

Le tabelle 3.14 e 3.15 riportano per le regioni Toscana, Veneto ed Emilia Romagna il numero di arrivi, appunto nel 2006 negli esercizi ricettivi regionali, suddividendoli in italiani (tabella 3.14) e stranieri (tabella 3.15).

Arrivi degli Italiani negli esercizi ricettivi nell’anno 200628 Regioni Arrivi Italiani % sugli Arrivi ∆ sul 2004

TOSCANA 5.452.457 48,8 +5,4

VENETO 5.259.736 39,1 +4,5

EMILIA ROMAGNA 6.631.000 76,9 +6,0

ITALIA totale 51.817.000 54.7 +2,4

Tabella 3.14

Arrivi, Presenze degli Stranieri negli esercizi ricettivi nell’anno 200629 Regioni Arrivi Stranieri % sugli Arrivi ∆ sul 2004

TOSCANA 5.720.237 51,2 +9,1

VENETO 8.179.099 60,9 +6,2

EMILIA ROMAGNA 1.993.000 21,1 +3,7

ITALIA totale 42.952.000 45,3 +8,2

Tabella 3.15

Dalle precedenti tabelle emerge immediatamente la crescita notevole del numero di arrivi negli esercizi ricettivi in Toscana: sia degli italiani (+5,4%) che, soprattutto, degli stranieri (+9,1%).

Entrambi i dati risultano superiori alla media nazionale.

27

Per le regioni Campania e Puglia i dati non sono ancora disponibili.

28

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Toscana, del Veneto e dell’Emilia-Romagna.

29

(24)

68 La tabella 3.16 mostra il traffico passeggeri avuto nel 2006, nei sistemi aeroportuali regionali in esame, suddividendoli in nazionali ed internazionali; in questo caso viene evidenziata anche la differenza rispetto al 2004.

Traffico Passeggeri nel 2006

Regioni Nazionale ∆ sul 2004 Internazionale ∆ sul 2004

TOSCANA 1.124.349 +7,8 3.398.893 +16,0

VENETO 3.116.993 +3,3 7.472.884 +7,9

EMILIA ROMAGNA 1.587.961 +10,1 3.266.238 +9,7

ITALIA 51.741.346 +2,7 70.657.262 +10,4

Tabella 3.16

La Toscana si conferma una regione in forte sviluppo nel panorama dei voli di linea internazionali, con un +16,0% rispetto al 2004, che supera abbondantemente il dato nazionale.

Comunque anche il mercato interno mostra un trend più che positivo, ancora maggiore del valore calcolato sul sistema aeroportuale italiano.

(25)

69 Il grafico 3.11 mette a confronto il rapporto tra traffico realizzato e gli arrivi negli esercizi ricettivi nel 2004 e nel 2006, ripartendolo ancora una volta tra arrivi di italiani su traffico nazionale e arrivi di stranieri su traffico internazionale.

Rapporto tra il traffico realizzato e gli arrivi negli esercizi ricettivi nel 2004 e nel 2006

0 0,5 1 1,5 2

TOSCANA VENETO EMILIA

ROMAGNA

ITALIA Traffico Naz./Arrivi Italiani '04

Traffico Naz./Arrivi Italiani '06 Traffico Inter./ Arrivi Stranieri '04 Traffico Inter./ Arrivi Stranieri '06

Grafico 3.11

Da una prima analisi del grafico si coglie come, sostanzialmente, l’indice rappresentato non mostri evidenti scostamenti tra il 2004 e il 2006. Questo non sta a significare tanto che la situazione sia rimasta “in fase di stallo”, piuttosto che si è avuto un aumento proporzionale tra il mercato aereo e il mercato del turismo, come già era stato evidenziato nelle tabelle precedenti, che esaminavano separatamente le due variabili.

Ciò dimostra, in via empirica, che un aumento del traffico aereo porta, di riflesso, una crescita degli arrivi negli esercizi ricettivi.

In ogni caso, la Toscana, come del resto l’Emilia Romagna, è riuscita a recuperare nel rapporto tra traffico passeggeri internazionali e arrivi dall’estero, passando da 0,53 a 0,60. Come a dire che sempre più i turisti stranieri, che trascorrono le loro vacanze in Toscana, scelgono

(26)

70 come mezzo di trasporto l’aereo e arrivano direttamente o a Firenze o a Pisa.

Questo però non limita le possibilità di crescita dei due scali: infatti, l’indice si mantiene ancora al di sotto dell’unità, significando che esiste tuttora una quota di domanda potenziale non soddisfatta.

A livello nazionale, invece, la Toscana continua ad avere una quota di domanda aerea piuttosto bassa, confermando che i buoni collegamenti terrestri influenzano fortemente gli spostamenti da e verso questa regione.

(27)

71

3.6

Il

traffico

aereo

passeggeri

nazionale,

internazionale e charter

Nei capitoli precedenti è sempre stato analizzato il traffico passeggeri nella sua globalità, includendo sia quello di linea nazionale ed internazionale sia quello charter.

Questo, però, non permette di stimare l’evoluzione singola delle diverse categorie di traffico precedentemente menzionate.

La tabella 3.17 ed il grafico 3.12 mostrano l’andamento del traffico

passeggeri ripartito appunto in nazionale, internazionale e charter30

dal 1999 al 2006 nell’aeroporto di Pisa31.

Traffico Passeggeri nell’Aeroporto di Pisa

ANNO Nazionale Internazionale Charter

1999 543.390 602.199 147.082 2000 577.516 669.291 150.910 2001 542.720 835.602 129.796 2002 493.781 1.160.789 128.583 2003 485.260 1.497.637 122.556 2004 478.861 1.553.029 136.183 2005 394.649 1.940.194 104.442 2006 580.333 2.434.323 97.032 Tabella 3.17 30

Il traffico charter non è distinto tra nazionale ed internazionale, poiché quello nazionale ricopre una percentuale molto esigua.

31

(28)

72

Traffico passeggeri nell'Aeroporto di Pisa

0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 Nazionale Internazionale Charter Grafico 3.12

Dal grafico si nota che la quota legata ai voli charter è piuttosto esigua e comunque si è mantenuta pressoché costante nei sette anni esaminati, attestandosi intorno ai 130.000 passeggeri annui.

Il traffico nazionale è stato stabile fino al 2004, oscillando intorno ai 500.000 passeggeri l’anno, per poi subire un leggero calo nel 2005 ed una crescita non trascurabile nel 2006, quando sono stati sfiorati 600.000 passeggeri. Questo aumento può trovare spiegazione considerando che l’altro aeroporto toscano, quello di Firenze, è stato chiuso durante i mesi di febbraio e di marzo dell’anno 2006; inoltre nello stesso anno sono state aperte due nuove rotte nazionali dal vettore low cost Ryanair verso Trapani ed Alghero.

Fino al 2000 lo scarto tra il traffico internazionale e nazionale era minimo, successivamente, con l’apertura di nuove rotte da parte di alcuni vettori low cost (ad esempio Ryanair, EasyJet, Jet2), il traffico internazionale ha seguito un trend di crescita particolarmente pronunciato, divenendo la componente predominante, con quasi 2 milioni e mezzo di passeggeri nel 2006.

(29)

73 La tabella 3.18 ed il grafico 3.13 mostrano, invece, l’andamento del

traffico passeggeri, ripartito in nazionale, internazionale e charter32,

dal 1999 al 2006 nell’aeroporto di Firenze33.

Traffico Passeggeri nell’Aeroporto di Firenze ANNO Nazionale Internazionale Charter

1999 444.150 937.218 5.231 2000 483.413 1.019.284 7.732 2001 402.973 1.065.557 10.720 2002 402.719 963.138 10.535 2003 453.419 913.026 13.317 2004 495.663 964.315 25.229 2005 613.815 1.044.812 34.133 2006 544.152 968.399 8.070 Tabella 3.18

Traffico passeggeri nell'Aeroporto di Firenze

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 Nazionale Internazionale Charter Grafico 3.13

Dal grafico 3.13 è possibile notare che il traffico legato ai charter è decisamente irrilevante.

32

Il traffico charter non è distinto tra nazionale ed internazionale, poiché quello nazionale ricopre una percentuale molto esigua.

33

(30)

74 Il traffico nazionale subisce un leggero calo nel biennio ‘02-’03, per poi risalire nel ’05, raggiungendo il valore massimo di 613.815 passeggeri.

Il traffico internazionale ha un andamento analogo, ma si attesta su valori all’incirca doppi del precedente.

In entrambi i casi il dato del 2006 è poco significativo perché, come già accennato in precedenza, lo scalo fiorentino è rimasto chiuso per lavori sulla pista nei mesi di febbraio e marzo.

(31)

75 La tabella 3.19 e il grafico 3.14 mostrano la ripartizione del traffico nazionale ed internazionale ed il rapporto percentuale tra questo ultimo ed il traffico totale nell’anno 2000 per gli aeroporti pugliesi, campani, toscani, emiliano romagnoli e veneti.

Traffico Passeggeri nell’anno 2000

Aeroporti Nazionale34 Internazionale35 Totale36 Intern./Totale

Bari 1.211.183 36.207 1.247.110 2,90% Brindisi 533.235 64.252 597.388 10,76% Napoli 2.613.300 1.392.288 3.993.485 34,86% Firenze 484.434 1.025.995 1.510.429 67,93% Pisa 574.826 656.110 1.246.824 52,62% Bologna 1.103.672 2.341.996 3.467.249 67,55% Forlì 9.497 34.138 43.635 78,24% Rimini 5.996 228.024 237.975 95,82% Venezia 1.446.210 2.658.088 4.080.678 65,14% Verona 913.152 1.355.691 2.380.169 56,96% Treviso - 271.700 276.767 98,17% Tabella 3.19

Percentuale di traffico internazionale sul totale nel 2000

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bar i Brin disi Nap oli Fire nze Pisa Bol ogna Fo rlì Rim ini Vene zia Vero na Trev iso Grafico 3.14 34

Comprende anche la quota di traffico non di linea.

35

Comprende anche la quota di traffico non di linea.

36

(32)

76 Dall’istogramma è immediato notare come gli aeroporti di Bari e Brindisi abbiano una vocazione prettamente nazionale, discostandosi notevolmente dagli altri casi esaminati.

Viceversa Treviso, Rimini e Forlì mostrano una specializzazione nel traffico internazionale, essendo scali periferici “rivitalizzati” in quegli anni dalle compagnie low cost.

Per quanto riguarda Firenze la percentuale di traffico di linea internazionale sul totale è piuttosto alta (67,93%) superando il dato di Pisa (52,62%), dove nel 2000 si è registrato un sostanziale equilibrio tra il numero di passeggeri su rotte interne ed estere.

(33)

77 La tabella 3.20 e il grafico 3.15 mostrano la ripartizione del traffico nazionale ed internazionale ed il rapporto percentuale tra questo ultimo ed il traffico totale nell’anno 2006 per gli aeroporti pugliesi, campani, toscani, emiliano romagnoli e veneti.

Traffico Passeggeri nell’anno 2006

Aeroporti Nazionale37 Internazionale38 Totale39 Intern./Totale

Bari 1.485.342 449.247 1.972.926 22,77% Brindisi 713.344 90.330 815.541 11,07% Napoli 2.783.339 2.271.362 5.095.969 44,60% Firenze 545.579 975.042 1.531.406 63,67% Pisa 578.770 2.423.851 3.014.656 80,40% Bologna 1.290.280 2.634.240 4.001.436 65,83% Forlì 255.925 358.219 618.521 57,75% Rimini 41.756 273.779 324.454 84,38% Venezia 1.864.504 4.432.742 6.342.178 69,89% Verona 1.066.425 1.894.974 3.007.965 63,00% Treviso 186.064 1.145.168 1.340.874 85,40% Tabella 3.20

Percentuale di traffico internazionale sul totale nel 2006

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bar i Brin disi Nap oli Fire nze Pisa Bol ogna Fo rlì Rim ini Vene zia Vero na Trev iso Grafico 3.15 37

Comprende anche la quota di traffico non di linea.

38

Comprende anche la quota di traffico non di linea.

39

(34)

78 Analizzando l’anno 2006 e soffermando l’attenzione sugli scali toscani è possibile concludere che Peretola mantiene la stessa ripartizione di traffico evidenziata nel 2000; diverso è stato il comportamento del Galileo Galilei che negli ultimi anni ha privilegiato soprattutto le rotte europee. Il traffico internazionale passeggeri rappresenta, infatti, l’80,40% del totale.

Lo scalo pisano si è dimostrato appetibile soprattutto dalla compagnie low cost, che negli ultimi anni hanno aumentato sensibilmente il numero di destinazioni servite. Basti pensare a Ryanair che ha aggiunto, a partire da marzo 2002, a Londra Stansted e Bruxelles

Charleroi altre 16 destinazioni internazionali40.

40

(35)

79

3.7 Andamento mensile del traffico aereo passeggeri

Il grafico 3.16 mostra l’andamento del traffico passeggeri nazionale, ripartito a livello mensile, nell’Aeroporto di Pisa negli anni 2005, 2006

e 200741.

Traffico nazionale passeggeri mensile - Pisa

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Nazionale 2005

Nazionale 2006 Nazionale 2007

Grafico 3.16

Analizzando questo grafico si conferma l’andamento di sostanziale

crescita del traffico nell’Aeroporto Galileo Galilei: infatti,

generalmente i dati relativi ad un mese del 2007 superano i dati corrispondenti del 2006 e del 2005.

L’unica anomalia, che va contro a questa tendenza, sono i numeri registrati per i mesi di febbraio e soprattutto marzo 2006, che superano quelli di febbraio e marzo 2007. Questo è comunque spiegabile ricordando che, in questo periodo, lo scalo fiorentino è stato chiuso per lavori e molti voli, anche con destinazione nazionale sono stati dirottati su quello pisano.

41

(36)

80 In realtà, alcuni vettori, hanno mantenuto un’offerta più ampia sul Galileo Galilei per tutta la primavera 2006: in particolare Lufthansa e AirFrance hanno ripreso la loro regolare operatività su entrambi gli scali a partire da maggio 2006; Alitalia ha mantenuto, invece, aerei a maggiore capienza (AB319 e MD80) fino alla fine di aprile 2007.

Il maggiore volume di traffico nei mesi di chiusura dell’Aeroporto di Firenze è stato stimato dalla Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei S.p.A. in circa 225.000 passeggeri (considerando sia il traffico

nazionale che quello internazionale)42.

Il traffico passeggeri nazionale su Pisa, nel 2005, è risultato abbastanza distribuito sull’intero anno, se si tiene comunque presente che nei mesi estivi è lecito aspettarsi una domanda maggiore per l’aumento sostanziale della quota turistica.

Diversamente nel 2007, il grafico presenta in media un andamento crescente da gennaio all’inizio dell’estate, nei mesi successivi il numero di passeggeri mensili si attesta su un valore di circa 75 mila unità.

42

Fonte: Prospetto Informativo relativo all’Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione e all’ammissione a quotazione nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. di azioni ordinarie.

(37)

81 Il grafico 3.17 mostra l’andamento del traffico passeggeri internazionale, ripartito a livello mensile, nell’Aeroporto di Pisa negli

anni 2005, 2006 e 200743.

Traffico internazionale passeggeri mensile - Pisa

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Internazionale 2005

Internazionale 2006 Internazionale 2007

Grafico 3.17

Anche questo grafico conferma sostanzialmente la crescita avuta dallo scalo pisano negli ultimi anni.

In questo caso, l’influenza della chiusura dell’Amerigo Vespucci è abbastanza limitata: la primavera 2006 non presenta un picco marcato come nel traffico nazionale, a riprova della maggiore specializzazione dell’aeroporto pisano nel traffico verso l’estero.

In tutti i tre anni, le curve seguono un andamento crescente da gennaio fino ad agosto, quando conoscono i valori maggiori; nei mesi autunnali, invece, si ha una fase decrescente.

Il picco registrato durante i mesi estivi è spiegabile ricordando che la domanda di tipo internazionale è prevalentemente di carattere turistico.

43

(38)

82 Inoltre, è da tenere presente che il mese di giugno è quello più utilizzato per il lancio di nuove rotte internazionali: ad esempio, dal 1 giugno 2007 è operativo il volo non-stop per New York effettuato da Delta Airlines e dal 22 giugno 2007 è attivo quello per Madrid della Vueling Airlines.

(39)

83 Il grafico 3.18 mostra l’andamento del traffico passeggeri nazionale, suddiviso mensilmente, nell’Aeroporto di Firenze negli anni 2005,

2006 e 200744.

Traffico nazionale passeggeri mensile - Firenze

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Nazionale 2005

Nazionale 2006 Nazionale 2007

Grafico 3.18

A Firenze, per quanto riguarda la domanda nazionale, dal grafico precedente si nota un andamento di crescita, mediamente da febbraio ad agosto, ma senza sostanziali differenze tra i tre anni esaminati. In ogni caso, non è riconoscibile un vero e proprio picco, ma piuttosto un massimo distribuito sui quattro mesi estivi.

La vera anomalia del grafico, è rappresentata dal periodo febbraio, marzo e aprile 2006, quando lo scalo di Peretola è rimasto chiuso per lavori.

Il grafico 3.19 mostra l’andamento del traffico passeggeri internazionale, suddiviso mensilmente, nell’Aeroporto di Firenze negli

anni 2005, 2006 e 200745. 44 Fonte: www.assaeroporti.it. 45 Fonte: www.assaeroporti.it.

(40)

84

Traffico internazionale passeggeri mensile - Firenze

0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Internazionale 2005 Internazionale 2006 Internazionale 2007

Grafico 3.19

Osservando il grafico 3.19, si intuisce un andamento “semestrale” del traffico passeggeri internazionale: infatti, la domanda si mantiene sensibilmente alta nel periodo primavera-estate, mentre subisce un brusco calo nel periodo autunno-inverno. Questo è facilmente spiegabile dal carattere fortemente turistico dei voli internazionali, che riconoscono in Firenze una località storica, artistica e culturale, appetibile, a differenza delle località marine, già dall’inizio della primavera.

(41)

85

3.8 Il traffico aereo merci

Per completezza, al fine di realizzare un’analisi esauriente, è opportuno introdurre nella trattazione anche alcuni cenni sul traffico aereo cargo che si ha in Toscana.

Nella tabella 3.21 viene riportata la serie storica del traffico merci che si è avuta negli aeroporti di Pisa e di Firenze dal 1998 al 2007.

Traffico Aereo Cargo negli Aeroporti Toscani [in ton]46

ANNO G. Galilei A. Vespucci Totale [ton] ∆ [%]

1998 10.935 922 11.857 - 1999 9.657 832 10.489 -11,5 2000 10.210 601 10.811 3,1 2001 11.414 486 11.900 10,1 2002 10.243 520 10.763 -9,6 2003 11.534 2.073 13.607 26,4 2004 12.089 3.354 15.443 13,5 2005 12.206 3.693 15.899 3,0 2006 13.972 2.292 16.264 2,3 2007 15.099 1.393 16.492 1,4 Tabella 3.21

Traffico aereo cargo in Toscana

0 5000 10000 15000 20000 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 ton Grafico 3.20 46 Fonte: www.assaeroporti.it.

(42)

86 Dal grafico 3.20 risulta chiaro come la serie storica del traffico cargo si possa suddividere in due fasce: la prima, che va dal 1998 fino al 2002, registra un trasporto annuo più o meno costante di circa 10.000 ton di merce annui; la seconda, che va dal 2003 al 2007, invece cresce fino ad attestarsi su valori di circa 16.000 ton.

Gli anni che hanno segnato la crescita maggiore, in termini percentuali, sono il 2003 ed il 2004, dove si registrano rispettivamente dei tassi di +26,4% e +13,5%. In ogni caso, la crescita del mercato cargo in Toscana non si è mai interrotta negli anni successivi, fino a raggiungere, nel 2007, i 16.492 ton di merce trasportata.

Per comprendere meglio il ruolo della Toscana in ambito nazionale può essere di aiuto andare a confrontare, a questo punto, il mercato

merci della regione con quello italiano, inteso in ambito regionale47.

Traffico aereo cargo in Italia Regionale

0 50000 100000 150000 200000 250000 300000 350000 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 ton Grafico 3.21 47

Con “Regionale” si vuole indicare l’Italia con l’esclusione delle regioni Lazio e Lombardia, quindi senza gli aeroporti di Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Milano Linate e Milano Malpensa.

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Tasso di crescita annuo del mercato aereo cargo48

ANNO ∆ [%] Toscana ∆ [%] Italia Regionale

2001 10,1 0,8 2002 -9,6 4,9 2003 26,4 10,5 2004 13,5 -2,7 2005 3,0 7,9 2006 2,3 6,6 2007 1,4 -1,5 Tabella 3.22

La tabella 3.22 mette in evidenza come l’andamento del tasso toscano negli ultimi sei anni non sia perfettamente in linea con quello italiano considerato a livello regionale.

Infatti la crescita del mercato merci italiano è stata più contenuta, in termini percentuali, e nel 2007 ha registrato un valore negativo.

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