ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCiMENTO
2006
ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCiMENTO2006
RINASCIMENTO
Seconda
serie
VOLUME QUARANTASEIESIMO ANNO CINQUANTASETIESTMO MMVJRINASCIMENTO
Seconda
serie
VOLUME QUARANTASEIESIMO ANNO CINQUANTASETIESTMO MMVJISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCIMENTO
Seconda Serie
VOLUME XLVI
Rinascimento
direttori
Michele Ciliberto
Cesare Vasoli
Leo S. Olschki Editore
2006
ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCIMENTOSeconda Serie
VOLUME XLVI
Rinascimento
direttori
Michele Ciliberto
Cesare Vasoli
Leo S. Olschki Editore
2006
Direttori
MICHELE C!LIBERTO
-
CESARE VASOLI
Segretario di Redazione
FABRlZIO MEROI
Direzione
-
Redazione
ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI
SUL
RINAS
CIMENTO
PALAZZO S
TROZZI
- 50123 FIRENZ
E
-
Te!. 055.28.77.28
-
Fax 055.28.05.63
E
-
mail: [email protected]
-
http://www
.
insr.it
Amministrazione
CASA EDITRI
CE
LEO S. OLSCHKI - Viuzzo del Pozzetto
,
8
(vIe.Europa)
50126 FIRE
NZE -
Casella
postale 66
-
Tel. 055.65.30.684
- Fax
055.65.30.214
E-mail:
[email protected]
Direttore responsabile: MI
CHELE
C!LlBERTO
Autorizzazione del Tribunale di Firenze n
.
1381 del 2 luglio 1960
SOMMARIO
Saggi e testimonianze
EUGENIO GARIN,
Umanesimo
e
pensiero
medioevale
p.
3
BRIAN P. COPENHAVER,
Maimonides, Abula/ia and Pico. A Secret
Aristotle for the Renaissance .
»
23
EVA DEL SOLDATO,
La
preghiera di un alessandrista: i commenti al
Pater Noster
di Simone Porzio
»
53
EMANUELA S
CRIBANO
,
Aristotele contro Platone
in
Fausto Sozzini
»
73
LUCIA BOSCHETTI,
Sul processo di Giordano Bruno: indagini
attor-no
al!' eresia
novaziana .
»
93
Testi
e
commenti
LORENZA TROMBONI,
Girolamo Savonarola lettore di Platone:
edi-zione e
commento del De doctrina Platonico rum
»
13 3
ANDRÉS
NAVARRO LAzARO,
El Raggionamento della possanza
d'Amore
de Giulio Clara. Edici6n
»
215
Note
e varietà
THÉA PICQUET,
La
conception de la Fortune dans le Zibaldone
quaresimale
de Giovanni Rucellai .
»
283
AMos
EDELHEIT,
Vincenzo Bandella, Marsilio Ficino, and the
Intellect/Will Dialectic
»
299
GUIDO BARTOLUCCI,
Il De christiana religione di Marsilio Ficino
e
le
'prime
traduzioni'
di
Flavio Mitridate
»
345
Direttori
MICHELE C!LIBERTO
-
CESARE VASOLI
Segretario di Redazione
FABRlZIO MEROI
Direzione
-
Redazione
ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI
SUL
RINAS
CIMENTO
PALAZZO S
TROZZI
- 50123 FIRENZ
E
-
Te!. 055.28.77.28
-
Fax 055.28.05.63
E
-
mail: [email protected]
-
http://www
.
insr.it
Amministrazione
CASA EDITRI
CE
LEO S. OLSCHKI - Viuzzo del Pozzetto
,
8
(vIe.Europa)
50126 FIRE
NZE -
Casella
postale 66
-
Tel. 055.65.30.684
- Fax
055.65.30.214
E-mail:
[email protected]
Direttore responsabile: MI
CHELE
C!LlBERTO
Autorizzazione del Tribunale di Firenze n
.
1381 del 2 luglio 1960
SOMMARIO
Saggi e testimonianze
EUGENIO GARIN,
Umanesimo
e
pensiero
medioevale
p.
3
BRIAN P. COPENHAVER,
Maimonides, Abula/ia and Pico. A Secret
Aristotle for the Renaissance .
»
23
EVA DEL SOLDATO,
La
preghiera di un alessandrista: i commenti al
Pater Noster
di Simone Porzio
»
53
EMANUELA S
CRIBANO
,
Aristotele contro Platone
in
Fausto Sozzini
»
73
LUCIA BOSCHETTI,
Sul processo di Giordano Bruno: indagini
attor-no
al!' eresia
novaziana .
»
93
Testi
e
commenti
LORENZA TROMBONI,
Girolamo Savonarola lettore di Platone:
edi-zione e
commento del De doctrina Platonico rum
»
13 3
ANDRÉS
NAVARRO LAzARO,
El Raggionamento della possanza
d'Amore
de Giulio Clara. Edici6n
»
215
Note
e varietà
THÉA PICQUET,
La
conception de la Fortune dans le Zibaldone
quaresimale
de Giovanni Rucellai .
»
283
AMos
EDELHEIT,
Vincenzo Bandella, Marsilio Ficino, and the
Intellect/Will Dialectic
»
299
GUIDO BARTOLUCCI,
Il De christiana religione di Marsilio Ficino
Sommario
AUSON
B
ROWN
,
New Light on the
Papal
Condemnation of
Pico'
s
Theses: Antonio Alabanti's Letter
to
Niccolò
Miche/ozzi
in
January 1487
p.
357
DAVID
RAGAZZONI,
Ignazio
lettore 'mancato' dell'Enchiridion:
possibili
remimscenze
erasmùme negli
Esercizi
spirituali?
»373
M
AIKO
FA
VARO,
Un episodio
della fortuna
di
Giulio
Camillo nel
Friuli
del Cinquecento
»391
FRANC
ESCA
MARI
A
CRAST
A -
RENZO
RAGGHIANTI
,
La biblioteca di
Jehan Piochet
de
Salins
e il Seigneur de la
Montazgne
.
»403
RAF
FAELLA
CASTAGNOLA,
Il Guicciardini
di Corbinelli:
note
a
mar-gine della prima edizione
dei
Ricordi
»
479
VALENTINA
LE
PRI -
MARIA ELENA
SEVERINI,
Jacopo Corbine/li
edi-tore
'politico' alla corte di
Francù!.:
il caso della
princeps
dei
Ricordi
di
Guicciardini
»
497
ELISA FA
NTEC
HI,
Tra Arùtotele e Lucrezio.
La concezione dello
spazzo nella teorù,
cosmologica di Giordano Bruno .
»
557
DI
EGO
PIRILLO,
«Inglese Italùmato
è un
Diavolo
incarnato».
In
margine
ad un recente studio su John
Florto
e la cultura
italù!.-na
in Inghilterra
»585
MIC
HELE
VITTOR!,
La
traditio
e la
novitas:
per uno
studio
delle
fonti della filosofia
di
Tommaso
Campanella
.
»
595
S
IMO
NE
TTA
BASSI,
Da collezionùta a
studioso: il percorso di
Avraam
Norov
»619
Variazion
i
S.
BASSI-
F.
DELL'ORLETTA
-
D. Esposrro
-
A.
L
ENCI,
Computatio-nal
Linguùtics Meets Philosophy: A Latent
Semantic
Analy-sù
of
Giordano Bruno's
Texts
»
631
Indice dei manoscritti
»
651
Indice dei nomi
.
»
653
V I
-SommarioAUSON
B
ROWN
,
New Light on the
Papal
Condemnation of
Pico'
s
Theses: Antonio Alabanti's Letter
to
Niccolò
Miche/ozzi
in
January 1487
p.
357
DAVID
RAGAZZONI,
Ignazio
lettore 'mancato' dell'Enchiridion:
possibili
remimscenze
erasmùme negli
Esercizi
spirituali?
»373
M
AIKO
FA
VARO,
Un episodio
della fortuna
di
Giulio
Camillo nel
Friuli
del Cinquecento
»391
FRANC
ESCA
MARI
A
CRAST
A -
RENZO
RAGGHIANTI
,
La biblioteca di
Jehan Piochet
de
Salins
e il Seigneur de la
Montazgne
.
»403
RAF
FAELLA
CASTAGNOLA,
Il Guicciardini
di Corbinelli:
note
a
mar-gine della prima edizione
dei
Ricordi
»
479
VALENTINA
LE
PRI -
MARIA ELENA
SEVERINI,
Jacopo Corbine/li
edi-tore
'politico' alla corte di
Francù!.:
il caso della
princeps
dei
Ricordi
di
Guicciardini
»
497
ELISA FA
NTEC
HI,
Tra Arùtotele e Lucrezio.
La concezione dello
spazzo nella teorù,
cosmologica di Giordano Bruno .
»
557
DI
EGO
PIRILLO,
«Inglese Italùmato
è un
Diavolo
incarnato».
In
margine
ad un recente studio su John
Florto
e la cultura
italù!.-na
in Inghilterra
»585
MIC
HELE
VITTOR!,
La
traditio
e la
novitas:
per uno
studio
delle
fonti della filosofia
di
Tommaso
Campanella
.
»
595
S
IMO
NE
TTA
BASSI,
Da collezionùta a
studioso: il percorso di
Avraam
Norov
»619
Variazion
i
S.
BASSI-
F.
DELL'ORLETTA
-
D. Esposrro
-
A.
L
ENCI,
Computatio-nal
Linguùtics Meets Philosophy: A Latent
Semantic
Analy-sù
of
Giordano Bruno's
Texts
»
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Indice dei manoscritti
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Indice dei nomi
.
»
653
-FRANCESCA MARIA CRASTA - RENZO RAGGHIANTI
LA BIBLIOTECA DI
JEHAN PIOCHET DE SALINS E
IL SEIGNEUR DE LA MONT AIGNE
*
1.
I
livres
de raison,
come i loro
equivalenti italiani i
'libri di
famiglia','
sono
ad
un tempo registri domestici
e raccolte
di varie testimonianze in
cui, assieme
alla documentazione de
g
li eventi e del patrimonio familiare
,
vengono spesso rin
-tracciati materiali di natura assai
differente
,
dal diario giornaliero,
alle annotazio
-ni
autobiografiche, alle trascri
z
ioni delle sequenze genealogiche con l'indicazione
puntuale delle
nascite,
dei matrimoni e
dei decessi
.
Costituiscono
un
genere
let
-terario
solitamente composito e disomogeneo
,
voce spontanea
e
dirett
a
di intere
generazioni di famiglie, che talvolta comprende,
come nel
nostro c
as
o
,
anche in
-ventari di biblioteche private
,
parte integrante di un proces
s
o di
autocertificazio-ne di un patrimonio
e
di uno
status
familiare, non
solo
riferito
alla
stirpe o al
censo
,
ma
anche
di tipo culturale
. In
questo senso,
illivr
e
d
e
raison
rappresenta
un punto di riferimento
centrale
del
sistema
familiare di memoria scritta,
desti-nato
,
anche
se in modo fr
a
mmentario
,
a essere conservato nel tempo
.2
Attraver-so la sedimentazione
della pr
ass
i giornaliera, scandita dai contr
a
tti
,
dai
testamen-ti, dagli
atti notarili
,
dalle scritture private e pubbliche
,
prende forma e struttura
*
La ricerca è stata condotta in comune. In particolare, a Francesca Maria Crasta si devo-no i §§ 1 e 4 della premessa e la trascrizione del «rolle et denombrement de mes livres Latins», dei «Livres En Espagno!». dei «Livres En Italien» e del «Role des livres treuvez en la chambre 1615 7 avrID>. A Renzo Ragghianti, i §§ 2 e 3 e le altre trascrizioni., Sui libri di famiglia italiani, oltre a C. BEC, Les livres des Florentins (1413-1608), Fi ren-ze 1984, ci limitiamo a citare B. C. CAZALÉ et CrIR. KLAPISCH-ZUBER, Mémoire de soie et des au-tres dans les livres de famille italiens, <<Annales. Histoire, Sciences Sociales», LlX, 2004, pp. 805-808; R. MORDENTI, I libri di famiglia in Italia. Geografia e storia, 2 voli., Roma 2001; ID.,
Les livres de famille en Ttalie, «Annales. Histoire, Sciences Sociales», LlX, 2004, pp. 785-804; R. BIZZOCCHI, In famiglia. Storie di interessi e affetti, Roma-Bari 2004.
2 Sui livres de raison rimandiamo, in particolare, a Au plus près du secret des coeurs? Nou -velle lectures historiques des écrits
citi
far privé, sous la direction de J.-P. BARDET et F.-J. RUGGIU, Paris 2005, mentre per un raffronto fra i libri di famiglia italiani e i livres cle raison francesi e per i problemi che ne derivano sul piano delle indagini comparatistiche è da vedere J. TRICARD,Les livres de raison français au miroir des livres de famille italiens: pour relancer une enquete, «Revue historique», CCCIV, 2002, pp. 993-1011.
~
403
~FRANCESCA MARIA CRASTA - RENZO RAGGHIANTI
LA BIBLIOTECA DI
JEHAN PIOCHET DE SALINS E
IL SEIGNEUR DE LA MONT AIGNE
*
1.
I
livres
de raison,
come i loro
equivalenti italiani i
'libri di
famiglia','
sono
ad
un tempo registri domestici
e raccolte
di varie testimonianze in
cui, assieme
alla documentazione de
g
li eventi e del patrimonio familiare
,
vengono spesso rin
-tracciati materiali di natura assai
differente
,
dal diario giornaliero,
alle annotazio
-ni
autobiografiche, alle trascri
z
ioni delle sequenze genealogiche con l'indicazione
puntuale delle
nascite,
dei matrimoni e
dei decessi
.
Costituiscono
un
genere
let
-terario
solitamente composito e disomogeneo
,
voce spontanea
e
dirett
a
di intere
generazioni di famiglie, che talvolta comprende,
come nel
nostro c
as
o
,
anche in
-ventari di biblioteche private
,
parte integrante di un proces
s
o di
autocertificazio-ne di un patrimonio
e
di uno
status
familiare, non
solo
riferito
alla
stirpe o al
censo
,
ma
anche
di tipo culturale
. In
questo senso,
illivr
e
d
e
raison
rappresenta
un punto di riferimento
centrale
del
sistema
familiare di memoria scritta,
desti-nato
,
anche
se in modo fr
a
mmentario
,
a essere conservato nel tempo
.2
Attraver-so la sedimentazione
della pr
ass
i giornaliera, scandita dai contr
a
tti
,
dai
testamen-ti, dagli
atti notarili
,
dalle scritture private e pubbliche
,
prende forma e struttura
*
La ricerca è stata condotta in comune. In particolare, a Francesca Maria Crasta si devo-no i §§ 1 e 4 della premessa e la trascrizione del «rolle et denombrement de mes livres Latins», dei «Livres En Espagno!». dei «Livres En Italien» e del «Role des livres treuvez en la chambre 1615 7 avrID>. A Renzo Ragghianti, i §§ 2 e 3 e le altre trascrizioni., Sui libri di famiglia italiani, oltre a C. BEC, Les livres des Florentins (1413-1608), Fi ren-ze 1984, ci limitiamo a citare B. C. CAZALÉ et CrIR. KLAPISCH-ZUBER, Mémoire de soie et des au-tres dans les livres de famille italiens, <<Annales. Histoire, Sciences Sociales», LlX, 2004, pp. 805-808; R. MORDENTI, I libri di famiglia in Italia. Geografia e storia, 2 voli., Roma 2001; ID.,
Les livres de famille en Ttalie, «Annales. Histoire, Sciences Sociales», LlX, 2004, pp. 785-804; R. BIZZOCCHI, In famiglia. Storie di interessi e affetti, Roma-Bari 2004.
2 Sui livres de raison rimandiamo, in particolare, a Au plus près du secret des coeurs? Nou -velle lectures historiques des écrits
citi
far privé, sous la direction de J.-P. BARDET et F.-J. RUGGIU, Paris 2005, mentre per un raffronto fra i libri di famiglia italiani e i livres cle raison francesi e per i problemi che ne derivano sul piano delle indagini comparatistiche è da vedere J. TRICARD,Les livres de raison français au miroir des livres de famille italiens: pour relancer une enquete, «Revue historique», CCCIV, 2002, pp. 993-1011.
Francesca Maria Crasta - R
emo Ragghianti
la
rrllcrostoria
di un
mondo
privato
con
tutti i suoi aspetti anche curiosi,
legati
alla vita
di
tutti
i giorni, in cui
la
cronaca viene organizzata secondo
una
ratio
che collega
l'avvicendarsi delle
generazioni
al
costituirsi
della fortuna
familiare.
Si
tratta di una memoria
selettiva che
trasceglie
gli elementi
più funzionali
al
mantenimento
e
alla
conservazione
delle
sorti
della
famiglia,
ma
che
comunque
si configura come una fonte
rilevante per documentare
aspetti
del
costume,
in-dagati
attraverso l'analisi delle strutture familiari.
Lo studio dell'inventario della biblioteca che qui viene offerto prescinde
dal-la
considerazione di gran parte
degli elementi materiali e
dei dati archivistici
che
consentirebbero uno studio approfondito della documentazione relativa
ai
faldo-ni
conservati nelle Archives départem
entales de la Savoie. L'interesse si è concen
-trato sui fogli del regesto della biblioteca
come specchio che riflette
non
solo lo
spazio privato di Jehan de Piochet, ma
anche
quello del mondo culturale cui
ap-partenne.
Un primo
accenno
ai
livres
de raison
di Jehan de Piochet,
signore di Méran
-des, di Pugnet, di Villeneuve, di Monterminod, di Salins, vissuto fra il 1532
e il
1624,
fu fatto dall'abate Morand nella sua allocuzione all'Académie de
Savoie su i
Savoyards
au
XVI
'
siècle,
pubblicata sui
Mémoires
nel 1883. L'anno
successivo,
nella
Note
sur les
derniers moments du poète Marc-Claude Buttet,
Eugène
d'On-cieu de la Batie riferiva del fortunato rinvenimento presso la libreria Dumarterey
dei dieci quaderni di
Pio
che t de Salins,
che
davano conto del patrimonio
fami-liare disperso e poi nuovamente riunito nelle mani di Jehan, del
suo contratto di
matrimonio, dei diciotto figli
e,
ancora, di una molteplicità di dettagli di quella
lunga esistenza, 92
anni, e delle vicende del ducato fra
Carlo il Buono, Emanuele
Filiberto e
Carlo Emanuele
. L'oblio
cui era stata consegnata
questa
fonte
si
è
protratto
sino all'ampio saggio comparso nel
volume
degli
atti
delle Sociétés
Sa-vantes
del 1976
e
alla sua
acquisizione,
nel 1998, da
parte
delle
Archives de
la
Savoie.
32.
I Piochet furono una famiglia di nobiltà di toga assai recente, poiché solo
il nonno, Galvan Piochet,
'juge mage' di Savoia, e che
ricoprì incarichi
diploma-tici,
acquisterà 'signorie'; Antoine, il padre di J ehan, intrapresa la
carriera
milita-re,
ma
gli saranno pure affidate
missioni diplomatiche
presso le Leghe
svizzere,
acquisirà, anche
in virtù del
matrimonio
con Jeanne Dieulefils,
appartenente a
J Cfr. L. MORAND, La Savoie et les Savoyards au XVI' siècle, «Mémoires de l'Acadérrue de Savoie», III s., IX, 1883, pp. 360-368; E. D'ONCIEU DE LA BATIE, Note sur les derniers moments du poète Marc-Claude Buttet. Extmi! d'un livre de Raison du XVI' siècle, «Mémoires de l'Aca -démie de Savoie», III s., X, 1884, pp. 347-363; R. DEVOS et P. LE BLANC DE CERNEX, Un 'h uma-nzite' chambérien au XVi' siècle: Jehan Piochet de Salins d'après ses livres de raison, in Vie quo-tidienne en Savoie, Actes du VIle Congrès des Sociétés Savantes de Savoie (Conflans 1976), Al·
bertville 1979, pp. 209-230; S. A. STACEY, Marc-Claude de Buttet (1529/31-1586), Paris 2006.
~
404
~La
biblioteca di Jehan
Piochet
de
Salins
una ricca famiglia
di
mercanti, un notevole patrimonio immobiliare, in
particola-re la
maison forte
di
Salins a Saint Jean d'Avey
.
Frequente fra
i
giovani savoiardi, sudditi
di uno stato
posto a cavallo della
catena alpina, era allora intraprendere gli studi
di diritto dapprima in Francia,
a
Parigi, Orléans, Tolosa, Avignone, per poi
terminarli in Italia, sovente a Pavia o
a Padova; è il caso di Laurent, figlio primogenito di
Antoine, che si era
addotto-rato a Pavia con
Andrea Alciati. Jehan,
che
costituirà
con Claude e
Jean-Ga-spard
de Lambert, Philibert de Pingeon, Amédée du
Coudray,
quel gruppo
di
giovani appassionati
di
'nouvelle poésie' riunito attorno a Marc-Claude de
But-tet, dopo gli studi ad
Avignone,
sarà a Padova; rientrato in Savoia,
'enseigne
co-lonelle'
di Chambéry, nel febbraio 1570,
sposerà Louise d'Orlieu
che gli darà
di-ciotto figli, di
cui nove
moriranno in
tenera età.
Scorrendo i livres de
raison
di
Piochet, fra
contratti agrari,
conti di fornitori,
cause intentate o
annotazioni
di
vita familiare, si rintracciano sonetti ed epitaffi
sia in latino che in francese, un
abbozzo di
traduzione,
subito abbandonata
,
del-la
Vita dell'imperator Carlo V
di Alfonso de Ulloa e,
ancora, il regesto della
pro-pria
biblioteca, infine una
ricca
congerie
di
informazioni sul
cugino
Marc-Clau-de Marc-Clau-de Buttet
(ca.
1530-1586),
amico
della Pléiade, in
rapporto con
Ronsard
e
Daurat, protetto da Margherita di Valois, duchessa di Savoia. La familiarità fra i
due cugini fu
assai grande:
Buttet compone due sonetti per le traduzioni
dell'Ul-loa
e
del Bandello
con
cui Piochet
volle cimentarsi per
un momento, mentre
quest'ultimo redasse una cronaca della morte del poeta, sopraggiunta a Ginevra
nell'agosto 1586,
col resoconto
di una visita
che
Théodore de Bèze, che
aveva
conosciuto Buttet durante il
soggiorno parigino,
fece all'infermo
nell'imminenza
del trapasso.'
Lo scopo di Piochet è
quello di dimostrare che il
cugino
morì
nel-• Cfr. in proposito la pagina di Piochet, in 1J279/1O, ff. 13r-14r: «Estant au lict de sa mort, à Geneve, de Beze, le grand ministre dudit lieu, le villt visiter pour la cognoissance qu'il avoit de luy de l'avoir cogneu à Paris avant que ledi t de Beze se retiràt à Geneve, l'exhortant d'avoir bon courage et avoir totale fiance au Dieu et au merite et passion de son fils, J esus Christ, nostre seuI et vray mediateur. Ledit sieur de Buttet luy fit responce: "Monsieur de Beze, je vous remercie de la poine qu'avez prise de me venir visiter et consoler en ce mien be· soillg, et swvant ce que m'avez proposé, je vous dit que toutte ma fiance, mon espoir de salut,
je l'estime et recognois de la bonté de mon Dieu et createur par ledit merite de son fi!s, }esus Christ, nostre mediateur et avec icelluy par l'intercession de la vierge glorieuse, sa mere, sruntz et saintes de paradis qui jouissent de la beatitude celeste, lesquelz, ayant avec eux la charité, in-tercedent continuellement pour nous miserables pecheurs de ce monde". Allors de Beze luy respondit: "Ha! Monsieur de Buttet, je ne vous tiens pour de si peu de jugement que veuillez bailler à Jesus Christ compagnons pour interceder pour vous, veu qu'il est le seul et vray me· diateur". Allors illuy respondit: "Quant à moy, vous me prenez mal pour penser une chose et en dire une aultre. Je pense sellon ma croyance et ce que ma religion, qui est la catholique tou· jours, continue dès la mOrI de nostre Seigneur Jesu Christ, me commande: croyant parfaitte·
ment qu'en icelle est nostre salut en laquelle je veux mourir, sans jamais changer d'opinion mnsi que vous avez fait, luy faisant banqueroutte, et adherant aux nouvelles opinions que vous continuez à soutenir". Ce dit, se tourna de l'aultre cousté du lict, et ledit de Beze se retira, di·
sant qu'il resvoit et que l'aprehension de la mort le travailloit. Le jour apres il deceda».
~
405
~Francesca Maria Crasta - R
emo Ragghianti
la
rrllcrostoria
di un
mondo
privato
con
tutti i suoi aspetti anche curiosi,
legati
alla vita
di
tutti
i giorni, in cui
la
cronaca viene organizzata secondo
una
ratio
che collega
l'avvicendarsi delle
generazioni
al
costituirsi
della fortuna
familiare.
Si
tratta di una memoria
selettiva che
trasceglie
gli elementi
più funzionali
al
mantenimento
e
alla
conservazione
delle
sorti
della
famiglia,
ma
che
comunque
si configura come una fonte
rilevante per documentare
aspetti
del
costume,
in-dagati
attraverso l'analisi delle strutture familiari.
Lo studio dell'inventario della biblioteca che qui viene offerto prescinde
dal-la
considerazione di gran parte
degli elementi materiali e
dei dati archivistici
che
consentirebbero uno studio approfondito della documentazione relativa
ai
faldo-ni
conservati nelle Archives départem
entales de la Savoie. L'interesse si è concen
-trato sui fogli del regesto della biblioteca
come specchio che riflette
non
solo lo
spazio privato di Jehan de Piochet, ma
anche
quello del mondo culturale cui
ap-partenne.
Un primo
accenno
ai
livres
de raison
di Jehan de Piochet,
signore di Méran
-des, di Pugnet, di Villeneuve, di Monterminod, di Salins, vissuto fra il 1532
e il
1624,
fu fatto dall'abate Morand nella sua allocuzione all'Académie de
Savoie su i
Savoyards
au
XVI
'
siècle,
pubblicata sui
Mémoires
nel 1883. L'anno
successivo,
nella
Note
sur les
derniers moments du poète Marc-Claude Buttet,
Eugène
d'On-cieu de la Batie riferiva del fortunato rinvenimento presso la libreria Dumarterey
dei dieci quaderni di
Pio
che t de Salins,
che
davano conto del patrimonio
fami-liare disperso e poi nuovamente riunito nelle mani di Jehan, del
suo contratto di
matrimonio, dei diciotto figli
e,
ancora, di una molteplicità di dettagli di quella
lunga esistenza, 92
anni, e delle vicende del ducato fra
Carlo il Buono, Emanuele
Filiberto e
Carlo Emanuele
. L'oblio
cui era stata consegnata
questa
fonte
si
è
protratto
sino all'ampio saggio comparso nel
volume
degli
atti
delle Sociétés
Sa-vantes
del 1976
e
alla sua
acquisizione,
nel 1998, da
parte
delle
Archives de
la
Savoie.
32.
I Piochet furono una famiglia di nobiltà di toga assai recente, poiché solo
il nonno, Galvan Piochet,
'juge mage' di Savoia, e che
ricoprì incarichi
diploma-tici,
acquisterà 'signorie'; Antoine, il padre di J ehan, intrapresa la
carriera
milita-re,
ma
gli saranno pure affidate
missioni diplomatiche
presso le Leghe
svizzere,
acquisirà, anche
in virtù del
matrimonio
con Jeanne Dieulefils,
appartenente a
J Cfr. L. MORAND, La Savoie et les Savoyards au XVI' siècle, «Mémoires de l'Acadérrue de Savoie», III s., IX, 1883, pp. 360-368; E. D'ONCIEU DE LA BATIE, Note sur les derniers moments du poète Marc-Claude Buttet. Extmi! d'un livre de Raison du XVI' siècle, «Mémoires de l'Aca -démie de Savoie», III s., X, 1884, pp. 347-363; R. DEVOS et P. LE BLANC DE CERNEX, Un 'h uma-nzite' chambérien au XVi' siècle: Jehan Piochet de Salins d'après ses livres de raison, in Vie quo-tidienne en Savoie, Actes du VIle Congrès des Sociétés Savantes de Savoie (Conflans 1976), Al·
bertville 1979, pp. 209-230; S. A. STACEY, Marc-Claude de Buttet (1529/31-1586), Paris 2006.
~
404
~La
biblioteca di Jehan
Piochet
de
Salins
una ricca famiglia
di
mercanti, un notevole patrimonio immobiliare, in
particola-re la
maison forte
di
Salins a Saint Jean d'Avey
.
Frequente fra
i
giovani savoiardi, sudditi
di uno stato
posto a cavallo della
catena alpina, era allora intraprendere gli studi
di diritto dapprima in Francia,
a
Parigi, Orléans, Tolosa, Avignone, per poi
terminarli in Italia, sovente a Pavia o
a Padova; è il caso di Laurent, figlio primogenito di
Antoine, che si era
addotto-rato a Pavia con
Andrea Alciati. Jehan,
che
costituirà
con Claude e
Jean-Ga-spard
de Lambert, Philibert de Pingeon, Amédée du
Coudray,
quel gruppo
di
giovani appassionati
di
'nouvelle poésie' riunito attorno a Marc-Claude de
But-tet, dopo gli studi ad
Avignone,
sarà a Padova; rientrato in Savoia,
'enseigne
co-lonelle'
di Chambéry, nel febbraio 1570,
sposerà Louise d'Orlieu
che gli darà
di-ciotto figli, di
cui nove
moriranno in
tenera età.
Scorrendo i livres de
raison
di
Piochet, fra
contratti agrari,
conti di fornitori,
cause intentate o
annotazioni
di
vita familiare, si rintracciano sonetti ed epitaffi
sia in latino che in francese, un
abbozzo di
traduzione,
subito abbandonata
,
del-la
Vita dell'imperator Carlo V
di Alfonso de Ulloa e,
ancora, il regesto della
pro-pria
biblioteca, infine una
ricca
congerie
di
informazioni sul
cugino
Marc-Clau-de Marc-Clau-de Buttet
(ca.
1530-1586),
amico
della Pléiade, in
rapporto con
Ronsard
e
Daurat, protetto da Margherita di Valois, duchessa di Savoia. La familiarità fra i
due cugini fu
assai grande:
Buttet compone due sonetti per le traduzioni
dell'Ul-loa
e
del Bandello
con
cui Piochet
volle cimentarsi per
un momento, mentre
quest'ultimo redasse una cronaca della morte del poeta, sopraggiunta a Ginevra
nell'agosto 1586,
col resoconto
di una visita
che
Théodore de Bèze, che
aveva
conosciuto Buttet durante il
soggiorno parigino,
fece all'infermo
nell'imminenza
del trapasso.'
Lo scopo di Piochet è
quello di dimostrare che il
cugino
morì
nel-• Cfr. in proposito la pagina di Piochet, in 1J279/1O, ff. 13r-14r: «Estant au lict de sa mort, à Geneve, de Beze, le grand ministre dudit lieu, le villt visiter pour la cognoissance qu'il avoit de luy de l'avoir cogneu à Paris avant que ledi t de Beze se retiràt à Geneve, l'exhortant d'avoir bon courage et avoir totale fiance au Dieu et au merite et passion de son fils, J esus Christ, nostre seuI et vray mediateur. Ledit sieur de Buttet luy fit responce: "Monsieur de Beze, je vous remercie de la poine qu'avez prise de me venir visiter et consoler en ce mien be· soillg, et swvant ce que m'avez proposé, je vous dit que toutte ma fiance, mon espoir de salut,
je l'estime et recognois de la bonté de mon Dieu et createur par ledit merite de son fi!s, }esus Christ, nostre mediateur et avec icelluy par l'intercession de la vierge glorieuse, sa mere, sruntz et saintes de paradis qui jouissent de la beatitude celeste, lesquelz, ayant avec eux la charité, in-tercedent continuellement pour nous miserables pecheurs de ce monde". Allors de Beze luy respondit: "Ha! Monsieur de Buttet, je ne vous tiens pour de si peu de jugement que veuillez bailler à Jesus Christ compagnons pour interceder pour vous, veu qu'il est le seul et vray me· diateur". Allors illuy respondit: "Quant à moy, vous me prenez mal pour penser une chose et en dire une aultre. Je pense sellon ma croyance et ce que ma religion, qui est la catholique tou· jours, continue dès la mOrI de nostre Seigneur Jesu Christ, me commande: croyant parfaitte·
ment qu'en icelle est nostre salut en laquelle je veux mourir, sans jamais changer d'opinion mnsi que vous avez fait, luy faisant banqueroutte, et adherant aux nouvelles opinions que vous continuez à soutenir". Ce dit, se tourna de l'aultre cousté du lict, et ledit de Beze se retira, di·
sant qu'il resvoit et que l'aprehension de la mort le travailloit. Le jour apres il deceda».
Francesca Maria
Crasta -
Remo Ragghianti
la comunione della chiesa romana e, allo stesso tempo, di discolparsi egli stesso
dall'eventuale imputazione di simpatie verso la Riforma
; in effetti questi fu
vero-similmente un «entre les deux»
poi smarrito, per la sua lunga esistenza, in
un'al-tra età.
Non
è
un caso che di
'estraneazione
'
parli anche Barbier che sottolinea
però il
«suo conformismo e il suo imperterrito feudalesimo»
, e giudica assai
stra-no il rinvenimento di una
copia del Contr'u
n
de La Boétie nei livres de
mison
poiché le annotazioni
ad alcuni volumi della sua biblioteca escluderebbero ogni
possibilità di dubbio circa l'awersione di Piochet alla Riforma.'
Barbier
è in
ef-fetti in possesso di otto volumi, tutti testi di Ronsard
, provenienti dalla
collezio-ne di Piochet de Salins,
che vi appose in margine annotazioni erudite
indivi-duando le fonti classiche del poeta, cui guardò con grande ammirazione. Inoltre
nel tomo V delle (Euvres (Les Elégies e Les Mascarades)
inserì pagine di altre
edi-zioni ed anche fogli di un feroce libello protestante (Le tempIe de Ron
s
ard).
P
ro-prio i marginalia
al volume successivo sembrerebbero fugare ogni sospetto di
simpatie verso la Riforma. Diverso il giudizio di altri interpreti che ipotizzano
«una sorta di ricupero familiare e cattolico» della morte di Buttet, ma
soprattut-to sembra porre un problema l'inventario della biblioteca
che non
è
frutto di
un
'eredità familiare, ma di un
'attenta ricerca personale.
Collezione assai ingente, di poco inferio
re ai mille titoli, se ai cinquecento
li-b
ri si
aggiungono libelli e opuscoli sulle cose di Francia, fatto questo assai
rile-vante visto che non si
è in presenza di una raccolta professionale costituita negli
anni della
propria formazione
giuridica.
Ma
ciò che vale soprattutto notare è il
fatto che tale biblioteca
diviene un luogo simbolico di scambio: se si rintraccia
anche
un
«extrait des livres que me presta Mr. De Loches 1589», numerose an
-notazioni, disseminate nel libro dei conti in cui si registrano i prestiti di Piochet,
lascia
no intravedere un vero e proprio circolo erudito che gravita intorno a
que-sta
collezione.
6Invero per tutto il
'500 e
ancora nei primi decenni del
'600,
al-l'incirca fra Claude de Seyssel e Francesco di Sales, si assiste a un rinascimento
delle lettere in quelle contrade d'oltralpe, a ciò non era certo estranea la
vicinan-za a quel grande centro di produzione editoriale che fu allora Lione.
7, Cfr.
J.
P. BARBIER, Ma Bibliothèque poétique, II, Genève 1990, pp. 325-327.6 Nei livres de raison si rintracciano i prestiti librari della piccola comunità di utenti della biblioteca di Piochet, ad esempio, in 1]279/3, f. Iv, si legge: «Livres prestez. A Mons'. Truffon - Cardan de Subtilites. In 4°. La geomance de Catan plus a Vitruve de l'architecture. A Mons'. Tomassin histoire de Sleidan. In 8°». Questo l'elenco delle annotazioni: «memoire pour des li-vres» (1]279/1, f. 151r); <<1595 Memoire des livres que j'ay prestez» (1]279/4, ff. 89v-90r);
<<Pour des livres» (1]27915, f. 152v); <div re presté à Mons'. Pomard» (1]27915, f. 159v); <divres prestes» (1]279/6, f. 46r); «Livres prestez jusques au 7 septembre 1607» (1]279/6, ff. 1231'-123v); «livres gue j'ay prestez» (1]279/6, fE. 126v-127r); «livres prestez» (1]279/6, f. 129v); «Li-vre preste au CaporaI Roux» (1]27917, E. 56r).
7 Buttet neU'Apologie pour la Savoie (1554) cita il giureconsulto Antoine Baptendier e ]ean-Gaspard Lambert, inoltre vale la pena ricordare Sebastien Castellion e ancora Christophe
Mille o Miléé, professore al collegio della Trinité a Lione, e Emmanuel-Philibert de Pingeon
,..; 406 ,..;
La biblioteca
di Jehan
Fiochet
de Salins
Per descrivere la biblioteca, si sono
costruite
due
tabelle
,
8
l'una
seguendo la
classificazione adottata
da Piochet,
l'altra, una suddivisione p
er materie, anche
se assai
approssimativa; se ne evince il forte interesse letterario -
i classici latini
e
greci, ma questi solo in traduzione
latina,
e la letteratura
europea del
'500 -
, e
ancora una grande attenzione agli scritti di
storia
e
di
attualità politica,
che
non
sempre
è facile distinguere
da quanto adesso chiameremmo storia
roman
zata.
Titoli Opere latine Opere francesi
di cui:
<<histoires» «ruverses matières» «poèsies» «histoires fabulaises» Opere spagnole Opere italiane Opuscoli in 32 volumi Letteratura TitoliGenere storico, politico, di attualità
*
OccultismoReligione
Agricoltura e svariati trattati pratici Diritto 94 307 50 109 103 44 28 69 498 423 921 Volumi 18,8% 92 61,6% 322 68 104 94 55 5,6% 28 13,8% 72 514 423 937 Volumi 295 59,2% 118 23,6% 30 6% 23 4,6% 21 4,2% 11 2,2%
* Alla rubrica «genere storico», bisogna aggiungere i 423 opuscoli.
17,8% 62,6%
5,4% 14%
3
. Il libro dei conti contiene una
copia manoscritta
della Servitude
volontai-re.
Si ignora cosa accadde del manscritto originale; si conoscevano solo tre copie
del Discours,
rintracciate nell'800
, di cui due rinvenute rispettivamente fra le
car-te di Henri de Mesmes e di Claude Dupuy, sodali di Montaigne.
Da
un esame
attento dei manoscritti si può dedurre che:
1)il testo de Mesmes precederebbe
riformatore degli studi a Torino sotto Emanuele Filiberto. Cfr. Du Pa à la Garonne. Recherches sur les échanges culturels entre l'Italie et ia France à ia Renaissance, Actes du collogue interna
-donaI (Agen, 26-28 septembre 1986), éd. par
J.
CUBIER DE BEYNAC - M. SIMONTN, Agen 1990. 8 DEVOS et LE BLANC DE CERNEX, Un 'humaniste' chambérien, cit., p. 221.,..; 407 ,..;
Francesca Maria
Crasta -
Remo Ragghianti
la comunione della chiesa romana e, allo stesso tempo, di discolparsi egli stesso
dall'eventuale imputazione di simpatie verso la Riforma
; in effetti questi fu
vero-similmente un «entre les deux»
poi smarrito, per la sua lunga esistenza, in
un'al-tra età.
Non
è
un caso che di
'estraneazione
'
parli anche Barbier che sottolinea
però il
«suo conformismo e il suo imperterrito feudalesimo»
, e giudica assai
stra-no il rinvenimento di una
copia del Contr'u
n
de La Boétie nei livres de
mison
poiché le annotazioni
ad alcuni volumi della sua biblioteca escluderebbero ogni
possibilità di dubbio circa l'awersione di Piochet alla Riforma.'
Barbier
è in
ef-fetti in possesso di otto volumi, tutti testi di Ronsard
, provenienti dalla
collezio-ne di Piochet de Salins,
che vi appose in margine annotazioni erudite
indivi-duando le fonti classiche del poeta, cui guardò con grande ammirazione. Inoltre
nel tomo V delle (Euvres (Les Elégies e Les Mascarades)
inserì pagine di altre
edi-zioni ed anche fogli di un feroce libello protestante (Le tempIe de Ron
s
ard).
P
ro-prio i marginalia
al volume successivo sembrerebbero fugare ogni sospetto di
simpatie verso la Riforma. Diverso il giudizio di altri interpreti che ipotizzano
«una sorta di ricupero familiare e cattolico» della morte di Buttet, ma
soprattut-to sembra porre un problema l'inventario della biblioteca
che non
è
frutto di
un
'eredità familiare, ma di un
'attenta ricerca personale.
Collezione assai ingente, di poco inferio
re ai mille titoli, se ai cinquecento
li-b
ri si
aggiungono libelli e opuscoli sulle cose di Francia, fatto questo assai
rile-vante visto che non si
è in presenza di una raccolta professionale costituita negli
anni della
propria formazione
giuridica.
Ma
ciò che vale soprattutto notare è il
fatto che tale biblioteca
diviene un luogo simbolico di scambio: se si rintraccia
anche
un
«extrait des livres que me presta Mr. De Loches 1589», numerose an
-notazioni, disseminate nel libro dei conti in cui si registrano i prestiti di Piochet,
lascia
no intravedere un vero e proprio circolo erudito che gravita intorno a
que-sta
collezione.
6Invero per tutto il
'500 e
ancora nei primi decenni del
'600,
al-l'incirca fra Claude de Seyssel e Francesco di Sales, si assiste a un rinascimento
delle lettere in quelle contrade d'oltralpe, a ciò non era certo estranea la
vicinan-za a quel grande centro di produzione editoriale che fu allora Lione.
7, Cfr.
J.
P. BARBIER, Ma Bibliothèque poétique, II, Genève 1990, pp. 325-327.6 Nei livres de raison si rintracciano i prestiti librari della piccola comunità di utenti della biblioteca di Piochet, ad esempio, in 1]279/3, f. Iv, si legge: «Livres prestez. A Mons'. Truffon - Cardan de Subtilites. In 4°. La geomance de Catan plus a Vitruve de l'architecture. A Mons'. Tomassin histoire de Sleidan. In 8°». Questo l'elenco delle annotazioni: «memoire pour des li-vres» (1]279/1, f. 151r); <<1595 Memoire des livres que j'ay prestez» (1]279/4, ff. 89v-90r);
<<Pour des livres» (1]27915, f. 152v); <div re presté à Mons'. Pomard» (1]27915, f. 159v); <divres prestes» (1]279/6, f. 46r); «Livres prestez jusques au 7 septembre 1607» (1]279/6, ff. 1231'-123v); «livres gue j'ay prestez» (1]279/6, fE. 126v-127r); «livres prestez» (1]279/6, f. 129v); «Li-vre preste au CaporaI Roux» (1]27917, E. 56r).
7 Buttet neU'Apologie pour la Savoie (1554) cita il giureconsulto Antoine Baptendier e ]ean-Gaspard Lambert, inoltre vale la pena ricordare Sebastien Castellion e ancora Christophe
Mille o Miléé, professore al collegio della Trinité a Lione, e Emmanuel-Philibert de Pingeon
,..; 406 ,..;
La biblioteca
di Jehan
Fiochet
de Salins
Per descrivere la biblioteca, si sono
costruite
due
tabelle
,
8
l'una
seguendo la
classificazione adottata
da Piochet,
l'altra, una suddivisione p
er materie, anche
se assai
approssimativa; se ne evince il forte interesse letterario -
i classici latini
e
greci, ma questi solo in traduzione
latina,
e la letteratura
europea del
'500 -
, e
ancora una grande attenzione agli scritti di
storia
e
di
attualità politica,
che
non
sempre
è facile distinguere
da quanto adesso chiameremmo storia
roman
zata.
Titoli Opere latine Opere francesi
di cui:
<<histoires» «ruverses matières» «poèsies» «histoires fabulaises» Opere spagnole Opere italiane Opuscoli in 32 volumi Letteratura TitoliGenere storico, politico, di attualità
*
OccultismoReligione
Agricoltura e svariati trattati pratici Diritto 94 307 50 109 103 44 28 69 498 423 921 Volumi 18,8% 92 61,6% 322 68 104 94 55 5,6% 28 13,8% 72 514 423 937 Volumi 295 59,2% 118 23,6% 30 6% 23 4,6% 21 4,2% 11 2,2%
* Alla rubrica «genere storico», bisogna aggiungere i 423 opuscoli.
17,8% 62,6%
5,4% 14%
3
. Il libro dei conti contiene una
copia manoscritta
della Servitude
volontai-re.
Si ignora cosa accadde del manscritto originale; si conoscevano solo tre copie
del Discours,
rintracciate nell'800
, di cui due rinvenute rispettivamente fra le
car-te di Henri de Mesmes e di Claude Dupuy, sodali di Montaigne.
Da
un esame
attento dei manoscritti si può dedurre che:
1)il testo de Mesmes precederebbe
riformatore degli studi a Torino sotto Emanuele Filiberto. Cfr. Du Pa à la Garonne. Recherches sur les échanges culturels entre l'Italie et ia France à ia Renaissance, Actes du collogue interna
-donaI (Agen, 26-28 septembre 1986), éd. par