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La biblioteca di Jehan Piochet de Salins e il Seigneur De la Montaigne

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(1)

ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCiMENTO

2006

ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCiMENTO

2006

(2)

RINASCIMENTO

Seconda

serie

VOLUME QUARANTASEIESIMO ANNO CINQUANTASETIESTMO MMVJ

RINASCIMENTO

Seconda

serie

VOLUME QUARANTASEIESIMO ANNO CINQUANTASETIESTMO MMVJ

(3)

ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCIMENTO

Seconda Serie

VOLUME XLVI

Rinascimento

direttori

Michele Ciliberto

Cesare Vasoli

Leo S. Olschki Editore

2006

ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCIMENTO

Seconda Serie

VOLUME XLVI

Rinascimento

direttori

Michele Ciliberto

Cesare Vasoli

Leo S. Olschki Editore

2006

(4)

Direttori

MICHELE C!LIBERTO

-

CESARE VASOLI

Segretario di Redazione

FABRlZIO MEROI

Direzione

-

Redazione

ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI

SUL

RINAS

CIMENTO

PALAZZO S

TROZZI

- 50123 FIRENZ

E

-

Te!. 055.28.77.28

-

Fax 055.28.05.63

E

-

mail: insr@insr.iris.firenze.it

-

http://www

.

insr.it

Amministrazione

CASA EDITRI

CE

LEO S. OLSCHKI - Viuzzo del Pozzetto

,

8

(vIe.

Europa)

50126 FIRE

NZE -

Casella

postale 66

-

Tel. 055.65.30.684

- Fax

055.65.30.214

E-mail:

periodici@olschki.it

Direttore responsabile: MI

CHELE

C!LlBERTO

Autorizzazione del Tribunale di Firenze n

.

1381 del 2 luglio 1960

SOMMARIO

Saggi e testimonianze

EUGENIO GARIN,

Umanesimo

e

pensiero

medioevale

p.

3

BRIAN P. COPENHAVER,

Maimonides, Abula/ia and Pico. A Secret

Aristotle for the Renaissance .

»

23

EVA DEL SOLDATO,

La

preghiera di un alessandrista: i commenti al

Pater Noster

di Simone Porzio

»

53

EMANUELA S

CRIBANO

,

Aristotele contro Platone

in

Fausto Sozzini

»

73

LUCIA BOSCHETTI,

Sul processo di Giordano Bruno: indagini

attor-no

al!' eresia

novaziana .

»

93

Testi

e

commenti

LORENZA TROMBONI,

Girolamo Savonarola lettore di Platone:

edi-zione e

commento del De doctrina Platonico rum

»

13 3

ANDRÉS

NAVARRO LAzARO,

El Raggionamento della possanza

d'Amore

de Giulio Clara. Edici6n

»

215

Note

e varietà

THÉA PICQUET,

La

conception de la Fortune dans le Zibaldone

quaresimale

de Giovanni Rucellai .

»

283

AMos

EDELHEIT,

Vincenzo Bandella, Marsilio Ficino, and the

Intellect/Will Dialectic

»

299

GUIDO BARTOLUCCI,

Il De christiana religione di Marsilio Ficino

e

le

'prime

traduzioni'

di

Flavio Mitridate

»

345

Direttori

MICHELE C!LIBERTO

-

CESARE VASOLI

Segretario di Redazione

FABRlZIO MEROI

Direzione

-

Redazione

ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI

SUL

RINAS

CIMENTO

PALAZZO S

TROZZI

- 50123 FIRENZ

E

-

Te!. 055.28.77.28

-

Fax 055.28.05.63

E

-

mail: insr@insr.iris.firenze.it

-

http://www

.

insr.it

Amministrazione

CASA EDITRI

CE

LEO S. OLSCHKI - Viuzzo del Pozzetto

,

8

(vIe.

Europa)

50126 FIRE

NZE -

Casella

postale 66

-

Tel. 055.65.30.684

- Fax

055.65.30.214

E-mail:

periodici@olschki.it

Direttore responsabile: MI

CHELE

C!LlBERTO

Autorizzazione del Tribunale di Firenze n

.

1381 del 2 luglio 1960

SOMMARIO

Saggi e testimonianze

EUGENIO GARIN,

Umanesimo

e

pensiero

medioevale

p.

3

BRIAN P. COPENHAVER,

Maimonides, Abula/ia and Pico. A Secret

Aristotle for the Renaissance .

»

23

EVA DEL SOLDATO,

La

preghiera di un alessandrista: i commenti al

Pater Noster

di Simone Porzio

»

53

EMANUELA S

CRIBANO

,

Aristotele contro Platone

in

Fausto Sozzini

»

73

LUCIA BOSCHETTI,

Sul processo di Giordano Bruno: indagini

attor-no

al!' eresia

novaziana .

»

93

Testi

e

commenti

LORENZA TROMBONI,

Girolamo Savonarola lettore di Platone:

edi-zione e

commento del De doctrina Platonico rum

»

13 3

ANDRÉS

NAVARRO LAzARO,

El Raggionamento della possanza

d'Amore

de Giulio Clara. Edici6n

»

215

Note

e varietà

THÉA PICQUET,

La

conception de la Fortune dans le Zibaldone

quaresimale

de Giovanni Rucellai .

»

283

AMos

EDELHEIT,

Vincenzo Bandella, Marsilio Ficino, and the

Intellect/Will Dialectic

»

299

GUIDO BARTOLUCCI,

Il De christiana religione di Marsilio Ficino

(5)

Sommario

AUSON

B

ROWN

,

New Light on the

Papal

Condemnation of

Pico'

s

Theses: Antonio Alabanti's Letter

to

Niccolò

Miche/ozzi

in

January 1487

p.

357

DAVID

RAGAZZONI,

Ignazio

lettore 'mancato' dell'Enchiridion:

possibili

remimscenze

erasmùme negli

Esercizi

spirituali?

»

373

M

AIKO

FA

VARO,

Un episodio

della fortuna

di

Giulio

Camillo nel

Friuli

del Cinquecento

»

391

FRANC

ESCA

MARI

A

CRAST

A -

RENZO

RAGGHIANTI

,

La biblioteca di

Jehan Piochet

de

Salins

e il Seigneur de la

Montazgne

.

»403

RAF

FAELLA

CASTAGNOLA,

Il Guicciardini

di Corbinelli:

note

a

mar-gine della prima edizione

dei

Ricordi

»

479

VALENTINA

LE

PRI -

MARIA ELENA

SEVERINI,

Jacopo Corbine/li

edi-tore

'politico' alla corte di

Francù!.:

il caso della

princeps

dei

Ricordi

di

Guicciardini

»

497

ELISA FA

NTEC

HI,

Tra Arùtotele e Lucrezio.

La concezione dello

spazzo nella teorù,

cosmologica di Giordano Bruno .

»

557

DI

EGO

PIRILLO,

«Inglese Italùmato

è un

Diavolo

incarnato».

In

margine

ad un recente studio su John

Florto

e la cultura

italù!.-na

in Inghilterra

»

585

MIC

HELE

VITTOR!,

La

traditio

e la

novitas:

per uno

studio

delle

fonti della filosofia

di

Tommaso

Campanella

.

»

595

S

IMO

NE

TTA

BASSI,

Da collezionùta a

studioso: il percorso di

Avraam

Norov

»

619

Variazion

i

S.

BASSI-

F.

DELL'ORLETTA

-

D. Esposrro

-

A.

L

ENCI,

Computatio-nal

Linguùtics Meets Philosophy: A Latent

Semantic

Analy-sù

of

Giordano Bruno's

Texts

»

631

Indice dei manoscritti

»

651

Indice dei nomi

.

»

653

V I

-Sommario

AUSON

B

ROWN

,

New Light on the

Papal

Condemnation of

Pico'

s

Theses: Antonio Alabanti's Letter

to

Niccolò

Miche/ozzi

in

January 1487

p.

357

DAVID

RAGAZZONI,

Ignazio

lettore 'mancato' dell'Enchiridion:

possibili

remimscenze

erasmùme negli

Esercizi

spirituali?

»

373

M

AIKO

FA

VARO,

Un episodio

della fortuna

di

Giulio

Camillo nel

Friuli

del Cinquecento

»

391

FRANC

ESCA

MARI

A

CRAST

A -

RENZO

RAGGHIANTI

,

La biblioteca di

Jehan Piochet

de

Salins

e il Seigneur de la

Montazgne

.

»403

RAF

FAELLA

CASTAGNOLA,

Il Guicciardini

di Corbinelli:

note

a

mar-gine della prima edizione

dei

Ricordi

»

479

VALENTINA

LE

PRI -

MARIA ELENA

SEVERINI,

Jacopo Corbine/li

edi-tore

'politico' alla corte di

Francù!.:

il caso della

princeps

dei

Ricordi

di

Guicciardini

»

497

ELISA FA

NTEC

HI,

Tra Arùtotele e Lucrezio.

La concezione dello

spazzo nella teorù,

cosmologica di Giordano Bruno .

»

557

DI

EGO

PIRILLO,

«Inglese Italùmato

è un

Diavolo

incarnato».

In

margine

ad un recente studio su John

Florto

e la cultura

italù!.-na

in Inghilterra

»

585

MIC

HELE

VITTOR!,

La

traditio

e la

novitas:

per uno

studio

delle

fonti della filosofia

di

Tommaso

Campanella

.

»

595

S

IMO

NE

TTA

BASSI,

Da collezionùta a

studioso: il percorso di

Avraam

Norov

»

619

Variazion

i

S.

BASSI-

F.

DELL'ORLETTA

-

D. Esposrro

-

A.

L

ENCI,

Computatio-nal

Linguùtics Meets Philosophy: A Latent

Semantic

Analy-sù

of

Giordano Bruno's

Texts

»

631

Indice dei manoscritti

»

651

Indice dei nomi

.

»

653

(6)

-FRANCESCA MARIA CRASTA - RENZO RAGGHIANTI

LA BIBLIOTECA DI

JEHAN PIOCHET DE SALINS E

IL SEIGNEUR DE LA MONT AIGNE

*

1.

I

livres

de raison,

come i loro

equivalenti italiani i

'libri di

famiglia','

sono

ad

un tempo registri domestici

e raccolte

di varie testimonianze in

cui, assieme

alla documentazione de

g

li eventi e del patrimonio familiare

,

vengono spesso rin

-tracciati materiali di natura assai

differente

,

dal diario giornaliero,

alle annotazio

-ni

autobiografiche, alle trascri

z

ioni delle sequenze genealogiche con l'indicazione

puntuale delle

nascite,

dei matrimoni e

dei decessi

.

Costituiscono

un

genere

let

-terario

solitamente composito e disomogeneo

,

voce spontanea

e

dirett

a

di intere

generazioni di famiglie, che talvolta comprende,

come nel

nostro c

as

o

,

anche in

-ventari di biblioteche private

,

parte integrante di un proces

s

o di

autocertificazio-ne di un patrimonio

e

di uno

status

familiare, non

solo

riferito

alla

stirpe o al

censo

,

ma

anche

di tipo culturale

. In

questo senso,

illivr

e

d

e

raison

rappresenta

un punto di riferimento

centrale

del

sistema

familiare di memoria scritta,

desti-nato

,

anche

se in modo fr

a

mmentario

,

a essere conservato nel tempo

.2

Attraver-so la sedimentazione

della pr

ass

i giornaliera, scandita dai contr

a

tti

,

dai

testamen-ti, dagli

atti notarili

,

dalle scritture private e pubbliche

,

prende forma e struttura

*

La ricerca è stata condotta in comune. In particolare, a Francesca Maria Crasta si devo-no i §§ 1 e 4 della premessa e la trascrizione del «rolle et denombrement de mes livres Latins», dei «Livres En Espagno!». dei «Livres En Italien» e del «Role des livres treuvez en la chambre 1615 7 avrID>. A Renzo Ragghianti, i §§ 2 e 3 e le altre trascrizioni.

, Sui libri di famiglia italiani, oltre a C. BEC, Les livres des Florentins (1413-1608), Fi ren-ze 1984, ci limitiamo a citare B. C. CAZALÉ et CrIR. KLAPISCH-ZUBER, Mémoire de soie et des au-tres dans les livres de famille italiens, <<Annales. Histoire, Sciences Sociales», LlX, 2004, pp. 805-808; R. MORDENTI, I libri di famiglia in Italia. Geografia e storia, 2 voli., Roma 2001; ID.,

Les livres de famille en Ttalie, «Annales. Histoire, Sciences Sociales», LlX, 2004, pp. 785-804; R. BIZZOCCHI, In famiglia. Storie di interessi e affetti, Roma-Bari 2004.

2 Sui livres de raison rimandiamo, in particolare, a Au plus près du secret des coeurs? Nou -velle lectures historiques des écrits

citi

far privé, sous la direction de J.-P. BARDET et F.-J. RUGGIU, Paris 2005, mentre per un raffronto fra i libri di famiglia italiani e i livres cle raison francesi e per i problemi che ne derivano sul piano delle indagini comparatistiche è da vedere J. TRICARD,

Les livres de raison français au miroir des livres de famille italiens: pour relancer une enquete, «Revue historique», CCCIV, 2002, pp. 993-1011.

~

403

~

FRANCESCA MARIA CRASTA - RENZO RAGGHIANTI

LA BIBLIOTECA DI

JEHAN PIOCHET DE SALINS E

IL SEIGNEUR DE LA MONT AIGNE

*

1.

I

livres

de raison,

come i loro

equivalenti italiani i

'libri di

famiglia','

sono

ad

un tempo registri domestici

e raccolte

di varie testimonianze in

cui, assieme

alla documentazione de

g

li eventi e del patrimonio familiare

,

vengono spesso rin

-tracciati materiali di natura assai

differente

,

dal diario giornaliero,

alle annotazio

-ni

autobiografiche, alle trascri

z

ioni delle sequenze genealogiche con l'indicazione

puntuale delle

nascite,

dei matrimoni e

dei decessi

.

Costituiscono

un

genere

let

-terario

solitamente composito e disomogeneo

,

voce spontanea

e

dirett

a

di intere

generazioni di famiglie, che talvolta comprende,

come nel

nostro c

as

o

,

anche in

-ventari di biblioteche private

,

parte integrante di un proces

s

o di

autocertificazio-ne di un patrimonio

e

di uno

status

familiare, non

solo

riferito

alla

stirpe o al

censo

,

ma

anche

di tipo culturale

. In

questo senso,

illivr

e

d

e

raison

rappresenta

un punto di riferimento

centrale

del

sistema

familiare di memoria scritta,

desti-nato

,

anche

se in modo fr

a

mmentario

,

a essere conservato nel tempo

.2

Attraver-so la sedimentazione

della pr

ass

i giornaliera, scandita dai contr

a

tti

,

dai

testamen-ti, dagli

atti notarili

,

dalle scritture private e pubbliche

,

prende forma e struttura

*

La ricerca è stata condotta in comune. In particolare, a Francesca Maria Crasta si devo-no i §§ 1 e 4 della premessa e la trascrizione del «rolle et denombrement de mes livres Latins», dei «Livres En Espagno!». dei «Livres En Italien» e del «Role des livres treuvez en la chambre 1615 7 avrID>. A Renzo Ragghianti, i §§ 2 e 3 e le altre trascrizioni.

, Sui libri di famiglia italiani, oltre a C. BEC, Les livres des Florentins (1413-1608), Fi ren-ze 1984, ci limitiamo a citare B. C. CAZALÉ et CrIR. KLAPISCH-ZUBER, Mémoire de soie et des au-tres dans les livres de famille italiens, <<Annales. Histoire, Sciences Sociales», LlX, 2004, pp. 805-808; R. MORDENTI, I libri di famiglia in Italia. Geografia e storia, 2 voli., Roma 2001; ID.,

Les livres de famille en Ttalie, «Annales. Histoire, Sciences Sociales», LlX, 2004, pp. 785-804; R. BIZZOCCHI, In famiglia. Storie di interessi e affetti, Roma-Bari 2004.

2 Sui livres de raison rimandiamo, in particolare, a Au plus près du secret des coeurs? Nou -velle lectures historiques des écrits

citi

far privé, sous la direction de J.-P. BARDET et F.-J. RUGGIU, Paris 2005, mentre per un raffronto fra i libri di famiglia italiani e i livres cle raison francesi e per i problemi che ne derivano sul piano delle indagini comparatistiche è da vedere J. TRICARD,

Les livres de raison français au miroir des livres de famille italiens: pour relancer une enquete, «Revue historique», CCCIV, 2002, pp. 993-1011.

(7)

Francesca Maria Crasta - R

emo Ragghianti

la

rrllcrostoria

di un

mondo

privato

con

tutti i suoi aspetti anche curiosi,

legati

alla vita

di

tutti

i giorni, in cui

la

cronaca viene organizzata secondo

una

ratio

che collega

l'avvicendarsi delle

generazioni

al

costituirsi

della fortuna

familiare.

Si

tratta di una memoria

selettiva che

trasceglie

gli elementi

più funzionali

al

mantenimento

e

alla

conservazione

delle

sorti

della

famiglia,

ma

che

comunque

si configura come una fonte

rilevante per documentare

aspetti

del

costume,

in-dagati

attraverso l'analisi delle strutture familiari.

Lo studio dell'inventario della biblioteca che qui viene offerto prescinde

dal-la

considerazione di gran parte

degli elementi materiali e

dei dati archivistici

che

consentirebbero uno studio approfondito della documentazione relativa

ai

faldo-ni

conservati nelle Archives départem

entales de la Savoie. L'interesse si è concen

-trato sui fogli del regesto della biblioteca

come specchio che riflette

non

solo lo

spazio privato di Jehan de Piochet, ma

anche

quello del mondo culturale cui

ap-partenne.

Un primo

accenno

ai

livres

de raison

di Jehan de Piochet,

signore di Méran

-des, di Pugnet, di Villeneuve, di Monterminod, di Salins, vissuto fra il 1532

e il

1624,

fu fatto dall'abate Morand nella sua allocuzione all'Académie de

Savoie su i

Savoyards

au

XVI

'

siècle,

pubblicata sui

Mémoires

nel 1883. L'anno

successivo,

nella

Note

sur les

derniers moments du poète Marc-Claude Buttet,

Eugène

d'On-cieu de la Batie riferiva del fortunato rinvenimento presso la libreria Dumarterey

dei dieci quaderni di

Pio

che t de Salins,

che

davano conto del patrimonio

fami-liare disperso e poi nuovamente riunito nelle mani di Jehan, del

suo contratto di

matrimonio, dei diciotto figli

e,

ancora, di una molteplicità di dettagli di quella

lunga esistenza, 92

anni, e delle vicende del ducato fra

Carlo il Buono, Emanuele

Filiberto e

Carlo Emanuele

. L'oblio

cui era stata consegnata

questa

fonte

si

è

protratto

sino all'ampio saggio comparso nel

volume

degli

atti

delle Sociétés

Sa-vantes

del 1976

e

alla sua

acquisizione,

nel 1998, da

parte

delle

Archives de

la

Savoie.

3

2.

I Piochet furono una famiglia di nobiltà di toga assai recente, poiché solo

il nonno, Galvan Piochet,

'juge mage' di Savoia, e che

ricoprì incarichi

diploma-tici,

acquisterà 'signorie'; Antoine, il padre di J ehan, intrapresa la

carriera

milita-re,

ma

gli saranno pure affidate

missioni diplomatiche

presso le Leghe

svizzere,

acquisirà, anche

in virtù del

matrimonio

con Jeanne Dieulefils,

appartenente a

J Cfr. L. MORAND, La Savoie et les Savoyards au XVI' siècle, «Mémoires de l'Acadérrue de Savoie», III s., IX, 1883, pp. 360-368; E. D'ONCIEU DE LA BATIE, Note sur les derniers moments du poète Marc-Claude Buttet. Extmi! d'un livre de Raison du XVI' siècle, «Mémoires de l'Aca -démie de Savoie», III s., X, 1884, pp. 347-363; R. DEVOS et P. LE BLANC DE CERNEX, Un 'h uma-nzite' chambérien au XVi' siècle: Jehan Piochet de Salins d'après ses livres de raison, in Vie quo-tidienne en Savoie, Actes du VIle Congrès des Sociétés Savantes de Savoie (Conflans 1976), Al·

bertville 1979, pp. 209-230; S. A. STACEY, Marc-Claude de Buttet (1529/31-1586), Paris 2006.

~

404

~

La

biblioteca di Jehan

Piochet

de

Salins

una ricca famiglia

di

mercanti, un notevole patrimonio immobiliare, in

particola-re la

maison forte

di

Salins a Saint Jean d'Avey

.

Frequente fra

i

giovani savoiardi, sudditi

di uno stato

posto a cavallo della

catena alpina, era allora intraprendere gli studi

di diritto dapprima in Francia,

a

Parigi, Orléans, Tolosa, Avignone, per poi

terminarli in Italia, sovente a Pavia o

a Padova; è il caso di Laurent, figlio primogenito di

Antoine, che si era

addotto-rato a Pavia con

Andrea Alciati. Jehan,

che

costituirà

con Claude e

Jean-Ga-spard

de Lambert, Philibert de Pingeon, Amédée du

Coudray,

quel gruppo

di

giovani appassionati

di

'nouvelle poésie' riunito attorno a Marc-Claude de

But-tet, dopo gli studi ad

Avignone,

sarà a Padova; rientrato in Savoia,

'enseigne

co-lonelle'

di Chambéry, nel febbraio 1570,

sposerà Louise d'Orlieu

che gli darà

di-ciotto figli, di

cui nove

moriranno in

tenera età.

Scorrendo i livres de

raison

di

Piochet, fra

contratti agrari,

conti di fornitori,

cause intentate o

annotazioni

di

vita familiare, si rintracciano sonetti ed epitaffi

sia in latino che in francese, un

abbozzo di

traduzione,

subito abbandonata

,

del-la

Vita dell'imperator Carlo V

di Alfonso de Ulloa e,

ancora, il regesto della

pro-pria

biblioteca, infine una

ricca

congerie

di

informazioni sul

cugino

Marc-Clau-de Marc-Clau-de Buttet

(ca.

1530-1586),

amico

della Pléiade, in

rapporto con

Ronsard

e

Daurat, protetto da Margherita di Valois, duchessa di Savoia. La familiarità fra i

due cugini fu

assai grande:

Buttet compone due sonetti per le traduzioni

dell'Ul-loa

e

del Bandello

con

cui Piochet

volle cimentarsi per

un momento, mentre

quest'ultimo redasse una cronaca della morte del poeta, sopraggiunta a Ginevra

nell'agosto 1586,

col resoconto

di una visita

che

Théodore de Bèze, che

aveva

conosciuto Buttet durante il

soggiorno parigino,

fece all'infermo

nell'imminenza

del trapasso.'

Lo scopo di Piochet è

quello di dimostrare che il

cugino

morì

nel-• Cfr. in proposito la pagina di Piochet, in 1J279/1O, ff. 13r-14r: «Estant au lict de sa mort, à Geneve, de Beze, le grand ministre dudit lieu, le villt visiter pour la cognoissance qu'il avoit de luy de l'avoir cogneu à Paris avant que ledi t de Beze se retiràt à Geneve, l'exhortant d'avoir bon courage et avoir totale fiance au Dieu et au merite et passion de son fils, J esus Christ, nostre seuI et vray mediateur. Ledit sieur de Buttet luy fit responce: "Monsieur de Beze, je vous remercie de la poine qu'avez prise de me venir visiter et consoler en ce mien be· soillg, et swvant ce que m'avez proposé, je vous dit que toutte ma fiance, mon espoir de salut,

je l'estime et recognois de la bonté de mon Dieu et createur par ledit merite de son fi!s, }esus Christ, nostre mediateur et avec icelluy par l'intercession de la vierge glorieuse, sa mere, sruntz et saintes de paradis qui jouissent de la beatitude celeste, lesquelz, ayant avec eux la charité, in-tercedent continuellement pour nous miserables pecheurs de ce monde". Allors de Beze luy respondit: "Ha! Monsieur de Buttet, je ne vous tiens pour de si peu de jugement que veuillez bailler à Jesus Christ compagnons pour interceder pour vous, veu qu'il est le seul et vray me· diateur". Allors illuy respondit: "Quant à moy, vous me prenez mal pour penser une chose et en dire une aultre. Je pense sellon ma croyance et ce que ma religion, qui est la catholique tou· jours, continue dès la mOrI de nostre Seigneur Jesu Christ, me commande: croyant parfaitte·

ment qu'en icelle est nostre salut en laquelle je veux mourir, sans jamais changer d'opinion mnsi que vous avez fait, luy faisant banqueroutte, et adherant aux nouvelles opinions que vous continuez à soutenir". Ce dit, se tourna de l'aultre cousté du lict, et ledit de Beze se retira, di·

sant qu'il resvoit et que l'aprehension de la mort le travailloit. Le jour apres il deceda».

~

405

~

Francesca Maria Crasta - R

emo Ragghianti

la

rrllcrostoria

di un

mondo

privato

con

tutti i suoi aspetti anche curiosi,

legati

alla vita

di

tutti

i giorni, in cui

la

cronaca viene organizzata secondo

una

ratio

che collega

l'avvicendarsi delle

generazioni

al

costituirsi

della fortuna

familiare.

Si

tratta di una memoria

selettiva che

trasceglie

gli elementi

più funzionali

al

mantenimento

e

alla

conservazione

delle

sorti

della

famiglia,

ma

che

comunque

si configura come una fonte

rilevante per documentare

aspetti

del

costume,

in-dagati

attraverso l'analisi delle strutture familiari.

Lo studio dell'inventario della biblioteca che qui viene offerto prescinde

dal-la

considerazione di gran parte

degli elementi materiali e

dei dati archivistici

che

consentirebbero uno studio approfondito della documentazione relativa

ai

faldo-ni

conservati nelle Archives départem

entales de la Savoie. L'interesse si è concen

-trato sui fogli del regesto della biblioteca

come specchio che riflette

non

solo lo

spazio privato di Jehan de Piochet, ma

anche

quello del mondo culturale cui

ap-partenne.

Un primo

accenno

ai

livres

de raison

di Jehan de Piochet,

signore di Méran

-des, di Pugnet, di Villeneuve, di Monterminod, di Salins, vissuto fra il 1532

e il

1624,

fu fatto dall'abate Morand nella sua allocuzione all'Académie de

Savoie su i

Savoyards

au

XVI

'

siècle,

pubblicata sui

Mémoires

nel 1883. L'anno

successivo,

nella

Note

sur les

derniers moments du poète Marc-Claude Buttet,

Eugène

d'On-cieu de la Batie riferiva del fortunato rinvenimento presso la libreria Dumarterey

dei dieci quaderni di

Pio

che t de Salins,

che

davano conto del patrimonio

fami-liare disperso e poi nuovamente riunito nelle mani di Jehan, del

suo contratto di

matrimonio, dei diciotto figli

e,

ancora, di una molteplicità di dettagli di quella

lunga esistenza, 92

anni, e delle vicende del ducato fra

Carlo il Buono, Emanuele

Filiberto e

Carlo Emanuele

. L'oblio

cui era stata consegnata

questa

fonte

si

è

protratto

sino all'ampio saggio comparso nel

volume

degli

atti

delle Sociétés

Sa-vantes

del 1976

e

alla sua

acquisizione,

nel 1998, da

parte

delle

Archives de

la

Savoie.

3

2.

I Piochet furono una famiglia di nobiltà di toga assai recente, poiché solo

il nonno, Galvan Piochet,

'juge mage' di Savoia, e che

ricoprì incarichi

diploma-tici,

acquisterà 'signorie'; Antoine, il padre di J ehan, intrapresa la

carriera

milita-re,

ma

gli saranno pure affidate

missioni diplomatiche

presso le Leghe

svizzere,

acquisirà, anche

in virtù del

matrimonio

con Jeanne Dieulefils,

appartenente a

J Cfr. L. MORAND, La Savoie et les Savoyards au XVI' siècle, «Mémoires de l'Acadérrue de Savoie», III s., IX, 1883, pp. 360-368; E. D'ONCIEU DE LA BATIE, Note sur les derniers moments du poète Marc-Claude Buttet. Extmi! d'un livre de Raison du XVI' siècle, «Mémoires de l'Aca -démie de Savoie», III s., X, 1884, pp. 347-363; R. DEVOS et P. LE BLANC DE CERNEX, Un 'h uma-nzite' chambérien au XVi' siècle: Jehan Piochet de Salins d'après ses livres de raison, in Vie quo-tidienne en Savoie, Actes du VIle Congrès des Sociétés Savantes de Savoie (Conflans 1976), Al·

bertville 1979, pp. 209-230; S. A. STACEY, Marc-Claude de Buttet (1529/31-1586), Paris 2006.

~

404

~

La

biblioteca di Jehan

Piochet

de

Salins

una ricca famiglia

di

mercanti, un notevole patrimonio immobiliare, in

particola-re la

maison forte

di

Salins a Saint Jean d'Avey

.

Frequente fra

i

giovani savoiardi, sudditi

di uno stato

posto a cavallo della

catena alpina, era allora intraprendere gli studi

di diritto dapprima in Francia,

a

Parigi, Orléans, Tolosa, Avignone, per poi

terminarli in Italia, sovente a Pavia o

a Padova; è il caso di Laurent, figlio primogenito di

Antoine, che si era

addotto-rato a Pavia con

Andrea Alciati. Jehan,

che

costituirà

con Claude e

Jean-Ga-spard

de Lambert, Philibert de Pingeon, Amédée du

Coudray,

quel gruppo

di

giovani appassionati

di

'nouvelle poésie' riunito attorno a Marc-Claude de

But-tet, dopo gli studi ad

Avignone,

sarà a Padova; rientrato in Savoia,

'enseigne

co-lonelle'

di Chambéry, nel febbraio 1570,

sposerà Louise d'Orlieu

che gli darà

di-ciotto figli, di

cui nove

moriranno in

tenera età.

Scorrendo i livres de

raison

di

Piochet, fra

contratti agrari,

conti di fornitori,

cause intentate o

annotazioni

di

vita familiare, si rintracciano sonetti ed epitaffi

sia in latino che in francese, un

abbozzo di

traduzione,

subito abbandonata

,

del-la

Vita dell'imperator Carlo V

di Alfonso de Ulloa e,

ancora, il regesto della

pro-pria

biblioteca, infine una

ricca

congerie

di

informazioni sul

cugino

Marc-Clau-de Marc-Clau-de Buttet

(ca.

1530-1586),

amico

della Pléiade, in

rapporto con

Ronsard

e

Daurat, protetto da Margherita di Valois, duchessa di Savoia. La familiarità fra i

due cugini fu

assai grande:

Buttet compone due sonetti per le traduzioni

dell'Ul-loa

e

del Bandello

con

cui Piochet

volle cimentarsi per

un momento, mentre

quest'ultimo redasse una cronaca della morte del poeta, sopraggiunta a Ginevra

nell'agosto 1586,

col resoconto

di una visita

che

Théodore de Bèze, che

aveva

conosciuto Buttet durante il

soggiorno parigino,

fece all'infermo

nell'imminenza

del trapasso.'

Lo scopo di Piochet è

quello di dimostrare che il

cugino

morì

nel-• Cfr. in proposito la pagina di Piochet, in 1J279/1O, ff. 13r-14r: «Estant au lict de sa mort, à Geneve, de Beze, le grand ministre dudit lieu, le villt visiter pour la cognoissance qu'il avoit de luy de l'avoir cogneu à Paris avant que ledi t de Beze se retiràt à Geneve, l'exhortant d'avoir bon courage et avoir totale fiance au Dieu et au merite et passion de son fils, J esus Christ, nostre seuI et vray mediateur. Ledit sieur de Buttet luy fit responce: "Monsieur de Beze, je vous remercie de la poine qu'avez prise de me venir visiter et consoler en ce mien be· soillg, et swvant ce que m'avez proposé, je vous dit que toutte ma fiance, mon espoir de salut,

je l'estime et recognois de la bonté de mon Dieu et createur par ledit merite de son fi!s, }esus Christ, nostre mediateur et avec icelluy par l'intercession de la vierge glorieuse, sa mere, sruntz et saintes de paradis qui jouissent de la beatitude celeste, lesquelz, ayant avec eux la charité, in-tercedent continuellement pour nous miserables pecheurs de ce monde". Allors de Beze luy respondit: "Ha! Monsieur de Buttet, je ne vous tiens pour de si peu de jugement que veuillez bailler à Jesus Christ compagnons pour interceder pour vous, veu qu'il est le seul et vray me· diateur". Allors illuy respondit: "Quant à moy, vous me prenez mal pour penser une chose et en dire une aultre. Je pense sellon ma croyance et ce que ma religion, qui est la catholique tou· jours, continue dès la mOrI de nostre Seigneur Jesu Christ, me commande: croyant parfaitte·

ment qu'en icelle est nostre salut en laquelle je veux mourir, sans jamais changer d'opinion mnsi que vous avez fait, luy faisant banqueroutte, et adherant aux nouvelles opinions que vous continuez à soutenir". Ce dit, se tourna de l'aultre cousté du lict, et ledit de Beze se retira, di·

sant qu'il resvoit et que l'aprehension de la mort le travailloit. Le jour apres il deceda».

(8)

Francesca Maria

Crasta -

Remo Ragghianti

la comunione della chiesa romana e, allo stesso tempo, di discolparsi egli stesso

dall'eventuale imputazione di simpatie verso la Riforma

; in effetti questi fu

vero-similmente un «entre les deux»

poi smarrito, per la sua lunga esistenza, in

un'al-tra età.

Non

è

un caso che di

'estraneazione

'

parli anche Barbier che sottolinea

però il

«suo conformismo e il suo imperterrito feudalesimo»

, e giudica assai

stra-no il rinvenimento di una

copia del Contr'u

n

de La Boétie nei livres de

mison

poiché le annotazioni

ad alcuni volumi della sua biblioteca escluderebbero ogni

possibilità di dubbio circa l'awersione di Piochet alla Riforma.'

Barbier

è in

ef-fetti in possesso di otto volumi, tutti testi di Ronsard

, provenienti dalla

collezio-ne di Piochet de Salins,

che vi appose in margine annotazioni erudite

indivi-duando le fonti classiche del poeta, cui guardò con grande ammirazione. Inoltre

nel tomo V delle (Euvres (Les Elégies e Les Mascarades)

inserì pagine di altre

edi-zioni ed anche fogli di un feroce libello protestante (Le tempIe de Ron

s

ard).

P

ro-prio i marginalia

al volume successivo sembrerebbero fugare ogni sospetto di

simpatie verso la Riforma. Diverso il giudizio di altri interpreti che ipotizzano

«una sorta di ricupero familiare e cattolico» della morte di Buttet, ma

soprattut-to sembra porre un problema l'inventario della biblioteca

che non

è

frutto di

un

'eredità familiare, ma di un

'attenta ricerca personale.

Collezione assai ingente, di poco inferio

re ai mille titoli, se ai cinquecento

li-b

ri si

aggiungono libelli e opuscoli sulle cose di Francia, fatto questo assai

rile-vante visto che non si

è in presenza di una raccolta professionale costituita negli

anni della

propria formazione

giuridica.

Ma

ciò che vale soprattutto notare è il

fatto che tale biblioteca

diviene un luogo simbolico di scambio: se si rintraccia

anche

un

«extrait des livres que me presta Mr. De Loches 1589», numerose an

-notazioni, disseminate nel libro dei conti in cui si registrano i prestiti di Piochet,

lascia

no intravedere un vero e proprio circolo erudito che gravita intorno a

que-sta

collezione.

6

Invero per tutto il

'500 e

ancora nei primi decenni del

'600,

al-l'incirca fra Claude de Seyssel e Francesco di Sales, si assiste a un rinascimento

delle lettere in quelle contrade d'oltralpe, a ciò non era certo estranea la

vicinan-za a quel grande centro di produzione editoriale che fu allora Lione.

7

, Cfr.

J.

P. BARBIER, Ma Bibliothèque poétique, II, Genève 1990, pp. 325-327.

6 Nei livres de raison si rintracciano i prestiti librari della piccola comunità di utenti della biblioteca di Piochet, ad esempio, in 1]279/3, f. Iv, si legge: «Livres prestez. A Mons'. Truffon - Cardan de Subtilites. In 4°. La geomance de Catan plus a Vitruve de l'architecture. A Mons'. Tomassin histoire de Sleidan. In 8°». Questo l'elenco delle annotazioni: «memoire pour des li-vres» (1]279/1, f. 151r); <<1595 Memoire des livres que j'ay prestez» (1]279/4, ff. 89v-90r);

<<Pour des livres» (1]27915, f. 152v); <div re presté à Mons'. Pomard» (1]27915, f. 159v); <divres prestes» (1]279/6, f. 46r); «Livres prestez jusques au 7 septembre 1607» (1]279/6, ff. 1231'-123v); «livres gue j'ay prestez» (1]279/6, fE. 126v-127r); «livres prestez» (1]279/6, f. 129v); «Li-vre preste au CaporaI Roux» (1]27917, E. 56r).

7 Buttet neU'Apologie pour la Savoie (1554) cita il giureconsulto Antoine Baptendier e ]ean-Gaspard Lambert, inoltre vale la pena ricordare Sebastien Castellion e ancora Christophe

Mille o Miléé, professore al collegio della Trinité a Lione, e Emmanuel-Philibert de Pingeon

,..; 406 ,..;

La biblioteca

di Jehan

Fiochet

de Salins

Per descrivere la biblioteca, si sono

costruite

due

tabelle

,

8

l'una

seguendo la

classificazione adottata

da Piochet,

l'altra, una suddivisione p

er materie, anche

se assai

approssimativa; se ne evince il forte interesse letterario -

i classici latini

e

greci, ma questi solo in traduzione

latina,

e la letteratura

europea del

'500 -

, e

ancora una grande attenzione agli scritti di

storia

e

di

attualità politica,

che

non

sempre

è facile distinguere

da quanto adesso chiameremmo storia

roman

zata.

Titoli Opere latine Opere francesi

di cui:

<<histoires» «ruverses matières» «poèsies» «histoires fabulaises» Opere spagnole Opere italiane Opuscoli in 32 volumi Letteratura Titoli

Genere storico, politico, di attualità

*

Occultismo

Religione

Agricoltura e svariati trattati pratici Diritto 94 307 50 109 103 44 28 69 498 423 921 Volumi 18,8% 92 61,6% 322 68 104 94 55 5,6% 28 13,8% 72 514 423 937 Volumi 295 59,2% 118 23,6% 30 6% 23 4,6% 21 4,2% 11 2,2%

* Alla rubrica «genere storico», bisogna aggiungere i 423 opuscoli.

17,8% 62,6%

5,4% 14%

3

. Il libro dei conti contiene una

copia manoscritta

della Servitude

volontai-re.

Si ignora cosa accadde del manscritto originale; si conoscevano solo tre copie

del Discours,

rintracciate nell'800

, di cui due rinvenute rispettivamente fra le

car-te di Henri de Mesmes e di Claude Dupuy, sodali di Montaigne.

Da

un esame

attento dei manoscritti si può dedurre che:

1)

il testo de Mesmes precederebbe

riformatore degli studi a Torino sotto Emanuele Filiberto. Cfr. Du Pa à la Garonne. Recherches sur les échanges culturels entre l'Italie et ia France à ia Renaissance, Actes du collogue interna

-donaI (Agen, 26-28 septembre 1986), éd. par

J.

CUBIER DE BEYNAC - M. SIMONTN, Agen 1990. 8 DEVOS et LE BLANC DE CERNEX, Un 'humaniste' chambérien, cit., p. 221.

,..; 407 ,..;

Francesca Maria

Crasta -

Remo Ragghianti

la comunione della chiesa romana e, allo stesso tempo, di discolparsi egli stesso

dall'eventuale imputazione di simpatie verso la Riforma

; in effetti questi fu

vero-similmente un «entre les deux»

poi smarrito, per la sua lunga esistenza, in

un'al-tra età.

Non

è

un caso che di

'estraneazione

'

parli anche Barbier che sottolinea

però il

«suo conformismo e il suo imperterrito feudalesimo»

, e giudica assai

stra-no il rinvenimento di una

copia del Contr'u

n

de La Boétie nei livres de

mison

poiché le annotazioni

ad alcuni volumi della sua biblioteca escluderebbero ogni

possibilità di dubbio circa l'awersione di Piochet alla Riforma.'

Barbier

è in

ef-fetti in possesso di otto volumi, tutti testi di Ronsard

, provenienti dalla

collezio-ne di Piochet de Salins,

che vi appose in margine annotazioni erudite

indivi-duando le fonti classiche del poeta, cui guardò con grande ammirazione. Inoltre

nel tomo V delle (Euvres (Les Elégies e Les Mascarades)

inserì pagine di altre

edi-zioni ed anche fogli di un feroce libello protestante (Le tempIe de Ron

s

ard).

P

ro-prio i marginalia

al volume successivo sembrerebbero fugare ogni sospetto di

simpatie verso la Riforma. Diverso il giudizio di altri interpreti che ipotizzano

«una sorta di ricupero familiare e cattolico» della morte di Buttet, ma

soprattut-to sembra porre un problema l'inventario della biblioteca

che non

è

frutto di

un

'eredità familiare, ma di un

'attenta ricerca personale.

Collezione assai ingente, di poco inferio

re ai mille titoli, se ai cinquecento

li-b

ri si

aggiungono libelli e opuscoli sulle cose di Francia, fatto questo assai

rile-vante visto che non si

è in presenza di una raccolta professionale costituita negli

anni della

propria formazione

giuridica.

Ma

ciò che vale soprattutto notare è il

fatto che tale biblioteca

diviene un luogo simbolico di scambio: se si rintraccia

anche

un

«extrait des livres que me presta Mr. De Loches 1589», numerose an

-notazioni, disseminate nel libro dei conti in cui si registrano i prestiti di Piochet,

lascia

no intravedere un vero e proprio circolo erudito che gravita intorno a

que-sta

collezione.

6

Invero per tutto il

'500 e

ancora nei primi decenni del

'600,

al-l'incirca fra Claude de Seyssel e Francesco di Sales, si assiste a un rinascimento

delle lettere in quelle contrade d'oltralpe, a ciò non era certo estranea la

vicinan-za a quel grande centro di produzione editoriale che fu allora Lione.

7

, Cfr.

J.

P. BARBIER, Ma Bibliothèque poétique, II, Genève 1990, pp. 325-327.

6 Nei livres de raison si rintracciano i prestiti librari della piccola comunità di utenti della biblioteca di Piochet, ad esempio, in 1]279/3, f. Iv, si legge: «Livres prestez. A Mons'. Truffon - Cardan de Subtilites. In 4°. La geomance de Catan plus a Vitruve de l'architecture. A Mons'. Tomassin histoire de Sleidan. In 8°». Questo l'elenco delle annotazioni: «memoire pour des li-vres» (1]279/1, f. 151r); <<1595 Memoire des livres que j'ay prestez» (1]279/4, ff. 89v-90r);

<<Pour des livres» (1]27915, f. 152v); <div re presté à Mons'. Pomard» (1]27915, f. 159v); <divres prestes» (1]279/6, f. 46r); «Livres prestez jusques au 7 septembre 1607» (1]279/6, ff. 1231'-123v); «livres gue j'ay prestez» (1]279/6, fE. 126v-127r); «livres prestez» (1]279/6, f. 129v); «Li-vre preste au CaporaI Roux» (1]27917, E. 56r).

7 Buttet neU'Apologie pour la Savoie (1554) cita il giureconsulto Antoine Baptendier e ]ean-Gaspard Lambert, inoltre vale la pena ricordare Sebastien Castellion e ancora Christophe

Mille o Miléé, professore al collegio della Trinité a Lione, e Emmanuel-Philibert de Pingeon

,..; 406 ,..;

La biblioteca

di Jehan

Fiochet

de Salins

Per descrivere la biblioteca, si sono

costruite

due

tabelle

,

8

l'una

seguendo la

classificazione adottata

da Piochet,

l'altra, una suddivisione p

er materie, anche

se assai

approssimativa; se ne evince il forte interesse letterario -

i classici latini

e

greci, ma questi solo in traduzione

latina,

e la letteratura

europea del

'500 -

, e

ancora una grande attenzione agli scritti di

storia

e

di

attualità politica,

che

non

sempre

è facile distinguere

da quanto adesso chiameremmo storia

roman

zata.

Titoli Opere latine Opere francesi

di cui:

<<histoires» «ruverses matières» «poèsies» «histoires fabulaises» Opere spagnole Opere italiane Opuscoli in 32 volumi Letteratura Titoli

Genere storico, politico, di attualità

*

Occultismo

Religione

Agricoltura e svariati trattati pratici Diritto 94 307 50 109 103 44 28 69 498 423 921 Volumi 18,8% 92 61,6% 322 68 104 94 55 5,6% 28 13,8% 72 514 423 937 Volumi 295 59,2% 118 23,6% 30 6% 23 4,6% 21 4,2% 11 2,2%

* Alla rubrica «genere storico», bisogna aggiungere i 423 opuscoli.

17,8% 62,6%

5,4% 14%

3

. Il libro dei conti contiene una

copia manoscritta

della Servitude

volontai-re.

Si ignora cosa accadde del manscritto originale; si conoscevano solo tre copie

del Discours,

rintracciate nell'800

, di cui due rinvenute rispettivamente fra le

car-te di Henri de Mesmes e di Claude Dupuy, sodali di Montaigne.

Da

un esame

attento dei manoscritti si può dedurre che:

1)

il testo de Mesmes precederebbe

riformatore degli studi a Torino sotto Emanuele Filiberto. Cfr. Du Pa à la Garonne. Recherches sur les échanges culturels entre l'Italie et ia France à ia Renaissance, Actes du collogue interna

-donaI (Agen, 26-28 septembre 1986), éd. par

J.

CUBIER DE BEYNAC - M. SIMONTN, Agen 1990. 8 DEVOS et LE BLANC DE CERNEX, Un 'humaniste' chambérien, cit., p. 221.

Figura

Table monstrans la somme  d'argent  que  doibt  avoir  chasqu'ung enfant

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