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Antonina Saja. Manoscritti musicali dell’Archivio storico di Castroreale: catalogazione dei fondi appartenuti al corpo bandistico cittadino

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Academic year: 2021

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marco Baldi della Biblioteca civica di Rovereto, di Adriana Paolini relativamente al getto di censimento e catalogazione dei manoscritti moderni e contemporanei della pro-vincia di Trento, così come di quello di Lorena Dal Poz circa la catalogazione dei mano-scritti nel Veneto.

In tutti gli interventi, oltre alla descrizione dei diversi fondi manoscritti e della loro tipologia, si affronta anche la problematica della loro catalogazione in riferimento all’i-dentificazione dei loro elementi caratterizzanti. Nel primo caso si tratta di taccuini e diari di viaggio, autobiografie, libri di famiglia, annali e relazioni tecniche amministrative, copioni teatrali, come è ben evidenziato nel saggio di Marcuccio. Lo stesso autore tocca inoltre il delicato e importante problema del corretto inserimento di tale materiale tra le biblioteche, che sempre più tendono ad esserne depositarie, e gli archivi, e quindi del suo corretto trattamento, che può essere tale solo se conseguente ad una fattiva collabora-zione tra bibliotecari e archivisti. Le linee guida di catalogacollabora-zione tracciate dalla bibliote-ca Panizzi e illustrate in questo saggio sono una conferma esplicita di questo auspicio.

Infine di particolare interesse, soprattutto da un punto di vista storico, i saggi di Quin-to AnQuin-tonelli sull’archivio della scrittura popolare di TrenQuin-to, di Patrizia Cordin sulle note linguistiche sui manoscritti moderni e di Giovanni Vitolo relativamente ai manoscritti moderni per la storia medievale. Pregevole la ricca bibliografia finale degli atti.

Margherita M. Breccia Fratadocchi Biblioteca nazionale centrale di Roma

Antonina Saja. Manoscritti musicali dell’Archivio storico di Castroreale: catalogazione dei fondi appartenuti al corpo bandistico cittadino, saggio introduttivo e ampia bibliografia sulle bande musicali in Sicilia a cura di Marino Anesa; glossario della terminologia stru-mentale a cura di Niccolò Gulli; introduzione di Guglielmo Rao. Messina: Sicania by Gem, 2003, 286 p.: ill. (Città e territorio; 10). ISBN 88-7268-100-6. € 26,00.

Nella nostra società la banda musicale svolge un’importante funzione socio-culturale: fa conoscere al pubblico non abituato alle sale da concerto il piacere dell’ascolto, riunisce strumentisti e autodidatti in una passione che non conosce confini, permette agli stu-denti dei Conservatori di svolgere attività concertistica, stimola la ricerca di spartiti dimen-ticati e la scrittura di composizioni originali. L’Italia, poi, ha sempre sviluppato una for-tunata fioritura di musica bandistica già dall’Ottocento, proseguendo all’inizio del XX secolo con maestri del calibro di Giuseppe Verdi, Alessandro Vessella e Pietro Mascagni, per citarne solo alcuni.

In questo variegato e pittoresco mondo musicale è con grande soddisfazione che acco-gliamo una pubblicazione che ha per oggetto Il catalogo dei manoscritti musicali appartenuti al corpo bandistico di Castroreale. Uno dei tanti piccolissimi comuni della nostra penisola, che può vantare, ancora, di possedere un corpo bandistico antico e glorioso, fondato addirittu-ra nel lontano 1840, oaddirittu-ra intitolato al maestro Settimo Sardo. L’Associazione “Riccardo Casa-laina” di Castroreale ha affidato ad Antonina Saja l’incarico di redigere il catalogo di questo fondo musicale bandistico, che è iniziato nel 1990 nell’ambito di un progetto di censimen-to di manoscritti musicali esistenti nella Provincia di Messina, per concensimen-to della locale univer-sità, ed è proseguita con questa pubblicazione negli anni 2001-2002, grazie al contributo eco-nomico dell’Amministrazione comunale e dell’Associazione “Riccardo Casalaina” di Castroreale. Non si tratta solo di un catalogo, bensì di un articolato resoconto dell’attenta ricerca compiuta sul fondo, sia dal punto di vista del contenuto musicale sia dal punto di vista più squisitamente bibliografico. Precede, infatti, il catalogo vero e proprio, il contributo sulle bande musicali in Sicilia di Marino Anesa, storico e gran conoscitore del mondo

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musicale bandistico italiano, il quale afferma: «Sul versante della catalogazione dei fondi musicali bandistici – soggetti più di altri al pericolo di dispersione a causa delle caratteri-stiche organizzative e gestionali delle bande – c’è invece ancora molto da fare», parole che ci sentiamo di sottoscrivere pienamente e che suonano come un j’accuse nei confronti di quella musicologia storica che per decenni ha trascurato questo filone di ricerca.

Il catalogo si compone di 436 schede, la metà circa riguarda composizioni apposita-mente scritte per l’organico bandistico; le rimanenti si riferiscono a trascrizioni per banda di musica lirica e sinfonica. Fra i compositori spiccano: Antonio e Riccardo Casalaina, Settimo Sardo, Giovanni Krakamp, Alfonso Buonomo e l’unicum di Angelo Mariani; men-tre per le trascrizioni e riduzioni troviamo maestri come Vincenzo Bellini, Gaetano Doni-zetti, Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, Richard Wagner, la famiglia Strauss ecc. Le par-titure della raccolta castrense, di proprietà del Comune e conservate nella locale Biblioteca “Artemisia”, sono tutte manoscritte, in quanto l’editoria del settore si è sviluppata solo alla fine del secolo XIX; dal momento che le parti staccate avevano ancora un alto costo per l’epoca, e poiché ogni maestro era costretto ad apportare i necessari adattamenti per adeguare i brani alle capacità esecutive degli strumentisti che dirigeva, si faceva per lo più affidamento ad un locale copista.

Ogni scheda del catalogo, redatta con estrema cura da Antonina Saja, riporta: l’inte-stazione principale, costituita dal nome dell’autore reale della composizione, correggen-do le eventuali false attribuzioni e indicancorreggen-do le eventuali qualificazioni biografiche (lad-dove sia stato possibile reperirle attraverso gli opportuni repertori biografici musicali); il titolo uniforme del documento con il nome della forma musicale, l’organico originale (lad-dove conosciuto), la data di composizione ed eventuali indicazioni di riduzione, trascri-zione ecc., seguite dal nuovo organico, il numero d’opera o la tonalità, ed omettendo oppor-tunamente di indicare che si tratta di composizioni per banda, in quanto l’intero fondo è dedicato a questo organico; la trascrizione del titolo presente nel manoscritto in forma diplomatica, riproducendone anche le particolarità grafiche; la descrizione bibliografica che riporta la designazione specifica del materiale, il luogo di stesura del manoscritto, il tipo di documento e la datazione indicata sul frontespizio (qualora essa manchi viene indi-cata in nota); la descrizione fisica riporta il numero delle carte conteggiando il recto e il verso di ogni singola carta, le dimensioni in millimetri; le note sono relative all’organico, all’elenco delle parti secondo l’ordine della partitura (in mancanza secondo l’ordine moder-no), al titolo, alle dediche, alla strumentazione, alle particolarità fisiche del documento, alle antiche segnature; nell’apparato bibliografico vengono segnalate, in forma abbrevia-ta, le fonti a stampa o manoscritte dei documenti descritti, con esclusione delle trascri-zioni delle opere più famose. Gli incipit musicali vengono riprodotti in forma digitale e nei casi in cui non è stata possibile la riproduzione fotografica, l’incipit è stato trascritto in notazione musicale moderna. La descrizione è altresì corredata delle annotazioni dina-miche presenti nel manoscritto e della collocazione del documento. Comunque sia, l’or-dine di trascrizione dei singoli elementi, rispetta le norme SBN-Musica.

Scendendo nei dettagli, possiamo notare una mancanza di indagini maggiori per le qualificazioni biografiche di alcuni compositori, come è il caso della scheda n. 198, in cui viene evidenziata in nota la possibile attribuzione a Giacomo Levi, senza indicarne le qualificazioni biografiche (1845-1916); la scheda n. 255 in cui non viene indicato il nome di Migliaccio, identificabile con la figura di Giuseppe, autore di alcune opere buffe rap-presentate a Napoli alla fine dell’Ottocento e del famoso Omaggio musicale alla regina Margherita di Savoia eseguito in piazza del Plebiscito la sera del 17 ottobre 1888; la n. 278 ove viene identificato l’autore del brano in Pastore Giuseppe senza indicarne le relative qualificazioni (?-1894) o la n. 334 con Savoia Paolo di cui si indica solo la data di nascita e non di morte, che è quella del 1915. Mentre nei criteri per la compilazione delle schede

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non è specificato l’uso della trascrizione in notazione musicale moderna in luogo della riproduzione digitale, che si evince solo nella consultazione del catalogo, quando vi sia un incipit che inizi con delle battute di pausa. Per converso l’uso della riproduzione digi-tale è di grande utilità per il riconoscimento delle grafie musicali, anche se gli incipit ripro-dotti sono di poche battute. Tutti questi piccoli dettagli non sminuiscono il prezioso lavo-ro dell’autrice, che con grande cura si è dedicata a questa ricerca.

Arricchiscono il volume alcune fotografie d’epoca relative alla banda di Castroreale e dei suoi primi direttori, una succinta bibliografia di riferimento, un elenco di abbre-viazioni degli strumenti e il Glossario della terminologia strumentale di Niccolò Gullì, uti-lissimo al lettore per orientarsi nella vastissima confusione delle denominazioni orga-nologiche bandistiche, non immuni dall’uso di termini dialettali.

Di solito questi lavori, a dir poco stoici, consentono di sottrarre all’oblio le polverose carte musicali, restituendoci la storia e un’epoca in cui la diffusione delle opere in musica nei nostri piccoli comuni italiani, privi di un teatro, era affidata alla locale banda civica e senz’altro pos-siamo affermare che questo catalogo costituisce un saldo punto di riferimento per tutti colo-ro che da diverse angolazioni affcolo-rontano la storia delle bande musicali e, più in generale, qual-siasi argomento legato alla produzione e al consumo di musica bandistica in Italia.

Antonio Caroccia Biblioteca del Conservatorio “San Pietro a Majella”, Napoli

Wiktor Gramatowski – Danuta Gulajewska – Zofia Wilinska. Jan Pawel II: bibliografia pol-ska 1992-1993 [Giovanni Paolo II: bibliografia polacca 1992-1993], Rzym: Fundacja Jana Pawla II, Osrodek Dokumentacji Pontyfikatu, 2003, 560 p. ISBN 83-7019-349-8.

È uscito a Roma nel 2003 per i tipi della Fondazione Giovanni Paolo II, Centro di docu-mentazione del Pontificato, il sesto volume della bibliografia polacca di Giovanni Paolo II, che si riferisce al biennio 1992-1993. In questi due anni sono accaduti due importanti avvenimenti per la Chiesa polacca e ad essi è dedicata gran parte dei lavori citati. Il primo evento è stata l’emanazione della bolla Totus Tuus Poloniae populus del 25 marzo 1992, che ha conferito una nuova organizzazione amministrativa alla Chiesa polacca; il secondo la visita ad limina Apostolorum dei vescovi polacchi nel gennaio 1993. I discorsi del papa pro-nunciati in tale occasione sono diventati oggetto di numerosi studi e approfondimenti. La presente bibliografia conta 4166 titoli ed è divisa in due parti. La prima consta di 989 segnalazioni e contiene tutti i documenti pontifici, i discorsi, le omelie ecc., inclu-dendo ogni più piccolo frammento pubblicato. La seconda riporta invece 3177 titoli di libri e articoli riguardanti in qualche modo il pontefice e il suo insegnamento.

Le segnalazioni sono limitate a quanto pubblicato in Polonia, senza riguardo per la lingua. Nella bibliografia non si trovano invece i titoli pubblicati in lingua polacca all’e-stero. Questi ultimi lavori sono tuttavia citati nel caso in cui siano stati recensiti in Polo-nia. Il materiale raccolto è stato sottoposto a selezione, poiché sono state escluse le pub-blicazioni essenziali di tipo cronachistico e quelle che riguardano l’insegnamento pontificio solo marginalmente. Tale criterio, peraltro arbitrario, è in realtà non molto chiaro nella sua pratica applicazione.

Il volume contiene una brevissima introduzione, un elenco delle più importanti abbre-viazioni usate, la lista dei titoli delle riviste e delle opere in continuazione citate e le loro abbreviazioni, la doppia bibliografia già menzionata e infine un utilissimo indice degli autori e degli argomenti.

Jan W. Wo´s Università di Trento

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