• Non ci sono risultati.

Teoria e metodi di programmazione e

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Teoria e metodi di programmazione e"

Copied!
18
0
0

Testo completo

(1)

Macerata, A.A. 2010-2011

Teoria e metodi di programmazione e

valutazione scolastica

(2)

L’influenza di Dewey

La relazione fra apprendimento (psicologia) e insegnamento (visione sociale-educativa)

La dimensione sociale dell’apprendere (per la vita, in contesti futuri non noti)

La valorizzazione dell’esperienza pregressa del soggetto e la sua continuità nell’educazione

La connessione fra saperi formali e informali

La riflessione sull’esperienza come processo di conoscenza

La didattica attiva e l’interesse.

Il credo pedagogico

http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaD/DEWEY_%20SCUOLA%20E%20VITA%20SOCIALE.htm

(3)

Dewey e l’educazione progressiva

Gli aspetti più avanzati dell’educazione progressiva sono

La critica ai modelli di apprendimento sulla memorizzazione

L’attenzione al lavoro cooperativo

Ragionamento in situazioni complesse

Sensibilità ai problemi sociali come parte integrante della formazione scolastica

La professionalizzazione del lavoro degli insegnanti mediante tecniche razionali di istruzione

P. Sorzio, Dewey e l’educazione progressiva, Carocci, 2009

(4)

Ripensare al soggetto che apprende

Centralità della sua motivazione e volizione

Attenzione ai processi cognitivi e metacognitivi

L’importanza della consapevolezza nel governare il proprio processo (imparare ad imparare)

Collegare l’apprendimento formale e informale

Avviare un processo di apprendimento continuo per una società che cambia

La conoscenza che si costruisce dal “basso”….

(5)

Le didattiche attive

Laboratory School: si parte dalle occupazioni (attività fortemente collegate alla pratica quotidiana) , si procede con

l’approfondimento delle conoscenze sempre più specifiche e astratte.

In Italia: Ciari

In Francia: Freinet

(6)

B. Ciari (1923-1970) ( MCE 1951 )

Attività scolastica basata sulla cooperazione tra gli allievi per la realizzazione di progetti.

Forte riflessione sulle tecniche didattiche: “Le tecniche didattiche non sono elementi neutri”.

Dewey critica la separazione dei mezzi dai fini; asserisce l’immanenza dei fini nei mezzi educativi.

Secondo Ciari le tecniche sono espressione e realizzazione di valori. I valori non sono staccati dalla pratica educativa.

Scuola progettata, non scuola dell’ispirazione.

(7)

Le nuove tecniche didattiche

(B.Ciari, 1976)

Ricerca ambientale

Metodo globale

La stampa per la scrittura

La co-valutazione

L’espressività (grafica, pittorica, motoria, verbale)

L’ambiente democratico in classe (249-50)

La matematica contestualizzata

Tempo e personalizzazione (p. 242-3)

(8)

C. Freinet (1896-1966)

Scuola come laboratorio di sperimentazione.

La scrittura spontanea su temi e correzione collettiva.

Stampa per comunicare con l’esterno (il giornalino di classe).

Modificazione della struttura dell’insegnamento tramite la collaborazione fra insegnanti.

Fondatore del Mouvement de l’école moderne

(9)

Aspetti positivi e derive

(p.15, Sorzio)

L’importanza assegnata all’esperienza

Il coinvolgimento emotivo-cognitivo dell’alunno

Gli aspetti sociali-collaborativi

La non “scientificità” delle metodologie di lavoro

L’approssimazione della valutazione degli apprendimenti

L’eccessiva “artigianalità” dell’insegnante (bricoleur, visione meno positiva del termine)

Necessario ripensamento del rapporto con il curricolo

(10)

Patrizia Magnoler

S OGGET T O

OGGE TT O

P RODOT T O P ROCES S O

MODE LLO DE I P ROCES S I COGNIT IVI S UP E RIORI

MODE LLO DE I T AL ENT I P ERS ONA LI

MODE LLO

DEL L'A RRICCHIME NTO CUL TURAL E

MODE LLO DEL LE COMP ET E NZE

DI B AS E

di da tti ca tra smi ssi va

i ndi vi dua li zzazi on e

stan dardi zzazi on e de gl i es iti sc ol asti ci i nterdi sci pl i nari età

metac ogn izi on e

ab il i tà me ntal i su peri ori

di verse i ntel li ge nze

pe rs ona li zzazi on e

co nce zio ne es is te nzi al is ta

(le o pere si gn ifi cati ve pe r i l so gge tto)

co nce zio ne es sen zia li sta

(le g ra ndi op ere)

(11)

Terzo anno SDF Macerata 2009-10

La didattica per sfondo integratore

(12)

Uno sfondo per integrare

Costruire uno sfondo che attivi l’autoorganizzazione cognitiva degli studenti.

L’insegnante opera come “regista” che opera soprattutto di negoziazione (tempi, spazi, argomenti), mediazione,

connessione.

Rimando alla Pedagogia istituzionale (Oury, 1958).

Attenzione alla complessità del contesto e alla globalità dello studente).

(13)

La pedagogia istituzionale

Il riconoscimento dei bisogni soggettivi deve indurre un cambiamento delle istituzioni intese anche in senso

antropologico-culturale. L’istituzione può cambiare le sue regole in base a diverse azioni e situazioni.

Progettare insieme.

Affrontare insieme.

Più figure di riferimento (adulti e coetanei).

(14)

Caratteristiche

Imprevedibilità dello sviluppo

del percorso (coevoluzione)

Incertezza dei risultati

Apprendimento prodotto dall’ esplorazione, dalla scoperta, dalla riflessione, dalla revisione, è costruzione di un

continuum (la storia di apprendimento in un contesto)

(15)

Fasi

L’osservazione iniziale degli studenti (le tracce)

La predisposizione di uno sfondo narrativo, le storie per recuperare l’esperienza, le storie durante l’esperienza

La co-progettazione

La continua connessione operata dal docente

(16)

Non e’…

Un filo conduttore: questa metodologia si limita ad

individuare un personaggio che guida, attraverso diverse proposte, verso lo sviluppo di obiettivi definiti

dall’insegnante.

La storia di Alberto Mago Esperto funge da sfondo integratore alla

presentazione di tutte le letterine.

(17)

Cosa fa l’insegnante

 Osservazione dei giochi spontanei

 La registrazione dei colloqui tra bambini

 La negoziazione di un progetto da realizzare

 La predisposizione dell’ambiente con i bambini

 Osservazione dei comportamenti

(18)

Un percorso da analizzare

Osservazione dei giochi spontanei: nasce l’idea di costruire una barca per fare un viaggio (p.71)

L’idea del viaggio (p.72)

La co-progettazione e il coinvolgimento (p.78-9)

La costruzione della nave

La preparazione della valigia (p.102)

La partenza (p.111)

E poi?????

Riferimenti

Documenti correlati

Dal punto di vista disciplinare, la classe denota impegno nella partecipazione all’attività didattica in classe e in laboratorio, sebbene appaia alquanto esuberante e molti

Dal punto di vista disciplinare, la classe ha trascorso un iniziale momento di comportamento abbastanza corretto e rispettoso delle regole, adattandosi, dopo

Nel corso del primo periodo scolastico, si è potuto osservare che la classe non è sempre rispettosa delle regole scolastiche, anzi assume spesso atteggiamenti infantili, infatti

Di tipo rigenerativo rigenerativo: dal momento che i conflitti non sono costituiti solo da aspetti negativi da trasformare, ma anche da energia, percezioni, emozioni, relazioni, si

 individuare le norme costituzionali che regolano l'ordinamento dello Stato con particolare riguardo agli organi costituzionali.  conoscere e interpretare le norme

Di tipo rigenerativo: dal momento che i conflitti non sono costituiti solo da aspetti negativi da trasformare, ma anche da energia, percezioni, emozioni, relazioni, si fa strada

Del pari, non potranno ritenersi ammissibili richieste di parere per la cui soluzione "non si rinvengono quei caratteri - se non di esclusività - di specializzazione

Secondo motivo: «Illegittimità della sentenza impugnata nella parte in cui ha implicitamente rigettato il motivo relativo alla nullità dell'avviso di accertamento per difetto