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Capitolo 6 – Il progetto di sistemazione della piscina all'aperto

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Academic year: 2021

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Capitolo 6 – Il progetto di sistemazione della piscina

all'aperto

6.1 • Introduzione

Il progetto prevede il recupero a nuove funzionalità e usi della piscina esterna, al momento in uno stato d’abbandono dopo che negli anni è stato tentato un recupero consolidando le fondazioni, creando un unico livello 3,20 metri al di sotto del livello del piano di calpestio e disponendo un nuovo sistema di deflusso delle acque con un prato posto su ghiaia drenante.

Pertanto la nuova ipotesi di utilizzo, integrando l’architettura esistente e le funzionalità degli spazi in cui è inserito lo scheletro della vecchia piscina, riguarda la creazione di un luogo per spettacoli all’aperto polifunzionale, che preveda dunque un contestuale utilizzo per proiezioni cinematografiche, conferenze, spettacoli teatrali e di danza, concerti, il tutto nel contesto di un parco pubblico che da sempre per la città di Bologna è stato un punto di riferimento per manifestazioni culturali estive.

Le questioni più rilevanti di cui si è tenuto conto nel delineare l’intervento progettuale sono sostanzialmente sottendibili a tre categorie differenti:

1. l’analisi storico-architettonica dell’intero complesso 2. la nuova destinazione d’uso

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3. la funzionalità

6.2 •Sull’architettura

Per ciò che riguarda il primo punto, trattandosi di un intervento su un edificio nato per accogliere officine dedicate alla gestione e controllo dell’acquedotto, come illustrato nei capitoli precedenti, in un periodo storico molto preciso, gli anni 20 del '900 e successivamente rimaneggiato fino all’insediamento della piscina esterna che risale agli anni 70, si è provato a tener conto nell’ipotesi di recupero di entrambi i segni architettonici impressi all’area, secondo un tentativo di restauro che includesse il mantenimento di un segno conservativo della storia. Per questa ragione il lavoro si concentra innanzi tutto intorno allo scheletro della piscina senza in alcun modo intaccarne l’evidenza: la vasca continua ad essere percepita in tutta la sua interezza e nelle linee di riferimento principali, e il tipo di costruzioni squadrate, quasi posizionate nell’area come corpi liberi, tenta di seguire i dettami di un celebre volume degli anni 20 Punto, Linea e Superficie di Wassily Kandinsky. Per questa ragione le forme sono assemblate in un rapporto di tensione strutturale omogenea, sempre riscontrabile in una continuità di linearità sia nelle altezze che nelle proporzioni interne.

a. Realizzazione di un “muro tecnico” in c.a.

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che chiameremo “muro tecnico” attorno e dentro al quale costruire tutti gli elementi base del progetto. Collocato all’interno della vasca, il muro ha una proporzione doppia rispetto all’altezza della piscina, pertanto è realizzato per metà dell’altezza all’interno della vasca e l’altra metà fuoriesce. Il muro è ancorato alle fondazioni della piscina.

b. Realizzazione di una gradinata

L’accesso alla vasca è garantito direttamente dalla realizzazione di una gradinata con piano di calpestio di portanza non inferiore ai 600Kg al metro quadrato come da norme UNI 9217 e capace di sostenere in azione verticale un carico di 180 daN/m2.

Come da normativa si è tenuto conto dei seguenti indici:

distanza dal punto di deflusso di qualsiasi postazione <40 mt larghezza dei corridoi di deflusso >=1,20 mt

altezza parapetti > 1 mt

interasse trasversale tra le sedute >= 70 cm

altezza tra piano di seduta e piano di calpestio tra 40 e 60 cm

La gradinata di progetto è così composta: larghezza metri 12

profondità metri 10 gradoni 8

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distribuiti in 8 file da 16 posti + 4 handicap

dimensione poltroncina 50cm in profondità x 60 cm di larghezza corridoio laterale di delimitazione della zona di larghezza 1,20 mt calcolo della visibilità ottimale secondo tabella:

Figura 37: tabella di visibilità

L’esodo è previsto attraverso due corridoi laterali corrispondenti a 4 moduli.

Il dimensionamento previsto è stato calcolato attraverso l’indice di capienza massima (pubblico + artisti) pari a 132+10 persone = 142

Moduli di uscita previsti e loro capacità di deflusso = 4x50= 200 142<200.

c. L’accesso alla scena

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dietro il muro tecnico, capace di mettere in connessione diretta attraverso il passaggio perimetrale retrostante l’edificio e le sale teatrali, i camerini delle sale Pasolini e Tondelli e il camerino posto dentro il sedime dell’antica piscina.

d. Adeguamento handicap

Le postazioni handicap restano sul piano davanti alla regia in maniera da non aver alcun impedimento di mobilità e, in virtù del fatto che la prima fila di poltrone è già ad una quota inferiore di 40 cm permette di mantenere l’angolo di visibilità. Inoltre grazie all’ascensore è possibile anche l’accesso dei portatori di handicap alla scena secondo i dettami del decreto ministeriale 236/89 del DPR 503/96.

Inoltre proprio a servizio degli artisti sono collocati dietro il muro portante due servizi igienici e un camerino, ed uno dei servizi è dimensionato in modo da permetterne la fruizione a persone con ridotta capacità motoria.

2. la nuova destinazione d’uso

Considerato che l’intervento già realizzato sugli edifici che accolgono la nostra area di progetto ha visto con il nuovo secolo variare la destinazione d’uso a luoghi per il pubblico spettacolo, è venuto naturale ipotizzare per un nuovo utilizzo della vasca dismessa, la progettazione di un teatro all’aperto, anche in ragione della vocazione dell’intera area

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circostante, da sempre chiamata ad ospitare eventi culturali e per anni sede di un importante festival estivo con concerti e spettacoli.

Per questa ragione, anziché immaginare l’utilizzo costante di palchi modulari estemporanei montati in porzioni di parco, si è pensato di realizzare un luogo destinato agli spettacoli all’aperto a carattere permanente, utilizzabile con facilità di gestione e realizzabile con costi contenuti.

Nella nuova caratterizzazione trovano spazio queste potenziali funzionalità:

a. la possibilità di utilizzare il muro tecnico come superficie di proiezione a nudo o con l’applicazione di uno schermo in pvc.

b. un sistema di tralicci, che permette di poter appendere per tutta la superficie scenica sia proiettori teatrali, sia macchine da fumo o illuminatori speciali, sia fondali e quinte, sia diffusori sonori.

6.3 •La funzionalità

Come si addice alle necessità dello spettacolo contemporaneo è stato necessario pensare uno spazio che avesse al contempo forti caratteri funzionali specifici (ottima visibilità, spazio adeguato, flessibilità di utilizzo, acustica adeguata) ma anche tipologie costruttive capaci di integrarsi nel contesto dell’area rispondendo a tutti i tipi di esigenza propri: sicurezza, accessibilità, facilità di dislocazione di impiantistica

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specifica (proiettori, diffusori, schermi, telerie).

a. I tralicci, la scelta triangolare

Il traliccio triangolare è un attrezzo specifico per l'allestimento scenico utilizzato principalmente durante eventi live (concerti, rappresentazioni teatrali, balletti). Permette di alloggiare l'apparato illuminotecnico nella parte alta del palcoscenico. Consente anche l'allacciamento di materiale acustico, o scenografico, o effetti luce. È composto da una travatura reticolare di più elementi.

Il materiale di costruzione è l'alluminio e si connette attraverso particolari sistemi di aggancio e può accogliere come componenti straordinarie supporti mobili (motorizzati, ad argano o a paranco) che hanno l'obiettivo di consentire la mobilità in senso verticale, caratteristica che conferisce la possibilità di montare i componenti desiderati rimanendo “con i piedi per terra” ed issandoli in un secondo momento. Le travi posizionate nel progetto costituiscono l’ossatura principale, alla quale è possibile collegare altri elementi in maniera da rendere lo spazio flessibile per qualsiasi tipo di utilizzo.

Figura 38: sezione del traliccio triangolare

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La trave scelta è del modello IANIRO ALUTEK S29T costruita in alluminio e rispondente a questi requisiti, tali da portare con una luce di 14 metri un carico distribuito di ben 250 kg:

Tabella L: Caratteristiche del traliccio triangolare Serie struttura: S29T

Lega alluminio: EN AW 6082 T6 Tubi principali: 50 x 2,0 mm. Diagonali: 20 x 2,0 mm.

Piastra terminale: Fusione in bassa pressione in lega alluminio G.Al.Si. 7mg

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L'uso di progetto è quello di posizionare il traliccio principale parallelo al muro portante e al limite dell’area scenica (proscenio) su due colonne per lato realizzate in acciaio del diametro di 30 cm che richiamano esattamente lo stesso sistema già utilizzato per la sala Pasolini.

Al portale ricavato vanno a collegarsi altri tre tralicci realizzati con lo stesso profilo direttamente collegati al muro portante con una luce di 10 mt.

I tralicci triangolari sono abbastanza semplici da montare e smontare. Ciò li rende ideali per gli eventi all'aperto, anche perché sono realizzati con un materiale che non si deteriora stando a contatto costante con agenti atmosferici e che necessita dunque di bassa manutenzione. Le americane triangolari rispettano le normative di legge riguardo alla sicurezza e sono verniciate "a polvere" e lucidate a mano, offrendo un design gradevole alla vista. La sigla del materiale di costruzione della maggior parte delle americane triangolari vendute è: EN AW 6082 T6.

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Figura 39: piastra di aggancio dei tralicci alla colonna

Il collegamento tralicci alla colonna portante è realizzato con una piastra in acciaio al quale agganciarli con l’apposita staffa SS29 W01

b. Il vano tecnico

Nella zona immediatamente retrostante il muro di fondo scena è alloggiato un vano tecnico dove trovano riparo i quadri elettrici e i ritorni della caveria da predisporre sui tralicci, oltre ai dimmers di controllo luci e il quadro dei ritorni delle linee foniche e di controllo video. Il vano tecnico ha la possibilità di alimentare direttamente illuminatori, proiettori o altre attrezzature elettriche mediante una canalina di passaggio realizzata vicino a ciascuna trave triangolare.

Nello stesso alloggiamento, di facile accesso perché vicino all’ascensore, dunque con agevole possibilità di scambiare materiali con l’area scenica, è collocata la dotazione antincendio principale. Una presa d’acqua per

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l’impianto antincendio è prevista anche all’interno della vasca, subito dietro il muro portante.

c. La cabina regia

Lungo uno dei lati lunghi dello scavo scorre un canale per i cavi elettrici che si raccorda con quello già esistente per le sale Tondelli e Pasolini che porta al vano regia tecnica, un corpo aggiunto realizzato dal piano di campagna fino alla stessa quota del muro portante e che permette il collegamento e il ritorno di tutte le linee di controllo che sono dunque protette pur ispezionabili.

All’interno della regia trova posto un banco di oltre 10 metri dove è possibile posizionare ogni tipo di strumentazione necessaria, mixer audio-video e luci oltre ad impianti per la proiezione.

Un sistema che permette dunque di tenere all’aperto il minimo indispensabile all’area scenica e di far gestire agli operatori in un ambiente acusticamente isolato ogni prestazione richiesta dagli spettacoli, film o concerti.

Inoltre grazie ad un’apertura vetrata di ampiezza pari alla dimensione delle file delle sedute è possibile un pieno controllo di tutto ciò che accade in platea.

d. Il suono

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un luogo aperto in città, seppur protetto dentro ad un parco, è stato necessario operare delle scelte importanti: prima tra tutte la perimetrazione della vasca con un vetro isolante acustico che al contempo fungesse da barriera sonora e da protezione della gradinata. Il vetro scelto è del tipo SGG Stadip Protect silence di Saint Gobain. Trattasi di vetri stratificati di sicurezza con un film di polivinilbutirrale (PVB) ad alte prestazioni acustiche.

Il prodotto risponde alle prescrizioni di legge in materia di sicurezza riferito alla norma Uni 7697.

SGG Stadip Silence è un vetro stratificato fonoisolante e di sicurezza

composto da due o più lastre di vetro unite tra loro da una (o più) pellicole di PVB specifico per applicazioni di isolamento acustico, il PVB

Silence. Il vetro così ottenuto offre migliori attenuazioni acustiche,

mantenendo al contempo le funzioni simili di sicurezza.

L’uso di una pellicola di PVB Silence dello spessore di 0,38 mm o di 0,76 mm, possedendo migliori caratteristiche acustiche, attenua sensibilmente la caduta d’isolamento che si verifica in corrispondenza della frequenza critica del vetro. Questo effetto si ottiene grazie alle caratteristiche di ammortizzazione del PVB Silence.

Le prestazioni di quest'ultimo divengono così identiche a quelle della resina fonoisolante fusa, mentre quelle ottiche e di sicurezza sono assimilabili a quelle degli stratificati della gamma SGG Stadip.

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RW* compreso tra 2 e 5 dB rispetto ai vetri monolitici o agli stratificati classici SGG Stadip o SGG Stadip Protect.

Un vetro SGG Stadip Silence 44.1 o 44.2 dello spessore di 8,8 mm offre lo stesso livello di attenuazione acustica RW = 37 dB di un vetro monolitico

SGG Planilux spesso 19 mm.

I valori di isolamento acustico di un PVB Silence sono in media superiori di 3 dB rispetto a quelli del PVB classico dei vetri stratificati di tipo SGG

Stadip e SGG Stadip Protect.

Questo scarto può giungere sino a 10 dB nella zona della frequenza critica. SGG Stadip Silence si rivela quindi la soluzione più efficace, per un isolamento acustico più “confortevole” specie se va creata una sorta di vasca di deposito del suono a cielo aperto.

Figura 40: effetto di SGG Stadip Silence sulla frequenza critica

Per migliorare le prestazioni acustiche le coperture dei tetti della regia e del muro portante/camerini vano tecnico hanno un’inclinazione di 60° convergente, per creare un’effetto modulazione e restituzione del suono.

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Figura

Figura 37: tabella di visibilità
Tabella L: Caratteristiche del traliccio triangolare
Figura 39: piastra di aggancio dei tralicci  alla colonna
Figura 40: effetto di SGG Stadip Silence  sulla frequenza critica

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