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Sistema Economico Islamico Lezione 2

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Academic year: 2022

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Col nome di Dio Clemente e Misericordioso Terzo quadrimestre – Anno accademico 2018-2019

Sistema Economico Islamico – Lezione 2 I sistemi economici capitalista, socialista e misto

Introduzione

Prima di spiegare il sistema economico islamico, tratteremo brevemente i sistemi economici capitalista, socialista e misto.

Il sistema economico capitalista o del libero mercato

Il capitalismo è un sistema economico in cui i mezzi di produzione sono di proprietà privata e vengono utilizzati per ottenere profitto, normalmente in mercati competitivi; produzione, distribuzione e scambio di capitale avvengono tra individui o corporazioni private. I mezzi di produzione appartengono di solito a una minoranza della popolazione chiamata classe capitalista, la maggioranza della popolazione, ossia la classe lavoratrice, deve vendere la propria capacità lavorativa in cambio di un salario.

Le basi del capitalismo sono epistemologiche, ontologiche e assiologiche.

Le basi epistemologiche sono strettamente legate al positivismo logico, per cui solo le proposizioni dimostrabili in modo logico o empirico hanno significato cognitivo. Nell’economia il positivismo logico si manifestò come metodo ipotetico deduttivo in cui le leggi dell’economia derivano da alcune premesse afferenti alla natura umana, come la razionalità strumentale, e sono supportate da prove empiriche. Il positivismo aiutò i fautori del capitalismo a dimostrare che l’economia è una scienza positiva priva di contenuto normativo.

Secondo James Buchanan autonomia individuale, razionalità della scelta e coordinazione spontanea del mercato sono tre basi ontologiche della teoria del libero mercato: quindi l’individuo può prendere decisioni secondo le proprie motivazioni, la sua decisione è economicamente razionale quando ambisce al massimo del profitto e la mano invisibile del mercato libero, come definita da Adam Smith, assicura i benefici sociali.

Dal punto di vista assiologico, il libero arbitrio, il benessere e l’efficienza sono i tre valori principali del capitalismo; il benessere individuale ha un valore intrinseco, libero arbitrio e efficienza estrinseco.

In questo sistema il valore della giustizia è estrinseco e strumentale al valore del benessere individuale.

Il capitalismo sostiene che il libero mercato è il sistema economico migliore per allocare scarse risorse verso necessità illimitate, con questo tipo di argomentazione:

Prima premessa – Gli agenti economici sono autonomi (principio dell’autonomia individuale) Seconda premessa – Gli agenti economici sono razionali (principio della scelta razionale) Terza premessa – Il libero mercato può coordinare l’economia (la mano invisibile del mercato)

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Conclusione – Nel sistema economico del libero mercato gli individui lavorano sodo per massimizzare il loro interesse personale, la cui conseguenza, involontaria, è la massimizzazione del beneficio sociale.

Questa argomentazione è giustificata dagli economisti per mezzo della teoria del prezzo o microeconomia, la quale sostiene che i prezzi coordinano l’offerta e la domanda e massimizzano il benessere sociale: affermano che in un libero mercato competitivo, il risultato è massimizzato al minor prezzo possibile, in questo modo ne traggono beneficio sia i produttori che i consumatori.

Caratteristiche del capitalismo:

1- Superiorità della proprietà privata: il capitalismo sostiene che gli agenti lavorano di più quando entrano loro stessi in possesso del risultato dei loro prodotti, mentre non s’impegnano quando il risultato è di proprietà pubblica.

2- La mano invisibile del mercato (meccanismo dell’allocazione): grazie alle leggi di domanda e offerta, un mercato libero stabilisce i prezzi in modo tale che tutte le necessità e i desideri siano soddisfatti. Quando il prezzo di un prodotto aumenta (o diminuisce), i produttori sono incoraggiati a produrre di più (o di meno) e il prezzo torna ad essere equilibrato. Inoltre i consumatori contribuiscono a un’efficiente allocazione delle risorse diminuendo (o aumentando) la domanda quando il prezzo dei beni o dei servizi aumenta (o diminuisce).

3- Distribuzione del guadagno in base al mercato: in un sistema economico prettamente capitalista, il mercato distribuisce il guadagno tra i vari fattori di produzione in base al loro contributo al risultato finale. Tutti i contributori alla produzione ricevono ciò che meritano in termini di salario (lavoro), affitto (terra), profitto (imprenditore) e interesse (denaro). In teoria, non ci si aspetta che un sistema economico capitalistico redistribuisca il reddito.

Analisi del sistema economico capitalista

I sostenitori del capitalismo sostengono l’efficienza di un sistema economico di libero mercato e affermano che il sistema fornisce beni e servizi di valore, premia le azioni positive come il duro lavoro e punisce quelle negative come la pigrizia. Grazie alla mano invisibile del mercato le imprese in un mercato libero competitivo scelgono la scala efficiente di produzione, affinché i beni e i servizi siano forniti al prezzo più basso possibile.

Tuttavia la mano invisibile del mercato potrebbe produrre alcuni problemi come l’accumulo indiscriminato della ricchezza, disparità nella distribuzione del reddito in una società, distruzione dell’etica del lavoro, lobbying commerciale con il governo, tendenza monopolistica e sfruttamento delle risorse umane. Tali problemi sono chiamati “fallimenti del mercato”. Il fallimento del mercato è un evento che si verifica allorché un mercato lasciato a se stesso non riesce ad allocare le risorse in modo efficiente ed equo.

La mano invisibile del mercato non riesce ad allocare le risorse in modo efficiente per molte ragioni diverse tra cui esternalità e potere di mercato. L’esternalità è l’impatto delle azioni di una persona sul benessere degli altri. Il classico esempio di esternalità è l’inquinamento. Il potere di mercato si riferisce alla capacità di una singola persona (o di un piccolo gruppo) di influenzare eccessivamente i prezzi di mercato. Ad esempio, se tutti in città hanno bisogno di acqua, ma c'è solo un pozzo, il

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proprietario del pozzo non è soggetto alla rigorosa competizione con la quale la mano invisibile normalmente tiene sotto controllo l'interesse prettamente personale.

Inoltre la mano invisibile del mercato non garantisce che tutti abbiano cibo a sufficienza, vestiti dignitosi e cure mediche adeguate. Può generare considerevoli disparità nel benessere economico, perché un’economia di mercato ricompensa le persone in base alla loro capacità di produrre cose che le altre persone sono disposte a pagare. Significa che la torta economica è distribuita in base alla capacità di lavorare e di ottenere successo nel libero mercato. Il bisogno non costituisce quindi una ragione per distribuire il reddito.

Il sistema economico socialista o sistema economico regolato

Il sistema economico socialista è caratterizzato dalla proprietà congiunta dei mezzi di produzione (relazioni di proprietà) e altresì dalla gestione congiunta dell’economia (meccanismo di allocazione).

La proprietà congiunta può riferirsi a cooperative, proprietà comune, proprietà statale, proprietà dei cittadini in equità o una combinazione di queste.

I socialisti sostengono che questo sistema permette di distribuire la ricchezza in base a quanto si contribuisce alla società, e non in base a quanto capitale si detiene. Gli obiettivi principali del socialismo sono l'uguaglianza sociale, la distribuzione della ricchezza basata sul contributo alla società e un’organizzazione economica volta a servire gli interessi della società nel suo complesso.

I principali fondamenti filosofici del socialismo sono:

1- Materialismo: è una filosofia della scienza che sostiene che il mondo è materiale, che tutti i fenomeni dell'universo consistono di "materia in movimento", in cui tutte le cose sono interdipendenti e interconnesse e si sviluppano secondo la legge naturale.

2- Materialismo storico (metafora della base e sovrastruttura): è un approccio metodologico allo studio della società, dell'economia e della storia secondo cui un livello superiore di esistenza emerge e ha le sue radici nel livello inferiore. I cambiamenti delle condizioni materiali influenzano il modo in cui la società e l'economia sono organizzate.

3- Dialettica e lotta di classe: basandosi sulla filosofia dialettica hegeliana Marx riconosce il continuo antagonismo tra persone di classi diverse. I socialisti definiscono una classe in base al suo rapporto con i mezzi di produzione, come fabbriche, terreni e macchinari. Secondo loro la suddivisione delle risorse implica conflitti e guerre di classe.

Il sistema economico socialista possiede tre caratteristiche:

1- Proprietà pubblica dei mezzi di produzione (diritti di proprietà): secondo Marx la proprietà privata dei mezzi di produzione è la principale fonte di problemi nei sistemi economici. Marx predilige quindi la proprietà pubblica dei mezzi di produzione, la quale richiede l'esistenza di un forte settore pubblico nell'economia.

2- Pianificazione centrale o economia di comando (meccanismo di allocazione): contrariamente al capitalismo, che sostiene un’economia di libero mercato, il socialismo favorisce l’allocazione delle risorse da parte della mano visibile del governo (pianificazione centrale). L'allocazione delle risorse

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è quindi guidata dal governo per garantire benefici sociali e abolire tutte le forme di sfruttamento della forza lavoro.

3- Ridistribuzione del risultato: nel socialismo puro la ridistribuzione del risultato tra i fattori di produzione avviene sulla base delle necessità. Tutti i membri della società sono uguali di fronte alla soddisfazione delle loro necessità e per questo vi è una redistribuzione del reddito al fine di garantire giustizia ed equità.

Analisi del sistema economico socialista

Soprattutto nell’Unione Sovietica il sistema socialista dovette affrontare i seguenti problemi:

1- Segnali distorti in merito al prezzo: in un’economia pianificata il governo decide che cosa e quanto produrre. Un tale sistema non può usufruire dei segnali di prezzo per capire di che cosa i consumatori hanno bisogno.

2- Mancanza di efficienza: uno dei problemi principali dei sistemi economici socialisti è che non sono efficienti, ciò in parte perché i singoli individui non hanno alcun incentivo a migliorare le proprie prestazioni.

3- Progressi tecnologici lenti: un’economia pianificata difficilmente può promuovere l'innovazione, poiché gli individui non hanno alcun incentivo all'innovazione, infatti non potrebbero beneficiarne a causa delle restrizioni imposte sulla proprietà privata.

In un’economia pianificata la bassa qualità dei prodotti deriva principalmente dalle sue premesse filosofiche non realistiche sulla natura umana e sulla storia delle società. Il martire Sadr ha particolarmente criticato il socialismo per il suo non riconoscere il naturale desiderio di proprietà privata, affermando che i socialisti hanno sbagliato a considerare la proprietà privata dei mezzi di produzione come la fonte delle disuguaglianze in un sistema economico capitalista.

I sistemi economici misti

Le economie miste sono presentate come una sintesi del socialismo e del capitalismo: le imprese private e le imprese del settore pubblico lavorano fianco a fianco, e le decisioni prese attraverso il meccanismo di mercato sono integrate da una qualche forma di pianificazione parziale, in questo modo dovrebbero essere risolti gli svantaggi dei sistemi capitalista e socialista. Il governo interviene per impedire un’eccessiva concentrazione del potere economico e pratiche commerciali monopolistiche e restrittive. I diritti dell'individuo sono rispettati e protetti attraverso il diritto pubblico, l’ordine e la moralità.

Esistono almeno due tipi di economie miste: economie miste capitalistiche ed economie miste socialiste. Nelle economie miste capitaliste (conosciute come “stato sociale”) la proprietà dei vari fattori di produzione è privata, tuttavia il governo interviene nell'economia per assicurare una rapida crescita economica e per impedire la concentrazione del potere economico nelle mani di pochi. Nelle economie miste socialiste i mezzi di produzione sono di proprietà dello stato, tuttavia i fattori di domanda e offerta vengono utilizzati per le decisioni economiche di base.

Le caratteristiche dei sistemi economici misti consistono in:

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1- Presenza sia della proprietà privata che della proprietà pubblica, il governo incoraggia e promuove sia il settore privato che pubblico.

2- Il meccanismo di allocazione delle risorse è basato sia sul meccanismo del prezzo (libero mercato) che del meccanismo dei prezzi regolamentato, soprattutto in situazioni di emergenza. L’economia è pianificata al fine di promuovere lo sviluppo del paese e impedire il monopolio dei privati.

3- Il governo interviene per ridistribuire il reddito e diminuire il divario tra ricchi e poveri, anche attraverso sussidi e facilitazioni per le classi più bisognose.

Analisi dei sistemi economici misti

Gli stati sociali hanno introdotto le seguenti strategie per regolamentare il mercato e risolvere i problemi che comporta un sistema capitalista:

a. Regolamentazione - Non vi è alcun dubbio che la regolamentazione delle imprese private sia importante per garantire la concorrenza, mantenere l'ordine e gli standard e salvaguardare i diritti degli altri. Tuttavia, la regolamentazione richiede criteri concordati o valori collettivi alla luce dei quali regolamentare. Se tali criteri e valori non sono disponibili o non sono universalmente riconosciuti allora, nelle società pluraliste in cui ognuno persegue il proprio interesse personale, lo stato diventa un trampolino neutrale per tutti i gruppi e interessi acquisiti, e le sue attività scaturiscono dal risultato dei compromessi politici.

b. Nazionalizzazione - Anche il movimento per la nazionalizzazione delle grandi industrie ha perso il suo slancio a causa dei notevoli sussidi che queste industrie hanno normalmente richiesto per la loro sopravvivenza, a volte dovuti ai vincoli politici che impediscono loro di imporre prezzi legati al mercato. I problemi di bilancio generalmente presenti dappertutto stanno rendendo difficile per il settore pubblico finanziare queste sovvenzioni.

c. Movimento del lavoro - Il movimento sindacale considerato una panacea per aumentare i redditi da lavoro, migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori e fornire loro un senso di sicurezza economica, ha perso slancio a causa dell'inflazione e dell'elevata disoccupazione.

d. Politica fiscale - La politica fiscale della spesa pubblica è stata il principale strumento dello stato sociale. Include l'uso della spesa pubblica, la tassazione progressiva e l'indebitamento per realizzare gli obiettivi desiderati. Tra il 1960 e il 1982 la dimensione media della spesa pubblica in percentuale del PIL a prezzi correnti è aumentata di 15 punti percentuali, fino al 41,3 per cento nei paesi dell'OCSE. La spesa è aumentata non solo durante i periodi di recessione e di disoccupazione, ma anche durante i periodi di prosperità e di piena occupazione. Le spese governative dovevano continuare a salire perché il capitalismo liberista era intrinsecamente instabile e ingiusto e la rivoluzione delle crescenti aspettative in termini di beni e servizi fisici, che la cultura materialista aveva prodotto, non poteva essere soddisfatta senza un alto tasso di crescita economica.

e. Crescita elevata - Mentre gli strumenti precedentemente discussi dello stato sociale non hanno apportato alcun contributo significativo alla riduzione delle disuguaglianze di reddito e ricchezza, la strategia di un alto tasso di crescita non ha fatto molto meglio, nonostante avesse ricevuto un sostegno unanime e fosse stata posta grande fiducia nella sua capacità di condurre a una società senza classi.

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f. Piena occupazione - Anche l'obiettivo di un alto tasso di occupazione, che rappresentava un modo importante per migliorare la condizione dei poveri, è fallito per la disoccupazione diventata uno dei problemi più difficili da affrontare per tutte le nazioni industriali occidentali. Tuttavia considerati i vincoli di bilancio, la minaccia sempre incombente dell'inflazione e la prospettiva di bassi tassi di crescita, la possibilità di raggiungere la piena occupazione nel mondo occidentale è alquanto improbabile.

Anche se lo stato sociale ha migliorato in qualche modo le condizioni dei poveri nei paesi industriali, i problemi dovuti alla povertà rimangono gravi. La povertà è ostinatamente persistente e persino i bisogni essenziali dei poveri rimangono insoddisfatti. Il divario tra ricchi e poveri si sta allargando, non solo nei redditi reali, ma anche nell'accesso all'assistenza sanitaria, all'alloggio e all'istruzione superiore.

D’altra parte il calo dei deficit non è possibile se non attraverso un taglio delle spese. Le potenti lobby, nella "giustificata" ricerca del loro interesse personale, non consentono un taglio alla difesa e ad altre spese del settore pubblico cui è stata data la massima priorità nell'interesse "nazionale". Quindi una serie di politiche sociali tra cui indennità di disoccupazione, salari minimi, assistenza medica e altri benefici dello stato sociale sono stati riesaminati.

In un'epoca di scarsità di risorse gli stati sociali hanno aumentato le richieste di risorse attraverso i servizi di welfare. Poiché non possono ridurre le richieste ricorrendo semplicemente al sistema dei prezzi in modo tale da attualizzare gli obiettivi sociali, devono stabilire le priorità sulla base di un meccanismo di filtro socialmente concordato e motivare le persone a riorientare le proprie preferenze e rivendicazioni sulle risorse in conformità con queste priorità. Tuttavia, poiché lo stato sociale opera all'interno della struttura laicista del capitalismo, non ha a sua disposizione un meccanismo con cui raggiungere un consenso sulle priorità, o per motivare gli individui e i gruppi pluralisti a mantenere le loro richieste coerenti con le richieste di equilibrio macroeconomico ed esterno e gli obiettivi distributivi della società.

Nonostante l'aumento della spesa pubblica e l'apparente tassazione progressiva nei paesi che applicano lo stato sociale, le disparità di reddito e ricchezza sono aumentate - i poveri sono diventati più poveri e i ricchi più ricchi. Il divario di reddito tra ricchi e poveri è aumentato anche nei paesi industriali.

Il modo più ovvio per finanziare l'aumento della spesa è aumentare le tasse o ricorrere a maggiori prestiti pubblici. Le imposte, tuttavia, sono già aumentate sostanzialmente nei paesi del DECD dal 27,7 per cento del PIL nel 1960 al 38,4 per cento nel 1988. Di conseguenza, la scelta più ovvia è stata una maggiore dipendenza dai prestiti pubblici per finanziare il crescente deficit. L'elevato livello di imposte e indebitamento per finanziare le spese rappresenta quindi una dimensione problematica e malsana nella struttura generale delle finanze pubbliche in tutti gli stati sociali. Il consistente deficit genera una serie di ripercussioni: è inflazionistico, aumenta i tassi di interesse e riduce gli investimenti del settore privato.

Domande

1- Spiegate le caratteristiche più importanti del sistema economico capitalista e i suoi difetti.

2- Spiegate le caratteristiche più importanti del sistema economico socialista e i suoi difetti.

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3- Spiegate le caratteristiche più importanti dei sistemi economici misti e i loro difetti.

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