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SOTTO I RIFLETTORI 10 LA SITUAZIONE IN UCRAINA E COSA ASPETTARSI SUI MERCATI

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15 FEBBRAIO 2022

Direzione Financial Advisory | Markets Strategy

MERCATI AZIONARI 2

MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 6

VARIABILI MACROECONOMICHE 8

SOTTO I RIFLETTORI 10

LA SITUAZIONE IN UCRAINA E COSA ASPETTARSI SUI MERCATI

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2

MERCATI AZIONARI

I mercati azionari mondiali hanno terminato l’ultima ottava in territorio negativo, con l’indice globale in ribasso dello 0,5%. A pesare sui listini globali sono state le maggiori preoccupazioni degli investitori sull’elevata inflazione negli Stati Uniti e le crescenti tensioni geopolitiche, legate ad una possibile invasione nel breve delle forze armate russe in Ucraina.

Negli Stati Uniti, i mercati azionari sono stati penalizzati dalla pubblicazione dei dati macroeconomici, che hanno mostrato un ulteriore aumento dell’inflazione, con l’indice dei prezzi al consumo che in gennaio è aumentato del 7,5% su base annua.

Questo ha rafforzato i timori degli investitori per un intervento più aggressivo da parte della Fed già dalla riunione di marzo, scatenando le vendite su tutto il comparto tecnologico.

Nello stesso mese la stima preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan è scesa a 61,7 punti, ampiamente al di sotto delle attese del mercato di 67,5 punti, evidenziando come le preoccupazioni degli operatori economici sull’inflazione si siano riflesse sul sentiment dei consumatori.

Nel corso dell’ottava i dati macroeconomici hanno inoltre evidenziato il rialzo del deficit della bilancia commerciale statunitense da USD79,3mld a USD80,7mld, al di sotto delle stime di consensus di USD83mld.

In Europa, a differenza degli Stati Uniti, i listini azionari sono stati sostenuti dalla pubblicazione delle trimestrali, che nel complesso hanno mostrato solidi utili societari, con i settori value-oriented e ciclici che hanno beneficiato maggiormente delle pressioni inflazionistiche e delle possibili implicazioni sulla politica monetaria delle banche centrali. In Germania, la produzione industriale nel mese di dicembre è scesa inaspettatamente dello 0,3%, al di sotto delle previsioni del mercato di un aumento dello 0,4%. Nello stesso mese, l’avanzo commerciale della bilancia dei pagamenti tedesca è sceso a EUR6,8mld, al di sotto delle attese di consensus (EUR10,4mld) e del surplus registrato nel mese precedente (EUR10,8mld), con le esportazioni che sono aumentate dello 0,9% m/m (contro -0,2% m/m atteso) e le importazioni del 4,7% m/m, di gran lunga al di sopra delle attese (-1,5% m/m). Nel Regno Unito, la stima preliminare del PIL ha evidenziato una crescita dell’economia britannica del 6,5% a/a nel quarto trimestre del 2021, in rallentamento rispetto all’aumento del 7,0% a/a avutosi nel terzo trimestre dello stesso anno.

I mercati asiatici hanno mostrato una performance positiva nel corso dell’ultima ottava. In Giappone, il Nikkei 225 ha registrato un rialzo dello 0,9%, mentre in Cina l’Hang Seng è avanzato dell’1,4%.

Indici azionari Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ytd € 1 sett.

MSCI ACWI USD 715 14,3% 16,8% 5.3% -5.2% -5.3% -0.5%

S&P 500 INDEX USD 4,419 16,3% 26,9% 12.8% -7.3% -7.4% -1.8%

NASDAQ COMPOSITE USD 13,791 43,6% 21,4% -1.7% -11.8% -11.9% -2.2%

S&P/TSX COMPOSITE CAD 21,549 2,2% 21,7% 17.2% 1.5% 1.3% 1.3%

S&P/ASX 200 INDEX AUD 7,217 -1,5% 13,0% 5.4% -3.1% -4.4% 1.4%

NIKKEI 225 JPY 27,696 16,0% 4,9% -6.3% -3.8% -5.8% 0.9%

MSCI EURO EUR 157 -5,4% 22,4% 15.2% -3.0% -3.0% 1.6%

DAX INDEX EUR 15,425 3,5% 15,8% 9.9% -2.9% -2.9% 2.2%

CAC 40 INDEX EUR 7,012 -7,1% 28,9% 23.7% -2.0% -2.0% 0.9%

FTSE MIB INDEX EUR 26,966 -5,4% 23,0% 15.7% -1.4% -1.4% 1.4%

IBEX 35 INDEX EUR 8,798 -15,5% 7,9% 9.5% 1.0% 1.0% 2.4%

FTSE 100 INDEX GBP 7,661 -14,3% 14,3% 17.3% 3.7% 4.1% 1.9%

MSCI EMERGING MARKET USD 1,241 15,8% -4,6% -13.1% 0.7% 0.6% 1.6%

MSCI AC ASIA x JAPAN USD 787 22,5% -6,4% -16.6% -0.3% -0.4% 1.2%

SHANGHAI COMPOSITE CNY 3,463 13,9% 4,8% -5.3% -4.9% -4.9% 3.0%

HANG SENG INDEX HKD 24,907 -3,4% -14,1% -17.5% 6.4% 6.3% 1.4%

S&P BSE SENSEX INDEX INR 58,153 15,8% 22,0% 12.8% -0.2% -1.4% -0.8%

MSCI EM LATIN AMERICA USD 2,383 -16,0% -13,1% -1.0% 11.9% 11.8% 5.0%

BRAZIL IBOVESPA INDEX BRL 113,572 2,9% -11,9% -4.8% 8.3% 15.2% 1.2%

S&P/BMV IPC MXN 53,229 1,2% 20,9% 20.8% -0.1% 0.2% 3.9%

MSCI BRIC USD 343 15,4% -13,0% -23.1% 0.5% 0.4% 0.9%

MOEX 10 INDEX RUB 5,661 0,6% 8,3% 4.0% -2.8% -5.7% 4.2%

MSCI EM. MK EUROPE USD 325 -15,9% 9,1% 2.6% -3.4% -3.5% 2.5%

FTSE/JSE AFRICA TOP 40 ZAR 69,681 7,0% 23,3% 15.3% 3.9% 9.7% 1.5%

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MERCATI AZIONARI - SETTORI

L’ultima ottava è stata caratterizzata da una volatilità molto più marcata negli USA rispetto all’Europa, soprattutto nella seconda parte della settimana a seguito del dato sull’inflazione statunitense.

In Europa, il mercato azionario si è rivelato più resiliente nel suo complesso, anche grazie ad una composizione settoriale più rivolta alla ciclicità e al value rispetto alla composizione dell’indice statunitense. Finanziari (+3,0%), Industriali (+2,2%) e Materials (+2,1%) sono stati i settori che hanno maggiormente beneficiato di questo contesto. I finanziari hanno beneficiato direttamente della stretta hawkish da parte della presidente della BCE Christine Lagarde, in quanto un livello di tassi più elevato ha un impatto diretto sulla marginalità degli istituti di credito. Tra i principali titoli bancari e assicurativi: HSBC +4,07%, Allianz +3,28%, BNP Paribas +0,93%, Zurich Insurance +3,01%, Banco Santander +6,99%. Risultati misti per i capital markets, con London Stock Exchange ancora sotto pressione (-1,48%). Bene anche i titoli italiani: Intesa +3,99%, Unicredit +4,81%, Fineco +5,30% e Mediobanca +4,44%.

Tra gli industriali si sono registrate performance particolarmente convincenti per i titoli legati all’aerospaziale e alla difesa: Airbus +7,41%, Safran +8,35%, BAE Systems +5,10%, Rolls-Royce +6,43%, MTU Aero Engines +6,89, Thales +7,27% Dassault Aviation +9,60%. In difficoltà, invece, il sotto-settore Machinery: Atlas Copco -3%, Alstom -2,55%, Schindler -2%.

Le utilities (-0,6%) sono state l’unico settore a chiudere in territorio negativo in termini assoluti. Al suo interno, si è evidenziata una chiara correzione nei player legati all’energia elettrica e al gas, come Iberdrola (-2,64%), Enel (-3,69%), SSE (-0,74%), Orsted (-0,91%), Snam (-2,53%), rispetto al sotto-settore delle Multi- Utilities, come National Grid (+1,99%), E.ON (+0,21%),ENGIE (+3,08%), RWE (+2,09%).

Negli USA, l’andamento dei mercati continua ad essere guidato dalle attese sul prossimo intervento della banca centrale e dunque dalla pubblicazione dei dati su inflazione e mercato del lavoro. La prima parte della settimana ha visto un forte recupero di tutta la parte tecnologica degli indici, con il Nasdaq Composite in rialzo del 3% fino a mercoledì, salvo poi correggere di quasi il 5% dopo la lettura del dato sull’inflazione, superiore alle attese.

Information Technology (-2,9%), e Consumer Discretionary (-2,3%) i settori più penalizzati, oltre al settore Communication Services (-3,9%) che è stato affossato da alcuni titoli specifici, con una dispersione di rendimenti interna rilevante: Meta (ex FB) ha chiuso a -7,4%, Alphabet -6,20%, Netflix -4,60%. Dall’altra parte Walt Disney ha guadagnato oltre il 5% dopo la comunicazione dei risultati trimestrali. In rialzo anche Activision Blizzard (+2,84%).

Indici azionari Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ytd € Ultima sett.

MSCI Europe Communication EUR 57 -16.1% 11,4% 13.7% 4.5% 4.5% 2.8%

MSCI Europe Consumer Disc EUR 215 5.4% 21,6% 10.1% -5.6% -5.6% 0.5%

MSCI Europe Consumer St EUR 297 -5.9% 17,7% 15.2% -4.2% -4.2% 1.4%

MSCI Europe Energy EUR 140 -37.2% 29,9% 52.4% 19.6% 19.6% 1.9%

MSCI Europe Financials EUR 71 -17.3% 24,7% 28.3% 7.4% 7.4% 3.0%

MSCI Europe Health Care EUR 241 -3.9% 22,9% 10.3% -7.6% -7.6% 0.8%

MSCI Europe Industrials EUR 322 2.2% 26,9% 12.1% -8.7% -8.7% 2.2%

MSCI Europe Info Tech EUR 165 13.6% 35,7% 4.8% -15.2% -15.2% 0.6%

MSCI Europe Materials EUR 354 6.1% 19,9% 12.6% -0.8% -0.8% 2.1%

MSCI Europe Real Estate EUR 145 -14.5% 5,6% 7.5% -3.3% -3.3% 0.4%

MSCI Europe Utilities Sector EUR 138 8.7% 5,3% 2.1% -4.8% -4.8% -0.6%

S&P 500 COMM SVC USD 235 22,2% 20,5% -1.2% -12.3% -12.4% -3.9%

S&P 500 CONS DISCRET IDX USD 1,424 32,1% 23,7% 4.2% -11.6% -11.7% -2.3%

S&P 500 CONS STAPLES IDX USD 785 7,6% 15,6% 16.4% -2.5% -2.6% -0.9%

S&P 500 ENERGY INDEX USD 535 -37,3% 47,7% 61.8% 26.5% 26.4% 1.8%

S&P 500 FINANCIALS INDEX USD 666 -4,1% 32,5% 28.6% 2.5% 2.4% 0.0%

S&P 500 HEALTH CARE IDX USD 1,518 11,4% 24,2% 12.0% -7.6% -7.7% -1.5%

S&P 500 INDUSTRIALS IDX USD 840 9,0% 19,4% 10.9% -6.1% -6.2% -0.8%

S&P 500 INFO TECH INDEX USD 2,717 42,2% 33,4% 12.2% -11.1% -11.1% -2.9%

S&P 500 MATERIALS INDEX USD 528 18,1% 25,0% 14.2% -7.3% -7.4% 1.1%

S&P 500 REAL ESTATE IDX USD 285 -5,2% 42,5% 19.1% -12.4% -12.4% -2.8%

S&P 500 UTILITIES INDEX USD 340 -2,8% 14,0% 6.3% -6.5% -6.6% -2.3%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 11/02/2022

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

BANCA IFIS

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 11 febbraio 2022

Settimana positiva in Europa, con Eurostoxx e FTSE Mib rispettivamente pari a +1,67% e +1,36%. Performance positiva per i settori ciclici/value come quello bancario e dell’asset management (indicazioni positive dalle trimestrali del settore), dei materials (risultati di Buzzi-Unicem migliori delle attese) e degli energetici. Prese di profitto nella giornata di venerdì dopo dato il più alto del previsto sull’inflazione USA. Aquafil ha pubblicato i dati preliminari su fatturato (ricavi pari a EUR 569.7 milioni +30.5% YoY, +3.8% sul 2019) e indebitamento netto (EUR 179.3 milioni, in forte miglioramento rispetto ai EUR 218 milioni di fine 2020). I numeri conducono ad un 4Q implicito in crescita del +38% YoY a EUR 150 milioni, di molto superiore alle stime, probabilmente dovuto ad una dinamica positiva dei prezzi di vendita. I numeri sui margini potrebbero essere stati tuttavia erosi dall’inflazione sui costi di input, soprattutto energetici. Il dato migliore delle attese sull’indebitamento è molto positivo in quanto indice dell’efficientamento del capitale circolante. Positive anche le indicazioni dell’AD sul fatto che il progressivo adeguamento dei prezzi di vendita consentirà di recuperare l’inflazione sui costi già nei primi mesi del 2022. Banca Ifis ha annunciato il nuovo piano industriale al 2024, puntando ad una crescita dell’attività del Banking del +5% medio annuo grazie ad un’espansione dei volumi, mantenendo i costi sotto controllo (+2% medio annuo) attraverso un’attività di reskilling dei dipendenti. Il costo del rischio dovrebbe beneficiare degli accantonamenti extra del 2020 e del 2021, diminuendo da 64 punti base a 56. L’utile è atteso arrivare a EUR 161 milioni nel 2024. Previsto un CET1 solido superiore al 15%, che permetterà alla banca un payout almeno del 50% (per una distribuzione implicita nei prossimi tre anni di EUR 200 milioni, o il 18% della sua capitalizzazione). Il piano industriale risulta costruito su solide assunzioni strategiche e fornisce un’elevata visibilità sul dividendo, rafforzata dall’eccesso di capitale che la banca intende mantenere. Elica ha riportato ricavi del 4Q pari a 134 milioni (-6.5% YoY), ma migliori delle attese: il calo è dovuto principalmente al deconsolidamento del business in India. L’EBITDA e l’EBIT si sono attestati rispettivamente a EUR 14 e EUR 7 milioni, per un margine del 10.3%/5.5%.

L’utile, superiore alle attese, è stato pari a EUR 3.8 milioni (+3% YoY). In miglioramento l’indebitamento netto a EUR 23 milioni. Il trimestre è risultato superiore alle attese e la società ha confermato sia il miglioramento dei margini che la robusta generazione di cassa. Erg ha annunciato la cessione dell’impianto termoelettrico a gas (480 MW), per un EV di EUR 188 milioni, a cui va aggiunto il valore mark-to-market dei contratti di copertura, per una valorizzazione complessiva dell’operazione di circa EUR 250 milioni.

Secondo le stime, l’impianto genera un EBITDA tra i 45 e 50 milioni: la transazione sarebbe quindi avvenuta ad un multiplo EV/EBITDA di 5.0-5.5x. ERG continua a trattare ad uno sconto del 10-15% rispetto a società comparabili del comparto Pure Renewables.

Assieme alla cessione degli asset Hydro (avvenuta lo scorso mese), la società dovrebbe disporre di cassa aggiuntiva per un totale EUR 1.5 miliardi, a supporto dell’accelerazione sugli investimenti in capacità eolica e solare.

ELICA

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 11 febbraio 2022

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

NEXI

TAMBURI

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 11 febbraio 2022

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 11 febbraio 2022

Fila ha reso noti alcuni dati preliminari sul 2021: l’EBITDA si è attestato a EUR 109 milioni (in linea), mentre l’indebitamento netto bancario ha segnato un miglioramento di EUR 65 milioni circa, per una generazione di cassa implicita stimata per il 4Q di circa EUR 50 milioni (se confermata, sarebbe migliore delle attese). I dati preliminari sono positivi, controbilanciati però da una scarsa visibilità sul 2022 (in quanto non sono stati fatti riferimenti al target di EBITDA 2022 indicato a novembre, pre-diffusione della variante Omicron). Nexi ha riportato risultati del 4Q in linea: EUR 618 milioni di ricavi (+11% YoY, in linea) con volumi in crescita a doppia cifra rispetto ai livelli pre-pandemia in Italia. Anche l’area Nordics ha osservato una crescita dei volumi, mentre l’area DACH (Germania, Austria e Svizzera) è ancora in fase di recupero vista l’esposizione al turismo. Generazione di cassa robusta, cash conversion del 78% a livello operativo. Atteso un ritorno alla normalità dal secondo trimestre, nonostante la visibilità sul comparto del turismo rimanga bassa. Nessun commento esplicito sulla possibilità di cessione di Ratepay.

Com risultati e indicazioni in linea, il titolo rimane sotto pressione per la scadenza del primo (dei tre) lock-up degli azionisti Nets. Pharmanutra ha comunicato che l’Unione Europea ha autorizzato l’immissione sul mercato degli acidi grassi cetilati (CFA) come Novel Food. La notizia è indubbiamente positiva perché rafforza la visibilità sulle potenzialità di sviluppo della linea Cetilar®, ora disponibile in Europa anche per via orale, su un orizzonte di medio lungo termine. La linea Cetilar® ha contribuito a circa il 10% del fatturato prodotti finiti nei primi nove mesi del 2021, mostrando una crescita del +21% YoY. Tamburi ha sottoscritto un accordo per la cessione del 43.2% del capitale di Be Shaping The Future ad Engineering SpA, ad un prezzo di EUR 3.45 per azione (un premio del 32% sull’ultima chiusura). L’operazione comporterà l’obbligo per Engineering di lanciare un’OPA finalizzata al delisting di Be e prevede anche il reinvestimento da parte di Tip e delle parti Stefano e Carlo Achermann nella holding italiana che controlla Engineering. La chiusura è prevista tra fine marzo e metà aprile 2022 e rimane soggetta all’approvazione di tutte le autorizzazioni e consensi necessari (antitrust, golden power, ecc), oltre che al raggiungimento da parte dell’Acquirente di una quota superiore al 50% delle azioni con diritto di voto. L’Operazione conferma la capacità di Tamburi di effettuare investimenti con ritorni eccellenti, accompagnando la società in cui è investita in un percorso di crescita significativo.

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Indici Total Return Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ultima sett.

REDDITO FISSO              

CASH INDEX EUR 138 -0,5% -0,5% -0.5% -0.1% 0.0%

GOVERNATIVI ITALIA EUR 690 7,9% -3,0% -7.6% -4.3% -1.2%

GOVERNATIVI GERMANIA EUR 426 3,0% -2,7% -4.7% -3.1% -0.7%

GOVERNATIVI EUROZONA EUR 244 5,0% -3,5% -6.5% -3.8% -1.0%

CORPORATE EURO EUR 233 2,7% -1,1% -4.5% -3.5% -0.5%

HIGH YIELD EURO EUR 208 1,7% 3,2% -0.9% -2.8% -0.4%

GOVERNATIVI USA USD 425 8,0% -2,3% -4.0% -3.1% -0.3%

CORPORATE USA USD 330 11,3% -1,5% -5.3% -5.6% -0.5%

HIGH YIELD USA USD 318 4,7% 4,5% -1.1% -4.2% -1.0%

EMERGENTI HARD CURR. USD 881 5,9% -1,5% -5.0% -4.2% -1.0%

EMERGENTI LOCAL CURR. USD 134 4,3% -8,5% -7.4% 1.2% 0.6%

GOVERNATIVI USA EUR 425 -0,2% 5,1% 2.9% -2.9% 0.6%

CORPORATE USA EUR 330 3,1% 5,9% 1.6% -5.4% 0.4%

HIGH YIELD USA EUR 318 -3,6% 11,9% 5.8% -4.0% -0.1%

EMERGENTI HARD CURR. EUR 881 -2,3% 5,9% 1.9% -4.0% -0.1%

EMERGENTI LOCAL CURR. EUR 134 -3,9% -1,0% -0.5% 1.4% 1.5%

DIVISE              

EUR/USD (var. % USD vs EUR)   1.135 -8,2% 7,4% 6.9% 0.2% 0.9%

DOLLAR INDEX (USD vs DM)   96.08 -6,7% 6,4% 6.3% 0.4% 0.6%

USD vs paniere EME   53.28 6,0% 10,2% -8.1% -1.3% -0.2%

COMMODITY              

GOLD USD 1,859 25,1% -3,6% 1.8% 1.6% 2.8%

PETROLIO (WTI) USD 93.10 -20,5% 55,0% 59.9% 23.8% 0.9%

divisa in cui viene calcolato il rendimento totale - Dati aggiornati al 11/02/2022  

*** Dollar Index (57,6% eur - 13,6% jpy - 11,9% gbp - 9,1% cad - 4,2% SEK - 3,6% chf)

Così come i mercati azionari, anche i mercati obbligazionari sono stati guidati nel corso dell’ultima ottava dalla pubblicazione dei dati macroeconomici ed in particolare quelli legati all’inflazione su entrambi i lati dell’Atlantico.

Per quanto concerne l’Eurozona, il capo economista della BCE Philip Lane ha confermato che l’inflazione tornerà ai suoi livelli di trend senza la necessità di un significativo inasprimento delle politiche monetarie quando i colli di bottiglia legati alla pandemia nella produzione di beni e nel mercato del lavoro saranno risolti. Christine Lagarde si è affrettata a smorzare i toni dell’ultimo comunicato ufficiale, ribadendo che ogni intervento da parte della BCE risulterà graduale, per non gravare sulla ripresa economica e sul mercato del lavoro.

In parallelo, negli USA, il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha comunicato che nel mese di gennaio l’indice grezzo dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,6% m/m rispetto a dicembre, risultando superiore alle attese (+0,5%) e pari alla rilevazione precedente.

Su base annuale l’indice si è attestato al +7,5%, superiore alla lettura di dicembre (+7%) ed al consensus (+7,3%).  Inoltre, sempre dagli USA, la stima preliminare di gennaio dell’indice di fiducia dei consumatori statunitensi, calcolato dall’Università del Michigan, ha mostrato i timori dei consumatori per le elevate pressioni sui prezzi, calando rispetto alle attese e al dato precedente.

Negativo l’andamento in settimana di tutti gli indici obbligazionari mondiali, ad eccezione degli indici relativi al comparto emerging markets in valuta locale, gli unici positivi da inizio anno. Lo spread Btp/Bund è salito chiudendo l’ottava in area 160bps. Il rendimento del Treasury decennale ha chiuso la settimana a 1,94% dopo aver sfondato la quota psicologica del 2%; in salita il rendimento del Bund tedesco che si attesta a +0,30% ed il rendimento del BTP decennale che ha chiuso in marcata ascesa a 1,89% dopo essersi spinto fino a 1,94%.

Sul fronte del petrolio, si segnala una ulteriore ripresa dei corsi nell’ultima settimana, con il WTI che ha chiuso a USD 93,10 (+0,9%), mentre il Brent si è attestato a USD 95,05.

Per quanto riguarda l’oro la settimana si è conclusa con un trend positivo, il prezzo di chiusura è infatti pari a USD 1.859 (+2,8%). Per quanto concerne le valute, USD in apprezzamento sul finire della settimana, con il cross in area 1.135 mentre JPY ha ripreso ancora lievemente terreno portandosi a 115,40 rispetto a 115,30 dell’ultima ottava contro USD, il Renmimbi tocca 6,3546 per USD, in una settimana caratterizzata da lateralità.

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Dati al 11/02/2022 1Yr 2Yr 3Yr 4Yr 5Yr 6Yr 7Yr 8Yr 9Yr 10Yr 15Yr 20Yr 30Yr RATING S&P

EMISSIONI IN EURO

GERMANIA -0.60 -0.32 -0.16 -0.03 0.08 0.10 0.14 0.19 0.23 0.30 0.41 0.34 0.50 AAA

OLANDA -0.21 -0.01 0.11 0.20 0.20 0.27 0.36 0.40 0.47 0.65 AAA

AUSTRIA -0.42 -0.36 -0.12 0.05 0.22 0.27 0.37 0.46 0.55 0.63 0.87 0.91 0.98 AA+

FINLANDIA -0.59 -0.36 -0.13 0.04 0.21 0.27 0.39 0.44 0.55 0.61 0.82 0.89 AA+

FRANCIA -0.54 -0.24 0.00 0.18 0.31 0.30 0.49 0.53 0.65 0.77 0.91 1.02 1.24 AA

BELGIO -0.40 -0.20 0.03 0.19 0.35 0.38 0.47 0.57 0.71 0.80 1.07 1.25 AA

IRLANDA -0.36 -0.19 0.01 0.21 0.34 0.40 0.55 0.55 0.86 1.00 1.09 1.25 AA-

SPAGNA -0.34 -0.29 0.11 0.23 0.47 0.70 0.78 0.93 1.07 1.22 1.60 1.89 A

PORTOGALLO -0.52 -0.18 -0.01 0.31 0.40 0.61 0.76 0.84 1.01 1.17 1.40 1.72 1.91 BBB

ITALIA -0.32 0.34 0.57 0.81 1.10 1.34 1.55 1.67 1.83 1.95 2.16 2.35 2.56 BBB

GRECIA -0.17 0.21 0.48 1.05 1.50 1.66 2.64 2.75 2.52 3.11 BB

EMISSIONI IN VALUTA LOCALE

SVIZZERA -0.64 -0.21 -0.02 0.05 0.12 0.16 0.22 0.25 0.30 0.33 0.39 0.38 0.33 AAA

DANIMARCA -0.24 0.17 0.35 0.44 0.58 0.56 0.60 AAA

SVEZIA 0.03 0.35 0.53 0.59 0.64 0.67 0.83 AAA

GIAPPONE -0.07 -0.03 -0.01 0.00 0.03 0.06 0.09 0.12 0.17 0.23 0.46 0.66 0.87 A+

GRAN BRETAGNA 1.29 1.41 1.44 1.37 1.44 1.38 1.40 1.43 1.55 1.68 1.71 1.62 AA

AUSTRALIA 0.74 1.19 1.67 1.90 1.92 2.04 2.09 2.15 2.18 2.21 2.45 2.65 2.75 AAA

NORVEGIA 1.86 2.02 2.08 2.12 2.14 2.16 2.17 2.18 AAA

CANADA 1.18 1.46 1.55 1.64 1.72 1.73 1.85 2.15 2.14 AAA

NUOVA ZELANDA 2.30 2.64 2.74 2.82 3.02 3.11 AAA

CINA 1.88 2.19 2.31 2.48 2.49 2.76 2.83 2.82 2.79 3.34 A+

INDIA 4.69 4.88 5.52 5.77 6.13 6.37 6.56 6.72 6.70 7.16 BBB-

BRASILE 12.48 12.07 11.41 11.28 11.53 11.56 BB-

RUSSIA 10.10 10.11 10.08 9.97 9.86 9.74 9.59 9.50 9.38 BBB

TURCHIA 17.87 20.86 21.93 22.33 23.18 21.91 BB-

EMISSIONI IN USD

STATI UNITI 1.01 1.50 1.73 1.85 1.94 1.94 2.30 2.24 AA+

RUSSIA 2.35 4.20 4.55 4.66 BBB

BRASILE 1.66 3.19 3.49 3.78 4.45 4.81 5.08 5.98 6.07 BB-

TURCHIA 4.12 5.35 6.34 6.69 7.22 7.39 7.64 7.62 7.83 7.78 7.92 8.11 BB-

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VARIABILI MACROECONOMICHE

USA: Inflazione

USA: Fiducia dei Consumatori (Università del Michigan)

Ultima settimana DAL 7 AL 11 FEBBRAIO

USA Attuale Precedente Segnale

10/02

L’inflazione negli Stati uniti ha sorpreso verso l’alto, toccando il massimo a 40 anni, raggiungendo a gennaio il 7,5% a/a per la misura headline e il 6% a/a per l’indice core. Su base mensile, i prezzi sono saliti dello 0,6% m/m, sia per l’indice headline sia per quello core. Per la settima volta in dieci mesi il CPI core è cresciuto di almeno 0,5%

m/m, spinto sia dai beni (1,1% m/m) per effetto di una domanda elevata e un’offerta frenata da persistenti colli di bottiglia, sia dai servizi (0,4% m/m) sostenuti dagli affitti (0,4% m/m) e dai servizi medici (0,6% m/m). In calo le tariffe alberghiere (-4,2% m/m) nel pieno di Omicron, mentre i trasporti svoltano con un rialzo di 0,9% m/m, sulla scia di tariffe aeree in ripresa.

7,5% a/a 7,0% a/a

11/02

La rilevazione preliminare della fiducia dei consumatori rilevata dall’Università del Michigan a febbraio ha registrato una correzione a 61,7 da 67,2 di gennaio, toccando il minimo da 10 anni. La flessione è stata marcata sia per le condizioni correnti (a 68,5 da 72) sia per le aspettative (a 57,4 da 64,1), a causa dell’indebolimento della situazione finanziaria causato dall’inflazione in aumento. Le aspettative di.

inflazione a 1 anno sono infatti aumentate al 5%, massimo dal 2008, mentre quelle a 5-10 anni sono rimaste stabili a 3,1%. Il calo della fiducia segnalerebbe un trend di correzione dei consumi, tuttavia l’elevato risparmio e il mercato del lavoro solido forniscono supporto alla spesa delle famiglie.

61,7 67,2

UK

11/02

Secondo le stime preliminari, l’economia britannica è progredita del 6,5% a/a nel 4Q2021, dopo una crescita del 7% rivista al rialzo nel trimestre precedente e leggermente meglio delle previsioni del 6,4%. La spesa pubblica ha registrato l’aumento maggiore (11,6%), seguita dalla spesa delle famiglie (8,9%). Considerando l’intero 2021, l’economia è cresciuta del 7,5%, rispetto a un calo del 9,4%

nel 2020. Il PIL UK è ora dello 0,4% al di sotto del livello pre-pandemia.

6,5% a/a 7,0% a/a

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 15 febbraio 2022

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 15 febbraio 2022

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VARIABILI MACROECONOMICHE

Settimana in corso DAL 14 AL 18 FEBBRAIO

GIAPPONE

Attuale Consensus Precedente

00:50 15/02 Pil 4Q 2021 – 1° Lettura 1,3% t/t 1,4% t/t -0,7% t/t

GERMANIA

11:00 15/02 Zew 54,3 55 51,7

CINA

02:30 16/02 CPI 1,0% a/a 1,5% a/a

USA

14:30 16/02 Vendite al dettaglio 2,0% m/m -1,9% m/m

20:00 16/02 Minute FOMC - -

GIAPPONE

Secondo la stima preliminare l’economia giapponese è cresciuta dell’1,3% t/t nel 4Q 2021, leggermente al di sotto delle attese (1,4% t/t) e dopo una contrazione dello 0,7%, rivista al ribasso, nel 3Q. La ripresa ha segnato il ritmo più forte della crescita trimestrale in un anno, poiché sia i consumi delle famiglie (2,8% vs -1,0% nel 3Q) che gli investimenti delle imprese (0,4% vs -2,4%) sono rimbalzati grazie al calo dei casi di Covid e l’allentamento delle restrizioni. Le esportazioni sono aumentate (1% vs -0,3%) mentre le importazioni hanno continuato a diminuire (-0,3% vs -0,9%).

GERMANIA

L’indicatore ZEW per la Germania è aumentato di 2,6 punti a 54,3 a febbraio da 51,7 precedente, il valore più alto da luglio 2021 (sotto delle aspettative a 55). Gli investitori si attendono una ripresa economica nella prima metà del 2022 accompagnata da un calo dell’inflazione, sebbene ad un ritmo più lento rispetto alle stime precedenti. Oltre il 50%

degli esperti prevede che i tassi di interesse a breve termine nell‘Eurozona possano aumentare nei prossimi sei mesi

CINAL’inflazione in Cina è attesa rallentare a gennaio al ritmo di crescita dell’1,0% a/a dopo l’1,5% a/a di dicembre. Su base mensile la crescita dei prezzi dovrebbe attestarsi all’

0,5% m/m dopo il calo del -0,3% precedente. L’inflazione su livelli contenuti dovrebbe favorire l’azione espansiva della PBoC e non costituire un freno alla realizzazione di una politica monetaria maggiormente accomodante.

USALe vendite al dettaglio negli USA a gennaio dovrebbero tornare a crescere, con una variazione prevista del 2,0% m/m dopo il calo di -1,9% m/m di dicembre, spinta da un forte rimbalzo nel comparto auto. Il trend dei consumi nel 1° trimestre dovrebbe mantenersi positivo sulla scia della crescita solida di occupazione e salari.

La pubblicazione dei verbali dell’ultimo incontro di politica monetaria della Fed non dovrebbero riservare sorprese, confermando l‘aspettativa di una svolta sui tassi a marzo.

Importante sarà vedere la distribuzione delle opinioni nel Comitato sulle prospettive per i tassi e per il bilancio. I verbali potrebbero riportare anche una discussione sul ritmo di aumento dei tassi

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SOTTO I RIFLETTORI – OPPORTUNITA’ TATTICHE NEL PANORAMA EMERGENTE: REAL BRASILIANO

UCRAINA: SIAMO DAVVERO ALLA VIGILIA DI UN CONFLITTO?

Le tensioni tra Ucraina e Russia hanno origine nel 2014 con l’insurrezione popolare che ha portato alla cacciata del presidente filo-russo Viktor Yanukovich e alla no- mina di un presidente filo-occidentale. Come contromossa la Russia ha annesso la Crimea. Secondo il presidente russo Putin, l’Ucraina è parte integrante della Russia e questo contrasta con il desiderio delle fazioni filo-occidentali del Paese di entrare nella NATO, evento che, tuttavia, appare altamente improbabile poiché il Trattato Atlantico non può accettare nuovi membri già coinvolti in conflitti. Nelle ultime set- timane le tensioni sul fronte ucraino si sono inasprite: da una parte la Russia conti- nua a negare l’intenzione di invadere l’Ucraina, ma le immagini satellitari mostrano che le forze militari russe stiano continuando ad ammassarsi al confine del Paese;

dall’altra, diversi Paesi occidentali appartenenti alla NATO, temendo un’escalation nel breve, hanno consigliato ai propri cittadini di lasciare l’Ucraina. I recenti colloqui tra i diversi capi di stato occidentali e Putin non hanno portato ad oggi a risultati concreti.

In particolare, restano insanabili le posizioni con il presidente Biden, il più fermo nel minacciare ritorsioni economiche nei confronti della Russia in caso di invasione. Il crollo di popolarità di Biden a causa del balzo dell’inflazione negli USA e la volontà di non subire altri smacchi dopo la ritirata frettolosa dall’Afghanistan stanno incorag- giando Biden a non fare alcun tipo di concessione alla Russia.

LO SCENARIO PER I MERCATI

Analizzando l’impatto dei principali eventi bellicosi e attacchi terroristici sullo S&P500 si può notare che la profondità della correzione dell’indice e il tempo necessario per il recupero delle perdite dipende dalla gravità del conflitto: infatti, gli impatti mag- giori sono stati registrati a seguito dell’attacco giapponese a Pearl Harbor (1941) e dell’invasione Irachena del Kuwait (1990). In occasione dell’annessione della Crimea da parte della Russia nel periodo 20-24 febbraio 2014 i mercati avevano scontato in anticipo l’invasione, con un ribasso del 6% a fine gennaio: tuttavia le quotazioni ave- vano già recuperato la perdita al momento dell’attacco vero e proprio. Al momento è difficile prevedere se e quando ci sarà un attacco da parte della Russia e quale sarà la reazione dei paesi NATO. Escludendo l’ipotesi di un coinvolgimento militare, la rea- zione dei mercati dovrebbe dipendere dalla stima dell’impatto economico delle san- zioni NATO contro la Russia e dalla reazione delle banche centrali, che potrebbero rendere meno forte, se non addirittura sospendere, la normalizzazione della propria politica monetaria espansiva: in tal caso si avrebbe una crescita economica minore e un’inflazione maggiore rispetto a quanto stimato dagli economisti. Il punto focale riguarda l’eventuale decisione dei paesi europei di fare a meno delle forniture di gas russo. Tuttavia, con le scorte di gas ai minimi storici sembra difficile che si opti per una rinuncia, soprattutto da parte di Germania e Italia, dato che tali forniture hanno

LA MAPPA DELLE TRUPPE RUSSE VICINE ALL’UCRAINA

L’IMPATTO DI GUERRE E ATTACCHI TERRORISTICI SULLO S&P500

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