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Anno I. TORINO, 1° Settembre 1905 - T
17 .
I\ I V I STh tTe tTe tTe tTe tTe .. ..
DI INGEGNERIA 5ANfIARJA
Continuazione: L'INGEGNERE IGIENISTA - Anno VI.
li riservata la proprietà letteraria ed arlistirn degli articoli e disegni pubblicati nella Rl\"JST.\ DI JxGF.G:"IERJ.\ S.\:"l!T.\RJ.\.
MEMORJE 01\IGINALI
LA SAL BRITÀ DELLA LAGl.Jì\"A
\·E~ETAE LE
BO.:\lFICHE
DELLE
REGIO~! SOPRA.LAGC:~ARIper il Prof L. P A(;LI.\:\I.
(Continuazione e fine - \'edi Numero prececl.)
F) - .1/isure profi/atticlie
da 111a1tfenersi per la salubrità dell'estuario 1·e11eto.
Se le cose così stanno per la regione lagunare in piL1 diretto rapporto con Yenezia, e se, come per induzione scientifica e per esperienza pratica fatta si cle,·e ammet- tere, la incolumità di questa città per le febbri inter- mittenti dipende dal fatto che anche nella parte della sua Laguna, così eletta morta, ,.i è abbastanza Yita, da consen-arYisi movimento cli onde maree e ricambio con- tinuo cli acqua col mare, per modo che si mantiene sempre nell'acqua dei suoi canali un grado di salinità sufficiente per eYitare lo s\·iluppo degli anofeli, non Yi è dubbio alcuno, che a fine cli a\"ere salubre tutta la estensione dell'estuario, che pure comprende ricchezza di abitanti, si cleYe applican-i lo stesso trattamento.
La linea cli conterminazione, già fissata dalla Repub- blica ,·eneta, cleYe essere rispettata, obbedendo alla di- sposizione a suo riguardo stabilita, che dalle terre che stanno a monte non debbano passare scoli cli acque dolci in Laguna.
Ciò è necessario, non solo per evitare che questi scoli portino nella Laguna nuo\'i materiali, che ne innalzino e allarghino la barena, o ne occludano i canali ancora pervi i; ma ancora per evitare che quest'acqua diluisca maggiormente quella già resa solo salmastra dalle preci- pitazioni atmosferiche e la riduca in condizione cli dol- cezza relatiYa tale da poter sen-ire di fondo per la de- posizione e lo sYiluppo delle uo\"a e delle larve cli anofeli.
Egli è molto probabile, che, se scrupolosamente si adempia a questo precetto, l'onda marea, resa sempre meglio attiva col mantenere pervii a buona profondità
L'INGEGNERIA SANITARIA - Anno XVI.
i porti, riescirà a esportare man mano i materiali prima già deposti dalle immissioni del Brenta; riesca\'anclo pro- gressivamente i canali dalla parte cli Laguna, che ora merita propriamente cli essere chiamata morta, e pro- traendosi così fino all'argine cli conterminazione per tutta la sua estensione.
Se una yo]ta si otterrit questo intento, si potr~t ben dire cli ayere risanato perennemente tutto l'estuario, dal fiume Sile al porto cli Brondolo, compresa Chioggia e i Comuni del Lido.
:\on si saranno forse eliminate in modo assoluto le febbri intermittenti: perchè a ottenerne questo pieno risultato, si dovrà pure eliminare tutte le raccolte grandi e piccole cli acqua dolce che si possono ora formare per ragione di pioggie o cli sorgenti locali, specie lungo il Licio;
e si clo\Tà eYitare per quanto possibile l'importazione cli anofeli perfetti dalle terre circostanti malariche coi mate- riali e le merci c01wogliate dalle imbarcazioni, che manten- g-ono con queste le comunicazioni, cli sen·izio e commer- ciali. Si sarà però soppressa la condizione pit1 fayore,·ole per mantenere epidemie o endemie malariche cli qualche gra,·ità.
G) - Danni a/le regio1ti sopralagunari deriz·anli dal/a d?fesa del/a Laguna. Prot"z•edi111c11fi
in loro far•ore.
:\Ia quali sono le conseguenze di una tale inibizione di immissione delle acque delle regioni a monte della Laguna nella Laguna stessa? - Non ,·i ha dubbio che, con molto buon fondamento, fin dai primi tempi in cui se ne costrussero le piLt antiche difese da parte dei suoi abitatori, le popolazioni situate sulla terraferma prote- starono contro questa specie cli sopruso, non giustificato altrimenti che dal famoso principio, non mai forse appli- cato più a proposito, che salus populi suprema !ex esto.
L'argine di conterminazione è causa ine,·itabile cli ristagni delle acque che scorrono superficialmente e frea- ticamente dall'alto della ,·alle del Po e che hanno ,·erso di esso argine il loro naturale deflusso; e ciò per un tratto, come sopra ho eletto, di molte diecine cli chilo- metri.
Questi ristagni cli acqua dolce, in un clima relativa- mente molto calcio come quello dell'estuario, non pos- sono a meno cli cli,·enire facilmente fondo di sviluppo
di zanzare anofeline, come, del re to, le indagini ciel Vi,·ante hanno pro,·ato.
La sah·ezza percic'> delle popolazioni lagunari si do- vette sempre conquistare a danno cli quelle soprala- gunan.
Di questo deplorernle stato cli cose la Repubblica ,·cncta, nel compiere gli atti d'imperio clell' allontana- mento delle bocche del Brenta e dei fìumi minori col- laterali nell'ambito della Laguna. si preoccupò infatti sempre. interessandosi a diminuirne le conseguenze fu- neste.
E,
a tal uopo, di,·ise le terre superiori in sette Prese o Consorzi, perchè i proprietari appartenenti ai singoli cli e-;si pron·eclessero d'accordo, e solidali gli uni cogli altri, al miglior modo di sistemazione ciel re- gime idraulico della circoscrizione a cui appartenevano.Fig. 2. - Edifizio delle macchine di settima Presa con ,·eduta delle porte a bilico chiuse.
Tali Consorzi cloYe\·ano essere, come si esprime i I Rompiasio, Segretario ciel :\Iagistrato delle acque della
\'eneta Repubblica, una 11nione di interessali nei beni compresi 11el Circondario stabilita, d'assenso loro o di pub- blica 'i.'o!onla. clw dei•ono contribuire alle spese occorrenti in bene/i.zio di essi beni. o per esimerli da pericoli, o per redimerli da mali, o per nu/;liorar!i dal loro in/e/ice sia/o.
Questi Consorzi funzionarono molto irregolarmente fino a questi ultimi decenni, e i Ja,·ori che si fecero per difesa dei \'ari territori contro le innondazioni clo- n1te al diftìcile regime AU\·iale locale, compiuti per lo più con mezzi inadeguati ai bisogni. non furono pure sempre diretti a mettere ripari razionali e dove il bi- sogno era piL1 sentito.
Dopo il i8 2, 111 seguito ai graYi disastri Yeritìcatisi in quell'anno per le rotture degli argini dcl Brenta e
ciel Bacchiglione, e particolarmente in Yirtù della legge sulle bonitìche. emanata nel marzo dello ste,;so anno, ch~e assicurava loro un generoso concorso nazionale, vennero molto più attivate queste opere, secondo pro- getti regolarmente studiati e messi in rapporto colle e;;igcnze creale dalla direzione cletìniti,·amentc data al letto ciel Brenta.
l [) - Co11sor:i o !'rese seda e sdli111a J>er la bo11i/ìm soj>ralagn11arc.
Lasciando di trattare cl gli altri Consorzi minori, clic funzionano a maggiore distanza dalla linea cli conter- minazione della Laguna, o do,·e le diftìcoltà degli scoli sono m111on. e considerando i due soli della ·est;i e della settima Presa, che hanno an1to ed hanno tuttora più dura lotta a sostenere (per risultare di ter- reni molto bassi e con afAuenza di molta acqua, cli difficile e in parte impossibile smaltimento naturale), si potrit coll'esame della loro topo- grafia comprendere quale sia il sistema in gene- rale seguìto per riuscire allo scopo di liberarsi dalle innondazioni e dai ristagni e cli rendere il terreno a ·ciutto per uno strato sufficiente per le col ti ,·azioni.
Queste due Prese o Consorzi meritano cli es- sere portate ad esempio. anche perchè hanno pure sempre m·uto a lottare con maggiore cliffì- coltà contro gli incom·enicnti della delimitazione della Laguna, in quanto sono ad c'sa più imme- cliatamen te fini time, ed occupano il territorio nd quale si fece succe,;si\·amcnte negli ultimi cinque secoli ramingare J'incanalazione ciel Brenta, tolto dal suo antico tratto tern1inale cli letto con foce a Fusina.
La carta qui annessa dà un'idea dell'intreccio di canali costrutti nelle elette lue Prese, allo scopo cli raccogliere le acque alte e basse se- paratamente; quelle, cioè. che possono essere ,·ersate fuori della circoscrizione consorziale a caduta naturale, e qu lle che im·ece importa cli sollernre per poterle dirigere nel bacino lagunare o nei canali che attraYersano il territorio sopralagunare, per anelare ad immettersi 111 mare aperto direttamente.
Questo ampio territorio occupato dalle due elette Prese è cli figura romboidale colla maggior diagonale diretta· da PacloYa a Bronclolo, e la minore eia :\lira a BO\·o- lenta. Esso è cliYiso quasi per metà dall'ultima inca- nalazione del Brenta, eletto Cunetta. che ,·a eia Strà a Bronclolo per Cocle,·igo (V. carta topogratìca).
L na parte minore cli tale territorio costituisce il Con- sorzio della settima Presa: limitato, a nord, dall'antico letto ciel Brenta fra Dolo e :\Iira; a ponente, dal letto ciel Brenta, scaYatogli in seguito e poi abbandonato: a le- ,·ante, dal fiume :'\ O\·issimo, che si parte eia !\Iirano (fìg.
1)
e, passando per :\Iira, Yiene a raggiungere l'ar- g-111e di con terminazione e lo segue finoa
Conche;a
RfflST.\ Dl ING EGì\ERJ,-\ SA, Tfi-\ RJA 255
~ud, dallo stesso letto del lircnta, eletto Cunct a, per il tratto che dal sifone dello scolo Fiumicello. a Corte, \·a, presso a Conche, a porsi cli tìanco e a decorrere u:tila- mente al fiume :'\ O\·issimo.
La settima Presa ha in alto uno scolo a caduta na- turale proprio di Hrenta S..:cca, che, ricc,·endo pure altri
I contìni clelb se~ta Presa s'rno: a nord. il R. canale PiO\·ego, che eia Paclo\·a Ya al Brenta. e il canale-1ia\·iglio dal Brcnt, a ]),ilo : a ponente, il can:de di Roncajette: a oriente. il Brenta ahbanclo·1at•J ccl il tratto ciel nuo,·o letto dcl Brenta fra Corte \a lin:llo di Pion'J e Concht:. Tutto all'ingiro confina con altri Consorzi. che per ca-
na~i ~peciali yersano le loro acc;ue fuori Laguna· Quc,;t Consorz:o ha una rete di . .j.2 canali e scoli. grandi e piccoli. con uno s\·iluppo com- pie~s:rn cli essi cli km. 20,=;.59-1-. Questi canali o ,c,>li sono interscc.1ti da 310 manufatti. fra i qual i più ri marchen>l i i quattro si fon i "ottop<iS- ,·an ti i liumi l1renta. Bacchiglione. '\u,·issimo, ed il grande edificio delle macchine a .':ianta .\Iarghcrita. I c;:n:t!i sono in generale a sponde t21TO:ié e in qualche punto sostenute eia mura- tu;·a. come apparisce dalla fìg. ;;.
Fig. 3. - Canale raccog-litor<.: clell;i honifìrn di sest:-i Presa.
Le reti cli canali o di scoli sono anche qui distinte in reti cl.:lle :tcquc a'.t e delle acque basse. Le prime (seg·nate nella carta in lince piene) hanno due ~b:icchi in Laguna. uno prcs,·o Lo,·a e l'altro a Conche. J canali e sco'.i delle acque basse formano una sola rete. che per gli scoli Ca,·aizza. Schilla e Ca,;tellaro, \'anno al ba-
scoli pitt in basso (segnati tutti con linea p1 na\, 1111- mette, sottopass:rnclo il Jìume X O\·issimo, lì1 Laguna, per un canaletto detto di Lugo (stato omcsm nel!a carta\. Due altri grossi canali cli scolo pure naturale
attra\·crs:mo questo Consorzio, clcri,·anclq dalla sesta Presa. li rimanente elci territorio cli questa Presa è troppo b:1sso per potere immettere di- rettamente le sue :icque in Laguna. \.i sono percii> due reti cli canali (indicate con cloppit:
linee), più p~·ofondi. che p >rt;:no ic acque basst:
a due eclitìci di iclroYore (scgnat•c ne~la carta), cli cui l'una sen-c la s~t~ima l'resa ~;upcriore, l'altra la settima Presa i,1feri(1rc. Le iclron>rc innalzano le acque per cacciarle in Laguna. soL- topassanclo il tìume :'\O\·issi:1~0.
Di uno di que.;ti eclifìzi cli iclro,·ore cli, una prospcttiYa nella fig. 2: nc~la quale son'.) parti- colarmente messe in c\·iclcnza le due pone a bilico. a mm·i111e•1to automatico, cli:uclcntcsi. nel momento in cui furono futogTafatc. perchè dal canale di climinazi,ine delle acque ,;oJ!e,·ate dalle idro,·orc, l'acqua. per la sua altezza, an::\·a ten- denza a reHuire \'Crso la bonitìca.
cino su cui sta l'eclifìzio clelle macchine cli .':ianta :\larght:rita. Le acque so!J..:,·ate eia qucs e macchine ,·en- gono g<::ttate 111 Laguna 11b1cmc alle acque supenon. sottopassando il lett cld lhc:nta. a Conche.
La sesta Presa è rnolto più estesa clcll'altra e quindi molto più importante p r le opere che in essa si rnno clon1te compiere. La superficie
Fig-.
+· -
l~11ota a schiaffo dcll'edilìcio clelll: macchine. a S." ~fargherita.clc·lla honifìca cli sesta !'resa.
cli questo Consorzio misura ettari 22.22-1-.93 e si estende.
nelle due prO\·incie di Pac!O\·a e \'enezia, per ben Yen- Comuni censuari (').
("'') L. RO}l.\,'>;J::\-1.\CUR. Ne/a;;io11e sulla bonijirn dcl Co11sor;;io
di sesta Presa. - · Paclo,·a. 1899.
Il macchinario clc!J'ec!ilizio di questa sesta Presa s1 distingue in confronto cli altre bonilìche. per risultare in parte di una grande ruota a schiaffo (fig . ..j.), ed in parte cli turbine idro,·ore. La ruota a schiaffo ha un particolare interesse per la sua imponenza cli dimensioni, a\·enclo il dia-
RIVISTA DI INGEG 1ERIA SANITARIA
metro cli r 1 m. Essa ris ulta cli 3 0 palette dell a superfi cie cli circa 4 mq. ciascuna. È messa in movimento eia mo tori della fo rza cli 230
ca,·alli-vapo re
effettivi,
epuò alzare mc. 5, 5 d'acq ua a l secondo. Dà un redd ito util
e clell'8 2
O(O,quando fa
ilmass im o cli Ja,·oro
,o so lo ciel 20 al 50
O[O,quando l'acq ua eia innal zare è poca. Nelle co ndizioni ordinar ie eia sotto al comun e marino cli 2,80 m. a rri\'a a porta re il li vello cieli' acq ua al d isop ra cli esso di
+ 0, 30 a + 0,40 m. In via eccezio nale si pu
òport are tal e li vello eia - 3, 50 metri a + 0,90 metri s ul cm. ;
in questo ultim o
casosi asso rbono 38.000 mc. d
'acquaall'o ra dall a bonifica, col mass im o di
effettoutil
edel lavoro prodotto:
Per questa ragione, mentre un te mpo tutto il i< ff oro cli prosciu ga mento era fatto da q uesta ruo ta, ora si ri- ser va la sua
atti,·ità solo aqua ndo i canali sono molto pieni
, essendosi, d opo il 1899, aggiunte due iclrO\·ore per una forz a cli
170 ca,
·alli-\'apore e ff
etti\·i. Ques te iclro- ,·ore funzi
onano
ordinari ame nte eia sole, q ua ndo l'afflusso de ll'acqua della bo nifi ca nel bac ino cl i a rr ivo non è molto gran de.
Con tali potenti ssimi me zzi cli
eliminazione de lle acque meteo riche
efr
eatiche cli q uest'ampia regione pii'1 bassa sopralaguna re si è essa ridotta ad una sup
erficiecli ot- tima co ltiva zione,
e,se non assolutame nte, certo relati
-\'a mente salubre.
Dove p rima regml\·a lo squallore de ll a palude e della malaria, ora si riscontra fl oridezza di prodotti cli ogni ge ne re, relativa agiatezza e salubri tà molto
confortante.
S u quelle terre, prima co perte eia acque ferme
, a fond o pr
eferito dall e za nza re pro pagatri ci cl i fe bbri perni ciose, cresce ora ogni genere di bi ade e di prodotti cli g iar- dinagg io, son o
rig·ogliosi i prati
eperfino la n g
natro,·a q ualch
es pazio cli propizia coltura.
Case coloni che confo rtevoli e istituzioni cli sagg ia prev idenza
ecli be nefi ca istruzi one sono so
rtea prO\·are pure l'interesse ,- ivo dei prop rietari locali per il be nes-
sered
ei contad ini , che rimangono ora pe rma nentemente fid uciosi in quelle regioni un temp o eia loro temute.
1)
-Jlfisure di pro filassi e di difesa da p rendersi inav71enire . Tutto ciò sa re bbe b uono
ecerto av rebbe eccellente tende nza a sem pre megli o perfezionars i a ,-an taggio cli quell
epopolazi oni
edell a ricc hezza locale, se l'incubo perman ente ciel peri colo dell e innoncl azioni no n tormen- tasse
epropri
etarie lavoratori ; rend endo i primi esi- tanti nel profo ndere i necessa ri cap ita li indi spensabili a raggiun gere le desiderate mig liorì
e;sconfo rta ndo 1 se- condi dal prod igare le loro fa ticose cure ad una terra soggetta a disastri spave nte\' oli
.Se, dunque, tante buone ragioni ig ieniche ed econo- miche impongo no d i salva re, per q uanto possibile,
laLaguna d alla su prema
iattura della sua soppress ione o della sua malsania, è ev idente pure il de bito cli g
iustiziacli evitare che ta nto benefiz
ioricada a tutto danno dell e regioni soprasta nti
,Se non
èmeno mamente a pensa rs i cl i ritorna re a d imm
ettere q ualsiasi piccola o grand
e correntein Lagun a;
se anzi g iudi co sarebbe fo rse meglio libe ra m ela anche più cli qua nto o ra no n sia, de ve pure sembrare equo
che si escogitinomezzi adeguati per difend ere
meglio
epiù sicuramente le popolazi oni finitim
edai disastri cli
cuisono così spesso vittim
e.È
equo chesi rend a per quanto possibil e facile ad
essecli da re sfogo alle loro acque eccede nti , in qualche altro modo che non sia l'im- metterle in Lagun a. Ciò non è certo fac ile ad otteners i, da te le condizioni locali e l' impone nza d
elle forze con- tra rie, coi s istemi fin ora seguìti. Ma sarà ad og ni modo a vedere se, appunto per questa specialità cli condi zioni
eper l' impone nza cli tali for ze, non sia il caso cli seguire qualche nuov a via cli difesa fino ra non battuta, ed io affacc io, ad es., la proposta, cert o arrischia ta, non fo rse indegna cli qualche considerazione, cli raggiun gere lo scopo supremo cli e\'
itare le rotture deg li argini ci
elBrenta, non tanto col rinf orza rli maggiormente, quanto col so lleva rli in pa rte ciel poncio che ad
essi incombe.Se si di\'iclesse il Bre nta in alto in du
e rami, e, separa ta- mente, per direz ioni cli\'erse, o, accop pia ti
, secondo l'attuale d ecorso, si fa cessero arrivare co n doppio letto a Bronclolo, si aH
ebbe piùlargo spazio al passaggio d ell 'acqua , minore pressione, nel secondo caso, specia
lmente sugliargini
esterni,e mezzo anche di curare meglio le buone cond i- zioni d ei due ca nali, potendosi in periodi cli magra alte r- na ti vamente asciugarli per ri para rli in caso cli bisogno.
Forse co n qu esto raddoppiamento ciel letto ciel Brenta si potrebbe anche raggiunge re un ideale pe r rag ioni san
i-ta rie vagheggiabil e, fa cendo d
ecorrereil second o can ale con li vello alquanto pii'1 basso d ell'a ttuale
,cli dare mez zo all e reg
ionisoprala gunari cli
eliminare, almenone i te mp i
ordinari, sia le acque alte, che ora immettono in
Laguna per caduta
naturale, che lebasse soll
evate colle iclrO\·o
re. Che se pure, in te mpi cli acq ue alte ci el Brenta, si do·
\'esse1
;oqueste della Boni fica imm
ettere,per appos iti sfiora tori, nella Lag un a, non
cagionerebbero che una loro cliluzione passeggiera
ecertamente non vi
appor-terebbero delle torbide più tardi da nnose .
È
adog ni modo necessa rio
chedi co nserva co n le misur
ecl i pro fila ssi, ora rico nosc iute razionali per ass i-
curare la salubrità della Laguna veneta
intiera, si fa c- ciano p roced ere pure mis
urecl
idifesa sanitaria ed eco- nomica delle regioni sopra lag unari.
Che se q ueste misure cli difesa co ntro ai pericoli a t- tua li saranno per ri escire costose alla pro, ·incia \'e neta
eal Govern o, cui ne spetta p ii'1 il d overe, il denaro s peso si cle \'e ritenere molto compe nsato dal g ra nde ,-a lore che ha la sicurezza molto maggior e in cui vi- H
ebberoq uell e popola zioni e dal ri spa rmio d
elle gra- vissime perdite a cui sono esse ora soggette ogni volta,
enon sono tanto rare, accadono rotte degli arg ini per piene eccezionali
,a sma
ltire le quali nonsono a bba- stan; rn ca pac i i canali a ttuali .
•
. ...
RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA ~51
GE OGRAF
IAOSO LOGICA
DELL A TERRA DI BARI.
DIS TRIBUZI ONE GEOGRAFICA D E L TIFO pel Doti.
STEFANO BALP.(Continuazione - \.'edi ì'\umero precedente)
Pozzi sup erficiali. - Si tro vano in molti bacini plio-
cenici ad unaprofondità , -ari abile fr a + e
15 metri.
No n s i t rornno in tutti i bacini plioce nici, e ciò di - pend
eda lla loro confo rm azio ne. Se il terr eno col
ti\'o ha un n
otevole spessore e,fino ad un a certa p rofo
ncliti1, non p resenta stra ti calcarei co mpa tti poco permea bili, l'acqua attraversa il terre no co
ltivo
esi radun a sullo strato impe
rmeab
ile, siache essa ve nga d alla super- fic ie ciel suol o o eia correnti sotterranee
.P erò
in taluni li ve lli d
'acquamolto su perfi ciali v'ha ei a du bita re
chesi tratti cli acque che, cadute su cl
' unbacin o ristre
tto,si racc olgo no nell a parte più declive del medesim o, piut- tostochè di acq ue pro, ·enienti da correnti sotterranee
.Q uando poi il pliocen e è ra ppresentato da tufo comp atto e poca te
rracolti,- a
, alloral' acqu a scorre sull a superfi cie d el suolo
enon viene assorbita: se poi
èra pprese ntato ei a terre
no coltivo ebanchi cli tufo
carparo,questo è a ttrave rsato dall'acqua e per rintraccia rl a con viene a ttra- ve rsare il tu fo ca
rparoin tutto
ilsuo spessore fin chè
si arri vi allo stra to cli raccolta costi tuito in genere eia breccie calcaree, o dolomitiche, o eia st ra ti ciottolosi,
oei a sabbie pli
oceniche,fr a le quali si raccoglie l'acqua so pra un fo ndo cli ro ccia imp
ermeabile.In
tali co nd izioni sono le acque freatich
ecl' Acq uavi q dell
eF o nti, cl i Gi oia ciel Colle ed in ge nere di tutti i Co- muni d el prim o g ruppo
,mentre a F asano e Tri ggiano si dovette disce ndere all a profondità cli circa 45 metri , attraversando un primo stra to plioce nico cl i tu fo calcare e quindi 36 metri di calca re
compatto.Si rag giun se così il livello ciel ma re. L 'acqua raggiunta è buona, co- stante ed
abbondante, il pozzo cli F asano
(ferrovia)in un a nno cl i siccità, oltre al pron·edere ai bisog ni de lla s tazione e di sei loco moti ,
-e,p rov ,·icle
1o tonnell ate
cl'acqua al giorno alla popolazi one; cl 'abitudine però non serve
cheper la s tazione ferrO\·iaria,
essendo lontano dall
'abitato.Altri tentati vi cli pozz
itrivell ati ebbero minor fo
rtuna:Bari nel r 863 voll e tentarn e uno; dis cese a notevoli pro- fond
ità,ma trovò acq ua potabile scars iss ima. molta acqua salmas tra
ed emanazionigassose.
A
:\1oclugno si tri\·ellò un pozzo fi no a 62 me tri cli p rofondità, si t ro\' Ò una lente acq uea de ll o spesso re cli un metro, ma poco buona.
A Bitonto alla pro
fo nd
ità di 45 metri c irca si trO\-il a
cqua abbond ante, ma co ntenente
carburo d'idrogeno.
Tutti i pozzi sup
erficialie profon d i, come le cistern e d'uso pubblico, so no sprov\·is ti cl i tro mba d
'aspirazi one;
si affe
rma chel'ed ucazio ne ci
elpopolo no n è ancora tale da poterla lascia re sicuri c he sa rà ri s pe tta ta . Essend o
i
gruppi cl i pop olazione piuttosto im porta nti
epoche le cis terne p ubbliche, sono mig li aia cli secchie e co rde sudi cie che ogni g iorno va nno
alava rs i nell
'acqua dei pozzi
ed
ellecistern e.
Cisterne. - D ove non
esistonopozzi la popola zione cl e,
-erico rrere a ll'acqua d ell
ecisterne. Esse so no cli due s pecie: pubbliche e private.
Le cistern
eprivate racco lgono acq ua da i lastrici so- la ri, cioè eia quelle terrazze che form ano il tetto d 'ogni
casapug li ese. Le terraz ze sono utili zzate per asciugare il buca to : non vi si colti vano nè fi
oriqè a rbusti in vaso
esono te nute sgombre e pulite.
li voler a ttribuire all
'asciugaturade l bucato l'ori g ine ci el tifo, me ntre, come si vedrà, vi so no tanti al
trig ra- vissimi coeffici e nti d'infezi one, sarebbe un p
o' ingenuo
.D
elp::1ri non s i può d are all a polvere che
il ventosoll
e\'a epo rta sulle terrazze alcuna respo nsabilità nel-
!' in q uina mento d ell
'acqua;nè un' importa nza gran che maggiore cieli' asciugatura del bucato; essendo quelle terra zze largam ente inv
estite dalmi gli o re dei disinfe ttanti, il sole.
Si de ve in vece ril eva re che le ciste rn e in terra cl i B::1 ri sono malissimo costrutte, sono ra riss ime qu ell
eprovv
istecli filtro, cli separatori dell
eprime acq ue pio- va ne; il fo ndo
edi pi
edritti sonoimperm
eabili, mala ,·olta
eg ii att acchi dell
epareti
colla volta lasciano pas-
sarel'acq ua sia dall
'alto chelateralmente; e che ciò a \·-
\'enga fu climo3trato dall
'ultimaallm·io ne cli Bari ;
coloro che svuotarono le cis te rn
ep rim a che l'acqua cli cu
i erainzuppa to il terreno circosta nte si fosse abbassata rinno- , -arono la fat ica cli Sisifo: dopo poche o re la
cisterna eradi nuovo pi
ena cl 'acq ua infe tta . U na g ran p
artecli esse
èpoi a muro a muro
col pozzonero.
Le
cisterne pubbli
cheraccolg
onoacq ua ei a 1 ::1s t ri ci st rada li
, strade ca mp
estri, tratti cli terre no ap posit::1- mente lastri cati.
Intalun i Comuni ,-i si attin ge solo d'esta te ed in
casocli s
iccità; in altri sono ad opera te ab itualm en te tutto l'a nno
come acqua potabile. Qu::1le ge nere cl '::1cq ua vi s i a ttin g::1
èfac il e
immagin arlo, cio- no ndimeno il
tifo
nonassum
ese mpre in quei Comuni qu
eicar::1tte ri cli freque nza
che l'usocli t al ge nere d 'acqua pot
rebbe far sup porre. Col1\·ien cr
edereche il germe d
eltifo in molte cli
esse nonsia mai a
rri,·ato o, se\'
ig iunse.
non s iasi consen ·::1to a lungo ,- itale. Ritengo
infattic he pe
r mantenere a lungo un 'epidemi a ti fosa d'orig
ineidri
casia necessa rio che il materi ale in fet tante g iunga e si rinnovi frequente mente nell
'acqua.Non ,-' ha alcun po zzo o cis te rna muniti cl i pompa pe r
estrarre 1 '::1cq ua : tutti ha nno un a
larghi ssim a aper- tura
nonco pe rta dal la quale
ledonne a ttingo no a cinque o sei per ,- olta co n secchi elli
e corde indi viduali .
Acque d 'irr igaz ione. - S
iprov\·ecle all
'irrigazione,che è limitata a pochi orti
ecampi o rtati , con i così
Rl\"JSTA DI l:\'GEG:\ERIA S.-\:\IT:'IRl:'I
cl tti pil oni, s pec:e di pozzi s upe r fic iali:'s!mi spr,l\·,·is ti cl
isp onde e cli r
i1·estiment mu !·ano, p iù che p .. )Zz i
semplici sca,·inel
terreno che dànno acqua salmastr a.
Ri
ce\·o no qui
ndi tutto il ,-opraYanzo clelL1cq ua cl"irriga- z1 one e
tutra l'acqua
pio1·a1~ache cacle sull"o r tato . La
ste~:oa
acqua sen·e poi l,er !a l;i,·atura degl
iortaggi :
:icqu2che. oltr<0 al riceYere
tutto lo o:colodel campo concimato a concime umano, è gi:: . pe:'S > inquinata dalla fogne ]Krclcnti
edall
enm1gin! dei c.:n tri abitati .
Fo.!.·11al1tra. -
Da te mpo non molto n
:moto lema- tcr;e fecali com inciarnno in poche
località ad
cs,;er impie- gate
su\·;sta scah per
h co~tur.1inr..n- i·:a de_.; li
ortaggi:prima, e
Ianche ;;cie.;so . un
acldle
mag~io1i preoc ·upa- z:o:1i er a cl i disfru-_;(. nc. J Co mmi della sp;ag-gia le fa nno
r,1cco..;li ·re con carri spcc;a!i
ele immeLtono nel mare : i
lo:nan~
ce:can o una Yorag ine pe r smal tirle od un a
':1·al-
lamento cielterreno in luog.>
ap;);irt 1to
O\e d
2p.Jsitar le.
\
-ei
Com~rnian:nti falcia acque.1 sup
erficialeprima cura era di raggiungere coi p
Dzzi ne ri p
.·rclentila falda a ·quea ecl incaricarl.1 cli liher,u·; i cli t utti i
liq~iami!mieli .
In."":.it ti pe: la grande scar,; itù di ac
jLU.no 1
èpo ;s i!Jile
lafogna::ura.
po~hiCo·nuni s
·mo pron·isticl i canali di
raccolta dcl'e acque pi
;J\·anein cui abusi\·amente si im -
metto 10 ta~or.iacq u.: b:rrnde e ner e
.Do\·c e.;i,..,te la
fa~di acquc,1 sottPrrane1 è percii; abbon-
dantementeinqui n:iti: a Barldta non si può quasi distin- guere l'ac,1ua d'un pouo comun2 cLi qu
.::la de i p
.. >zz i
adibitia pozzi neri: l' an;disi chimica la defi nì una soluzione
clisterco
.Bar'.e:h eb ')e epidemie terri b ili di ti fo,
ma,·'ha eia
mera,·ig;iarsi che tifo ed énteri te non ,.i s iano in pernn-
nenzJ
c.:din
fo:m.1gra Y i;sima : com·il'n credere e 1e col
ripe'.e r;;i dcl:e epid
emiee cc>ll 'us .) continu .) cl'acq u.1 infrtta qu
..:!lap l_JO'az;o ne abbia acquis'.:at 1 una maggiore resi- stenza a lle inkz:, mi in t ·;;ti n tli. e J" im 1rnniià contro il t;fo.
Ln a park impurtantc ncll'eziulogia cLl tifo, spetta all
'ortag
lia eh.:è Ldim
e:nto principale della po;Johzio.1e.
L
; 1 s.ia CcJltiY,1z;one, richiede ndo acqua in abbondanza,
tro\·a luogoadatto
s~d!a spiaggia marina,
O\"Cad un metro o po::o p iù
èj)J:-isihi
letrm·ar l'acqua sdrn
astra.. 'o no pure n
:11nero;i gli orta ti nei terreni pliocenici
pron·isticli
poz~i. eYi si
faun discreto commercio di or- tagli a.
::'\e,.?. li altri Cu mani la produzi one è limitala ai bi:-;ogni locali , e. pe;· le
cosìelette coce\·o l.:, si raccoglie m cisterne s
:.:opertel'acqua dalla strada o dall'ortato
.L'
o,-taglia \·iene qu si ogni giorno irrorata d'u
na solu- zione d i
nnte
riefeca li ; raccolta . ,·iene 1
:1\"ata nell'acqua su
:licia ddh cisterna s.:opertae poi me;;,;a in co nn1ercio
. ::\ès.uc:)be pos ;ibi'e impe lir!o: nei Co,nuni m·e
èmi-
s~irata
L1cqu:1 p
..:rbere non si potrebbe ragionel"(1l111e
ntcpr etenj ere che si la\·ino gli ortag:gi in acqua
p~dita.,ce
cliciò non si incarica lo s
tes;o cons~matore.Dal
co mple,;so delle circostanze esposte si pui> co n- cl11cl ere che il germ
edel tifo ha. in pro1·in eia di Bari.
da1·anti a sè le
seguenti ,·ie pe r giungere alì'uomo
:I"
Per l'arri1·0 elci ger mi ciel ti fo
nelle acque po-
tab
ili ciel sottosuolo a mez zo dei pozzi ncn perden
tie delle Y oragtm :
2" Per l"arri\·o cl<:i ger mi neile acque potabili delle pubbliche cisterne
;tmezzo cl !l'acqua raccolta sulle strade camp stri e sui lastri ci stradali dell'abitato
:3"
Pe r J"inquinazion
celci pozzi d'acqua sal mast
ra
desti nati alla la 1
·aturaclelì'ortagl ia. causata clalLirri ,·o nei pozzi cli germi tifosi deposti sull'u rtato col conci
mer ecente o perchè la corre nte acquea sotterranea che li alimenta arriYa già inquinata:
+" Per la b1·atura d
ell"ortaglia in acqua inquinataraccolta eia strade o dai campi ortati . o pe r trasporto cli germi nel!'acqua da parte dell"ortaglia stessa all 'a tto della Li,·atura:
5"
Per inquinamento diretto dell'ortagli a irrorata cl
imaterie fecali :
6" Per
c\·cntualeinquinazione dell'acqua raccolta eia lastrici solari nelle cisterne pri\·atc. sia per J" arri\·o in esse cli acqua inquinata dal
sottosuolocircostante o
dalle,·icinc fogne, sia forse. pèr quanto eia accettarsi co n be- nefizio cli prn1·a. pcr chè: Yi arr i1 ·i g1a inq uinata dai la- strici solari
.(
~im·aossen·arc che tutte le acque dest inate a b1·a- tura dell'ortaglia. stagnanti nelle cisterne. :cn·ono otti- ma mente a'.lo s\·iluppo
dc~lclan·e dc!Lrnophcles.
ec he i pron·ccl i men ti cl iretti a elisi n lctta rlc scn·ono pure ad im ped ire lo s\·iluppo cl
clle lan-c cli a nophele,;
.Com·ienc infin e tener pres
ente che la trasmissione
di-r
ettaciel tifo dal malato al
sano rapp
rèscnta qui uncoefficiente epidemiologico cl' una importanza gra ndiss ima per le condizioni ig ieni che in cu i Yi,·e la popolazio
neptJ\"era. ammassata spesso in un uni co loca!
e,uomini ed animali : locale che So\·entc se;Te per due famiglie.
tal-n>lta
t~1tta lafamiglia dorme in un unico g·iaciglio: po- . polazione poi agglomefata in graadi centri agricoli. poichè
la parte di essa che Yi\·c aila campagna ne i san
ipit- toreschi trulli.
ènrnrnna.
:\ lolte delle abitaz ioni sono poi, o tota ìmente od in parte interrate. e quindi umide. oscure. no n Y e ntilate, non allict:1te eia un raggio cli sole
.Con t:di
prec~·dentiepidemiologici no n è eia lar
me-ra1 igli
e se.mentre il tifo è nelle altre prm·inc ie in di- mmuz10ne . nelia regio ne pagìi
esesi mantenga staz io- nano e ,.i dia un num
ero dicasi che è quasi do
ppiod
ellacifra che dù
lapopo:azione ciel R eg
no.InL
1ttidalle
statistiche dellecause cli morte pel 1901
ri~ulta.
che
essendonel Regno la media dei mo r ti
perti fo nel triennio 1899-190 1 de l +o per lOo.ooo abitanti.
nella regi ne pugliese la pe rce ntu ale sale a
70per lOo
.oooabitanti . In ordine progress
i1·0 perr egione e per mo
r-talità da tifo. la Pugli a ha il tr
istepri,·ilegio cli occu- pare il primo po:-;to con
/O morti pe
r lOo
.oooabitan
ti. segue la Sicilia 68 . Caiabria
-6.
Tosca
na +9, Lazio
++, Lombardia
43,
Basilicata +2,
Campania e \Iarche 40,Rl \"lSTA Dl l:\GEG1\ ERJA SA:\' lTARJA
\"eneto 33.
Emilia
30 .. -
\bruzz
ied L"mbria
25. 'arde- gna 23. Piemonte 21, Lig uria 17.
L
a proYincia di Bari r egistra. pel 1903. 6 2 morti cli
tifo per roo.ooo abitanti. essendo la med ia del R egno
ciel 3 -
.\I
i mancano i dati del 1902, certo s
uperiori a quell
ici el 1903. essendosi aniti l5r 6 cas
icli tifo in confronto a rooo cas i p el 1903 .
Ti/o in terra di Bari. Online di ji·cquen:::a j>l'I 111esi.
Casi z•erijìrnlisi dal IS96 al I90..;..
1°
:\.gosto 2" Lugl
io3 ° Settembre +"
\faggio 5°Giugn o 6"
:\.prile 7"
\Iarzo
."
Ottobre 9"
Dicembr e
10°Febbraio
l l"
Gennaio
r 2° ::'\
01
·em bre
\f
ed ia mens il e
121»
I20
»
I l 6»
106
»
99
» 93
»
93»
8 T»
62
»
60
» 50
»
+7
L
a distribuzione
mensile ciel tifo è qui alquanto di- ,·ersa eia quanto si ,·e
rilicain altre pro,·incie
. In genere
1casi cli tifo s i fanno più numerosi a co minciare dal giugno;
il massimo siha in agos to
.Qui Lrnmento co min cia a ,·erifìearsi in marzo
:in ot-
tobre ilnumero dei casi comin cia già a diminuire. mentre altro\·e
ladiminuzione si Y erifi ca più tardi
.Casi e morti
per
lijo i11 terra di /lari dal rS96 al I903.Casi
Totale
Anno per un milione
di abitami dei morti Toto le
(')
.\\nrti per cento
casi
,\\orti per un milione
di at>it3.nti
Prn\·incia Regno
1896 1284 806 63 950 530
1897 1325 688 52 830 49r
1898 1 346 7 28 5.( 880 545
I 899 908 6 I 8 68 7 40 466
1900 751 642 85 770 466
1901 1184 552 46 670 361
1902 15r6 808 ? 53 ? 954? 346
I 903 I 000 502
I
50 620 353(1) Le cifre non possono essere allenclibili. come risulta dalla proporzione fra il numero dei casi e quello dei morti.
::'\
on ho riportate le cifre proporzionali ad un miliòne
cliabitanti p ei cas
icli tifo perchè sar ebbero affatto
inat- te ndibili. Per quanto la percentuale di mortalità per tifo
\·arii assai eia epidemia ad e pidemia. basta esa mina re
laproporzione fra
il numero de i casi e q
uellodei morti ,
per com·incersi che le
denun zie non rappresentano che
la metàod
unte
rzoel ci numer o dei casi ,·erilicatisi.
an che supponendo che il tifo in pro1·in cia di nari abbia
una eccez
ionaleg
raYità.\folte
1
·0Jtea1
·,·enneche gli ufficial i san
itaririmasero
in dubbio, cli fronte a certe e pide mie . ,;e si trattas:-;e cli
ileo
tifo o di tifoesante
matico
. Pannip erciò
non inutileriportare la cifra dei casi diagnosticati come tifo esa nte- matico.
Ann o 1896
»
»
»
»
»
»
»
I
9 / 1898
I '99
r 900 190!
1902 1903
cas i
T7
»
»
)) )) )) ))
»
mor ti 6
»
»
))
»
)) )) ))
19
9
o o o _-elle tavole che seguono ho cli,·isi i Comuni in pa- recchi gruppi a seconda delle condizioni geologiche ciel terreno su cu i stan no e delle condiz ioni epidem iologiche che presentano in rapporto al tifo: cioè pro\'\'ista d'acq ua potabile, fognatura, sistemi di colti\·azione e laYatura delle ortaglie. H o riportato cli fianco ad ogni Comune la cifra dei casi di tifo wrificatisi in media ali 'anno fra il l
'96 ed il l 90+ raffrontata a r 0000 \"i\·enti: la c i fra cli morta- lità e la cifra ciel risparmio
(eccedenzadelle nascite sulle
morti)raffrontate a lOOO Yi\·enti.
Ciò in relaz ione al concetto già eia me ripetutamente espresso in altre relazioni, che la sola cifra di
rnrtalità null a r app resen ta, ma de1 ·e sempre esse re calco lata
neirapporti colla natalità.
Secondo il mio modo cli Yedere una città od una re- g ione ha il diritto di proclamare l'eccellenza delle co
n-dizioni igieniche in cu i ,.i ,·e la popolaziDne solo quando, mantenendosi eguale
odiminuendo cli poco la percen
-tuale di natalità, si ha una brusca, forte d iminuzione nella percentuale di mortalità
.Si puiJ discutere se l'applica- zione dell
eteorie maltusiane sia un indice cli progresso o cli regresso, ma esaminata la questione dal solo punto cli \·ista igienico. ogni migli0ram
entodelle condizioni igie- niche in un gruppo cli pop )]azione si cleYe ripercuotere in tutti i sottogruppi cli cui è compusto perchè le dedu- zion i possano a\·er carattere di serietù. Ln grupp
dipopolazion
eche abbia la m
ortalità infantile press'a poco uguale a quella che a\"e\·a dieci, Yenti anni fa, diminuen do il numero dei nati, diminuisce non in ragione diretta ma composta la percentuale cli mortalità, ma non può per ciò solo concludere per un migli
oramento nellesue condizioni igieniche
.L a frequenza del tifo influisce senza dubbio sulla per- cen tuale di mortalità, ma non è il soh indice delle cause cli m rte derirnnti dalle catti,·e c,·rnclizioni igie niche del
leacque potabili
edalle
catti,·e condizioni igienich
edel gruppo di popolazione. :\.!tre Ye ne sono come, per ese mpio
,!"enterite. l'elmintiasi nei piccJli bambini,
enormementediffusa nel la terra cli Bari, cJme è enormemente di
ffusane i bambin
ila cong·iunti,·ite tracomatosa donHa alle
ne-cessità cl
ihl\"arli con acque inf
ette od anche all'abitud
ine
cli non ]a,·arli affatto per mancanza d'acqua
.- ·elle zone malarich
epo i il principale cuefficiente alla
mortalitàè dato dalla
malariaindig ena ed in ta
luniCo-
muni dalla malaria importata.
( {ò11tù111a).260 RIVISTA DI INGEGNERIA SAl\ITARlA
CASE
PER LVIPIEGATICOSTR Li
TTE DACO
\IPAGN
IE A\IERICA~E.Tipo della
«
,1/aryland Steel Co111pml)'». - È
un tipo
molto originale per disposizione in pianta. che rico
rda2
~
j
II
3 ~I
l f
j2 .
~
s
pazio, 111alc
unia
mbientisi sono cos
trutte porte scor- re,·oli, rientranti nel muro.Dall'atrio si accede direttamente a destra nell
a came
rad
i nu111one,
mentre,attrm·ersancl olo. si
riesce nellacu-
cina, an1pia, con1unicante con uno stanzino, uti]e perdeposito sto,·igli e e
,.i,·ancle. La sta
nza da pranzoco
munica colla cuc
ina per elettosta
nzino ;è
cl"angolo ed è pron·istad
iquattro
fines
tre.n an1pio ca1nino, oltre che riscaldare
e
facilitare la Yentilaz
ione,sen
·e anche dibell 'o
rnamento.li
piano s
uperiore possiede treca
mere.di cui
unagrandi ssima;
inogni ambi
entesono camerini
per deposito deglieffetti
di ,·estiario. U
n breve corridoio, arieggiato
dalla gabbia
della scala, mette inco
muni- cazione conog
nistanza
ilcamerino
da bagno, prO\·visto cli laYabo.Piante ciel piano terreno e ciel primo piano cli una casetta costruita dalla « \larylancl Steel Company ».
Cna scala secondaria, in fondo
al co
rri- doio.co
nduce al sottotetto che,
per lafo
rmaspec
iale della monta delle yarie
falde,è spazioso ed usufrui bil
e ancora per1. Cucina: 2. Scala cli comunicazione al primo piano; 3. Stanza da pranzo:
4. Stanza cli riunione: 5, Veranda: 6. Latrina.
le
casette per operai
cli ì\li.ilhausen. benchè molto mi- gliorato inog
ni sua parte.Il piano terreno si
co
mpone cli una ,·erancla e cli tres
tanze, cioè: stanza eia pranzo, con lasca
la d'accesso alp
iano superiore, disposta in uno clegìia
ngoli;cucin
a collocata posteriormente e pron·ista clisca
letta conducen
te algiard
ino: infine unaca
mera cli riunione, comunicante conq
uella eiapranzo
. Ogni locale possiede dueampie ape
rture e camini.Il piano superiore è sempli
ce
mente composto
cli due stanze,
periJ molto spaziose; ha unbuon disi
mpegno sul pianerottolo della scala.C
ncamerino
per deposito vestiario
e bian- cheriaè
rica,
·ato molto Yantaggiosamentesopra
la scala.Certa
mente questo tipo è fra più
econo-2
8
cl ue stanze.
Il prospettino
geometri co si
presenta con linea
molto ,·ariata:
l'effetto è
rica
\·atospecialmente per
lafor
ma e la Yaria pendenza delle falde ciel tetto che, parte
pre-se
ntandosi di prospetto, parte cli scorcio, formano un3
6
mici; mancano, è Yero, in
esso
ilbagno e
icamen
m ,·ar11 per toiletteo
per ripostiglio, ma il tipo di costruzione
tutta,·iaè o
ttimo.
SO\Tatutto
per la forma della pianta cheper-
mette abbondanteaereaz
ione e soleggiamento cli tutte le pareti che compongonog
lia
m- bienti.Piante del piano terreno e del primo piano di una casetta costruita dalla « i\iagara De,·elopment Company ».
1, Passaggio dispensa; 2. Cucina; 3, Stanza eia pranzo; 4, Scala sen·izio e cantina; 5, \lontacarichi; 6, Stanza riunione; 7, Passaggio; 8. Veranch.
i ipo della « JViagara JJc1>elop111ent Co111-
pa1t)'
». -
Alquanto più ricco per numero d'ambienti
efo
rnito cli maggiorico
modità è questo tipo cliabitazione
: un'ampia Yeranclasopraele,
·ata a elci uce a unamb
iente che ha il doppio
ufficio clistanza di
passaggioe
cli stanza per la gabbia della sca
la.È
note,·ole in questo tipo che,
per eYitare perdited
illl
S
ieme di linee fuggenti date clall' incontro dei Yarnpiani. che certa
mente rendono simpatico l'insieme.Tipo della « J\'elson .1/amifacturiug Co111panJ' >>. -
È
piùamp
io clis
uperficiedei
precedenti,
ma composto di unsolo pia
no: unagrandissima Y erand a condu ce a
unRIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA
piccolo corridoio, elisi mpegno
a
lla sta
nza da pranzo ead
una eia letto; quest'ultima
ha cinq
ue finestre, clicui
una assaiampi a.
rica
\·atasopra
una\·a
ncorpo. quasia
costituire una ,·erancla staccata dall'ambiente.All
a
parte posteriore tro,·iamo
un 'altrag
rande camera eia letto, con treaperture;
poi la cucina: tra questi due ambientiè
un'altra Yera
ncla, che haanc
he perscopo cl
i isolare la cucina dal rimanente della
casa.Prospetto geometrico ciel tipo cli una casetta costruita dalla« Niagara De,·elopment Company ».
La
stanza
eia pranzo ha annesso
un camerino per deposito cl i Yi Yancl e.
Questo tipo cli costruzione, estremamente economico
e con ca
rattere cli prov,·isorietà, non hasotterra
neo:Pianta di una casetta
costruita dalla « Nelson Manufacturing Company ».
1. Cucina e camerino per deposito sto,·iglie; 2, \"erancla:
3 e 5. Camere eia letto ; 4. Stanza da pranzo.
per rendere tutta,·ia
salu bre
lacasa,
il piano terreno è sopraeleYato, ed ilpa
,·imentoè appoggiato su
travisostenute
eia puntoni, che isolano l'ambiente dal terreno e quindi eia possibili infiltrazioni d'umidità.
Prospetti,·a di una casetta
costruita dalla « 1'\elson Manl!faCtllring Co111pany ».
Og·ni
casetta ha un pi ccolo
pezzo cli ter
reno, chiusoeia
recinto;e attorno
,-iè
un marciapiede chesi
pro- lunga
poiall
'ingresso dalg
iardinett o.
Tutto l'insieme della costruzione, pure
soddisfacend o
alle esigenze della massima economia, ha unaspe
tto cli proprietà elegante e una linea generalep
iace,·olea
lla
,·ista. CLEH.
ç?OESTIOfH
TECNICO-Sf\N !Tf\RIE DEL GIORNO
IL CO~TROLLO DE
G
LIAPPA
RECC
HI PER LA DISINF
EZIONE AVAPORE.
Da molto tem
po
i tecnicis
isono
preoccupati cli indi- care deibuoni ed esatti metodi pel co
ntrollo ciel fun
- zionamentodegli
apparecchia
,·apore. Questis
isono per
tal modo moltiplicati cli
numero e modificaticli form a, che
ilson-egli arne
lacostruzione, e
lo studiarne ilco
mporta
mentocli
frontealle
esigenze igieniche, d
i-venta
una necessità.A poco
a poco
i semplicicon
trolli termometrici o
manometrici(le
uniche spie negliapparecchi cl
i data poco
recente), sicompli cavano
con apparecchi autore- gistratorico
mplessi : e varie
memorie YeniYanocompi -
late intorno alla tecnica
cli questocon
trollo.
Bormans,
ad es., (percit
aresoltanto uno
degli ultimi autori ita- lianiche si sono occup ati dell
'argomento) ha riassunto nella Rivista di Igiene molti dei mezzi seguiti per unbuon controllo delle stuf
e a ,·apore.Ora nell'ultimo numero della Leitsc/1rift
fiir
.Hj1giene,all 'argom
ento è dedicato uno studio molto lungoe com-
pleto, che riassu
me veramente losta
toattuale della
que-s
tione. E siccome essa interessa molti dei nostri lettori,credia
mo doveroso presentarqui i
punti più importantiRl\.ISTA DI IXGEG:'\ERL-\. S.~~JTARIA
della interessantè memoria ciel clolt. Heymann, assistente a Bres!a,·ia nel laboratorio di Flugge. che della cli~in
fezione in genere. ed anche di quella a ,-apore. si è molto occupato.
Per studiare i metodi di controllo delle stufe a Ya- pore bisogna prima conoscerne gli errori.
na prima serie cli errori dipendono dalla costru·
zione e cli,·er,.;itìcano negli apparecchi a ,·apore con poca tensione (un decimo, due decimi cli atm.) e negli ap- parecchi con forte pressione
( 1,
2, 3 atmosfere). Gli apparecchi a bassa tensione sono poco diffusi eia noi.sebbene economici: per contro sono frequenti 111 Ger- mania. Quelli ad alta tensione sono im·ece comuni:
sono più cari, ma certamente più sicuri nella loro azione.
Gli errori che si riscontrano più cli frequente nella co:·truzione di tutti questi apparecchi sono:
r" Insuftìcienza dello s,·iluppo di ,·apori. ::\on cli rado si ha un giusto rapporto tra lo s,·iluppo cli rnpore e il ,·olume che il Yapore cle,·e riempire. Secondo Esmarch si debbono aYere mq. 2-5 cli supertìcie riscal- data per una capacità cli mc. 2. e nei grandi apparecchi per 5 mc. occorrono 8 mq. di supertìcie.
Se gli apparecchi sono a ,·apore fluente occorrono 3-5 mq. per r mc., e pe1 grandi modelli 5-8 mq. per 3-5 mc.
Ora se questi rapporti non sono mantenuti, l"azione può cli,·enrare irrisoria e in ogni ca:oo cleYe aumentare il tempo cli sterilizzazione. Inoltre c'è sempre il pericolo che una parte cli aria non ,·enµ:a scacciata e rimanga ne!J"apparecchio, fungendo eia materiale coibente. e ren- dendo mal sicura la disinfezione. La Yerifica per questo possibile errore si fa determinando il ,·olume della stufa e la superficie riscaldata: e nello stesso modo mi:mrando il tempo necessario per riempire la stufa con vapore saturo. e il tempo di compenetrazione ciel Yapore.
Il tempo cli riempimento è determin:ito coll'orologio e col termometro: a 760 m. cli pressione. il yapore cle,·e segnare 100" se realmente è ~aturo. Se il Yapore non è saturo si 1·eclrà che non corrispondono i dati manometrici a quelli term metrici. e potrà capitare che mentre con Yapor saturo a un decimo di atmosfera il termometro segna ro2,7, im·ece se c'è un po' d'aria il manometro segnerà un decimo cli atm .. ma il termo- metro indicherà 102 a ro2,+ ::\e cleri,·a che J'us e del termometro e ciel manometro annessi agli apparecchi, permette senz'altro di controllare questo possibile errore cl i costruzione.
Per quanto riguarda la misura ciel potere cli compe- netrazione ciel ,-apore diremo pit'.1 innanzi.
2" Il deflusso forte del Yapore a cagione dei tubi troppo stretti. Quando si ,·erifica che il tubo cli deflusso è stretto si ha 11n energico scorrimento ciel ,·apore. ma nel lo stesso tempo si ostacola
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uscita cl ell"aria. :-\ nche in questo c:1so la contemporanea lettura ciel m:rnomctro e d('] termomctrn. permetteri1 S(·m pre cl i n·nclcrsi r;l- g1on del!' inconYeniente.3" Sonariscaldamento ciel ,·apore. Questo inconYe- niente si può ,·erificare soltanto in taluni apparecchi con speciale disposizione. per cui il Yapore arriYa di bel nuo1·0 sui corpi riscaldanti con diretto contatto. :\!!ora il calore si soHiscalda, o come dicono i tecnici. si asciuga ed allora la sua azione è presso a poco uguale a quel la cieli" aria riscaldata.
Tutti questi errori cli costruzione sono del resto facil- mente eYitabili, ed il tecnico esperto li riconosce cli primo acchito.
A que:;ti inco111·enienti ,·anno aggiunti quelli dipen- denti dal funzionamento. ~econclo H eymann le cause che rendono talora insufficiente la disinfezione al ,·a- pore, sono specialmente queste:
I" Insuflìciente mantenimento del fuoco nel gene-
ratore dopo finita !"accensione. Capita cli frequente che il macchinista an·iato il focolare e ottenuto 100° al termometro. non si preoccupi pili oltre del genera- tore. Ed ecco che ne deri,·a subito un rallentamento nella produzione cli ,·apore. Si noti che talora il ter- mometro segna r oo", ma siccome il ,·a po re è debol- mente fluente non compenetra gli oggetti. e questi non raggiungono i 100°. Alcune lXo,·e cli 1-Ieymann dimo- strano che il fatto è più che possibile e che anche dopo oltre un'ora durante la quale il termometro clell· appa- recchio segna,·a 100", in realtà negli oggetti posti nella stufa. non si a,·e,·a ancora 98" !
2'' Cna seconda causa cli errore è il frequente strin- gimento cieli "apertura cli deflusso: si raggiunge bensì più rapidamente un· alta temperatura, ma la garanzia cli allontanare l'aria è negati1·a.
3" L'ulteriore riscaldamento ciel 1·apore su corpi riscaldanti, dopo che il rnpore è stato direttamente prodotto.
L'inco11'"eniente 111 genere dipende per Yero da errori costruttiYi come già si è eletto: e solo di rado è attribuibile all'inesperienza di chi maneggia le stufe. Co- munque in tal caso il ,·apore . i asciuga e agisce con assai minor efficacia sui germi che clonebbe uccidere.
+"
li caricamento delle stufe con oggetti troppogrossi e compatti. ::\e! caso di stufe a ,·apore fluente, questo pericolo è assai gra,·e: se gli oggetti posti nel- l'apparecchio sono compressi, molto grossi, il ,·apore non li compenetra neppure in capo a molte ore e la cl isi nfezione è irrisoria. ::\ella stufa a yapore in pressione è meno grm·e il pericolo: però è facile che la tempe- ratura raggiunta nell" interno dei pacchi compressi sia assai minore cli quella segnata dal termometro dell'ap- parecchio. Sonatutto pericolosi sotto tale rapporto sono i materassi, i quali oppongono una barriera note,·olc alla penetrazione ciel ,·apore.
Si comprende da quanto si è eletto che se la lettur:1 contemporanea ciel termometro e ciel manometro per- mette di rile1·are gli altri errori cli struttura o cli r11n- zionamento. occorrnno im·ece metodi speciali per con- trullo del potere di penetrazione del Yapore, potere che
Rl\"lSTA Dl I~GEGNERIA SA:'\ITARIA
ha tanta importanza nel determinare il buono o catti,·o funzionamento di una stufa a disinfezione.
I metodi proposti per questa 1·erilìca sono numerosi.
e noi accenneremo appena appena quelli che per e sere cli carattere batteriologicv schietto. meno interessano il tecnico, o quelli che sono caduti in disuso. Per contro ci sofformeremo alquanto su quei metodi che meritano cli escere conosciuti cd introdotti nella tecnica corrente.
I metodi che si us~11"ano una ,·olta più comunemente erano:
i" I termometri a massima. posti nei materassi e
neo·Ji 0,rn·etti com1)atti. E-;si clànno una indicazione asso-
::-i ::-i.-.,
Iuta, ma cli mediocre ,·alore. Infatti non dicono per qual tempo ed in qual momento il yapore con una deter- minata temperatura ha raggiunto il termometro in mezzo al pacco. ed ha manifestato la sua azione: e ne cleriYa che dalla indicazione termometrica. non si puèJ senza altro cleclurre un giudizio sulla bontà di funzionamento della stufa.
2" Le stri,;cioline iodate alla \likulicz. che si scolo-
rano col Yapore a 107" sarebbero migliori: ma la loro
e,.;attezza cli indicazione è as,;ai cli,.;cutibile.
3 " Buono sarebbe !"orologio controllore cli \Iatthias che clà il momento nel quale si è raggiunto una deter- minata temperatura in un certo punto, ma sgraziata- mente se !"apparecchio è buono ed esatto, e:-so n n è poi nè poco nè tanto economico.
+" Discreto per esattezza e suftìcicntemente econo- mico è il metodo Sticker. o apparecchio al fenantrene Consta di un tubo di 1·etro chiuso alla lampada e con- tenente un po' cli fenantrene, il quale fonde a 98" dopo
ro minuti. Peri> anche esso non è assolL~tamcnte esatto, ed ha l'incoll\·eniente cli c101·er essere rinnon1to ogni ,·olta. 5" Ddle spore di carbonchio e di altre spore resi- stenti, usate di frequente allo copo di controllare ra- zione del Yapore. non ci occuperemo. Certo esse costi- tui,cono un buon mezzo cli controllo. quando sono usate eia persona pratica, colle clon1te norme.
:-\nalogamente possono setTire le nirie leghe fusi- bili delle quali per yero Heymann non parla: e che hanno un certo numero cli incon1·enienti.
6" Bene sen·ono oggidì nella pratica del controllo della stufa. i termometri a contatto. Se ne sono costrutti di tipo di,·erso, e di molti si intrattiene Heym:inn: noi c1 limiteremo a clescri,·ere il termometro a contatto a mercurio cli Lautenschlager che è forse il
(\·ed i ligu ra).
. "i tratta cli un termometro così costruito: nel tubo capillare ~ono rinchiusi lateralmente due fili di platino. uno inferiore a. uno superiore b. mentre in e è posta una piccola re.;istenza cli Yetro. formata eia un pezzetto di ,·etro. Que . .;to pezzo di Yelro permette alla colonna di mercurio cli risalire. ma rompe la colonna quando que . .;ta, diminuita la temperatura, tenta portarsi in basso . .I reo- fori sono allacciati a u;1 circuito con una soneria. Quindi la colonna cli mercurio è di1·isa in due tratti: uno che
normalmente arrin1 tìno a 100". l'altro inferiore che da e 1·a al bulbo. Quest" ultima parte è mobile. mentre la superiore si arresta sempre in c.
Per far funzionare il termometro s1 riuniscono le co- lonne cli mercurio con scosse dall'alto in basso. Indi si scalcia il termometro 111 moclo che !"apice della colonna
Ò.
arn1·1 alla temperatura alla quale si cle,.;idera entri 1n ffiuo::o l"allarme. Poi si raf-
""
fredda il termometro. La co-
!unna superiore si arresta in e e non scende: il tratto infe- riore im·ece scende. si rac- coglie sotto b e interrompe il circolo tra a e b. li ter- mometro è così pronto: lo si collega coi segnali e lo si pone nella stufa. nel punto che si
crede com·enicnte. Ogni qual-
YO ta si riscalda il segnale, suonerà quando la colonna inferi.ore s'innalzerà in c. ossia quando si raggiunga il grado fissato dapprima nella pro,·a cli riscaldamento ciel termo- metro.
In 1·erità J'alìarme s1 ha non appena il mercurio arri,·a in b, e
,.- è
un errore costante corrispondente al tratto b. c.È
facile stabilire il ,·alore del- l'errore (+") e calcolare nella proYa pre!iminare sempre+ gradi in più del Yaloc·e reale desiderato.Con questo appa ·ecc iio è possibile Yeritìcare in og111 punto non solo la temperatura raggiunta. ma osservare per quanto tempo si mantiene questa temperatura.
L"apparecchio. se controllato, funziona bene e rende buoni seffizi. I::sso sostituisce quindi i termografi, assai buoni. ma costosi e delicati, e permette senz'altro. durante la pro,·a. il controllo.
/'' Per ultimo possono sen·ire allo ste:;so scopo delle
• pile termoelettriche. e in realtit sono posti in commercio buoni apparecchi di tal genere, destinati a questo scopo.
\fa Io strumea o pili pratico appare il termometro a contatto di Lautenschlager.
Ci<"l che secondo 1-Ie,·mann importa. è che il controllo sia ripetuto con qualche frequenza. anche per son·egliare il modo cli operare degli operai addetti alle stufe.
Certo se tutte queste nonne sono tenute presenti e insen·nate agli operai. e . e il controllo è esatto e se,·ero, si
a~ ~·a nno ~O:itan tem ente
le migliori garanzie intorno al runzion::imclllo clelle stufe a ,·apore.LEO.