• Non ci sono risultati.

Relazione Tecnica Impianti Elettrici

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Relazione Tecnica Impianti Elettrici"

Copied!
36
0
0

Testo completo

(1)
(2)

pag. 1 di 30

Relazione Tecnica Impianti Elettrici

(3)

pag. 2 di 30

INDICE

1. CARATTERISTICHE GENERALI ... 3

1.1. Oggetto dell’opera ... 3

1.2. Designazione delle opere da eseguire ... 3

1.3. RAPPORTO COMMITTENTE IMPRESA ... 4

2. CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI IMPIANTI ... 4

2.1. Leggi, decreti e norme tecniche. ... 4

2.2. Generalità dei materiali ... 10

2.3. Accettazione dei materiali ... 10

3. RELAZIONE TECNICA ... 11

3.1. Inquadramento dell’intervento ... 11

3.2. Fornitura e rete d’energia. ... 11

3.3. Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (FER) o assimilate... 11

3.4. Quadri elettrici. ... 11

3.5. Conduttori e cavi. ... 12

3.6. Distribuzione dell’energia ... 13

3.7. sistemi di protezione ... 13

3.8. FORZA MOTRICE ... 14

3.9. ILLUMINAZIONE ESTERNA ... 14

3.10. Illuminazione ordinaria ... 14

3.11. Impianto di illuminazione di sicurezza... 16

3.12. Impianto domotico ... 16

3.13. Impianto di rivelazioni automatica fumi ed allarme manuale antincendio... 17

3.14. Impianto di allarme acustico ... 24

3.15. Impianti elettrici al servizio dei sistemi informativi ... 26

3.16. Chiamata dai servizi igienici ad uso disabile. ... 27

3.17. Sgancio di sicurezza ... 27

3.18. Impianto di dispersione verso terra ... 27

3.18.1. Conduttori di protezione ... 28

3.18.2. Collegamenti equipotenziali principali... 28

3.18.3. Collegamenti equipotenziali supplementari ... 28

3.18.4. Collegamenti equipotenziali nei locali medici ... 28

3.19. Protezione dalle scariche atmosferiche ... 29

3.20. Impianti elettrici al servizio degli impianti meccanici ... 29

3.21. Scavi e polifore ... 29

4. ELENCO ELABORATI ... 30

(4)

pag. 3 di 30

1. CARATTERISTICHE GENERALI

1.1. OGGETTO DELL’OPERA

L’opera avrà per oggetto la fornitura e conseguente posa in opera di tutti i materiali e gli apparecchi necessari per la realizzazione degli impianti elettrici ed affini al servizio del nuovo impianto per la pallavolo e la ginnastica ritmica ed nuovo impianto indoor per l'atletica leggera nel centro sportivo Arcoveggio, sito in Via di Corticella 180/A a Bologna.

La forma, le dimensioni e gli elementi costruttivi degli ambienti risultano dai disegni allegati al progetto.

1.2. DESIGNAZIONE DELLE OPERE DA ESEGUIRE

Nell’indire l’appalto, verranno designati gli impianti da eseguire alle condizioni del presente Capitolato, quali la:

• Realizzazioni dei quadri elettrici generali e di zona;

• Realizzazione della distribuzione principale e secondaria alle utenze;

• Realizzazione del sistema di illuminazione ordinaria;

• Realizzazione del sistema di illuminazione di sicurezza;

• Realizzazione del sistema di forza motrice;

• Realizzazione della distribuzione di potenza al servizio degli impianti tecnologici (meccanici);

• Realizzazione degli impianti speciali quali trasmissione dati, fonia, ecc….

• Realizzazione dell’impianto di rivelazioni automatica fumi ed allarme manuale antincendio;

• Realizzazione dell’impianto elettroacustico applicato ai servizi di sicurezza ed emergenza EVAC;

• Realizzazione dell’impianto fotovoltaico installato sul coperto;

• Realizzazione dell’impianto disperdente di terra.

Per le definizioni relative agli elementi costitutivi e funzionali degli impianti elettrici specificati sopra, valgono quelle stabilite dalle vigenti norme CEI.

Definizioni particolari, ove ritenuto necessario e utile, sono espresse, in corrispondenza dei vari impianti, nei rispettivi articoli del presente Capitolato.

(5)

pag. 4 di 30

1.3. RAPPORTO COMMITTENTE IMPRESA

Il documento tecnico che definisce le regole del rapporto tra Committente ed Impresa viene denominato "Condizioni Speciali d'Appalto" e viene allegato al Contratto d’appalto che vi fa riferimento e delinea le specifiche tecniche dei lavori che andranno ad eseguirsi per mezzo del contratto stesso.

Per quanto alla parte di carattere generale e amministrativo che definisce la disciplina contrattuale per quanto attinente e influenzante l’organizzazione dei lavori, la descrizione delle opere da realizzare, i termini di consegna ed ultimazione dei lavori, la disciplina economica dell’esecuzione dei lavori, le condizioni da adottare per varianti dei lavori, i subappalti e le controversie, gli oneri ed obblighi diversi a carico dell’Appaltatore a questi documenti si deve fare integrale riferimento.

Per quanto attinente alla parte prettamente tecnica questa è contenuta negli elaborati tecnici tutti che fanno parte della seguente progettazione specialistica.

2. CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI IMPIANTI

2.1. LEGGI, DECRETI E NORME TECNICHE.

Gli impianti e i componenti devono essere realizzati a regola d’arte, conformemente alle prescrizioni della legge 1°

marzo 1968, n. 186 ed al D.M. n.37 del 22/01/2008; inoltre devono essere osservate tutte le disposizioni del presente progetto e della direzione lavori.

Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione del progetto ed in particolare essere conformi:

- alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei Vigili del Fuoco;

- alle prescrizioni e indicazioni dell’ENEL o dell’Azienda Distributrice dell’energia elettrica;

- alle prescrizioni e indicazioni della TELECOM;

- alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano);

- alle disposizioni dell’ufficio INAIL – ASL del luogo;

- alle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro;

- alle disposizioni UNEL (tabelle unificate);

Nella progettazione si è tenuto conto delle normative e disposizioni di legge vigenti in materia di impiantistica elettrica quali:

NORMA/LEGGE TITOLO

Legge 186/68 Disposizioni concernenti la produzione di materiali,apparecchiature, macchinari installazioni e impianti elettrici ed elettronici

Legge 13/89 Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.

Legge 46/90 Norme per la sicurezza degli impianti

(Rimangono in vigore solo art.8-art.14-art.16)

(6)

pag. 5 di 30 D.M. 23/05/92 Regolamento recante disposizioni di attuazione della legge 28 marzo1991 n.109 in materia di

allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni.

D.M. 18/03/96 Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi.

D.M. 10/03/98 Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro

DPR 462/2001 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

D.P.C.M.

08/07/03 Limiti di esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

Legge Regionale Emilia Romagna 29/09/03 n° 19

Norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico.

Circolare 14096- 12/10/06

Approvazione della circolare esplicativa delle norme in materia di riduzione dell'inquinamento luminoso e di risparmio energetico.

D.Lgs 257- 19/11/07

Attuazione della direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).

D.M. 37 – 22/01/2008

Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.

D. Lgs 81 –

09/04/08 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Delibera di Giunta Regione Emilia Romagna n.156/2008 e n.1366/2011

Atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici.

D.G.R. 20/7/2015,

N. 967 Atto di coordinamento tecnico regionale per la definizione dei requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici.

D.G.R.

24/10/2016, N.

1715

Modifiche all’ "Atto di coordinamento tecnico regionale per la definizione dei requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici” di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 967 del 20 luglio 2015.

DPR 151 del

01/08/2011 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4 -quater , del decreto-legge 31 maggio 2010, n.

78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122

CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici.

CEI 0-10 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici.

(7)

pag. 6 di 30 CEI 0-11 Guida alla gestione in qualità delle misure per la verifica degli impianti elettrici ai fini della

sicurezza.

CEI 0-16 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica.

CEI 11-4/2-13 Linee elettriche aeree con tensione superiore a 1 kV in c.a. Parte 2-13: Aspetti Normativi Nazionali (NNA) per l'Italia (basati sulla EN 50341-1:2012)

CEI 11-4/2-13;V1 Linee elettriche aeree con tensione superiore a 1 kV in c.a. Parte 2-13: Aspetti Normativi Nazionali (NNA) per l'Italia (basati sulla EN 50341-1:2012)

CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo.

CEI 11-17;V1 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione pubblica di energia elettrica - Linee in cavo CEI 11-20 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria.

CEI 11-20;V1 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria CEI 11-20;V2 Allegato C

Prove per la verifica delle funzioni di interfaccia con la rete elettrica per i micro generatori CEI 11-20;V3 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria CEI 11-25 Correnti di cortocircuito nei sistemi trifasi in corrente alternata

Parte 0: Calcolo delle correnti

CEI 11-27 Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua.

CEI 11-37 Guida per l'esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi I,II e III categoria.

CEI 11-48 Esercizio degli impianti elettrici.

CEI 11-64 Installazione ed esercizio degli impianti elettrici di prova CEI 17-45 Apparecchiature a bassa tensione

Parte 5-1: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra - Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando

CEI 17-45;V1 Apparecchiature a bassa tensione

Parte 5-1: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra - Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando

CEI 17-70 Guida all'applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione.

CEI 17-87 Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione - Prescrizioni generali

CEI 17-113 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Regole generali

CEI 17-113;EC1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Regole generali

CEI 17-113;EC2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Regole generali

CEI 17-114 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 2: Quadri di potenza

CEI 17-116 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 3: Quadri di distribuzione destinati ad essere utilizzati da persone comuni (DBO) CEI 17-116;EC1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)

Parte 3: Quadri di distribuzione destinati ad essere utilizzati da persone comuni (DBO) CEI 17-116;EC2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)

Parte 3: Quadri di distribuzione destinati ad essere utilizzati da persone comuni (DBO) CEI 17-117 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa

tensione (quadri BT)

Parte 4: Prescrizioni particolari per quadri per cantiere (ASC)

CEI 17-117;V1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 4: Prescrizioni particolari per quadri per cantiere (ASC)

CEI 17-118 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)

(8)

pag. 7 di 30 Part 6: Condotti a sbarre

CEI 20-27 Cavi per energia e per segnalamento.Sistema di designazione.

CEI 20-27;V1 Cavi per energia e per segnalamento.Sistema di designazione CEI 20-27;V2 Cavi per energia e per segnalamento. Sistema di designazione

CEI 20-65 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico,termoplastico e isolante minerale per tensioni nominali non superiori a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua.Metodi di verifica termica (portata) per cavi raggruppati in fascio contenente conduttori di sezione differente.

CEI 20-91;V1 Cavi elettrici con isolamento e guaina elastomerici senza alogeni non propaganti la fiamma per applicazioni in impianti fotovoltaici

CEI 20-91;V2 Cavi elettrici con isolamento e guaina elastomerici senza alogeni non propaganti la fiamma per applicazioni in impianti fotovoltaici

CEI 23-108 Sistemi di canali e di condotti per installazioni elettriche Parte 2-4: Prescrizioni particolari per colonne e torrette

CEI 23-126

Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare

Parte 2-6: Prescrizioni particolari - Apparecchi di comando non automatici per vigili del fuoco per insegne luminose e apparecchi d'illuminazione per uso interno ed esterno

CEI 46-136 Guida alle norme per la scelta e la posa dei cavi per impianti di comunicazione

CEI 64-8/1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali

CEI 64-8;V1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

CEI 64-8;V2 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

CEI 64-8;V3 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

CEI 64-8;V4 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

CEI 64-8;V5 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

CEI 64-8/2

Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

Parte 2: Definizioni

CEI 64-8/3 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

Parte 3: Caratteristiche generali CEI 64-8/4

Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza

CEI 64-8/5 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici CEI 64-8/6

Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

Parte 6: Verifiche

CEI 64-8/7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua

Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari CEI 64-8/8-1

Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

Parte 8-1: Efficienza energetica degli impianti elettrici

(9)

pag. 8 di 30 CEI 64-12 II

edizione Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario CEI 64-14 II

edizione Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori CEI 64-17 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri

CEI 64-18 Effetti della corrente elettrica attraverso il corpo umano e degli animali domestici Parte 1: Aspetti generali

CEI 64-50

Edilizia ad uso residenziale e terziario

Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri generali

CEI 81-2 Guida per la verifica delle misure di protezione contro i fulmini CEI 81-10/1 Protezione contro i fulmini

Parte 1: Principi generali CEI 81-10/2; EC1 Protezione contro i fulmini Parte 1: Principi generali CEI 81-10/2 Protezione contro i fulmini

Parte 2: Valutazione del rischio CEI 81-10/2; EC1 Protezione contro i fulmini Parte 2: Valutazione del rischio CEI 81-10/3 Protezione contro i fulmini

Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone CEI 81-10/3; EC1 Protezione contro i fulmini Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone CEI 81-10/4 Protezione contro i fulmini

Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture CEI 81-10/4; EC1 Protezione contro i fulmini Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture CEI 81-11 Impianti di protezione contro i fulmini

Segni grafici

CEI 306-6 Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio strutturato Parte 1: Prescrizioni generali

CEI 306-7 Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio - Prove del cablaggio installato CEI 306-7;V1 Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio - Prove del cablaggio installato CEI 306-13 Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio strutturato

Parte 2: Locali per ufficio

CEI 306-14 Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio strutturato Parte 3: Ambienti Industriali

CEI 306-16 Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio strutturato Parte 5: Centri dati

CEI-UNEL 00721 Colori di guaina dei cavi elettrici CEI-UNEL 00722 Identificazione delle anime dei cavi.

CEI-UNEL 35011 Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione.

CEI-UNEL

35011;V1 Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione.

CEI-UNEL

35011;V2 Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione.

CEI-UNEL

35011;V3 Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione.

CEI-UNEL 35012 Contrassegni e classificazione dei cavi in relazione al fuoco.

CEI UNEL 35023 Cavi di energia per tensione nominale U uguale ad 1 kV - Cadute di tensione.

(10)

pag. 9 di 30 CEI-UNEL

35024/1

Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua. Portale di corrente in regime permanente per posa in aria.

CEI UNEL 35024/2

Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.

CEI-UNEL 35026 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa interrata.

CEI-UNEL 35027 Cavi di energia per tensione nominale U da 1 kV a 30 kV

Portate di corrente in regime permanente - Posa in aria ed interrata

CEI-UNEL 35310

Cavi per energia isolati in gomma elastomerica di qualità G17, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e rispondenti al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) Cavi unipolari senza guaina con conduttori flessibili - Tensione nominale Uo/U 450/750 V - Classe di reazione al fuoco: Cca-s1b,d1,a1

CEI-UNEL 35312

Cavi per energia isolati in gomma elastomerica di qualità G18, sotto guaina termoplastica o elastomerica, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e rispondenti al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) Cavi con conduttori flessibili per posa fissa - Tensione nominale Uo/U 0,6/1kV - Classe di reazione al fuoco: B2ca-s1a,d1,a1

CEI-UNEL 35312;V1

Cavi per energia isolati in gomma elastomerica di qualità G18, sotto guaina termoplastica o elastomerica, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e rispondenti al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) Cavi con conduttori flessibili per posa fissa - Tensione nominale Uo/U 0,6/1kV - Classe di reazione al fuoco: B2ca-s1a,d1,a1

CEI-UNEL 35314

Cavi per energia isolati in gomma elastomerica di qualità G18, sotto guaina termoplastica o elastomerica, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e rispondenti al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) Cavi con conduttori rigidi per posa fissa - Tensione nominale Uo/U 0,6/1kV - Classe di reazione al fuoco: B2ca-s1a,d1,a1

CEI-UNEL 35316

Cavi per comando e segnalamento isolati in gomma elastomerica di qualità G18, sotto guaina termoplastica o elastomerica, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e rispondenti al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) Cavi multipolari flessibili per posa fissa - Tensione nominale Uo/U 0,6/1kV - Classe di reazione al fuoco: B2ca-s1a,d1,a1

CEI-UNEL 35752 Cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di alogeni. Cavi unipolari senza guaina con conduttori flessibili. Tensione nominale U0/U: 450/750 V CEI UNEL 35753 Cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di alogeni - Cavi unipolari senza guaina con conduttori rigidi. Tensione nominale U0/U: 450/750 V CEI EN 60059 Correnti nominali IEC.

UNI EN 12464-1 Luce e illuminazione. Illuminazione dei posti lavoro.

Parte 1:Posti di lavoro interni.

UNI EN 1838 Applicazione dell'illuminotecnica. Illuminazione di emergenza.

UNI 11222 Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici – Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo

UNI 11292 Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio. Caratteristiche costruttive e funzionali

UNI EN 12193 Luce e illuminazione - Illuminazione sportiva NORME CONI PER L'IMPIANTISTICA SPORTIVA

Approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale del CONI n. 1379 del 25 giugno 2008

(11)

pag. 10 di 30

2.2. GENERALITÀ DEI MATERIALI

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità a cui possono essere esposti durante l'esercizio.

Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere rispondenti alle relative norme CEI e tabelle di unificazione CEI-UNEL, ove queste esistono.

La Committente indicherà preventivamente eventuali prove da eseguirsi in fabbrica o presso laboratori specializzati da precisarsi, su materiali da impiegarsi negli impianti oggetto dell'appalto.

Le spese inerenti a tali prove non faranno carico alla Committente, la quale si assumerà le sole spese per fare eventualmente assistere alle prove propri incaricati.

Per i materiali la cui provenienza, prescritta dalle condizioni del Capitolato Speciale, potranno pure essere richiesti i campioni, sempre che siano materiali di normale produzione.

È raccomandata nella scelta dei materiali la preferenza ai prodotti nazionali.

Tutti gli apparecchi devono riportare dati di targa ed eventuali indicazioni d'uso utilizzando la simbologia del CEI e la lingua italiana.

Non saranno in genere richieste prove per i materiali contrassegnati con il MARCHIO ITALIANO DI QUALITA' (IMQ) o equivalenti, ai sensi della Legge n.791 dell'Ottobre 1977.

2.3. ACCETTAZIONE DEI MATERIALI

I materiali dei quali sono stati richiesti i campioni non potranno essere posti in opera che dopo l'accettazione da parte della Committente.

Le parti si accorderanno per l'adozione, per i prezzi e per la consegna, qualora nel corso dei lavori si dovessero usare materiali non contemplati nel contratto.

La presentazione di campioni non esime la Ditta Aggiudicataria dall'obbligo di sostituire quei materiali che, pur essendo conformi ai campioni, non fossero corrispondenti alle prescrizioni del presente Capitolato Speciale.

La Ditta Esecutrice non dovrà porre in opera materiali rifiutati dalla Committente, provvedendo quindi ad allontanarli dal cantiere.

(12)

pag. 11 di 30

3. RELAZIONE TECNICA

3.1. INQUADRAMENTO DELL’INTERVENTO

L’opera avrà per oggetto la fornitura e conseguente posa in opera di tutti i materiali e gli apparecchi necessari per la realizzazione degli impianti elettrici ed affini al servizio del nuovo impianto per la pallavolo e la ginnastica ritmica ed nuovo impianto indoor per l'atletica leggera nel centro sportivo Arcoveggio, sito in Via di Corticella 180/A a Bologna.

La forma, le dimensioni e gli elementi costruttivi degli ambienti risultano dai disegni allegati al progetto.

3.2. FORNITURA E RETE D’ENERGIA.

Le forniture di energia elettrica oggetto del presente appalto saranno seguenti:

• N°1 fornitura in bassa tensione (3F+N - 400V con distribuzione TT) con potenza contrattuale pari a 60kW al servizio dell’impianto fotovoltaico.

• N°1 fornitura in bassa tensione (3F+N - 400V con distribuzione TT) con potenza contrattuale pari a massimo 100kW al servizio dell’utenza palestra.

A valle dei contatori di energia verranno installati i quadri elettrici contatori che contengono il dispositivo generale dell’impianto costituito da un interruttore magneto termico differenziale con bobina di sgancio.

Il posizionamento dei gruppi di misura e dei quadri contatori, come da progetto allegato, avverrà all’interno di box in vetroresina posati a terra da realizzare in prossimità della pubblica Via dell’Arcoveggio.

3.3. UTILIZZO DI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI (FER) O ASSIMILATE

Al fine di ottemperare a quanto previsto dalla Delibera della Giunta Regionale 24 Luglio 2015 n.184 “Approvazione dell’atto di coordinamento tecnico regionale per la definizione dei requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici (artt. 25 e 25-bis L.R. 26/2004 e s.m.)” con particolare riferimento a quanto disposto all’allegato 2/sezione B/punto B.7.2., si è prevista l’adozione di un sistema di pannelli fotovoltaici, installati sulla copertura dello stabile, con una potenza di picco installata pari a 58,8 kWp.

I sistemi saranno collegati in parallelo alla rete di distribuzione ENEL tramite l’interposizione di un contatore di energia elettrica bidirezionale.

La potenza elettrica, erogata dal sistema in oggetto, sarà interamente ceduta all’ente distruttore secondo i criteri attualmente applicabili ai sistemi fotovoltaici ed in particolare secondo il regime di “RITIRO DEDICATO”.

Per maggiori dettagli si rimanda alla relazione tecnica specifica.

3.4. QUADRI ELETTRICI.

L’insieme di ciascun singolo quadro dovrà essere realizzato conformemente alle norme CEI 17-113, 17-114, 17-116 e CEI 23-51, utilizzando apparecchiature conformi alle vigenti normative ed allegando, al momento della consegna, il verbale di collaudo con l’elenco delle prove effettuate.

Dovrà essere garantito un grado di protezione esterno pari ad almeno IP3/4X e IPXXB per le parti attive all’interno, al fine di salvaguardare la protezione dai contatti diretti in caso di interventi per manutenzione.

(13)

pag. 12 di 30

E’ assolutamente prioritario per la stazione appaltante poter disporre di quadri elettrici che in caso di manutenzione o di intervento elettrico, garantiscano una facile operatività in totale sicurezza per l’operatore anche sotto tensione.

Si dovrà prevedere la possibilità di ampliamenti futuri, lasciando disponibile uno spazio non inferiore al 30% dello spazio totale.

Ciascun quadro dovrà essere dotato di sufficienti indicazioni in modo che sia sempre facile individuare a quale elemento del circuito si riferiscono i dispositivi del quadro stesso.

Pertanto, sia gli apparecchi montati sul fronte, sia quelli montati all’interno, dovranno essere tutti contrassegnati da targhette indicatrici.

Per quanto concerne i conduttori, questi saranno attestati ad una morsettiera interna e, al fine di renderne agevole l’identificazione, ognuno sarà contraddistinto da idonea numerazione di identificazione.

Tutti i quadri saranno completati con scaricatori di sovratensione di tipo I/II, installati in corrispondenza delle linee in ingresso.

I quadri elettrici troveranno posto in locali dedicati (non accessibili al pubblico), ventilati e aventi grado di resistenza al fuoco appropriata.

Il dimensionamento della carpenteria, la verifica delle sovratemperature e delle sollecitazioni meccaniche di corto circuito saranno completamente a cura del costruttore del quadro, nel rispetto degli schemi e del progetto in generale.

In quadri elettrici in oggetto sono i seguenti:

• QE1 quadro elettrico contatore palestra

• QE2 quadro elettrico generale palestra

• QE3 quadro elettrico locale impianti meccanici

• QE4 quadro elettrico pista atletica

• QEC-PHV quadro elettrico contatore impianto fotovoltaico

• QEG-PHV quadro elettrico generale impianto fotovoltaico

3.5. CONDUTTORI E CAVI.

I cavi utilizzati per gli impianti di energia dovranno essere conformi ai requisiti previsti dalla Normativa Europea Regolamento UE 305/2011 - Prodotti da Costruzione CPR, ed impiegati come segue (CEI UNEL 35016 pubblicata dal CEI CT 20 in data 01/09/2016):

• I cavi unipolari e multipolari con isolamento doppio dovranno essere del tipo FG16(O)R16 0.6/1 kV (distribuzione principale ed interrata) Euroclasse: Cca - s3, d1, a3.

• I cavi con semplice isolamento dovranno essere invece del tipo FS17 450/750 V (distribuzione incassata, cablaggi interni dei quadri elettrici) Euroclasse: Cca - s3, d1, a3.

I cavi suddetti saranno rispondenti alle norme CEI 20-35, 20-22 III, 20-37, 20-38.

La sezione dei cavi è stata calcolata per avere una caduta di tensione ed un coordinamento secondo le vigenti Norme CEI. Le sezioni delle singole linee saranno come da schema elettrico allegato e comunque non saranno mai inferiori a 1,5 mm2.

I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti saranno contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare i conduttori di neutro e protezione saranno contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, risulteranno contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio e marrone.

Per quanto ai cavi che realizzano la distribuzione dei servizi di sicurezza (sistemi di sgancio energia elettrica, ecc…) questi dovranno essere del tipo resistente al fuoco con sigla FTG18OM16 0,6/1 kV e conformi alle norme CEI 20-45, EN 50200 PH120, EN 50265.

(14)

pag. 13 di 30

3.6. DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA

La distribuzione principale e secondaria dell’energia e dei vari sistemi di impianti speciali, sarà realizzata tramite la posa di condutture in esecuzione interrata e/o da esterno ed incasso.

La distribuzione si organizzerà secondo la seguente architettura:

• Canalizzazioni al servizio delle reti di Energia (230/400V);

• Canalizzazioni al servizio dei Sistemi Speciali e di cablaggio strutturato;

Le condutture così realizzate saranno completamente indipendenti e separate le une dalle altre ottenendo delle vie cavo esclusive per ogni sistema. Per la distribuzione principale si utilizzeranno passerelle asolate con e senza il coperchio. I tratti verticali saranno sempre provvisti di coperchio. Alcuni tratti, ove sarà impossibile realizzare passerelle distinte, si potrà impiegare un’unica canalizzazione in cui il settore energia e quello degli speciali, saranno divisi da un setto.

Gli staffaggi dovranno essere del tipo antisismico e dovranno seguire i dettami normativi relativi al decreto MIT del 17 gennaio 2018 (NTC 2018).

La distribuzione secondaria dell’impianto avrà origine dalle varie scatole di derivazione primarie da dislocare nell’ambito delle singole zone dell’edificio. La loro posizione sarà definita in corso d’opera in accordo con la committenza e la direzione lavori.

I collegamenti saranno effettuati esclusivamente entro scatole di derivazione.

Le scatole di derivazione dovranno rispettare rigorosamente la suddivisione delle utenze sopra riportate.

Ciascun punto presa o di comando per le accensioni farà capo direttamente alle varie scatole di distribuzione predisposte nei vari ambienti; non è ammessa la distribuzione in entra/esci tra le varie scatole portafrutto e tanto meno è consentita la realizzazione di connessioni all’interno delle suddette scatole. I frutti saranno montati nelle scatole incassate secondo le quantità riportate sulle tavole specifiche allegate.

I cavi impiegati per la distribuzione secondaria potranno essere con o senza guaina, in funzione del tipo di posa. Sopra ai controsoffitti o sotto ai pavimenti galleggianti sono ammessi cavi con guaina senza tubazione protettiva, qualora si possano escludere danneggiamenti e se fissati alla struttura; non è ammessa la posa diretta sul controsoffitto.

Ove previsto, l’impianto elettrico sarà in esecuzione incassata nella muratura o in pareti di cartongesso con grado di protezione IP4X.

3.7. SISTEMI DI PROTEZIONE

Protezione contro il sovraccarico

Per evitare che la temperatura dei cavi superi il valore ammissibile, le correnti del sistema cavo-apparecchio di protezione, sono state determinate in modo tale da essere tra loro nei seguenti rapporti dimensionali:

• La corrente nominale In dell'apparecchio non deve essere inferiore alla corrente di impiego Ib;

• La corrente nominale In dell'apparecchio non deve superare la portata massima in regime permanente Iz del conduttore;

• Quando la linea è sovraccarica del 45%, cioè quando si ha una sovracorrente pari a 1,45 volte la portata Iz, l'interruttore deve intervenire entro un'ora.

Protezione contro i contatti diretti ed indiretti

La protezione contro i contatti diretti sarà effettuata tramite barriere od involucri chiusi sui conduttori e comunque su tutte le parti attive, onde evitare il contatto accidentale con parti in tensione; mentre la protezione contro i contatti indiretti sarà ad interruzione automatica dell’alimentazione mediante interruttori differenziali coordinati con l’impianto di terra.

(15)

pag. 14 di 30

3.8. FORZA MOTRICE

Nel blocco spogliatoio saranno previste prese di energia del tipo UNEL P40 2P+T 10/6A con interruttore magnetotermico di protezione dedicato e nella reception/zona ristoro gruppi prese al servizio di distributori di bevande e cibo e postazione PC per l’accoglienza. Nella zona palestra e pista atletica indoor saranno previste alcune prese di tipo IEC con fusibile di protezione installate in posizione protetta a fianco delle colonne, inoltre solo in palestra saranno installate alcune torrette portapparecchi incassate a pavimento al servizio dell’’ipotetica postazione giudici.

Le prese a spina saranno dotate di alveoli completamente protetti mediante un apposito diaframma mobile, che renderà impossibile il contatto accidentale anche impiegando oggetti filiformi, a norme CEI 23-5 e 23-16.

In caso di manutenzioni non si potrà accedere alle apparecchiature in tensione se non dopo aver sezionato il circuito ovvero dopo aver asportato gli schermi di protezione mediante apposito attrezzo.

Gli shed della zona palestra saranno di tipo motorizzato ed alimentati elettricamente tramite tubazioni in ferro zincato e conduttori in derivazione dalla passerella installata in quota. Il loro azionamento avverrà tramite comandi connessi al sistema di supervisione.

3.9. ILLUMINAZIONE ESTERNA

L’illuminazione delle aree esterne dovrà essere realizzata in conformità alle vigenti normative con particolare riferimento alla L.R. Emilia Romagna 29-09-2003 n°19: “Norma in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico” ed alla sua DGR 1732 del 12/09/2015 "Terza direttiva per l’applicazione dell’art.2 della LR.

19/2003 recante le norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico”.

In base alla direttiva Regionale (Emilia Romagna) n. 1732 del 12/11/2015 in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso di seguito si elencano i parametri dell’impianto per l’illuminazione esterna:

• Apparecchi con ottica cut-off (vedi scheda apparecchio allegata);

• CCT = 3000 °K;

• Indice IPEA apparecchi (vedi scheda di calcolo allegata);

• Indice IPEI impianti (vedi scheda di calcolo allegata);

• Impianto dotato di interruttore orario astronomico.

3.10. ILLUMINAZIONE ORDINARIA

L’impianto di illuminazione sarà realizzato con particolare cura secondo i disposti normativi vigenti in materia.

In particolare, nelle aree caratterizzate da dimensioni considerevoli (> 100 m2), saranno previsti più circuiti indipendenti in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell’intero sistema di illuminazione.

Gli apparecchi illuminanti saranno fissati in modo sicuro, protetti da urti od altre azioni meccaniche.

Tutti i corpi saranno idonei all’ambiente di installazione e saranno in possesso delle caratteristiche minime previste dalla vigente legislazione. In particolare le lampade saranno installate fuori dalla portata di mano delle persone (> 2,5 mt dal pavimento).

(16)

pag. 15 di 30 Si dovranno adottare le seguenti prescrizioni al servizio dell’impianto di illuminazione ordinaria:

• Apparecchi illuminanti ad alta efficienza luminosa in rapporto alla potenza elettrica assorbita dagli stessi apparecchi illuminanti (sorgenti di emissione a LED).

• Per quanto alla palestra si dovranno installare degli apparecchi illuminanti a LED completi di alimentatore dimmerabile DALI.

Gli apparecchi illuminanti e le performance illuminotecniche raggiunte nei vari ambienti di lavoro saranno conformi alle prescrizioni delle Norme UNI EN 12464-1, normativa CONI 1379 del 25/06/2008, norma UNI EN 12193.

Si riporta di seguito estratto dalla normativa:

(17)

pag. 16 di 30

3.11. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA

Al mancare della tensione di rete, oppure in caso di guasto sul circuito di illuminazione ordinario, dovrà comunque essere assicurato un livello di illuminamento tale da garantire l’evacuazione delle zone da parte degli occupanti. In condizioni di emergenza, l’illuminazione delle vie di esodo ha lo scopo di consentire alle persone presenti di identificare chiaramente un luogo sicuro.

Sarà inoltre particolarmente importante illuminare tutti i punti critici del percorso come i dislivelli, gli eventuali ostacoli, i cambiamenti di direzione, ecc.

In ogni caso per garantire una sufficiente uniformità, il rapporto tra illuminamento massimo e minimo sulla linea mediana non deve essere maggiore di 40. L’uniformità di illuminamento permette l’evitarsi di fenomeni quali aloni di luce che complicano l’individuazione delle vie di esodo

A tale scopo ogni zona sarà dotata di illuminazione di sicurezza con attivazione automatica in meno di 0.5 sec.

Come previsto dal Decreto Ministeriale 18 marzo 1996 (GU n.085 Suppl.Ord. del 11.4.96) concernente “Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi”) l'impianto di illuminazione di sicurezza prevede un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad 1 m di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita.

La protezione contro i contatti indiretti per le plafoniere sarà garantita da condutture ed apparecchi di classe seconda oppure tramite protezione differenziale.

Dovrà essere previsto un impianto di illuminazione di sicurezza tale da assicurare un livello minimo di illuminamento, ad un metro di altezza dal piano di calpestio, non inferiore a 5 lux per la durata di 60 minuti secondo quanto riportato nella delibera CONI n.1379 del 25/06/2008.

In particolare si dovranno utilizzare apparecchi dotati di sorgente luminosa a LED in versione SE in esecuzione ad incasso/plafone/parete e grado di protezione non inferiore ad IP40/65; inoltre si dovranno utilizzare delle plafoniere in esecuzione SA complete di pittogramma in grado di indicare i percorsi di fuga.

3.12. IMPIANTO DOMOTICO

Tutti i dispositivi del sistema utilizzano la stessa tecnologia impiantistica, basata sulla tecnica a Bus digitale che consente di generare sinergie tra i vari dispositivi secondo le scelte e le esigenze del cliente/gestore.

Tale soluzione permette in qualsiasi momento, modifiche e personalizzazioni dell’impianto in termini di funzionalità e di controllo, mediante una semplice programmazione e senza la necessità di eseguire opere murarie.

I moduli utilizzati sono del tipo intelligente ovvero che mantengono al loro interno le relative programmazioni di funzione, in caso di momentaneo black-out attraverso il modulo “memoria” non andranno perse le programmazioni ed al ritorno della tensione di rete gli attuatori ritorneranno all’ultimo stato impostato.

La programmazione dell’impianto potrà avvenire o tramite interfaccia con software PC oppure in maniera virtuale.

L’impianto domotico potrà essere gestito in 2 modi:

• Locale tramite azione sui singoli comandi;

• Remoto tramite portale internet e/o applicazioni per smartphone.

(18)

pag. 17 di 30 L’impianto sarà dotato principalmente dai seguenti moduli:

• Alimentatori

• Programmatore scenari

• Attuatori on/off

• Attuatori apri/chiudi per shed motorizzati

• Comandi in loco

• Web-server

L’impianto domotico gestirà/interagirà i seguenti impianti:

• Illuminazione

• Shed motorizzati

3.13. IMPIANTO DI RIVELAZIONI AUTOMATICA FUMI ED ALLARME MANUALE ANTINCENDIO

Il fabbricato oggetto dell’intervento dovrà essere dotato di un sistema di rivelazione automatica e del relativo sistema di attivazione manuale antincendio.

Il sistema di rilevazione incendi è stato progettato e sarà realizzato in conformità con la normativa Italiana vigente UNI9795 edizione Gennaio 2013.

Tutti gli apparati utilizzati saranno conformi alla Normativa Europea EN54 alla quale la normativa UNI 9795 fa riferimento.

Per la progettazione, l’installazione, il collaudo e la manutenzione degli impianti di rivelazione automatica degli incendi si fa quindi di fatto riferimento alla Norma UNI 9795 dal titolo "Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale d’incendio".

Altre normative di riferimento:

• UNI11224 Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi;

• UNI EN 54/1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Introduzione;

• UNI EN 54/2 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Centrale di controllo e segnalazione;

• UNI EN 54/3 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Dispositivi sonori di allarme antincendio;

• UNI EN 54/4 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Apparecchiatura di alimentazione;

• UNI EN 54/5 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Rivelatori di calore - Rivelatori puntiformi;

• UNI EN 54/7 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Rivelatori puntiformi di fumo - rivelatori funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce della ionizzazione;

• UNI EN 54/10 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Rivelatori di fiamma – Rivelatori puntiformi;

• UNI EN 54/11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Punti di allarme manuali;

• UNI EN 54/12 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Rivelatori di fumo – Rivelatori lineari;

• UNI EN 54/17 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Isolatori di corto circuito;

• UNI EN 54/20 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Rivelatori di fumo ad aspirazione;

• UNI EN 54/21 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Apparecchiature di trasmissione allarme e di segnalazione remota di guasto e avvertimento;

• UNI EN 54/23 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Dispositivi visuali di allarme incendio;

• UNI EN 54/25 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Componenti che utilizzano collegamenti radio;

• CEI 20-22 II prova dei cavi non propaganti l’incendio;

• CEI 20-35 prova di non propagazione della fiamma sui cavi elettrici;

• CEI 20-37 I prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici.

• CEI 20-38 resistenza al fuoco dei cavi.

• CEI 20-45 resistenza al fuoco dei cavi.

(19)

pag. 18 di 30 Il sistema centralizzato di rivelazione gestirà tutti gli elementi (rivelatori, pulsanti, etc..).

La progettazione del sistema di protezione antincendio comprenderà, a sviluppo completato, gli impianti di rivelazione automatica di incendio, l’eventuale integrazione con gli impianti tecnologici (perlomeno per gli impianti il cui controllo permette di aumentare il livello di sicurezza), l’integrazione con i piani di esodo per il personale e la conseguente identificazione dei provvedimenti e delle procedure atte ad ottimizzare la gestione del sistema.

Nel caso specifico trattandosi di un impianto di rivelazione d’incendio ad indirizzamento, ogni rivelatore è definito come unità a se stante e pertanto la sua localizzazione è immediata. I rivelatori sono stati riuniti in gruppi logici in modo da permettere, attraverso la centrale di controllo e segnalazione, le interazioni con il sistema di trattamento dell’aria e le serrande tagliafuoco, ecc.. Sulla stessa linea di rivelazione sono previsti anche i pulsanti manuali di segnalazione, questo perché gli stessi sono del tipo ad indirizzamento e quindi univocamente identificabili dalle centrali di controllo e segnalazione.

L’intervento in oggetto prevede quindi essenzialmente:

• Realizzazione di sistema di rilevazione puntiforme delle aree;

• Realizzazione di sistema di rilevazione tramite barriere lineari delle aree;

• Installazione di pulsanti di avvisazione manuale

• Installazione di segnalazioni di allarme di tipo ottico EN 54-23;

• Installazione di moduli di comando ed indirizzo I/O;

• Installazione di alimentatori per la bassa tensione;

• Interfacciamento con il sistema EVAC di audio di sicurezza;

CENTRALE

La centrale di controllo e segnalazione deve essere conforme alla UNI EN 54-2. Ad essa fanno capo tutti i dispositivi previsti dalla UNI EN 54-1.

La scelta della centrale deve essere eseguita in modo che questa risulti compatibile con tutti i dispositivi installati e in grado di espletare le eventuali funzioni supplementari a essa richieste (per esempio: comando di trasmissione di allarmi a distanza, comando di attivazione di impianti di spegnimento d’incendio, ecc.).

In tale scelta si deve inoltre verificare che le condizioni ambientali in cui viene installata la centrale siano compatibili con le sue caratteristiche costruttive.

Nella centrale devono essere identificati separatamente i segnali provenienti dai punti manuali di allarme rispetto a quelli automatici

La centrale deve essere installata in modo tale che tutte le apparecchiature di cui è composta siano facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione, comprese le sostituzioni. Dette operazioni devono poter essere eseguite in loco.

RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO

Tutti i rivelatori saranno dotati di unità intelligenti per il confronto tramite algoritmi dei segnali forniti dal sensore in modo da garantire una rivelazione rapida ed affidabile e saranno conformi e approvati secondo le norme EN54-7.

La quantità e la posizione è stata determinata in funzione delle caratteristiche e della superficie di ogni singolo locale tenendo come particolare riferimento il capitolo 5.4.3 della normativa vigente (UNI9795-2013):

(20)

pag. 19 di 30

Dove per raggio di copertura si intende la distanza massima in aria libera senza ostacoli che può esserci fra un qualsiasi punto del locale, soffitto e/o sovrastruttura sorvegliato e il rivelatore più vicino. Nel caso di soffitti inclinati tale distanza viene riferita al piano orizzontale.

L’altezza di installazione dei rivelatori risulta sempre inferiore ai metri 12.

La distanza tra i rivelatori e le pareti del locale sorvegliato non deve essere minore di 0,5 m, a meno che siano installati in corridoi, cunicoli, condotti tecnici o comunque ambienti aventi larghezza minore di 1 m. Parimenti devono esserci almeno 0,5 m tra i rivelatori e la superficie laterale di correnti o travi, posti al disotto del soffitto, oppure di elementi sospesi (per esempio: condotti di ventilazione, cortine, ecc.), se lo spazio compreso tra il soffitto e la parte superiore di tali elementi o strutture è minore di 15 cm.

(21)

pag. 20 di 30

Nei controsoffitti non ventilati di ambienti con parametri ambientali non legati a processi produttivi, quando questi devono essere protetti, il numero dei rivelatori deve essere calcolato applicando un raggio di copertura massimo R = 4,5 m

I rivelatori puntiformi di fumo e calore saranno installati su di una base comune tale che essi potranno essere prontamente scambiati in caso di necessità e saranno dotati di un meccanismo di blocco tale da prevenire rimozioni non autorizzate.

In caso di sostituzione di un rivelatore con un altro di tipo diverso, verrà dato un messaggio di avvertimento pertanto la rimozione di un rivelatore non comporterà la perdita funzionale di alcun altro dispositivo.

Le linee di rivelazione saranno stese senza derivazioni, raccordi o spezzoni e il sistema potrà accettare i cablaggi per dare un miglior livello di flessibilità per tutta la vita del sistema.

I rivelatori dovranno essere progettati per avere un'alta tolleranza alla polvere, allo sporco, alle fluttuazioni di temperatura e alle correnti d'aria e saranno dotati di:

- led per le segnalazioni delle condizioni di allarme e guasto oltre a una uscita elettronica per il collegamento di una segnalazione remota a basso assorbimento;

(22)

pag. 21 di 30

- camera ottica ispezionabile e pulibile localmente senza l’ausilio di attrezzature particolari e senza necessità di ricalibratura

RIVELATORI PUNTIFORMI DI CALORE

I rivelatori puntiformi di calore devono essere conformi alla UNI EN 54-5

La temperatura di intervento dell’elemento statico dei rivelatori puntiformi di calore deve essere maggiore della più alta temperatura ambiente raggiungibile nelle loro vicinanze.

Dove per raggio di copertura si intende la distanza massima in aria libera senza ostacoli che può esserci fra un qualsiasi punto del locale, soffitto e/o sovrastruttura sorvegliato e il rivelatore più vicino. Nel caso di soffitti inclinati tale distanza viene riferita al piano orizzontale.

I rivelatori puntiformi di fumo e calore saranno installati su di una base comune tale che essi potranno essere prontamente scambiati in caso di necessità e saranno dotati di un meccanismo di blocco tale da prevenire rimozioni non autorizzate.

In caso di sostituzione di un rivelatore con un altro di tipo diverso, verrà dato un messaggio di avvertimento pertanto la rimozione di un rivelatore non comporterà la perdita funzionale di alcun altro dispositivo.

Le linee di rivelazione saranno stese senza derivazioni, raccordi o spezzoni e il sistema potrà accettare i cablaggi per dare un miglior livello di flessibilità per tutta la vita del sistema.

(23)

pag. 22 di 30 RIVELATORI OTTICI LINEARI DI FUMO

I rivelatori ottici lineari di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54-12

Per rivelatore ottico lineare di fumo si intende un dispositivo di rivelazione incendio che utilizza l’attenuazione e/o la modulazione di uno o più raggi ottici. Il rivelatore consiste di almeno un trasmettitore ed un ricevitore o anche un complesso trasmittente/ricevente ed uno o più riflettori ottici

La barriera, all’interno dello stesso contenitore, dispone di un trasmettitore e di un ricevitore i quali interagiscono tramite il riflettore prismatico. Per un semplice allineamento la barriera dispone di un puntatore laser che permette di allineare perfettamente il TX-RX sul Riflettore prismatico.

I rivelatori dovranno essere progettati per avere un'alta tolleranza alla polvere, allo sporco, alle fluttuazioni di temperatura e alle correnti d'aria.

RIPETITORE OTTICO DI ALLARME

Se i rivelatori non sono direttamente visibili (per esempio: rivelatori sopra il controsoffitto, nei canali di condizionamento, all’interno dei macchinari, ecc.), si deve prevedere una segnalazione luminosa in posizione visibile in modo che possa immediatamente essere individuato il punto da cui proviene l’eventuale allarme.

Il ripetitore ottico è alimentato direttamente dal sensore e serve ad una rapida localizzazione del rivelatore in stato di allarme.

SISTEMI FISSI DI SEGNALAZIONE MANUALE D'INCENDIO

I punti di segnalazione manuale devono essere conformi alla UNI EN 54-11 e devono essere installati in posizione chiaramente visibile e facilmente accessibile, a un’altezza compresa fra 1 m e 1,6 m.

In ciascuna zona deve essere installato un numero di pulsanti di segnalazione manuale tale che almeno uno di essi possa essere raggiunto da ogni parte della zona stessa con un percorso non maggiore di 30 m per attività con rischio di incendio basso e medio e di 15 m nel caso di ambienti a rischio di incendio elevato.

In ogni caso i punti di segnalazione manuale devono essere almeno due. Alcuni dei punti di segnalazione manuale previsti devono essere installati lungo le vie di esodo. In ogni caso i pulsanti di segnalazione manuale devono essere posizionati in prossimità di tutte le uscite di sicurezza.

I punti di segnalazione manuale devono essere protetti contro l’azionamento accidentale, i danni meccanici e la corrosione.

In caso di azionamento, deve essere possibile individuare sul posto il punto di segnalazione manuale azionato.

Ciascun punto di segnalazione manuale deve essere indicato con apposito cartello (UNI EN ISO 7010).

DISPOSITIVI DI ALLARME LUMINOSI

I dispositivi ottici devono essere conformi alla UNI EN54-3 e EN54-23.

Le segnalazioni acustiche (EVAC) devono essere affiancate o sostituite da segnalazioni ottiche nei seguenti casi:

- in ambienti in cui il livello di rumore è superiore a 95 dB(A);

- in ambienti in cui gli occupanti utilizzano protezioni acustiche individuali o possiedano disabilità dell’udito;

- persone utilizzanti dispositivi quali audio Guide (per esempio nei musei)

- in installazioni dove le segnalazioni acustiche siano controindicate o non efficaci;

- in edifici in cui il segnale acustico interessi solo un limitato numero di occupanti.

Le segnalazioni visive dei dispositivi di allarme incendio devono essere chiaramente riconoscibili come tali e non confuse con altre.

(24)

pag. 23 di 30 FERMI ELETTROMAGNETICI

Fermi elettromagnetici per porte tagliafuoco certificati secondo le norme EN1155. Forza di ritenuta di 50Kg I fermi sono dotati di supporto in plastica rinforzata vetro di colore nero e forniti con snodo a regolazione rapida.

Per quanto alla logica di programmazione del sistema si farà riferimento alla vigente normativa ed alle disposizioni del Piano di Emergenza e di Evacuazione Aziendale. In particolare però si dovranno realizzare le seguenti funzioni macro:

• Attivazione del sistema di allarme di evacuazione audio interno delle sale a seguito di rivelazione incendio;

• Attivazione dei segnalatori ottici di allarme antincendio anche a seguito di entrata in funzione del sistema di allarme di evacuazione audio;

Di seguito risultano riportate alcune generalità sulle modalità di installazione del sistema:

La sezione minima di ogni conduttore di alimentazione dei componenti (rivelatori, punti manuali,ecc.) deve essere di 1,5 mm2.

I cavi utilizzati nel sistema rivelazione incendio devono essere resistenti al fuoco per almeno 30 min, a bassa emissione di fumo e zero alogeni o comunque protetti per tale periodo.

Nei casi in cui venga utilizzato un sistema di connessione ad anello chiuso (così come previsto nel presente progetto), il percorso dei cavi deve essere realizzato in modo tale che possa essere danneggiato un solo ramo dell’anello.

Pertanto per uno stesso anello il percorso cavi in uscita dalla centrale deve essere differenziato rispetto al percorso di ritorno in modo tale che il danneggiamento (per esempio fuoco) di uno dei due rami non coinvolga anche l’altro ramo.

I cavi, se posati insieme ad altri conduttori non facenti parte del sistema, devono essere riconoscibili almeno in corrispondenza dei punti ispezionabili.

Devono essere adottate particolari protezioni nel caso in cui le interconnessioni si trovino in ambienti umidi o in presenza di vapori o gas infiammabili o esplosivi.

Le linee di interconnessioni, per quanto possibile, devono correre all’interno di ambienti sorvegliati da sistemi di rivelazione di incendio. Esse devono comunque essere installate e protette in modo da ridurre al minimo il loro danneggiamento in caso di incendio.

Non sono ammesse linee volanti.

(25)

pag. 24 di 30

3.14. IMPIANTO DI ALLARME ACUSTICO

Il fabbricato oggetto dell’intervento dovrà essere dotato di un sistema di diffusione sonora per la sonorizzazione degli ambienti che assolva inoltre alla funzione di impianto di allarme vocale per scopi di emergenza.

Per tale ultima funzione, il sistema è stato progettato e sarà realizzato in conformità con la normativa Italiana.

Tutti gli apparati utilizzati saranno conformi alla Normativa Europea EN54 alla quale si fa riferimento.

Per la progettazione, l’installazione, il collaudo e la manutenzione dell’impianto in oggetto si farà riferimento alle seguenti normative:

• UNI EN 54/16 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Apparecchiature di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocali;

• UNI EN 54/24 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Componenti di sistemi di allarme vocale - Altoparlanti;

• UNI ISO 7240-16 Progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi di allarme vocale per scopi di emergenza;

• UNI 9795 - Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio, per quanto alle parti di pertinenza;

• CEI 20-22 II prova dei cavi non propaganti l’incendio;

• CEI 20-35 prova di non propagazione della fiamma sui cavi elettrici;

• CEI 20-37 I prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici;

• CEI 20-38 resistenza al fuoco dei cavi;

• CEI 20-45 resistenza al fuoco dei cavi.

L’intervento in oggetto prevede quindi essenzialmente:

• Installazione apparecchiature centrali EVAC;

• Installazione di base microfonica di emergenza;

• Installazione degli altoparlanti in campo EN 54-24;

• Interfacciamento con il sistema di rivelazione fumi;

Per quanto alla logica di programmazione del sistema si farà riferimento alla vigente normativa ed alle disposizioni del Piano di Emergenza e di Evacuazione Aziendale. In particolare però si dovranno realizzare le seguenti funzioni macro:

• Attivazione del sistema di allarme di evacuazione audio a seguito di rivelazione incendio;

• Attivazione dei segnalatori ottici di allarme antincendio anche a seguito di entrata in funzione del sistema di allarme di evacuazione audio.

Di seguito risultano riportate alcune generalità sulle modalità di installazione del sistema:

I sistemi di diffusione sonora verranno collegati ad un’alimentazione di sicurezza in grado di assicurare il funzionamento anche in caso di mancanza rete Enel

La distribuzione dei cavi (di tipo FTS29OM16 conformi alle norme CEI 20-36 e 20-45) avverrà sia con canale portacavi metallico che mediante tubazioni di materiale plastico, con posa in vista e/o sotto traccia in funzione della destinazione di uso del locale, con interposte scatole di derivazione e giunzione separate da quelle dei restanti sistemi (Norme CEI 64-8 1÷7). Per consentire una facile individuazione del tipo di impianto servito, tutta la cavetteria sarà contraddistinta con segnaletica specifica posta sui terminali.

I cavi utilizzati nel sistema rivelazione incendio devono essere resistenti al fuoco per almeno 30 min, a bassa emissione di fumo e zero alogeni o comunque protetti per tale periodo.

(26)

pag. 25 di 30

I cavi devono essere del tipo utilizzato per gli impianti elettrici, con caratteristiche come indicate dal fabbricante. La sezione minima di ogni conduttore di alimentazione dei componenti deve essere di 1,5 mm2.

Gli altoparlanti di ogni area saranno sempre derivati da n.2 linee diverse al fine di avere comunque sonorizzazione della zona anche in caso di avaria di una delle due linee.

Le derivazioni in cavo alle casse saranno realizzate a mezzo di cassette in metallo con morsetti di tipo ceramico.

CENTRALE

La centrale deve essere conforme alle normative EN 54-16 e EN 54-4 ed avere le seguenti caratteristiche:

- Zone controllabili

- Messaggi di emergenza su SD card monitorata - Funzionalità di amplificatore di riserva

- Sorgente audio integrata su pannello frontale - Installazione a muro o armadio rack

In tale scelta si deve inoltre verificare che le condizioni ambientali in cui viene installata la centrale siano compatibili con le sue caratteristiche costruttive.

La centrale deve essere installata in modo tale che tutte le apparecchiature di cui è composta siano facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione, comprese le sostituzioni. Dette operazioni devono poter essere eseguite in loco

BASE MICROFONICA DI EMERGENZA DA TAVOLO

La base microfonica deve essere conforme alla normativa EN 54-16 ed avere le seguenti caratteristiche:

- Annunci di emergenza dal vivo - Attivazione di messaggi preregistrati - Autodiagnosi completa

- Alimentazione tramite unità master - Microfono cardioide di alta qualità - Robusto corpo in metallo

DIFFUSORE DI SUONO

Il diffusore di suono deve essere conforme alla normativa EN 54-24 e resistente alle alte temperature che si raggiungono durante un incendio. Le morsettiere di collegamento per i cavi antifiamma di ingresso e uscita sono in materiale ceramico. Un fusibile termico protegge l’integrità della linea audio in caso di calore elevato. Vite di messa a terra disponibile (se richiesto l'utilizzo). Cablaggio interno realizzato con conduttori antifiamma.

(27)

pag. 26 di 30

3.15. IMPIANTI ELETTRICI AL SERVIZIO DEI SISTEMI INFORMATIVI

Lo scopo del presente sistema strutturato è quello di fornire un unico cablaggio per la trasmissione dei dati e la telefonia, e di concentrare tutte le suddette linee in prossimità dell’armadio concentratore, offrendo al contempo una buona flessibilità di gestione e scambio delle informazioni, sia dal punto di vista della velocità ed affidabilità che dal punto di vista della flessibilità in funzione delle nuove soluzioni informatiche adottabili e della espandibilità, senza dover ricablare completamente i locali. La presente realizzazione contempla la sola fornitura e posa in opera dell’armadio concentratore escludendo gli apparati attivi.

Dal concentratore di zona avranno origine tutti i conduttori per la connessione delle singole postazioni lavoro, e sarà possibile connettere sia le linee telefoniche in ingresso che quelle dati provenienti dal server; la rete sarà usufruibile per l’applicazione di qualsiasi sistema di trasmissione dati ed idonea al collegamento dell’impianto telefonico digitale ed analogico. La distribuzione avverrà mediante canale portacavi e cavo UTP a quattro coppie twistate non schermate con guaina in pvc, di categoria 6, secondo le norme EIA/TIA568-A-B. La lunghezza massima tra l’armadio concentratore e il connettore terminale, non dovrà superare i 90mt. In caso di eccedenza si dovrà ricorrere all’adozione di un ulteriore armadio di concentrazione, connesso con il primo mediante cavi in fibra ottica. Sia le bretelle assemblate RJ45 per l’area di lavoro che per il cablaggio dell’armadio concentratore dovranno essere realizzate col suddetto tipo di cavo ed idonei connettori, al fine di ottenere anche su tali tratti della rete le massime prestazioni. I pannelli di permutazione da alloggiare all’interno dell’armadio concentratore dovranno essere idonei per l’installazione in rack da 19” e contenere 24 porte di comunicazione. I pannelli saranno in versione categoria 6, in linea con il tipo di rete da installare, e predisposti per l’apposizione delle etichette e delle icone di identificazione. In fine, le postazioni di lavoro saranno dotate di connettori modulari jack RJ45 categoria 6, da inserire all’interno di un’apposita mascherina a 1, 2 o 3 porte, fissata alla scatola porta apparecchi. Le mascherine saranno predisposte per l’apposizione delle etichette e delle icone di identificazione.

I connettori RJ45 permetteranno di collegare indifferentemente tutti gli apparecchi che condividono le risorse della rete, quali, computer e telefono. Dall’armadio concentratore si deriveranno tutte le linee alle singole postazioni di lavoro; sia in dorsale che all’interno di ogni locale predisposto.

Le linee di distribuzione per il sistema dati e telefonia dovranno essere ubicate entro apposite via cavo indipendenti dai circuiti di energia.

All'atto dell'ultimazione dei lavori dovranno essere fornite:

• tutta la documentazione tecnica inerente alle apparecchiature e ai materiali utilizzati;

• schemi particolareggiati dell'impianto realizzato nel quale:

• ogni posto di lavoro ed il relativo cavo devono essere identificati con una targhetta secondo la metodologia espressa dallo standard EIA/TIA 606A.

• La Ditta dovrà presentare un attestato di installatore certificato dal costruttore a seguito di un corso di formazione tecnica sul cablaggio strutturato in rame.

• La Ditta dovrà anche rilasciare la certificazione del produttore del sistema di cablaggio completa di garanzia sul link di almeno 20 anni.

• La garanzia del costruttore dovrà riguardare il mantenimento nel tempo delle prestazioni per cui il cablaggio è stato collaudato.

• Certificazione delle tratte di collegamento in Rame secondo quanto descritto negli standard ISO/IEC 11801 e EIA/TIA 568B.

Per quanto concerne il test della rete dovranno essere eseguiti:

• certificazione e collaudo del cablaggio orizzontale in Rame Certificazione cablaggio orizzontale in rame

Verifica del Channel di ogni tratta tramite apposito strumento certificatore tipo WIRESCOPE 350.

Le misure devono essere effettuate secondo la normativa ISO Classe D LINK o EIA/TIA 568B LINK fino ad una frequenza di 250 MHz.

Riferimenti

Documenti correlati

Federico De Marzo Arch.. Andrea

Per evitare che, attraverso la rete di alimentazione, sorgenti di disturbo, quali ad esempio motori elettrici a spazzola, utensili a motore, variatori di

3.41 Il candidato versa la tassa d’esame previa conferma dell’ammissione. Le tasse di stampa dell’attestato professionale e di iscrizione nel registro dei titolari di attestato

Foto 7 : corpo illuminante ruotato il più possibile verso il basso; lo sporto del tetto crea comunque un ostacolo alla diffusione della luce verso l’alto. Foto 8 : corpi

Pøi uchovávání, montáži, používání a údržbì produktù je tøeba postupovat pøesnì podle pokynù v této pøíruèce a dalších našich pøípadných pokynù,

"Lo scopo è aiutare due molecole innovative prodotte dalla ricerca italiana, brevettate e detenute da un ente no-profit italiano, a completare la prima fase di

Relativamente alla caduta di tensione La potenza massima presunta è stata posta nel valore massimo di 600W cosfi 0,9 per ogni armadio: anche se la

b) L’elettricista o impresa cui si affidano i lavori devono essere iscritti alla C.C.I.A.A. contenente la specifica abilitazione e la nomina del Responsabile Tecnico, che firma,