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Dopo il riconoscimento della autonomie scolastiche (DPR 275/1999) i Programmi nazionali sono stati sostituiti dalle Indicazioni nazionali.

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DAI PROGRAMMI ALLE INDICAZIONI

Alcune riflessioni sulle Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e sulle misure di accompagnamento.

Nella storia della scuola di base italiana l’elaborazione di indirizzi programmatici nazionali ha rappresentato un momento

importante di ripensamento e di rinnovamento delle pratiche didattiche.

Basti pensare alla stagione dei “Nuovi Programmi” che, attraverso la emanazione dei

Programmi per la scuola media 1979

Programmi per la scuola elementare 1985

Orientamenti dell’attività didattica per la scuola materna statale del 1991

ha permesso alle istituzioni educative una proficua

sperimentazione metodologica e didattica, necessaria al miglioramento continuo dell’insegnamento.

Dopo il riconoscimento della autonomie scolastiche

(DPR 275/1999) i Programmi nazionali sono stati sostituiti dalle Indicazioni nazionali.

Dal 2004 al 2012 sono state emanate:

-Le Indicazioni per i piani di studio personalizzati (Moratti 2004) -Le Indicazioni per il curriculo (Fioroni 2007)

(2)

-Le Indicazioni nazionali per il curriculodella scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (Profumo 2012)

In realtà, si è sviluppato nelle scuole un intenso lavoro di

approfondimento e di ricerca che ha portato alla rielaborazione di un testo programmatico condiviso, attraverso il coinvolgimento attivo della scuola e dei suoi operatori.

Il frutto di questo lavoro, che ha visto le scuole attivamente impegnate in monitoraggi e valutazioni, ha portato al nuovo documento programmatico, le Indicazioni nazionali, che

costituisce un punto di riferimento obbligatorio, pur nel rispetto della libera iniziativa degli insegnanti e nell’esercizio

dell’autonomia progettuale delle singole scuole.

Come è suddiviso il documento?

-Lettera di presentazione del ministro profumo -Premessa:

scuola cultura persona

finalità generali

organizzazione del curriculo

-Scuola dell’infanzia e scuola del primo ciclo

-Traguardi per lo sviluppo delle competenze definiti per ciascun segmento di scuola

-Obiettivi di apprendimento suddivisi per:

scuola dell’infanzia

(3)

scuola primaria

scuola secondaria di primo grado

Per evitare che le Indicazioni restassero nell’ombra e non fossero conosciute adeguatamente nell’ambiente scoastico, è stato

istituito il COMITATO SCIENTIFICO NAZIONALE col fine precipuo di investire culturalmente e conseguire quel miglioramento continuo dell’insegnamento richiesto dallo stesso D.M. 254/2012 art. 3 . Il CSN indirizza, sostiene, valorizza le iniziative di formazione e ricerca per aumentare l’efficacia dell’insegnamento in coerenza con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle indicazioni affinche’ le scuole e gli insegnanti familiarizzino con la loro logica e la

traducono in quotidiana prassi didattica.

Le misure di accompagnamento che ne discendono

promuovono nelle istituzioni scolastiche un processo sistematico di riflessione che abbia nelle indicazioni il suo riferimento fondamentale

favoriscono l’apertura di numerosi cantieri che, a partire dall’esperienza in atto, e attraverso il ricorso a metodologie didattiche attive, consentano pratiche riflessive,

approfondimenti teorici e sperimentazioni che sappiano condurre alla migliore elaborazione di un curriculo di scuola

(4)

favoriscono, mediante la documentazione e lo scambio di esperienze, le “buone pratiche didattiche”

Nessun testo programmatico per la scuola può essere considerato immutabile e acquisito una volta per tutte e anche queste

Indicazioni sono un prodotto aperto alla continua

sperimentazione per adeguare le forme del fare scuola ad una società ed una cultura in continuo mutamento e movimento.

Le scuole, quindi, sono chiamate

all’approfondimento culturale, pedagogico e didattico degli aspetti innovativi delle indicazioni

all’elaborazione del curriculo che rappresenta la traduzione in campo di quanto fissato nelle Indicazioni

alla socializzazione delle buone pratiche attraverso la riflessione, la riprogettazione, il confronto, il lavoro in rete Attraverso l’ascolto delle scuole e l’accompagnamento delle esperienze che le Indicazioni mettono in moto, si crea una circolarità tra scuola-ricerca-processi di riforma.

E’ questa circolarità a segnare nei fatti il superamento dei Programmi nazionali ed i definitivo passaggio alla scuola del curriculo.

A differenza dei Programmi, le Indicazioni sono uno strumento non destinato a garantire l’uniformità contenutistica, ma a

valorizzare l’autonomia didattica, organizzativa e di ricerca delle singole istituzioni scolastiche.

(5)

Il ruolo degli USR

Diffondere le esperienze didattiche innovative, validate e ritenute più efficaci dell’azione di insegnamento, per migliorare l’offerta formativa di altre scuole e di tutto il sistema di istruzione.

Favorire la collegialità, facendo crescere la cultura organizzativa, la consuetudine al confronto, la

corresponsabilità, la trasparenza, il monitoraggio dei processi, attraverso la costituzione di reti.

Raccomandazioni

Si dovranno raccordare nel lavoro culturale e didattico i tre ordini di scuola, infanzia, primaria, secondario di primo grado, per

favorire la conoscenza reciproca e agevolare la costruzione di un curriculo verticale.

L’impianto curriculare dovrà essere incentrato sulle competenze.

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gli USR inviteranno le scuole collegate in rete a presentare i propri progetti in rete in cui saranno indicati:

i bisogni da cui il progetto muove

gli itinerari ipotizzati per rispondere a tali bisogni e per migliorare l’agire educativo

le modalità di sperimentazione le modalità di verifica

le modalità di documentazione e di pubblicizzazione del prodotto della ricerca

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