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ANNO 6 - NUMERO 1 - DALL 8 AL 21 GENNAIO

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Academic year: 2022

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Nella sua Lettera pastorale il nostro Arcivescovo, Mons. Mario Delpini, ci indica tra le priorità da perseguire in questo anno pastorale la “cura per la celebrazione della Messa domenicale”.

Dunque dobbiamo comprendere sempre meglio il senso dell’Eucaristia che celebriamo perché essa dia sempre più forma alla nostra fede.

Papa Francesco ha appena iniziato, nelle udienze del mercoledì, una catechesi sulla Messa.

Può essere per noi un valido aiuto per il cammino di fede personale e per quello delle nostre Comunità.

Per questo proponiamo negli “articoli di fondo” del notiziario queste catechesi, perché possano essere a disposizione di tutti e costituire un riferimento utile per la Comunità. Con l’invito a leggerle e meditarle. don Emidio

Cari fratelli e sorelle,

per comprendere la bellezza della celebrazione eucaristica desidero iniziare con un aspetto molto semplice: la Messa è preghiera, anzi, è la preghiera per eccellenza, la più alta, la più sublime, e nello stesso tempo la più “concreta”. Infatti è l’incontro d’amore con Dio mediante la sua Parola e il Corpo e Sangue di Gesù. È un incontro con il Signore.

Ma prima dobbiamo rispondere a una domanda. Che cosa è veramente la preghiera? Essa è anzitutto dialogo, relazione personale con Dio. E l’uomo è stato creato come essere in relazione personale con Dio che trova la sua piena realizzazione solamente nell’incontro con il suo Creatore.

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Il Libro della Genesi afferma che l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, il quale è Padre e Figlio e Spirito Santo, una relazione perfetta di amore che è unità. Da ciò possiamo com- prendere che noi tutti siamo stati creati per entrare in una relazione perfetta di amore, in un conti- nuo donarci e riceverci per poter trovare così la pienezza del nostro essere.

Quando Mosè, di fronte al roveto ardente, riceve la chiamata di Dio, gli chiede qual è il suo no- me. E cosa risponde Dio? : «Io sono colui che sono» (Es 3,14). Questa espressione, nel suo senso originario, esprime presenza e favore, e infatti subito dopo Dio aggiunge: «Il Signore, il Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe» (v. 15). Così anche Cristo, quando chiama i suoi discepoli, li chiama affinché stiano con Lui. Questa dunque è la grazia più grande: poter speri- mentare che la Messa, l’Eucaristia è il momento privilegiato per stare con Gesù, e, attraverso di Lui, con Dio e con i fratelli.

Pregare, come ogni vero dialogo, è anche saper rimanere in silenzio - nei dialoghi ci sono mo- menti di silenzio -, in silenzio insieme a Gesù. E quando noi andiamo a Messa, forse arriviamo cinque minuti prima e incominciamo a chiacchierare con questo che è accanto a noi. Ma non è il momento di chiacchierare: è il momento del silenzio per prepararci al dialogo. È il momento di raccogliersi nel cuore per prepararsi all’incontro con Gesù. Il silenzio è tanto importante! Ricorda- tevi quello che ho già detto: non andiamo ad un uno spettacolo, andiamo all’incontro con il Signo- re e il silenzio ci prepara e ci accompagna. Rimanere in silenzio insieme a Gesù. E dal misterioso silenzio di Dio scaturisce la sua Parola che risuona nel nostro cuore. Gesù stesso ci insegna come realmente è possibile “stare” con il Padre e ce lo dimostra con la sua preghiera. I Vangeli ci mo- strano Gesù che si ritira in luoghi appartati a pregare; i discepoli, vedendo questa sua intima rela- zione con il Padre, sentono il desiderio di potervi partecipare, e gli chiedono: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1). Abbiamo sentito nella Lettura prima, all’inizio dell’udienza. Gesù risponde che la prima cosa necessaria per pregare è saper dire “Padre”. Stiamo attenti: se io non sono capace di dire “Padre” a Dio, non sono capace di pregare. Dobbiamo imparare a dire “Padre”, cioè mettersi alla sua presenza con confidenza filiale. Ma per poter imparare, bisogna riconoscere umilmente che abbiamo bisogno di essere istruiti, e dire con semplicità: Signore, insegnami a pregare.

Questo è il primo punto: essere umili, riconoscersi figli, riposare nel Padre, fidarsi di Lui. Per entrare nel Regno dei cieli è necessario farsi piccoli come bambini. Nel senso che i bambini sanno fidarsi, sanno che qualcuno si preoccuperà di loro, di quello che mangeranno, di quello che indos- seranno e così via (cfr Mt 6,25-32). Questo è il primo atteggiamento: fiducia e confidenza, come il bambino verso i genitori; sapere che Dio si ricorda di te, si prende cura di te, di te, di me, di tutti.

La seconda predisposizione, anch’essa propria dei bambini, è lasciarsi sorprendere. Il bambino fa sempre mille domande perché desidera scoprire il mondo; e si meraviglia persino di cose picco- le perché tutto è nuovo per lui. Per entrare nel Regno dei cieli bisogna lasciarsi meravigliare. Nella nostra relazione con il Signore, nella preghiera –domando - ci lasciamo meravigliare o pensiamo che la preghiera è parlare a Dio come fanno i pappagalli? No, è fidarsi e aprire il cuore per lasciar- si meravigliare. Ci lasciamo sorprendere da Dio che è sempre il Dio delle sorprese? Perché l’incontro con il Signore è sempre un incontro vivo, non è un incontro di museo. È un incontro vi- vo e noi andiamo alla Messa non a un museo. Andiamo ad un incontro vivo con il Signore.

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Nel Vangelo si parla di un certo Nicodemo (Gv 3,1-21), un uomo anziano, un’autorità in Israe- le, che va da Gesù per conoscerlo; e il Signore gli parla della necessità di “rinascere dall’alto” (cfr v. 3). Ma che cosa significa? Si può “rinascere”? Tornare ad avere il gusto, la gioia, la meraviglia della vita, è possibile, anche davanti a tante tragedie? Questa è una doman- da fondamentale della nostra fede e questo è il desiderio di ogni vero credente: il desiderio di rinascere, la gioia di ricominciare. Noi abbiamo questo desiderio? Ognuno di noi ha voglia di rinascere sempre per incontrare il Signore? Avete questo desiderio voi? Infatti si può perderlo facilmente perché, a causa di tante attività, di tanti progetti da mettere in atto, alla fine ci rima- ne poco tempo e perdiamo di vista quello che è fondamentale: la nostra vita del cuore, la no- stra vita spirituale, la nostra vita che è incontro con il Signore nella preghiera.

In verità, il Signore ci sorprende mostrandoci che Egli ci ama anche nelle nostre debolezze.

«Gesù Cristo […] è la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo» (1 Gv 2,2). Questo dono, fonte di vera consolazione – ma il Signore ci perdona sempre – questo, consola, è una vera consolazione, è un dono che ci è dato attraverso l’Eucaristia, quel banchetto nuziale in cui lo Sposo incontra la nostra fragilità. Posso dire che quando faccio la comunione nella Messa, il Signore incontra la mia fragilità? Sì! Pos- siamo dirlo perché questo è vero! Il Signore incontra la nostra fragilità per riportarci alla no- stra prima chiamata: quella di essere a immagine e somiglianza di Dio. Questo è l’ambiente dell’Eucaristia, questo è la preghiera.

Nella Comunità pastorale “Santa Maria della Rocchetta”

ANNO 2017

Battesimi Cornate e Porto n. 31 Colnago n. 24 Prima Comunione Cornate n. 31 Colnago n. 31 Porto n. 8 Cresima Cornate e Porto n. 41 Colnago n. 31 Matrimoni nelle 3 Parrocchie n. 9 Funerali Cornate n. 43 Colnago n. 33 Porto n. 13

In occasione del banchetto natalizio, durante il Mercatino del 10 dicembre, il gruppo

“Santa Marta” ha realizzato € 700.00 offerti alla Parrocchia di Cornate per le necessità parrocchiali.

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FESTA DI SANT’ANTONIO domenica 14 gennaio

Ore 9.30 - 10.30 - 10.45 Santa Messa a Porto - Colnago - Cornate Ore 14.30 Giochi e animazione in Oratorio a Colnago

Ore 16.30 Preghiera con la benedizione degli animali (portatene tanti!) - accensione del falò di Sant’Antonio e grande aperitivo.

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Cordoba, Santo Natale 2017

Il presepe vivente con i ragazzi si è fatto in una delle zone precarie della parrocchia come gesto missio- nario: uscire per incontrare chi è più lontano. I giovani stasera lo faranno all'ospedale per portare la Buona Notizia di Gesù a chi soffre.

Piccoli segni per aiutarci a crescere nella fede e a reagire insieme alle situazioni di degrado e alla violenza che paralizza.

La fragilità del Bambino Gesù ci rivela questa forza dell’Amore di Dio che libera e trasforma.

Maycol, ha 11 anni, i genitori senza casa e senza lavoro, lo hanno abbandonato. Gli zii, una coppia senza figli, lo hanno accolto. Dorme in cucina su una brandina che apre ogni sera e chiude al mattino, perché non hanno posto nella loro unica stanza, però è contento con loro. Con il vostro aiuto, ora potranno costruire un locale per lui. Ho già preso contatto con una architetto amica che ci aiuta a calcolare il materiale neces- sario e le spese.

Ieri ho chiesto a Maycol se non fa il presepe. Mi ha risposto che non sa cos'è. Oggi gli ho portato un foglio con disegnato i personaggi e la capanna. Mentre li ritagliava e incollava gli raccontavo la storia di Ge- sù ... anche la zia e lo zio ascoltavano e davano una mano a Maycol. Una sciarpa verde che la zia ha tirato fuori, si è trasformata in praticello con le pecore e il pastore... era un bel presepe e ancor più belli erano gli occhi di gioia di Maycol. Ha mangiato la brioche che gli ho portato dopo averla divisa in tre pezzetti, per lui e per gli zii.

Ho sentito che Gesù era li, anche se non sapevano cos'era il presepe, anche se non era ancora il giorno di Natale...

Vieni Signore Gesù, nonostante tutto quello che accade, continua a venire!

La tua Presenza fra noi è il segreto della felicità!

Buon Natale ! Buon anno nuovo ricco di Amore e di Speranza.

Con tanti auguri di Bene e di felicità a voi, alle vostre famiglie, ai vostri sacerdoti e alla comunità parrocchiale.

Un caro saluto.

Cari Amici del gruppo missionario,

ecco i Re Magi del nostro presepe vivente fatto ieri sera. Il vostro dono ci è giunto, proprio come quello che i Magi hanno posto ai piedi del Bambino Gesù!

GRAZIE!!!

Vi accompagno con la preghiera nel vostro impegno per la missione e chiedo a Maria, esperta 'collaboratrice di Dio', di darvi una mano.

Qui siamo in estate e alcuni giorni il termometro arriva a 40°. Stobe- ne, le scuole e le attività di catechesi sono appena terminate ed ora, tempo di vacanze, ci prepariamo al Natale.

Suor Annarosa Crippa ci scrive...

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RIPOSANO NEL SIGNORE Cornate: Rossi Aldino anni 92 Magni Giuliano anni 84

Passoni Annibale Luigi anni 87 Colnago: Olza Giannino anni 81

Porto: Panzeri Edoardo anni 88

SEGRETERIA PARROCCHIALE

CORNATE Martedì 9.30-11.30 Mercoledì 15.30-18.30

COLNAGO

don Emidio: Lunedì 10.00-11.30

don Michele: Mercoledì 9.30-11,30 e Giovedì 18.30-19.30 PORTO

don Emidio: Venerdì 15.30-17.30

Don Emidio Rota

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