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BERGAMO RIPARTE INSIEME UN PATTO ISTITUZIONALE PER UNA PROVINCIA A SERVIZIO DEL TERRITORIO

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Academic year: 2022

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BERGAMO RIPARTE

INSIEME UN PATTO ISTITUZIONALE PER UNA PROVINCIA A SERVIZIO DEL TERRITORIO

1. Le Province nel processo di riforma

Dal 2014 ad oggi le Province hanno compiuto un percorso di trasformazione che le ha portate ad assumere diversi ruoli: spesa d’investimento per lo sviluppo locale, coordinamento degli attori socioeconomici del territorio, assistenza e sostegno ai Comuni. Questa visione di fondo dell’ente provinciale va ora sostenuta con norme e interventi mirati che consentano di svolgere fino in fondo questo ruolo e poter così contribuire alla ripresa economica, occupazionale e sociale del nostro territorio. Le modifiche alla Legge 56/14 (Legge Delrio) riguardano l’ampliamento e il consolidamento delle funzioni fondamentali, la revisione del sistema elettorale e degli organi di governo, gli interventi per la stabilità dei bilanci e l’autonomia finanziaria. Accanto agli organi e ai bilanci, consideriamo essenziale la possibilità di nuove assunzioni che rafforzino le competenze degli uffici di progettazione, della gestione tecnica e amministrativa delle stazioni uniche appaltanti e dei processi di digitalizzazione, la transizione ecologica e ambientale. Per queste ragioni, la revisione della Legge Delrio si colloca a pieno titolo tra le innovazioni normative essenziali per assicurare la riuscita della Riforma della PA prevista dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza.

2. La bergamasca e la Provincia dopo la pandemia: il “Piano per Bergamo 2030”

Per la bergamasca è il momento rialzare la testa e di ripartire. Dopo i mesi del lockdown, del dolore e della sofferenza, oggi il tempo è propizio affinché si scommetta su un futuro di coesione, sostenibilità, sviluppo. Dobbiamo intercettare risorse, proporre idee, progetti condivisi da tutto il territorio, costruendo un rapporto costante con le istituzioni regionali, nazionali ed europee. Queste progettualità andranno a comporre il “Piano per Bergamo 2030”.

Sul piano politico riteniamo necessario uno sforzo di responsabilità e di condivisione fra tutte le forze politiche e civiche che si candideranno in Consiglio Provinciale, così come di tutti gli amministratori locali, al fine di superare le divisioni e costruire un progetto comune.

Questo “Patto istituzionale”, nella stagione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, rappresenta un’occasione storica e una sfida per una classe dirigente lungimirante. La sua attuazione richiede una visione unitaria e organica, che veda il coinvolgimento effettivo e concreto dei territori nella realizzazione degli investimenti a livello locale. Per tale ragione è fondamentale che vi sia coesione tra Regione, Provincia e Comuni nella definizione e nella programmazione di progetti a livello di Zone Omogenee, nonché nel creare sinergie tra gli enti territoriali e le parti sociali per il perseguimento di obiettivi strategici.

Sul piano del metodo, è auspicabile la creazione di una “Cabina di regia” permanente tra istituzioni e parti economiche e sociali allo scopo di monitorare, coordinare e pianificare gli interventi del PNRR e della programmazione comunitaria 2022-2027, valorizzando quanto emerso in questi anni dal Tavolo Ocse e raccogliendo nuove idee e proposte dai territori e dalle forze economiche e sociali. Riteniamo fondamentale perseguire un confronto costruttivo tra sensibilità differenti privilegiando ciò che unisce rispetto a ciò che divide; promuovere una leale collaborazione tra gli amministratori delle diverse zone omogenee utile per creare una coesione tra le varie aree della provincia e per promuovere uno sviluppo sinergico dell’intero territorio; praticare la condivisione delle scelte programmatiche e delle priorità nella realizzazione dei progetti per dare risposte adeguate e sostenibili; scegliere la competenza quale criterio meritocratico indispensabile per l’individuazione degli incarichi e delle nomine spettanti all’Amministrazione provinciale.

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3. Uno sviluppo coordinato e partecipato: l’agenda strategica e il bilancio partecipato di territorio Tutte le realtà del territorio, da quelle istituzionali a quelle economiche, chiedono alla Provincia di coordinare lo sviluppo del territorio.

La questione sociale, quella dello sviluppo e del lavoro e quella ambientale sono le tre aree attorno alle quali la Provincia è chiamata ad operare.

Il ruolo di coordinamento presuppone un’idea di sviluppo, un metodo di confronto e uno strumento col quale rendere evidente la sintesi affinché la macchina amministrativa sia formalmente impegnata nella sua realizzazione. Lo Statuto della Provincia e il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale prevedono che lo strumento di questo lavoro sia l’Agenda strategica provinciale. I suoi contenuti definiranno gli indirizzi triennali delle diverse progettualità sulle politiche strategiche su cui la provincia ha la governance: politiche del turismo, del trasporto pubblico, del lavoro e della formazione professionale, dell’ambiente e del territorio.

Gli approfondimenti dovranno essere condotti raccogliendo innanzitutto i contributi dei Comuni delle zone omogenee, dell’Università, dei mondi economici, delle rappresentanze e delle reti sociali e imprenditoriali. Le diverse progettualità dovranno avere una loro sostenibilità nello strumento di programmazione economica: in questo senso pensiamo ad un “Bilancio partecipato di territorio”

inteso come percorso condiviso per definire annualmente le priorità da sostenere, sia rispetto alla parte investimenti sia a quella gestionale ordinaria.

L’Agenda sarà lo strumento amministrativo attraverso il quale verranno realizzati i contenuti del

“Piano per Bergamo 2030” per la parte inerente alle funzioni provinciali, il bilancio partecipato sarà lo strumento economico su cui poggiare la nostra progettualità in modo condiviso.

4. La Provincia “Casa dei Comuni”

La Provincia deve essere la “Casa dei Comuni”, spazio istituzionale in cui i Sindaci possano, da un lato trovare un aiuto per quei servizi e quelle funzioni che da soli faticano a svolgere e, dall’altro uno spazio di confronto che sappia raccogliere il punto di vista delle comunità locali per indirizzare le scelte regionali e nazionali.

Occorre rafforzare, qualificare e rilanciare i servizi agli enti locali introdotti in questi anni: i pareri legali offerti ai Comuni, i servizi tecnico-amministrativi a loro dedicati, la stazione unica appaltante, la formazione per i dipendenti comunali, la centrale unica dei concorsi, le newsletter informative relative ai bandi e allo sviluppo territoriale e il servizio di progettazione europea.

Occorre mettere a sistema le risorse presenti sul territorio, promuovere la partecipazione attiva di tutti gli attori del territorio in una logica di sussidiarietà, sviluppando strumenti di gestione associata dei servizi e innovazione a tutti i livelli (tecnologica, sociale, organizzativa, ambientale) facendo poi in modo che l’innovazione prodotta diventi patrimonio utilizzato a livello locale. È con questi strumenti che intendiamo dare ad ogni amministratore l’attenzione e l’assistenza di cui necessita per svolgere al meglio la propria funzione.

5. Patto per il lavoro e la formazione

Stiamo cercando di uscire da una delle più importanti crisi che l’economia bergamasca abbia mai incontrato. Le diseguaglianze sono aumentate e in grande difficoltà sono le categorie più deboli: i giovani e le donne. Al tempo stesso i dati dell’Osservatorio sul mercato del primo semestre dell’anno ci restituiscono, per la prima volta dall’inizio della pandemia, dei segnali di ripresa. La Provincia di Bergamo, in quanto titolare della delega in materia di formazione e lavoro può essere il soggetto promotore del PATTO TERRITORIALE e avviare la costituzione di una Cabina di regia provinciale in cui siano rappresentate le Istituzioni e le Organizzazioni datoriali e sindacali bergamasche per:

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- favorire la rete tra i diversi attori pubblici e privati, dalle Agenzie per il lavoro ai Centri di formazione professionale

-programmare il buon utilizzo delle risorse economiche e umane previste da Regione Lombardia e dal PNRR

Il Piano nazionale del PNRR prevede il potenziamento dei Centri per l’impiego e programmi di inclusione rivolti alle forze lavoro disoccupata e cassintegrata. La Provincia ha due strumenti strategici da mettere in campo sulle politiche attive del lavoro: i Centri per l’impiego e ABF.

I Centri per l’impiego vanno potenziati con personale qualificato e dotazioni informatiche innovative.

L’attuale rete bergamasca dei Centri per l’Impiego, costituita da 10 Centri distribuiti in tutta la Provincia e da poco più di 60 addetti, riceverà un potenziamento di oltre 130 unità, accompagnato da 9 milioni di euro per investimenti infrastrutturali. Occorre realizzare sportelli dedicati alle Imprese e alle partite IVA con la presenza di alte professionalità che diano risposte puntuali alle Aziende su incentivi nazionali e regionali all’occupazione e agli investimenti oltre ad un servizio di consulenza dedicato per ottenere gli incentivi del PNRR. I CPI devono costruire rapporti di collaborazione con Università, Scuole superiori tecnicoprofessionali e con i Comuni che hanno sviluppato iniziative sui temi del lavoro, programmare e valorizzare percorsi formativi per i lavoratori con il coinvolgimento dei Fondi interprofessionali, agevolare percorsi di studio e lavoro per i NEET e politiche di inserimento dei giovani e delle donne nel mondo del lavoro.

ABF è la struttura strategica della Provincia per la gestione della delega sulle attività formative e deve integrare il mondo della formazione a quello delle politiche attive del lavoro e i soggetti pubblici e privati per la definizione di piani formativi che valorizzino le competenze dei diversi Enti pubblici e privati che operano sul territorio. Abf deve erogare servizi formativi ai giovani, inoccupati, disoccupati e a lavoratori in cerca di aggiornamento e crescita professionale, sviluppare relazioni con le Imprese, i CPI ed i Comuni bergamaschi.

Occorre investire in modo deciso sulla formazione tecnica e professionale, puntare sempre più e meglio sull’orientamento scolastico con iniziative come la Fiera dei mestieri e l’Atlante delle scelte, dare alle nuove generazioni spazi scolastici moderni e polifunzionali nel senso indicato dal Manifesto dei giovani approvato dal Consiglio provinciale.

La Provincia deve contrastare i fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promuovere le pari opportunità secondo quanto emerso dal Vademecum elaborato al tavolo provinciale, politiche attive per il lavoro per sostenere l’occupazione femminile. Favorire l’offerta di servizi a sostegno delle politiche dei tempi e orari delle città, servizi di assistenza e di supporto alla caregiver familiari rivolti a nuclei con esigenze di cura, una scuola in rete con il territorio.

6. Pianificazione territoriale, mobilità, ambiente, sviluppo sostenibile

La pianificazione territoriale e la tutela e valorizzazione dell’ambiente è un’altra delle funzioni fondamentali della Provincia: scelte urbanistiche, mobilità pubblica e privata, ambiente e paesaggio, rifiuti, aria, energia e impianti termici, autorizzazioni e valutazioni ambientali, attività estrattive del suolo, risorse idriche. Di tutto questo si occupano i settori ambiente e gestione del territorio.

Da un lato c’è il tema della velocità degli atti amministrativi che può aiutare o complicare la vita alle imprese del territorio: su questo serve continuare a monitorare le procedure in dialogo con le associazioni di categoria. Dall’altro c’è uno spazio di indirizzo e coordinamento che la Provincia deve esercitare e che va oltre le mere valutazioni di impatto ambientale. E’ una questione legata alla sostenibilità, alla qualità dello sviluppo e al consumo di suolo. Nel 2020 sono spariti 113 ettari di campagna, pari a 158 campi di calcio, e in bergamasca è ormai coperto l’11,85% del suolo, 32.663 ettari, 295 metri quadrati per abitante. I temi dell’ambiente, delle infrastrutture e del lavoro, dello

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sviluppo delle strutture logistiche in pianura, così come il problema dello spopolamento delle nostre valli vanno affrontati insieme ai Comuni.

Cura del ferro, comunità energetiche, piani d’area, potenziamento del trasporto pubblico locale sono i quattro oggetti di lavoro capaci di tenere insieme sviluppo, mobilità e transizione ecologica.

Col Ptcp approvato, abbiamo la possibilità di lavorare per costruire piani d’area che, zona per zona, in dialogo col territorio e con l’Agenda strategica, possano tenere insieme le diverse dimensioni dello sviluppo territoriale.

Le infrastrutture devono essere funzionali al rinnovo in chiave green dei territori. Il turismo di territorio integrato con la mobilità dolce, nuove forme di ricettività che diano valore alla filiera agroalimentare, riqualificazioni urbane sostenute dalle opportunità nazionali e regionali. Con i progetti della T2, il prolungamento della T1, il collegamento con Orio, il raddoppio ferroviario della Ponte san Pietro Montello, si è tracciata la strada di una cura del ferro che adesso va gestita con attenzione dal punto di vista tecnico e finanziario e di organizzazione del servizio in ottica metropolitana, messa in sinergia con gli altri programmi di collegamento pubblico come il BRT tra Bergamo, Dalmine e il Kilometro Rosso e inserita in un rafforzamento più generale del sistema ferroviario regionale, sperimentando anche servizi di tram treno e integrando i servizi di micromobilità locale facendoli rientrare in un’unica rete regionale.

Con le opportunità offerte dello strumento delle comunità energetiche ci sarà la possibilità di contribuire concretamente al raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei che prevedono la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 attraverso l’incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché investire sulle riqualificazioni urbane coordinando i diversi attori attorno alle opportunità offerte dalle leggi nazionali e regionali e rendendo le comunità locali protagoniste di questo percorso, così come avvenuto nella stagione della Covenant of Mayors.

Occorre inoltre mettere mano ad un piano di potenziamento e ammodernamento dei mezzi di trasporto pubblici per la riduzione dell’impatto ambientale insieme ad un nuovo sistema tariffario per zone al fine di rendere il sistema più omogeneo ed equo per gli utenti, mettere a sistema alcune forme di agevolazione ed equilibrare le esigenze del sistema urbano con quello extra-urbano.

Per questo occorre garantire l’equilibrio economico-finanziario del sistema TPL, in particolare a seguito dei problemi generati dai maggior costi e minori entrate dovute alla pandemia e alla ripresa in sicurezza, obiettivi che possono essere perseguiti anche attraverso la gara europea per il trasporto pubblico provinciale, con l’obiettivo di ottenere miglioramenti in fase di offerta sia a livello qualitativo di servizio sia come ampliamento dei km e delle corse nelle aree più disagiate, colpite dai tagli degli anni precedenti per problemi finanziari.

Lo sviluppo di nuovi progetti stradali e il superamento delle criticità viarie, presenti nella nostra Provincia, dovranno essere condivisi con gli amministratori locali. Insieme dovremo darci delle priorità di intervento e individuare le modalità di finanziamento delle opere. Molte infrastrutture pensate decenni fa dovranno essere aggiornate sulla base dei cambiamenti intercorsi e delle nuove sensibilità e previsioni di sviluppo che gli amministratori immaginano per la nostra provincia.

In merito alla realizzazione della Bergamo-Treviglio va ribadito che l’opera e, in particolare, la sua concessione, sono di competenza regionale e non provinciale. Ad oggi, si è ancora in attesa della chiusura della conferenza dei servizi relativa alla progettazione preliminare datata 2012, con l’approvazione del relativo piano finanziario. Pur ritenendo prioritario intervenire adeguatamente per superare le criticità oggi presenti sulla viabilità esistente, rimaniamo convinti che sia fondamentale che la citata arteria debba essere una strada a servizio del territorio, riducendo anche in modo rilevante il consumo di territorio oggi previsto. Si ritiene indispensabile e fondamentale un pieno coinvolgimento dei territori interessati dal tracciato ed auspicabile affrontare l’eventuale realizzazione di questa opera con una capacità di lettura di quanto accaduto in questi anni sul territorio bergamasco e lombardo.

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Una riflessione deve essere svolta nei confronti del nostro Aeroporto: abbiamo piena coscienza dell’importanza e della sua centralità nell’economia bergamasca, ma dobbiamo essere altrettanto consapevoli che il suo sviluppo non può prescindere da una logica di sostenibilità ambientale visto il delicato contesto urbanizzato in cui si trova e questo ci porta, per garantirne le funzioni fondamentali, ad esplorare percorsi e alleanze che vadano al di là dei confini provinciali.

7. Coesione sociale e cittadinanza attiva

L’istituzione provinciale rappresenta per i bergamaschi un importante punto di riferimento. La Provincia deve sviluppare politiche che tengano insieme, attorno ai valori della “cura”, una visione generale dello sviluppo e delle fragilità locali, delle famiglie, degli anziani, dei giovani e delle donne.

Per una sanità del territorio: la Provincia deve dare un forte sostegno alle Case della comunità e degli Ospedali di comunità e nella loro programmazione territoriale deve essere previsto un ruolo fondamentale per la Provincia e i Comuni. Nel frattempo occorre valorizzare i Distretti come ruolo di cura e di integrazione socio sanitaria. La rete dei servizi territoriali va potenziata favorendo la stipula di protocolli di integrazione tra i servizi sociali comunali e le strutture socio sanitarie ed ospedaliere.

Le RSA devono far parte di una rete sanitaria, socio sanitaria e sociale per rappresentare un polo di risposta ai bisogni della popolazione nella direzione anche di welfare leggero, integrazione di servizi ambulatoriali, domiciliari. In questo quadro, la convenzione sottoscritta poche settimane fa tra la Provincia, l’Università, l’Ats per la costituzione di un tavolo territoriale a sostegno delle politiche per la famiglia rappresenta la modalità giusta da seguire anche per altri tipi di interventi e sarà lo strumento attraverso cui realizzare un Osservatorio permanente sulle politiche familiari, monitorare l’impatto del Family Act sul territorio, offrire contributi volti all’incentivazione delle opportunità offerte dalla riforma.

Dobbiamo valorizzare e sostenere quei giovani che vivono quotidianamente esperienze di cittadinanza attiva, dalla cura del proprio territorio all’animazione culturale fino al sostegno delle attività di comunità. E’ un tratto comune a molte realtà della nostra provincia che merita di essere riconosciuto così come indicato da Manifesto dei giovani i cui contenuti sono stati approvati di recente dal Consiglio provinciale.

Non faremo mancare il nostro sostegno agli assistenti educatori delle nostre scuole, figure importanti per tantissimi ragazzi, che vivono una situazione di forte precarietà non ancora risolta e che intendiamo affrontare insieme ai Comuni, alle parti sindacali e al mondo cooperativo.

La Provincia si impegna affinché le proposte contenute nel “Vademecum per una parità di genere nelle politiche locali” presentato dalla Provincia nei mesi scorsi non rimangano lettera morta, ma trovino attenzione politica e risorse conseguenti.

Sosteniamo i distretti economici nati sul territorio, alcuni dei quali vedono partecipe l’ente provinciale, che perseguono l’obiettivo di un’economia sociale solidale e di uno sviluppo basato sulla centralità del territorio, le culture e le identità locali, sulla sostenibilità e la solidarietà, così come le reti associative culturali che stanno promuovendo idee e proposte verso “Bergamo-Brescia Capitali della cultura”, iniziativa che trova il sostegno convinto della Provincia.

Alla fragilità di territori come quelli montani occorre saper rispondere con politiche integrate che abbiano l’obiettivo di rendere sostenibile il vivere e lavorare in montagna, valorizzando l’Osservatorio della montagna come luogo di coordinamento di queste politiche, offrendo infrastrutture digitali adeguate e potenziando il tpl nelle zone di montagna.

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