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Corso di Laurea Magistrale in URBANISTICA Classe LM 48 Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale

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Academic year: 2022

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Corso di Laurea Magistrale in URBANISTICA

Classe LM 48

“Pianificazione territoriale,

urbanistica e ambientale”

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2 Corso di laurea magistrale in URBANISTICA – LM-48

“Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale”

Regolamento didattico

(ai sensi dell’art. 12, D.M. 270, 2004)

Art. 1 – Premesse e finalità

1. Il presente Regolamento didattico, redatto ai sensi dell’Art. 12, comma 1, del DM 22 ottobre 2004, n. 270, specifica gli aspetti organizzativi del Corso di Laurea magistrale in URBANISTICA.

2. Il Corso di Laurea magistrale in URBANISTICA afferisce alla Classe LM-48 delle lauree universitarie magistrali di cui al DM 16 marzo 2007 (GU n. 155 del 6-7-2007 - Suppl. Ordinario n.153).

3. Il Corso di laurea magistrale in URBANISTICA si svolge nella Facoltà di Architettura.

La struttura didattica competente è il Consiglio del Corso di laurea magistrale in URBANISTICA.

4. Il Consiglio approva annualmente la proposta di Manifesto degli Studi da sottoporre all’esame del Consiglio di Facoltà in cui sono definiti tutti gli aspetti didattici ed organizzativi non disciplinati dal presente Regolamento.

5. In attuazione da quanto previsto dal Regolamento didattico di Ateneo ed in continuità e coerenza con la gestione unitaria delle ex classi 7 e 54/S ex DM n. 509 attraverso un unico Consiglio di Corso di laurea interclasse (già “PTU&A”), sia il Corso di Laurea triennale in URBANISTICA in classe L-21 che Corso di Laurea magistrale in URBANISTICA in classe LM-48 potranno essere riuniti in un unico Consiglio del Corso di laurea in URBANISTICA (classe L-21 + classe LM-48).

Art. 2 – Obiettivi formativi specifici

Il corso di laurea magistrale in URBANISTICA, si pone come obiettivo la formazione di un tecnico altamente specializzato nei settori delle scienze della pianificazione e progettazione territoriale, della pianificazione e progettazione urbanistica, della pianificazione e progettazione paesaggistica e della pianificazione e progettazione ambientale.

Una figura di progettista in grado di dialogare, in modo complementare, con le diverse competenze tecnico-progettuali, nei diversi stadi di approfondimento e negli attuali processi di trasformazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale, di concepire e sviluppare gli atti pianificatori e di governare i relativi processi che sovrintendono le compòesse trasformazioni territoriali.

Per essere all’altezza di tali obiettivi formativi generali, i laureati del corso di laurea magistrale in URBANISTICA dovranno conseguire i seguenti specifici obiettivi formativi:

- possedere capacità di interpretare tendenze ed esiti delle trasformazioni della città e del territorio, anche in relazione alle dinamiche ed alle morfologie socioeconomiche;

- acquisire conoscenze e strumenti per l'interpretazione storica dei processi di stratificazione urbana e territoriale;

- possedere capacità di applicare teorie, metodi e tecniche agli atti di pianificazione e progettazione;

- acquisire specifiche conoscenze dei metodi e delle tecniche di costruzione di piani e progetti per la città, il territorio, il paesaggio e l'ambiente;

- possedere capacità di definire strategie per amministrazioni, istituzioni e imprese con riferimento al recupero, alla valorizzazione e alla trasformazione della città, del territorio, del paesaggio e dell'ambiente.

Inoltre, i laureati nei corsi di laurea magistrale in URBANISTICA devono essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno l'inglese o un'altra lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari nazionali ed internazionali.

I laureati magistrali in URBANISTICA avranno quindi una formazione decisamente specializzata, dai punti di vista teorico, critico- interpretativo e metodologico, per potere affrontare adeguatamente una attività professionale di alto profilo ed essere quindi in grado di costruire e gestire strumenti di governo del territorio con particolare riferimento a:

a) progettazione, pianificazione e politiche inerenti alla trasformazione e riqualificazione della città, del territorio e dell'ambiente (progetti, programmi, piani e politiche a varie scale territoriali, pianificazione e politiche di settore, regolazione e norme);

b) coordinamento e gestione delle attività di valutazione di progetti, programmi, piani e politiche urbane, territoriali e ambientali;

c) gestione dei processi di costruzione delle azioni di governo e delle relative forme di comunicazione.

Oltre alla libera professione il laureato magistrale in URBANISTICA sarà in grado di assumere adeguatamente funzioni di elevata responsabilità in istituzioni, enti pubblici, privati e del terzo settore operanti per le trasformazioni e il governo della città, del territorio e dell'ambiente. A tal fine in particolare l’Ateneo organizza, in accordo con enti pubblici, privati e del terzo settore, stages e tirocini con adeguati servizi di tutoraggio.

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Art. 3 – Ammissione al Corso di laurea magistrale in URBANISTICA

1. L’accesso diretto, cioè senza alcun debito formativo, al Corso di laurea magistrale in URBANISTICA è consentito previo possesso della Laurea triennale in URBANISTICA, od altra denominazione, purché appartenente alla classe L-21 (oppure alla ex Classe 7).

2. Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale in URBANISTICA occorre essere in possesso almeno di una Laurea triennale, ovvero di un analogo titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo.

Le conoscenze richieste per l’accesso alla Laurea Magistrale sono quelle che permettono di avere una consapevolezza di base delle procedure di acquisizione organizzata e trasmissibile delle analisi territoriali, urbanistiche, paesaggistiche ed ambientali.

3. Per l’accesso di studenti che hanno avviato il percorso di studi indirizzati al conseguimento di Laurea Magistrale, si procederà ad una verifica diretta delle competenze disciplinari acquisite con l’esposizione del curriculum di studi seguito, anche attraverso uno specifico colloquio per stabilire eventuali debiti formativi da colmare in entrata. Il Consiglio di corso di laurea, supportata dalla commissione “pratiche studenti”, valuta la relativa carriera e quantifica i CFU relativamente agli esami sostenuti, previa certificazione ufficiale dell’Università di provenienza.

4. In caso di trasferimento da un altro Corso di laurea magistrale appartenente alla stessa classe, la quota di crediti riconosciuti non sarà inferiore al 50% di quelli già acquisiti (DM. 270/2004) e, nel caso di trasferimenti dal precedente ordinamento (D.M. 509/99), i crediti acquisiti saranno riconosciuti secondo una tabella di equipollenze.

5. Per gli studenti provenienti da Corsi di laurea istituiti secondo il vecchio e vecchissimo ordinamento, i crediti saranno riconosciuti secondo una tabella di equipollenze atta a convertire il monte ore disciplinare (discipline semestrali e annuali – 50/60 e 100/120 ore) in CFU. Inoltre le discipline saranno ricondotte ed abbinate ai nuovi settori scientifico disciplinari di appartenenza.

6. Per i laureati all’estero la verifica dei requisiti curriculari può essere effettuata inquadrando le attività formative seguite con profitto all’interno dei settori scientifico-disciplinari sopra specificati.

7. Il mancato possesso dei requisiti curriculari specificati al comma precedente, comporta, in presenza di una preparazione iniziale adeguata, l’ammissione con debiti formativi. Tali debiti dovranno essere colmati nel primo anno di laurea magistrale mediante l’acquisizione dei crediti relativi alle attività formative indicate dal Consiglio del Corso di Laurea Magistrale in URBANISTICA.

8. In nessuno dei precedenti casi è previsto un test di accesso.

Art. 4 – Organizzazione delle attività formative

1. L’elenco degli insegnamenti del Corso di laurea magistrale in URBANISTICA è riportato in Appendice 1, insieme all’indicazione dei settori scientifico-disciplinari di appartenenza (SSD), dei corrispondenti crediti formativi universitari (CFU), dell’eventuale articolazione in moduli, degli obiettivi formativi specifici e delle propedeuticità obbligatorie, il cui rispetto sarà controllato dalle commissioni di esame.

2. Le attività formative annuali saranno svolte in due cicli didattici denominati semestri, della durata di almeno tredici settimane ciascuno, intervallati da almeno quattro settimane per lo svolgimento delle sessioni d’esame. Il numero delle sessioni d’esame per ogni intervallo non è mai minore di due. Nel mese di settembre deve essere svolta una seduta di esami aggiuntiva.

3. Per le attività formative che prevedono lezioni ed esercitazioni in aula, ogni credito comporta dieci ore di didattica frontale. Le esercitazioni hanno carattere di studio guidato e mirano a sviluppare la capacità dello studente nel risolvere problemi ed esercizi. Per gli insegnamenti che prevedono attività di laboratorio, e per i corsi integrati, il numero di ore dedicate alle lezioni e alla frequenza dei laboratori e dei corsi integrati può anche superare le 10 ore per credito.

4. Si considera un'organizzazione didattica articolata in base a una sequenza logica di apprendimento degli obiettivi formativi.

Il primo anno sarà dedicata ad una solida preparazione specialistica finalizzata all'acquisizione degli elementi fondativi - tecnici, etici ed estetici - del bagaglio culturale di un professionista di livello magistrale, ed alla capacità di impostare e governare la complessità del processo di progettazione e pianificazione finalizzato alla trasformazione del territorio.

Il secondo anno sarà invece dedicato alle attività altamente “professionalizzanti”, ed alla conclusione del percorso formativo del laureato magistrale in URBANISTICA.

Più in dettaglio:

5. Il primo anno della laurea magistrale in URBANISTICA introdurrà l'allievo, già laureato triennale L-21 (oppure nella ex Classe 7) o proveniente da altri percorsi di laurea, alla consapevolezza di una formazione specialistica che faccia la differenza fra un collaboratore/esecutore, sia pure di livello, ed una figura, lo specialista, capace di coordinare e governare processi complessi che interagiscono su territorio ed ambiente, dando risposte adeguate in termini di soluzione dei problemi attraverso la predisposizione di programmi e strumenti di pianificazione in grado di orientare e supportare i livelli istituzionali preposti al governo del territorio.

6. Il secondo anno della laurea magistrale in URBANISTICA è quello del passaggio dalla consapevolezza dei fenomeni territoriali alla padronanza dei saperi che contraddistinguono un urbanista pianificatore in grado di cimentarsi con preparazione adeguata in una visione, ed un mercato del lavoro globalizzati, non solo sulla scena europea, ma anche su più ampi scenari internazionali.

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7. l’ossatura dell'offerta formativa è costituita da due laboratori didattici (il Laboratorio di "Complessità ed Innovazione" e quello di

"Progettazione urbanistica"), distribuiti al primo e al secondo anno della Magistrale, così da consentire nei tempi prestabiliti la conclusione del percorso di studio e quindi il conseguimento della Laurea; i laboratori didattici, di 16 crediti ciascuno, sono articolati in modo da consentire l'assimilazione dei più recenti ed innovativi saperi della disciplina indicati negli obiettivi specifici, sia le elaborazioni di sintesi e di progetto; in tutti e due i laboratori viene perseguito l'obiettivo di una progettazione integrata degli spazi aperti e degli spazi costruiti sia a scala urbana che a scala territoriale;

8. l'inclusione di alcuni corsi integrati nell'offerta formativa è stata determinata in base agli obiettivi specifici sopra indicati che sottolineano la caratteristica transazionale e interattiva dei processi di pianificazione (i corsi si occupano di teorie e metodi della pianificazione, partecipazione e programmi complessi, politiche urbane e territoriali).

Le materie a scelta verranno individuate rispettando il principio di compatibilità con la logica e le finalità del progetto formativo.

Ogni Settore Scientifico-Disciplinare avrà un suo peso in base ad un suo preciso significato strategico, a cominciare, per la specificità della LM-48, dal ruolo rilevante ma non sovrastante delle discipline dell'Urbanistica che, nelle sue varie articolazioni, dovrà presentarsi unitariamente.

9. Sono previsti obblighi di frequenza per le attività formative organizzate in laboratorio ed in corsi integrati.

E’ compito dei titolari di ogni corso e laboratorio stabilire i requisiti minimi di frequenza e le modalità di accertamento. Requisiti minimi e modalità di accertamento devono essere chiaramente specificati nel programma del corso o laboratorio e devono essere comunicati al CdL, che ne deve prendere atto, oltre che agli studenti, prima dell’inizio del periodo di insegnamento.

E’ compito dei docenti titolari dei corsi o laboratori accertare la frequenza degli studenti, secondo le modalità da loro stabilite. Si considera comunque un minimo di presenza in aula dello studente pari al 70% delle ore previste.

I docenti titolari di ogni corso o laboratorio possono anche stabilire in che misura la frequenza concorre a determinare la valutazione finale di profitto. Tale eventuale criterio deve anch’esso essere specificato nel programma e comunicato agli studenti all’inizio del periodo di insegnamento.

Gli studenti lavoratori, gli studenti diversamente abili e/o in particolari condizioni di disagio o difficoltà sono tenuti a comunicare tale loro condizione al docente titolare del corso o laboratorio, all’inizio dell’insegnamento, al fine di concordare modalità alternative di studio.

Gli studenti che abbiano incarichi di rappresentanza negli organi collegiali dell’Ateneo sono giustificati dagli obblighi di frequenza quando le attività formative coincidano con le sedute di tali organi. L’effettiva partecipazione a tali sedute è attestata dagli atti ufficiali.

10. I corsi potranno svolgersi anche attraverso l'attivazione progressiva di servizi di didattica a distanza a cui si potrà accedere secondo criteri e modalità che verranno definiti con apposito regolamento.

Art. 5 – Crediti “D”

1. Ogni studente iscritto al Corso di laurea magistrale in URBANISTICA è tenuto a presentare, quando richiesto, un piano di studio comprensivo delle attività formative a scelta. Queste ultime potranno essere specificate tra quelle proposte dal Corso di laurea oppure tra quelle curriculari svolte in altri Corsi di laurea dell’ateneo di Reggio Calabria ovvero di altro ateneo.

2. I piani di studio, comprensivi dell’indicazione della materie a scelta, dovranno essere presentati alla segreteria studenti della Facoltà di Architettura entro la data indicata nel Manifesto degli Studi e dovranno essere approvati dal Consiglio del Corso di laurea magistrale in URBANISTICA.

Art. 6 – Crediti “F”

1. Le tipologie di attività previste in voce “F” che possono essere scelte e svolte dallo studente sono le seguenti:

− Partecipazione e/o organizzazione di convegni e seminari organizzati da strutture scientificamente riconosciute: Università, Istituzioni e Associazioni culturali, Enti locali, Associazioni studentesche, ecc.

− Partecipazione e/o organizzazione di mostre organizzati da strutture scientificamente riconosciute: Università, Istituzioni e Associazioni culturali, Enti locali, Associazioni studentesche, ecc.

− Tirocini in strutture tecniche a carattere pubblico (uffici di piano, ecc.), studi professionali (di ingegneria, architettura, urbanistica) o aziende, indicate in un apposito Albo disponibile presso la segreteria del Corso di Laurea e derivanti da appositi atti convenzionali, oppure da concordare preventivamente con la Commissione per le Attività di tipo “F” di cui al successivo comma 2.

− Certificazioni linguistiche rilasciate esclusivamente da un Ente certificatore accreditato dal MIUR - livello B.1 secondo il quadro comune Europeo di Riferimento redatto dal Consiglio d'Europa.

− Certificazioni informatiche rilasciate da AICA (Associazione italiana per l’informatica e il calcolo automatico) che attestano il grado di conoscenza informatica raggiunto. Il livello richiesto è ECDL (European Computer Driving Licence).

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− Viaggi di studio organizzati da strutture scientificamente riconosciute: Università, Istituzioni e Associazioni culturali, Enti locali, Associazioni studentesche, Ordini professionali ecc.

2. Ai fini dell’organizzazione e della gestione delle attività di tipo “F” è prevista la formazione di specifica Commissione costituita dal Presidente del Corso di Laurea, da un professore di ruolo (scelto in seno al Collegio dei docenti del CdL) e da uno studente, scelto dalle rappresentanze del CdL.

La Commissione, presieduta dal Presidente del CdL, ha il compito di esaminare le domande degli studenti per l’accreditamento di attività di tipo “F”; nel caso di tirocini, di assegnare e/o avallare la sede di svolgimento, una traccia di lavoro e la relativa l'articolazione temporale, nonché di ratificare l’attribuzione dei CFU previsti dal manifesto secondo le modalità previste dal successivo comma 3.

3. Per l’accreditamento dei CFU in voce “F” la Commissione dovrà verificare le richieste, le attività svolte e la loro corrispondenza in termini di CFU.

Per il riconoscimento dei crediti lo studente dovrà presentare una domanda su carta semplice, una breve relazione descrittiva dell’attività svolta, nonché certificazioni e documenti che ne attestino l’impegno orario. La stessa commissione, ristretta ai soli due componenti facenti parte del corpo docente, ratificherà su apposito verbale, i CFU acquisiti con la sola idoneità.

Art. 7 – Esami e verifiche del profitto

1. L’accertamento del profitto per ogni corso o laboratorio consiste in una valutazione finale di profitto (esame), condotta da apposita commissione e attestata da relativo verbale. Anche nel caso di corsi o laboratori integrati la valutazione finale di profitto è unica (unica commissione ed unico voto).

2. Le commissioni d’esame sono composte da almeno due membri, il primo dei quali è sempre il docente titolare dell’insegnamento (che svolge le funzioni di Presidente della Commissione).

Il secondo membro della commissione è un altro docente o ricercatore del medesimo settore scientifico disciplinare o affine, ovvero un cultore della materia, nominato secondo le modalità espresse dal regolamento didattico d’ateneo.

Nel caso di corsi o laboratori integrati la commissione comprende tutti i docenti degli insegnamenti coinvolti.

3. La valutazione di profitto per ogni corso o laboratorio consiste in una o più prove, in forma orale e/o scritta e/o grafica, che possono essere svolte anche parzialmente in itinere (esoneri) durante lo svolgimento dell’insegnamento. E’ compito dei docenti titolari di corsi e laboratori specificare nel programma del corso e comunicare agli studenti all’inizio del periodo di insegnamento le modalità di accertamento e i criteri di assegnazione dei punteggi che concorrono alla valutazione finale di profitto.

4. Le eventuali prove in itinere (esoneri) non devono essere svolte contemporaneamente alle ore di didattica degli altri insegnamenti e non potranno essere del tutto sostitutive dell’esame finale. Il docente che intenda ricorrervi dovrà concordare le date e gli orari con i docenti degli insegnamenti svolti in parallelo.

5. La valutazione finale del profitto è espressa in trentesimi. La valutazione minima per superare l’esame è 18/30. La valutazione massima è 30/30 cui può aggiungersi la lode. Una volta registrato con esito positivo l’esame lo studente acquisisce tutti i CFU attribuiti a quel corso o laboratorio.

6. Le valutazioni del profitto per insegnamenti del tipo “E” si svolgono con le stesse modalità d’esame di cui sopra nel caso di corsi offerti dal CdL o di autoapprendimento, e si esprimono in un semplice riconoscimento di “idoneità”, trascritto sul verbale.

Nel caso di attestati esterni all’università, il Consiglio di CdL, su richiesta degli interessati, delibera l’idoneità sulla base delle certificazioni prodotte dagli studenti.

7. Le valutazioni del profitto per insegnamenti del tipo “F” si svolgono secondo le modalità previste dall’articolo 7 del presente regolamento didattico.

8. Le sessioni di esame del CdL sono almeno tre, ciascuna divisa in due appelli distanziati secondo le norme vigenti. Il primo appello si tiene alla fine del primo ciclo di didattica (1° semestre); il secondo appello si tiene alla fine del secondo ciclo di didattica (2°

semestre); il terzo appello si tiene dopo l’estate e prima dell’inizio delle attività didattiche del nuovo anno accademico. Per gli studenti fuori corso, e su motivata richiesta degli interessati, possono essere fissate due ulteriori sessioni “straordinarie” di esami, una nel mese di dicembre e una nel mese di aprile.

9. I crediti acquisiti hanno validità per un periodo di sette anni dalla data dell’esame. Dopo tale termine il Consiglio del Corso di laurea potrà verificare l’eventuale obsolescenza dei contenuti conoscitivi, confermando integralmente od anche solo parzialmente i crediti acquisiti.

Art. 8 – Condizioni per l’iscrizione all’anno di corso successivo al primo

1 L’iscrizione all’anno di corso successiv0 al primo, entro il termine previsto per l’iscrizione è subordinata al conseguimento di almeno i 2/3 dei CFU del I anno per l’iscrizione al II anno (40 CFU);

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2. In mancanza di tale requisito lo studente può iscriversi al secondo anno sub-condizione, potendo acquisire i crediti mancanti entro il mese di aprile. Qualora entro tale data lo studente non si trovi nelle condizioni per l’iscrizione regolare, verrà iscritto d’ufficio come ripetente. Lo studente ha comunque la possibilità di iscriversi direttamente come ripetente, rinunciando all’iscrizione sub-condizione.

3. Lo studente che non ha acquisito entro la durata normale del CdS (2 anni + gli eventuali anni ripetenti) il numero di crediti necessario al conseguimento del titolo di studio, viene iscritto come fuori corso.

Art.. 9 – Riconoscimento di conoscenze e abilità professionali

1. Può essere riconosciuto un massimo di 40 crediti corrispondenti a conoscenze e abilità professionali certificate individualmente ai sensi della normativa vigente in materia, nonché ad altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla cui progettazione e realizzazione l'università abbia concorso. (Art. 5, comma 7, del DM 22 ottobre 2004, n. 270).

2. A tal fine il Consiglio di Corso di laurea in URBANISTICA, anche attraverso un auspicabile coordinamento di facoltà, definirà criteri e modalità per il loro riconoscimento mediante apposito regolamento.

Art. 10 – Prova finale

1. La Prova Finale consisterà in una “dissertazione” su un tema di ricerca anche progettuale a carattere inedito, e sviluppata sotto la guida di un relatore e sulla base delle competenze acquisite nel corso dell'attività didattica, integrata dalla riflessione critica condotta, a scelta dello studente o su un corso integrato oppure su un laboratorio.

2. La Prova Finale farà riferimento ad un percorso didattico ripercorso autonomamente ma correlato alle attività che costituiscono l’offerta formativa dei due anni del Corso di laurea magistrale in URBANISTICA e la guida in tale operazione di “sintesi orientata”

potrà essere richiesta dagli studenti a tutti i docenti che strutturano tale offerta.

3. Indipendentemente dai docenti a cui detta richiesta sarà inoltrata, la Prova Finale, comunque, sarà caratterizzata da un sostanziale ed importante riferimento all’analisi critica degli strumenti di pianificazione ed all’indagine territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale rapportate ai caratteri della fattibilità tecnica dei piani e dei progetti.

4. L’elaborato prodotto per sostenere la Prova Finale costituisce, eventualmente implementato con integrazioni e/o correzioni, l’elaborato da discutere nel corso della seduta di laurea di cui al successivo articolo 11. Ove la dissertazione, per la sua complessità, dovesse richiederlo, potranno essere individuati ulteriori CFU da attribuire alla Prova Finale.

5. Gli 8 o più CFU relativi alla Prova Finale vengono registrati, secondo le modalità di cui all’articolo 8, comma 6 del presente regolamento, prima della domanda di partecipazione all’esame di laurea, in modo da completare i 180 CFU previsti dal curriculum di laurea magistrale in URBANISTICA.

Art. 11 – Conseguimento della Laurea magistrale in URBANISTICA

La normativa generale per le lauree fa riferimento al Regolamento tesi di laurea della Facoltà di Architettura

1. Per il conseguimento della Laurea magistrale lo studente deve aver ottenuto 120 CFU, di cui almeno 8 CFU assegnati alla Prova Finale.

Gli studenti sono ammessi a sostenere la prova finale e conseguire il titolo di studio indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all’università (DM 270/2004).

2. La domanda di ammissione all’esame di laurea magistrale in URBANISTICA, indirizzata al Presidente del Consiglio del Corso di laurea, deve essere presentata presso la segreteria studenti almeno ventuno giorni prima della data della sessione di laurea.

3. L’elaborato oggetto dell’esame di laurea deve essere consegnato alla segreteria studenti almeno dieci giorni prima della data della seduta di Laurea. Un’ulteriore copia della tesi di laurea su CD va consegnata il giorno della seduta di laurea.

4. La discussione di laurea deve essere pubblica ed avverrà davanti ad una Commissione d’esame composta da almeno sette docenti, nominata dal Preside della Facoltà di Architettura su proposta del Presidente del Corso di laurea magistrale in URBANISTICA, in accordo a quanto stabilito dal regolamento di Facoltà sulle tesi di laurea.

5. Durante la discussione di laurea il candidato dovrà dimostrare la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo, un buon livello di comunicazione e, soprattutto di aver raggiunto una preparazione teorica e pratica riconoscibile.

6. Il voto di Laurea, espresso in centodieci/110, è costituito dalla somma del voto di media e del punteggio aggiuntivo.

− il voto di media è la media, pesata in CFU ed espressa in centodieci/110, degli esami di profitto sostenuti;

− il punteggio aggiuntivo, in misura non superiore a 10 punti, è la media dei punteggi espressi (in centodieci/110) da ogni componente della Commissione di Laurea in considerazione del curriculum complessivo del Laureando, del colloquio, della Prova Finale, degli eventuali esami superati con lode, delle eventuali materie in sopranumero, della qualità e/o esiti delle altre attività formative certificate, etc.

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7. Ai candidati che raggiungono il punteggio di centodieci/110 può essere attribuita la lode con voto unanime della Commissione.

8. Al termine di ogni appello di Laurea, ha luogo la cerimonia pubblica della Proclamazione, in cui vengono resi noti i risultati delle valutazioni di Laurea e viene conferito il titolo di studio a tutti i Laureati dell’appello.

L’esame di laurea consiste nella discussione pubblica di un elaborato progettuale o di un contributo teorico sviluppato in modo originale condotto sotto la guida di uno o più docenti ufficiali di ruolo del corso di laurea o della Facoltà di Architettura.

9. Per tutto ciò che non è previsto dal presente Regolamento, si applicano le disposizioni contenute nello Statuto, nel Regolamento Didattico di Ateneo, nel Regolamento Didattico della Facoltà di Architettura e nel Regolamento sullo svolgimento delle Tesi di laurea emanato dal Consiglio di Facoltà.

Art. 12 – Modifiche al Regolamento

1. Le modifiche al presente Regolamento sono proposte dal Consiglio del Corso di laurea e saranno sottoposte alla definitiva approvazione del Consiglio di Facoltà.

2. Con l’entrata in vigore di eventuali modifiche al Regolamento Didattico di Ateneo o al Regolamento Didattico della Facoltà di Architettura o di altre disposizioni in materia si procederà alla verifica e alla eventuale modifica del presente Regolamento.

Art. 13 – Norme transitorie

1. Per tutto ciò che non è previsto dal presente Regolamento, si applicano le disposizioni contenute nello Statuto, nel Regolamento Didattico di Ateneo e nel Regolamento Didattico della Facoltà di Architettura.

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APPENDICE 1

Elenco delle attività formative con l’indicazione degli ambiti disciplinari, dei settori scientifico-disciplinari di appartenenza (SSD), dei crediti formativi universitari (CFU), delle propedeuticità obbligatorie (l laboratori del primo anno sono propedeutici ai laboratori del secondo, le discipline indicate come 1^ sono propedeutiche alle successive), dell’eventuale articolazione in moduli e degli obiettivi formativi.

Attività formative caratterizzanti

Ambito disciplinare Settore scientifico disciplinare CFU

ICAR/05Trasporti 4

Ingegneria e scienze del territorio

ING/INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni 4 OBIETTIVI FORMATIVI:

ICAR/05 TRASPORTI

I contenuti scientifico-disciplinari sono finalizzati alla comprensione dei fenomeni della mobilità di persone e merci; alla conoscenza delle prestazioni di componenti ed impianti dei sistemi di trasporto; alla configurazione del miglior sistema sotto gli aspetti tecnologici, funzionali, economici, finanziari, territoriali, ambientali e della sicurezza, con riferimento anche alla logistica, alla gestione ed all'esercizio dei sistemi. Riguardano quindi i metodi e le tecniche per la simulazione della domanda di mobilità, dell'offerta di trasporto, dell'interazione domanda/offerta, degli impatti economici, territoriali, ambientali e dell'incidentalità; la pianificazione tattica e strategica dei trasporti; le tecnologie peculiari dei diversi modi di trasporto, della loro regolazione e del loro controllo; la progettazione funzionale delle componenti, degli impianti e dei sistemi di trasporto complessi; la gestione e l'esercizio dei servizi di trasporto.

ING-INF/05 SISTEMI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI

Il settore è caratterizzato dall'insieme di ambiti scientifici e di competenze scientifico-disciplinari relativi al progetto ed alla realizzazione dei sistemi di elaborazione dell'informazione, nonché alla loro gestione ed utilizzazione nei vari contesti applicativi con metodologie e tecniche proprie dell'ingegneria. Rientrano in questo ambito i fondamenti teorici, i metodi e le tecnologie atti a produrre progetti tecnicamente validi, dal punto di vista sia dell'adeguatezza delle soluzioni proposte sia della possibilità di realizzazione tecnica sia della convenienza economica sia dell'efficacia organizzativa. Tali fondamenti, metodi e tecnologie spaziano su tutti gli aspetti relativi ad un sistema di elaborazione, da quelli hardware a quelli software, dai sistemi operativi alle reti di elaboratori, dalle basi di dati ai sistemi informativi, dai linguaggi di programmazione all'ingegneria del software, dall'interazione uomo-macchina al riconoscimento dei segnali e delle immagini, all'elaborazione multimediale, all'ingegneria della conoscenza, all'intelligenza artificiale ed alla robotica. Rientrano, inoltre, nell'ambito di questo settore le competenze relative al progetto ed alla realizzazione degli impianti informatici e delle varie applicazioni dei sistemi di elaborazione, quali, ad esempio, le applicazioni telematiche industriali ai sistemi socio-economici.

ICAR/15 Architettura del paesaggio 4

ICAR/18 Storia dell'architettura 8

ICAR/19 Restauro 4

ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica 4

Urbanistica e pianificazione

ICAR/21 Urbanistica 30

OBIETTIVI FORMATIVI:

ICAR/15 ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO

I contenuti scientifico-disciplinari hanno per oggetto l'assetto paesistico del territorio, delle aree non edificate e degli spazi aperti, nonché l'organizzazione del verde, quale sistema entro cui si colloca la parte costruita delle città e del territorio. Riconoscendo come elementi fondanti le diversità ambientali e le preesistenze storiche, culturali, ecologiche ed estetiche e come carattere qualificante la valorizzazione delle procedure dell'ecologia nei processi di progettazione, comprendono attività riguardanti la pianificazione e gestione paesistica del territorio, la progettazione dei sistemi del verde urbano, la riqualificazione ed il recupero delle aree degradate, la progettazione dei giardini e dei parchi, l'inserimento paesistico delle infrastrutture ed il controllo dell'evoluzione del paesaggio.

ICAR/18 STORIA DELL'ARCHITETTURA

I contenuti scientifico-disciplinari riguardano la storia delle attività edilizie e di altre attinenti alla formazione e trasformazione dell'ambiente (giardini, parchi, paesaggio, città, territorio), in rapporto al quadro politico, economico, sociale, culturale delle varie epoche; gli argomenti storici concernenti aspetti specifici di tali attività, dalla rappresentazione dello spazio architettonico alle tecniche edilizie; la storia del pensiero e delle teorie sull'architettura; lo studio critico dell'opera architettonica, esaminata nel suo contesto con riferimento alle cause, ai programmi ed all'uso, nelle sue modalità linguistiche e tecniche, nella sua realtà costruita, nei suoi significati.

ICAR/19 RESTAURO

I contenuti scientifico-disciplinari comprendono i fondamenti teorici della tutela dei valori culturali del costruito, visti anche nella loro

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evoluzione temporale; le ricerche per la comprensione delle opere nella loro consistenza figurale, materiale, costruttiva e nella loro complessità cronologica, nonché per la diagnosi dei fenomeni di degrado, ai fini di decisioni sulle azioni di tutela; i metodi ed i processi per l'intervento conservativo a scala di edificio, monumento, resto archeologico, parco o giardino storico, centro storico, territorio e per il risanamento, la riqualificazione tecnologica, il consolidamento, la ristrutturazione degli edifici storici.

ICAR/20 TECNICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA

I contenuti scientifico-disciplinari investono l'analisi e la valutazione dei sistemi urbani e territoriali, esaminati nel loro contesto ambientale e nel quadro dei rischi naturali ed antropici cui sono soggetti e delle variabili socioeconomiche dalle quali sono influenzati; i modelli ed i metodi per l'identificazione dei caratteri qualificanti le diverse politiche di gestione e programmazione degli interventi, nonché per l'esplicitazione dei processi decisionali che ne governano gli effetti sull'evoluzione dei sistemi in oggetto; le tecniche per gli strumenti di pianificazione a tutte le scale.

ICAR/21 URBANISTICA

I contenuti scientifico-disciplinari consistono nelle teorie e nelle prassi volte alla conoscenza ed alla progettazione della città e del territorio. In particolare riguardano la formazione e la trasformazione delle strutture organizzative e delle morfologie degli insediamenti umani; le relative problematiche d'interazione con l'ambiente naturale e con gli altri contesti; la definizione teorica degli apparati concettuali che sono propri del piano urbanistico; i metodi, gli strumenti e le pratiche di pianificazione fisica e di progettazione, recupero, riqualificazione e riordino degli insediamenti a tutte le scale.

ICAR/22 Estimo 4

IUS/10 Diritto amministrativo 4

Economia, politica e sociologia

SECS-P/06 Economia applicata 8

OBIETTIVI FORMATIVI:

ICAR/22 ESTIMO

I contenuti scientifico-disciplinari riguardano i presupposti teorici e le metodologie per stime di costi, prezzi, saggi di rendimento di immobili, investimenti, impianti, imprese, nonché per determinazioni di indennizzi, diritti, tariffe, con finalità di formulazione di giudizi di valore e di convenienza economica in ambito civile, territoriale, industriale. Gli interessi disciplinari si estendono, in via generale, a tematiche di economia ambientale e, nello specifico metodologico, all'analisi della fattibilità di progetti e piani ed alla valutazione dei loro effetti economici ed extra-economici attraverso approcci di tipo monetario o quanti-qualitativi.

IUS/10 DIRITTO AMMINISTRATIVO

Il settore comprende gli studi relativi all'organizzazione della pubblica amministrazione ed alla disciplina dell’attività amministrativa pubblica, con riferimento, in particolare, al procedimento, agli atti, al controllo giurisdizionale ai profili finanziari. Gli studi attengono, altresì, al diritto regionale e degli enti locali, alla contabilità dello Stato e degli enti pubblici, al diritto urbanistico, nonché ai profili pubblicistici del diritto dell’ambiente e del diritto dell'informazione e della comunicazione.

SECS-P/06 ECONOMIA APPLICATA

Il settore raggruppa le discipline che riguardano lo studio della struttura economica con particolare riferimento alle aree geografiche, ai settori produttivi e all’evoluzione demografica. I principali campi di indagine sono i processi dello sviluppo; l’analisi dei settori produttivi; i problemi territoriali dello sviluppo, della localizzazione e della programmazione; l’economia dell’innovazione.

BIO/03 Botanica ambientale e applicata 4

Ambiente

BIO/07 Ecologia 4

OBIETTIVI FORMATIVI:

BIO/03 BOTANICA AMBIENTALE E APPLICATA

Il settore studia la distribuzione, le strategie adattative, l’uso delle risorse, le interrelazioni con l’ambiente dei viventi fotosintetici procarioti ed eucarioti, nonché i funghi, utilizzando i diversi approcci della botanica, della geobotanica, dell'ecologia vegetale, della biologia vegetale applicata e dell’ecologia del paesaggio, sia in termini di modelli sia in termini applicativi. Approfondisce le conoscenze sulla filogenesi e l'organizzazione morfo-funzionale delle piante spontanee e di interesse agrario, forestale, veterinario ed etnologico, nonché sui meccanismi attraverso i quali gli organismi crescono, si riproducono e interagiscono nel corso dello sviluppo, così come lo studio della diversità floristica e vegetazionale ai diversi livelli dell'organizzazione biologica e in condizioni pedoclimatiche differenti. Studia corologia, autoecologia, sinecologia e classificazione della vegetazione in termini fitocenografici, fitosociologici e sindinamici, nonché le interazioni funzionali e strutturali tra le diverse componenti del sistema ambientale a livello multitemporale e multispaziale anche in relazione alle alterazioni indotte dalle attività antropiche. Ulteriori competenze riguardano:

l’aerobiologia, la definizione della qualità ambientale, la conservazione della natura, la valutazione d'impatto ambientale, gli aspetti floristico-vegetazionali della progettazione ambientale e l’educazione ambientale finalizzati allo studio della complessità ecologica e alla gestione compatibile e al monitoraggio delle risorse naturali, anche in relazione ai cambiamenti globali.

BIO/07 ECOLOGIA

Il settore si occupa delle relazioni degli organismi autotrofi ed eterotrofi - terrestri (inclusi gli organismi del suolo), marini e di acqua dolce - con il loro ambiente, con particolare riguardo a distribuzione, storia evolutiva, risposte all'ambiente fisico e interazioni tra organismi conspecifici ed eterospecifici. Capitoli basilari dell'ecologia sono: dinamica e regolazione delle popolazioni in funzione delle risorse e delle interazioni biotiche (predazione, competizione, parassitismo, simbiosi); comunità, meccanismi che ne regolano

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la diversità e ne determinano la variazione spazio-temporale; ecosistemi naturali, antropizzati, urbano-industriali e loro organizzazione nei sistemi di paesaggi; flusso di energia negli ecosistemi, cicli biogeochimici e ruolo in essi svolto dai microrganismi; risposte degli ecosistemi ai cambiamenti globali e alle alterazioni antropiche. Il settore cura anche i seguenti aspetti applicativi: conservazione e gestione degli ecosistemi, utilizzazione delle risorse biologiche, controllo di specie esotiche, strategie per il mantenimento della biodiversità e la sostenibilità della biosfera, ecotossicologia, indicatori della qualità ambientale, valutazione di impatto ambientale, aspetti ecologici del risanamento e recupero ambientale. Si occupa anche di formazione ed educazione ambientale e di aspetti metodologici relativi all'analisi dei sistemi ecologici, al monitoraggio, alla modellizzazione e alla rappresentazione di dati ecologici e ai sistemi informativi ambientali.

Totale crediti riservati alle attività caratterizzanti (da DM min.48) 82

Attività formative affini e integrative

Settore scientifico disciplinare CFU

ICAR/08 Scienza delle costruzioni

ICAR/14 Composizione architettonica e urbana M-STO/04 Storia contemporanea

SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

4 8 4 4 OBIETTIVI FORMATIVI:

ICAR/08 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI

I contenuti scientifico-disciplinari sono formati da argomenti di meccanica deterministica e stocastica dei solidi, dei materiali, delle strutture, che traducono problemi di base delle costruzioni concernenti la loro risposta alle azioni sollecitanti, la loro affidabilità e sicurezza, la loro ottimizzazione e che riguardano statica, dinamica, instabilità, frattura, collasso, controllo di modelli comportamentali volti a descrivere tale problematica. Coinvolgono per questi temi la modellazione fisico-matematica, la meccanica computazionale, l'analisi sperimentale, l'identificazione strutturale. Si estendono alla meccanica dell'interazione fra le strutture e l'ambiente fisico; alla meccanica di materiali e strutture non tradizionali; allo studio critico dello sviluppo storico dei modelli comportamentali in questione ed alla lettura in chiave strutturale di manufatti storici e monumenti.

ICAR/14 COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E URBANA

I contenuti scientifico-disciplinari si riferiscono al progetto architettonico, nella sua estensione dal dettaglio alla dimensione urbana, come processo e momento di sintesi. Si articolano in aspetti metodologici, concernenti le teorie della progettazione contemporanea;

analitico-strumentali, per lo studio dei caratteri distributivi, tipologici, morfologici, linguistici dell'architettura e della città; compositivi, riguardanti la logica aggregativa e formale con cui l'organismo si definisce nei suoi elementi e parti e si relaziona col suo contesto;

progettuali, per la soluzione di tematiche specifiche relative ad interventi ex novo o sul costruito.

M-STO/04 STORIA CONTEMPORANEA

Il settore comprende le competenze relative agli ultimi due secoli a partire dagli eventi politici tardo settecenteschi che propongono i temi universali dell'autodeterminazione e della cittadinanza (rivoluzione americana e rivoluzione francese). Si caratterizza per l'attenzione ai fenomeni di interdipendenza mondiale, massificazione e accelerazione dei processi socio-economici. In quanto indagine volta alla chiarificazione del nostro tempo, sviluppa l'intreccio tra storia e memoria, storia di genere, fenomeni politico- istituzionali, religiosi, socio-culturali, militari. Comprende inoltre studi relativi alla metodologia, alla storiografia e alla didattica del periodo considerato.

SPS/08 SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI

Il settore comprende una serie di campi di competenza concernenti la lettura sociologica dei fenomeni della cultura, da quelli assiologici a quelli comunicativi e della socializzazione e formazione (anche delle risorse umane), fino all’impatto sociale dei mass media e delle tecnologie avanzate. Il settore si articola in varie aree: dalla sociologia della comunicazione alle dinamiche media/industria culturale, dall’analisi sociologica della radio-televisione e dell’informazione al settore dei nuovi media e della pubblicità, all’analisi dei processi culturali e dell’educazione, alla sociologia della famiglia e della religione.

Totale crediti riservati alle attività affini e integrative 20

Altre attività formative (D.M. 270 art. 10 §5)

Ambito disciplinare CFU

A scelta dello studente (art. 10, comma 5, lettera a) 8

Per la prova finale (art. 10, comma 5, lettera c) 8

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Ulteriori conoscenze linguistiche 2

Abilità informatiche e telematiche 0

Tirocini formativi e di orientamento 0

OBIETTIVI FORMATIVI:

Le discipline “A scelta dello studente” debbono integrare il percorso formativo del Corso di laurea con la domanda di

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autoformazione di cui l’allievo è portatore.

La Prova Finale deve indirizzare l’allievo, oltre a redigere una dissertazione, anche a compiere una sintesi conclusiva del proprio percorso formativo.

L’approfondimento della lingua straniera deve consentire all’allievo di perfezionare la capacità di comunicare attraverso scambi di informazioni diretti, la capacità di comprendere frasi frequentemente utilizzate nella vita professionale, e la capacità di comprendere e tradurre un testo di carattere scientifico complesso per meglio utilizzare il sapere tecnico specifico fornito dal percorso formativo in URBANISTICA.

Totale crediti riservati alle altre attività formative 18

CFU totali per il conseguimento del titolo 120

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APPENDICE 2 PIANO DI STUDI

Insegnamenti primo anno SSD CFU esami

Laboratorio di COMPLESSITÀ E INNOVAZIONE / ANNUALE 18

Urbanistica 2 (disciplina caratterizzante) Composizione urbanistica

Diritto e legislazione urbanistica e ambientale Economia ed estimo

ICAR/21 ICAR/21 IUS/10 ICAR/22

6 4 4 4

1

Corso Integrato di “PROGETTAZIONE URBANA”: 12

A. Teorie della progettazione urbana 2 B. Prevenzione della vulnerabilità

ICAR/14 ICAR/08

8 4

1

Corso Integrato di “STORIA DELLA MODERNITÀ E DELLA CONTEMPORANEITÀ”: 12

A. Storia moderna e contemporanea B. Storia dell’architettura moderna C. Storia dell’architettura contemporanea

M-STO/04 ICAR/18 ICAR/18

4 4 4

1

Corso Integrato di “PIANIFICAZIONE EUROMEDITERRANEA”: 8

A. Programmazione e pianificazione dello spazio europeo B. Cooperazione allo sviluppo

ICAR/21 SECS-P/06

4 4

1

Corso Integrato di “TURISMO E PROGETTAZIONE DEL TERRITORIO”: 8

A. Economia del turismo B. Progettazione del territorio 2

SECS-P/06 ICAR/21

4 4

1

Totale esami 5

PROPEDEUTICITÀ OBBLIGATORIE:

ll Laboratorio del primo anno (Laboratorio di COMPLESSITÀ E INNOVAZIONE / ANNUALE) – ogni Laboratorio un'unica prova d’esame – è propedeutico al Laboratorio del secondo anno (Laboratorio di PROGETTAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO / ANNUALE) – ogni Laboratorio un'unica prova d’esame –.

I Corsi Monodisciplinari ed i Corsi Integrati non hanno propedeuticità.

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Classe 7 - Classe delle lauree in urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale.. Nome del corso Pianificazione territoriale, urbanistica