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Caratterizzazione chimica della manna estratta nelle Madonie (Sicilia) da cultivar di Fraxinus angustifolia e di Fraxinus ornus (Oleaceae)

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Quad. Bot. Amb. Appl., 1712 (2006): 151-174.

Caratterizzazione chimica della manna estratta nelle Madonie (Sicilia) da cultivar di Fraxinus angustifolia e di Fraxinus ornus (Oleaceae)

R . SCHICCl-11 1

, L. CAMARDA 2 , V. SPADAR0 1 & R. P1TONZ0 2

1

Dipartimcnto di Sc ienze Botaniche dell'Università degli Studi di Palermo, Via Archiratì 28 - 90123 Palenno

2 Dipartimcnto di Chimic a e Tecnologie Farmaceutiche dell'Uni versità degli Studi di Palermo, Via Archiratì 32 - 90123 Palermo

ABSTRACT. - Che111ical characteri::.ation of Madonie (Sicilv) manna sample.1· extrac ted .f i'Om Fraxinus angustifolia and Fraxinus om us (Olcaccac) cultirnrs. - In this papcr are reported the results of the chemical analys is of manna in cannolo, in sorte and in rolla me samples produccd during the pcriod 2004-2006 in the area around Castelbuono and Pollina (Palermo - ltaly). Particularly, six cultivars of Fraxinus angustifòl ia subsp. angusti.fòlia and one of F ornus have been in vestigated.

The analysis results show mannitol as th e most abundant chcmical constitucnt and its percentagc range is related to thc Fraxi1111. 1 · spec ies, thc cultivar, thc Fraxinus trees gcographi cal position, the ycar of its production and the sampling time . Generally, according to thc time during which the manna is present on the plant, th cre is a decrease of mannitol and an incrcase of monosaccharidc and oligosacc haride amounts. Regarding thc minerai composition , the mostly present elemcnt is Potassium. Thc analys is of vo latil e constituents of frcsh manna allowed thc idcntifi cation of threc main componcnts, i.e.

methyl palmitoleatc, ethyl palmitoleatc and the terpene hexahydrofamcsol, with traccs of other vo latile compounds; it is alrcady known that the palmitolcic acid is an olive o il componcnt. As rcgard lo thc manna chemical stability, it has bcen obscrved that the longer is th c harvesting time dclayed, thc grcater are thc chcmi cal changcs . Particularl y, th e mannitol amount dccrcascs and thc carbohydratcs increasc. The agcing of the harvest brings meaningful changcs to the manna cournari ns due to chemica l transformation to whi ch thcse substanccs are subjec tcd. Two new coumarins havc also been iso- lated from a manna in rollame sa mplc.

Ker 1rords: Fraxi11us, manna, Madonic, Sicily.

INTRODUZION E

La manna é il prodotto che si ottiene dalla solidificazio- ne della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva. dalle incisioni praticate sul fusto e sull e branche principali di alcune spec ie dcl genere Fraxinus L. Insieme alla mannite, che da essa si estrae industrialmente, é consi- derata un ottimo blando purgante, in quanto non provoca effetti secondari negativi sull ' uomo.

Le più antiche notizie sull a produ zione di manna in Sicilia risalgono all a seconda metà dcl 1500, ma la coltura nell'Isola si sviluppò intensivamente so ltanto nel XVIII secolo, soprattutto lungo la fascia sublitoranea e collinare della parte nord-occidentale compresa tra Tusa (ME) e San Vito Lo Capo (TP). La zona di maggiore produzione rica- deva nelle Madonie e, in particolare, nei territori dei comu- ni di Castelbuono, Cefalù , Geraci Siculo, Pollina e San Mauro Castelverde; minore incidenza aveva ad ovest di Palermo tra Capaci, Carini e Cinisi e nel trapanese. La spe- cie colti vata era soprattutto l'omiello (Fraxinus ornus).

Durante gli ultimi decenni del 1800 la frass inicoltura sici liana registrò una notevole flessione (FLORIDIA, 1936) ma, tra la tìne del secolo e i primi decenni del '900, ebbe

nuovamente un forte incremento per la consistente richiesta di prodotto da parte dell'i ndustria e dei merca ti esteri. Le aree frassinicole, pertanto, aumentarono in modo conside- revole tanto che nel 1929 il Catasto agrario riportava una superfi cie inves tita a frassini di 6.699 ettari per la provincia di Palermo e di 542 ettari per quella di Trapani , per buona parte in coltura specializzata.

Dall' ultimo dopoguerra in poi la coltura ha subito un rapido declino, rimanendo relegata in ristrette superfici del comprensorio Madonita e, in particolare, nei territori di Castelbuono e Po llina (Foto I). Qui g li ultimi frassinicolto- ri - poco più di ce nto anziani contadini - contribuiscono ancora oggi a mantenere viva la coltura e a scongiurare la temuta scomparsa di un tale patrimonio vegetale, che ha rappresentato per secoli una riso rsa portante dell 'economia locale. Le pratiche colturali , infatt i, anche se maggiormen- te concentrate nei mesi più caldi dell' anno, occupavano tino agli anni '60 migliaia di operatori agricoli, per i quali i proventi della vendita della manna rappresentavano un ' in- sostituibile fonte di reddito.

Mentre nella parte occidentale dell ' Isola, a partire da

Palermo fino ad Ericc, la coltura è scomparsa del tutto, sulle

Madonie, nonostante la gravità del degrado, la riduzione

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l' immediato dopoguerra.

degli impianti, in quanto ad estensione e consistenza dei popolamenti, non risulta significativa rispetto al 1960. Ciò comporta che nell'imperante incuria non si sono verificate trasformazioni di sorta a carico dell'esistente piattafom1a varietale. Una parte significativa di essa, pertanto, potrebbe essere recuperata e conservata in idonei campi collezione, secondo quanto proposto da MAZZOLA & al. ( 1991 ), da cui attingere successivamente materiale di propagazione utile per l'impianto di nuovi frassineti plurivarietali a produzione scalare.

Negli ultimi anni il prezzo della manna è sensibilmente aumentato divenendo remunerativo tanto da consentire una timida ripresa della coltivazione dei frassini.

Paradossalmente, sebbene nuove prospettive per la sua commercializzazione si intravedono nel settore delle produ- zioni biologiche officinali (RAIMON DO & al., 1980), in quel- lo farmaceutico, dolciario , ecc., non si è ancora verificato un sensibile incremento della produzione, principalmente per- ché alla frassinicoltura si dedica un numero esiguo di addet- ti, costituito soprattutto da anziani agricoltori.

La modesta produzione attuale non riesce a far fronte alle recenti richieste di mercato indirizzate, per la maggior parte, verso la manna in cannolo che viene acquistata e commer- cializzata oltre che dal Consorzio dei produttori direttamen- te da alcuni frassinicoltori sotto forma di piccole confezio- ni.

Al fine di contribuire ad una migliore conoscenza del patrimonio biogenetico e colturale dei frassini da manna è stato effettuato uno studio sulla caratterizzazione chimica della manna di alcune cultivar di Fraxinus angustifolia Vahl subsp. angustifolia e di F ornus esistenti nelle aree di anti- 152

ca ed attuale coltivazione delle Madonie. Ciò non soltanto per scopi strettamente scientifici ma anche in previsione di un possibile rilancio della coltura frassinicola che, per tutta una serie di condizioni contingenti favorevoli, presenta attualmente buone probabilità di riconquistare preziose nic- chie di mercato. Gli studi al riguardo sono molto carenti e le notizie esistenti si riferiscono generalmente alle differenze tra la manna di F angustifolia e quella di F ornus (GIGANTE, 1948; ODDO & al. , 1997). Solo recentemente CU L OTTA & al.

(2001 ), in un opuscolo divulgativo, riportano la composi- zione media della manna (senza distinzione tipologica della stessa) relativa a quattro cultivar. Poche sono, inoltre, le notizie riguardanti la frazione cumarinica presente nella manna (C A M ARDA & al., 1989) e del tutto assenti sono le notizie sulla componente volatile presente nei campioni di manna fresca.

ASPETTI COLTURALI DEI FRASSINI DA MANNA La coltivazione dei frassini per l'estrazione della manna è possibile soltanto in particolari zone della Sicilia, caratte- rizzate da elevate temperature, da scarse escursioni termiche e da bassa umidità dell 'aria durante tutto il periodo di pro- duzione. Queste condizioni nei territori di Pollina e Castelbuono si realizzano nell'intervallo di tempo compre- so fra l'ultima decade di giugno e la metà di settembre. l frassineti ricadono principalmente nella fascia altimetrica localizzata tra I 00 e 700 m s. I. m., in quanto a quote più ele- vate si registra progressivamente un ritardo nella maturazio- ne delle piante ed una riduzione del periodo di produzione.

I frassini sono in grado di vivere su diversi tipi di suolo:

oltre che sulle terre sciolte e profonde si trovano anche su terreni poveri, pietrosi, aridi, argillosi e calcarei.

L 'esposizione migliore per la produzione della manna è quella di sud-est che è la più soleggiata e risente meno delle escursioni termiche (OIENI , 1953).

I frassineti attuali sono stati impiantati per la maggior parte prima del 1950. I sesti sono generalmente irregolari e la distanza tra le piante varia da 3 a 5 m per il frassino meri- dionale e da 2 a 3 m per l'omiello. Per quanto riguarda le pratiche colturali, il frassineto si avvantaggia indirettamen- te delle lavorazioni eseguite sulle eventuali colture erbacee consociate, come la fava , che contribuiscono anche a ferti- lizzare il terreno. Laddove la giacitura lo consente viene

Foto 2 - Lavorazione primaverile del terreno nel frassineto speri-

mentale dell' IPAA di Castelbuono.

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praticata una erpicatura tra febbraio e marzo e, in seguito, una fresatura tra la fine di maggio e l'ini zio di giugno (Foto 2). Nelle zone più accl ivi ci si limita all'eliminazione della componente erbacea infestante che, oltre ad intralciare le operazioni di incisione degli alberi e di racco lta della manna , costituisce una facile esca per gli incendi. In passa- to era frequente anche l'apporto di letame.

Verso l' ultima decade di giugno si ripulisce il tronco dai getti dell'anno e si esegue la scalzatura "squasawra" che consiste nell'aspo1iare la terra attorno al tronco o al la cep- paia per un raggio di circa 50-80 cm, per preparare la super- ficie dove saranno posti i cladodi di ficodindia o di agave che intercetteranno quella parte della linfa che non riesce a solidificare sul tronco o che gocciola dal l'estremità dei can- noli (SCH I CCH I , 1978).

Il frassino comincia a produrre all'età di circa 6 anni, ma non tutte le piante entrano in produ zione all a stessa età e nello stesso periodo: la maturazione, infatti, dipende oltre che dalla varietà, anche dalla natura del suolo, dall'esposi- zione e dal! 'altimetria. Le varietà di F angusti/olia subsp.

angustifòlia so litamente raggiungono lo stato di maturazio- ne tra la fine di giugno e la prima meti: del mese di lu glio;

quelle di F ornus, invece, non maturano prima dell' ultima decade di luglio nell a fascia basale e della metà di agosto alle quote più elevate (RAIMONDO & al., 1995).

L'inizio della stagione produttiva dipende dall 'andamen- to climatico stagiona le e le prime incisioni vengono pratica- te quando le fog lie, a causa dello stress idrico, perdono I 'a- bituale lucentezza e sin dalle prime ore del mattino appaio- no opache, increspate e giallastre (MINÀ PALUMBO, 1875- 76).

La durata della stagione produttiva è in funzione dell'an- damento stagionale e si protrae, nel le stagioni più favorevo- li, fino alla seconda decade di settembre; è ridotta, o quasi assente, nelle annate con estate piovosa, molto calda , o con umidità atmosferica eccessiva. Affinchè il liquido che sgor- ga dalle incisioni praticate sul tronco si rapprenda, occorro- no. dunque, assenza di pioggia, basso grado di umidità, ele- vata temperatura e moderate escursioni te1111iche diurne.

La pioggia é il peggiore nemico dei frassinicoltori in quanto scioglie la manna so lidificata, che va irrimediabil- mente perduta, e blocca la produ zione delle piante.

Durante il periodo di produzione, inoltre, le piante nel- l'arco delle 24 ore, non producono costantemente ma pre- sentano un bioritmo giornaliero correlato alle condizioni di ventosità, umidità dell'a ria e temperatura.

Le condizioni atmosferich e ideali per la produzione della manna dalle cultivar di F angusti/olia subsp. angustifò/ia, sono legate ad un regime termico stabile, con moderate oscill azioni comprese tra 25 e 30 °C e umidità relativa del- l'a ria compresa tra 40 e 60%. All'interno di questi interval- li i frassini continuano ad emettere manna anche durante le ore notturne. La produzione dei frassini è condizionata, notevolmente dai venti dominanti : quelli secch i la favori- scono, mentre quelli carichi di umidità la inibiscono. Inoltre, la brezza di tramontana, determinando un aumento dell'u- midità dell 'aria, fino a valori superiori al 60%, rallenta o blocca l'emissione di nuova linfa. La manna già consolida- ta possedendo un elevato potere igroscopico, si rigonfia e va incontro a processi di fermentaz ione che si manifestano attraverso la formazione di bolle gassose e l'emanazione di un odore nauseabondo di lievito di birra (!LARDI, 1988).

I venti scirocca li, solitamente accompagnati da tempera- ture superiori ai 30 °C ed umidità dell'aria inferiore al 40%, causano il cosiddetto fenomeno dell'"ammarratura" che consiste nel disseccamento immediato delle gocciolin e di manna lungo la linea di in cisione che ostacola, quindi, la fuoriuscita di altro liquido.

Per accertare lo stato di maturazione delle piante, e quin- di l'inizio della stagio ne produttiva, il frassinicoltore pratica un saggio alla base del tronco asportando un pezzetto di cor- teccia. Se dalla ferita stilla una "/agrima" la pianta è matu- ra e viene quindi praticata la prima incisione della stagione.

Le incisioni , dette volgarmente "ntacche", devono essere eseguite con energia, in modo da interessare l' intero spesso- re della corteccia fino all'alburno, per una lunghezza varia- bile da 5 a I O cm, a partire da 5 cm di altezza dal suolo. Esse vengono effettuate sia sul tronco che sui rami principali ad una distanza di circa 2 cm da ll e precedenti e legge1111ente inclinate per favorire lo scolo della manna (Foto 3).

Per non danneggiare la pianta e salvaguardare la copiosi- tà del raccolto, l'incisione deve essere affidata a mani esper- te in grado di utilizzare, con precisione quasi chirurgica l'apposito attrezzo (mannaluoru o cutièddu 6 manna), una spec ie di roncola affilatissima ed appuntita.

Dalle incisioni praticate sgorga un liquido ceruleo che a contatto con l'aria si rapprende velocemente formando un leggero strato cristallino biancastro: la manna.

In relazione all ' inclinazione naturale del tronco o al l'ap- plicazione di appositi rilievi artificiali posti sull a corteccia (coltelli, lamine metalliche, ecc.), il liquido gocciolando forma una stalattite biancastra di varia lunghezza: il "can- nolo" o "manna in cannolo" o "manna e/ella" (Foto 4), che costituisce la parte più pregiata del prodotto . Recentemente, per favorire la formazione del cannolo, sotto la linea del-

Foto 3 - Incisione del frassino meridionale nella campagna di Pollina.

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Foto 4 - Manna in cannolo della cv. 'Macigna' in Contrada Croce Foresta (Castelbuono).

l' incisione viene inserita una piccola canaletta metallica alla cui estremità viene fissato un filo di nylon tenuto in tensio- ne da un piccolo peso. In questo modo la linfa viene convo- gliata all'interno della canaletta e gocciola lungo il filo sul quale si rapprende prima di an-ivare a terra. Quando la secrezione é abbondante, o le condizioni climatiche solo tali da rallentarne la solidificazione lungo il tronco, il liquido scola fino a terra dove viene raccolto nel concavo dei cla- dodi "pale" di ficodindia (Opuntiaficus-indica) - accoppa- ti per la disidratazione subita - dove lentamente avviene la cristallizzazione. Si ottiene in tal modo la cosiddetta

"manna in sorte" o "manna di pala" (Foto 5). La parte di linfa che si rapprende lungo il tronco costituisce invece la

"manna in rottame".

Nel primo anno di produzione le ''ntacche" vengono effettuate sul lato più sporgente del fuste> detto "petto'', nel secondo si incide il lato opposto, la "schi.'ena", nel terzo e nel quarto anno sui due ''.fianchi". Nelle piante più grandi e nelle annate favorevoli è possibile eseguire incisioni su più di un lato, qualora nel corso della stagione con le incisioni si raggiunga il punto di inserzione delle branche principali.

Dopo quattro anni si completa il primo turno di sfrutta- mento. Tuttavia, le varietà di frassino meridionale sono in grado di produrre manna nelle zone precedentemente intac- cate, per altri 3-4 turni, previa leggera scortecciatura per levigare le superfici di taglio già ben cicatrizzate.

La raccolta della manna si effettua dopo otto giorni dalla 154

Foto 5 - Manna in sorte della cv. 'Nziriddu ' raccolta nel concavo dei cladodi di fìcodindia.

Foto 6 - Manna in rottame nella tradizionale "scatula" appena raschiata dal tronco di un individuo della cv. 'Nziriddu '.

prima incisione e si prosegue, nel corso della stagione, ad intervalli di circa 6 giorni per le cultivar di F angustifò/ia subsp. angust1fo./ia. Per le cultivar di F ornus la prima rac- colta viene effettuata solitamente dopo circa dieci giorni, mentre le successi ve con cadenza settimanale. Molto spes- so, poiché la manna teme l'umidità e viene sciolta e disper- sa dalla pioggia, viene raccolta prima del previsto in modo di evitare gli effetti negativi di eventuali temporali estivi.

E' preferibile eseguire la raccolta nelle ore più calde dell a giornata , sia per favorire il distacco della manna sia per impedire la perdita di succo in via di condensazione.

Si raccolgono prima i "cannoli" che vengono staccati tra- mite un archetto di legno flessibile, tendente un sottile filo metallico o, più recentemente, di nylon e riposti con cura in appositi contenitori. Subito dopo, i residui rimasti attaccati al tronco - che nell 'in sieme costituiscono la cosiddetta

"manna in rottame" - vengono raschiati (Foto 6) per mezzo di una paletta metallica con manico di legno facendoli cade- re in una scatola di latta, opportunamente concava nella parte da appoggiare al tronco.

Dopo la raccolta la manna, separata per qualità, viene

posta ad asciugare in luoghi ben ventilati - all'ombra il

primo giorno e in pieno sole nei giorni successivi - in appo-

siti ripiani di tavola (ascicaturi o stinnituri), di forn1a gene-

ralmente rettangolare, lunghi circa 1,20-1,50 m e muniti di

sponde (Foto 15 , 17). Durante il periodo dell 'asciugatura il

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prodotto deve essere opportunamente mesco lato e protetto dalla pioggia e dall'umidità notturna.

Ad essiccazione avven uta le diverse tipologie di manna, in attesa della vendita, vanno conservate separatamente in casse di legno ben chiuse o in altri contenitori adeguati allo copo, in locali asciutti e al buio. La manna, infatti , a con- tatto con l'aria non solo cambia di colore, imbrunendo, ma assorbe umidità diventando sede di muffe.

La produzione di un frassineto dipende, oltre che dalla specie coltivata e dalle cu ltivar presenti nell ' impianto, da di versi fattori come le caratteristiche pedologiche, l'anda- mento climatico stagionale, la lunghezza del periodo di pro- duzione , il numero e l'età delle piante, le cure colturali approntate, ecc. Una singola pianta di F angustifolia subsp.

a11gustifolia produce, in genere, una quantità di manna

variabile da 0,200 a I ,5 kg. Per quanto ri guarda le varietà di F ornus, dai dati riportati in letteratura, risulta che la pro- duzione di manna per ceppaia è compresa tra I 00 e 400 gr.

PROPRIETÀ ED US I DELLA MANNA

La composiz ione chimi ca della manna è molto comples- sa e variabile, in funzione della specie e delle cultivar dalle quali si estrae. li principio attivo più abbondante è costitui- to dalla mannite o D-mannitolo, un alcool esavalente inco- lore, inodore e di sapore zuccherino noto anche con il nome di ":ucchero di manna". Sono presenti, ino ltre, diverse altre sostanze come glucos io, fruttosio, mannotriosio , mannote- trosio, elementi minera li, ac idi organici, acqua, e altri com- ponenti minori non ancora ben id entificati (LAZZARINI &

LONARDON I, I 984).

La manna costituisce una sostanza fa1111acologicamente importante perché viene utilizzata contro diverse patologie.

Principalmente è usata per combattere i problemi di st iti- chezza e come purgante privo di azioni secondarie, sia in età infantile che adulta (LENTIN I & al. , I 983). Nei casi di avve- lenamento la mannite produce un aumento della diuresi e favorisce così l'allontanamento delle sostanze tossiche del- l'organismo attraverso i reni. In so luzion i ipertoniche viene utilizz ata per rimuovere edemi polmonari e cerebrali. La manna è consig liata anche per l' allontanamento dei parassi- ti intestina li . In dosi moderate stimola la sec rez ione delle vie biliari. Inoltre, essendo ben tollerata dai diabetici, può esse- re utilizzata anche come dolcificante alimentare.

Le varietà di F ang ustifolia subsp. angusti/olia fornisco- no produzioni più abbondanti rispetto a quelle di F ornus ed hanno il vantaggio di entrare in produzione molto precoce- mente, sin dai primi giorni di luglio. La manna del frassino meridionale, ri spetto a quella dell 'omiello è, tuttavia, quali- tativamente meno preg iata, presenta un sapore meno dolce e non evidenzia quella colorazione bianco-candida tipica della manna prodotta dalle cultivar di F ornus ma, al con- trario, ha la tendenza a ramm ollire, ingiallire o assumere una coloraz ione rossastra più o meno intensa con il passare dei mesi (SPOLETI, I 907; BERTOLA, I 9 I 4; MACALUSO D'ANGELO, 192 I).

LE CULTIVA R ANALIZZATE

La frassinicoltura siciliana fino alla metà del 1800 si basava sulla coltivazione quasi esclusiva degli omielli.

litati vo, presentavano lo svantaggio di entrare in produzione molto tardivamente (non prima della metà di agosto) per cui la produzione, in diverse annate, risultava alquanto modesta (SPOLETI, I 907). Verso la seconda metà del I 800, pertanto, si è verificata una graduale riconversione degli orni eti in frassineti (FERRANTELLI, 1884; SIREN A CORLEO, I 9 I 2). In quel periodo il patrimonio varietale, dettagliatamente docu- mentato dal naturalista FRANCESC O MI À PAL U MBO ( 1847;

1875- I 876), era costituito da I 4 cultivar di F ornus e I 6 di F angust1fo lia subsp. angustifolia.

Attualmente la produzione di manna si basa su alcune cu ltivar afferenti preva lentemente a F angustifòlia subsp.

angusti/olia. I frassineti, per buona parte impiantati intorno all a prima metà del novecento, sono quasi tutti incolti (CRESCIMAt-."NO & al. , I 991 ). Pertanto, si è gradualmente verificata una ' ignificativa perdita nelle conoscenze etno- colturali tanto che, delle varietà coltivate in passato ed elen- ca te da Minà Palumbo, nell 'ultimo ventennio se ne distin- guevano so lo 5 (MAZZOLA & al., 199 I) e poche altre erano conosciute con nomi di versi. Recentemente, nel corso di un 'apposita ricerca (MAZZOLA & al., 2006) nelle campagne delle Madonie, sono state censite 16 cultivar, 3 di F ornus e 13 di F angustifolia. Di esse nove mantengono il nome ver- nacolare siciliano riportato da MINÀ PALUMBO ( I 875 - I 876), quattro sono note con nomi differenti e tre non corrispondo- no alle precedenti descrizioni.

Soltanto da sette, delle culti var riscontrate, è stato possi- bile ottenere campioni di manna su cui sono state condotte spec ifiche analisi chimiche. Di ogni cultivar considerata si riportano di seg uito i caratteri essenziali.

CU LTIV AR DI F RAXINUS ANGUSTIFOLIA SU B SP . ANGUSTIFOLIA

- 'Verdello'

Si distingue per la chioma fitta e di un bel colore verde intenso, caratteristica che ne ha determinato il nome. Le fogliolin e hanno margine intero o con pochi dentelli appena accennati. Le samare sono obovate, con api ce tronco o ten- denzialmente acuto (Foto 7).

Questa cultivar è caratterizzata da un rapid o accresci- mento e da una produzione anticipata all 'inizio del periodo estivo. Cicatrizza veloce mente le ferite per cui sulle stesse, dopo pochi anni, si po ssono praticare nuove incisioni. li prodotto è di ottima qualità, con prevalenza del cannolo sulla manna in rottame. Per i suddetti motivi essa è quella

Questi, pur garantendo un prodotto di elevato standard qua- Foto 7 - Particolare delle foglie e delle samare della cv. 'Verdello'.

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Foto 8 - Foglie giovanili della cv. 'Nziriddu '.

Foto 9 - Particolare delle foglie e de ll 'abbondante fruttificazione della cv. 'Baciciu', nell 'anno 2006.

più larga mente preferita nella zona frassinicola di Castelbuono e Pollina. La prima produzione stagionale soli- tamente é di qualità mediocre, essendo ammielata, ma quan- do il frassineto entra in piena attività produce manna di colore bi anco e stabile per alm eno un anno.

- 'Nziriddu' o 'Ziriddu'

Gli individui di questa cultivar raggiungono grandi dimensioni e si riconoscono faci lm ente da lontano per il portam ento assurgente e la chioma lassa. Le foglie sono concentrate soprattu tto nell a porzione apicale dei rami che mostrano internodi raccorciati.

Le foglioline (Foto 8) hanno forma ellittica, apice acuto e margine vistosamente dentato. Le samare sono normal- mente strette (0,4-0,6 cm) e allungate (fino a 6 cm), con l'a- pice acuto tenninante spesso con un piccolo mucrone. Esse si presentano leggerm ente spiralate in senso orario e con uno dei due margini convesso (I LARD I ? 1998).

Gli alberi g iovan i danno poco prodotto, mentre verso il ventesimo anno forn iscono produzioni più abbondanti ; per inciderli è necessari o asportare prelim inarmente la scorza superficiale (M I NÀ PALUMBO, 1875-76). La manna non é molto stabile e durante l'in verno tende ad ing iallire; nei frassineti abbandonati è, insieme alla 'Baciciu ', la cultivar più frequente.

- 'Baciciu' o 'Bacicci'

Possiede una chioma globosa e densa. Le foglie sono 156

Foto 10 - Samare e giovani fogli e della cv. ' Russu'.

Foto 11 - Foglie e frutti della cv. 'Macigna' .

slargate e seghettate. Le samare hanno forma vari abile da ellittica, a leggermente obovata, con apice da strettamente ad ottusamente acuto (Fo to 9).

Ostenta una buona vigoria ed ini zia la produzione a sta- g ione avan zata, ma nell e annate con estate prolungata forni- sce un raccolto complessivamente soddisfacente sotto l'a- spetto quali tativo e quantitativo.

- 'Russu'

E' una cultivar a rapido accresc imento, con chi oma ampia, emisferi ca, folta, costituita da rami penduli e fragili che si rompono facilmente sotto l'azio ne del vento (FALCI , 191 O). Le foglioline (Foto I O) sono grandi e abbastanza variabili anche se la forma più frequente è quella ellittica, con apice appuntito e margine vistosamente dentato. Le samare sono grandi , ellittiche, con apice arrotondato.

E' una delle prime culti var ad entrare in produzione, ali ' inizio della stagione estiva, e fornisce una quantità di prodotto apprezzabile. La manna che se ne ottiene è di colo- re giallo e col tempo tende ad arrossare (MI NÀ PALUMBO , 1875-76), ed a llora non è più idonea al consumo diretto ma alla sola lavorazione industriale.

- 'Macigna'

La cultivar porta il soprannome del proprietario del fondo

in cui la stessa è stata selezionata circa 70 anni fa. Gli esem-

plari (Foto 11) evidenziano medie dimen sioni ed una chio-

ma tendenzialmente arrotondata con rami a portamento pia-

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giotropo-assurgente. I rami giovani hanno un colore vcrde- man-one chiaro e le foglie sono composte, in genere, da 7 foglioline di forma obovata. Matura tra la prima e la secon- da decade di agosto e produce poca manna, spesso ammie- lata.

- 'Sarvaggiu '

Con questo nome vengono indicati tutti g li individui otte- nuti da seme che presentano ca ratteri morfologici e produt- ti vi alquanto differenti. Si tratta, in genere, di esemplari robusti, con foglie composte da foglio line ellittiche a margi- ne seghettato. Le sa mare, di forma ellittica, sono prodotte in notevo le quantità. Alcuni indi vidui maturano precocemente sin dalla prim a decade di lug lio e forniscono una produzio- ne abbondante di manna biancastra.

CULTIVAR DI FRAX!NUS OllNUS

- 'Serracasa le'

Si tratta di una cultivar eterogenea che prende il nome dalla omonima Contrada del territorio di Pollina dove é stata selezionata e diffusa. Le foglioline hanno forma variabile da ellittica a rotondeggiante. Le samar~ so no obovate, con apice arrotondato e/o appuntito. Matura ad agosto e fornisce manna abbondante e di ottima qualità.

MATERIALI E METODI

I campioni studiati si riferiscono sia al la manna in can- nolo sia alla manna in rottame e in sorte delle cv. di F angu- sti/olia e di F ornus. Sono stati analizzati, inoltre, anche alcun i campioni di manna liquida proveniente da un esem- plare di frassino della cv. ' Nziriddu' di Contrada Cuba ( Pollina) che, per di verse ragioni, non solidifi ca.

I campioni di manna in cannolo del 2004 e quelli di manna liquida dcl 2006, subito dopo la raccolta sono stati conservati in freezer fino al momento dell e analisi; quelli relativi all' anno 2005, invece, sono stati asciugati secondo gli ordinari sistemi utili zzati dai frassinicoltori e conservati in recipienti di vetro.

ANA LISI DEI CARBO IDRAT I E DELLA MANNITE

L'analisi del mannitolo e degli zuccheri è stata effettuata in gas-cromatogra fia (ODDO & al., 1997). La manna essic- cata all 'aria è stata prima sciolta in acqua e filtrata attra ver- so una co lonna Sephadex QAE-A-25 tamponata a pH 9,5 e successivamente a pH 7 (REDGWELL, 1980). Aliquote dei campioni purificati , portati a secco, so no state sililate con csametildisilazano e trimetilclorosil ano in piridina anidra per un periodo di 24 ore a temperatura ambiente. Le anali si sono state effettuate utilizzando un gas-cromatografo HP 689 0 interfacciato con uno spettrometro di massa HP 5973 , munito di colonna HP SMS (30 mx 0,25 mm i.d. , 0,25 ~Lm).

li metodo GC-MS utilizzato prevede:

isoterma inizial e di 5 minuti a 110°C;

programmata termica di I 0°C al minuto fino a 2so°C;

isoterma finale di I O minuti a 250°C.

I costituenti sono stati identificati attraverso un confron- to con gli spettri della libreria NIST 2002. Come standard

interno è stato utilizzato l'arabinosio. li contenuto degli zuc- cheri e della mannite è stato espresso in rapporto al peso della manna essiccata ali 'aria.

ANA LISI DEI COM P ONENTI MINE R ALI

I costituenti minerali sono stati determinati utilizzando uno spettrometro di asso rbimento atomico PERKI N ELMER mod. 311 O a singo lo raggio, dotato di bruciatore a fiamma e fornetto di grafite HGA 700. Le lampade per la determinazione dei sin goli metalli sono a catodo cavo (PERKIN ELM ER). A tal fine 2 g di manna sono stati ince- neriti a 550° C e le ceneri, dopo essere state riprese con HCI concentrato, .oono state filtrate; la soluzione ottenuta è stata utilizzata per la determinazione qu alitativa e quantitativa.

ANALI SI SPM E D EI COM P ONENTI VOLATILI

La tecnica SPM E (So/id Phase Micro-Extraction) è una semplice procedura di estrazione senza l'uso di solvente che rappresenta una valida alternativa all e tecniche convenzio- nali di estrazione ed è utilizzata per l'anal isi di componenti volatili di matrici complesse attraverso la gas-cromatogra- fia.

Per le anali si SPME è stata impiegata una fibra costituita da polidimetilsilossano (PDMS) con uno spessore di I 00 µm (Supelco, Bellafonte , PA, USA).

Un grammo di ciascun campione di manna fresca è stato posto ali' interno di un via I da I O ml e mantenuto a 50 °C per

IO minuti.

La fibra SPME è stata manualmente inserita nel via! ad I cm di profondità ed esposta in ciascun campione per 30 minuti a 50 °C. Quindi è stata fatta desorbire all'interno del- l'iniettore di un gascromatografo Yarian Star 3400 CX GC con rivelatore a trappola ionica, alla temperatura di 280 °C.

La co lonna capillare usata è una DB-SMS (30 m x 0.25 mm i.d., 0,25 ~m1, J & W Scientific).

L'analisi GC-MS è stata eseguita nelle seguenti condi- zioni sperimentali:

- iso terma iniziale di 5 minuti a 45 °C ;

- programmata termica di 4°C al minuto fino a I 80°C;

- da 180 °C fino a 290°C con una programmata termica di IO °C al minuto;

- isoterma finale di I O minuti a 290 °C.

Tutti gli spettri di massa sono stati ottenuti in El ( 40-500 amu, 3 scan/s, energ ia di ionizzazione 70 eY). li gas di tra- sporto utilizzato è eli o con un flu sso di 0,8 ml/min . I costi- tuenti so no stati identificati attraverso un confronto con g li spettri della libreria NIST 2002.

ISOLAMENTO ED IDENTIFICAZ IONE DI CUMA RINE DALLA MANNA Un chilogrammo di manna in rottame, proveniente dai frassin eti di Caste lbuono, è stato triturato finemente e, dopo aver aggiunto 450 ml di acqua distillata, è stato lascia to so tto agi tazione per 24 ore a temperatura ambiente.

Successivamente, si è proceduto ad una filtrazione per eli- minare la parte non solubilizzata.

La soluzione ottenuta è stata estratta con 1 ,2 I di etile ace-

tato e, dopo anidrificazione su solfato di sodio anidro, è stata

157

(8)

evaporata a pressione ridotta in rotavapor, dando luogo a 1,4 g di un residuo semisolido di colore giallo ambrato.

li residuo è stato purificato tramite cromatografia su colonna e cromatografia preparativa su strato sottile (PLC) dando luogo a due sostanze .

S TU DIO SUI COMPONENTI CUMARINIC I DELLA MANNA FR ESCA

T campioni di manna fresca (100 g), raccolti nell'estate del 2004, sono stati solubilizzati in acqua distillata (150 ml), lasciati ad agitare per 3 ore a temperatura ambiente e sue-

Cv. di

/~

angustifolia Localilà di raccolta* Tempi di rnccolta Residuo otlcnuto (mg)

' Baciciu IPAA- I 3 giorni 53.65

'Baciciu IPAA-2 3 giorni 86.9 1

"Baciciu Croce-Foresta 3 giorni 20.67

'Baciciu' Croce-Foresta 6 giorni 25. 17

"Nziriddu" . IPAA 3 giorni 50.64

'Nziriddu" Croce-Foresta I giorno 25.45 ' Nziriddu' Croce-Foresta 3 giorni 42.83

·Nziriddu' Croce-Foresta - I 6 giorni 32 .1 'Nziriddu' Croce-Foresta - 2 6 giorni 67.85

' Verdello' Croce-Foresta 3 giorni 126.41

' Verdello' IPAA I giorno 145

'Verdello IPAA 3 giorni 106.7

'Verdello' IPAA - I 6 giorni 42

' Verdello' IPAA - 2 6 giorni 51.8

* I numeri arabi si rif eriscono ad individui diversi presenti nella stessa località.

cessiva mente filtrati ed estratti con etile acetato (3 x 100 ml). Gli estratti anidrificati ed evaporati hanno dato un resi- duo di colore g iallo ambra. Il prospetto seguente, riporta le cultivar analizzate, le località ed i tempi di raccolta e le quantità di residuo ottenuto dopo l'estrazione da ciascun camp ione.

Dai residui di ciascun campione sono state preparate solu zioni in meta nolo alla concentrazione di 3 mg/ml.

Le soluz ioni sono state analizzate tramite HPLC utiliz- zando uno strumento Agilent 1100 Series, fornito di un loop di iniezione di 20 µI. La fase stazionaria è rappresentata da una colonna Sepsi! Cl8 con particelle di dimensioni medie di 5 µm.

L'eluizione è stata condotta a 25 °C con un flusso di 0,750 ml/min., usando come so lventi acqua con lo 0,1% di acido formico (solvente A) e MeOH (solvente B) in gra- diente.

La percentuale del solvente B è stata incrementata linear- mente, come riportato di seguito: zero minuti, metanolo 10%; 15 minuti, metanolo 25%; 50 minuti, metanolo 95%;

60 minuti, metanolo 10%. Il detector UV è stato impostato alla lunghezza d'onda: di 285 nm.

RISULTATI

A NA LISI DEI COSTITUENTI VOLATILI

I campioni di manna fresca raccolti nell'estate 2004 sono stati analizzati in GC-MS per studiarne la componente chi- mica volatile.

A questo scopo è stato effettuata un 'analisi SPME (So/id Phase Micro-Extraction) su ciascuno dei campioni raccolti.

Le tabelle 1-2-3, riportano i dati ottenuti dalle analisi SPME per i singoli campioni. L'identificazione dei compo- sti è stata detenninata per confronto degli spettri di massa ottenuti per c iascun componente con quelli della libreria NIST 2002. Le tabelle 1-2-3 riportano anche le composizio- ni percentuali relative alle varie sostanze identificate. Esse 158

mettono in evidenza come la composizione relativa di cia- scun componente diminuisca con l'aumentare dei tempi di fuoriuscita dell 'essudato. Questa è legata alla natura volati- le delle sostanze che, con il passare del tempo di permanen- za della manna su l tronco, possono andare perdute. Per alcu- ne di esse, la diminuzione risulta meno evidente; ciò potreb- be essere collegato al fatto che alcuni composti vengono

"intrappolati" nella manna per cui la loro concentrazione relativa risulta leggermente falsata.

A NALISl DEI COSTITU ENTI DI NATURA CUMARI NICA

In letteratura è noto che cumarine glucosidate o in forma libera sono particolarmente abbondanti nella corteccia di piante appartenenti alla famiglia Oleaceae ed, in particola- re, nella corteccia di specie arboree appartenenti al genere Fraxinus (KosTOV A & al., 2006). La presenza di queste sostanze nella manna può essere ricondotta a due ipotesi:

- che le cumarine siano costituenti della manna;

- che possano essere trascinate meccanicamente dalla corteccia, durante la fuoriuscita della manna.

Una verifica di queste due ipotesi è stata fatta, attraverso oppo1tune misure, su vari campioni raccolti in tempi diffe- renziati , per controllare se il contenuto qualitativo e quanti- tativo delle cumarine si manteneva costante. Se la presenza delle cumarine nella manna fosse dovuta ad un semplice tra- scinamento meccanico, la composizione quali-quantitativa, nei campioni della stessa pianta raccolti in tempi diversi, dovrebbe mantenersi quasi costante. Viceversa si dovrebbe avere una composizione qualitativa costante ed un aumento di quella quantitativa.

Allo scopo di realizzare una verifica delle ipotesi esposte, sono state fatte delle analisi HPLC su i campioni raccolti nel 2004.

Campioni di manna della cv. 'Nziriddu'

La Fig. I riporta un confronto dei risultati delle analisi HPLC condotte su tre campioni di manna fresca della cv.

'Nziriddu', raccolti dopo I, 3 e 6 giorni in località Croce Foresta. Dall'interpretazione dei dati ottenuti si osserva che le quantità relative dei vari componenti, all'aumentare dei tempi di raccolta, ncm subiscono una diminuzione, ma al contrario aumentano in maniera significativa dopo il primo giorno; in particolare, nel campione di un giorno sono pre- senti solo alcuni composti in piccole quantità.

Questo andamento indica che le sostanze di natura cuma- rinica sono presenti nell'essudato e non vengono trascinate dalla corteccia nel momento della fuoriuscita. Si può affer- mare, quindi, che le cumarine sono componenti propri della manna.

Campioni di manna della cv. 'Verdello'

La Fig. 2 riporta un confronto dei risultati delle analisi HPLC condotte su tre campioni di manna fresca della cv.

'Verdello ', raccolti dopo I, 3 e 6 giorni nell'azienda IPAA (Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente "L.

Fai lla Tedaldi" di Castelbuono). E' interessante osservare

come il profilo della componente cumarinica sia abbastanza

diverso da quello evidenziato dai campioni di manna

'Nziriddu ' e, comunque, si nota che per i vari campioni le

(9)

Tab. I Percentuale relativa dei componenti \Olatili presenti nella manna in cannolo della C\. ·NLiriddu" raccolta nel 2004 in dilTerenti località dopo I. 3 e 6 giorni dall"incisione.

Località e tempi di raccolta

Composto Rt C.da Croce Foresta Az. IPAA

I gg. 3 gg. 6 gg. Croce F. - I 6 gg. Croce F. - 2 4 gg.

ac. onanoico, Etil estere 28.25 0.5 tr

Etil caprinato 31.40 0.83 0.48 tr

Ac. Pentadecanoico. Etil estere 35.81 1.64 0.29 1.98 tr

esaidrofarnesolo 40.43 19 08 0.77 0.32 tr 0.24

ac. Pa lmitoleico. Metil estere 43.26 80.92 60.27 19 59.97 62.96

Etile palmitato 43.78 tr 32.55 39.79 20.04 28.05

Etile oleato 45.91 3.92 37.45 18 8.73

Tab. 2 - Percentuale relati\'a dei componenti volatili presenti nella manna in cannolo della cv. ·verdello' raccolta nel 2004 in differenti località dopo I. 3 e 6 giorni dall"incisione.

Composto

l-terpinen-4 olo ac. onanoico. Eti l estere Etil caprinato

Ac dodecanoico. etil estere csaidrofarnesolo Etil miristato

ac. pentadecanoico, Etil estere ac. palmitoleico Metil estere Eti le palmitato

5- octadecenale Etile oleato

Rt

19.56 27.09 29.96 33.70 34.23 39.39 41.50 43.08 43.51 44.61 45.91

I g.

2.99

74.82 tr 22.18

Lccalità e tempi di raccolta

Az. IPAA C.da Croce Foresta

3 gg. 6 gg. (I) 6 gg. (2) 3 gg.

1.46

tr 0.89 0.87

tr 3.04 tr

3.38

9.44 5.71 12.88

5.72 1.17

54.46 30.25 12.32 29.35

33.40 25.39 31.40 30.71

tr 6.86

2.69 27.67 42.71 27.31

Tab. 3 - Percentuale relativa dei componenti volatili presenti nella manna in cannolo della cv. ·saciciu· raccolta nel 2004 nell"azienda IPAA dopo 3 e 6 giorni dall'incisione.

Composto

3-metil-1-eptene l-esadecanol-2-metil csaidrofarnesolo

ac.pentadecanoico. Etil estere ac. palmitoleico, Metil estere Etile palmitato

Etile oleato

D~O"U

I a

~01 :\

Rt

4.05 39.90 40.01 40.54 43.08 43.56 45.91

~na

6

3 gg. (I)

3.15 31.86

44.14 20.37

IO

Fig. I - Risultati delle analisi I IPLC di campioni di manna

· ziriddu' raccolti in Contrada Croce Foresta dopo I. 3 e 6 giorni.

quantità relative di alcuni componenti aumentano, confcr- mando anche in questo caso che le cumarinc sono costi- tucnti tipici della manna.

Località e tempi di raccolta Az. IPAA

3 gg. (2) 6 gg. (I) 6 gg. (2)

5.58 5.96

0.46 tr tr

4.21 1.66 0.51

1.37 3.96

29.85 31.16 42.95

26.96 29.78 17.7 1

32.93 29.80 36.82

100

a I giorno • 6 g1om1

Fig. 2 - Risultati dell'analisi HPLC di campioni di manna

·verdello· raccolti nell'azienda I PAA dopo I. 3 e 6 giorni.

ISOLAMENTO ED IDENTIFICAZIONE DI CUM/\RINE NELL/\ MANNA

Dal residuo ottenuto dopo estrazione con eti le acetato da

un campione di manna in rottame, attraverso una serie di

159

(10)

OH H_,C , ~ ...-0

H _,C ~ ~

OH

composto I

Ir,C

composto 2:

lomatina:

OCH 3

R

OCOCH 3

R = OCOMc; R'= OMc R = R' = H

o

cromatografie su colonna c su strato sottile, è stato possibi- le isolare le sostanze indicate come composti 1 e composto 2. Da misure spettroscopiche effettuate sui composti I e 2 acetilato è stato possibile ipotizzare le seguenti strutture:

li composto I è l'i somero strutturale di un composto pre- cedentemente iso lato nella manna in rottame (CAMARDA &

al., 1989) e non è riportato in letteratura, mentre il compo- sto 2 risulta essere un derivato diossige nato della lomatina, una pi ranocumarina isolata da una specie della famig lia Apiaceae, Lomatium nuttal/ii Mac bride (LEE & al., 1968), anche questo non noto in letteratura.

CO 1PO SI Z IO E CHIMICA D EL L A M A 1 NA I CAN O L O DELL E CV.

DI FRA.\'f.\'t;S A.\ 'GCSTIFOLIA

Per quanto ri guarda l'aspe tto chimico, la manna è un essudato mo lto complesso e la sua compos izione qualitati va e quantitativa dipende, o ltre che dall a specie e dall a cultivar, da diversi altri fattori , come la tipologia della manna stessa (in cannolo, in rottame, in so rte), la zona di provenienza, le caratteristiche chimico-fisiche dcl terreno, l'andamento cli- matico stagiona le, l 'esposizionc dcl frassineto, l'età del frassino, ecc. (LAZZARIN I & LONA RDO I, 1984).

Di seguito si riportano i risultati delle ana lisi chimiche effettuate su campioni di manna di F a11g11stifolia subsp.

ang ustifò/ia e F ornus, distinti per anno, cultivar e zona di produzione.

La maggior parte dei campi oni si riferi sce alla manna in ca nnolo che rappresenta la parte più pregiata e può essere destinata, tal quale, al consumo diretto. Per qu anto concer- ne la manna in rottame e quella in sorte, destinate alla lavo- razione industriale, si riportano a titolo indicativo e per g li 160

opportuni confronti solo due campi oni . Alcuni campioni , infine, riguardano la manna liquida prodotta da un esempla- re del la cv. 'Nziriddu '.

RI SULTA TI DE I CAMPIONI RE L ATIV I ALL'ANNO 2004 Ne l corso del 2004 è stata analizza ta la manna in ca nno- lo delle culti var ' Verdello'. 'Bac iciu' e 'Nziriddu ' prodotta nel territorio di Castelbuono , nel le aziende di Contrada Croce Foresta e de Il' Istituto Professionale per l'Agricol tura e l'Ambiente. I campioni, immediatamente dopo la raccol- ta , sono stati conservati in free zer fino al momento delle analisi. I risultati medi ottenuti, per singola cultivar anal iz- zata, sono riportati nelle tabe ll e 4-5-6.

Dall'esame dei dati riportati risulta che il contenuto in mannite è maggiore nel campi one prelevato dopo un giorno dall'incisione (cv. ' Verdello', Tab. 4); si mantiene ancora elevato in quelli raccolti dopo tre giorni (' ziriddu ' max 57 ,02%; ' Baciciu' max 55, 18%: 'Ve rdello' max 54,73%) e diminuisce in quelli di 6 giorni che rappresenta l'intervallo di tempo che ordinariamente int ercorre tra una raccolta e l'altra. La riduzione più vistosa si ha nella cv. 'Baciciu' (- 7.62 %), seguita dalla · zi riddu ' (- 4,3 1 %), mentre è più mode ta nella cv. 'Verdell o ' (- 1,52%).

In particolare, la differenza di mannite nella cv.

' Verdello' tra il campione di un giorno e quello di se i giorni è dell '8 ,2%.

Nella ma ggior parte dei casi il contenuto dei monosacca- ridi e degli oligosaccaridi si acc resce all 'aumentare dcl tempo di permanenza dcl cannolo sulla pianta. I campioni della cv. ' Baciciu' ri sultano i più ricchi in g lucosio e frutto- sio mentre quelli delle cv. ' Verde llo' (25,74%) e 'Nziriddu ' (25,29%) presentano i valori percentuali più elevati di man- notri osio e mannotetrosio. cl l'ambi to dell a frazione mine- rale è apprezzabile il contenuto in potass io. li contenuto di acq ua, trattandosi di campioni non sottoposti alla tradi zio- nale asc iugatura, è elevato e vari a dal 17,33% nel cannolo di un gio rno, ali ' 11 ,29% in quello di sci giorni.

RISU LTA TI DE I CAMPIONI RE L ATIV I AG LI AN 'I 2005 E 2006 cl suddetto periodo, sono stati acquisiti numerosi cam- pioni sia nel te1Titori o di Castelbuono (Contrada Croce Foresta) sia in quello di Pollina (contrade Cub a, Vallata , arpaci e Scrracasale). Essi, subito dopo la raccolta, sono stati asciu gati seco ndo gli ordinari sistemi utilizza ti dai fras- sinico ltori e conservati in rec ipi enti di vetro fino al momen- to delle anali si; soltanto que lli di man na non so lidificata, relativi alla cv. 'Nziriddu ' (Tab. 120) di Contrada Cuba (Pollin a), sono stati conservati in freezer.

Analisi su cam pioni di manna in cannolo di Fraxi1111s a11g11stifo/ia subsp. a11g11st(folia

Dall'e ame dei dati rip ortati nelle tabelle 7-8-9, relati ve all a composizione della manna in cannolo della cv.

'Nziriddu', raccolta a più riprese dagli stess i alberi , si evin- ce che il contenuto in mannite oscill a da l 48,33 al 55,28 %.

Esso è ma ggiore nei ca mpioni di Co ntrada Croce Foresta

(Caste lbuono) , su suolo argilloso, ri spetto a quelli delle con-

trade Val lata e Cuba (Pollina) su suoli di natura quarzareni-

(11)

Tab. 4 - Composizione della manna in cannolo della C\". 'Verdello· raccolta dopo I. 3 e 6 giorni dall'incisione.

Risu ltati analitici (g/100 s.s.)

Glucosio Fruttosio Mannotriosio Mannotctrosio Mannite

Tot. idrati di carbonio + marn1itc Ceneri

Cloruri Solfati Potassio Magnesio Calcio Um idità (g/J 00)

I g. (16.08.04)

)

,,

- ·-'-' 2.46 8.04 9.02 58.33 80.1 8 2.04 0.026 0.42 0.53 0.069 0.086 17.33

Loca lità e tempi di raccolta

Az. IPAA C.da Croce Foresta

6 gg. (22.08.04) 3 gg. (I .08.04)

2.64 3.09

3.78 3.86

11 .72 9.2 1

14.02 11 .3

53.91 54.73

86.07 82. 1 9

2.05 1.93

0.028 0.06

0.56 0.37

0.58 0.64

0.072 0.03

0.095 0.047

11.29 1 5.45

Tab. S - Composizione dell a manna in cannolo della cv. 'Baeiciu' raccolta dopo 3 e 6 giorni dall 'incisione.

Risu ltati analitici (g/I 00 s.s.)

Glucosio Fruttosio Mannotriosio Mannotetrosio Manni te

Tot. idrati di carbonio + mannite Ceneri

Cloruri Solfati Potassio Magnesio Calcio

midità (g/I 00)

3 gg.

Località e tempi di raccolta Az. IPAA ( 18.08.04)

3.5 4.07 9.03 10.99 SS. 18 82.77 1. 84 0.076

0.46 0.61 0.034 0.064 14.86

6 gg. (22.08.04) 4.72 5.13 10.64 12.64 51.27 84.4 2.09 0.2 0.43 0.62 0.033 O.OSI 12.88 Tab. 6 - Composizione del la manna in cannolo della cv. ziriddu" raccolta dopo 3 e 6 giorni dall'incisione.

Risultati analitici (g/ I 00 s.s.)

Glucosio Fru ttosio Mannotrios io Mannotetrosio Mannite

Tot. idrati di carbonio + mannite Ceneri

Cloruri Solfati Potassio Magnesio Calcio Um idità (g/ I 00)

Az. IPAA 3 gg. ( 18.08.04)

2.48 2.71 10.44

11.2 S7.02 83.85 1.98 0.053 0.47 0.63 O.OS9 0.098 13.66

tica. In generale, la dotazione in mannite è leggcnnente superiore nei cannoli di tre g iorni rispetto a quelli di sei giorni. Con riferim ento soprattutto ai campioni pro venienti dalle contrade Cuba (Tab. 8) e Va llata (Tab. 9) è possibile notare come durante il mese di agosto il contenuto in man- nite e dei monosaccaridi (glucosio e fruttosio) diminui sca progressivamente, mentre aumenta quello degli olisaccaridi (mannotriosio e mannotetrosio). In particolare, tra l' inizio e la fine del mese di agosto (Tab. 8), il decremento in manni- te è dcl I 0,5%. I campioni di Contrada Vallata evidenziano,

Località e tempi cli raccolta C.da Croce Foresta

3 gg. ( 18.08.04) 6 gg. (22.08 04)

2.14 2.76

3.06 3. 1

9.0 I 12.26

11.73 S6.6 82.S4 1.93 0.068

0.33 0.52 0.068 0.083 IS.26

13.03 54.26 85.41 2.2 0.12 0.51 O.SI 0.057 0.081 11.79

nel comp lesso, una quantità cli idrati di carbonio e mannite leggermente superiore al 90%.

L'esame de/Je tabe/Je J O e 11, relative a/Ja composizione

della manna in cannolo della cv. 'Baciciu· (Foto 12), mette

in evidenza come il contenuto in mannite sia variabile in

dipendenza della localizzaz ione dci frassineti. E'più abbon-

dante, infatti, nei campioni di Contrada Croce Foresta, su

suolo argilloso, ri spetto a quelli di Contrada Cuba su suolo

di natura quarzarenitica. In ge nerale (Tab. I 0) la mannite è

maggiore nei ca mpioni raccolti dopo tre giorni (56,83%) e

minore in quelli di sei giorni (55,62%). Analogamente a

161

(12)

Tab. 7 - Composizione della manna in canno lo della cv. 'Nziriddu' raccolta nel mese di agosto dcl 2005.

Risultati analitici (g/100 Località e tempi di raccolta C.da Croce Foresta C.da Croce Foresta s.s.)

3 gg. (21.8.05) 6 gg. (21.8.05)

Glucosio 3.23 3.21

Fruttosio 3.31 3.27

Mannotriosio 12.26 12.22

Mannotetrosio 13.37 13.34

Mannite 55.28 55.16

Tot. idrati di carb. + mannite 87.45 87.2

Ceneri 3.9 1 3.96

Cloruri 0.1 3 O. li

Solfati 0.31 0.33

Potassio 0.74 0.77

Magnesio 0.052 0.056

Calcio 0.089 0.094

Umidità (g/100) 8.60 8.05

quanto osservato per la cv. 'Nziriddu', anche per la cv.

'Baciciu ', con l'avv icinarsi della fine del periodo produtti- vo, si nota una leggera diminuzione della mannite, del glu- cosio e del fruttosio, mentre aumenta l'incidenza del man- notriosio e, soprattutto, del mannotetrosio che, complessiva- mente, raggiungono il valore massimo del 28,9%. La quan- tità complessiva di idrati di carbonio e mannite per entram- be le contrade si mantiene su valori di circa 1'89%. Tra i minerali, anche per questa cultivar, significativo è il conte- nuto in potassio.

La manna in cannolo della cv. 'Verdello ' (Tab. 12; Foto 13), raccolta in Contrada Vallata (Pollina), ad intervalli di quattro giorni , evidenzia un contenuto complessivo di idrati di carbonio e mannite quasi costante durante tutto il periodo di osservazione. La percentuale di mannite nei campioni conferma la tendenza osservata in altre cultivar circa la sua diminuzione con l'approssimarsi della fine del periodo di produzione. La quantità di glucosio e fruttosio diminuisce progressivamente, mentre quella degli oligosaccaridi evi- denzia un leggero aumento. L' incidenza complessiva di idrati di carbonio e mannite è quasi costante nei campioni esaminati. Tra i minerali, discreto è il contenuto di potassio.

Relativamente alla cv. 'Russu', l'esame dei campioni di manna in cannolo, raccolti in Contrada Vallata ad intervalli di quattro giorni, nel periodo compreso tra il 12 ed il 28 ago- sto 2005 (Tab. 13), mette in evidenza come il contenuto di

Tab. 9 - Composizione della manna in cannolo cv. ' Nziriddu' rac- colta sulla stessa pianta nel mese di agosto del 2005.

Risultati ana litici (g/I 00 Località e tempi di raccolta C.da Vallata s.s.)

3 gg. ( 12.8.05) 3 gg. ( 16.8.05)

Glucosio 3.15 2.97

Fruttosio 4.08 3.94

Mannotriosio 12.72 14.02

Mannotctrosio 18.25 18.44

Mannite 52.28 51.38

Tot. idrati di carb. + mannite 90.48 90.75

Ceneri 3.22 3.35

C loruri 0.07 0.08

Solfati 0.32 0.34

Potassio 0.55 0.57

Magnesio 0.048 0.051

Calcio 0.085 0.087

Umidità (g/100) 5.91 5.48

mannite raggiunga il valore massimo (53,87%) ali 'inizio Foto 12 - Annoso individuo della cv. 'Baciciu' dal tronco imbian- della seconda d ecade di agosto per poi diminuire legger- catodi manna.

Tab. 8 - Composizione della manna in cannolo della cv. 'Nziriddu' raccolta sulla stessa pianta nell'agosto del 2005.

Risultati analitici (g/100 Località e tempi di r;;1 ccolta C.da Cuba s.s.)

3 gg. (6.8.05) 3 gg. ( 13.8.05) 3 gg. ( 16.8.05) 3 gg. ( 19.8.05) 3 gg. (25.8.05) -' 3 gg. (28.8.05)

Glucosio 3.71 3.48 3.45 3.4 3.31 3.28

Fruttosio 3. 12 2.89 2.8 2.77 2.69 2.61

Mannotriosio 12.03 13.52 13.62 13.73 1 3.47 13.46

Mannotetrosio 12.93 15.63 15.71 15.74 16.5 16.42

Mannite 53.44 50.96 50.88 51.13 49.31 48.33

Tot. idrati di carb. + mannite 85.23 86.48 86.46 86.77 85.28 84.1

Ceneri 3.72 4.5 4.55 4.57 4.73 4.8

Cloruri

l O.I O.l 0.11 0.09 0.13 0.12

I Solfati 0.54

l 0.42 0.49 0.42 0.45 0.39

Potassio 0.55 0.63 0.64 0.65 0.89 0.57

Magnesio 0.051 0.059 0.061 0.063 0.038 0.042

Calcio 0.077 0.081 0.084 0.086 0.072 0.085

Umidità (g/100) I 0.41 8.5 8.39 8.15 7.72 7.52

162

(13)

Tab. I O - Composiz ione della manna in cannolo della CV. Tab. 11 - Composizione della manna in cannolo cv. 'Baciciu · nel

'Baciciu' racco lta nel mese di agosto dcl 2005. mese di agosto dcl 2005.

Località e tempi di raccolta Località e tempi di raccolta

Risultati analitici (g/I 00 s.s.) C.da Croce Foresta Risultati analitici (g/ I 00 s.s.) C.da Cuba 3 gg. (24.8.05) 6 gg. (2 1.8.05) 6gg.(13.805) 6 gg. ( 19.8.05)

Glucosio 2.26 2.3 1 G lucosio 3.22 3.18

Frutto io 2.58 2.54 Fruttosio 3. 15 3. li

Mannotriosio 12.25 12.23 Mannotriosio 12.85 12.89

Mannotctrosio 14 .68 14.72 Mannotctrosio 14.93 16.01

Mannite 56.83 55.62 Mannite 54.71 54.11

Tot. idrati di carb. + mannite 88.60 87.42 Tot. idrati di carb. + mannite 88.86 89.30

Ceneri 4.02 4.20 Ceneri 3.75 4.22

Cloruri 0.09 0.08 Cloruri 0.08 0.1 2

Solfati 0.27 0.29 Solfat i 0.25 0.33

Potassio 0.56 0.59 Potassio 0.74 0.63

Magnesio 0.06 0.06 Magnesio 0.05 0.06

Cal cio 0.0 1 0.01 Calcio 0.08 0.08

Umidità (g/ I 00) 9.02 7.78 Umidità (g/ I 00) 7.06 5.03

Tab. 12 - Compos izione della manna in ca nnolo della cv. 'Verdello' racco lta nel mese di agosto del 2005.

Località e tempi di raccolta

Risultati analitici (g/ 100 s.s.) C.da Vallata

4 gg. ( 12.8.05) 4 gg. (16.8.05) 4 gg. (20.8.05) 4gg. (20.8.05)

Glucosio 3.30 3.25 3.22 3.12

Fruttosio 3.35 3.20 3.1 7 4.21

Mannotriosio 12.61 12.83 12.87 13.96

Mannotctrosio 15.82 16.02 16.07 17.74

Mannite 51.96 5 1.79 51.75 47.7

Tot. idrati di carbonio + mannite 87.04 87.09 87 08 86.73

Ceneri 3.95 4.26 4.28 2.36

Cloruri O. li O. IO O. li 0.0 8

Solfati 0.28 0.42 0.43 0.30

Potassio 0.55 0.63 0.64 0.802

Magnesio 0.05 0.06 0.06 0.213

Calcio 0.08 0.08 0.08 0.194

Um idità (g/I 00) 8.62 8. 1 3 8. 10 11 .18

Tab. 13 - Composizione della manna in cannolo delia cv. ' Russu' racco lta nel mese di agosto 2005.

Loca lità e tempi di racco lta

Risultati anal itic i (g/I 00 s.s.) C.da Vallata

4 gg. ( 12.8.05) 4 gg. ( 16.8.05) 4 gg. (20.8.05) 4 gg. (24.8.05) 4 gg. (28.8.05)

Glucosio 3.11 3.98

Fruttosio 6.44 6. li

Mannotriosio 12.75 12.8 1

Mannotctrosio 12.22 12.27

Mannite 53.87 53.33

Tot. idrati di carbonio + mannite 88.39 88.50

Ceneri 3.27 3.32

Cl oru ri 0.09 O. IO

Solfati 0.35 0.38

Potassio 0.60 0.62

Magnesio 0.05 0.06

Calcio 0.09 0.09

Um idità (g/ I 00) 6.90 6.95

mente; all' inizio della te rza decade si registra tuttavia un piccolo increme nto e, subito dopo, a l termine del peri odo monitora to, un decremento. I cannoli di questa cultivar sono i più ricchi in assoluto in z uccheri semplici con pe rce ntuali complessive di circa il 10%. In particolare, il contenuto di glucos io inizialmente a umenta e dopo aver raggiunto il valore massimo (3,98%) diminuisce gradualmente così come quello del fruttosio che dal 6,44% passa al 5,97%. Le quantità di mannotrio sio e di mannotetrosio denotano, in ve-

3.94 3.9 1 3.88

6.08 6.02 5.97

12.86 12.93 12.96

13.32 13.38 13.41

53.68 53.80 53.02

89.88 90.04 89.24

3.35 3.38 3.45

O. li 0.12 O. li

0.42 0.43 0.41

0.64 0.65 0.66

0.06 0.06 0.06

0.09 0.09 O. IO

6.24 6.03 6.79

ce, un progressivo aumento. L'inc idenza complessiva di monosaccaridi, oli gosaccaridi e mannite oscilla da ll '88,39 a poco più del 90%.

Per la culti var 'Macigna,' attualm ente poco diffusa nei

frass ineti di Castelbuono e Pollina, ne l corso del periodo

indagato, a causa de lla scarsa produzione delle piante inci-

se, si è potuto di spon·e di un solo campione di manna di sci

giorni. I dati in possesso (Tab. 14), pur non essendo esausti-

vi, indica no un elevato contenuto in mannite (54, 12%) e di

163

(14)

Tab. 14 - Composizione della manna in cannolo dell a cv.

·Macigna' raccolt a nell'agosto del 2005.

Risultati ana litici (g/100 s.s.)

Glucosio Fruttosio Mannotriosio Mannotctrosio Mannite

Tot. idrati di carbonio+ mannite Ce neri

Cloruri Solfat i Potassio Magnesio Ca lcio Umidità (g/I 00)

' Macigna' C.da Croce Foresta

6 gg. (28 8.05) 2.83 3. 18 13.26 13.75 5-1.12 87.14 2.31 0. 16 0.55 0.47 0.05 0.08 9.84

idrati di carbonio (33,02%), anche in cons iderazione del fatto che il campi one esaminato è stato raccolto verso la fine dcl periodo produttivo (28 agosto 2005). Da un confronto dci dati relativi all a manna di questa varietà, con qu elli di altre cultivar ('Nziriddu ' 6gg; 'Baciciu ' 6 gg. - Tab. 7 - 10) e presenti nella stessa località, si osserva una strett a co1Ti- spondcnza per quanto attiene alle percentu ali di idrati di car- bonio e mannite.

La tabella 15 mette in evidenza la compos izione della manna in cannolo della cv. 'Sarvaggiu ' raccolta ad interval- li di tempo di 2-4 giorni , durante il mese di agosto 2005, da un so lo individuo di frassino, in Contrada Carpac i, nell 'agro di Pollina. li contenuto di mannite è mediamente inferiore a quello dell e altre cultiva r esaminate, mentre la quantità complessiva di mannite ed idrati di carbonio raggiunge per- ce ntuali molto alte, co n punte al di sopra dcl 90 %. Tali quantità sono state ri scontrate soltanto nei campioni della cv. 'Nz iriddu ' (Tab. 9) . In particolare, la qu antità complessi- va degli oligosaccaridi è notevole, raggiungendo media- mente valori di circa il 35% . Valori simili si ri scontrano sol- tanto nella cv. 'Serracasale ' di F ornus (Tab . 21 ) . Contrari amente a quanto si osserva nelle altre varietà, la mannite non evi denzia un anda mento progressiva mente decrescente ma raggiunge il valore massim o (49, 11 %) all a terza raccolta, diminuisce subito dopo per aum entare nuo- va mente, seppur di poco, all a fine del periodo di osserva- zione. Il contenuto in glucos io e fruttosio è, in vece, mag-

Foto 13 - Ca nnolo della cv. 'Verdello ', ottenuto tramite la tecnica de lla solidifi cazione della manna su fil o di nylon.

g iore nel secondo campione mentre quello del mannotriosio e dcl mannotctrosio mostra va lori inferiori in corrisponden- za dell ' incremento massimo in mannite.

ESAME DELLA COMPOSIZIONE DEL CANNOLO PER SEZIONI DELLA SUA LUNGHEZZA

Uno studio particolare sulla composizione chimica dei cannoli di manna, ha ri guardato l'a nali si degli stessi per sezioni di lung hezza compresi tra 20 e 30 cm, al fine di met- tere in luce le cventuaJi differenze esistenti.

Per il suddetto scopo sono stati utilizzati tre campi oni, ottenuti con la tecnica del filo di nylon in Contrada Croce Foresta (Castelbuono) e raccolti nello stesso gio rno (28.8.2005), dopo quattro giorni dall ' incisione. Due di essi

Tab. 15 - Composizione della manna in cannc lo della cv. 'Sarvaggiu' raccolta ne ll 'agosto elci 2005.

Loca lità e tempi cli raccolta

Risultati analitici (g/ I 00 s.s.) C.da Carpac i

( 11 .8.05) 1 4.8.05 17.8.05 19.8.05 22.8.05 25.8.05 29.8.05

Glucosio 3. 15 3.19 3.15 3. 1 4 3.11 3.04 2.98

Fruttosio 3.78 3.8 1 3.77 3.77 3.74 3.62 3.55

Mannotriosio 15.07 15.14 14.88 15.27 15.33 15.43 15.56

Mannotetrosio 19.44 19.67 19.55 19.76 19.81 20. 12 20.27

Mannite 48.22 48. 17 49.11 48.57 48 .34 48.20 48.25

Tot. idrati di carbonio + mannite 89.66 89.98 90.46 90.51 90.33 90.4 1 90.6 1

Ceneri 3.54 3.57 3.6 1 3.63 3.67 3.47 3.52

Cloruri 0.09 0.10 O. I I O. I I 0.12 0.09 O. IO

Solfati 0.35 0.38 0.40 0.39 0.4 1 0.36 0.37

Potassio 0.78 0.79 0.80 0.81 0.83 0.80 0.8 1

Magnesio 0.06 0.06 0.06 0.06 0.06 0.05 0.06

Calcio 0.12 0.13 0.13 0.1 3 0.13 O. I I 0.12

Umidità (g/ 100) 6.36 5.97 5.42 5.36 5.24 5.67 5.40

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