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I →R e la funzione( f−1

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Academic year: 2021

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Lezione del 24 ottobre - II

1. Consideriamo una funzione biiettiva f : I J da un intervallo I ad un in- tervallo J, e sia f1 : J I la sua funzione inversa. Supponiamo che f sia derivabile su I e che f1 sia derivabile su J; ci chiediamo quale relazione debba sussistere fra la funzione f : I R e la funzione(

f1)

: J R.

Per definizione di funzione inversa si ha f f1=idJ

dove idJ e’ la funzione identita’ su J, definita da idJ(x) = x per ogni x J.

Dunque per ogni x J si ha (

f f1 )

(x) = (idJ)(x); ora: da una parte si ha

(idJ)(x) = 1;

dall’altra, per il teorema di derivazione delle funzioni composte si ha (

f f1 )

(x) = f (

f1(x) ) (

f1 )

(x). Dunque

f(

f1(x) ) (

f1)

(x) =1, da cui ( f1)

(x) = 1 f(f1(x)). Se le funzioni f ed f1 vengono viste come espressioni in una varaibile, e la derivazione come un operatore su tali espresssioni, allora questa formula diviene

D f1(x) = 1

(D f(x))x:=f−1(x)

.

Esempi.

1-Per n intero positivo, consideriamo la funzione ]0,+[→]0,+[ x 7→xn

e la sua funzione inversa

]0,+[→]0,+[, x 7→ n x,

entrambe derivabili nel loro dominio (si noti che 0 non e’ nel dominio din x).

Si ha

Dn

x = 1

(Dxn)x:=n

x

= 1

(nxn1)x:=n

x

= 1

n√n xn1;

(2)

vediamo dunque che la regola di derivazione delle radici discende, tramite la regola di derivazione della funzione inversa, dalla regola di derivazione delle potenze.

2-Consideriamo la funzione R→]0,+[ x 7→ex e la sua funzione inversa

]0,+[R, x 7→ln(x),

entrambe derivabili nel loro dominio. Si ha D ln(x) = 1

(Dex)x:=ln(x) = 1

(ex)x:=ln(x) = 1 x;

vediamo dunque che la regola di derivazione del logaritmo discende, tramite la regola di derivazione della funzione inversa, dalla regola di derivazione dell’esponenziale.

3-Consideriamo la funzione ]π2,π2[

R x7→ tan(x) e la sua funzione inversa

R]π2, π2[

, x 7→arctan(x),

entrambe derivabili nel loro dominio. Si ha D arctan(x) = 1

(D tan(x))x:=arctan(x) = ( 1

1+tan2(x))x:=arctan(x) = 1 1+x2. 2. Nel punto precedente abbiamo assunto che la funzione f : I J sia invert-

ibile, derivabile, e che la funzione inversa f1 : J I sia derivabile. In realta’

si hanno dei risultati piu’ fini, con meno ipotesi. Ne enunciamo uno solo.

Teorema 1 Sia f : I R una funzione derivabile su un intervallo I, con f(x) > 0 per ogni x I, oppure con f(x) < 0 per ogni x I. Allora la funzione f : I J (dove J= f(I)) e’ invertibile, la funzione inversa f1 : J I e’ derivabile, e

( f1

)

(x) = 1

f(f1(x)), x J.

Si osservi che l’ipotesi f(x) >0 per ogni x I, con I intervallo assicura che la funzione f sia strettamente crescente su I, cio’ implica che f sia iniettiva e cio’

a sua volta implica che f : I f(I) sia invertibile. Analoga considerazione per l’ipotesi f(x) < 0 per ogni x∈ I. La parte sostanziale del teorema consiste nell’affermazione che la funzione inversa sia derivabile.

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