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Raggi X 12 marzo 2015 Scoperta e natura dei raggi X Diffrazione dei raggi X da cristalli, legge di Bragg

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Raggi X

12 marzo 2015

Scoperta e natura dei raggi X

Diffrazione dei raggi X da cristalli, legge di Bragg

1

(2)

Cosa sono

• Sono una forma di radiazione e.m.

• Modernamente si definiscono raggi X le

radiazioni comprese nel seguente intervallo dello spettro e.m.:

lunghezza d’onda (nm)

frequenza (Hz)

energia (keV)

10-0.01 3x10

16

-3x10

19

0.1-100

(3)

3

Tubo di Crookes

• Inventato attorno al 1875, permetteva di studiare la corrente in gas a bassa pressione

• Consiste di un contenitore di vetro in cui è fatto un vuoto parziale, con due elettrodi metallici, l’anodo e il catodo, alle due estremità

• Quando si applica una grande ddp tra gli elettrodi (da qualche kV a 100 kV), il catodo emette raggi catodici

• Questi raggi urtano le molecole del gas, che a loro volta emettono radiazione luminosa

• Nel 1897 J. Thomson identifica i raggi catodici come un

flusso di particelle negative, che in seguito saranno chiamate elettroni

(4)

La scoperta dei raggi X

• W. Roentgen fu il primo a studiare sistematicamente i raggi X (1895, premio Nobel 1901)

• Roentgen studiava i raggi catodici usando uno schermo fluorescente e un tubo di Crookes

• Aveva avvolto il tubo in un foglio di cartone nero, affinché la luce proveniente dal tubo non interferisse

• Notò un debole bagliore verde sullo schermo, posto a circa un metro di distanza

• Intuì che una radiazione invisibile proveniva dal tubo, attraversava il cartone, i libri sulla scrivania, e

rendeva lo schermo luminescente

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5

Produzione di raggi X per Brehmsstrahlung

• Quando gli elettroni emessi dal catodo urtano l’anodo o le pareti di vetro del tubo la loro

energia è sufficiente a produrre raggi X

• Modernamente il fenomeno si spiega notando che quando gli elettroni interagiscono con il

nucleo dell’atomo, vengono sottoposti a enormi accelerazioni che ne cambiano la direzione di moto

• Queste accelerazioni causano l’emissione di onde e.m. (radiazione di frenamento o

brehmsstrahlung) che costituiscono appunto i raggi X

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6

Brehmsstrahlung

• Quando studieremo l’effetto Compton e il modello atomico di

Bohr vedremo un altro modo di produrre

raggi X

(7)

7

Diffrazione di raggi X da cristalli

• Quando i raggi X incidono sugli atomi del cristallo, interagiscono con gli elettroni atomici

• Il moto di questi ultimi reirraggia onde e.m. con frequenza

uguale a quella incidente

• Queste onde reirraggiate interferiscono fra loro

producendo una figura di diffrazione

• Sia i l’angolo d’incidenza e . L’angolo di diffusione è

i r

i

  2

cristallo 

 ir  2

(8)

Diffrazione di raggi X da cristalli

• Scoperta da M. Von Laue nel 1912

• Premio Nobel 1914

• W. L. Bragg e W. H. Bragg studiano

(1912) la struttura dei cristalli con i raggi X

• Premio Nobel 1915

(9)

9

Bragg & Bragg

• La teoria della diffrazione fu proposta da W. L. Bragg e W.

H. Bragg nel 1913 per

spiegare le sorprendenti figure di riflessione di raggi X che

avevano ottenuto con materiali cristallini

• Essi trovarono che i cristalli producevano intensi picchi di radiazione riflessa (picchi di Bragg) a lunghezze d’onda e angoli di incidenza specifici

=0.154 nm

(10)

Bragg

• Bragg spiegò questo risultato modellizzando il cristallo come un insieme discreto di piani

paralleli separati da una distanza costante d

• La radiazione X produce un picco se le sue riflessioni sui diversi piani interferiscono

costruttivamente

(11)

11

Legge di Bragg

• L’interferenza è costruttiva se lo sfasamento è un multiplo di 2  , condizione che è espressa dalla legge di Bragg



sin   n

2d

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Giaciture e picchi

• I diversi picchi di itensità sono dovuti alle

diverse giaciture possibili. Paragone 2-D:

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13

Cristallografia a raggi X

• Questo fenomeno conferma l’esistenza di particelle reali a scala atomica (i costituenti microscopici del cristallo)

• La lunghezza d’onda dei raggi X più energetici (raggi X duri) è simile alla dimensione degli atomi

• Grazie a ciò, questi raggi X sono usati per

determinare la struttura microscopica dei cristalli

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