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View of STUDIO MOLECOLARE DELLE FARMACORESISTENZE DI Mycobacterium tuberculosis IN CAMPIONI RESPIRATORI

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Academic year: 2021

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STUDIO MOLECOLARE DELLE

FARMACORESISTENZE DI Mycobacterium tuberculosis IN CAMPIONI RESPIRATORI

Troupioti P.1, Zara F.2, D’Amato V.3, Meacci F.3, Sarassi A.1,

Brerra R.2Pardini M.4, Orrù G.5, Ciusa M.L.5, Pagani L.2,

Orefici G.4, Fattorini L.4, Oggioni M.R.3

1AOVV Azienda Ospedaliera Valtellina e Valchiavenna Presidio di Sondalo, Via Zubiani 33, 23039 Sondalo,

2Sez. Microbiologia, Dip. SMEC, Università di Pavia, Via Brambilla 74, 27100 Pavia

3La.M.M.B., Dip. Biologia Molecolare, Università di Siena, Policlinico Le Scotte, Via Bracci, 53100 Siena

4Istituto Superiore di Sanità, Viale Regina Elena 299, 00161 Roma,

5O.B.L., Università di Cagliari, Via Binaghi 4, 09121 Cagliari.

Introduzione. La resistenza a isoniazide e rifampicina

(TB-MDR, multidrug-resistance) costituisce uno dei pro-blemi più importanti nel controllo e trattamento terapeuti-co della tuberterapeuti-colosi.

Pertanto sono necessari metodi molecolari utili ad una rapida identificazione di tali mutazioni.

Metodi. 139 campioni di escreato, ottenuti da altrettanti

pazienti ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera di Sondalo, sono stati analizzati, previa decontaminazione con NALC-NaOH, mediante esame batterioscopico e col-turale in Lowenstein-Jensen e MGIT 960. L’analisi mole-colare è stata effettuata, dopo valutazione dell’idoneità del campione, con PCR qualitativa con target IS6110, real time PCR con sonde lineari FRET e tipizzazione con MIRU. L’antibiogramma per farmaci di seconda scelta è stato eseguito secondo protocolli standard.

Risultati. I pazienti sono stati suddivisi in “new cases”

(NC, 98/139) e “previously treated cases” (PT, 41/139), secondo la definizione dell’OMS. Nel gruppo dei pazienti NC, con i metodi molecolari, la mutazione rpoB531 responsabile di rifampicina-resistenza è stata rilevata nel 3% dei campioni esaminati, in 1 campione la mutazione

katG315 responsabile della resistenza all’isoniazide; tutti

sono stati confermati dall’antibiogramma. La PCR real time sul gene rpoB ha evidenziato una popolazione batte-rica mista (allele wild type e allele mutato) in 3 campioni. Nel gruppo dei pazienti PT, è stata identificata la resisten-za alla rifampicina nel 61% dei campioni analizresisten-zati, men-tre nel 63% la resistenza all’isoniazide. Il 51% dei cam-pioni è risultato MDR. L’antibiogramma ha fornito risulta-ti concordanrisulta-ti. La presenza di una popolazione batterica mista è stata rilevata soltanto in 1 campione.

Conclusioni. L’analisi dei risultati ottenuti evidenzia una

ottima concordanza tra i dati clinici e microbiologici e le caratterizzazioni molecolari. L’utilizzo di test rapidi si è dimostrato di facile applicazione al fine di monitorare l’andamento delle farmacoresistenze di M. tuberculosis.

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DIAGNOSTICA MOLECOLARE DELLE BATTERIEMIE IN ONCOEMATOLOGIA

Pasanisi G1., Maggio G1., Leo L1., De Vito F1., Pavone E2.,

Lobreglio G1.

1UOC Medicina di Laboratorio,2UOC Ematologia e Centro Trapianti di Midollo Osseo - A.O. “Card. G. Panico” Tricase (Lecce)

Introduzione. Unitamente all’accuratezza della Microbiologia moderna, i recenti indirizzi di management delle patologie infettive richiedono informazioni sulla eziologia microbica in tempi più brevi soprattutto per i complessi quadri clinici del paziente oncoematologico. Nei rilievi preliminari di seguito riportati sono stati messi a confronto i risultati ottenuti mediante un metodo mole-colare recentemente disponibile, in grado di evidenziare batteri e miceti di più frequente riscontro nei quadri batte-riemici, e quelli dalle emocolture da pazienti oncoemato-logici al fine di poter delineare il potenziale diagnostico molecolare.

Metodi. A confronto i rilievi eziologici in 114 eventi

feb-brili oncoematologici su campioni di sangue periferico mediante PCR Real-Time multiplex LightCycler SeptiFast (Roche) con quelli delle emocolture mediante BacT/ALERT (BioMérieux).

Risultati. La concordanza stimata dei due metodi è stata

pari a 82,5%. Positività genomiche discordanti venivano evidenziate per S. aureus, E. coli, S. marcescens e P.

aeru-ginosa; tra i miceti un caso, clinicamente e

radiologica-mente confermata, per A. fumigatus. La PCR Real-Time in studio non ha potuto evidenziare un caso di Cellulomonas spp ed uno di M. morgani (microrganismi non previsti nel pannello). Il metodo molecolare ha evidenziato sensibilità e specificità rispettivamente del 100% e di 80,6%; valori predittivi positivo e negativo rispettivamente pari a 35,5% e 100%.

Conclusioni. Fatta necessaria la prudenza metodologica

nella diagnosi delle batteriemie soprattutto nel paziente oncoematologico, il metodo molecolare in studio ha evi-denziato una buona concordanza con l’emocoltura, la rile-vazione di patogeni a crescita lenta o difficile, una tempe-stività nella identificazione e l’elevato valore predittivo negativo. Di contro, la specificità dell’applicazione mole-colare merita ulteriori approfondimenti nei quadri clinici, di profilassi/terapia, dei siti settici in altri distretti. Di non secondaria importanza, la possibilità di vedere implicati microrganismi non rilevabili dai metodi molecolari e comunque i limiti delle tecniche molecolari per lo studio dell’antibioticoresistenza invitano ad affiancare alla microbiologia colturale i metodi molecolari.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

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