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«Dalla riforma più costi per le imprese, a rischio gli investimenti»

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09-10-2020 5

D Sole/2

11S

Sandro Mainardi.

Per il professore di Diritto del lavoro all'Università di Bologna, «una riforma così importante non può lasciare i profili contributivi nella vaghezza, né all'improvvisazion e normativa, anche perchè rischiare di risolvere il nodo del finanziamento aumentando il costo del lavoro sarebbe la ricetta peggiore»

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Sandro Mainardi. Professore di Diritto del lavoro all'Università di Bologna

«Dalla riforma più costi per le imprese, a rischio gli investimenti»

Claudio Tucci

a prospettiva di una contribuzione in au- mento, data dalla uni- versalizzazione dell'in- tegrazione salariale e dall'estensione della Naspi, non appare sostenibile per le medie, piccole e piccolissime aziende, le quali hanno invece bisogno di inter- venti di decontribuzione per superare la congiuntura attuale. A mio parere - sottolinea Sandro Mainardi, ordinario di diritto del Lavoro all'università di Bo- logna, e big della consulenza alle im- prese - l'innalzamento dei contributi, specie perle pmi, ma anche per le gran- di imprese, potrebbe produrre perdita di competitività e sottrazione di risorse per investimenti in innovazione o per assunzione di nuova forza lavoro».

Professore, il tema costi pesa...

Certo. L'idea di semplificare sotto un unico regime giuridico le integrazioni salariali per le imprese di diverse di- mensioni e settori è apprezzabile. Ma una riforma così importante non può lasciare i profili contributivi nella va- ghezza, all'improvvisazione, anche perché rischiare di risolvere il nodo del finanziamento aumentando il costo del lavoro sarebbe la ricetta peggiore.

Parliamo di 20 miliardi nella fase di transizione, io a regime...

ll punto della sostenibilità dei meccani- smi difinanziamento è centrale per ogni riforma degli ammortizzatori e per il si- stemaprevidenziale. L'iniziale copertu-

ra del riordino attraverso la fis calità ge- nerale può avere impatti immediati sul- la spesa pubblica, a prescindere dal- l'eventuale innalzamento della pressio- ne fiscale e dallo spostamento di risorse da altri settori. Con l'entrata a regime delle nuove regole di finanziamento, bi- sogna verificare la tenuta del nuovo si- stema, specie perle piccole e piccolissi- me aziende, coinvolte appieno, sotto il profilo contributivo, nell'operazione di universalizzazione dei sussidi.

Che impatto c'è sulle imprese?

Nel documento nulla si dice sulla mo- difica di contribuzione Cigo, che nella componente ordinaria è già graduata a seconda di settore, dimensioni azien- dali e categoria di lavoratori; appare tuttavia probabile una spinta al rialzo in forza dell'estensione per settori pri- ma esclusi e, per questi ultimi, vi è da chiedersi se la contribuzione sarà tutta a carico del datore o vi sarà contribu- zione anche a carico dei lavoratori. È probabile una spinta al rialzo anche per quanto riguardala contribuzione ordi- naria Cigs, differenziata a seconda delle dimensioni aziendali a carico dei datori e con la precisazione che nulla muta per la quota a carico dei lavoratori. È dub- bio se lo 0,6% sarà aliquota di entrata per i nuovi datori prima non coperti, ma certamente via via l'aliquota au- menterà col crescere delle dimensioni aziendali. Anche l'aumento del contri- buto addizionale rappresenta un onere in più a carico delle imprese.

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