STATISTICA
DEL
,
f
,
REGNO
D'ITALIA.
POPOLAZIONE.
MOVIMENTO DELLO STATO CIVILE NELL'ANNO 186a
PUBBLICATO
PER CURA DEL MINISTERO D'AGRICOLTURA, INDUSTRIA E COMMERCIO.
FIRENZE
TIPOGRAFIA TOFANI
CONSIDERAZIONI STATISTICHE.
§
L
MOVIMENTO GENERALE.
Le indagini statistiche sul movimento dello stato civile, incominciate nel 1862 in forma compendiosa
e sommaria e proseguite, con disegno d'anno in anno più largo, nel 1863 e nel 1864, hanno ricevuto
anche nel
l'
anno di cui prendiamo ora a trattare, nuove ed importanti aggiunte. Le quali, riflettendo in
particolar modo i matrimoni, ci permetteranno d'illustrare, più convenientemente di quanto siasi potuto
fare in passato, questo importantissimo atto civile, da cui s'inizia la famiglia e su cui s'incardina tutto
il
consorzio sociale.
Ma non è soltanto da questa maggior copia di notizie che acquista importanza la presente statistica,
quanto ancora e assai più dalla C1"eScente serie degli anni di osservazione e dalla moltiplicità dei fatti
osser-vati ..
i quali sono i due grandi coefficienti di probabilità d'ogni dimostrazione statistica. Così anche l'Italia, che,
o per difetto assoluto di ogni elemento di fatto o per la poca loro omogeneità, dovette fin qui vagare nel campo
delle congetture, potrà d'ora innanzi fondare le sue deduzioni statistiche su dati positivi e moltiplici,
soddi-sfacendo ad un tempo alle occorrenze dell' amministrazione, e concorrendo, insieme alle nazioni che la
pre-cedettero in quesi' arringo, allo svolgimento e alla soluzione dei grandi problemi della scienza demografica.
Il movimento dello stato civile dètte nel 1865 i seguenti risultati generali: Matrimoni 205651;
Na-scite 865387; Nati-morti 13565; Morti 672897.
CONFRONTI TRIENNALI. -
Confrontiamo coteste cifre con quelle degli anni precedenti e colle medie
triennali.
I
DIFFERENZE NEL
1865
CIFRE EFFETTIVE
-
~Sul 186'
I
Sul
triennio-I
"'I
I
~e~
-:s~~~
1863
186~ \1865
sul
triennioI
MATRIMONI • . • . •179136
177 382
205651
187 390
+
28269
+
15,
9~+
18261
I
+
8,88
i
I
NATI • • • • • • •862390
8i5
~5t865 387
857
7i~+
19 933
+
2,36
+
7 M3
+
0,88
---
V I
-Il
fatto più notevole che emerge dai precedenti paralleli è senza dubbio l'aumento straordinario de'
ma-trimo~i
celebrati nel
1865,
in confronto col
1864; 28269,
aumento effettivo,
15,94
per
100,
aumento
propor-zionale.
E
non è solo rispetto al
1864,
che in questa parte del movimento si ebbero nel
1865
condizioni di
fatto veramente eccezionali, ma ancora in confronto della media triennale, la quale fu superata di
18261
in
cifre assolute, e dell'
8, 88
per cento in cifre proporzionali.
Le ragioni di questo fatto, del quale dovremo più diffusamente parlare nel paragrafo seguente,
con-viene ricercarle in questo, che le popolazioni, specialmente rurali, per isfuggire alle cerimonie del
ma-trimonio civile ehe col nuovo codice dovevano andare in vigore al
Io
gennaio
1866,
si affrettarono negli
ultimi mesi del
1865
a celebrarli secondo
il
rito religioso.
Le morti, che nell' anno precedente erano notevolmente diminuite. crebbero invece di
13834
IleI
1865;
il quale aumento provenne quasi totalmente dal cholera morbus, che avendo in quell' auno infierito nella
maggior parte delle provincie italiane, vi mietè non meno di
12901
vite.
È
però degno di nota che, non ostante queste sfavorevoli condizioni sanitarie, la mortalità del
1865
non
raggiunse, sia pure per poche cifre (-
15),
la media del triennio.
Più numerose furono pure nel detto anno le nascite, le quali crebbero del 2,
36
per cento rispetto al
, 1864,
e del
O, 88
rispetto alla media triennale.
I
soli nati-morti scemarono nell' ultimo anno di
644
in cifre assolute, di
4, 53
per cento in cifre
propor-zionali.
ACCRESCIMENTO DELLA POPOLAZIONE PER L'ECCESSO DELLE NASCITE SULLE MORTI. -
Nel
1865
le
na-scite superarono le morti di
192490 (0,86
per cento); delle quali
41295 (0,59
per cento) spettavano ai comuni
urbani,
151 195 (O, 99
per cento) ai comuni rurali;
98828 (O, 89
per cento) si riferivano al sesso maschile,
93662 (O, 84
per cento) al sesso femminile. Ond' è che nel
1835
la popolazione calcolata di tuito
il
Regno
risultò di
22 483 670
abitanti.
POPOLAZIO!I"E CALCOLATA AU:IIENTO
At::IIEXTO
nel 1865
-- --,
-------,'---
--.\
Imedioannuo
1863
-!86-i
I
1865
Assoluto
I
per 100
3M31U
I
I
Maschi .•.
3519727
3561 839
21 056
+
186951
+
O, 53
C OllUl<I t:BBANI. \ .
Femmme ..
3
~7'Y7
3~59~1
3
~82066
25 63\
+
22600
+-
0,65
( TOTALE.
7
0~3905
l-6
690
I+
O, 59
6950 524
7002610
+-
M 295
II
:
) • """i. .
7 M2
'5i
7613924
7 69' 057
75800
+
80133
+
l, 05
; COllUJ<J RnIAU.
Femmme ..
7 611 808
7
67~ 6~. 7
7~5708
66950
+
71 062
+
O, 93
, TOTALE.
151M 265
15288 570 ' 15
~39765
H2750
+
151 195
+
O, 99
f I,l
'~hi
11 062 18-i
11 157 068
11 255 896
96856
+
98828
+
O, 89
I
COliPLESSQ..Femmine.
11
~'2605
11
13~112
11 227
77~92
58~+
93662
+0,81,
I
TOTALI! • ~2 10~789
22291 180
22
~R3670
189
~~O+
192
~90+
0,86
Dalle cifre del quadro precedente si rileva che l'accrescimento della popolazione, proveniente
dall'ec-cesso delle nascite, è in Italia di gran lunga maggiore nelle campagne
(O, 99
per
100)
che nelle città
(O, 59);
nel sesso maschile
(0,89
per
100)
che non nel sesso femminile
(0,84
per
100);
fatti ambedue
vantaggio-sissimi all' ottima costituzione demografica di un paese, la prevalenza cioè del sesso maschile, e delle forti
e morigerate popolazioni campestri.
-
Vll
-§
II.
MATRIMONI.
Il 1865 dee riguardarsi, in fatto ài matrimoni, come un anno eccezionale. Il nuovo codice civile, che
rivendicava alla potestà secolare la tutela e 1'adempimento degli atti di stato civile, doveva andare in
vi-gore col
lO
gennaio 1866. Alla imminenza di cotesta riforma, che veniva a rompere inveterate abitudini,
era da prevedere che tutti coloro i quali, o per sincere convinzioni, o per interessati sobillamenti, o per
naturale ignoranza, impaurivano alla idea del nuovo rito civile, avrebbero cercato di sottrarvisi
coll'an-ticipare il divisato connubio, accorrendo numerosi negli ultimi mesi del 1865 a stringere dinanzi agli
al-tari il vincolo del matrimonio.
I risulta menti statistici che verremo via via esponendo saranno nel tempo stesso la conferma ed
il
riflesso fedele di questa singolare condizione degli animi, i cui effetti appariranno, com'
è
naturale, più
gravi presso le popolazioni campestri, meno intensi nelle città, e si accumuleranno in gran parte nell'
ul-timo mese dell' anno.
I matrimoni contratti nel 1865 in tutto
il
regno ascesero a 205651, a 59493 nei comuni urbani, a
146158 nei comuni rurali. Le quali cifre complessive e quelle dei singoli compartimenti, confrontate coi
risultati dei due anni precedenti e con le medie triennali, presentarono le seguenti differenze assolute
e proporzionali:
o
o
..
DIFFERENZE NEL
'1865
MATRnlONI
_.---
./'----COlIPARTIlIENTl _ _ _ o
S", '""
I
So,
'"eo"'"
T
'-~---:~o;- _:::;~~o
1863
I
'186~1863
I
Triennio
I
!
COllU~1 URBANI •.•.51 676
5293ft59
~93
\
5~708
+
6539
+ 12,35
+
I}785
+ 8, 01}
COllU~1 IIURALI •.••
mlt60
12~ ~2811}6
158 \
132 682
+ 21 730
+-17, ft6
+
13iJ,76
+
9, 22
PIEliONTE . . • . . . • . . . • • •
2fJ. 031
24 H9
289,2
25707
+
fJ.
793\
+
19,85
+
3235
+
Il,18
LIGUlIIA • • . . . • . . . . • . • •738ft,
7311
9 '1051
7933
+ l
79~+2l,51
+
l 172
+ 12, 87
LOMBARDIA . • • . • • • • . • . •25697
25273
30 2571
27076
+
~984-
+ 19,72
+
3 H8
+
10,51
ElllLIA • . • • • . . • • . • . • • ,15 087
I
1ft, 90i
16612
15
53~+
l 7l\81 + H, lt6
+
78
+
O,
~7 UllB li I A . . . • . . . • . . • . • • .3295
I
3
6ìft3 650
I
~
3510
-
2~-
0, 65
+
110
+ 3, 01
l\(AlIcnE . " . • . • . . . . • • •6268
6
28~6685
i
6.\12
+
ltOI
+
6, 38
+
2~3+
4,08
TOSCANA • . . . . • . • • . • .
17.\30
16 30.\
200381
17924
+
373i
+
22, 90
+
31lt.\
+
Iii,
5.\
ABRUZZI E MOLISE •..••
Il 270
IO
39~'II 950 \
Il 205
+
l 556
+ 14, 97
+
7~5+ 6, 23
CAMPANIA . . .
22 \)12
21 656
2i 379
22 982
+
2723
+
12,58
+
l 397
+
5, 73
PUGLIE ••.••.•••••.•.•
IO 861
10732
13122
Il 572
'+
2390
+ 22, 27
+
1550
+
1'1,81
BASILICATA ••••.••.•• , ~ 9~0
r.
68~5236
fJ. 953
+
552
I+ 11,78
+
283
+
5,
~OCALABRU: . . .
9265
9
30~Il 573
IO 0\7
+
2269
+ 2i" 39
+
1 526
+
13, 19
SICILIA ••
...
15 i68
17252
17771
16831
+
5'19
+
3, 01
+
9iO
+
5, 29
SARDF.GNA .•••••.•••.•
5228
5
~6'16331
56a
+
870
+
15, 93
+
657
+ 10,'.38
- - - -
-205 651
1-
+ 28 269
-HEGNO .••
179 136
177 382
+0,03
+ 15, 9j,
+ 18261
+
8, 881
..Dal 1864 al 1865 l'aumento complessivo dei matrimoni fu quindi di 28269 (15,94 per 100), di cui
-
VIII
-Da queste cifre si rileva che le circostanze speciali, che, come avvertimmo più sopra, produssero, a
nostro avviso,
l'
aumento straordinario dei matrimoni nel 1865, esercitarono sulle popolazioni rurali una
intluenza di gran lunga maggiore che non sugli abitatori delle città e dei grossi centri.
Tra
i
compartimenti che, per la stessa causa, ebbero più forte aumento di matrimoni, primeggiano la
Liguria (+ 24, 54 per 100), le Calabrie (+ 24,39), la Toscana (+ 22,90) e le Puglie (+ 22,27).
In un solo compartimento,
l'
Umbria, si verificò, rispetto all' anno precedente, una diminuzione di
24 matrimoni. Questo fatto anzichè contradire alle nostre supposizioni, ne è invece la più sicura
confer-ma. La tenuta degli atti dello stato civile essendo già fino dal 1861, per ardita iniziativa del Commissario
straordinario, stata affidata in q uella regione alle autorità municipali, era naturale che la introduzione
del nuovo codice,
il
quale non faceva che confermare per questa parte le norme già esistenti, non vi
dovesse neppure arrecare alterazione alcuna nel numero dei matrimoni.
RAPPORTO DEI MATRIMONI ALLA POPOLAZIONE. -
Le condizioni eccezionali del 1865, non ci consentono
naturalmente di trarre dal rapporto tra i matrimoni e la popolazione, delle conclusioni di positivo valore.
Per assicurarsi infatti della influenza che
il
numero straordinariamente cresciuto dei matrimoni ha
eserci-tato su questo rapporto, basterà gettare lo sguardo sulle differenze che presenta
il
seguente prospetto,
tra i resultati dell' anno che ci occupa, e quelli degli anni precedenti e della media triennale.
I
MATRIMONII
~
"-
DIFFERENZE nel186';
I-f~
Perl 000
abitantiTOTALE
--
-
-j
1865
I
18«»
I
1865
I
Triennio SulIBM
I
SulI
Triennio I "I
I
COliUNI J:RBANI , " . . •
59.\93
7,
~97,61
8, 50
7,
'irJ
+
0,89
+ 0,06
COliUNI Rt'RALI • " •.•
"6158
8,
.\8
8, 28
9, 56
8,77
o+-
1,28
+
0, 08
I
- - - -
-TOTALE.· •
205 651
8,17
8,02
9,23
8, .7
+1,21
+0,98
I
Anche i compartimenti offrirono, tra i due anni, le stesse divergenze, le quali raggiunsero in alcuni
di essi proporzioni anche maggiori di quelle osservate nelle cifre complessive dei comuni urbani, dei
co-muni rurali e di tutto
il
regno.
,
MATRIMONIDIFFERENZE nel
1865!
I
---
~"-COMPARTIMENTI TOTALE
-
-
Per100
abitanti--
~
I
I~
ITrienniO Sul18G.\
I
Tri~~~iO
;1865
1863
186.\
I PIElIONTE • . . . • . • .28
9~20,861
O, 'irJ
l, 02
O, 92
+
0,15
+
O, IO
, LIGURIA. • • • • • • • . •9105
0,95
I
0,93
l, 15
l,
O~+
O,
ti
+
0,1.\
LOliBARDIA. • . •..
30 257
O, 82
O, 80
0,95
O, 86
+
0,15
+
0,09
EMILIA • • •...
16612
0,75
O, 73
0,81
0,76
+
O, 08
+
O, O:';
UMBRIA • • . . . •3650
0,6'\
0,71
0,70
O, 68
-
O, 01
+
O, 02
MARCHE • • • • . . • . •6685
0,71
0,70
O,
7~0,72
+
O,
O~+
0,01
TOSCANA • . . • • • • •'-0038
0,88
0,82
0,99
0,90
+
O, 17
+
0, 09
ABBUZZI E MOLISE. • •
11 950
0,93
0,85
0,98
0,92
+
0,13
o+-
O, Oì
CAMPANIA • . • . • • . •
2.\ 3i9
O, 'irJ
0,82
O, 91
0, 87
+ 0,09 + O,
O~PI:GLIE • • • . • • • . •
13 12!
0,82
O, SO
0, 'Yl
0,86
o+-
0,17
o+-
O, 11
-
I X
-Affine
~i
dare
S?t~o.
una forma diversa, ma forse più evidente, la varia proporzione dei matrimoni
alla pOp?laZlOne,
~ervI~a 11 quadro seguente, in cui per ciascuno degli ultimi tre anni, e per ogni singolo
comp~rtlmento, r~portlamo
il
numero di abitanti che corrisponde a ciascun matrimonio, tanto nei comuni
urbam quanto nel comuni rurali.
CO)lPARTI1IBlHI
I
I !PH1JOMTB . • • . .
I
LICt:RIA . • . • • •
!
LOMBARDIA . • . . .
i
EMILIA • . . .
I
[MBRIA . . . . • .
) ~IARCHH • . . . • •TOSCAlU . . . • . .
)
' ABRl'ZZ I E MOLISE
CAMPANIA . • . . •
!
Pt·GLlB . . . • • • •
iI
BASILICATA • • • .
C.L .• BRIE
••.•
II
SI CILI . . . .
I
SARDEGNA . . •
I
REG~O. . .
1~63 --.---.--"'~---.TOTALE
I
Comuni
I}rbanl
I
116
108
105
110
122
13~ 13~157
IU
114
108
115
123
100
12·~143
'156
113
'128
m
113
124
157
'165
'113
130
122
135
Comuni
rurali
119
105
121
131
157
1~2113
107
109
108
95
·124
li7
111
III
~~TALE
I
116
1
'IOi
125
136
Hl
142
123
H7
123
125
105
124
142
112
ABITANTI PER l MATRIMONIO
186~
Comuni
urbani
113
111
133
H7
143
140
'123
126
'131
126
113
·m
144
12i
131
1865
---~---I
Comuni
TOTALE
I
Comuni
f
Comun.i
r
rurali
urbanI
rurali
117
106
123
132
1~0H3
'122
116
118
123
102
122
139
106
122
87
105
124
143
135
101
103
110
103
95
100
I~O 9~108
95
104
128
133
142
136
99
114
120 '
105
93
107
143
74
'118
99
82
101
120
144
134
101
101
105
99
911
99
134
99
105
Triennio
----
---TOTALB
IlComuni
I
urbam
110
I
105
100
108
'117
132
'131
147
140
113
109
116
117
100
116
146
'106'118
1~1147
140
114
118
128
122
'106
118
451
I
IOComuni
rurali
112
98
115
128
147
HO
1121
108
'III110
98
H5
·140
105
!l3
CO~FRONTI
INTERNAZIONALI. -
Dal prospetto che segue, apparisce che in confronto dei principali Stati
europei,
l'
Italia è
il
paese in cui sono più numerosi i matrimoni. Infatti nella serie decrescente de' rapporti
degli abitanti alla popolazione, dedotti dalle osservazioni di più anni, 1'Italia tiene il primo posto con 118
abitanti per matrimonio, mentre all' estremo opposto di questa scala, si trova la Svezia con 145 abitanti
per matrimonio. Si avvicinano invece maggiormente all' Italia, 1'Inghilterra e paese di Galles (120: l),
l'
Annover (12.'3 : 1), e
l'
Austria e la Francia (124: l).
ST A T I
A N NI
ABITANTI
per ordine decrescente
del
delle
ABITANTI
llATIIBIONI
per
rapporto degli abitanti
a I matrimonio
osservazioni
matrimonio
ITALIA . . • . . . • •
1863-65
22 293 213
187 390
118
iNGJIlLTERRA
...
1862-64
20 663 222
172
6~1120
ANNOVER
..
"...
1860-6~'I 923 492
15693
123
A\:STRIA (meno l'Lngheria)
1861-63
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x.--FECONDITÀ DEI MATRIMONI. -
Se misuriamo, com' è costume degli statistici, questa fecondità,
me-diante
il
rapporto dei matrimoni di un anno ai fanciulli legittimi nati nel medesimo anno, la troviamo
nel 1865 notevolmente diminuita in Italia
(4,05
nascite per matrimonio) in confronto del 1864
(4,59
nascite
per matrimonio).
La qual diminuzione deve considerarsi come un fatto puramente accidentale, dipendente dal numero
eccezionalmente cresciuto dei matrimoni nel 1865.
Anche nei singoli compartimenti, non che nei comuni urbani e nei comuni rurali, si osservano, come
apparisce dal seguente quadro, notevoli diminuzioni.
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ICONFRONTI "INTERNAZIONALI. -
Dei sedici stati compresi nel seguente specchietto, in cui la
Fran-cia rappresenta
l'
infimo grado della fecondità (3, 07) e la Grecia
il
massimo
(4,49),
l'
Italia occupa
il
dodicesimo posto
(4,44).
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della fecondità
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ordine cresCl!n te della recondita dei matrimoni-
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ClVILE DEI
CONIUGI. -
I matrimoni, nel 1865, non che nei due anni precedenti e nel triennio,
si ripartirono, secondo la combinazione dello stato civile dei coniugi, nel modo infrascritto:
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MATRIMONI
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Il maggiore aumento avvenuto nelle quattro categorie di coniugi dal 1864 al 1865, si verificò nei
matrimoni fra celibi, i quali crebbero di 25347 (18,02 per 100) sull'anno precedente, e di 16481 (9,93
per 100) sulla media del triennio.
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Dai precedenti rapporti si rileva che i matrimoni in prime nozze (tra uomini e donne celibi) vanno d'anno
in anno aumentando di numero (792 per 1000 nel 1863, 807 nel 1865) a scapito dei matrimoni in seconde
e. terze nozze, i quali da 208 su 1000 nel 1863, erano discesi a 193 su l 000 nel 1865.
Istituendo, rispetto ai singoli sessi, questo medesimo rapporto tra i matrimoni in prime e seconde
nozze, abbiamo, nel 1865, su 100 coniugi maschi ,85 celibi e 15 vedovi, e su 100 coniugi femmine 91
fan-ciulle e 9 vedove. Si può quindi concludere che, a parità di matrimoni, le seconde nozze sono negli
uo-mini molto più frequenti che nelle donne.
Anche dei compartimenti stimiamo opportuno di dare distinto, in cifre assolute e proporzionali,
il
nu-mero dei matrimoni, secondo la diversa combinazione dello stato civile dei coniugi.
I matrimoni in prime nozze sono più che in ogni altro compartimento numerosi nella Liguria, 847
su 1000, nel Piemonte (827) e nella Lombardia (825), mentre invece la Basilicata (769) e la Sardegna
(671)
ne offrono
il
minor numero.
I matrimoni fra celibi e vedove procedono, nei quattordici compartimenti, tra un
minimum di 28
per l 000 nell' Emilia, e un
maximum di 72 per 1000 in Sardegna. In generale poi questa combinazione
di matrimoni è molto meno frequente nell'Italia settentrionale e media, ove non supera
il
35
per 1000,
che nella meridionale ed insulare, ove non se ne hanno mai meno di 47 per 1000.
Un' identica legge topografica seguono i matrimoni tra vedovi, ove se ne eccettui l'Emilia, la quale si
avvicina per questa parte piuttosto alle proporzioni dell' Italia meridionale.
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-forme dei precedenti. Pur tuttavia si può dire essere l'Italia media quella che ne dà un maggior numero;
130 per 1000 le Marche, 116
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Umbria e 113 la Toscana.
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L'ultima parte del precedente specchio ci offre la giusta proporzione in cui stanno i matrimoni in
prime e seconde nozze rispetto al sesso dei coniugi. Da queste cifre si rileva che anche nei
comparti-menti, come già vedemmo per
iI
regno, salvo piccolissime differenze dall' uno all' altro, i vedovi che vanno a
seconde nozze, sono in numero molto maggiore delle vedove; le quali però si rimaritano più di frequente
nella parte meridionale ed insulare del regno, che non nella superiore e media. Il qual fatto ha ciel re·
sto la Bua naturale spiegazione nella età precoce in cui le donne vanno a marito in quella parte
d'Ita-lia, ove si hanno fanciulle che si maritano all' età di dodici e fino di undici anni.
CONFRONTI INTERNAZIONALI. -
Alla classazione dei matrimoni, secondo lo stato civile dei coniugi,
quale fu in Italia nel triennio 1863-65, contrapponiamo i risultati corrispondenti di altri Stati europei.
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XIII
-L'Italia vince nel numero dei matrimoni in prime nozze l'Austria, la Baviera e i Paesi Bassi; non
raggiunge il Belgio, la Francia, l'Inghilterra, la Norvegia, la Spagna e la Svezia. Nei matrimoni tra
vedovi, 1'ltalia insieme coll' Inghilterra e coi Paesi Bassi, offre un rapporto (48 su 1000), che non è
su-perato che dalla Spagna (52 su 1000). Nella frequenza de' matrimoni tra celibi e vedove, noi andiamo a pari
colla Svezia (46 per
lOOOì,
ci
discostiamo appena dal Belgio (47 per 1000), siamo superiori alla
Fran-cia, all' Inghilterra, e àlla Spagna, non raggiungiamo 1" Austria, la Baviera, la Norvegia e i Paesi Bassi.
Le tavole nunziali della Baviera, dell' Austria e dei Paesi Bassi, sono le sole che presentano, a confronto
delle nostre (109 per l 000), una maggior quantità di matrimoni tra vedovi e celibi
MATRIMONI SECONDO L'ET1\. DEI CONIUGI. -
Una nuova ed importante indagine, incominciata nel 1865,
ci permette di arricchire le presenti considerazioni di copiosi dati sulla età rispettiva dei coniugi al
momento della lorò unione.
Dalle cinque seguenti tavolette, in cui le moltiplici combinazioni dell' età dei coniugi sono date tanto
pel complessivo loro numero, cioè senza distinzione di stato civile, quanto per ciascuna delle quattro
cate-gorie tra celibi .. tra celibi e vedove .. tra L'edovi e celibi e tra vedovi .. apparisce quasi evidente all' occhio,
secondo
il
vario aggrupparsi e diradarsi delle cifre, quale sia la legge secondo la quale si compie
que-. st' atto civile nelle varie età della vitaque-.
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Così l'età in cui gli uomini si mostrano più proclivi al matrimonio coincide tra i 25 e i 30 anni (73992
su 205651); mentre per le donne cotesto periodo
è
da 20 a 25 anni (89738 su 205651).
Le due combinazioni più frequenti de' matrimoni avvengono tra uomini di 25 a 30 anni e donne
di 20 a 25 (37459), e tra uomini e donne di 20 a 25 anni (26782 matrimoni).
I matrimoni che si contraggono in età avanzata, sono di gran lunga più frequenti tra gli uomini
che non tra le donne. Infatti, mentre
il
quadro precedente registra tra
i
coniugi 388 uomini da 70 a 75
anni, 123 da 75 a 80 e 25 da 80 anni in poi, non ne annovera tra le donne che 58 da 70 a 75, 14 da 75
a
80,
e
9
da 80 in poi.
-
X I V
-Che anzi di questi matrimoni, che chiameremo immaturi, crediamo opportuno darne specificatamente
il
numero per ciascun anno e compartimento per compartimento, onde meglio nppnrisca quanta parte
possa avere in questo fatto la precocità dello sviluppo fisico, portata dalla natura del clima, e quanta la
imprevidenza delle persone.
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La Sicilia, come del resto era da prevedere, dà
il
maggior numero di matrimoni precoci
(584
fem-mine, 4 maschi); tengono il secondo posto, per questo stesso fatto, le provincie continentali dell' ex
Re-gno di Napoli, ove 355 spose e 12 sposi non avevano raggiunto 15 anni. Quasi la metà
(J69)
di cotesti
matrimoni precoci appartengono alle Calabrie. Le Puglie noverano una sposa di Il anni, del qual fatto si
ha un altro esempio nella Sardegna, ove per la intera categoria da
15
anni in giù si contarono 42 spose
e nessuno sposo.
Fin qui i fatti corrispondono alle condizioni climateriche dei luoghi e fisiologiche delle popolazioni.
Più anormale si presenta invece
il
fatto del Piemonte, ove si ebbero, nel
1865,
54 casi di matrimoni
immaturi (53 spose e l sposo). La Liguria ne dette 22, 7 la Lombardia. Scarsissimi esempi di questo
fatto presenta invece
r
Italia centrale, la quale tutta insieme, Emilia, Umbria, Marche e Toscana, non
ebbe che 14 matrimoni precoci (12 spose e 2 sposi).
Le disposizioni del nuovo codice civile, che limitano a 14 anni per la donna e a
18
per 1'uomo 1'età
del matrimonio, varranno a ristringere
il
numero di queste unioni che, tanto nel rispetto fisico quanto
nel rispetto morale, non offrono i migliori elementi per la buona
costituzi~ne
della famiglia.
Proseguendo nell' esame del1e tavole matrimoniali, è da osservare che i matrimoni in prime nozze,
i quali formano quasi i quattro quinti di tutti i connubii, offrono nella combinazione delle rispettive età
dei coniugi dei fatti di una singolare eccentricità che ci piace di far rilevare. Così abbiamo 3 spose di
oltre 80 anni, due delle quali si sono unite in matrimonio ad uomini da 25 a 30 e da 30 a 35 anni. Anche
più singolare è
il
matrimonio di una giovane da 20 a 25 anni con un vecchio di oltre 80.
Qui pure i connubii tra uomini da 25 a 30 anni e donne da 20 a 25 (35773) e tra donne ed uomini
da 20 a 25
(26318)
sono più numerosi che in ogni altra combinazione di età .
. Solo 23 uomini e 9 donne celibi contrassero matrimonio oltre
l'
età di 70 anni.
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98~Anche nella seguente tavola dei matrimoni tra celibi e vedove, 9043 in tutti, v' ha un caso di
straordi-naria sproporzione di età tra lo sposo, da 25 a 30 anni, e la sposa, di oltre 80 anni. Dalla stessa tavola
si rileya ancora che 1'età in cui la donna va più frequentemente a seconde nozze è tra i 30 e
i
35 anni,
mentre per gli uomini
il
maggior numero dei matrimoni coincide sempre tra
i
25 e i 30 anni.
ETA DELLA DONNA
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xvm-Per dare una dimostrazione anche pm evidente e precisa della graduazione dei coniugi per. ogni
singola età, e della varia proporzione che in essa hanno gli uomini rispetto alle donne,
giove~à
aver
pre-sente
ìI
seguente prospetto, in cui i dati statistici del 1865 sono riprodotti età per età, e ne'loro
risulta-menti effettivi e proporzionali,
La sproporzione tra i due sessi
è
massima al di sotto dei 15 anni: in quella età ad ogni 100 uomini
corri-dono 5380 donne; quasi identica si mantiene la sproporzione a 15 anni, 100 : 5286; a 16 an_ni
il
rap-porto non è più che di 100 : 2912. La prevalenza delle donne si mantiene sino al periodo da 20 a 25
anni, nel quale per ogni 100 coniugi maschi si hanno l:>:> coniugi femmine. Dai 25 anni in poi 1'uomo
prevale costantemente alla donna; prevalenza che raggiunge
il
suo massimo grado, 100 : 11, nel periodo
da 75 a 80 anni.
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Un' altra indagine anche più importante e ct>nclusiva vogliamo
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