Economia e finanza – Pag. 12 13 giugno 2006
IERI A PULA CONFRONTO TRA IMPRENDITORI E POLITICI SU INFORMATICA, TELECOMUNICAZIONI E VENTURE CAPITAL
«Sardegna nuova Silicon Valley»
PIOL: C'È SPAZIO PER UN GRANDE POLO TECNOLOGICO
Informatica, biomedicina e telecomunicazioni. Sono questi i settori guida per lo sviluppo economico della Sardegna, indicati ieri da Renato Soru in un convegno organizzato a Pula dalla Regione in collaborazione con il Consorzio 21. Il governatore della Sardegna, nel suo intervento, ha illustrato le strategie della Giunta per il distretto tecnologico "Sardegna Ict", soffermandosi sulle potenzialità di crescita che il web può riservare alle imprese e ai cittadini.
«Internet è ancora agli inizi», ha spiegato Soru, «ci dobbiamo aspettare nuovi modelli di business e di servizi legati, ad esempio, alla convergenza fra rete e televisione: la Sardegna deve rendersi protagonista di questi cambiamenti». Il focus è su alcune nicchie di mercato. «La geografia», ha continuato il presidente della Regione, «sarà la nuova interfaccia per accedere a internet. La rappresentazione tridimensionale dei dati è una tecnologia all'avanguardia su cui alcune imprese sarde possono scommettere». Il forumIl convegno di Pula è stato anche l'occasione per un confronto fra imprese locali, nazionali e internazionali. Diciotto aziende del polo tecnologico hanno presentato i loro prodotti e le loro attività. Tanti i nomi: Telit, Tiscali, Energit, Seawind, Krenesiel e Akhela. Durante il convegno è intervenuto il presidente di Ibm Italia, Andrea Pontremoli. La relazione del manager ha puntato sulla necessità di investire in risorse umane. «In Italia sforniamo solo il 23% di laureati in materie scientifiche. È troppo poco per essere competitivi e innovativi in uno scenario economico globale», ha detto il timoniere della controllata del gigante americano. Dopo aver parlato dei buoni risultati del team della Ibm di Cagliari (in tutto sono trenta persone), Pontremoli ha lanciato una sfida: «Perché la Sardegna non si fa promotrice di un laboratorio open source capace di diffondere innovazione e tecnologie nel mondo? L'Ibm sarebbe pronta a impegnarsi nel progetto». Il venture capitalMa quali sono gli strumenti per finanziare l'innovazione? La risposta l'ha fornita Elserino Piol, oggi presidente di Pino Partecipazioni, ma un tempo numero uno di Omnitel e socio di peso in Tiscali. «Il motore in grado di portare le idee al mercato è il venture capital, ossia l'investimento nel capitale di rischio delle giovani imprese innovative». Secondo Piol, lo strumento è adatto alla realtà sarda. «Così come nella Silicon Valley, in California, anche in Sardegna è possibile far crescere un polo tecnologico di grande livello», ha spiegato il finanziere. «C'è un clima favorevole, una sedimentazione nel tempo di esperienze aziendali positive e un ambiente universitario adatto. Esiste solo un problema che però riguarda tutta l'Italia», ha proseguito Piol, «ossia la mancanza di un'azione politica a sostegno del venture capital». I numeri sembrerebbero confermare la potenzialità di questi investimenti. «Negli ultimi trent'anni», ha ricordato Piol, «il venture capital ha creato 7,6 milioni di posti di lavoro, a fronte di un giro d'affari di 1,3 miliardi di dollari»
Lanfranco Olivieri (Unioneonline)