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con una nuova stima, ultimata nel 2018, il valore aggiornato dell’ex ospedale psichiatrico “San Benedetto” è sceso a circa 8 milioni di euro

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Interrogazione n. 48

presentata in data 23 dicembre 2020 a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri

Recupero e riqualificazione dell’ex ospedale psichiatrico “San Benedetto” di Pesaro a risposta orale

I sottoscritti consiglieri regionali

Premesso che:

• nel centro storico di Pesaro è situato un complesso di grandi dimensioni, con un vasto giardino interno che dalla prima metà dell’800 venne adibito ad ospedale psichiatrico ed ha conservato questa funzione fino al 1981 quando, in applicazione della legge 13 maggio 1978, n. 180 (cosiddetta legge Basaglia) vennero chiusi tutti gli ospedali psichiatrici,

• tale complesso, esteso per più di 17 mila metri quadrati, con vari blocchi edilizi, chiostri e giardini interni, assume una indiscutibile rilevanza dal punto di vista storico, architettonico ed urbanistico, per la sua posizione centrale nella città,

• venne assegnato nel 1996 alla allora ASL 1 di Pesaro, quindi all’ASUR, ed il piano di recupero nel quale si prevedeva un utilizzo parziale per uffici e servizi sanitari territoriali non è stato sostanzialmente attuato in quanto sono state poi individuate altre allocazioni, ritenute più appropriate dal punto di vista logistico ed economico,

• nel frattempo il compendio immobiliare ha cominciato a degradarsi ed a richiedere interventi manutentivi sempre più onerosi, difficilmente sostenibili da parte dell’ASUR,

• il valore del complesso edilizio è progressivamente diminuito e, dopo una prima perizia di stima effettuata nel 2007 che indicava un ammontare di 18,5 milioni, il valore è ulteriormente sceso anche a seguito della crisi del settore immobiliare e della generale crisi economica,

• con una nuova stima, ultimata nel 2018, il valore aggiornato dell’ex ospedale psichiatrico

“San Benedetto” è sceso a circa 8 milioni di euro,

• sono diventati sempre più urgenti e costosi gli interventi conservativi per rallentare il degrado delle strutture e per mettere in sicurezza le parti ormai pericolanti;

Preso atto che:

• nel giugno del 2019 il complesso, ormai non più funzionale per le attività istituzionali dell’ASUR, è stato trasferito dal patrimonio indisponibile al patrimonio disponibile dell’ASUR,

• l’ex ospedale psichiatrico è stato messo in vendita con una base d’asta di 8 milioni di euro, asta andata deserta,

• nel frattempo la Regione, l’ASUR ed il Comune di Pesaro avevano avviato un confronto per valutare possibili percorsi di recupero finanziariamente sostenibili con eventuale suddivisione dell’intervento in più parti indipendenti, attuabili autonomamente con flessibilità nelle tipologie di intervento e nelle destinazioni d’uso così da poter dare corso ad una riqualificazione progressiva, col possibile coinvolgimento parziale di privati, destinando comunque una parte del complesso ad uso pubblico,

• in particolare era stato individuato il fabbricato “lavanderia” come possibile intervento iniziale a regia pubblica, in quanto edificio indipendente dagli altri, adiacente al giardino posteriore della biblioteca comunale, quindi di facile fruibilità pubblica;

Ritenuto che:

• sia ormai improcastinabile un intervento conservativo sull’ex ospedale psichiatrico “San Benedetto” per evitare il definitivo ed irreparabile ammaloramento delle strutture,

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• contemporaneamente vada avviato e sostenuto il recupero e la riconversione almeno dell’edificio lavanderia che potrebbe rappresentare il tassello iniziale di un percorso di riqualificazione per fasi con eventuali destinazioni d’uso diversificate per singole porzioni del complesso,

• ristrutturare e riqualificare l’ex lavanderia significa riconsegnare ai Pesaresi uno spazio pubblico da poter facilmente destinare ad attività socio-culturali, significa arricchire la comunità, in particolare i giovani, di opportunità di socializzazione e contemporaneamente di crescita personale;

Considerato che:

• gli interventi da avviare sul complesso “San Benedetto”, sia per l’entità che per l’urgenza possono trovare solo una parziale copertura finanziaria nei fondi regionali,

• è necessario reperire ulteriori risorse anche a livelli istituzionali superiori laddove sono attualmente operativi o in fase di progettazione piani di investimento coi quali il recupero del complesso “San Benedetto di Pesaro” risulta coerente,

• in particolare è attualmente in corso il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, avviato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che fra le altre finalità si propone anche quella di migliorare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi ed immobili pubblici,

• altre possibilità di investimenti nella riqualificazione sostenibile e digitalizzata degli spazi e delle attività delle nostre comunità, sembrano aprirsi con il nuovo strumento Next Generation EU, con il “Dispositivo per la ripresa e la resilienza”, il cosiddetto Recovery Fund, che i singoli Stati saranno chiamati ad utilizzare, pianificando interventi per favorire la ripresa delle nostre economie, dalle pesanti conseguenze della pandemia;

INTERROGANO il Presidente della Giunta regionale per sapere:

 se si intende valutare la possibilità di destinare risorse per finanziare almeno la ristrutturazione dello stabile “lavanderia” dell’ex ospedale psichiatrico “San Benedetto” di Pesaro, alla luce dell’intenzione del Comune di Pesaro di approvare un piano di recupero e valorizzazione,

 se non ritenga comunque necessario ricercare possibili percorsi di riqualificazione e valorizzazione dell’intero complesso dell’ex ospedale psichiatrico “San Benedetto” di Pesaro, di proprietà ASUR, per il quale il tentativo di vendita esperito nel 2020 non è andato a buon fine e le cui condizioni di degrado peggiorano velocemente,

 se ritenga possibile reperire le risorse necessarie per la riqualificazione del suddetto complesso attraverso programmi e fondi nazionali ed europei attualmente attivi (come il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare),

 se ritenga anche possibile inserire tale intervento di recupero in eventuali programmi futuri di investimenti sul patrimonio pubblico, tenuto conto delle nuove opportunità che si stanno prospettando a livello europeo per l’avvio di interventi a sostegno della ripresa, dopo la crisi sanitaria, sociale ed economica innescata dalla pandemia di Covid-19.

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