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LETTEREDEI MISSIONARI SALESIANI

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Academic year: 2022

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(1)

DA T O R I N O

ALLA

REPUBBLICA ARGENTINA

LE T T E R E

DEI M I S S I O N A R I S A L E S I A N I

P E L

SAC. CESARE CHIALA

T O R I N O , 1 8 7 6

T I P O G R A F I A E L I B R E R I A S A L E S I A N A Sa n Pi e r d’ Ar e n a — Ni z z a Ma r i t t i m a

Bu e n o s- Ai r e s.

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P R O P R I E T À D E L L ’E D I T O R E

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CAPO IV.

Viaggio a Roma.

Benedizione del Santo Padre.

Spuntavano gli u ltim i di ottobre 1875 e la vo­

ce p a te rn a di D. Bosco ru p p e tu tti gli in d u g i.

Ma prim a di staccarsi dal fianco i suoi figli egli volle p ro c u ra r loro la più ineffabile delle consolazioni, quella di p o rta rsi ai piedi del Sommo G erarca d ella Chiesa a in v o car la sua p a te rn a benedizione.

« Voi, o am ati fig liu o li, loro disse, a n ­ d re te a R om a, vi p ro stre re te ai piedi del n o stro incom parabile benefattore Pio IX , g li dim anderete l ’apostolica benedizione. E com e Gesù Salvatore inviò i suoi A postoli a p re ­ d icar il santo V angelo, così egli, V icario di Gesù C risto, successore di s. P ietro , m a n ­ d erà voi a p re d ic a r la m edesim a religione, che fondata da Dio deve p red icarsi e d u ­ ra re sino alla fine dei secoli. »

Qui se dovessi esporre gli episodi di qu e­

sta p arten za p er R om a, la p reparazione dei cappelli a cilindro e dei v estiti a coda di

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rondine pei c ate ch isti; la ch iam ata in fre tta di mezzo alle loro occupazioni, affinchè essi tosto si prep arassero a p a rtire per R om a, la dim en tican za fa tta degli ab iti di etichetta n e lla fre tta del p a r t i r e , avrei da d ile tta re a lungo il letto re. N on posso però ta c e re u n lepido in cid en te. E ran o già tu tti saliti nei com partim enti del convoglio ferro­

viario, quando si accorsero che quegli ab iti e ra n s i d im en ticati. D. Cagliero n on cam m i­

n an d o m a volando scese d al vagone, fu u n is ta n te a rito rn a re colla indispensabile va­

lig ia , m a giungeva quando il fischio della m acch in a annunciava la p arten za. V olle te n ­ t a r di rie n tra re d alla sala di aspetto su l con­

voglio. Ma il tre n o era g ià in m oto e moto p iu tto sto accelerato.

Che fa? Si assicu ra con u n a p a lm ata il cappello in te s ta , raccoglie le vesti e il pa­

stra n o ai lom bi e con un a velocità in cred i­

b ile, si ap re il passo t r a mezzo alle g u a r­

die ed ag li im piegati della s ta z io n e , che volevano ferm arlo, addocchia il suo vagone, d ’u n salto h a il piede sullo sgabello e la m ano sul ferm aglio, i com pagni gli aprono, si precip ita tr a loro, che l ’accolgono con am ­ m irazione e con gioia indescrivibile.

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auspice della grazia celeste, di g ra n cuore com partiam o la benedizione apostolica a te ed a tu tta la C ongregazione, a cui presiedi.

Dato a R om a, presso S an P ie tro , a d d ì 17 novem bre 1875.

Pio P . P . IX.

CAPO V.

Ultimo giorno nell'O ratorio, e p a rten za .

Sorse in tan to il giorno di Giovedì 11 n o ­ vem bre, sacro a s. M artino, m em orando p er l ’O ratorio di S. P . di Sales.

U n’a ria di m elanconica letizia (m i sia le ­ cito dir così) regnava su l volto di tu tti.

V edevansi in fatto i novelli M issionari ag g i­

r a r s i p er la casa n el lo ro abito di p arten za foggiato a lla s p a g n u o la , ognuno cercava di avvicinarli, di scam biare an c o ra u n a p aro la con essi; e in ta n to il pensiero che era quella l ' u ltim a volta forse che si vedevano e si parlavano, strappava agli u n i e agli altri q u alch e fu rtiv a lagrim a.

Quel m attin o si faceva appunto dai gio­

vani l ’ esercizio della B uona morte, solito a

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sava per tu tta l ’udienza, essendo quella l ’ul­

tim a volta che u n padre am ato parlava ai suoi figli più d il e t t i , era l ’ultim a volta che questi udivano l ' eco d e ’ suoi cari accen ti!

U no dei n o s tri giovani, dotato di felice m em oria, h a potuto conservarci in p arte q u e­

sto discorso, che si può dire im provvisato d alla m ente in lo tta col cuore, perchè ad o- gni punto in cui l ' oratore toccava la p arte v itale d e ll’a rg o m en to , cioè, i m issionari lì p resen ti, la voce d e ll’o rato re si velava, indi gli m oriva sulle la b b r a ... e con visibile sforzo passava ad argom ento diverso soffo­

cando le lagrim e, che invece a b b o n d an te­

m ente colavano dalle ciglia degli uditori.

— « Il n o stro Divin S a lv a to re , così egli com inciò, quando era su questa te rra , prim a di an d are al Celeste P a d re , r a d u n a ti i suoi A postoli, disse loro: Ite in m u n d u m u n i­

v e r s u m .... docete omnes gentes... praedicate evangelium m eu m om ni creaturae. A ndate p e r tu tto il m o n d o ... in seg n ate a t u t t i ...

predicate il mio V angelo a tu tte le c re a ­ tu r e . »

Con queste p arole il Salvatore dava non u n consiglio m a u n com ando ai suoi Apo- s t o l i , affinchè andassero a p o rta re la luce

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del Vangelo in tu tte le p a rti della te r ra . Questo com ando o m issione diede il no­

m e di M issionarii a tu tti quelli che n e i n o s tri paesi o n ei paesi este ri vanno a p ro ­ m ulgare, o p red icare le v erità della fede.

Ite , andate.

— Salito al Cielo il D ivin S alvatore, g li A postoli posero fedelm ente in esecuzione il precetto del M aestro. S. P ietro e s. Paolo si recaro n o in m olti paesi, c ittà e reg n i d el m ondo. S. A ndrea andò n e lla P e rs ia , san B artolom eo n e ll 'In d ia, s. Giacomo n ella Spa­

gn a e tu tti chi qu a chi là p redicarono il V angelo di G. C risto, a segno che s. P aolo al suo tem po già scrive: Fides vestra an­

n u n tia tu r in universo m undo. L a fede di Gesù Cristo è p re d ic a ta in tu tto il m ondo.

M a no n sarebbe stato meglio che gli A - p ostoli si fossero ferm ati p rim a a g u ad a­

g n are gli a b ita n ti di G erusalem m e e di tu tta la P a le s tin a , specialm ente per avere com odità di ra d u n a rsi insiem e e d iscu tere i p u n ti più fondam entali d ella C attolica R eligione e su l modo di p ro p ag arla in m an iera che più n es­

suno restasse in quelle regioni che n on cre­

desse in Gesù C risto? N o, n o n fecero così;

il Divin S alvatore aveva loro detto: Ite in

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m u n d u m universum : — A ndate p er tu tto il m ondo; ed è perciò che g li A p o sto li, n on potendo da sè p e rc o rre re tu tte le regioni del g lo b o , si associarono a ltri e poi a ltri evan­

gelici operai, che m andarono qu a e là a p ro ­ p ag are la p aro la di Dio. S. P ietro m andò s. A pollinare a R avenna, s. B arnaba a M i­

lan o , s. Lino ed a ltri in F ra n c ia , e così a ltri A postoli n e l governo della Chiesa.

I papi su ccesso ri di s. P ie tro fecero a l­

tre tta n to ; e tu tti quelli che a n d aro n o in M is­

sioni o p artiro n o in v iati da R om a o a n d a ­ rono col consenso del Santo P ad re.

È questo tu tto secondo le disposizioni d i Dio Salvatore che stab ilì, c o m 'e ra n ecessa­

rio , u n centro sicuro, infallibile, cui tu tti do­

vessero riferirsi, da cui tu tti dipendessero, ed a cui dovessero u n ifo rm arsi tu tti coloro, che avevano a predicare la su a s a n ta parola.

— Ora studiando noi n e l nostro piccolo di eseguire, secondo le n ostro forze, il p re ­ cetto di G. C ., varie M issioni ci si p re s e n ­ tavano n ella C hina, n e ll’in d ia, n e ll’A u stralia, n e ll’America stessa; m a p er vari m o tiv i, specialm ente p er essere la n o s tra C ongrega- zione in c ip ie n te , si p referì u n a M issione n e ll’A m erica del Sud n ella R epubblica A r­

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gentina. P e r seguire l'u s o a d o tta to , anzi il p recetto di G. C., appena si cominciò a p ar­

la re di q u esta m issione subito si in terro g ò la m ente del capo della Chiesa e tu tte le cose si fecero con p ien a intelligenza di Sua San­

tità ; i n o stri M issionari prim a di p a rtire per la loro M issione si recaro n o ad ossequiare il V icario di G. C. per pren d ere la su a A- postolica benedizione e quindi p a rtire come in v iati dal m edesim o Divin S alvatore.

In questo modo noi diam o principio ad u n a g ra n d 'o p e ra , non perch è si abbiano p re­

ten sio n i o si creda di convertire l ' universo in te ro in pochi g io r n i, no; m a chi sa, che non sia q u esta p arten za e questo poco come u n sem e da cui abbia a sorgere u n a g ran d e p ia n ta ? Chi sa, che no n sia come u n g ra ­ n ellin o di m iglio o di senapa, che a poco a poco vada estendendosi e no n sia per fare u n g ra n bene?

P e r farvi u n g iusto concetto del g ra n bi­

sogno di sacerd o ti n ella R epubblica A rgen­

tin a , vi cito soltanto alcu n i b ra n i di u n a le t­

te r a te ste ricev u ta da p e rso n a am ica che si tro v a in quei paesi. « Se m ai in q uesti paesi si avesse la com odità, egli scrive, che si può avere, non dico n ella Chiesa di M aria

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A u siliatrice, m a n e l più d im en ticato luogo d ’Italia o di F ra n c ia , oh come si te rre b b e ro fo rtu n a ti q u e sti p o p o li, e come si m o s tre ­ rebbero pieghevoli e g ra ti a lla voce di chi p e r loro si affatica! m a qui sovente, n ep ­ p u re in m o rte, si può avere alcu n conforto di N o stra S an ta R eligione. N on pochi paesi sono asso lu tam en te privi d ella S an ta M essa ».

Mi ra c c o n ta di u n suo p a re n te , che volendo a n d a re a lla M essa in D om enica p a rtì al Gio­

vedì e p er arriv a re a tem po dovette viag­

g iare m olto in fre tta servendosi di cavallo, di v e ttu ra ed ogni mezzo possibile, e appena p o tè arriv a re in quel paese la D om enica m a ttin a p e r l ’o ra della m essa.

I pochi p re ti che ci sono n o n b astan o ad a m m in istrare i S acram en ti ai m oribondi sia p e r la g ran d e popolazione a cui si estende la loro c u ra , sia per la lo n tan an za dei pa­

esi diversi in cui dim orano.

Vi raccom ando poi con in sisten za p a r ti­

colare la dolorosa posizione di m olte fam i­

g lie italian e, che n um erose vivono disperse in quelle c ittà e in quei paesi e in mezzo a lle stesse cam pagne. — I genitori, la loro figliuolanza, poco is tru ita d elia lingua e dei costum i dei lu o g h i, lo n ta n i dalle scuole e

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dallo chiese, o n o n vanno alle p ratich e r e ­ ligiose o se ci vanno n ien te capiscono. P e r­

ciò mi scrivono che voi tro v erete u n n u ­ m ero g randissim o di fan ciu lli ed anche di ad u lti che vivono n ella più deplorabile ig n o ­ ra n z a del leggere, dello sc riv e re , e di ogni principio religioso. A ndate, cercate q uesti n o stri f r a te l li, cui la m iseria o la sv en tu ra portò in te r r a stra n ie ra , e adoperatevi p er far loro conoscere quan to sia g ran d e la m i­

serico rd ia di quel Dio, che ad essi vi m an d a pel b ene delle loro anim e, p er giovarli a c o ­ n o scere e seguire quella s t r a d a , che sic u ra li conduca a lla e te rn a loro salvezza.

N elle reg io n i poi che circo n d an o la p a rte civilizzata vi sono g ran d i orde di selvaggi tr a cui no n penetrò an co ra nè la religione di Gesù Cristo, n è la civiltà , n è il com ­ m ercio, dove piede E uropeo n o n potè fin o ra lasciare alcun vestigio.

Questi paesi sono i P am p as, la P a ta ­ gonia ed alcu n e isole che vi stan n o atto rn o , e che form ano u n co n tin en te forse superiore a tu tta l ’E uropa.

Ora tu tte q u elle vastissim e regioni sono ignare del C ristianesim o, ed ignorano affatto ogni p rincipio di civiltà, di com m ercio, di

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relig io n e. Oh noi dun q u e preghiam o, p re ­ ghiam o il p ad ro n e d e lla vigna che m andi operai n e lla su a m esse, che n e m andi m olti, m a che li m andi fatti secondo il suo cuore, finché si p ro p ag h i su q u esta te r r a il regno di G. C.

A questo punto io dovrei rivolgere p arole di ringraziam ento a ta n ti b en efatto ri, che in t a n t i m odi si adoperarono p er la riu scita d i q u esta M issione. M a che dirò? Ci rivol­

gerem o a Gesù S acram en tato , che si espone o ra p er la benedizione e pregherem o che esso ricom pensi tu tto quello che fecero in favore di q u esta n o stra Casa, della C ongre­

gazione S alesian a e di q u esta M issione.

Dovrei p a rla re di u n illu s tre personaggio il quale iniziò, p ro seg u ì e condusse a t e r ­ m ine la pia im p resa; m a di lu i debbo t a ­ cere perch è qui p resen te; m i riservo a p a r­

la r n e in a ltri tem pi.

R ivolgerò o ra qualche p aro la a voi, am ati figli, che siete in punto di p arten za.

P rim a di ogni a ltra cosa vi raccom ando che nelle vostre private e com uni preghiere n o n dim en tich iate m ai i n o s tri b en efatto ri di E u ro p a, e le prim e anim e che riu scirete a g u ad ag n are a G. C. offritele al P a d re ce­

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leste in om aggio e pegno di g ratitu d in e ai benem eriti oblatori per q u esta m issione. A tu tti in p a rtic o la re ho g ià detto a viva voce quello che il cuore m ’inspirava o che io credeva più u tile ; a tu tti poi lascio s c ritti a lc u n i ric o rd i speciali che siano, com e mio testam ento p er coloro, che v anno in quei lo n ­ ta n i paesi e che forse n o n avrò più la con­

solazione di vedere su q u esta te r ra . Ma la voce m i m anca, le lagrim e soffo­

cano la p aro la. S oltanto vi dico che se l ’a­

nim o mio in questo m om ento è com m osso p er la v o stra p a rte n z a , il mio cuore gode di u n a g ran d e consolazione nel m irare ra s s o ­ d a ta la n o stra C ongregazione; nel vedere ch e n e lla n o s tra pochezza an ch e noi m e t­

tiam o in questo m om ento i l n o stro sasso ­ lino n e l g ra n d e edifizio d e lla Chiesa. Sì p a r ­ tite p u rè c o ra g g io s i, m a ric o rd a te v i che vi è u n a sola Chiesa che si estende in E u ro p a ed in A m erica e in tu tto il m ondo, e riceve n e l suo seno g li a b ita n ti di tu tte le nazioni ch e vogliono venire a rifu g ia rsi n e l suo m a­

te rn o seno.

C risto è Salvatore delle a n im e , che sono q u i, come di quelle che sono là . T ale è il V angelo che si pred ica in u n luogo quale

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è quello che si predica in u n a ltro , di modo che sebbene sep arati di corpo abbiam o o - v un q u e u n ità di spirito lavorando tu tti alla m aggior g lo ria del m edesim o Iddio e Salva- vatore N ostro Gesù C risto.

Ma dovunque an d iate ad a b itare, o figli am ati, voi dovete co stan tem en te rite n e re che siete preti C attolici, e siete Salesiani. Come C attolici, voi s ie te . a n d a ti a R om a a ricevere la benedizione, anzi la M issione dal Sommo Pontefice.

E con questo fatto voi p ro n u n c ia te u n a fo r m o la , u n a professione di fede e date a conoscere pubb licam en te che voi siete m an ­ dati dal V icario di Gesù Cristo a com piere la stessa M issione degli A postoli, com e in ­ viati da Gesù Cristo medesim o.

P ertan to quegli stessi S a c ra m e n ti, quello stesso V angelo predicato dal S alvatore, dai suoi A postoli, dai successori di san P ie tro fino ai n o stri giorni, q u ella stessa religione, qu egli stessi S acram enti dovete gelosam ente a m a r e , professare ed esclusivam ente p red i­

care, sia che andiate tr a selvaggi, sia tr a po­

poli inciviliti. Dio vi lib e ri d al dire un a pa­

ro la o fare la m inim a azione che sia o possa an ch e solo in te rp re ta rs i contro agli am m ae-

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stram en ti in fallib ili della Suprem a sede di P ie tro , che è la sede di Gesù C risto, a cui si deve ogni cosa riferire, e da cui in og n i cosa si deve dipendere.

Come S alesiani in q u alu n q u e rim o ta p a r ­ te del globo vi troviate, n on dim enticate che qui in Italia avete u n p a d re che vi a m a n el Signore, u n a C ongregazione che ad ogni evenienza a voi p en sa, a voi prov­

vede e sem pre vi accoglierà come fratelli.

A ndate a d u n q u e , voi dovrete affro n tare o- g n i gen ere di fatiche, di s te n ti, di pericoli, m a n on tem ete, Dio è con voi, egli vi d a rà ta le grazia, che voi direte con s. P aolo:

Da me solo n o n posso n ien te, m a col divino aiuto io sono on n ip o ten te. Omnia possum in eo qui m e confortat. A ndrete, ma n on a n ­ d re te soli; tu tti v i acco m p ag n eran n o . Non pochi com pagni seg u iran n o il vostro esem ­ pio e vi a n d ran n o a ra g g iu n g ere nel cam po d ella glo ria e delle tribolazioni. E quelli che n o n p o tranno p a rtire con voi p er accom pa­

g n arv i n e l campo E vangelico, che la P rov­

videnza D ivina vi h a stab ilito , vi accom pa­

gn eran n o col pensiero e colla p reghiera, e con voi divideranno le consolazioni, le af­

flizioni, i fiori e le spine, affinchè col divino

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aiuto possiate riu sc ire fru ttu o si in tutto quello che dovrete sostenere p e r la salvezza delle anim e da Gesù redente. A ndate adunque, il V icario di G. C., il n o stro veneratissim o A r­

civescovo vi h an n o b e n e d e tti, io pure con tu tto l ’affetto del mio cuore invoco copiose le divine benedizioni sopra di voi, sopra il vo­

stro viaggio, so p ra ogni v o stra im presa, ogni v o stra fatica.

Addio! F o rse tu tti n o n potrem m o più ve­

derci su q u e sta te rra ; m a ho ferm a spe­

ra n z a che p e r la in fin ita m iserico rd ia del Signore ci vedrem o tu tti racco lti in q u ella p atria dove le fatiche della te r r a , e i brevi patim enti della vita saran n o d egnam ente r i- com pensati cogli etern i godim enti del cielo. »

— T erm in ato questo serm oncino, il Rev.

P arro co di Borgo D ora, amico speciale dei n o stri M issio n a ri, diede la solenne b en ed i­

zione col SS. S acram ento. L ’a ltare m agni­

ficam ente addobbato, le cen tin aia di faci r i - splendenti, la figura di M aria SS. A usiliatrice cam peggiante n e l g ra n q uadro dell’A ncona aggiungevano un soave ed im ponente aspetto alla funzione. Si cantò il m ottetto: Sit nom en D om ini benedictum, m usica di D. C agliero, in d i u n T antum ergo a coro di voci a rg en tin e.

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D ata la benedizione, s ’ intuonò il V eni Creator, dopo il quale D. Bosco recossi a l­

l ’a lta re , e disse quelle sem pre care orazioni che la S. Chiesa m ette in bocca dei suoi figli, allo rch é si accingono ad u n viaggio, specialm ente quando vanno in lo n tan i paesi ad esercitare il sacro m in istero .

D. Bosco chiuse le p reci colla benedizione d ata in mezzo a ll’universale silenzio ai n o ­ velli m issionari.

Si fu allo ra che com inciò la p arte più com ­ m ovente d ella funzione, che sollevò in tu tto il tem pio sin g u lti e p ian ti e vinse la stessa se re n ità dei giovani ap o sto li; che la relig io n e c ristia n a n o n ism orza g li a ff e tti, m a d à il coraggio a su p erarli, perch è n on ci tr a tte n ­ gano d a ll’eseguire la volontà di Dio.

Non è v irtù il n on se n tir p ietà; il m is­

sio n ario ch e p a rte , re c a con sè l ’am ore alla p a tria ed a lla fam iglia, m a no b ilitato e p e r­

fezionato; n è ci vuole m eno d ’u n cuore se n ­ sibilissim o p er rin u n z ia re ai p ro p ri com odi, alle più g en iali affezioni, a lla vita stessa, al fine di p o rta re a lo n ta n i fra te lli il beneficio incom parabile d ella fede. M entre un coro di giovanetti rip etev a s u ll’o rc h e s tra il m ottetto:

S it nom en D om ini benedictum ex hoc n u n c

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et usque in s aecu lu m , nel presbiterio si p ro ­ cedeva all'ad d io ed a ll’abbraccio dei confra­

telli viaggiatori. F u un punto di sublim e com m ozione, la quale crebbe an co ra quando i dieci m issionari, usciti p er la b a la u s tra , dovettero tra v e rsa re la chiesa passando in mezzo ai giovani ed ai conoscenti. T u tti fa- cevan ressa loro atto rn o bacian d o li e a b ­ b raccian d o li co n san ta tenerezza da ric o r­

d arci la scen a della separazione di Paolo dai suoi c a ri discepoli d e sc ritta n eg li A tti degli Apostoli: M agnus fletu s factus est om ­ n iu m , et procum bentes super collum P a u l i , osculabantur eum .

A rriv ati con m ille ste n ti alla po rta della, ch iesa i dieci m issionari provarono n on mi­

n o r difficoltà a giu n g ere fino alle vetture che li attendevano per condurli a lla stazione, ta n ta era la folla che si era riv e rsa ta sul piazzale della chiesa p er p o terli vedere a n ­ co ra u n a volta e g rid a r loro u n addio. F i­

n alm en te i M issionari accom pagnati da Don B osco e dal C onsole A rgentino poterono p re n d e r posto nelle vetture, che prim a le n ­ tam en te, p er n on isch iacciar la folla, poi di tro tto volarono allo scalo d ella ferrovia. P u re no n fecero così presto da sopravanzare i

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giovani del Collegio di V a ls a lic e , che desi­

derosi di d a r a n c o ra u n addio ai m issionari si erano re c a ti di corso d a ll'O r a to rio a lla sala d 'asp etto d e lla ferrovia. P a rtiro n o alla volta di Genova col treno delle 7 e 20 di sera.

CAPO VI.

U ltim i p rep a ra tivi — P a rten za da Genova.

P a rtiti da T o rin o la se ra di giovedì 11 no­

vem bre, i m issionari g iunsero a m ezzanotte a Sam pier d ’A rena, ove li aspettava D. A l­

b era, D irettore d e ll’ Ospizio di s. V incenzo, in cui più cen tin aia di ragazzi hanno l ’a li­

m ento m ateriale, scientifico e religioso.

I g io rn i 12 e 13 furono im piegati ad u l­

tim are i p rep arativ i del viaggio, le form alità dei p a ssap o rti, l ’acquisto di varie cose in ­ dispensabili pel viaggio ecc.

In quei due gio rn i si vide chiaram en te l ' affetto che i giovani M issionari portavano al loro S uperiore e P a d re , D. Bosco.

Ei n on faceva passo che quelli nol segui­

tassero ; n o n potevano sta c c a rsi da lui; fa­

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cendogli m ille dom ande, chiedendogli sem ­ p re nuovi consigli. Ed ei li dava loro colla tenerezza di un padre che com unica ai figli i ris u lta ti di u n a lu n g a esperienza.

V ari di q uesti avvisi furono racco lti per cu ra di chi li udiva e noi crediam o far cosa g ra ta a l le tto re coll’in se rirli in q u esta relazione.

Ricordi dati a i R eligiosi Salesiani p e r la Repubblica A rgentina.

1. C ercate anim e, m a n o n d a n a ri, n è on o ri, n è d ig n ità.

2. U sate c a rità e som m a cortesia con tu tti;

m a fuggite le conversazioni e la fam iglia­

r i tà colle p erso n e di altro sesso o di so­

sp e tta condotta.

3. N on fate visite se n o n p er m otivi di c a ­ r i tà o di n ecessità .

4. Non a c cettate mai in v iti di pranzo se n o n per gravissim e ragioni. In q u esti casi p ro cu rate di essere in due.

5. P ren d ete cu ra speciale degli a m m alati, dei f a n c iu lli, dei vecchi e dei poveri, e g u ad ag n erete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uom ini.

6. R endete ossequio a tu tte le a u to rità Ci­

vili, R eligiose, M unicipali e Governative.

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7. In co n tran d o persona autorevole p er via, d atevi p re m u ra di sa lu ta rla ossequiosa­

m ente.

8. F ate lo stesso verso le persone E cclesia­

stiche o agg reg ate ad Is titu ti Religiosi.

9. Fuggite l ' ozio e le q u istio n i. G ran so­

b rie tà n ei cibi, nelle bevande e n el riposo.

10. Am ate, tem ete, risp e tta te gli a ltri Or­

dini Religiosi e p a rla te n e sem pre bene. È questo il mezzo di farvi stim are da tu tti e prom uovere il bene della C ongregazione.

11. A bbiatevi c u ra della sa n ità . L avorate, m a solo quan to le p ro p rie forze co m p o rtan o . 12. F ate che il m ondo conosca che siete po­

veri n eg li abiti, nel vitto, n elle abitazioni, e voi sarete ricch i in faccia a Dio e di­

v errete p ad ro n i del cuore degli uom ini.

13. F ra di voi am atevi, consigliatevi, cor­

reggetevi, m a non p o rtatev i m ai n è in ­ vidia nè ra n c o re , anzi il b ene di uno sia il bene di tu tti; le pene e le sofferenze d i uno siano considerate come pene e sof­

ferenze di tu tti, e ciascu n o stu d i d i a l­

lo n ta n a rle o alm eno m itig arle.

14. O sservate le vostre R e g o le , nè m ai di­

m en ticate l ’esercizio m ensile della b uona m orte.

(22)

15. Ogni m attin o racco m an d ate a Dio le oc­

cupazioni d ella g io rn ata nom inatam ente le confessioni, le scuole, i catechism i, e le prediche.

16. R acco m an d ate co stan tem en te la divo­

zione a M. A. ed a Gesù S acram en tato . 17. Ai g iovanetti racco m an d ate la freq u en te

Confessione e Com unione.

18. P e r coltivare le vocazioni E cclesiastiche in sin u ate: 1° A m ore alla c a stità ; 2° O r­

ro re al vizio opposto; 3° S eparazione d a i discoli; 4° Com unione frequente; 5° U- sa te con loro carità, am orevolezza e be­

nevolenza speciale.

19. N elle r e la z io n i, n e lle cose contenziose prim a di giudicare si ascoltino am be le p a rti.

20. Nelle fatich e e nei p atim en ti non si d i­

m entichi che abbiam o u n g ra n prem io p re­

p a ra to in Cielo.

Amen.

Sorse finalm ente la dom enica 14 novem ­ b re , giorno in c u i si celebrava in Genova la fe sta del P a tro cin io di M aria SS. A lcune v e ttu re co n d u ssero i M issionari in un con D. Bosco al p orto, donde con u n a b a rc a fu­

rono in m e z z 'o ra tra g h e tta ti sino al basti-

(23)

NUOVA SPEDIZIONE DI MISSIONARII

NELLA REPUBBLICA ARGENTINA E NELLA PATAGONIA

B e n e m e r i t o S i g n o r e ,

Iddio pietoso, ricco in m iserico rd ia, si de­

gnò d i ben ed ire il pensiero di u n a M issione n e l l a R epubblica A rg e n tin a e nello spazio di pochi m esi i M issionarii S alesian i p o te­

rono fondare un Collegio a M onte-V ideo, a t­

tiv are u n ricovero per ragazzi a b b an d o n ati, ria p rire la C hiesa d e tta M a d re di M is e ri­

c o rd ia , in iziare scuole ed O ratorii festivi in B u enos-A yres pei num erosi Ita lia n i colà di­

m o ra n ti.

Si ultim ò e già si ap rì u n Collegio a S. N ic o la s de lo s A rboyos, dove h an n o già raccolto o ltre a cento venti g io v an etti, di cu i p arecch i ap p a rte n e n ti a fam iglie vissute n e lle trib ù selvaggie A n n essa al Collegio

(24)

h an n o pu re a p e rta u n a p u b b lica C hiesa, dove g li a d u lti intervengono ad asco ltare la p aro la di Dio, u d ire la S an ta M essa, a c c o ­ sta rs i ai S an ti S acram en ti d ella C onfessione e C om unione. C oll’ap e rtu ra di queste case è tra c c ia ta la via p er p ro g red ire tr a i s e l­

vaggi; il S. P a d re si degnò di b en ed ire e com m endare la p ia im presa. O ra tr a tta s i di effettuare un novello is titu to n e lla c ittà di Dolores, a ltro a Car men ultim o paese della R epubblica A rg en tin a tr a l ' A tlantico e la P atag o n ia. Da le tte re ricevute in questo m o­

m ento dai M issionarii ci viene d ata la g ra n ­ de consolazione che in tre p a rti i selvaggi dim andono M issionarii che vadano tr a loro ad ann u n ziare il regno d e ’ cieli. A ltre case, a ltri ricoveri dello stesso g en ere sono p ro ­ g ettati n e lla R epubblica del Ch il i. Colà ci è offerto di ap rire in Santiago, che n ’è la c a p ita le , u n R icovero p er le m oltitudini di fanciulli a b b a n d o n a ti, che vivono senza istru zio n e, affatto privi di mezzi p er cono­

scere Dio C reatore; un collegio a Valpareaiso, seconda c ittà di quella R eppubblica; un pic­

colo sem inario n ella c ittà di Concezione u l­

tim a D iocesi al su d e confinante coi sel­

vaggi della P atagonia.

(25)

A perte queste case, attiv ati q u esti rico ­ veri, si assicu ra la m o ralità e la religione fra g l'in d ig en i, si può d are u n a educazione scientifica e c ristia n a ai fan ciu lli di ogni classe, e in tan to si coltivano quelle voca­

zioni ecclesiastich e, che per avventura si m anifestassero tra gli allievi. In q u esta g u i­

sa si sp era di p re p a ra re dei m issio n arii pei P am pas e pei P atag o n i, q u in d i i selvaggi di­

venterebbero evangelizzatori dei m edesim i selvaggi senza pericolo di ved ere rin n o v a ti i m assacri dei tem pi a n d a ti. Il progetto di fo rm are dei m issio n arii indigeni, p are sia quello benedetto dal S ignore, poiché vi sono già dieci giovani g ran d icelli indigeni i q u ali fecero ric h ie sta e vennero am m essi tr a i M is­

sionarii. Vivo desiderio di costoro si è di farsi ecclesiastici e a n d a r a p red icare il V angelo tr a i selvaggi.

Ma i S alesiani inviati, e che già si tro v a ­ no sul cam po evangelico d a lla D ivina P ro v ­ videnza asseg n ato , sono insufficienti al g ra ­ ve lavoro che h an n o tr a m ano e a quello che ognor più esteso loro si p re s e n ta .

Ed affinchè no n abbiano a soccom bere sotto il peso delle fatiche èin dispensabile che sia­

no p ro n tam en te m andati in aiuto non m eno

(26)

d i v e n ti n o v e lli c o o p e ra to ri. T ale appunto è il num ero che di là si dom anda e che si s ta p rep aran d o , tu tti c o n ten ti di affrontare ogni so rta di pericolo, per re c a rsi presso a i loro C onfratelli e lavorare seco loro per g u ad ag n are anim e a Dio. Ma come 1’ anno scorso ho dovuto rico rrere a lla c a rità dei fe­

d eli per fare la prim a spedizione, così deb­

bo fare p resen tem en te. Avvi bisogno di prov­

vedere lib ri, corredo personale, arred i sacri, su p p ellettili di scuola, di casa, di viaggi per quelli che stan n o per p artire . È p u r m e­

s tie ri di provvedere m olti oggetti rich iesti da coloro, che già tro v an si al luogo delle m issioni. G iacché in quei rem oti paesi si m an ca di t utto . L a spesa della novella m is­

sione n on è m in o re di se s s a n ta s e i m ila f r a n c h i. P e r ra g g ra n e lla re q u esta som m a io n on ho altra via che ric o rre re alla pietà dei buoni catto lici e specialm ente a V. S.

B enem erita.

M entre i Salesiani offrono volentieri la loro vita per salvare anim e, dal luogo delle lo ro M issioni si volgono a lla c a rità di V. S.

supplicandola di venir loro in soccorso colla su a beneficenza. F accia quello che può, e c i voglia eziandio racco m an d are a lle p e r-

(27)

sone caritatevoli con cui avesse p a rtic o la re relazione. Ogni offerta anche piccola può m an d arsi al so tto scritto con quel mezzo che to rn e rà più comodo al B enem erito O blatore.

L ’am oroso n o stro Divin S a lv a to re , che m ori in C roce p er la com une salvezza be­

n ed ica e com pensi larg am en te tu tti i n o stri B enefattori. I M issionarii poi dal canto loro ta n to quelli che già sono in A m erica, quan to quelli che si p rep aran o a p a rtire , assicu ­ ran o quotidiane preghiere pei loro b en efat­

to ri, ed io a nom e di tu tti professando la più viva e profonda g ra titu d in e ho l ’alto o- nore di poterm i segnare.

Di V. S B enem erita.

Obbl. Servitore Sacerd. Gi o v a n n i Bo s c o.

V i s t o , s e n e p e r m e t t e l a s t a m p a . T o r i n o 4 o t t o b r e 1 8 7 6 .

Z a p p a t a Vic. Gen.

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I N D I C E

Al l e t t o r e... p a g . Ca po I . O r a t o r i o d i s a n F r a n c e s c o d i S a l e s . » Ca p o I I . P r i m i p e n s i e r i d i u n a M i s s i o n e i n A m e ­ r i c a . . . . ... . . . » Ca po I I I . P r e p a r a t i v i d i p a r t e n z a ... » Ca p o I V . V i a g g i o a R o m a . B e n e d i z i o n e d e l S a n t o

P a d r e ...»

Ca p o V . U l t i m o g i o r n o n e l l ’O r a t o r i o , e p a r t e n z a » Ca p o V I . U l t i m i p r e p a r a t i v i . P a r t e n z a d a G e n o v a » Le t t e r a I . D a G e n o v a a M a r s i g l i a . . . . » Le t t e r a I I . D a M a r s i g l i a a G i b i l t e r r a . . . » Le t t e r a I I I . D a G i b i l t e r r a a S a n V i n c e n z o . » Le t t e r a I V . D a S a n V i n c e n z o a l l ’E q u a t o r e . » Le t t e r a V . D a l l ' E q u a t o r e a R i o J a n e y r o . » Le t t e r a V I R i o J a n e y r o ...»

Le t t e r a V I I . D a R i o J a n e y r o a M o n t e v i d e o . » Le t t e r a V I I I . M o n t e v i d e o e l ’U r u g u a y . . . » Le t t e r a I X . D a M o n t e v i d e o a B u e n o s - A y r e s . »

A P P E N D I C E DI C O S E D I V E R S E . L e t t e r a d i s u a E m i n e n z a R e v e r e n d i s s i m a i l C a r ­

d i n a l e G i a c o m o A n t o n e l l i a M o n s i g n o r F e d e r i c o A n e y r o s A r c i v e s c o v o d i B u e n o s - A y r e s . . » L e t t e r a d e l l ’E m i n e n t i s s i m o C a r d i n a l e A n t o n e l l i a l

S a c . G i o . B o s c o i n t o r n o a l l a p a r t e n z a d e i M i s ­ s i o n a r i S a l e s i a n i ... » L e t t e r a d i M o n s i g n o r C e c c a r e l l i s u l l ’a r r i v o d e i S a ­

l e s i a n i n e l l a R e p u b b l i c a A r g e n t i n a . . . » L e t t e r a d e l D o t t . A n t o n i o E p i n o s a V i c . G e n . s u l

m e d e s i m o a r g o m e n t o ... » L e t t e r a d i S . E . R . m a M o n s i g n o r F e d e r i c o A n e y r o s

A r c i v e s c o v o d i B u e n o s - A y r e s ...»

L e t t e r a d e l C o m . G i u s e p p e F r a n c e s c o B e n i t e s i n e t à d i o l t r e 8 0 a n n i ...»

A d d i o d e l M i s s i o n a r i o ...»

V i a g g i o d a T o r i n o a B u e n o s - A y r e s

N u o v a s p e d i z i o n e d i M i s s i o n a r i i n e l l a R e p u b b l i c a A r g e n t i n a e n e l l a P a t a g o n i a ... »

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