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F o rm a z io n e in te lle ttu a le e m o r a le dei chierici.

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PS. — P e r uniform ità, e p e r lasciar tem po a p rep arare i diversi m oduli per le varie am m issioni e dare le opportune spiegazioni, le nuove deliberazioni non andranno in vigore fino al 29 gennaio 1906, festa del nostro glorioso Patrono, S. Francesco di Sales. I Sigg. Isp et­

tori che non avessero ancora il loro Consiglio o non l’avessero com­

pleto, facciano quanto prim a le dovute proposte, sollecitandone l'ap ­ provazione dal Capitolo Superiore.

F o rm a z io n e in te lle ttu a le e m o r a le dei chierici.

N . 30.

Torino, 21 novembre 1905.

Festa della P resentazione di M. SS.

C ari Ispettori e D irettori,

N o n potete imm aginarvi q u a n ta p e n a cagioni a m e e agli altri m em bri dei C a p ito lo S u p erio re il non poter prov­

v edere, in is pecie sul com inciar d e ’ singoli anni scolastici, a tutti i bisogni di personale per le C a s e d a voi dip e n d en ti.

Intendiam o p ie n am e n te tutte le vostre insistenze, e le in te n ­ dono soprattutto il C onsig liere S colastico e il Consigliere P rofessionale, ì quali, com e d irettam ente in c arica ti, non tra ­ la sciano certo nè mezzo n è fatica alcu n a p e r venirvi in aiuto.

M a an c h e voi capirete che non a tutto possiamo noi piov- ve d e re d a T o rin o , m alg rado tutta la nostra b u o n a volontà e che il personale p e r le case non lo si può avere a sem plice richiesta pure giustificata o a d una esposizione di bisogni a n c h ’essi reali e gravi. V i prego quin di di voler investirvi delle condizioni nostre e saperci com patire se non possiamo nè se mpre, nè nei modi richiesti ade rire ai desid eri e b i­

sogni, che son pure nostri.

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M a è necessario che regolarizziamo ogni giorno più le cose nostre e che a quest'effetto ponia m o in cima di ogni p u r nobilissima aspirazione la form azione inte llettuale e i n o ­ rale dei nostri chierici, formazione c h e im porta :

a) noviziato regolare;

b) studentato filosofico, p u r regolare, sì p e r quelli che si p re p a ra n o a L ic e n z e e a titoli d ’insegnam ento , co m e per gli altri d i d i t i esclu sivam ente al C orso di filosofia, senza aspirazione a d esami pubblici ;

c) studentato teologico regolare.

Il troncare agli uni il C orso filosofico e il trattene re gli altri dallo stu dentato teologico son d u e cose che, tollerate talvolta per la necessità, do b b ia m o ad o p e ra rc i a d elim in are in avvenire, a n c h e a costo di sacrifizi.

L o esige il dec oro e d il benessere della nostra P i a S o ­ cie tà ; lo esige il b e n e sse re intellettuale e m orale dei nostri chierici che a bbiam o dovere di formare sacerd oti pii e colti soprattutto nella scienza del sacro ministero. Q u e s t a scienza s’im pone ogni giorno più nelle condizioni attuali sociali ai sa cerdoti in gene re e a noi in ispecie se vogliamo c o m ­ p ie re b e n e la missione affidataci dal nostro in d im en tica b ile p a d r e D . Bosco. Bisogna quindi d ’ora innanzi p e r alcuni anni calcolare quasi esclusivamente, p e r colmar i vucti d in­

segnanti e assistenti presenti e futuri, sui chierici ad d e tti al triennio di esercizio pratico vale a dire su quei chierici che, usciti dallo studentato filosofico, d eb b o n o a norma delle D e l i ­ berazio ni C a pitolari far il loro tirocinio prim a di com inciar lo studentato teologico regolare. S s la D ivina P ro v v id e n za ci m a n d e r à dei buoni aspiranti, an c h e questi potranno g io ­

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vare allo stesso sc opo nel tem po della loro prim a prova. M a fermiamoci lì; non andiam o più oltre.

M a , mi direte, com e faremo, così operando, a provvedere ai bisogni delle nostre C a se ? D u e cose si p ro p o n g o n o :

1° N o n p ro p o rre al C a p ito lo S u p erio re , alm eno per un quin quennio, l'a p e rtu ra di nuove C a s e o fondazioni, nè l'allargam ento di quelle esistenti. N o n p o s s ia m o : ecco tutto.

2° P a s s a r e a rassegna attentam e nte le singole C a s e vostre e, veduto se e quali si possono sopprim ere, p e r meglio regolarizzare le rimanenti d ell’Ispettoria, farne la pro p o sta al C a p ito lo S uperiore . N o n è il numero che ci d eve star a cuore, ma bensì il retto e regolare loro funzionamento. P r o ­ c u ra te in questo lavoro così increscioso di tener conto di tutto, in ispecie che le C a s e esistenti rispondano se mpre, ri­

ch iam a n d o le (occorrendo) allo sc opo p er_cui furono fondate, e c h e la loro condizione sia o d a b b ia a d essere nel più b r e v e tem po in conformità delle nostre Costituzioni. P r o c u ­ rate soprattutto che, a tenore del nostro scopo prim ario e delle intenzioni del nostro caro D . Bosco, non solo ogni Ispettoria a b b i a u n a C a s a pei figli di M a ria , ossia p e r a s p i­

ranti allo stato ecclesiastico, ma ogni D iretto re s’ad o p e ri per coltivare le vocazioni fra i propri famigli, raccogliendo pure o r a c c o m a n d a n d o al proprio Ispettore quelli che p rese n tas­

sero sufficienti doti d a fare sperar q u alch e probabilità di riuscita com e religiosi coadiutori. S ono grandi i nostri bisogni di buoni preti, buoni chierici e buoni coadiutori. O r a per soddisfare a questi bisogni è necessario lavorare d a tutti e con ardore all’opera delle vocazioni ecclesia stiche e religiose.

S o n o persuaso che facendo quanto vi ho proposto, ne

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av vantaggerem o nello spirito religioso e non ci troverem o più così a disagio nell’ep o c a della costituzione del personale.

C o n qu es ta lieta fiducia vi prego dal S ig n o re ogni b e n e d i­

zione e godo raffermarmi

V ostro a ff.m o in G. e M . S a c . Mi c h e l e Ru a.

Disposizioni sulla distribuzione del p erson ale.

N . 31.

Torino, 2 luglio 1906,.

Festa della Visitazione.

C arissim i Ispettori,

Si avvicina il te m po in cui dovrete pensare, d ’a c cordo coi singoli D ile tto li, al personale delle C a s e d ella vostra Ispettoria p e r l’anno scolastico p. v. O r a questo riguardo, ossia p e r rendersi conto dello stato reale del p ersona le d i ­ sponibile e per ovviare in tem po a malintesi e d a lamenti, il C a p ito lo S u p e rio re destinò gran p arte di u n ’aduna nza .

Il Consigliere Scolastico notò anzitutto, p e r p arte sua, il fatto av venuto in anni andati, cioè:

a) m e ntre alcuni Ispettori si limitavano a c h i e d e re lo strettam ente necessario, altri spin gevano le loro d o m a n d e un p o ’ più in là, ch ie d e n d o dieci a d es. p e r aver sei, ciò che n on è conforme a lealtà;

b) si avverava una certa fretta in alcuni, non se m pre g iu ­ stificata, di essere invitati pei primi a trattare del loro per-

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