Gino Gobbo
Associazione Prati delle Pars - Teglio veneto (Ve)
Ovvero l’intreccio di natura e di memorie nella coscienza di una comunità
La parola pars o parz si può tradurre con la perifrasi
“appezzamenti suddivisi ripartiti”.
Nel nostro comune la zona delle Parz è geograficamente
sovrapponibile a quella che in
epoca veneta era il territorio detto Paludo la quota parte cioè del Paludo del sindacato concessa ai comunisti di Teglio.
Questa nota introduttiva ci aiuta a comprendere il significato della parola Pars, la collocazione
geografica di quest’area, l’utilizzo di questi luoghi in epoca storica.
Inoltre ci aiuta a cogliere i cambiamenti che ha subito il nostro territorio nel recente
Le Pars oggi sono una vasta superficie agricola coltivata in modo intensivo a cereali barbabietole e soia non molto diversa dalle
campagne circostanti.
Agroecosistema povero e inospitale.
Estinzione di specie animali e vegetali.
Taglio delle siepi.
Eliminazione delle scoline.
Questa area anche in epoche relativamente recenti si presentava ancora integra da un punto di vista ambientale, non era molto diversa dal Paludo del sindacato (vasta area umida posta tra Saccudello e Lugugnana) della nota iniziale.
Il Paludo era un’area umida depressa rispetto alla campagna circostante,con estese superfici occupate dalla falda affiorante. Nel Paludo erano presenti probabilmente:
•formazioni dominate da elofite
(cannuccia di palude, e lisca maggiore)
•praterie igrofile
•boschi igrofili dominati da salici, pioppi ed ontani
•Boschi igrofili dominati da frassino meridionle
•Querco carpineti planiziali
•Superfici prative di tipo magredile dove veniva praticato il pascolo vago
•Superfici agricole
I “prati delle Pars” sono un intervento di riqualificazione ambientale iniziato negli anni
‘90 ed ancora in evoluzione.
I pionieri:
Cacciatori
“Comitato Pars” (donazione del prato delle cinque querce)
Benefattori
Comune di Teglio Veneto
Comunità Europea (Programma leader II – Gal Venezia Orientale)
I Prati delle Pars assolvono molteplici funzioni: salvaguardia della biodiversità nel territorio comunale, educazione ambientale e fruizione ricreativa compatibile con gli obiettivi di conservazione.
Il lembo di bosco planiziale
Le siepi agrarie
I Campetti
Il futuro I Prati
Il paesaggio della memoria
Un ponticello di legno sulla fossa posteriore del castello che dalla corticella della scuderia metteva nell’orto; due pergolati di vigne
annose e cariche nell’autunno di bei grappoli d’oro ; corteggiati da tutte le vespe del vicinato; più in la
campagne verdeggianti di rape e di granturco, e finalmente oltre ad un muricciolo di cinta cedente e
frastagliato, delle vaste ed ondeggianti praterie piene di rigagnoli argentini……
Ippolito Nievo Le confessioni d’un Italiano (Cap. 3)