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IL BAMBINO AL CENTRO

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Academic year: 2022

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pensieri e riflessioni dall'evento VIAGGIARE TRA REALE E VIRTUALE

TNT 26 OTTOBRE 2019

IL BAMBINO AL CENTRO

a cura di Daniela Allegrucci Monica Aloardi Gloria Ogliari Anna Pirola

NIDO D'iNFANZIA TITIGULI' TREVIGLIO

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In questi tre anni abbiamo viaggiato attraverso diversi servizi educativi alla ricerca di senso, di risposte, di confronto , di conferme, di certezze.

Abbiamo incontrato persone disponibili ad aprirci le porte dei loro servizi ma soprattutto dei loro pensieri, della loro storia educativa, che ha attraversato anni di riflessioni intorno a questo affascinante e misterioso mondo dell’infanzia, elaborando pensieri, concetti e filosofie anche molto diverse.

Tutti noi siamo stati bambini, abbiamo attraversato questa fase della vita, eppure il bambino rimane sempre un mistero che mette tanto in discussione l’adulto…

Nei nostri viaggi abbiamo incontrato educatori che, sia singolarmente che nei gruppi di lavoro, quotidianamente si ritrovano, anche dopo anni di lavoro e formazione, a lasciarsi interrogare da

questo “bambino” che apparentemente sembra essere sempre uguale ma che in realtà è in costante mutamento e trasformazione attraverso il passare del tempo.

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O forse è il nostro pensiero di adulti che cambia con il tempo e ci fa leggere nei bambini bisogni nuovi o antichi.

Ma in ognuno di questi servizi la cosa che maggiormente ci ha colpito e affascinato, che è risaltata da ogni immagine, particolare, frase, scelta educativa incontrata, è stata la volontà di mettere al centro i bambini, le loro esigenze, i loro diritti.

La centralità del bambino come valore a cui ridare significato nella cultura dell'infanzia: può sembrare banale ma forse è importante non dare per scontato questo valore.

Mettere al centro i bambini significa affermare che ogni bambino è unico e irripetibile, con una storia che deve essere riconosciuta e accolta.

Significa che l’adulto educatore deve saper creare un ambiente accogliente e familiare dove i bambini possano stare bene, dove l'adulto sappia intervenire meno e lasciar fare di più al bambino... dove ogni bambino possa trovare il suo tempo per imparare...

il tempo dei bambini non è quello degli adulti, è il tempo del qui e ora.

E' un presente che può diventare infinito, nel bene e nel male, e ha bisogno di essere scandito da ritualità ripetute e rassicuranti...

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Un ambiente che esprima cura e rispetto anche se declinato con modalità diverse, con peculiarità originali e straordinarie…

per rispondere ai bisogni di questo bambino che oggi sempre più ci sta chiedendo di lasciare quelle reti di sicurezza che negli anni ci siamo costruiti: fatte di bisogno di certezze, di contenimento, di regole, di non rischio…

per poter restituire ad ogni piccolo la fiducia nella sua capacità di conoscere il mondo e di costruirsi come persona.

Filmato: il bambino al centro

Questo bambino sta dicendo agli adulti che lo stanno ad osservare (perché spesso il linguaggio dei bambini non si ascolta ma si osserva) quanto, sempre di più oggi rispetto al passato, egli abbia bisogno di libertà, di tempo lento, di cura, di rispetto, di autonomia, di riconoscimento e valorizzazione della sua individualità e diversità.

Ma soprattutto dice agli adulti, che si fermano ad osservarlo bene, che se il loro linguaggio saprà incontrare davvero quello dei bambini, potranno scoprire che non serve fare grandi cose, cose speciali, per poter crescere felice e conoscere se stesso e il mondo…

basta essere liberi di camminare scalzi per sentire le sensazioni che si provano,

di correre, arrampicarsi, saltare…

sperimentando il proprio corpo e le sue possibilità;

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basta avere il tempo di giocare a quello che si vuole… per tutto il tempo che si vuole;

basta essere lasciato libero di fare da solo…

libero di sporcarsi, di cadere, di sbagliare, di muoversi, di inciampare...

basta poter giocare e sperimentare tutti i materiali che si trovano in natura, non serve che siano strutturati, ci penserà lui, il bambino, con la sua fantasia a dare loro forma e funzione....

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basta offrire loro occasioni per prestare attenzione ai suoni, agli odori, ai gusti, alle sensazioni tattili e ad osservare ciò che li circonda

perché la conoscenza del mondo passa attraverso il corpo...

basta educare i bambini alla bellezza:

alle diverse forme di bellezza non solo a quella fisica...

basta offrire loro una buona relazione: i bambini hanno bisogno di carezze, perché per sentire di esistere hanno bisogno di sentire di essere amati....

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basta accompagnarli nella scoperta delle loro emozioni, delle loro paure

per scoprire se stessi più profondamente, per poter essere in sintonia con sé e con gli altri...

basta rivolgersi loro con dolcezza, con allegria: se i bambini imparano col sorriso, imparano bene, imparano prima, imparano sereni...

basta lasciargli la possibilità di scoprire il silenzio, un suono raro... il non far niente:

per un bambino la noia è la culla della creatività...

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basta che l’adulto impari a rimanere delicatamente in disparte,

discretamente a disposizione ed intervenga solo se necessario in una relazione di fiducia rispettosa.

ricordiamoci sempre che il nostro compito è di porre limiti per la sicurezza dei piccoli.

Il loro è di oltrepassarli per crescere.

A volte ci sembra che i bambini vogliano fare cose assurde...

Ai bambini sembra che impediamo loro di fare cose meravigliose.

Diversi punti di vista!

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in questi anni abbiamo viaggiato nello spazio e con la mente e ci siamo rese conto che chissà dove andrebbero i pensieri complicati degli adulti se non ci fossero i bambini a riportarli con semplicità sulla terra…

ma una semplicità che non è improvvisata ne casuale anzi!

E' fondamentale che gli adulti che si occupano d’infanzia continuino ad averla nella mente e nei pensieri… per continuare ad interrogarsi e a cercare risposte adeguate ai bisogni dei bambini, per costruire il più possibile un mondo buono...

Daniela Monica Gloria Anna

L'infanzia è quel luogo molto lontano dove ogni cosa si tocca con mano, dove si chiede sempre perché anche quando risposta non c'è, dove i dettagli sono preziosi e sassi e castagne grandi tesori.

L'infanzia è quel luogo molto lontano dove si crede in ciò che facciamo, dove un cielo terso e un bel prato lasciano sempre senza fiato.

Dove ogni cosa può essere sorpresa e trepidante ne è l'attesa.

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Un luogo dove ognuno è sé stesso e vive il momento ora, qui, adesso.

L'infanzia è un luogo privilegiato che va protetto osservato e curato.

L'infanzia è quel luogo così importante che rispecchia come un bimbo sarà da grande

Dove il passato sarà futuro e il suo sentiero sarà duraturo.

G. Gibollini

Treviglio, ottobre 2019

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