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Resoconti Consiliari — 1381 — Consiglio Regionale della Sardegna

IV LEGISLATURA LXXI SEDUTA 24 MAGGIO 1962

LXXI SEDUTA

(POMERIDIANA)

GIOVEDI' 24 MAGGIO 1962

.

.

Presidenza del Presidente CERIONI indi

del Vicepresidente PIRASTU indi

del Presidente CERIONI INDICE

Disegno di legge: «Costruzione del palazzo destinato a sefl del Consiglio regionale». (42) (Discus- siont' th approvazione):

PIRASTU 1383

PERALDA 1384

FILIGHEDDU 1385

PAZZAGLIA 1385

BERNARD . . 1385

SOGGIU PIERO 1386

ANG1US, relatore 1386

RIO, Assessore ai lavori pubblici 1388

(Votazione segreta) 1407

(Risultato della votazione) 1407

Disegno di legge: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 22 marzo 1960, numero 4, recante provvidenze per il miglioramento delle condi- zioni di abitabilità in Sardegna». (45) (Discus- sione e approvazione):

SPARO . . . 1392-1396

MTL1A FRANCESCO 1393

SOGGIU PIERO 1394-1404

MARRAS . . 1395-1402-1403-1405

SASSU 1396

BERNARD 1397

PER.NIS 1397

DEL RIO, Assessore ai lavori pubblici . 1398-1402-1404-1405

CONTU 1404

PISANO 1405

(Votazione segreta) 1407

(Risultato della votazione) 2407

Interrogazione (Svolgimento):

SERRA, Assessore agli enti locali 1362

AUREI' . . ... . 1383

Mozione concernente la Società Tramvie della Sar- degna (Continuazione e fine della discussione):

PRESIDENTE .. 1408-1409

PAZ7.AGL1A . . 1408

CORRIAS, Presidente della Giunta . 1408-1410

CAMBOSU 1409

La seduta è aperta alle ore 17 e 25.

ASARA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che è appro- vato.

Svolgimento di interrogazione.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di un'interrogazione Mereu all'As- sessore agli enti locali. Se ne dia lettura.

ASARA, Segretario:

«per sapere se è a conoscenza della impos- sibilità di una accurata opera di prevenzione contro gli incendi nella zona boschiva dell'Al- to Oristanese, .malgrado il dimostrato attacca- mento al dovere ed il perfetto servizio del Co- mando di polizia di Neoneli, per la insufficien- za di attrezzature. Infatti detto Comando di- spone di una camionetta per tutelare un patri- monio boschivo sparso su una superficie di cir- ca 70.000 ettari di terreno. Chiede alla nota sol- lecitudine e sensibilità dell'Assessore di voler dotare il suddetto Comando di almeno un'altra camionetta e di apparecchi radio comunicanti,

Resoconti, f. 191 - e. 71 (10001

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onde si dia la possibilità di accorrere tempesti- vamente qualora si verificassero focolai d'in- cendio». (295)

PRESIDENTE. L'onorevóle Assessore agli enti locali ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.

SERRA (D.C.), Assessore agli enti locali.

Debbo subito riconoscere la rilevanza dell'og- getto dell'interrogazione, che è attualissimo.

Ancora oggi, nella zona di Neoneli, Austis ec- cetera, si può constatare il danno gravissimo subito dalle sugherete l'estate scorsa. Eppure, l'estate scorsa gli incendi non sono stati così numerosi come per il passato a motivo del po- co sviluppo dell'erba e delle stoppie, che hanno l'anno scorso offerto minore esca al fuoco. Nel- la zona segnalata dall'onorevole interrogante, tuttavia, si è sviluppato un incendio di vaste proporzioni, che ha provocato danni gravissimi.

Per quanto riguarda l'espressione «Alto Ori- stanese», bisogna distinguere le zone al di qua e al di là del lago Omodeo. Alla difesa contro gli incendi del territorio a sinistra del Tirso, dei Comuni dell'Alto Oristanese, e cioè Neoneli, Busachi, Ula Tirso, Ardauli, Nughedu Santa Vittoria, Sorradile, Bidonì, provvede la squa- dra volontari antincendi di Neoneli, la quale ha una forza organica di 33 uomini, dei quali 27 costituenti il gruppo di lotta e sei addetti al servizio di avvistamento (tre per ogni posto di vedetta). Due posti di vedetta (monte Santa Vittoria, metri 576, in agro di Nughedu Santa Vittoria; Planu Laori, metri 652, in agro di Neoneli) sono dotati di radiotelefono portatile per collegamento con la stazione radiotelefoni- ca di ascolto funzionante nella caserma Cara- binieri di Neoneli e di «campagnola» Fiat AR/51, con motore Diesel, a sei posti. Tutto ciò riguarda la zona dell'Alto Oristanese al di qua del Tirso.

Per la zona a destra del Tirso provvede la squadra volontari antincendi di Ghilarza, la quale ha un gruppo di lotta di 18 elementi, due posti di avvistamento serviti da sei vedette ed una campagnola.

Nel territorio della squadra di Neoneli vi so- no vaste superfici boscate di sughera, leccio,

rovere, e gli incendi estivi sono frequenti, per modo che gli uomini addetti alla lotta contro il fuoco sono intensamente impegnati. Per la prossima campagna detta squadra non dovrà interessarsi, come negli anni precedenti, dei numerosi incendi nel territorio di Ortueri, al quale sarà in grado di provvedere adeguata- mente il nucleo locale, dotato ora di campagno- la. Quindi, è evidente che, se effettivamente, almeno per ora, non si può pensare di dare una campagnola per zona, in questo caso, rispetto agli anni precedenti, la zona di Neoneli viene ad essere più limitata e la campagnola ad essere, diremo così, non dico sufficiente, ma meno in- sufficiente di quanto era per il passato. A que- sto nucleo, che provvede per l'agro di Ortueri e Samugheo, cioè il nuovo nucleo creato, è stato dato incarico di rinforzare eventualmente, con la campagnola e con gli uomini propri, la squa- dra di Neoneli, intervenendo direttamente nel- la fascia di confine di quel Comune, dove gli incendiari sono sempre molto attivi. Ne conse- gue un alleggerimento del peso che grava sulla squadra di Neoneli, che sarà, si presume, in grado di far fronte con sufficiente rendimento alle esigenze degli anzidetti Comuni con una sola campagnola. Ci si ripromette peraltro di potenziare con un secondo automezzo le squa- dre antincendi (il problema è allo studio), com- presa quella in argomento, considerata tra le più importanti, e ciò non appena le disponibi- lità di bilancio lo consentiranno.

Il servizio di avvistamento e gli apparati ra- diotelefonici di collegamento attualmente im- piegati nella detta zona sono sufficienti. Non si ritiene di dotare di radiotelefono la campa- gnola a motivo delle scarse possibilità tecniche di collegamento esistenti nella zona, che è pre- valentemente montuosa. Il radiotelefono non può operare a largo raggio, se non limitatamente alla zona prevista.

Ritengo, quindi, che vi siano elementi abba- stanza tranquillanti per, diremo così, rimediare in parte a quella che è stata la deficienza del- l'anno scorso. Ma, d'altra parte, allo stato at- tuale, con lo stanziamento di bilancio in vigore, non è possibile far di più: salvo errore, una campagnola costa oltre un milione e mezzo, e

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non è possibile, date le disponibilità di bilan- cio, raddoppiare il numero di questi automezzi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono- revole Mereu per dichiarare se è soddisfatto.

MEREU (D.C.). Onorevole Presidente, ono- revoli colleghi, la risposta data dall'onorevole Assessore soddisfa in parte l'esigenza di sicu- rezza per la zona boschiva dell'Alto Oristanese.

Si tratta sempre, come l'onorevole Assesso- re ha riconosciuto, di una sicurezza relativa.

Può accadere, infatti, che due focolai d'incendio si sviluppino contemporaneamente, così come è accaduto l'anno scorso, ed allora, con l'unica campagnola a disposizione, si può correre a spe- gnerne uno, mentre per l'altro si deve prov- vedere con dei gruppi di volontari.

Vorrei dire con piacere d'essere soddisfatto della sua risposta, onorevole Assessore, ma son costretto a rimandare ogni giudizio sul servizio antincendi a fine estate, quando si tireranno le somme dell'attività svolta e dei risultati ot- tenuti. Intanto, faccio l'augurio che quest'anno gli incendi non producano gravi danni, sì che non si debba recriminare sul fatto che l'Am- ministrazione regionale non sia stata in grado di acquistare le «campagnole» necessarie. In effetti, onorevole Serra, si spendono milioni e milioni per i cantieri di rimboschimento, e poi non si creano le fasce di sicurezza per proteg- gere le zone boscate dagli incendi.

Stando così le cose, insisto ancora nelle mie richieste. Si tenga presente che i Comuni del- l'Alto Oristanese, Busachi, Neoneli eccetera, vi- vono del patrimonio rappresentato dalle sughe- rete. Un incendio potrebbe portare alla ro- vina di quPgti Comuni. Faccio appello &la sua sensibilità, onorevole. Serra, perchè voglia do- tare di un'altra «campagnola» il Comando fo- -estale di Neoneli.

Discussione e approvazione del disegno di legge: «Costru- zione del palazzo destinato a sede del Consiglio regionale».

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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: «Costruzione del palazzo destinato a sede del Consiglio re-

gionale»; relatore l'onorevole Angius.

Dichiaro aperta la discussione generale.

E' iscritto a parlare l'onorevole Pirastu. Ne ha facoltà.

PIRASTU (P.C.I.). Signor Presidente, ono- revoli colleghi, il nostro Gruppo è favorevole alla costruzione del palazf o del Consiglio regio- nale. E' necessario risolvere il problema della sede dell'assemblea, problema che si sta trasci- nando ormai dal 1949. Questa esigenza è sen- tita da tutti. Le condizioni nelle quali oggi il Consiglio regionale è costretto a lavorare, rap- presentano un ostacolo, un limite per la sua stes- sa capacità di lavoro. Noi pensiamo, pertanto, che questo problema dovesse essere risolto già da molti anni. Si può, dunque, fare un'osserva- zione, un rilievo alla Giunta regionale, perchè soltanto dopo tredici anni dalla istituzione del- la Regione autonoma si provvede ad iniziare i lavori per dare una sede al Consiglio regionale.

Per quanto fatti importanti dovessero ri- chiamare spesso la nostra attenzione, noi sia- mo stati costretti numerose volte a limitare i lavori del Consiglio regionale alla sola mattina perchè la Provincia che ci ospita, nel pomerig- gio, non poteva concederci quest'aula. Ritenia- mo, dunque, che alla costruzione del palazzo del Consiglio si debba procedere celermente, tanto più che ora, dopo l'approvazione della legge sul Piano di rinascita, i lavori della nostra assem- blea assumono funzione determinante per lo stesso progresso della Sardegna.

Piuttosto, possiamo avanzare delle riserve e chiedere dei chiarimenti all'onorevole Assesso-

re competente sul modo in cui si pensa di fi- nanziare l'opera. Si pensa ancora una volta di ricorrere al mutuo. E noi, che non siamo con- trari a operazioni di carattere straordinario quando queste siano necessarie, ci poniamo ora il problema di vedere se in questo caso una operazione di mutuo è effettivamente necessaria per assicurare la celerità, la speditezza dei lavori.

Soltanto in questo senso, in questi termini pongo il problema. Noi oggi contraiamo un mu- tuo di un miliardo e 340 milioni, che si aggiun- ge agli altri mutui che la Regione ha contrat- to e che pesano fortemente, condizionano lo

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stesso bilancio regionale. E' evidente che nuovi mutui rappresenterebbero un aggravio forse insostenibile per le casse della Regione e co- munque condizionerebbero per lunghi anni i bilanci regionali e le stesse decisioni, quindi, del Consiglio regionale. Noi chiediamo se non sia più opportuno procedere attraverso un incre- mento degli stanziamenti normali dell'Assesso- rato dei lavori pubblici. L'Assessorato dei la- vori pubblici ha il suo bilancio ; si tratta di vedere se è possibile procedere, attraverso un incremento di stanziamento nei capitoli dei la- vori pubblici, -alla costruzione del palazzo del Consiglio regionale. Se fosse possibile, eviden- temente la Regione risparmierebbe gli interessi passivi che dovrebbe versare per il mutuo.

Ripeto: sono soltanto questioni che si rife- riscono al modo, alla forma del finanziamen- to, e queste riserve, d'altronde, tutta la Com- missione finanze ha condiviso unanimemente.

Un'operazione finanziaria straordinaria noi co.

munisti la accettiamo quando sia destinata ef- fettivamente a un intervento straordinario, a un'opera di carattere straordinario che rispon- da a esigenze eccezionali, mentre per la sede del Consiglio regionale, che riteniamo impor- tante, che riteniamo utile, si potrebbe proce- dere attraverso il normale incremento degli stanziamenti per il bilancio dei lavori pubblici.

Comunque, detto questo sulla sostanza della legge, sulla necessità, cioè, di costruire il pa- lazzo del Consiglio regionale, il nostro Gruppo è favorevole al disegno di legge e ritiene che si debba procedere quanto prima all'inizio dei lavori, per dare finalmente una sede adeguata e decorosa al nostro Consiglio. (Consensi).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Peralda. Ne ha facoltà.

PERALDA (P.S.I.). Signor Presidente, onore- voli colleghi, tutti i settori hanno sentito la esigenza di vedere finalmente realizzata la se- de nella quale il Consiglio possa finalmente rac- cogliersi per svolgere regolarmente i propri la- vori. E in vista delle alte funzioni che ci sa- ranno demandate con l'entrata in vigore del Piano di rinascita, questa esigenza appare più

sentita. Il mio Gruppo, quindi, esprime il suo voto favorevole a questo disegno di legge, an- che se deve condividere le perplessità che sono affiorate in sede di Commissione.

L'onorevole Assessore ai lavori pubblici, al- le nostre preoccupazioni, ha fatto rilevare la convenienza dell'accensione del mutuo, argo- mentando che lo slittamento della moneta da una parte e l'inevitabile ormai naturale au- mento dei prezzi dei materiali edili dall'altra, rendevano, all'atto pratico, vantaggiosa questa operazione. E' da discutere l'esattezza di tale argomentazione, anche perchè, per spendere un miliardo e 300 milioni, occorre un determinato lasso di tempo, soprattutto per ragioni tecni- che e costruttive e quindi, se proprio vi sa- ranno aumenti sui prezzi dei materiali nel cor- so dell'opera, questi andranno ugualmente a

incidere sui contratti di appalto qualora clau- sole particolari non abbiano posto al riparo da simili sorprese il Consiglio regionale. Restano comunque valide — più che le argomentazioni in contrario — la perplessità e la preoccupa- zione di dover gravare ancor più, con mutui, sul bilancio regionale, ipotecando anche le de- cisioni dei colleghi che saranno eletti in avve- nire e che avranno la responsabilità della ge- stione e della amministrazione della cosa re- gionale. -

A nome del Gruppo socialista faccio un'al-

tra riserva : sussiste l'esigenza tecnica e fi-

nanziaria, prima di intraprendere un'opera, di

conoscerne, almeno con rilevante approssima-

zione, il costo reale; inoltre, il Consiglio re-

gionale dovrebbe essere posto in grado di as-

sumere, di fronte alla pubblica opinione, la re-

sponsabilità dell'opera che intraprende, annun-

ciando all'opinione pubblica l'onere che ne de-

riva. In altri termini, onorevoli colleghi, come

ho già detto in Commissione, se non sono sta-

te ancora acquistate le aree che appartengono

a privati; se il progetto del costruendo edi-

ficio non è stato ancora approvato dalle com-

petenti Commissioni edilizie del Comune di

Cagliari, vi è sempre la possibilità — non lo

si può escludere — che intervengano modifi-

cazioni tali — nell'acquisizione delle aree, ov-

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vero nella esecuzione del progetto — da inci- dere sulla spesa preventivata.

Ma vi è di più. Io penso che questo disegno di legge sia alquanto ambiguo, perché in esso è detto soltanto che l'Amministrazione regio- nale è autorizzata a contrarre uno o più mu- tui fino ad un massimo di lire un miliardo e 340 milioni da utilizzarsi per la costruzione del palazzo del Consiglio regionale a Caglia- ri... ma non si dice quanto quest'opera costa e, nel caso costasse più di un miliardo e 340 mi- lioni, dove si reperirebbero gli altri fondi e se le maggiori spese graverebbero sul bilancio dei lavori pubblici o si dovrebbe provvedere con altra successiva disposizione di legge... come penso accadrà inevitabilmente (mi auguro di non essere facile profeta).

Nulla da dire, naturalmente, sulla esigenza di fare presto. Queste osservazioni critiche han- no soltanto il valore di una sollecitazione a che tutto sia fatto presto e bene. (Approvazioni).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Filigheddu. Ne ha facoltà.

FILIGHEDDU (D.C.). Signor Presidente, onorevoli colleghi, un brevissimo intervento per portare l'adesione del Gruppo della Democra- zia Cristiana all'iniziativa dell'Amministrazio- ne regionale per questo disegno di legge, che tende a predisporre il finanziamento per acce- lerare la costruzione del palazzo del Consiglio regionale. E' una iniziativa che, se non ricor- do male, aveva trovato la unanime adesione di tutti i Gruppi allorchè l'argomento era stato discusso in sede appropriata, cioè nella con- ferenza dei Capigruppo presso l'ufficio del Pre- sidente del Consiglio regionale, presente il Pre- sidente della Regione.

Penso, pertanto, che anche in questa sede l'assemblea non potrà non riaffermare la pro-

pria volontà di dare al Consiglio una sede de- gna e adeguata alle funzioni legislative da es- 'so esercitate. Confido pertanto che tutti i Grup- pi, pur con le riserve che possono essere for- mulate riguardo a certi aspetti del problema, confermino questa loro adesione. (Consensi).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'ono- revole Pazzaglia. Ne ha facoltà.

PAZZAGLIA (M.S.I.). Signor Presidente, le condizioni nelle quali si sono svolti i lavori del Consiglio regionale fino a questo 'momento inducono a ritenere quanto mai necessaria e urgente la costruzione del palazzo dell'assem- blea. Quindi, possono esprimere la mia ade- sione allo spirito di questo disegno di legge.

Mi pare tuttavia di dover chiedere all'As- sessore più di un chiarimento: anzitutto, io credo che si debba ritenere che, nel momento in cui si stanziano i fondi per la costruzione del palazzo, debba essere certa la disponibilità delle aree relative. A me risulterebbe che oggi esistono ancora difficoltà per l'acquisizione di una parte delle aree, acquisizione legata, fra l'altro, a una decisione del Consigllio di Sta- to circa la variante del piano di ricostruzione adottata dal Consiglio comunale di Cagliari.

Inoltre, vorrei conoscere dall'Assessore, per va- lutare meglio il merito del disegno di legge, se ritenga di poter escludere che un miliar- do e 340 milioni di lire siano insufficienti per la costruzione del palazzo...

BERNARD (D.C.). Più 300 milioni stanzia- ti nel bilancio ordinario.

PAZZAGLIA (M.S.I.). Esatto! Io parlo però degli stanziamenti nuovi; chiedo, cioè, se si pos- sa stabilire con certezza che questa somma —

molti dubbi sono già stati e possono essere an- cora giustamente affacciati da molti — è da ritenersi sufficiente. Evidentemente, le due do- mande hanno rilievo agli effetti delle decisioni definitive; perchè, se non vi fosse la disponi- bilità delle aree, evidentemente si dovrebbe o ridimensionare il progetto oppure decidere di costruire il palazzo del Consiglio regionale in altra parte. Se, poi, la somma stanziata non dovesse essere sufficiente, evidentemente questo provvedimento dovrebbe subire poi una inte- grazione, a non molta distanza, per il com-

pletamento dei lavori.

Ripeto ancora di avere la necessità dei ri- chiesti chiarimenti da parte dell'Assessore, pur

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aderendo, evidentemente, allo spirito del dise- gno di legge, cioè pur desiderando che venga costruita al più presto possibile la sede per il Consiglio. (Consensi).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'ono- revole Piero Soggiu. Ne ha facoltà.

SOGGIU PIERO (P.S.d'A.). Signor Presi- dente, onorevoli colleghi, due parole per dire che il Gruppo sardista approva senz'altro il di- segno di legge in discussione. C'è, a mio giudi- zio, da osservare soltanto questo : è strano che si arrivi con tanto ritardo e, se mi è permes- sa anche una punta egoistica, come consigliere regionale dico ch'è ancor più strano che man- chi la sede del massimo organo politico regionale quando tutti attingono alle casse regionali.

E' una situazione paradossale. Anche la som- ma prevista, secondo me, non è gravosa. Io mi auguro che si possa restare entro quei limiti.

Ma dico che non si deve avere paura di non poter contenere la spesa entro quegli stretti li- miti, perchè è giusto che il Consiglio regionale abbia una sede degna dell'importanza che esso ha in Sardegna. (Consensi).

PRESIDENTE. Poichè nessun altro è iscrit- to a parlare, dichiaro chiusa la discussione ge- nerale.

Ha facoltà di parlare l'onorevole Angius, re- latore.

ANGIUS (D.C.), relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la Commissione permanente per i lavori pubblici ha approvato all'unanimi- tà, nella seduta del 20 marzo del corrente an- no, il disegno di legge in esame senza appor- tarvi alcuna modifica. E ciò perchè la Com- missione ha ravvisato la necessità e la indero- gabile urgenza di procedere alla costruzione del palazzo del Consiglio regionale.

Credo opportuno ricordare che l'Assessore ai lavori pubblici aveva dato l'incarico di appron- tare il progetto esecutivo, con limitazione del

tema al solo palazzo del Consiglio regionale, agli architetti Clemente, Mossa e Fiorentino, risul- tati vincitori del concorso, a carattere naziona-

le, di primo e di secondo grado. Già in pre- cedenza la commissione giudicatrice del con- corso di secondo grado aveva puntualizzato i concetti informatori da tener presenti nella realizzazione del progetto, concetti informatori che brevemente potrei così riassumere: a) otte- nere l'adeguamento della linea di chiusura su- periore del prospetto, sulla via Roma, a livello degli edifici esistenti; b) esaminare la possi- bilità di realizzare una parte centrale superiore del corpo di fabbrica sulla via Roma e una tra- sparenza in modo da mettere in evidenza il corpo retrostante; c) liberare dagli uffici il piano terreno destinandone gli spazi tanto al traffico (anche pedonale) quanto all'esigenza cit- tadina di non interrompere la vitalità dei por- tici della via Roma, della via Sardegna e delle altre vie.

L'area prescelta per la costruzione (e, per inciso, mi sia concesso dire che si tratta di un'area un po' infelice) è quella prevista nella variante al piano di ricostruzione della città di Cagliari e che comprende gli attuali quattro isolati delimitati dalle vie Roma, Sardegna, Cavour, Lepanto, Arquer, Porcile, con la pre- visione della abolizione della via Arquer, da sostituire con l'allargamento delle vie Lepanto e Porcile rispettivamente da cinque a dodici metri la prima e da quattro e mezzo a quindi- ci metri la seconda, mentre la via Sardegna verrà mantenuta coperta dai portici in modo da consentire due distinte vie di traffico.

Attenendosi alle prescrizioni date, i proget- tisti hanno impostato la soluzione del tema su uno schema architettonico a doppia T, costi- tuendo tre volumi strutturalmente indipenden- ti differenziati fra loro per destinazione. In- fatti, il corpo sulla via Roma è costituito da masse strutturalmente adeguate alla palazzata già esistente, ed è sostenuto da sedici pilastri binati con campate, suddivisi da pilastrini pensili. Questo corpo è interamente destinato alla rappresentanza e al funzionamento vero e proprio dell'organo legislativo. Tanto per es- sere precisi, posso dire che il primo piano è destinato ad alloggio e foresteria di riguardo, mentre tutta la parte centrale, per una lun- ghezza di circa quaranta metri per tutta la

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profondità dell'edificio, è destinata a salone di rappresentanza. Nel secondo piano vi sono i locali destinati alle Commissioni legislative e più precisamente due sale per 40 consiglieri, due per 25 e quattro per 15 consiglieri.

Il terzo piano è dominato dal tema centrale dell'aula consiliare a pianta circolare del dia- metro di metri 18,70 capace di 100 posti per consiglieri oltre la Giunta e la Presidenza del Consiglio. La disposizione dei banchi è grado- nata su un pavimento a catino. L'aula è con- tornata da una galleria superiore destinata, con settori differenziati, ad autorità, pubblico e gior- nalisti. Attorno all'aula si sviluppa una gal- leria dei «passi perduti», che raggiunge gli uf- fici della Presidenza ed i complessi della Se- greteria.

Per non esser troppo tedioso nella descrizio- ne del palazzo — ormai il progetto è di do- minio pubblico — dirò ancora che il corpo cen- trale è destinato agli uffici del Consiglio e si sviluppa in altezza per circa 46 metri con un-

dici piani. Sottostanti a questo corpo centrale sono previsti due piani sotterranei destinati ad autorimesse e servizi. Infine, il corpo sulla via Cavour, destinato alla biblioteca e ai locali ac- cessori di questa, si sviluppa in altezza per tre piani ed è sostenuto da dieci pilastri binati che lasciano libera la piazza sottostante.

L'importo del progetto generale ammonta complessivamente a lire 1.651.801.635, di cui : 1.542.276.877 per importo dei lavori a base d'asta, 30.867.537 per opere artistiche e 78.657.221 a disposizione dell'Amministrazione

per imprevisti. Per chi lo volesse sapere, posso anche precisare che le opere in cemento armato importano una spesa complessiva di circa 300 milioni (il progetto credo sia di quattro o cin- que anni fa). Inoltre sono stati effettuati son- daggi in modo da accertare le condizioni del terreno e determinare sistemi e dimensioni del- le strutture in fondazione: Credo sia indispen- sabile affidare i lavori ad un'unica ditta, allo scopo di evitare ogni discontinuità in un'opera di così grande importanza ed in modo da la- sciare l'intera responsabilità della riuscita alla stessa impresa costruttrice. Qualora si doves- se scindere l'appalto in vari lotti, infatti, ri-

sulterebbe difficile l'eventuale ricerca di respon- sabilità nella esecuzione dei lavori. Con l'affi- damento dei lavori ad un'unica impresa, inol- tre, si evitano le lungaggini burocratiche dei contratti e delle loro registrazioni e l'accentra- mento in un'area abbastanza limitata delle at- trezzature di diverse ditte.

Personalmente, mi auguro che gli inviti deb- bano essere fatti direttamente dal direttore dei servizi di concerto con l'Assessore ai lavori pub-

blici e che l'elenco degli invitati debba essere tenuto segreto. Con ciò non voglio inventare il cavallo. Le offerte dovrebbero pervenire all'As- sessore per raccomandata in modo da evitare

che un preventivo accordo fra gli invitati co- sti all'Amministrazione regionale decine di mi- lioni. Nel capitolato speciale di appalto dovreb- bero figurare delle clausole atte a tutelare l'ado- zione dei materiali locali (sia i prodotti della

nostra industria che del nostro artigianato).

Non condivido certe perplessità. Almeno per una volta, che sia bandita la politica dello stil- licidio! Basta fare un calcolo sommario della spesa per stralcio di progetti, eventuale ag- giornamento dei prezzi, maggiore aliquota per la direzione dei lavori, maggiore onere per im- pianto cantiere, la continua ascesa del costo del- la mano d'opera e dei materiali eccetera, ec- cetera, per rendersi conto della convenienza ed opportunità di contrarre un mutuo e ban- dire un unico appalto limitando l'esecuzione

dei lavori improrogabilmente a 24 mesi. In ul- tima analisi sia permesso solo l'appalto per lot- ti funzionali, intendendo per funzionalità non l'immediato completamento di parti del fabbri- cato, ma l'andamento continuo e razionale di esecuzione di opere. In altre parole, si dovreb- be ricorrere a gare per offerta prezzi o ad ap- palti concorso per le sole forniture e per gli impianti.

Piuttosto va rilevato che potrebbe capitare qualche impedimento al normale andamento dei lavori. Il primo potrebbe sorgere per l'esproprio delle aree non ancora libere a norma dell'artico- lo 8 della legge che dichiara i lavori di pubblica utilità. A tale proposito, la terza Commissione ha suggerito all'onorevole Assessore ai lavori pubblici di adoperarsi affinchè l'articolo 8 prati-

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camente non sia reso operante e, nel limite del- l'equità, si cerchi sempre di trovare un benevolo accordo fra le parti.

Il secondo ostacolo potrebbe sorgere ad opera degli inquilini degli stabili da demolire. Voglio precisare che fra questi vi sono delle famiglie che coscientemente hanno occupato gli apparta- menti soprattutto per costringere l'Amministra- zione regionale a perorare la loro causa presso il Comune o per ottenere una qualche indennità a titolo di buona uscita. Inconvenienti di questo genere si sono già verificati durante la demoli- zione di alcuni stabili. C'è voluta tutta la buona

volontà e la pazienza dell'impresa e della dire- zione dei lavori per evitare qualsiasi ulteriore

onere all'Amministrazione regionale.

Convinto di esprimere il desiderio di tutti i settori, termino con l'augurio, con la certezza che queste mie osservazioni vengano totalmente prese in considerazione e che prima della fine di questa legislatura il palazzo del Consiglio regio- nale sia ultimato. (Consensi).

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'onorevole Assesso- re ai lavori pubblici.

DEL RIO (D.C.), Assessore ai lavori pubblici.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, sento in- nanzi tutto il dovere di ringraziare l'onorevole Angius per la sua dettagliata e precisa relazione, assicurandogli che in sede di esecuzione dell'o- pera e prima ancora dell'appalto dei lavori l'As- sessorato farà tesoro dei suoi suggerimenti.

Le dichiarazioni programmatiche rese al Con- siglio regionale dall'onorevole Presidente della Giunta contenevano, come molti ricorderanno, tra gli altri, un preciso impegno in ordine alla più sollecita costruzione del palazzo del Consi- glio regionale. Il problema della edificazione di idonei uffici da destinare non solo al Consiglio, ma altresì all'Amministrazione regionale, fu at- tentamente considerato dagli organi competenti della Regione sin dagli inizi della loro attività.

Si riteneva — e giustamente, a mio parere — che per contribuire a consolidare nella coscienza dei cittadini la nuova realtà giuridico-costituzio- nale rappresentata dall'Istituto regionale, doves-

se provvedersi entro il più breve tempo a dotare la Regione di una sede degna, che fosse la di- mostrazione visibile della esistenza del nuovo En- te e ne rappresentasse simbolicamente la sta- bilità nel tempo, dentro il quadro delle nuove istituzioni nate dalle decisioni dell'Assemblea Costituente.

Le prime discussioni affrontate dalla Giunta regionale risalgono ai primi mesi del 1950. Que- ste discussioni ebbero, a breve distanza di tem- po, un seguito e un approfondimento nel Consi- glio regionale, al quale la Giunta volle demanda- re il compito della scelta dell'area sulla quale do- vesse sorgere il complesso edilizio per gli organi della Regione. Il Consiglio dedicò al problema appassionati e vivaci dibattiti, che si conclusero con le decisioni ormai note e con l'impegno della Giunta a predisporre — mediante il bando di un pubblico concorso — l'elaborazione dei pro- getti tecnici. La presentazione di questi risale ormai al 1957 ad opera di un gruppo di architet- ti, il cui progetto fu da una apposita commis- sione giudicato nel suo complesso il migliore fra quelli presentati. Tale progetto, sottoposto all'e- same del comitato tecnico regionale, fu appro- vato nella seduta del 30 dicembre dello stesso anno dopo un'ampia discussione, e posto quindi nella condizione di una possibile immediata rea- lizzazione.

Allo stesso tempo, sulla base delle decisioni assunte dal Consiglio regionale — credo che que- sto sia un dato che non vada assolutamente di- menticato — l'Amministrazione diede inizio al- l'acquisizione delle aree mediante diretta trat- tativa coi proprietari interessati. Ed oggi sono in grado di comunicare che, fatta eccezione per alcune partite per cui sono tuttora in corso le opportune trattative, tutte le aree necessarie so- no già state acquisite al demanio della Regione con una spesa globale di 534 'milioni e 216.245 lire. Si calcola che per la definizione delle pra- tiche ancora pendenti occorra un'ulteriore som- ma non superiore ai 130 milioni.

Una volta pervenuta nella determinazione di

procedere, anche in ossequio a reiterate insisten-

ze della Presidenza di questa assemblea, senza

ulteriori indugi alla realizzazione del progetto

predisposto, la Giunta si pose il problema del

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...

Resoconti Consiliari — 1389 — Consiglio Regionale della Sardegna

IV LEGISLATURA LXXI SEDUTA 24 MAGGIO 1962

reperimento dei fondi necessari. Le possibilità che io prospettai, illustrandole con dati di carat- tere tecnico e con considerazioni di ordine poli- tico, furono tre: finanziamento diretto coi fondi del bilancio regionale da assicurare mediante stanziamenti annuali che, secondo il mio pa- rere (confermato poi da quello della Giunta), non potevano essere in ogni modo superiori ai trecento milioni ciascuno, quale quello predispo- sto per la realizzazione di un primo stralcio sul- l'esercizio in corso. Secondo : ricorso al sistema del pagamento differito, praticato in molti casi dalle Amministrazioni dello Stato. Questo siste- ma, mentre da un lato consente qualche rispar- mio rispetto alle operazioni di mutuo, dall'altro impedisce un più libero giuoco concorrenziale nel-

le gare di appalto, e quindi la possibilità di più rilevanti ribassi sui prezzi di progetto. Terzo : accensione di un mutuo a determinate condizioni.

La Giunta ritenne di fare quest'ultima scel- ta, che è appunto quella contenuta e rispecchia- ta nel disegno di legge in discussione. Ho avu- to modo di seguire personalmente, anche presso le Commissioni competenti, la discussione del disegno di legge e mi pare di poter dire che non vedo sostanziali discordanze tra il contenu- to di esso e la sia pur breve discussione che si è svolta oggi in quest'aula. E posso anche dire che, in definitiva, non sono stati rappresentati motivi di sostanziale opposizione al disegno di legge. E' stata avanzata qualche riserva, così come era avvenuto in Commissione, riserva che io spero possa cadere dopo i chiarimenti che cercherò di fornire.

Le riserve riguardano soprattutto il modo che la Giunta ha creduto opportuno seguire per re- perire le somme necessarie alla realizzazione dell'opera. Taluno ha sostenuto che sarebbe sta- to meglio compiere uno sforzo e trovare nell'am- bito dello stesso bilancio regionale tutte le di- sponibilità occorrenti. Indubbiamente, noi della Giunta avremmo percorso tale strada, se aves- simo potuto ragionevolmente concludere che le condizioni di bilancio potevano consentire una scelta siffatta. Soltanto dopo avere constatato che non era assolutamente possibile uno sforzo

maggiore di quello compiuto nell'attuale eser- cizio, la Giunta si è decisa, sia pure a malin-

cuore, a indicare la soluzione che è, appunto, con- templata dal disegno di legge in esame. Essa, comunque, a mio parere, non comporta un onere eccessivamente gravoso per la Regione, in quan-

to — consentendo una più rapida realizzazione dei lavori — offre alla Regione la possibilità di conseguire notevoli risparmi rispetto alla cer- tezza di un aumento dei prezzi di costruzione, ove questa venisse ulteriormente ritardata. E posso dire a questo riguardo all'onorevole Peral- da che proprio ieri il Comitato tecnico ha ripreso in esame il progetto pervenendo alla conclusio- ne che i prezzi in esso previsti sono prezzi anco- ra praticabili, soprattutto se si tiene conto del maggiore onere rappresentato da una più lunga permanenza degli uffici dell'Amministrazione di questa assemblea in locali presi in affitto.

Qualche perplessità manifestata in sede di Commissione e ripresa oggi per bocca dell'ono- revole Pazzaglia, è stata originata da notizie 'di presunti impedimenti che potrebbero essere sol- levati da parte dell'Amministrazione comunale di Cagliari. A questo proposito, ritengo di poter dare al Consiglio le più ampie assicurazioni sul- la base delle intese intercorse con le precedenti

Amministrazioni comunali e delle modifiche ap- portate al piano regolatore della città di Caglia- ri. E' esatto che contro queste modifiche a suo tempo venne da una delle ditte interessate pre- sentato un ricorso al Consiglio di Stato e il Con- siglio di Stato credette opportuno accoglierlo per mancanza di motivazione da parte del Consiglio comunale di Cagliari.-(In effetti, l'Am- ministrazione, di fronte a quel ricorso, non of- frì i chiarimenti che era tenuta a dare). Questo non toglie, però, che il problema possa essere superato, sia attraverso una pacifica trattativa che consenta di realizzare l'acquisto dell'area, sia riproponendo con le opportune motivazio-

ni il problema all'esame del Consiglio di Stato.

A me consta che all'Amministrazione comu- nale preme un'urgente sistemazione di quell'area, il cui stato attuale non risponde certamente alle esigenze di decoro di un'arteria così cen- trale e così bella qual è la via Roma.

Penso, concludendo, che, per tutte le ragioni che ho così rapidamente esposto, il Consiglio possa e debba accogliere con favore questa ini-

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— 1390 — Consiglio Regionale della Sardegna Resoconti Consiliari

IV LEGISLATURA LXXI SEDUTA 24 MAGGIO 1962

ziativa di legge, consacrando con il proprio voto la decisione di risolvere un problema di notevo- le importanza che ormai si trascina da troppo tempo, e dandosi finalmente una sede propria e degna. (Consensi).

PRESIDENTE. Metto in votazione il passag- gio alla discussione degli articoli. Chi lo appro- va alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 1.

ASARA, Segretario:

Art. 1

L'Amministrazione regionale è autorizzata a contrarre uno o più mutui, fino ad un massimo di lire 1.340.000.000, da utilizzarsi per la costru- zione del palazzo del Consiglio regionale in Ca- gliari in conformità ai progetti di massima ed esecutivi approvati dall'Assessore regionale ai lavori pubblici.

Il mutuo, di cui al comma precedente, dovrà essere ammortizzato in non meno di dieci an- nualità, ad un tasso non superiore al 7 per cento.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 2.

ASARA, Segretario::

Art. 2

L'Amministrazione regionale è altresì autoriz- zata al pagamento delle spese occorrenti per l'ottenimento del mutuo di cui al precedente ar- ticolo.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 3.

ASARA, Segretario:

Art. 3

Le rate di ammortamento per capitale ed in- teressi devono trovare capienza nei limiti della quota delle tasse di bollo devolute alla Regione.

Gli importi relativi sono imputati su appositi capitoli degli stati di previsione della spesa dei bilanci regionali, a partire dall'esercizio finan- ziario 1963.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 4.

ASARA, Segretario:

Art. 4

Il Presidente della Giunta regionale, sentita la Giunta, è autorizzato a richiedere, a favore degli Istituti che concederanno i mutui di cui all'articolo-1, garanzia fideiussoria al tesorie- re dell'Amministrazione regionale o ad altri En- ti pubblici o Istituti di credito.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazio- ne. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 5.

ASARA, Segretario:

Art. 5

Nello stato di previsione della entrata del bi- lancio regionale per l'esercizio 1962 è istituito il capitolo numero 57 bis, con la denominazione

«Provento dei mutui contratti per la costruzione del Palazzo de]. Consiglio regionale in Cagliari»

e con lo stanziamento di lire 1.340.000.000.

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— 1391 — Consiglio Regionale della Sardegna Resoconti Consiliari

IV LEGISLATURA LXXI SEDUTA 24 MAGGIO 1962

Nello stato di previsione della spesa del bi- lancio per lo stesso esercizio è variato in au- mento, della somma di lire 1.340.000.000, lo stan-

ziamento del capitolo numero 133.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazione Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 6.

ASARA, Segretario:

Art. 6

Nello stato di previsione della spesa del bi- lancio regionale per l'esercizio 1962 è istituito il capitolo numero 90 bis con la denominazione

«Spese per il pagamento dei diritti di commis- sione per la concessione della fideiussione per l'integrale e puntuale pagamento delle rate d'am-

mortamento dei mutui contratti per la costruzio- ne del palazzo del Consiglio regionale in Cagliari, e spese occorrenti per l'ottenimento dei mutui».

A favore di detto capitolo è stornata la som- ma di lire 16.400.000 dal capitolo numero 45 dello stesso stato di previsione «Fondo speciale per fronteggiare oneri dipendenti da nuove di- sposizioni legislative».

Le spese per il pagamento dei diritti di com- missione per la concessione della fideiussione e quelle occorrenti per l'ottenimento dei mutui fanno carico al capitolo numero 90 bis dello , Stato di previsione della spesa del bilancio re-

gionale per l'esercizio 1962 e a quello ad esso corrispondente nei bilanci successivi.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazio- ne. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 7.

MARRAS, Segretario:

Art. 7

A favore del capitolo numero 143 dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale

per l'esercizio 1962 è stornata la somma di lire 30 milioni dal capitolo numero 45 dello stesso stato di previsione «Fondo speciale per fronteg- giare oneri dipendenti da nuove disposizioni le- gislative».

Le spese di direzione, sorveglianza, assisten- za e collaudo dei lavori di costruzione del palaz- zo del Consiglio regionale in Cagliari fanno cari- ca al capitolo numero 143 dello stato di previ- sione della spesa del bilancio regionale per l'e- sercizio 1962 e a quello ad esso corrispondente dei bilanci per gli esercizi successivi.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 8.

MARRAS, Segretario:

Art. 8

I lavori di cui alla presente legge sono di- chiarati di pubblica utilità, urgenti ed indif- feribili ai sensi ed agli effetti della legge 25 giugno 1865, numero 2359 e successive modi- ficazioni.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in vota- zione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 9.

MARRAS, Segretario:

Art. 9

La presente legge è dichiarata urgente ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 33 del- lo Statuto speciale per la Sardegna, ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in vota- zione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

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Resoconti Consiliari -- 1392 — Consiglio Regionale della Sardegna

e

IV LEGISLATURA

LXXI SEDUTA 24

MAGGIO

1962

La votazione a scrutinio segreto si terrà più avanti.

Discussione e approvazione del disegno di legge: «Modifi- che ed integrazioni alla legge regionale 22 marzo, 1960, numero 4, recante provvidenze per

il

miglioramento delle

condizioni di abitabilità in Sardegna». (45)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 22 marzo 1960, numero 4, recante provvidenze per il miglia ramento delle condizioni di abitabilità in Sar- degna» ; relatore l'onorevole Usai.

Dichiaro aperta la discussione generale.

E' iscritto a parlare l'onorevole Spano. Ne ha facoltà.

SPANO (D.C.). Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero dire alcune parole a com- mento del disegno di legge in discussione, che è stato accolto. con quasi unanime favore dal- la Commissione competente. Il provvedimento tende a potenziare una legge che si è rivelata quanto mai utile e benefica anche dal punto di vista del risanamento edilizio. Si hanno già notevoli interventi in parecchi centri che, gra- zie all'aiuto della Regione, si vanno ponendo il problema della trasformazione della loro edi- lizia. Grazie alla legge del 1960, che si è di- mostrata utile anche dal punto di vista so- ciale, si è riusciti a daTe a molte famiglie la possibilità di avere una casa, contribuendo così a dare una certa serenità a notevoli gruppi sociali.

La legge si è rivelata utile e benefica anche dal punto di vista dell'occupazione operaia.

Praticamente, si può dire che ogni casa che viene costruita è un piccolo cantiere di lavoro che occupa per sette - otto mesi quattro o cin- que operai. Basterebbe che noi riuscissimo ad imprimere all'applicazione di questa legge un ritmo più veloce, e indubbiamente anche la si- tuazione dell'occupazione operaia risentirebbe senz'altro notevoli benefici.

Il successo della legge è evidente. E le do- mande sarebbero state anche più numerose di quelle, già numerose, che noi sappiamo (credo 25.000), se molti non fossero stati scoraggiati

dall'eccessivo ritardo con cui, non per colpa della Giunta, non per colpa dell'Assessorato competente, ma per la situazione reale in cui l'Assessorato stesso si trova, le pratiche ven- gono portate a soluzione. Dalla presentazione della domanda alla erogazione effettiva del mu- tuo in media passa un anno e mezzo - due anni. Vi sono domande che, presentate subito dopo l'approvazione della legge, ancora non hanno avuto nessun accenno di riscontro da parte dell'Assessorato. Le domande sarebbero anche più numerose, se nelle nostre popolazio- ni non vi fosse la naturale diffidenza circa la possibilità concreta di ottenere un beneficio co- sì consistente come quello previsto dalla legge.

Ora, l' abolizione degli interessi, che viene proposta dalla Giunta regionale con questo di- segno di legge, costituisce un intervento note- vole, che si traduce, praticamente, in un con- tributo pari, se non addirittura superiore, a quel 25 per cento che deve essere coperto dagli in- teressati. Ciò porterà ad un aumento notevo- lissimo delle domande e quindi costringerà gli

uffici dell'Assessorato dei lavori pubblici ad at- trezzarsi meglio per poter far fronte all'au- mento di lavoro che ne deriverà. E', dunque, assolutamente necessario che si abbia il corag- gio di assumere il personale, senza il quale il provvedimento non può essere applicato. Già quando discutemmo la legge che oggi si vuole modificare fu d a parte della maggioranza pro- posta l'assunzione di nuovo personale. Il Con- siglio, però, fu di diverso avviso e gli incon- venienti che noi allora prospettammo si sono tutti puntualmente verificati; e si è trattato di inconvenienti gravi, che hanno spesso gettato discredito sull'Amministrazione regionale, in quanto troppa povera gente si è rivolta all'As- sessorato dei lavori pubblici e non è riuscita ad ottenere, per quanto attiene all'applicazione della legge del 1960, i risultati sperati. Prati- camente, oggi, l'Assessorato deve applicare que- sta legge con un numero di impiegati che ri- sulta assolutamente inadeguato ed insufficiente.

L'organico dell'ufficio preposto all'applicazione

della legge si compone, in pratica, di un in-

gegnere, di quattro geometri, di un ragioniere

e di un archivi3ta. Sette persone devono prov-

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Resoconti Consiliari — 1393 — Consiglio Regionale della Sardegna

IV LEGISLATURA LXXI SEDUTA 24 MAGGIO 1962

vedere alla istruttoria di 25.000 domande, e debbono esperire i sopralluoghi tecnici neces- sari sia in sede di istruttoria che in sede di

pagamento. Oggi come oggi la Giunta regionale non può assolutamente applicare la legge con la celerità necessaria, per cui, andando avan- ti di questo passo, è da credere che ci si tro- verà nell'impossibilità di rispondere alle nume- rosissime richieste che l'approvazione del di- segno di legge in esame. provocherà. D'altra

parte, l'assunzione del personale proposta dal- la Giunta è a termine e non dovrebbe preoc- cupare più del necessario in quanto non na- scerebbe alcun rapporto con l'organico della

Amministrazione regionale.

Le nuove assunzioni, inoltre, non contrasta- no con l'impegno formalmente assunto dalla Giunta di non procedere all'ingaggio di nuovo personale senza passare sotto le forche caudine del Consiglio. E' il Consiglio che, in questo ca- so, autorizza la Giunta ad assumere il perso- nale. Ritengo, dunque, che l'assunzione del per- sonale nei termini e con le modalità proposte in sede di Commissione debba essere accolta tranquillamente dal Consiglio, se il Consiglio stesso, come è apparso dagli interventi di tutti i settori, vuole che il provvedimento venga ap- plicato nel modo migliore possibile.

Oltretutto, è da credere che l'approvazione delle norme sullo stato giuridico dei dipendenti dell'Amministrazione regionale possa avvenire nel corso di quest'anno, consentendo così una soluzione definitiva della questione. Stando co- sì le cose, mi auguro che il Consiglio voglia approvare la legge nel testo proposto dalla Commissione con una unanimità di consensi che conforti la Giunta a rispondere con la mag- gior sollecitudine possibile alle istanze e ri- chieste delle popolazioni.

Prima di concludere, vorrei fare una rac- comandazione all'onorevole Assessore. Non di- spongo di una precisa documentazione al ri- guardo, ma ritengo vi sia il pericolo che, nella erogazione dei mutui, si possa anche involonta- riamente finire col favorire un po' troppo i grossi centri urbani. E' più facile, infatti, con- cedere i mutui a Cagliari, a Sassari, nelle gros- se città, dove le pratiche riguardano soprattut-

to l'acquisto di appartamenti, e sono pratiche più svelte, più facili da impostare. Può esser- vi, dunque, da parte degli uffici, la tentazione involontaria di venire incontro più facilmente alle richieste delle grosse città, trascurando i piccoli centri dell'interno. Vorrei ora ricorda- re che coloro, ed io sono fra di essi, che pro- posero la legge del 1960 pensarono soprattutto alle esigenze dei centri dell'interno, per i quali le provvidenze in materia d'edilizia davvero non sono troppe. Mi auguro che l'onorevole Assessore ai lavori pubblici voglia dare assi- curazione al Consiglio che nella applicazione della legge vorrà tener conto delle esigenze dei piccoli centri assicurando ad essi una eroga- zione di mutui, se non superiore, quanto meno adeguata a quelle che sono le necessità delle nostre popolazioni più abbandonate. (Consensi).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Francesco Milia. Ne ha facoltà.

MILIA FRANCESCO (P.S.I.). Il Gruppo so- cialista, così come ha dichiarato in sede di ter- za Commissione, in linea di massima è d'accor- do sul disegno di legge numero 45. Anche noi avvertiamo l'esigenza di dare la possibilità ef- fettiva alle classi popolari di accedere al mu- tuo previsto dalla legge numero 4, così come avvertiamo la necessità di sveltire l'iter buro- cratico di quella legge. Ed è per questo che abbiamo proposto una modifica all'articolo 5 del disegno di legge, pur riconoscendo assolutamen- te ingiustificata la proposta fatta dall'onorevo- le Assessore ai lavori pubblici circa l'aumento dell'organico del proprio Assessorato.

Noi non siamo affatto convinti che attra- verso un riesame serio della situazione buro- cratica dei diversi Assessorati non sia possi- bile trovare del personale tecnico che possa es- sere trasferito all'Assessorato dei lavori pubblici e rafforzare l'ufficio che deve espletare le pra- tiche per l'attuazione della legge 4. Comunque, con la proposta da noi fatta circa assunzioni provvisorie mediante convenzioni, pensiamo di non ostacolare in alcun modo l'approvazione della legge attualmente in discussione.

Il Gruppo socialista, inoltre, intende fare

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— 1394 — Consiglio Regionale della Sardegna Resoconti Consiliari

IV LEGISLATURA LXXI SEDUTA 24 MAGGIO 1962

un'osservazione per quanto riguarda l'articolo 1 del disegno di legge. Nutriamo il dubbio che, attraverso l'attuale formulazione, si possa con- sentire l'esclusione dal beneficio del contributo di tutta una categoria di lavoratori a reddito fisso che superano di poco il minimo tassabile previsto dalla legislazione vigente. Intendo ri- ferirmi agli insegnanti, ad esempio, a certi professionisti, a quel ceto medio della città o della campagna che trova delle difficoltà a pa- gare gli interessi assai elevati previsti dalla legge numero 4, pur avendo un reddito supe- riore di poco alle 740.000 lire tassabili. Per- tanto, noi proponiamo all'onorevole Assessore ai lavori pubblici, e possiamo presentare anche un emendamento a questo proposito, di esami- nare con comprensione le condizioni di queste categorie e di dare ad esse la possibilità di usufruire del contributo, introducendo, magari, nel disegno di legge una formulazione per la quale potranno usufruire del contributo quei cittadini che sono soggetti ad una imposta com- plementare non superiore a lire 240.000. A que- sto modo, ripeto, si verrebbe incontro ai la- voratori a reddito fisso. (Approvazioni).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Piero Soggiu. Ne ha facoltà.

SOGGIU PIERO (P.S.d'A.). Signor Presi- dente, onorevoli colleghi, il Gruppo sardista è senz'altro per l'approvazione del disegno di legge in esame, constatata la necessità di ren- dere più operante la legge 4. Io non sono di solito favorevole alla dilatazione degli organi burocratici, però non sono neanche talmente feticista da pretendere che una sola persona faccia il lavoro di tre.

Tutti abbiamo constatato che la legge 4 ha avuto un grosso successo. Come è noto, sono state presentate 23 - 24000 domande. L'ufficio addetto a quel servizio è stato, se non sono male informato, in grado, sì e no, di dare il via a 4.000 o 5.000 domande senza neanche completarne l'istruttoria. Ebbene, non dobbiamo deludere chi ha fatto ricorso a quella legge.

Non si possono fare le nozze con i fichi sec- chi. Siamo tutti d'accordo sul fatto che non

si debba assumere del personale senza una ra- gione, ma, per quanto riguarda l'attuazione della legge 4, mi pare sia impossibile fare a meno di nuovi dipendenti. Vi è anche qualche altro servizio per il quale occorre del perso- nale : per esempio, il servizio di controllo degli atti degli Enti locali. Mi si perdoni l'espres- sione, ma mi pare puerile, per una ammini- strazione pubblica, non assumere del personale, quando è assolutamente necessario. Il problema sta, piuttosto,nella capacità di lavoro del per- sonale che si assume.

Sono molto perplesso circa il testo dell'arti- colo 1 del disegno di legge in esame per ra- gioni che riassumo brevissimamente. Intanto,

in una legge in cui è adottato il meccanismo di un contributo di interessi su cartelle fon-

diarie, che vengono emesse in blocco, non con riferimento ai singoli affari, certe distinzioni ho paura possano creare molte difficoltà. Per uno stock di cartelle fondiarie l'istituto immo- biliare che fa l'operazione deve attingere l'intero interesse ai fondi regionali. Tutto questo, a par- te la paura che si renda difficile l'assenso del Comitato Interministeriale dei Prezzi, che au- torizza l'emissione delle cartelle, apre senza dub- bio una grossa falla nella quale si precipiteran- no gli istituti immobiliari meno coscienziosi.

Ora, se c'è una qualche categoria alla quale si ritiene di dover fare condizioni di maggior favore rispetto a quelle previste dalla legge esi- stente, si deve trovare un'altra formula.

D'altra parte io vi prego, onorevoli consiglie- ri, di considerare che, se la legge 4, così co- m'è, ha già avuto il successo che tutti sappia- mo, vuol dire che essa è tanto buona che non ha bisogno di ulteriori incentivi. E bisogna anche tener presente che quando si concedono nuovi incentivi (è l'argomento che non mi stan- co mai di ripetere), data la limitazione dei no- stri mezzi finanziari, si provoca una contra- zione del numero delle operazioni. Prima vi era un limite di 200 níilioni, oggi il limite è di 250 milioni ; e non si può andare avanti di que- sto passo, portando il limite sempre più in là!

A mano a mano che aumenta il volume delle cartelle in circolazione, fino a quando non è passato un numero di anni tale da consentire

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Resoconti Consiliari — 1395 — Consiglio Regionale della Sardegna

IV LEGISLATURA LXXI SEDUTA 24 MAGGIO 1962

un ammortamento, l'onere per la Regione sale.

Sono questi i pericoli che si corrono e bisogna conoscerli in partenza. Io credo, dunque, che l'articolo 1 sia estremamente pericoloso, tanto da poter compromettere il buon funzionamento della legge. (Consensi).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Marras. Ne ha facoltà.

MARRAS (P.C.I.). Dal testo della relazione, onorevole Presidente, onorevoli colleghi, risulta come il nostro Gruppo in sede di Commissione ha espresso su alcuni aspetti di questo disegno di legge qualche riserva. E non tanto per quan- to attiene alle modifiche della legge regionale 22 marzo 1960, numero 4, (sull'incremento dei fondi destinati all'attuazione di questa leg- ge, anzi, abbiamo espresso il nostro consenso) quanto perchè si è voluto approfittare di questa legge per violare il principio, l'impegno, sem- pre affermato da questa e dalla precedente Giunta regionale, e più volte sottolineato da questo Consiglio, di non procedere oltre nel- l'allargamento della burocrazia regionale, par- ticolarmente di non determinare altre assun- zioni di personale se non per regolare concorso.

Attraverso questo disegno di legge, a parte le norme interessanti i problemi dell'abitabi- lità, la Giunta, all'articolo 5, propone l'as- sunzione per chiamata, a discrezione dell'As- sessorato e della Giunta; di ben sedici dipen- denti; un ingegnere, otto geometri, tre ragionie- ri e quattro impiegati d'ordine. Da che cosa derivano i nostri rilievi? Derivano fondamen- talmente dal fatto che si sarebbe dovuto in- nanzi tutto informare il Consiglio sui tenta- tivi fatti per reperire il personale necessario, fra quello attualmente alle dipendenze della Regione. Credo che nessuno possa dire che queste nostre osservazioni possano costituire un tentativo di sabotaggio nell'applicazione della legge sulle case. Nessuno più di noi si rende conto della necessità di personale nell'ufficio ad- detto all'applicazione della legge 4; nessuno più di noi si rende conto delle pressioni che ven- gono da parte di decine di migliaia di citta-

dini per vedere celermente portata in porto la loro pratica.

Noi pensiamo che il servizio debba senz'al- tro essere potenziato. Siamo però anche del parere che si poteva e si possa reperire il per- sonale necessario ir altri uffici dell'Ammini- strazione regionale. Mi rendo conto che pos- sono giocare, in questo campo, gelosie, rivalità, concorrenze fra Assessorati, ma ciò non deve impedire la soluzione del problema più gene- rale della sistemazione della burocrazia regio- nale in modo funzionale, sì da evitare certe critiche che oggi vengono diffuse da una cer- ta stampa sul conto della nostra Amministra- zione.

L'onorevole Assessore ai lavori pubblici ha, in Commissione, assicurato che questi 16 nuo- vi impiegati sarebbero compresi nel numero ge- nerale dei dipendenti assegnati al suo Asses- sorato dalla nuova legge sull'organico del per- sonale. Questa assicurazione ci aiuta a supera- re le nostre riserve; ma soprattutto ci aiuta a superare le nostre riserve il fatto che, nella prima Commissione, i colleghi del nostro Grup- po e del Gruppo socialista hanno ottenuto una modifica della dizione, per cui l'assunzione non sarebbe più a tempo indeterminato, ma per un anno: evidentemente, trascorso l'anno dovreb-

bero essere adottate le misure, anche a carat- tere legislativo, necessarie per consentire una assunzione regolare. Ma in linea generale le nostre riserve su questo argomento permango- no, soprattutto perchè si continua ancora nel sistema di assumere dipendenti senza un re-

golare concorso.

Sul merito, invece, del disegno di legge, per quanto esso si presenti con modifiche non ri- levanti alla vecchia legge, riteniamo sia il ca- so, sulla base della esperienza ormai più che biennale, di rivedere nei suoi orientamenti ge- nerali la stessa legge 4. Se è vero che sono state presentate oltre 20.000 domande, è anche vero che, in effetti, le domande soddisfatte non sono neanche 1.000, salvo errore. Il che vuol dire che appena il 5 per cento dei pre- sentatori ha avuto soddisfatte le sue richieste.

Da ciò si ricava una considerazione: era sba- gliato, ed è sbagliato tuttora, pensare che con

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Consiglio Regionale della Sardegna

Resoconti Consiliari — 1396 —

IV LEGISLATURA LXXI SEDUTA 24 MAGGIO 1962

la legislazione vigente possa essere seriamente affrontato il problema delle condizioni di abi- tabilità in Sardegna. I dati che citavo poc'an- zi sono assai semplici: il 5 per cento di do- mande soddisfatte significa che attraverso la legge 4, anche aumentando gli stanziamenti per i contributi sugli interessi, noi potremo soddi- sfare solo una parte delle domande presentate, non dimenticando che il finanziamento del 75 per cento dell'opera comporta la esclusione del- le categorie più povere, di quelle che non posso- no disporre del rimanente 25 per cento. Diciamo questo, non soltanto per denunciare i limiti del- la legge 4, ma anche per affermare che, se si vuole affrontare il problema delle condizioni di abitabilità in Sardegna — e la Regione, a no- stro giudizio, tra i suoi compiti ha anche que- sto — si deve agire altrimenti...

SPANO (D.C.). Questo è un altro problema.

MARRAS (P.C.I.). Ma io approfitto dell'oc- casione, se mi si consente, per parlare anche di questo problema. Ora, trattando del miglio- ramento delle condizioni di abitabilità in Sar- degna, non mi pare inopportuno ricordare al- la Giunta regionale che in questo campo, come in tutti gli altri campi, del resto, è indispensa- bile agire organicamente, con tutti gli stru- menti che oggi sono disponibili in questa di- rezione. In primo luogo, bisogna tener conto delle esigenze appalesatesi con l'ultimo censi- mento sulle abitazioni, che si è accompagnato a quello anagrafico e a quello economico. Da questi censimenti risulta che esistono ancora in Sardegna zone, per esempio la città di Sas- sani, con altissimi indici di affollamento. E' pos- sibile operare organicamente in questo campo?

Oggi esistono decine di enti, di leggi, di ini- ziative che operano nel campo dell'edilizia. Al- la legge regionale del 1960 si è aggiunto .ora il Piano di rinascita, nel quale è contenuta un'importante norma destinata ad operare nel campo della edilizia e della sistemazione am- bientale. E' mai possibile, dunque, che la Giun- ta regionale, con tutti questi strumenti a di- sposizione, non riesca ad attuare un program- ma completo per risolvere il problema della ca-

sa in Sardegna? Un programma è necessario:

occorre — ripeto — affrontare organicamente il problema, sì da, poter, in dieci anni, ponia- mo, essere in grado, coordinando l'intervento statale con quello regionale, l'ordinario con lo straordinario, di dar luogo alla costruzione di un numero di case tale non soltanto da soddi- sfare le esigenze attuali, ma anche da preve- nire le esigenze future.

Noi rjteniamo che, facendo dell'Assessorato dei lavori pubblici il centro di questo coordi- namento e di questa programmazione (d'al- tronde, dalla legge sul Piano di rinascita queste competenze possono derivare), si possa dire ai lavoratori sardi, ai senza tetto, che la Regione dispone di un piano capace, in un lasso di tem- po ragionevole, di assicurare alle diverse cate- gorie sociali che vivono del proprio lavoro il soddisfacimento di una delle esigenze fondamen- tali della vita di oggi, l'esigenza di una casa civile e moderna.

Queste idee noi abbiamo raccolto nell'ordine del giorno che abbiamo presentato e che spe- riamo il Consiglio voglia considerare benevol- mente. (Consensi a sinistra).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Sassu. Ne ha facoltà.

SASSU (D.C.) . Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero notare che la vecchia legge del 1960 è in qualche modo inadeguata alla realtà attuale. La svalutazione della moneta, onorevole Assessore, fa sì che i cinque milioni previsti dalla legge oggi non siano più suffi- cienti per la costruzione di una casa dignitosa.

La svalutazione della moneta, seppure lenta- mente, produce i suoi naturali effetti. Inoltre, sarebbe utile no :n limitare l'area delle abitazio- ni per le quali è possibile ottenere il mutuo.

In questo senso si lasci la possibilità, pur con- cedendo il mutuo per un certo numero di am- bienti, di costruire appartamenti con qualche vano in più, per il quale tra costruttore e ac- quirente potrebbero intervenire normali rap- porti di affari.

Un'altra raccomandazione ancora: non si la- sci ad un unico istituto bancario il disbrigo

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delle pratiche per i mutui ; è bene disporre di due o tre istituti, sì che si facciano la con- correnza e non tengano le pratiche ferme.

Detto questo, mi pronuncio a favore del di- segno di legge in esame. Sono del parere che lo si debba approvare, anche se dal discorso dell'onorevole Marras mi è parso che lo si vo- glia insabbiare. E' meglio un uovo oggi che una gallina domani. In seguito si potrà anche predisporre un'altra legge più completa. Intan- to, bisogna portare il termine delle rate di ammortamento da 20 a 25 anni...

BERNARD (D.C.). Ma è pochissimo.

SiASSU (D.C.). Certo, è poco. Ma io mi preoccupo soprattutto del povero diavolo, per il quale anche una differenza di mille lire è ri- levante. (Consensi).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Pernis. Ne ha facoltà.

PERNIS (P.D.I.U.M.). Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, prendo la parola unicamen- te per dichiararmi favorevole alla legge in di- scussione. Ritengo giusta la modifica apporta- ta dalla Commissione per ciò che concerne la assunzione del personale straordinario. Non mi illudo, naturalmente, che assumendo il perso- nale attraverso convenzione annuale, il rappor- to di lavoro possa durare soltanto un anno.

D'altronde, nel testo della stessa Commissione si dice che la spesa relativa grava sul capitolo 16 dello stato di previsione della spesa del bi- lancio per l'anno 1962 e su quello ad esso cor- rispondente dei successivi esercizi, e ciò signi- fica che il personale straordinario verrà assun- to non soltanto per un anno, ma per diversi anni. Tuttavia, non si può negare che le de- cine di migliaia di domande che giacciono ne- gli uffici regionali debbono pur essere evase. E per ciò occorreranno diversi anni di lavoro.

(Consensi).

PRESIDENTE. Poichè nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione gene- rale.

Comunico che sono pervenuti alla Presiden- za due ordini del giorno. Se ne dia lettura.

ASARA, Segretario:

Ordine del giorno Marras - Milia Francesco - Cois - Puddu:

«Il Consiglio Regionale della Sardegna, a con- clusione del dibattito sul disegno di legge nu- mero 45, considerato che il problema dell'a- bitazione moderna e civile si presenta an- cora in Sardegna, particolarmente per i ceti popolari, con caratteri di gravità, come dimo- strato dai recenti dati sul censimento e dal nu- mero delle domande presentate per fruire dei benefìci della legge regionale 22 marzo 1960, numero 4; impegna la Giunta a predisporre, - nel quadro della programmazione del Piano di rinascita, un piano di edilizia economica e po- polare fondato : a) sul coordinamento e sulla programmazione degli interventi che in questo settore vengono attuati attraverso la legisla- zione nazionale e regionale o che saranno pos- sibili attraverso gli stanziamenti per la rina- scita; b) sull'adozione di una legge urbanisti- ca regionale; c) sulla determinazione dei com- piti spettanti in questo campo agli Enti locali ; d) sulla rispondenza dei programmi agli obiet- tivi di sviluppo economico e sociale; invita lo Assessore ai lavori pubblici a promuovere al più presto un incontro fra i rappresentanti della Regione, dirigenti di istituti per l'edilizia eco- nomica e popolare (I.A.C.P., I.N.C.I.S., I.N.A.

Casa, ecc.), organizzazioni sindacali imprendi- toriali ed istituti di credito al fine di consul- tarli in ordine agli obiettivi di cui al comma precedente».

Ordine del giorno Marras - Milia Francesco - Cois - Puddu:

«Il Consiglio Regionale della Sardegna, accer tato che uno dei principali ostacoli allo svi- luppo della edilizia economica e popolare, spe- cialmente nelle città e nei luoghi di soggiorno, è costituito dal monopolio privato nelle aree fabbricabili ; informato che sono all'esame del Parlamento diversi progetti di legge che in-

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