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L’ELLISSOIDE TERRESTRE

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Academic year: 2021

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(1)

L’ELLISSOIDE TERRESTRE

Fin dalla seconda metà del XVII secolo (su proposta di Newton) la superficie più adatta a essere assunta come superficie di riferimento per la Terra è stata individuata in un ELLISSOIDE DI ROTAZIONE.

E’ la superficie generata dalla rotazione di un’ellisse (detta ellisse meridiana, di semiassi a, b) attorno all’asse minore (asse polare)

Vantaggi:

- approssima bene (con appropriati valori dei parametri dimensionali) la forma della Terra

- è abbastanza semplice da descrivere matematicamente

(2)

2 Parametri degli ellissoidi maggiormente utilizzati:

 

6.67437223 · 10-3 6356078.963

1/299.152 6377397.155

BESSEL

6.72267002 · 10-3 6356911,946

1/297 6378388

HAYFORD (Internazionale)

6.69438002 · 10-3 6356752.314

1/298.257 6378137

WGS 84 (GRS80)

e2 b (m)

a (m)  Ellissoide

PARAMETRI DELL’ ELLISSOIDE:

L’ellissoide risulta definito assegnando i valori dei due semiassi a, b oppure un semiasse e uno dei seguenti parametri adimensionali:

schiacciamento

(prima) eccentricità

seconda eccentricità

Per determinare i parametri dell’ellissoide terrestre è possibile utilizzare metodi geometrici basati su misure a terra (ad es. metodo degli archi, v. testo).

Più recentemente si utilizzano osservazioni su satelliti artificiali.

a b a

2 2 2

2

a b ea

2 2 2

'

2

b b ea

Si dicono MERIDIANI le sezioni piane (ellissi tutte uguali) ottenute secando l’ellissoide con piani passanti per l’asse polare

Si dicono PARALLELI le sezioni piane (circonferenze)

ottenute secando l’ellissoide con piani paralleli al piano

equatoriale

(3)

COORDINATE GEOGRAFICHE ELLISSOIDICHE:

Sono due parametri (angoli) atti a definire univocamente la posizione planimetrica di un punto P sull’ellissoide terrestre Latitudine  = Angolo compreso tra la normale ellissoidica per P e il piano equatoriale, contato verso nord (latitudine N) o verso sud (latitudine S)

risulta

Longitudine  = Angolo compreso tra il piano del meridiano per P e il piano del meridiano fondamentale (Greenwich o M.Mario), contato verso est (longitudine E) o verso ovest (longitudine W)

risulta

S N

90 0

90 0

W E

360 0

oppure

360 0

(4)

RETICOLATO GEOGRAFICO:

Lungo i paralleli = cost Lungo i meridiani  = cost

Le due famiglie di curve costituiscono il reticolato

geografico. Si intersecano con angoli retti (sist. ortogonale)

COORDINATE GEOGRAFICHE ASTRONOMICHE:

Hanno definizione analoga a quelle ellissoidiche ma

considerando la verticale (normale al geoide) in luogo della normale ellissoidica, il piano equatoriale astronomico

(normale all’asse polare astronomico) e i meridiani astronomici

Si determinano con misure di geodesia astronomica (effettuate rispetto alle stelle “fisse”)

Gli scostamenti tra coordinate geografiche astronomiche ed ellissoidiche sono pari alle componenti Nord e Est della deviazione della verticale (angolo tra verticale e normale ellissoidica):

e a

e a

(5)

EQUAZIONI PARAMETRICHE DELL’ ELLISSOIDE

Scriviamo le equazioni parametriche assumendo come parametri (coordinate curvilinee) la latitudine  e la longitudine 

Consideriamo dapprima l’ellisse meridiana contenuta nel

piano meridiano per P (piano r-z) e scriviamone le equazioni

parametriche in funzione della latitudine 

(6)

Equazioni parametriche dell’ellisse meridiana

 

 

 

 

 

 

 

2 2

2

2 2 2

2

1

) 1

(

1 cos ,

1

cos

sen e

sen e

z a

sen e W W

a sen

e

r a indicando

La prima equazione rappresenta l’espressione del raggio del parallelo in funzione della latitudine  e dei parametri

dell’ellissoide

Proiettando la r sugli assi x ed y (x = r·cos, y = r·sen) si ottengono le

EQUAZIONI PARAMETRICHE DELL’ELLISSOIDE:

 

 

 

 

 

 

 

2 2

2

2 2

2 2

1

) 1

( 1

cos 1

cos cos

sen e

sen e

z a

sen e

sen y a

sen e

x a

Che permettono di calcolare le coordinate cartesiane

“ellissocentriche” X, Y, Z di un punto P

0

situato sulla

superficie dell’ellissoide note le coordinate geografiche di

quest’ultimo

(7)

RAGGIO DI CURVATURA DEL MERIDIANO

: derivando ottiene

si cui da

1

 

 

 

d dr sen

sen d dr

d d

 

 

2 2

23

2

1

1

sen e

e a

 

 

) (detto

massimo valore

poli ai

minimo valore

re all'equato

c polare curvatura

raggio di

e a

e a

2 2

1 1

 

(8)

ARCHI DI CURVE SULL’ELLISSOIDE

meridiano di

elementare arco

parallelo di

elementare arco

d d

d r d

m p

0

2 2

F

r G E

Noti i raggi di curvatura del meridiano e del parallelo è possibile ricavare i rispettivi elementi d’arco:

Ricordando le analoghe espressioni per una superficie generica, e considerando che le coordinate geografiche sono un sistema ORTOGONALE di coordinate curvilinee, si desume che per l’ellissoide risulta:

Per cui l’elemento d’arco di una curva generica è dato da:

2 2 2 2 2 2

2

Edu Gdvdr d

ds    

E le funzioni trigonometriche dell’azimut (azimut = angolo azimut = angolo tra la tangente a una curva e la tangente al meridiano

tra la tangente a una curva e la tangente al meridiano) risultano:

 

 

 

d d r du

dv E tg G

ds r d ds G dv

ds d ds

E du

sin

cos

(9)

LOSSODROMIA

E’ la curva che interseca tutti i meridiani con un azimut costante (rotta seguita dai vecchi navigatori).

Non è la rotta più breve (che è la geodetica, ad azimut non costante – vedi seguito).

L’equazione della lossodromia si ottiene come segue:

 

 

 

 

0

~

~

~

0

d

tg r r d tg d

COST d tg

d tg r

: integrando

ARCHI FINITI DI PARALLELO E DI MERIDIANO Si ottengono integrando le espressioni degli elementi d’arco:

 

 

 

2

1 2

1 2

1

2 2 3 2 2

1 2 2

1 2 2

1 ) 1 (

) 1 (

) cos (

 

 

d sen

e e

a d

sen e r a

d r

m p

Il secondo integrale non si risolve in forma chiusa ma viene approssimato con uno sviluppo in serie

Se si conoscono le lunghezze di 2 diversi archi di meridiano

è possibile ottenere un sistema di 2 equazioni dalle quali

ricavare i parametri dell’ellissoide a ed e

2

(metodo degli

archi)

(10)

SEZIONI NORMALI PRINCIPALI SULL’ELLISSOIDE I MERIDIANI sono sezioni normali principali dato che ogni piano meridiano è un piano di simmetria

La seconda sezione normale principale si ottiene con un piano normale all’ellissoide e perpendicolare al meridiano, detto

PRIMO VERTICALE. Viene anche detta GRAN NORMALE che in realtà è il nome del suo raggio di curvatura (v. sotto)

Il raggio di curvatura del meridiano in un punto è stato già determinato. R

1

= 

Il raggio di curvatura del primo verticale (detto Gran Normale N) si ottiene applicando al primo verticale e al parallelo il teorema di Meusnier:

W a sen

e a N r

R

 

 

2 2

2

cos 1

Si dimostra che N è sempre maggiore o uguale a  (uguale

solo ai poli dove il primo verticale coincide col meridiano,

altrimenti sempre maggiore)

(11)

La Formula di Eulero fornisce il raggio di curvatura di una sezione normale qualsiasi avente azimut 

esso è il raggio della sfera che meglio approssima l’ellissoide nell’intorno di un punto, detta SFERA LOCALE

La formula di Eulero e il teorema di Meusnier permettono di calcolare in un punto il raggio di curvatura di una curva

qualsiasi sull’ellissoide:

SEZIONE NORMALE SEZIONE OBLIQUA CURVA GOBBA

N R

R R

2 2

2 2

1

2

sin cos sin

cos

1    

SEZIONI NORMALI QUALSIASI

Il RAGGIO MEDIO DI CURVATURA delle sezioni normali in un punto è dato da:

2 22

2

1

1

1 sen e

e N a

R R R

m

 

SEZIONI NORMALI RECIPROCHE

Dati due punti A e B

sull’ellissoide non esiste

in generale un’ unica

sezione normale che li

contenga ma 2 sezioni

normali distinte dette

reciproche

(12)

Le sezioni normali non sono adatte a stabilire una geometria sull’ellissoide per l’ambiguità derivante dalla non coincidenza delle sezioni normali reciproche per 2 punti

Si utilizzano invece a tale scopo le LINEE GEODETICHE che non hanno indeterminazione (per 2 punti ne passa 1 e 1 sola) DEFINIZIONE (per una generica superficie):

Si dice geodetica la curva (in generale gobba) che ha in ogni suo punto la normale principale coincidente con la normale alla superficie

LE LINEE GEODETICHE

PROPRIETA’ delle geodetiche:

1) analogia meccanica: una geodetica tra 2 punti ha lo stesso andamento che assume un filo teso sulla superficie tra i 2 punti, soggetto alla forza di trazione e alla reazione normale, considerando la superficie priva di attrito

2) Una geodetica è la linea di minima lunghezza tracciabile fra due punti su una superficie (N.B. se si considera una limitata estensione)

Tale proprietà si verifica facilmente per un elemento infinitesimo dal

teorema di Meusnier. In pratica una geodetica è una successione di

archi infinitesimi di sezione normale, che in ogni punto è la curva di

massimo raggio di curvatura e quindi minor lunghezza

(13)

Sul PIANO le geodetiche sono segmenti di retta

Su CILINDRO E CONO sono segmenti di retta o eliche Sulla SFERA sono archi di cerchio massimo

Sull’ELLISSOIDE sono curve gobbe (a eccezione dei meridiani) EQUAZIONI DELLE GEODETICHE (su una generica superficie) Esprimendo analiticamente la definizione di geodetica si

ottengono le equazioni differenziali delle geodetiche:

prima) della

a conseguenz è

a uguaglianz seconda

(la

geodetica una

di ale differenzi equazione

: superficie alla

normale

della quelli a

ali proporzion essere

devono principale

normale

sua della direttori parametri

i geodetica una

è curva la

se

curva una

di equazione

generica superficie

una di equazione

2 2 2

2 2

2

) (

) (

) (

0 ) , , (

ds z d z

F

ds y d

y F

ds x d x

F s z z

s y y

s x x

z y x F

 

 

 

 

E’ una equazione differenziale del 2° ordine che integrata (quasi mai possibile) dà:

n sup.

n princ.

0

) , , (

0 ) , , , ,

(

1 2

z

y x F

C C z y x f

Le 2 costanti di integrazione si determinano assegnando 2

condizioni (ad es. 2 punti o 1 punto e 1 azimut).

(14)

Se la superficie è di rotazione le equazioni si semplificano:

LE GEODETICHE SULL’ELLISSOIDE

ds

x y d ds

y x d

ds y d

y ds

x d

x

y y x F

x F

f(z) y

x z y x F

0 2 0

2

2 2

0 )

, , (

2 2 2

2

2 2 2 2

2 2

 

 

: cui per

ds C

y dx ds

x dy  

1

che ha un integrale primo dato da:

(per verificare basta derivarlo)

Esprimendo x e y mediante le coordinate polari (r, )

r y

r x

 

 sin cos

ds r d ds C

r d

ds C r d

ds r dr

ds r d

ds r dr

ds r d

ds dr ds dy

ds r d

ds dr ds dx

: fornisce

azimut) trig.

(f.

la con a confrontat che

:

cui da

: o sostituend

: derivando

 

 

 

 

 

sin sin cos

sin cos

sin cos

cos sin

sin cos

1 2

1 2

2 2

2

sin C

1

r   Teorema di CLAIRAUT

(15)

sin C

1

r   Teorema di CLAIRAUT

Lungo una geodetica, in ogni punto è costante il prodotto del raggio del parallelo per il seno dell’azimut

(N.B. vale per una qualsiasi superficie di rotazione) Permette di studiare l’andamento delle geodetiche:

- su un CONO o su un CILINDRO si ottengono delle ELICHE - su un PIANO (r=si ottengono le RETTE (=cost)

- sull’ELLISSOIDE si ottengono curve ad andamento simile a una sinusoide che procedono sempre da ovest verso est o viceversa (r è positivo e sin ha il segno di C

1

) e restano comprese tra due paralleli a r = C

1

i meridiani sono geodetiche in quanto  = 0° oppure  = 180°

per cui il teorema di Clairaut è soddisfatto da C

1

= 0

Il raggio di curvatura di una geodetica in un punto è pari a

quello della sezione normale avente uguale azimut (formula di

(16)

La geodetica New York-Roma: arco di geodetica di circa 6900 km.

E’ il percorso più breve (seguito dalle linee aeree) Si nota come l’azimut non sia costante:

- a New York è circa 50°

- a metà circa del percorso è 90°

- a Roma è circa 130°

L’andamento rispetta il teorema di Clairaut, la geodetica risulta

tangente a un parallelo a circa 50° di latitudine

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Il testo del compito deve essere consegnato insieme alla bella, mentre i fogli di brutta non devono essere consegnati.. Durante la prova non ` e consentito l’uso di libri,

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