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Epidemiologia per l’organizzazione

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Academic year: 2021

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(1)

Epidemiologia per l’organizzazione e la programmazione sanitaria

Lezioni a cura di Laura Dallolio

(laura.dallolio@unibo.it)

1

(2)

In sintesi

• Il SSN ha bloccato la dinamica espansiva della spesa allineandosi alle ridotte disponibilità finanziarie dello Stato

• Questo è avvenuto nonostante il continuo invecchiamento della popolazione, l’aumento dei costi e le forme di deprivazione socio- economica indotte dalla crisi

• Ma è un equilibrio fragile e non sostenibile nel medio-lungo periodo

necessità di migliorare la programmazione delle politiche sanitarie

ridurre sprechi, adeguare offerta ai bisogni assistenziali, valorizzare la continuità assistenziale

necessità di sistemi che valutino i bisogni e i guadagni di salute, la qualità delle cure, la sostenibilità economica 2

(3)

E’ la branca della Medicina che si occupa di studiare lo stato di salute e la diffusione delle malattie nella

popolazione, di identificarne le cause e i

determinanti, le loro modalità di azione e i possibili interventi per rimuoverli.

Definizione e obiettivi dell’Epidemiologia

Studio delle malattie in popolazioni

(4)

L’emblematica storia di John Snow: il primo epidemiologo

Il colera e la teoria dei miasmi

(5)

L’epidemia nel quartiere di Soho a Londra

(6)

Londra, dall’8 luglio al 26 agosto 1854.

Quartieri riforniti di acqua da due compagnie

19 133 0,9

5,0

18 844 167 654

Tasso di mortalità per colera per una popolazione

di mille persone No. morti

per colera Popolazione

nel 1851

Lambeth Southwark and

Vauxhall Compagnia fornitrice di acqua

(7)

L’epidemiologia è il metodo più semplice e diretto per studiare la causa delle malattie

nell’uomo.

Molti contributi importanti sono stati portati da studi che non hanno richiesto niente di

più della capacità di contare,

di pensare in modo logico

e di avere un’idea originale

.

(8)

Studiare le RELAZIONI CAUSA-EFFETTO nell’uomo

(9)

Studiare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci (relazione causa-effetto)

(10)

10

Ospedale A Ospedale B

Medicazione A Medicazione B

Attivi Sedentari

ESPOSIZIONE ESITO

Modello assistenziale ICM Modello assistenziale tradizionale

(11)

11

Conoscenza e informazioni

Prendere decisioni

Informazioni (misurazioni quantitative e

qualitative)

Conoscenza

•Padronanza significato delle misure

•Possibilità di

confronto con criteri di riferimento

•Modalità condivise di sintesi

(12)

Applicazioni dell’epidemiologia

all’organizzazione e alla programmazione sanitaria

• per misurare i bisogni di salute→

epidemiologia descrittiva

• per identificare le cause e i fattori di rischio di problemi di salute o eventi sanitari →epidemiologia analitica

• per valutare gli interventi e

l’assistenza sanitaria →epidemiologia

valutativa o “outcome research” 12

(13)

13

Misurare i bisogni di salute

(14)

14

L’analisi per Regione di residenza

di grandi gruppi di cause evidenzia significative Differenze.

Nella mortalità per tumori, il Nord presenta una situazione critica

Nella mortalità malattie del sistema circolatorio è il Sud che presenta una situazione più critica

(15)

Ospedale di Scutari, Crimea (1855)

Mortalità per ferite da guerra

Mortalità per altra causa Mortalità per infezioni ospedaliere

Gli studi di Florence Nightingale

Identificare le cause e i fattori di rischio di problemi di salute o eventi sanitari

(16)

Confronto della mortalità tra l’ospedale di Scutari e l’ospedale da campo

Mortalità nell’ospedale da campo 2,7%→le ragioni della più elevata mortalità nell’ospedale di Scutari sono da cercare nell’organizzazione sanitaria

(17)

•Aumento dello spazio tra i pazienti

•Pulizia degli ambienti

•Lavaggio camicie, lenzuola e biancheria

•Lavanderia con una

caldaia per bollire tutta la biancheria

•Introduzione di utensili per mangiare

•Cucina per diete speciali

•Stanze per l’alloggio delle infermiere.

Le misure introdotte da Florence

Mortalità 42% → 2%

(18)

CLINICA I

(frequentata da studenti) CLINICA II

(frequentata dalle ostetriche)

9,9% 3,9%

Ignac Semmelweiss e le sue osservazioni sulla febbre puerperale

(19)

•La mortalità per febbre puerperale era più alta nella clinica I in cui i parti erano effettuati da dottori con la collaborazione degli studenti

•La mortalità era rara nei parti a domicilio e nei parti che avvenivano nei vicoli

•Le febbri e la mortalità non erano correlate con la stagione

•I traumi aumentavano la mortalità

•La mortalità nei neonati della clinica I era più elevata (la paura della partoriente non era una spiegazione dell’elevata mortalità)

(20)

1847: Semmelweis raccomandò di non maneggiare cadaveri prima della visita alle partorienti e introdusse norme igieniche prima di entrare in reparto (lavaggio delle mani con soluzione di cloro, pulizia unghie)

(21)

21

Valutare gli interventi e l’assistenza sanitaria (performance)

(22)

Indicatori: definizione

“Gli indicatori sono variabili ad alto contenuto

informativo, che consentono una valutazione sintetica di fenomeni complessi e forniscono gli elementi

necessari ad orientare le decisioni”

Che cos’è un indicatore

Un indicatore è un indice che da solo fornisce elementi

ritenuti sufficienti per la

conoscenza della situazione in esame.

(23)

23

Misure e tipi di indicatori

denominatore denominatore denominatore esempio

Evento sentinella Misura risultato

negativo --- Procedura chirurgica

in parte del corpo sbagliata

Media Somma delle misure dei risultati di ciascun

soggetto

Numero dei soggetti Degenza media ospedaliera Proporzione Conteggio dei

soggetti con risultato positivo (negativo)

Numero dei soggetti Proporzione di parti cesarei

Rapporto Conteggio dei soggetti con un determinato attributo

(A)

Conteggio dei soggetti con un

determinato attributo (B)

N° abitanti/N°

ospedali

Tasso Conteggio dei

soggetti con un determinato attributo

Numero dei soggetti per periodo

temporale

Tasso di incidenza di tumore

(24)

•Sistemi Informativi Sanitari

Sistema Informativo Sanitario: l’insieme delle attività e delle procedure per la identificazione, la raccolta, la

standardizzazione, l’archiviazione informatica e la

condivisione di dati di interesse sanitario per obiettivi di interesse sanitario

FHISC Strategic Plan 2001-2005 (2000) Ad esempio: schede di dimissione ospedaliera, registri

tumore, certificato di assistenza al parto.

•Raccolte ad hoc cartelle cliniche, questinari, scale ecc..

FONTI dei dati per la costruzione degli indicatori

(25)

Universali e Continue: denuncia di morte, notifica malattie infettive, schede di dimissione ospedaliera, certificato di assistenza al parto, denuncia malattie professionali ed infortuni sul lavoro

Universali e Sporadiche: censimento

Campionarie e Continue: registri tumore Campionarie e Sporadiche: indagini mirate

attraverso questionari o interviste, osservazioni dirette, test strumentali, test di laboratorio.

Sistemi informativi sanitari

(26)
(27)

Istituto nazionale di statistica (ISTAT) http://www.istat.it

Health for All Italia www.istat.it/sanita/Health/

European Health for All database http://www.euro.who.int/hfadb Associazione Italiana Registri Tumori

(AIRTUM) http://www.registri-tumori.it

Gapminder

shows the World’s most important trends

http://www.gapminder.org/

Banche dati di indicatori sanitari

(28)

Rapporto OSSERVASALUTE www.osservasalute.it

Pubblicazioni di indicatori di salute

(29)

29

QUALITÀ degli indicatori

VALIDITA’

Proprietà per cui la misura quantifica effettivamente il fenomeno che si vuole misurare

PRECISIONE / RIPRODUCIBILITA’

Proprietà per cui la procedura di misura di uno stesso fenomeno tende a dare (nel tempo e nello spazio) misure tra loro molto prossime.

ACCURATEZZA

Proprietà per cui la procedura di misura tende a fornire misure effettivamente coincidenti con la quantità (fenomeno) misurata

(30)

<= 50

<= 42

<= 34

<= 26

<= 18 No dati Min = 10

Tasso mortalità infantile M+F

2013

Italia 29.61

30

ERRORI in EPIDEMIOLOGIA

PRECISIONE dipende da:

variabilità del fenomeno considerato

numerosità del campione studiato errore casuale

(31)

31

ERRORI in EPIDEMIOLOGIA

ACCURATEZZA dipende da:

errori di classificazione

presenza di fattori confondenti errore sistematico o bias

Mortalità ospedaliera come misura della performance di un reparto

reparto A reparto B

(32)

32

(33)

33

La carta di identità di ogni indicatore

Significato o razionale.

Il numero di parti con taglio cesareo (TC) sul totale dei parti è considerato un importante indicatore della qualità dell’assistenza perinatale.

Quando medicalmente giustificato, un parto cesareo può prevenire gravi complicanze materne e

perinatali, non ci sono invece evidenze scientifiche che dimostrino un qualche beneficio in termini di salute per la madre o il bambino quando tale

procedura non è necessaria.

Numeratore: n° di parti con taglio cesareo Denominatore: n° totale dei parti

Parti cesarei

Fonte dei dati: Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) o Certificati di Assistenza al Parto (CeDAP)

Validità: buona precisione ma per fare confronti (tra strutture) bisogna

«aggiustare» per precedente parto cesareo e altre variabili Valore di riferimento/Benchmark: 20% (PSN)

(34)

34

28,45 28,78 26,89 24,04 24,04 24,97 24,2

33,25 27,09 25,67

28,07 33,63

39,82 37,65

45,32

61,09 42,04

38,43 36,94

43,32 39,79 35,42

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Piemonte Valle d'Aosta-Vallé d’Aoste Lombardia Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia

TC primari TC ripetuti

Proporzione (per 100) di Tagli Cesarei primari e ripetuti – Anno 2015

(35)

35

Indicatori: tipologia in base all’oggetto di interesse

o Indicatori di popolazione (speranza di vita alla nascita)

o Indicatori di contesto socio-economico (spesa

sanitaria pro-capite delle famiglie)

o Indicatori di bisogno (mortalità, morbosità, stili di vita, salute percepita)

o Indicatori di risorse (personale, apparecchiature)

o Indicatori di processo: serie di eventi, azioni o

procedimenti che vengono eseguiti nel corso delle cure erogate ai pazienti

o Indicatori di esito: risultato del processo

(36)

36 Indicatore di popolazione

Indicatore di risorse

Indicatori di bisogno

(37)

37

Indicatori di processo

Indicatori di APPROPRIATEZZA: misurano l’appropriatezza del

processo assistenziale in relazione alla best practice (capacità di erogare prestazioni e attività efficaci e adeguate rispetto al bisogno del paziente)

% pazienti con infarto che hanno ricevuto l’aspirina entro 24 ore dall’inizio dei sintomi

% di pazienti con infarto che sono stati trattati con PTCA entro 12 ore dall’inizio dei sintomi

Indicatori di QUALITÀ PERCEPITA: misurano il grado di soddisfazione in merito all’assistenza ricevuta

Indicatori di EFFICIENZA: misurano la capacità di un’organizzazione di utilizzare al meglio le risorse disponibili

(38)

38

Indicatori di esito

Documentano una modifica di esiti assistenziali ovvero il risultato o outcome del processo in termini di salute e qualità della vita

(misurano l’efficacia del processo)

Es: mortalità intraospedaliera in pazienti con infarto trattati con PTCA

Confronto con benchmark (dati di letteratura/evidenze scientifiche o con i

«migliori»)

Per un confronto corretto tenere conto della presenza di altre comorbidità (età avanzata, diabete ecc)

Presenza di altre malattie preesistenti età

Tempo in cui è stato riconosciuto l’infarto in medicina 2 + 2= ?

(39)

Che cosa si intende per efficacia?

La capacità di un processo di raggiungere il risultato proposto in termini di benefici per la salute.

Efficacia teorica o efficacy: efficacia rilevata in condizioni

sperimentali (variabili di contesto e condizioni organizzative controllate e migliori di quelle presenti nella pratica

routinaria).

Efficacia nella pratica o effectiveness: efficacia rilevata nella pratica quotidiana (casistiche poco selezionate, variabili di contesto, condizioni organizzative peggiori di quelle

sperimentali)

(40)

Efficacia teorica misurata nei trial

GRUPPO DI TRATTAMENTO

randomizzazione

POPOLAZIONE STUDIATA (CAMPIONE)

GRUPPO DI CONTROLLO

CONFRONTO ESITI simili

T E M

P O

POPOLAZIONE GENERALE

% esiti favorevoli % esiti favorevoli

(41)

Efficacia pratica

(42)

Che cosa si intende per efficienza?

Indicatori di efficienza

•Durata media della degenza (indicatore utilizzazione risorse)

•Ore di attività per sala operatoria (indicatore produttività attrezzature)

•Numero di interventi chirurgici/ore lavorate (indicatore produttività personale)

La relazione esistente tra le risorse impiegate e i risultati ottenuti.

Processo efficiente:

→a parità di risorse, risultati migliori.

→a parità di risultati, impiega minore volume di risorse

(43)

Che cosa si intende per appropriatezza?

L’effettuazione dell’azione giusta sul paziente giusto nel tempo giusto

• Ricoveri ordinari o in day hospital per procedure eseguibili in regime ambulatoriale

• Parti cesarei % > di un certo valore

(44)

Costruire un indicatore

• Gli indicatori non sono strumenti predeterminati

• Vengono costruiti sulla base di esigenze

informative per l’individuazione di aree di miglioramento

• Sono variabili ad alto contenuto informativo:

– Qual è l’obiettivo informativo dell’indicatore (razionale)?

– Qual è la fonte dei dati?

– Cosa c’è al numeratore? Cosa al denominatore?

– Ci sono linee-guida/dati di letteratura/riferimenti a supporto dell’indicatore?

44

(45)

45

Rapporti, proporzioni e tassi.

Nell’ambito delle misure epidemiologiche di frequenza occorre distinguere le diverse modalità con cui l’occorrenza stessa dei fenomeni sanitari può venire rappresentata e precisamente: la descrizione del numero degli eventi, i rapporti, le proporzioni, i tassi.

Rapporto:

relazione tra due quantità

indipendenti tra di loro

Proporzione:

particolare tipo di rapporto in cui il numeratore è incluso nel denominatore

Tasso: numero degli eventi che si sviluppano nella popolazione

considerata durante un determinato periodo di tempo.

(46)

46

Rapporto: il numeratore non è incluso nel denominatore.

Rapporti

Esempi:

•rapporto tra i sessi F/M

•rapporto tra numero di abitanti/numero di ospedali

•rapporto posti letto/abitanti

•centrali operative/provincie della regione

•entrati nel periodo (anno)/usciti nel periodo (compensazione del turnover)

I rapporti danno un’idea di quante volte una certa categoria è più frequente rispetto ad un’altra di riferimento.

(47)

47

(48)

48

Proporzione: particolare tipo di rapporto in cui il numeratore è incluso nel denominatore.

Si utilizza per descrivere la quantità relativa di una popolazione con una certa caratteristica

rispetto alla popolazione totale. Es. proporzione di femmine sul totale della popolazione

=F/F+M

=5/7=0,71

=71%

Popolazione 65-74 anni

__________________________________

Totale popolazione residente Può assumere valori tra 0 e 1.

Molte proporzioni posso essere espresse moltiplicando per 100 (%), per mille, per diecimila…e così via.

10,2%

(49)

49

Nelle proporzioni e nei rapporti manca un elemento descrittivo fondamentale: il tempo.

I tassi propriamente detti forniscono un’informazione nella quale la frequenza di un evento di una malattia viene

rapportata al tempo impiegato perché esso venga osservato.

Tasso: un particolare rapporto in cui al numeratore si mette il numero

degli eventi (per esempio il numero di casi di una malattia) e al

denominatore il prodotto della

popolazione a rischio per il tempo di osservazione.

I tassi sono grandezze simili alla velocità, esprimono infatti i casi di malattia nell’unità di tempo.

(50)

Incidenza e prevalenza

Ci sono due modi di misurare la frequenza delle malattie: l’incidenza e la prevalenza.

L’incidenza esprime il numero di nuovi casi che si verificano durante un predefinito periodo di tempo

es: quanti nuovi casi di diabete si sono verificati in Italia nel 2013?

La prevalenza è il numero di individui affetti da una malattia in un determinato periodo di tempo

es: quante persone in Italia avevano il diabete nel 2013?

(51)

51

P=

Numero di persone ammalate in un certo periodo o istante

Numero di persone nella popolazione Metodo per calcolare la prevalenza

Prevalenza puntuale (raccolta in un determinato istante)

Prevalenza periodale (riferita ad un periodo)

(52)

52

12 11 10 9

8 infezione

7 infezione

6

5 infezione

4 3

2 infezione

1

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

mesi

Prevalenza di alla fine del 10° mese

N. casi: 2

Popolazione totale= 12

Prevalenza al 10° giorno= 2/12= 0,16= 16%

(53)

53

La prevalenza indica la proporzione di individui in una popolazione che hanno la malattia in uno

specifico momento.

Proprietà e utilizzo della prevalenza:

Prevalenza del diabete in Italia (2010, fonte ISTAT):

2 milioni 960 mila italiani (casi prevalenti) 4,9% degli italiani

(54)

54

La prevalenza è una misura adatta per valutare il carico di malati in una

popolazione e per stimarne l’impatto sui servizi sanitari, in termini di

prescrizioni farmaceutiche, prestazioni diagnostiche terapeutiche ambulatoriali e ricoveri ospedalieri.

E’ una misura adatta per

malattie di lunga durata, ma non per quelle di breve

durata (poiché in

quest’ultimo caso il numero di malati cambia molto

rapidamente).

(55)

55

La prevalenza è la sola misura calcolabile per malattie non

letali o raramente letali per le quali la data di insorgenza è mal definibile come l’artrosi, la lombalgia ecc o altre condizioni di rischio.

<= 14

<= 12.4

<= 10.8

<= 9.2

<= 7.6 No dati Min = 6

%persone obese 18+ M+F

2012

Italia 10.35

Valle d'Aosta 9.26 Lombardia 10.34 Trentino-Alto Adige 7.96 Veneto 10.74 Friuli-Venezia Giulia 10.68 Liguria 6.94 Emilia-Romagna 10.62 Toscana 8.83 Umbria 11.99 Marche 10.8 Lazio 9.27 Abruzzo 12.42 Molise 13.47 Campania 11.04 Puglia 12.94 Basilicata 12.59 Calabria 10.64 Sicilia 10.85 Sardegna 9.06 Italia 10.35 Nord Ovest 9.65 Nord Est 10.45 Nord 9.98 Centro 9.54 Sud 11.79 Isole 10.39 Mezzogiorno 11.34 Italia 10.35

(56)

0 500 1000 1500 2000 2500

1980 1990 2000 2010 2020

Italia

Tasso prevalenza tumori maligni mammella 0-99 F

(57)

57

(58)

58

CASI INCIDENTI di AIDS TRA GLI STRANIERI

Proprietà e utilizzo della

incidenza:

(59)

59

I=

N° di nuovi casi

in un determinato periodo di osservazione popolazione a rischio

all’inizio del periodo di osservazione Metodo per calcolare l’incidenza

L’incidenza indica la proporzione di individui in una popolazione che hanno sviluppato la malattia in uno specifico momento.

Gruppo di donne sane

(60)

La popolazione in studio è composta da 12 persone (identificati nello schema con le lettere da A a L).

Ogni linea orizzontale rappresenta una persona.

Per ciascun persona, il tratto rosso indica la presenza di malattia.

Qual è la prevalenza della malattia al 1 gennaio?

E al 1 aprile?

Qual è l'incidenza di malattia dal 1 aprile al 1 ottobre?

(61)

P1gen = 2/12 = 16.7%

Prevalenza di malattia al 1 gennaio

(62)

P1apr = 4/12 = 33.3%

Prevalenza di malattia al 1 aprile

(63)

I 1 apr-1ott = 3/8 = 37.5%

A, C, G, L non li posso contare al denominatore perchè sono già malati Incidenza di malattia dal 1 aprile al 1 ottobre

(64)

64

Limiti del concetto di rischio o della proporzione di incidenza

• alcune persone in studio potrebbero essere perse al follow up

• alcune persone potrebbero entrare nello studio in momenti diversi

MA POICHE’ ...

un soggetto è effettivamente a rischio solo fino a quando non sviluppa la malattia, se includiamo al denominatore

una persa al follow up rischiamo di sottostimare il rischio di malattia.

(65)

65 Sano contribuisce per 3 anni

Sano contribuisce per 3 anni

Malato

contribuisce per 2 anni

Sano contribuisce per 2 anni

Malato

contribuisce per 1 anno

Totale periodi di osservazione: 11 anni N° eventi: 2

I=2/11=0,18 anni persona = 18/100 anni-persona=18 casi ogni 100 all’anno Il calcolo degli anni persona

1 2

(66)

66

•Metodo per calcolare il tasso di incidenza

N° di nuovi casi in un determinato periodo ---

tempo-persona totale

Questo tasso non è una semplice proporzione, perchè al denominatore compare anche il tempo, oltre alle persone a rischio:

il denominatore esprime il tempo di osservazione complessivo delle persone in studio.

Sinonimi per il tasso di incidenza:

•densità di incidenza

•tasso di incidenza propriamente detto

(67)

67

REPARTO A

pazienti ammissione dimissione

somma giorni-persona a rischio

1 7

2 infezione 3

3 7

4 7

5 infezione 3

6 7

7 7

8 infezione 3

9 7

10 7

11 infezione 2

12 7

lun mar mer giov ven sab dom 67 ←totale GIORNI

1) Calcola la proporzione di incidenza di infezioni correlate all’assistenza (ICA) nel reparto A:

n° nuovi casi: 4 n° pazienti a rischio: 12 Proporzione di incidenza: 4/12=0,333= 33,3 casi ogni 100 pazienti 2) Calcola il tasso di incidenza di ICA nel reparto A:

n° nuovi casi: 4 somma giorni a rischio: 67 Tasso: 4/67=0,059=5,9 casi ogni 100 pazienti al giorno 3) Calcola la prevalenza di infezione nella giornata di martedì:

2/12=0,166=16,6%

Calcolo del tasso di incidenza in giorni-persona

(68)

68 1) Calcola la proporzione di incidenza di infezioni correlate all’assistenza (ICA) nel reparto B:

n° nuovi casi: 4 n° pazienti a rischio: 12 Proporzione di incidenza: 4/12=0,333= 33,3 casi ogni 100 pazienti 2) Calcola il tasso di incidenza di ICA nel reparto A:

n° nuovi casi: 4 somma giorni a rischio: 75 Tasso: 4/75=0,053=5,3 casi ogni 100 pazienti al giorno

REPARTO B

pazienti ammissione dimissione

somma giorni-persona a rischio

1 infezione 5

2 7

3 7

4 infezione 4

5 7

6 7

7 7

8 infezione 5

9 7

10 7

11 infezione 5

12 7

lun mar mer giov ven sab dom 75

Periodo d'osservazione in giorni →

(69)

69

Il concetto di tempo-persona

Un tasso di incidenza espresso come 2,9 casi per 100 giorni-persona è difficile da capire.

Per rendere il concetto di tempo-persona (o persona tempo) più facile si può semplicemente sostituire

all’espressione “tempo-persona” (giorni-persona, mesi- persona, anni-persona), l’espressione “persone per il tempo (persone per giorni, persone per per mese,

persone per anno)”.

Esempio:

2,9 casi per 100 mesi-persona= 2,9 casi ogni 100 per mese 2,5 casi per 100.000 persona-anno=2,5 casi ogni 100.000 per anno

(70)

70

•Proprietà e uso del tasso di incidenza

-Un tasso di incidenza descrive quanto velocemente si verifica una malattia in una popolazione.

-è utile quando l’evento di interesse (infortuni,

malattie ecc) viene misurato in un gruppo o coorte dinamica (esempio: coorte di lavoratori, coorte di pazienti ricoverati)

(71)

• Differenze cruciali nelle stime del tasso e della proporzione si verificano solo

quando i casi insorti sono numerosi,

>10%.

• Per fortuna la maggior parte delle malattie ha una frequenza < 10% e solitamente la scelta di utilizzare una delle due misure dipende dal tipo di popolazione

71

(72)

72

Tasso grezzo di mortalità:

Numero di morti (in un determinato luogo e periodo di tempo) ___________________________________________________ × 10n Popolazione a metà del periodo di tempo considerato

(nello stesso luogo e periodo di tempo)

(73)

73

Ricapitolando.

Rischi e tassi: due modi diversi di calcolare l’incidenza

Il numeratore è lo stesso: numero di nuovi casi nel periodo di tempo considerato

Il denominatore è diverso:

- rischio o proporzione di incidenza: persone a rischio all’inizio del periodo (misura quindi la probabilità di sviluppare la malattia)

- tasso di incidenza: tempo persona ovvero il periodo esatto in cui le persone sono rimaste a rischio

durante lo studio (considera i cambiamenti della popolazione durante il periodo di osservazione)

(74)

La maggior parte degli indicatori di salute sono rappresentati da rapporti, proporzioni, tassi.

Possono pero’ essere messi a punto e utilizzati indicatori compositi e più complessi

(75)

Relazione tra

prevalenza, incidenza e durata della malattia

75

(76)

76

1000 1500 2000 2500 3000

1980 1990 2000 2010 2020

ITALIA

Tasso std prevalenza tumori maligni 0-84 M

420 430 440 450 460 470 480 490 500

1980 1990 2000 2010 2020

ITALIA

Tasso std incidenza tumori maligni 0-84 M

36 37 38 39 40 41 42 43 44

1990 1995 2000 2005 2010 2015

ITALIA

Tasso mortalità std tumori M

Esempio di come la prevalenza di una malattia è influenzata dalla durata della malattia:

la prevalenza dei tumori maligni in Italia dal 1980 al 2010 è in continuo aumento non perché aumentano i casi di malattia ma perché si riduce la mortalità per

tumore (e aumenta quindi la durata della malattia)

Fonte Health for All Italia www.istat.it/sanita/Health/

(77)

77

La prevalenza è influenzata sia dall’incidenza che dalla durata della malattia.

Una malattia con un’alta prevalenza potrebbe riflettere il fatto che la malattia ha un’alta incidenza o che ha una alta sopravvivenza o entrambe le cose.

Viceversa, una malattia con una bassa prevalenza potrebbe riflettere il fatto che la malattia ha una bassa incidenza o che è altamente letale o al contrario che ha un alto tasso di guarigione.

Per avere un quadro preciso della situazione epidemiologica di una

malattia, occorre calcolare sia l’incidenza che la prevalenza e quest’ultima possibilmente in più occasioni nel tempo.

(78)

78

Fattori che influenzano la prevalenza

maggiore durata della malattia

aumento dei nuovi casi (incidenza)

immigrazione di casi

emigrazione di persone sane

immigrazione di persone suscettibili

miglioramento delle capacità diagnostiche

durata più breve della malattia

elevato tasso di letalità della malattia

diminuzione dei nuovi casi (incidenza)

immigrazione di persone sane

emigrazione di casi

miglioramento del tasso di guarigione dei casi

(79)

79

(80)

Utilizzo dei tassi per effettuare confronti tra gruppi

(paesi, regioni, ospedali, reparti ecc)

80

(81)

Confronto di tassi tra popolazioni diverse

Confronto tra tassi grezzi di mortalità generale:

Svezia e Messico

Tasso di mortalità in Svezia: Tasso di mortalità in Messico 10, 5 morti ogni 1000 persone 9,4 morti ogni 1000 persone

(82)

Tassi grezzi e tassi specifici

Osservando i tassi specifici si può concludere che si muore di più in Messico.

Osservando i

tassi grezzi si può concludere che si muore di più in Svezia.

(83)

Il confronto dei tassi grezzi di Svezia e Messico è distorto dalla differente struttura per età

delle popolazioni a confronto.

(84)

Tasso grezzo di mortalità

Tasso nei bambini 0-1 anno=

68,4 per 1000

tasso negli adulti 55-65 anni=

18,1 per 1000

Tasso nei bambini 0-1 anno=

11,6 per 1000

tasso negli adulti 55-65 anni:

11,3 per 1000

Messico=9,4 per 1000 Svezia=10,5 per 1000

(85)

età Paese

(Messico versus Svezia) Mortalità

Ogni tasso grezzo è una media pesata dei tassi strato specifici, i pesi sono la proporzione di popolazione in ogni strato

Tasso grezzo = Σ (tasso strato-specifico x proporzione di popolazione nello strato)

(86)

Anche se due popolazioni hanno gli stessi tassi strato- specifici, i tassi grezzi saranno diversi se le proporzioni di

popolazione all’interno dei diversi strati sono diverse

Non è corretto quindi confrontare i tassi grezzi di due o più popolazioni se queste non sono omogenee tra

di loro.

Posso pero’ confrontare i tassi strato-specifici.

Confronto dei tassi strato specifici = tanti confronti !

(87)

Si rende necessario utilizzare un procedimento che azzeri l’effetto confondente causato dalla diversa distribuzione della popolazione nelle classi di età delle due popolazioni a confronto.

STANDARDIZZAZIONE

Procedimento che consente di confrontare la

frequenza di un evento in due o più popolazioni che presentino una composizione disomogenea.

(88)

Standardizzazione dei tassi

La tecnica della standardizzazione consiste nel prendere in

considerazione una popolazione di riferimento (chiamata appunto popolazione standard) cui riferire i dati raccolti nelle singole

popolazioni.

NUMEROSITA' MORTI TASSO fasce di età

1.500.000 400 2,67 0-24 1.500.000 3.300 22,00 25-49 1.500.000 16.000 106,67 50-74 3.500.000 55.300 158,00 75-100

POPOLAZIONE STANDARD La popolazione

standard può essere o la popolazione

generale (es: in un confronto fra regioni, la popolazione

standard potrebbe essere quella

nazionale) o una una popolazione fittizia

(89)

Standardizzazione diretta

Il principio alla base di questo metodo è racchiuso nella domanda: “Quale sarebbe il tasso se la popolazione in esame avesse la stessa struttura di quella di riferimento (standard)?”

pop

standard

morti nella pop standard

mortalità nella

pop standard fasce di età 1,500,000 400 2.67 0-24

1,500,000 3,300 22.00 25-49 1,500,000 16,000 106.67 50-74 3,500,000 55,300 158.00 75-100 8,000,000 75,000 93.75 totale

(90)

Quali sarebbero stati i tassi di mortalità in Svezia e in Messico se invece che avere la loro struttura demografica avessero quella di una

popolazione di riferimento (o standard)?

Popolazione Standard 0-29

30-59 60+

tot

56000 33000 11000 100000

(91)

Tassi età specifici/ 1000 Svezia

1.13.6 45.7

Messico 5.35.2 50.1 Età0-29

30-59

60+Totale 10,5 9,4

Popolazione Standard 30-590-29

tot60+

56000 33000 11000 100000

Svezia

0.0011x56000= 61.6 0.0036x33000= 118.8 0.0457x11000= 502.7 0-2930-59

60+

Morti attese Età

683.1 Tot

Messico

0.0053x56000= 296.8 0.0052x33000= 171.6 0.0501x11000= 551.1 Morti attese

1019.5 Tot

683.1/1000000= 6.8

Tasso std 1019.5/1000000= 10.2

Tasso std

(92)

1. Si applicano (moltiplicano) i tassi strato specifici di

ciascuna popolazione a confronto al numero di persone nei corrispondenti strati di una popolazione scelta come standard

2. Ottengo i decessi ATTESI in ciascun strato di età SE la popolazione in esame avesse la struttura per età della popolazione standard

3. Divido la somma degli attesi per il totale della popolazione standard e ottengo il TASSO

STANDARDIZZATO

Come si calcolano i tassi standardizzati con il

metodo diretto

(93)

300 350 400 450 500

1980 1990 2000 2010 2020

ITALIA

Tasso incidenza tumori maligni 0-84 M

Il tasso di incidenza per tumori in Italia è in aumento?

(94)

94

430 440 450 460 470 480 490 500

1980 1990 2000 2010 2020

ITALIA

Tasso std incidenza tumori maligni 0-84 M

Come si interpreta il tasso

standardizzato di incidenza?

E’ il tasso di incidenza che si osserverebbe nella popolazione

italiana se la

distribuzione per età fosse rimasta la stessa di quella degli anni

precedenti.

L’aumento

dell’incidenza è da attribuire

all’invecchiamento della popolazione.

Metodo diretto

(95)

I tassi standardizzati sono una media pesata dei tassi strato-specifici

I pesi sono forniti da una popolazione esterna (pop Standard)

Sono misure sintetiche in cui è stato eliminato

l’effetto della differente struttura della popolazione

Con i tassi standardizzati i confronti non sono distorti

I tassi standardizzati sono misure “fittizie” utili solo al fine del confronto.

Vantaggi e svantaggi della standardizzazione diretta

(96)

Quiz di autovalutazione

1) La standardizzazione dei tassi serve per:

A. confrontare i tassi di popolazioni non omogenee per determinate variabili (ad esempio per età)

B. stimare la durata media di una malattia C. vagliare una associazione causale

2) I confronti tra tassi grezzi di mortalità:

A. non devono mai essere effettuati

B. possono essere interpretati non correttamente per le differenze nella distribuzione per età delle popolazioni interessate

C. devono essere espressi in percentuale

3) Un tasso di mortalità si dice standardizzato quando:

A. i dati sono raccolti con procedure accettate dalle agenzie internazionali

B. è “aggiustato” sulla struttura per età della popolazione di riferimento (pop standard) C. si riferisce ad una popolazione residente e ad un periodo di un anno

4) I tassi standardizzati:

A. sono i tassi che si devono utilizzare quando si confrontano popolazioni non omogenee tra di loro

B. sono tassi fittizi e non reali C. tutte le precedenti sono vere

(97)

Le ospedalizzazioni dovute alle complicanze croniche

dipendono dal compenso metabolico a lungo termine e dal controllo di altri fattori di rischio quali, ad esempio,

l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’obesità e l’abitudine al fumo.

Significato dell’indicatore: nella storia naturale del diabete

mellito le complicanze acute e croniche sono, purtroppo, eventi molto frequenti.

Esercitazione

(98)

Chetoacidosi diabetica

Le complicanze acute (chetoacidosi, iperosmolarità e coma) dipendono, più direttamente, dall’equilibrio tra

somministrazione di farmaci ipoglicemizzanti e livello di glicemia e potrebbero essere evitate con una adeguata

assistenza e formazione della persona con diabete.

La frequenza di

complicanze acute è considerata un

indicatore di qualità dell’assistenza alle persone con diabete e può fornire, inoltre, elementi per valutare i servizi e l’assistenza a livello territoriale.

(99)

99

Fonte dei dati: tramite la banca dati delle dimissioni ospedaliere del Ministero della Salute sono stati identificati tutti i ricoveri in regime ordinario di pazienti con età ≥18 anni, dimessi nel periodo 2001- 2013, con diagnosi principale o secondaria di diabete con

chetoacidosi (ICD-9-CM 250.1), diabete con iperosmolarità (ICD-9-CM 250.2) e diabete con altri tipi di coma (ICD-9-CM 250.3).

Sono stati esclusi i ricoveri per diabete

gestazionale (ICD-9-CM 648.80- 648.84), per gravidanza, parto e puerperio (MDC 14; DRG:

370-384) e per nuovi nati o altri neonati (MDC 15; DRG: 385-391).

(100)

100

(101)

101

<= 250

<= 220

<= 190

<= 160

<= 130 No data Min = 100

Indice di invecchiamento M+F

2015

Italia 159.55

L’indicatore nella sua versione grezza non è adatto ad effettuare confronti tra realtà territoriali diverse o tra periodi diversi, essendo fortemente influenzato dalla differente distribuzione di caratteristiche demografiche come l’età.

(102)

102

• indicatore di inadeguatezza della risposta assistenziale erogata a livello territoriale e, in quanto tali, sarebbero in larga parte evitabili tramite il miglioramento dell’assistenza alle persone con diabete ed un’attività di formazione sia degli operatori che dei pazienti

• la qualità delle cure per le persone con malattie croniche può migliorare con l’adozione di modelli assistenziali di gestione integrata della malattia che, nel caso del diabete, si sono dimostrati efficaci nel migliorare sia la qualità dell’assistenza sanitaria che gli esiti clinici rilevanti.

Tasso std 2013 - Tasso std 2012 ___________________________ X 100

Tasso std 2012

24,1 – 27,2 ________ X 100

27,2

(103)

Ospedale A Ospedale B

Italia 1980 Italia 2016

Liguria Campania

Confronti «aggiustati» per la valutazione corretta della performance

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