• Non ci sono risultati.

7 del 27 gennaio 1999 Oggetto: Avvio delle Direzioni Regionali per il Friuli Venezia Giulia, l'Umbria, il Molise e la Basilicata

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "7 del 27 gennaio 1999 Oggetto: Avvio delle Direzioni Regionali per il Friuli Venezia Giulia, l'Umbria, il Molise e la Basilicata"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

Organo: INAIL - DIREZIONE CENTRALE ORGANIZZAZIONE RISORSE UMANE Documento: Circolare n. 7 del 27 gennaio 1999

Oggetto: Avvio delle Direzioni Regionali per il Friuli Venezia Giulia, l'Umbria, il Molise e la Basilicata.

1. PREMESSA

Nel rispetto della logica della piena attuazione dei decentramento territoriale dell'Ente, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, con provvedimento n. 567 del 30 luglio 1998, la costituzione di quattro nuove Direzioni Regionali nelle Regioni che, nel modello strutturale precedente, erano aggregate a realtà territoriali limitrofe.

Sono state, pertanto, costituite, con tutte le funzioni e tutti i poteri propri di tali strutture, le seguenti Direzioni Regionali, che inizieranno l'attività in piena autonomia a decorrere dal 1°

febbraio 1999:

 Friuli Venezia Giulia

 Umbria

 Molise

 Basilicata.

Conseguentemente, a decorrere dalla stessa data, le Direzioni Regionali per il Veneto, per le Marche, per l'Abruzzo e per la Calabria esplicheranno le loro funzioni esclusivamente con riferimento alle strutture ascrivibili alla propria competenza territoriale.

2. LE MOTIVAZIONI

Il vigente "Ordinamento delle Strutture centrali e territoriali" aveva già rafforzato il ruolo di indirizzo e controllo delle Strutture regionali nei confronti delle rispettive Unità operative, e ciò al duplice scopo di rendere più puntuale il governo del territorio da parte delle Direzioni Regionali e, contemporaneamente, affidare loro compiti di maggior spessore nella prospettiva di un sempre più ampio decentramento di funzioni e responsabilità.

In virtù di tale evoluzione, le Direzioni Regionali si sono progressivamente configurate, da un lato, come "centri di servizio" a supporto dei processi produttivi delle Sedi, dall'altro, come veri e propri centri di governo delle attività territoriali dell'Ente, per lo svolgimento delle quali devono garantire tutte le condizioni organizzative e funzionali necessarie.

Il diverso ruolo assunto dalle Strutture in questione ha, di conseguenza, reso più pressante l'esigenza di modificare l'assetto organizzativo delle Regioni precedentemente aggregate a realtà territoriali limitrofe, attribuendo anche a loro la funzione di centro unico di responsabilità e anticipando, per tale aspetto, la complessiva rivisitazione dell'assetto ordinamentale tuttora in atto.

A ciò si aggiunga che la presenza delle Direzioni Interregionali ha manifestato nel corso del tempo una serie di criticità, riferite in particolare alla difficoltà di governare unitariamente territori con realtà socio-economiche diverse e di assicurare, attraverso un unico Dirigente generale, un'adeguata presenza istituzionale in entrambe le Regioni di riferimento.

Tali criticità, sempre in rapporto con i previsti/prevedibili sviluppi in materia di decentramento, hanno fatto rilevare in concreto:

 la necessità di maggiore tempestività nella diffusione delle informazioni sia alle Regioni

"aggregate", sia tra centro e singole Regioni per lo sviluppo di un rapporto diretto, non filtrato da Strutture intermedie;

 l'esigenza degli organismi istituzionali esterni, presenti nelle realtà regionali "minori", di

(2)

trovare interlocutori dell'Istituto dotati dei necessari poteri decisionali, con i quali potersi rapportare in maniera continuativa e immediata sugli specifici problemi del territorio.

Infine, lo scenario esterno di riferimento si è recentemente evoluto nel senso di una sempre più accentuala propensione all'ampliamento dell'autonomia delle realtà locali, attraverso la realizzazione di un processo di decentramento che ha l'obiettivo di garantire l'esercizio su base territoriale di funzioni prima svolte esclusivamente da Strutture centrali.

3. FUNZIONI E ARTICOLAZIONE INTERNA 3.1 Funzioni

Le nuove Direzioni Regionali sono costituite, come già detto in premessa, con tutte le funzioni e tutti i poteri propri di tali Strutture, agiranno in autonomia e disporranno degli strumenti, anche decisionali, indispensabili per svolgere efficacemente i propri compiti sul territorio.

Saranno, quindi, titolari di tutte le competenze istituzionalmente demandate alla Struttura regionale, competenze che, in sintesi, si sostanziano in:

 realizzazione del processo di pianificazione e verifica dei risultati;

 realizzazione del processo di organizzazione e gestione delle risorse umane e strumentali;

 coordinamento dell'attività di vigilanza assicurativa;

 elaborazione degli indirizzi in materia di erogazione di prodotti e servizi istituzionali.

Per quanto concerne, in particolare, la funzione di pianificazione, ciascuna Direzione Regionale provvederà a definire il proprio budget di struttura che, aggregato a quelli delle Unità territoriali, costituirà il budget regionale da negoziare con le Strutture centrali. In tale contesto la Struttura regionale, oltre ad elaborare i piani finalizzati al conseguimento degli obiettivi da perseguire, effettuerà il controllo budgetario e la relativa analisi degli scostamenti.

3.2 Articolazione interna

In conformità con le funzioni sopra indicate, che sono del tutto omogenee a quelle delle Direzioni Regionali già esistenti, l'articolazione interna degli Uffici rispecchierà il modello tuttora in atto:

 Ufficio Pianificazione e Organizzazione

 Ufficio Gestione

 Ufficio Vigilanza Assicurativa.

Allo stato, presso le nuove Direzioni Regionali sono presenti soltanto l'Ufficio Gestione e l'Ufficio Vigilanza Assicurativa. In attesa della costituzione formale dell'Ufficio Pianificazione e Organizzazione, il Direttore regionale attuerà, nell'ambito della propria autonomia, tutti gli interventi necessari per garantire l'espletamento delle funzioni di competenza di tale Ufficio.

Per quanto riguarda, infine, l'organizzazione interna della Struttura regionale, il Dirigente responsabile declinerà le modalità di funzionamento più idonee in forza della potestà organizzatoria attribuitagli.

4. INIZIATIVE DI PUBBLICIZZAZIONE

La Direzione Centrale Comunicazione e Relazioni Esterne darà diffusione della notizia sugli organi di stampa nazionali.

Le Direzioni Regionali interessate adotteranno tutte le iniziative necessarie a pubblicizzare il nuovo assetto strutturale nei confronti degli utenti, dei loro organismi di rappresentanza e dei soggetti pubblici e privati operanti nel territorio mediante comunicati stampa, lettere

(3)

informative, riunioni ed ogni altro mezzo ritenuto idoneo. L'informazione dovrà comprendere tutti i riferimenti delle Strutture: denominazione, indirizzi, numeri di telefono e fax, nominativi dei responsabili, ecc..

Le Direzioni Regionali di nuova costituzione comunicheranno alla Tipografia di Milano le nuove dizioni da utilizzare per la stampa di tutti i prodotti cartacei ad essa commissionati.

Anche le restanti Direzioni Regionali provvederanno a segnalare alla Tipografia, allo stesso scopo, le variazioni intervenute.

Riferimenti

Documenti correlati

Oggetto: Nuovo modulo di domanda per la riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione anno 2021.. Articolo 23 delle Modalità di applicazione delle Tariffe dei

Nel sito sono stati inoltre pubblicati la Guida all’autoliquidazione 2015/2016, la nota di istruzioni: “Autoliquidazione 2015/2016” e i manuali utente aggiornati di AL.P.I.. Online

Le modalità di lavorazione, da parte delle Sedi dell’Istituto, delle richieste di autorizzazione alla vidimazione in fase di stampa laser presentate tramite il nuovo servizio

La lavorazione da parte della Sede delle istanze di rettifica relative all’inquadramento della gestione tariffaria e alla classificazione delle lavorazioni segue il consueto iter

Inoltre, qualora risultino debiti alla data di esecuzione dei lavori indicata nella richiesta, la Sede deve verificare che gli stessi siano ancora attuali, infatti nel frattempo

dal ricevimento, sui ricorsi di competenza della Sede, esclusi quelli con azioni di surroga e di regresso in

 provvede alla definizione dei piani di vigilanza e alla loro attuazione attraverso il coordinamento diretto delle attività svolte dagli Ispettori di vigilanza;. 

L'articolo 26 del vigente Ordinamento delle Strutture Centrali e Territoriali, nel delineare l'articolazione territoriale ed interna delle Direzioni Regionali, prevede, presso le