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RASSEGNA STAMPA 13-03-2018

1. ANSA Test online prevede il rischio del cancro della pelle 2. AVVENIRE Pochi i bimbi esclusi nel giorno dei vaccini

3. STAMPA Via da scuola decine di bimbi che non sono stati vaccinati

4. CORRIERE DELLA SERA Vaccini, copertura al 95% I casi dei bimbi non in regola respinti alle materne

5. REPUBBLICA Che bello! Adesso arrivano i soldi per la sanità 6. STAMPA Int. a Filippo Molinari - Imaging, come si "spia" un tumore

7. QUOTIDIANO SANITÀ Consenso informato. Se le volontà del paziente non sono chiare in caso di terapie salvavita decide solo l’équipe medica

8. AVVENIRE Il cibo è una malattia per oltre tre milioni 9. REPUBBLICA Diagnosi - Ho la pillcam nella pancia

10. REPUBBLICA "Culle di vetro" Ecco la storia della fecondazione 11. REPUBBLICA Io mi curo come mi pare

12. REPUBBLICA Quei geni ci hanno resi intelligenti - Strano utile Dna

13. SOLE 24 ORE Ema, primo voto Parlamento Ue: sì ad Amsterdam

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12-03-2018 LETTORI

137.040

http://www.ansa.it

Test online prevede il rischio del cancro della pelle

Messo a punto da ricercatori australiani ha accuratezza del 70%

SYDNEY - Un semplice test online per persone dai 40 anni in su per predire il rischio di melanoma, il cancro che dalla pelle che se non diagnosticato in tempo è spesso letale. A metterlo a punto i ricercatori del Queensland Institute of Medical Research Berghofer (QMIR). Chiamato risk predictor o QSkin, è basato su questionari cui hanno risposto circa 42 mila persone, di cui oltre 650 con melanoma già diagnosticato durante il periodo di ricerca.

Il risk predictor calcola la probabilità che la persona contragga un melanoma nei tre anni e mezzo

successivi, basandosi su fattori di rischio come età, sesso, abilità di abbronzarsi, colore dei capelli, uso di crema solare e numero di nei all'età di 21 anni. Il test è già disponibile online dal sito web

dell'Istituto: https://qskin.qimrberghofer.edu.au/Descritto dall'epidemiologo David Whiteman, direttore del gruppo di controllo del cancro dell'Istituto, il questionario ha un fattore di accuratezza del 70% circa, molto più di test simili usati per determinare i rischi di cancro al seno e all'intestino.

"Questo strumento aiuterà le persone a capire quale sia il loro rischio e se questo è molto alto, sarà consigliabile consultare il proprio medico per avere controlli alla pelle più regolarmente", scrive sul sito dell'Istituto Whiteman, che lavorava al progetto da otto anni. "Una diagnosi precoce del melanoma è vitale e questo strumento aiuterà a identificare le persone più a rischio e aiutare i medici nei protocolli di diagnosi e cura", aggiunge.

Anche le persone il cui rischio di melanoma è valutato a livello basso dovrebbero restare vigili riguardo

alla protezione dal sole. "La maggior parte degli australiani sono a più alto rischio di melanoma rispetto a

persone di altri paesi a causa dell'effetto combinato della pelle chiara e dei livelli molto alti di luce

solare", avverte l'epidemiologo. Secondo le previsioni, nel 2018 moriranno di melanoma in Australia

quasi 2000 persone e ne saranno diagnosticati più di 14 mila casi.

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13-MAR-2018 da pag. 11 foglio 1 / 2 Superficie: 36 % Dir. Resp.: Marco Tarquinio

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13-MAR-2018 da pag. 10 foglio 1 / 2 Superficie: 68 % Dir. Resp.: Maurizio Molinari

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13-MAR-2018 da pag. 18 foglio 1 / 2 Superficie: 70 % Dir. Resp.: Luciano Fontana

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13-MAR-2018 da pag. 18 foglio 2 / 2 Superficie: 70 % Dir. Resp.: Luciano Fontana

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13/3/2018 Consenso informato. Se le volontà del paziente non sono chiare in caso di terapie salvavita decide solo l’équipe medica. Il Tribunale di Mo…

http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=59824 1/2

quotidianosanità.it

Lunedì 12 MARZO 2018

Consenso informato. Se le volontà del paziente non sono chiare in caso di terapie salvavita

decide solo l’équipe medica. Il Tribunale di Modena applica la legge 219/2017

Il caso è quello di un paziente in stato di incoscienza per il quale l'unico intervento salvavita era la tracheotomia. Quando era ancora cosciente lo stesso aveva

espresso "la volontà di continuare a vivere senza la tracheotomia". Un concetto gudicato contradditorio dal giudice che ha fatto prevalere l'espressione di volontà a continuare a vivere rispetto al no all'intervento chirugico. IL DECRETO DEL

TRIBUNALE.

Il consenso informato è un elemento base del rapporto medico-paziente, ma in caso di necessità di un intervento salvavita a cui lo stesso paziente non può acconsentire, non lo è più. E questo, secondo il Tribunale di Modena (decreto 18 gennaio 2018), anche in base alle ultime modifiche che la legge sul biotestamento (219/2017) ha portato in materia di consenso informato.

Il caso è quello di un paziente in stato di incoscienza per il quale l’amministratore di sostegno a cui era stato affidato aveva chiesto al tribunale l’autorizzazione per una tracheotomia.

Il paziente, affetto da distrofia miotica di Steinert in fase avanzata e con il quale non era più possibile dialogare, quando era ancora nel pieno delle sue facoltà mentali, aveva più volte espresso la volontà di non sottoporsi a tale operazione, ma aveva anche affermato di voler continuare a vivere.

Per garantirgli la sopravvivenza, a questo punto la tracheotomia era l'unico intervento disponibile.

In base alla volontà contraddittoria del paziente che da un lato aveva dichiarato di non volere la tracheotomia e dall’altro di voler continuare a vivere, considerando che nel caso specifico l’intervento si configurava come terapia salva-vita, il Tribunale ha deciso non solo che il mancato consenso alla tracheotomia non dovesse essere ascoltato, ma che nemmeno l’amministratore di sostegno in questo caso, nonostante l'assenso, poteva avere capacità di decisione per il paziente, bensì, solo il personale medico-sanitario che ha la responsabilità di assicurare al paziente le cure necessarie.

Il Tribunale nel decreto ha dichiarato che è “noto come si possa prescindere dal consenso informato del paziente in materia medico sanitaria in presenza di situazione di urgenza, ovvero, di uno stato di necessita ed a fronte di una condizione di incoscienza della persona. In tal caso, in forza del codice di deontologia medica (art.

36: "il medico assicura l'assistenza indispensabile, in condizioni d'urgenza e di emergenza, nel rispetto delle volontà espresse tenendo canto delle dichiarazioni anticipate di trattamento se manifestate") l'operazione compiuta dal personale sanitario è scriminata ex art. 54 c.p. ed ex art. 2045 c.c. Analogamente, dispone l'art. 1, comma 7, della legge 22 dicembre 2017, n. 219, (pubblicata sulla G.U. n. 12 del 16 gennaio 2018 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” che recita: “Nelle situazioni di

emergenza o di urgenza il medico e i componenti dell'equipe sanitaria assicurano le cure necessarie, nel rispetto della volontà del paziente ove le sue condizioni cliniche e le circostanze consentano di recepirla”)”.

In questo caso il T ribunale ha ritenuto che “nella specie, pare sussistente uno stato di necessita, essendo indispensabile compiere un intervento "salvavita" a beneficio del paziente, volto alla sua tracheotomizzazione, difettando alternative terapeutiche di sorta”.

E quindi che “compete alla responsabilità del personale medico-sanitario assicurare al paziente cure necessarie alla sua sopravvivenza sussistendo uno stato di necessita, senza che il consenso informato

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13/3/2018 Consenso informato. Se le volontà del paziente non sono chiare in caso di terapie salvavita decide solo l’équipe medica. Il Tribunale di Mo…

http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=59824 2/2

della persona in materia possa essere sostituito e surrogato dall’amministratore di sostegno (arg. ex art.

3, comma 4, legge n. 219/2017).

In sintesi quindi il T ribunale ha rigettato la richiesta dell'amministratore di sostegno perché:

1. in caso di intervento salvavita e in condizioni di contriddittorietà dell'espressione della volontà del paziente a decidere è comunque l'équipe medica;

2. la richiesta dell'amministratore di sostegno al Tribunale era del tutto inutile a prescindere, visto l'oggetto (l'esecuzione della tracheotomia) e il fatto che comunque l'amministratore di sostegno ha il potere decisionale anche senza l'intervento dei giudici (in questo caso, appunto, inutile perché corrispondente alla scelta dell'équipe medica);

3. la contraddittorietà della volontà del paziente nel momento in cui questa poteva essere espressa toglie comunque il dubbio sull'intervento medico da eseguire che in questo caso deve privilegiare la vita, anche in presenza di volontà contraria eventuale dell'amministratore di sostegno (in questo caso come abbiamo visto tale volontà negativa non c'era).

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13-MAR-2018 da pag. 3 foglio 1 Superficie: 41 % Dir. Resp.: Marco Tarquinio

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