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30 Ovaio

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RIASSUNTO DELLE MODIFICHE

• Le definizioni del TNM e il raggruppamento in stadi per questo capitolo non sono stati modificati rispetto alla V edizione.

C56.9 Ovaio

ANATOMIA

Sede primitiva.Le ovaie sono due organi pari di forma ovoide appiattita, di dia- metro variabile tra 2 e 4 cm, e risultano connesse mediante un plica del perito- neo al legamento largo e, mediante il legamento infundibulo-pelvico, alla parete laterale della pelvi. Sono inoltre attaccate medialmente all’utero mediante il legamento utero-ovarico (vedere Figura 28.1.).

Talvolta un adenocarcinoma può originare primitivamente dal peritoneo.

In tal caso il parenchima ovarico risulta non interessato dalla crescita neopla- stica o coinvolto solo in parte sotto forma di minimi impianti di superficie. La presentazione clinica, la terapia chirurgica, la risposta alla chemioterapia e la prognosi di queste neoplasie sono, tuttavia, del tutto analoghe a quelle del car- cinoma sieroso papillare ovarico. Le pazienti che vengono sottoposte a ooforec- tomia profilattica per una familiarità di carcinoma ovarico appaiono mantenere un rischio dell’1-2% di sviluppare un adenocarcinoma peritoneale che è simile dal punto di vista istopatologico e clinico all’adenocarcinoma primitivo ovarico.

Linfonodi regionali.Il drenaggio linfatico avviene attraverso i tronchi dei lega- menti utero-ovarico e rotondo e attraverso una via accessoria iliaca esterna diretta nei seguenti linfonodi regionali:

Iliaci esterni

Iliaci interni (ipogastrici) Otturatori

Sacrali Iliaci comuni Para-aortici Inguinali Pelvici, NAS Retroperitoneali, NAS

Per la definizione pN0, la valutazione istopatologica dovrebbe comprendere sia i linfonodi pelvici che quelli para-aortici. La Figura 30.1 illustra i linfonodi regionali.

Sedi metastatiche.Il peritoneo, incluso l’omento e i visceri pelvici e addomi- nali, oltre al peritoneo parietale, rappresentano frequenti sedi di diffusione tumorale. Altre sedi di comune diffusione tumorale sono rappresentate dalla superficie del diaframma e del fegato. Per conformità con la stadiazione secondo la FIGO, tuttavia, tali impianti nella cavità addominale (T3) non sono da con- siderarsi metastasi a distanza. Il carcinoma primitivo peritoneale è sempre da

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considerarsi metastatico al momento della diagnosi (M1). Sedi extraperitoneali di metastasi come il parenchima epatico, il polmone, lo scheletro, i linfonodi sopraclaveari e ascellari, sono classificate come M1.

DEFINIZIONI Tumore primitivo (T) TNM FIGO Categorie Stadi Definizioni

TX Tumore primitivo non accertabile T0 Non evidenza di tumore primitivo T1 I Tumore limitato alle ovaie (una o entrambe)

T1a IA Tumore limitato ad un ovaio, con capsula intatta, con assen- za di tumore sulla superficie ovarica, o di cellule tumorali nel liquido ascitico o in lavaggi peritoneali(1)(Figura 30.2) T1b IB Tumore diffuso a entrambe le ovaie ma limitato ad esse, con

capsula intatta, in assenza di tumore sulla superficie ovarica, e in assenza di cellule tumorali nel liquido ascitico o in lavag- gi peritoneali(1)(Figura 30.3)

T1c IC Tumore limitato ad una o a entrambe le ovaie con qualsiasi dei seguenti reperti: rottura capsulare, presenza di tumore sulla superficie ovarica, presenza di cellule tumorali in liqui- do ascitico o in lavaggi peritoneali (Figura 30.4)

T2 II Tumore esteso ad una o a entrambe le ovaie con estensione pelvica T2a IIA Estensione e/o impianti sull’utero e/o sulle tube; assenza di cellule

tumorali in liquido ascitico o in lavaggi peritoneali (Figura 30.5) T2b IIB Estensione a o impianti su altri tessuti pelvici: assenza di cellule tu

morali in liquido ascitico o in lavaggi peritoneali (Figura 30.6)

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FIGURA 30.2. T1a individua un tumore limitato ad un ovaio, con capsula intatta, in assenza di crescita sulla superficie ovarica, o di cellule tumorali nel liquido ascitico o nei lavaggi peritoneali.(1)

FIGURA 30.3. T1b individua un tumore limitato ad entrambe le ovaie, con capsula intatta, in assenza di crescita sulla superficie ovarica, o di cellule tumorali nel liquido ascitico o nei lavaggi peritoneali.(1)

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entrambe le ovaie con qualsiasi dei seguenti reperti: rottura capsulare, presenza di crescita tumorale sulla superficie ovarica (porzione sinistra rispetto alla linea tratteggiata), presenza di cellule maligne in liquido ascitico o nei lavaggi peritoneali (parte destra rispetto alla linea tratteggiata).

FIGURA 30.5. T2 è un tumore che interessa una o entrambe le ovaie con estensione pelvi- ca. T2a implica la presenza di estensione e/o impianti sull’utero (come mostrato) e/o sulle tube in assenza di cellule tumorali nel liquido ascitico o nei lavaggi peritoneali.

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FIGURA 30.6. T2b è definito come estensione tumorale sui tessuti pelvici e/o presenza di impianti su di essi. Non si repertano cellule maligne nel liquido ascitico o nei lavaggi peritoneali.

FIGURA 30.7. T2c è definito come tumore che mostra estensione e/o impianti pelvici (T2a o T2b) con associato reperto di cellule maligne in liquido ascitico o lavaggi peritoneali.

T2c IIC Estensione e/o impianti pelvici (T2a or T2b) con cellule mali- gne in liquido ascitico o in lavaggi pelvici (Figure 30.7) T3 III Tumore che coinvolge uno o entrambe le ovaie con presenza di

metastasi al di fuori della pelvi confermate microscopicamen- te(2)(Figure 30.8, 30.9)

Liquido ascitico perioneale

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T3a IIIA Metastasi peritoneale microscopica oltre la pelvi (non evidenza macroscopica di tumore)(2) (Figura 30.8)

T3b IIIB Metastasi peritoneale macroscopica oltre la pelvi di dimensio- ne massima pari o inferiore a cm 2 (Figura 30.8)

FIGURA 30.8. Tre vedute di T3: T3a (in alto a destra) è definito come riscontro di metastasi peritoneale microscopica oltre la pelvi (assenza di tumore rilevabile microscopicamente)(2); T3b (a destra in basso) è definito come riscontro di metastasi peritoneale rilevabile microscopicamente al di fuori della pelvi di dimensione pari o inferiore a cm 2 (2); T3c (a sinistra) è definito come riscontro di metastasi peritoneale rilevabile macroscopicamente al di fuori della pelvi di dimensione superiore a cm 2 e/o metastasi nei linfonodi regionali.

FIGURA 30.9. Metastasi sulla capsula epatica classificata come T3/Stadio III.

Metastasi intraparenchimale epatica classificata come M1/Stadio IV.

Metastasi peritoneale

Metastasi peritoneale microscopica

Capsula epatica

Metastasi parenchimale

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T3c IIIC Metastasi peritoneale oltre la pelvi di dimensione massima su periore a cm 2 e/o nei linfonodi regionali (2) (Figure 30.8) Linfonodi regionali (N)

NX Linfonodi regionali non evidenziabili N0 Assenza di metastasi nei linfonodi regionali

N1 IIIC Presenza di metastasi nei linfonodi regionali (Figure 30.10) Metastasi a distanza (M)

MX Metastasi a distanza non accertabili M0 Assenza di metastasi a distanza

M1 IV Presenza di metastasi a distanza (esclusa metastasi perito- neale)(2)(Figure 30.9)

RAGGRUPPAMENTO IN STADI (AJCC/UICC/FIGO)

I T1 N0 M0

IA T1a N0 M0

IB T1b N0 M0

IC T1c N0 M0

II T2 N0 M0

IIA T2a N0 M0

IIB T2b N0 M0

IIC T2c N0 M0

III T3 N0 M0

IIIA T3a N0 M0

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FIGURA 30.10. N1: metastasi dei linfonodi regionali.

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NOTE

1. La presenza di ascite non maligna non è classificata. La presenza di versamento ascitico non influenza la stadiazione a meno che non siano presenti cellule maligne.

2. Metastasi sulla capsula epatica T3/III, metastasi intraparenchimali epatiche M1/Stadio IV. Per lo stadio M1/Stadio IV il versamento pleurico deve avere una citologia positiva.

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