• Non ci sono risultati.

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006 "

Copied!
40
0
0

Testo completo

(1)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

QUESTIONI DI RITO QUESTIONI DI RITO

E CONVERSIONE E CONVERSIONE

Tagete 3-2007

Avv. Prof. ac Marco Bona Avv. Prof. ac Marco Bona

Universit

Universit à à Bocconi (MI), Universit Bocconi (MI), Universit à à Castellanza, Universit

Castellanza, Universit à à Piemonte Piemonte Orientale (Novara)

Orientale (Novara)

Studio legale Ambrosio e Commodo

Studio legale Ambrosio e Commodo

(2)

Abstract Abstract

Con Con Legge 102/2006 del 21/02/2006 sono state introdotte nuove disposizioni in temaLegge 102/2006 del 21/02/2006 sono state introdotte nuove disposizioni in tema di di incidenti stradali con lesioni, in particolare l

incidenti stradali con lesioni, in particolare l’’Art.Art. 3 ha previsto l3 ha previsto l’’adozione del rito speciale adozione del rito speciale adottato per le cause in materia di lavoro anche nei giudizi civ

adottato per le cause in materia di lavoro anche nei giudizi civili per il risarcimento danni ili per il risarcimento danni da lesioni personali. L

da lesioni personali. L’’Autore incentra la sua Autore incentra la sua lectiolectio sulle problematiche tecniche in tema di sulle problematiche tecniche in tema di

“mutamento del ritomutamento del rito”” [da ordinario a speciale e viceversa] partendo dalla consideraz[da ordinario a speciale e viceversa] partendo dalla considerazione ione preliminare che l

preliminare che l’’erroneiterroneitàà sulla sulla ““soluzionesoluzione”” delle questioni di rito non delle questioni di rito non èè tale da tale da comportare alcuna nullit

comportare alcuna nullitàà ma piuttosto una ma piuttosto una ““mera irregolaritmera irregolarità processualeà processuale””. . Problematiche si pongono altres

Problematiche si pongono altresìì su due questioni: che rito applicare ai giudizi di su due questioni: che rito applicare ai giudizi di risarcimento danni da sinistri stradali a cui siano conseguite l

risarcimento danni da sinistri stradali a cui siano conseguite lesioni personali delle vittime esioni personali delle vittime pendenti al 1

pendenti al 1°° Aprile 2006 [data di entrata in vigore della Legge 106/2006 Aprile 2006 [data di entrata in vigore della Legge 106/2006 n.d.rn.d.r.] e che .] e che rito

rito ““prevaleprevale”” o dovrebbe o dovrebbe ““prevalereprevalere”” nel caso in cui il giudizio sommi le due poste nel caso in cui il giudizio sommi le due poste risarcitorie del danno alla persona e del danno a cose? Per le r

risarcitorie del danno alla persona e del danno a cose? Per le risposte si rimanda alla isposte si rimanda alla lettura dell

lettura dell’’intervento nelle sue interessanti note conclusive, limitandoci aintervento nelle sue interessanti note conclusive, limitandoci a segnalare che segnalare che l’l’Autore sembra propendere per lAutore sembra propendere per l’’applicabilitapplicabilità del rito speciale ai soli procedimenti à del rito speciale ai soli procedimenti

instaurati dopo il 1

instaurati dopo il 1°° Aprile 2006 e che tra i due riti in caso di Aprile 2006 e che tra i due riti in caso di simultaneussimultaneus processus processus potrebbe prevalere il rito del lavoro.

potrebbe prevalere il rito del lavoro.

(3)

IL PROBLEMA: IL RITO GIUSTO IL PROBLEMA: IL RITO GIUSTO

¾¾

per chi agisce si tratta di individuare il per chi agisce si tratta di individuare il “ “ rito giusto rito giusto ” ” , , decidere se applicare la nuova disciplina e

decidere se applicare la nuova disciplina e comprendere quali siano le conseguenze di comprendere quali siano le conseguenze di

un un ’ ’ eventuale scelta errata eventuale scelta errata

¾¾

per chi si difende vi per chi si difende vi è è il diritto a ch il diritto a ch é é il procedimento il procedimento sia deciso secondo le regole del rito effettivamente da sia deciso secondo le regole del rito effettivamente da

applicarsi applicarsi

¾¾

per il giudice si tratta di applicare il rito corretto, per il giudice si tratta di applicare il rito corretto, quello pi

quello pi ù ù idoneo a realizzare il idoneo a realizzare il « « giusto processo giusto processo » » , , di cui all

di cui all ’ ’ art. 111 Cost. art. 111 Cost. , concetto per certo , concetto per certo fondamentale

fondamentale

(4)

LA VERIFICA DEL RITO GIUSTO LA VERIFICA DEL RITO GIUSTO

ll’’ingresso in campo del nuovo rito dovrebbe imporre al ingresso in campo del nuovo rito dovrebbe imporre al giudice giudice del primo grado

del primo grado - d- d’’ufficioufficio ex

ex

artt. 426, 427 e 439 c.p.c. in artt. 426, 427 e 439 c.p.c. in qualsiasi fase (sempre che queste norme siano ritenute qualsiasi fase (sempre che queste norme siano ritenute applicabili, come pare invero opportuno) oppure, laddove ad applicabili, come pare invero opportuno) oppure, laddove ad

esempio il convenuto contesti la scelta operata dal esempio il convenuto contesti la scelta operata dal danneggiato, su istanza di parte

danneggiato, su istanza di parte -- nonchnonché é dovrebbe imporre dovrebbe imporre al al giudice del secondo grado

giudice del secondo grado (d(d’’ufficio, senza preclusioni, ai ufficio, senza preclusioni, ai sensi dell

sensi dell’art. 439 c.p.c.) e imporr’art. 439 c.p.c.) e imporrà à ai giudici di legittimitai giudici di legittimità à (in quest

(in quest’’ultimo caso, però, solo ultimo caso, però, solo laddove sia stato laddove sia stato specificatamente dedotto in appello un vizio circa l

specificatamente dedotto in appello un vizio circa l’’intervenuta intervenuta o omessa applicazione o del rito in questione), di verificare, o omessa applicazione o del rito in questione), di verificare, eventualmente ai fini di un

eventualmente ai fini di un mutamento del ritomutamento del rito, se esso sia , se esso sia da applicarsi nella controversia promossa (sia quando il da applicarsi nella controversia promossa (sia quando il danneggiato ne abbia fatto applicazione e sia quando abbia danneggiato ne abbia fatto applicazione e sia quando abbia

operato secondo il rito ordinario) operato secondo il rito ordinario)

(5)

CONSEGUENZA:

CONSEGUENZA:

MUTAMENTO DEL RITO MUTAMENTO DEL RITO

La valutazione del rito applicabile

La valutazione del rito applicabile può può condurre condurre poi ad un

poi ad un mutamento del rito mutamento del rito (o da rito (o da rito

ordinario a rito speciale, oppure viceversa), che ordinario a rito speciale, oppure viceversa), che

è è un atto di natura meramente ordinatoria, un atto di natura meramente ordinatoria, realizzato con

realizzato con ordinanza non suscettibile di ordinanza non suscettibile di impugnazione

impugnazione

(6)

UN RITO SBAGLIATO?

UN RITO SBAGLIATO?

N.B. N.B.

ipotesi dell

ipotesi dell omessa o errata adozione omessa o errata adozione dell dell ordinanza di mutazione del rito ordinanza di mutazione del rito

l l errore sulla soluzione delle questioni di rito errore sulla soluzione delle questioni di rito non non è è tale da comportare alcuna nullit tale da comportare alcuna nullit à à , ,

determinando soltanto la necessit

determinando soltanto la necessità à processuale processuale del mutamento di rito in sede di appello (ciò ai del mutamento di rito in sede di appello (ciò ai sensi dell

sensi dell’ ’art. 439 c.p.c., se ritenuto applicabile) art. 439 c.p.c., se ritenuto applicabile) o, in mancanza, una

o, in mancanza, una mera irregolarit mera irregolarit à à processuale

processuale attinente ad una questione di rito, attinente ad una questione di rito, che non può essere autonomamente dedotta che non può essere autonomamente dedotta

come motivo di gravame come motivo di gravame Cass.

Cass. civ civ ., Sez. III, 14 dicembre 1994, n. 10686 ., Sez. III, 14 dicembre 1994, n. 10686

(7)

ERRORE NEL RITO ERRORE NEL RITO

Ad esempio:

Ad esempio:

Cass.

Cass. civ civ., Sez. lavoro, 6 marzo 2001, n. 3217, in ., Sez. lavoro, 6 marzo 2001, n. 3217, in Mass. Mass.

Giur Giur . It . It ., 2001 ., 2001

“ “ Nel caso in cui una causa promossa nelle forme Nel caso in cui una causa promossa nelle forme stabilite per le controversie in materia di lavoro stabilite per le controversie in materia di lavoro

riguardi un rapporto diverso da quelli previsti dall'art.

riguardi un rapporto diverso da quelli previsti dall'art.

409 c.p.c. (nella specie, opposizione ad ordinanza 409 c.p.c. (nella specie, opposizione ad ordinanza - - ingiunzione relativa alla irrogazione di una sanzione ingiunzione relativa alla irrogazione di una sanzione

amministrativa per violazione delle norme amministrativa per violazione delle norme

sull'assunzione), la omissione del mutamento di rito di sull'assunzione), la omissione del mutamento di rito di

cui all'art. 427 c.p.c. non costituisce motivo di nullit cui all'art. 427 c.p.c. non costituisce motivo di nullit à à

e, come tale, non

e, come tale, non è è suscettibile di impugnazione suscettibile di impugnazione ” ”

(8)

ERRORE NEL RITO ERRORE NEL RITO

ne consegue: ne consegue:

il danneggiato che agisca con atto di citazione invece il danneggiato che agisca con atto di citazione invece

che con ricorso (o viceversa) non va incontro ad che con ricorso (o viceversa) non va incontro ad alcuna nullit

alcuna nullit à à , ma incappa solo in una , ma incappa solo in una irregolarità irregolarit à squisitamente formale

squisitamente formale , sanabile col mutamento , sanabile col mutamento del rito e non incidente sulla validit

del rito e non incidente sulla validit à à degli atti degli atti compiuti successivamente all

compiuti successivamente all’ ’ introduzione del introduzione del giudizio e antecedenti al cambiamento del rito. La giudizio e antecedenti al cambiamento del rito. La

medesima soluzione, come ovvio, si ha nel caso medesima soluzione, come ovvio, si ha nel caso opposto del giudizio introdotto erroneamente con opposto del giudizio introdotto erroneamente con

ricorso.

ricorso.

(9)

RITO E APPELLO RITO E APPELLO

N.B. N.B.

sempre in via generale, la questione sempre in via generale, la questione

inerente la conversione o meno del rito inerente la conversione o meno del rito

non non incide sulle forme e sui termini incide sulle forme e sui termini dell’ dell ’atto d atto d ’appello, che appello, che devono devono essere essere quelli propri del rito secondo cui si

quelli propri del rito secondo cui si è è svolto svolto e concluso il primo grado di giudizio, salvo e concluso il primo grado di giudizio, salvo

il successivo e solo eventuale il successivo e solo eventuale

provvedimento di mutamento di rito da provvedimento di mutamento di rito da

parte del giudice d

parte del giudice d ’appello, ove questi appello, ove questi

rilevi che il procedimento in primo grado

rilevi che il procedimento in primo grado

non si sia svolto secondo il rito prescritto

non si sia svolto secondo il rito prescritto

(10)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

Quando si pongono questioni di Quando si pongono questioni di

conversione del rito?

conversione del rito?

- - processi ante 1 processi ante 1 ° ° aprile 2006 aprile 2006

- - danni alla persona + danni a cose danni alla persona + danni a cose

(11)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

Assenza del regime transitorio e Assenza del regime transitorio e questione della

questione della conversione del rito conversione del rito nei giudizi pendenti al 1

nei giudizi pendenti al 1 ° ° aprile 2006: aprile 2006:

quale soluzione?

quale soluzione?

(12)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

il legislatore, sebbene

il legislatore, sebbene in extremis in extremis , , ha ha diligentemente ritagliato un regime diligentemente ritagliato un regime transitorio nella riforma generale del transitorio nella riforma generale del

processo civile, ciò non

processo civile, ciò non è è purtroppo purtroppo

successo per le disposizioni processuali di successo per le disposizioni processuali di

cui all

cui all ’ ’ art. 3 della legge 21 febbraio 2006 art. 3 della legge 21 febbraio 2006 n. 102

n. 102

assenza di una disciplina transitoria

assenza di una disciplina transitoria

(13)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

due diverse soluzioni due diverse soluzioni

1) 1) non conversione del rito nel caso di processi non conversione del rito nel caso di processi gi gi à à pendenti alla data del 1 pendenti alla data del 1 ° ° aprile 2006 aprile 2006 (a (a

questa tesi hanno aderito diversi tribunali e questa tesi hanno aderito diversi tribunali e

osservatori, tra i quali Bologna, Cagliari, Cosenza, osservatori, tra i quali Bologna, Cagliari, Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Torino, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Torino,

Venezia, Verbania e Vicenza) Venezia, Verbania e Vicenza)

2) 2) conversione del rito conversione del rito , ossia applicazione immediata , ossia applicazione immediata del rito speciale del lavoro anche ai processi gi

del rito speciale del lavoro anche ai processi già à in in corso (questa tesi non risulta seguita dalla

corso (questa tesi non risulta seguita dalla giurisprudenza di merito)

giurisprudenza di merito)

(14)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

art. 11

art. 11 , , comma 1 comma 1 , delle , delle disposizioni disposizioni sulla legge in generale

sulla legge in generale : : “ “ La legge non La legge non dispone che per l

dispone che per l ’ ’ avvenire: essa non ha avvenire: essa non ha effetto retroattivo

effetto retroattivo ”

(15)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

due diverse letture dell

due diverse letture dell’art. 11 preleggiart. 11 preleggi

„„ si potrebbe sostenere che ogni procedimento va considerato nellasi potrebbe sostenere che ogni procedimento va considerato nella sua sua unitariet

unitarietàà (non già(non già con riferimento alle singole attivitàcon riferimento alle singole attività o fasi) e che, dunque, o fasi) e che, dunque, non ènon è possibile frammentare in corso dpossibile frammentare in corso dopera la sua disciplina, con la opera la sua disciplina, con la

conseguenza che nel caso di specie le nuove disposizioni process

conseguenza che nel caso di specie le nuove disposizioni processuali uali possono trovare applicazione

possono trovare applicazione solosolo per i processi instaurati successivamente per i processi instaurati successivamente al 1°al 1° aprile 2006aprile 2006

„„ in base ad una seconda lettura dell’in base ad una seconda lettura dell’art. 11 preleggi art. 11 preleggi -- interpretazione interpretazione aderente alla tradizionale impostazione della successione delle

aderente alla tradizionale impostazione della successione delle leggi leggi processuali nel tempo e cio

processuali nel tempo e cioèè ispirata al consueto modo di intendere il ispirata al consueto modo di intendere il principio, a carattere generale,

principio, a carattere generale, “tempus regittempus regit actumactum (per cui la validità(per cui la validità degli degli atti processuali deve essere valutata con riguardo alla legge vi

atti processuali deve essere valutata con riguardo alla legge vigente al gente al momento del loro compimento) si potrebbe sostenere che, fermo re

momento del loro compimento) si potrebbe sostenere che, fermo restando stando la validit

la validitàà degli atti giàdegli atti già computi, il nuovo rito del lavoro trova applicazione computi, il nuovo rito del lavoro trova applicazione per tutti gli atti processuali successivi all

per tutti gli atti processuali successivi allentrata in vigore della legge, e entrata in vigore della legge, e dunque anche per i procedimenti gi

dunque anche per i procedimenti giàà in corso in tale data in corso in tale data

(16)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

la seconda impostazione

la seconda impostazione non non garantisce n garantisce n é é l l ’ ’ attore n attore n é é il convenuto per quanto attiene il convenuto per quanto attiene

eventuali preclusioni in seno al nuovo rito

eventuali preclusioni in seno al nuovo rito

(17)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

si potrebbe allora sostenere, anche per evitare eventuali si potrebbe allora sostenere, anche per evitare eventuali

violazioni dell

violazioni dell’’art. 24 Cost., lart. 24 Cost., l’applicabilit’applicabilità (in via diretta o à (in via diretta o per analogia) dell

per analogia) dell’’art. 426art. 426, , comma 1comma 1, , c.p.c.c.p.c., che, nel , che, nel disciplinare il passaggio dal rito ordinario al rito speciale, disciplinare il passaggio dal rito ordinario al rito speciale,

statuisce quanto segue:

statuisce quanto segue: ““Il giudice, quando rileva che

Il giudice, quando rileva che una causa promossa nelle forme ordinarie riguarda uno

una causa promossa nelle forme ordinarie riguarda uno

dei rapporti previsti dall

dei rapporti previsti dall’

art. 409, fissa con ordinanza

art. 409, fissa con ordinanza

l

l

udienza di cui all

udienza di cui all

art. 420 e il termine perentorio entro il

art. 420 e il termine perentorio entro il

quale le parti dovranno provvedere all

quale le parti dovranno provvedere all’

eventuale

eventuale

integrazione degli atti introduttivi mediante deposito di

integrazione degli atti introduttivi mediante deposito di

memorie e di documenti in cancelleria

memorie e di documenti in cancelleria””

(18)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

pur tuttavia l

pur tuttavia l ’ ’ operativit operativit à à di questa disposizione di questa disposizione anche per i casi di cui all

anche per i casi di cui all ’ ’ art. 3 della legge n. art. 3 della legge n.

102/2006

102/2006 è è lungi dall lungi dall ’ ’ essere scontata, proprio essere scontata, proprio poich

poich é é essa richiede che la causa riguardi “ essa richiede che la causa riguardi “ uno uno dei rapporti previsti dall

dei rapporti previsti dall ’ ’ art. 409 art. 409 ” ” inoltre, l

inoltre, l ’art. 426 sembra presupporre che alla base ’ art. 426 sembra presupporre che alla base vi sia stato un errore nella scelta del rito, e

vi sia stato un errore nella scelta del rito, e questo non pare proprio essere il caso dei questo non pare proprio essere il caso dei procedimenti gi

procedimenti gi à à pendenti, che non potevano pendenti, che non potevano

che essere introdotti secondo il rito ordinario

che essere introdotti secondo il rito ordinario

(19)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

Come rilevato dall

Come rilevato dall ’ ’ Osservatorio sulla Osservatorio sulla giustizia civile di Milano

giustizia civile di Milano , che ha aderito , che ha aderito alla

alla tesi della non conversione del rito tesi della non conversione del rito ordinario in quello del lavoro per tutti ordinario in quello del lavoro per tutti

i giudizi pendenti al 31 marzo 2006 i giudizi pendenti al 31 marzo 2006 , ,

vi sono invero

vi sono invero “ “ esigenze organizzative esigenze organizzative assai rilevanti

assai rilevanti ” a suggerire di scongiurare a suggerire di scongiurare in tutti i modi l

in tutti i modi l ’ ’ applicazione del rito applicazione del rito speciale ai processi gi

speciale ai processi gi à à pendenti pendenti

(20)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

per l

per l ’ ’ Osservatorio milanese un passaggio di Osservatorio milanese un passaggio di questo tipo, infatti,

questo tipo, infatti, “ “ comporterebbe comporterebbe lo lo scompaginamento dei ruoli di trattazione e scompaginamento dei ruoli di trattazione e

di decisione di molti giudici e collegi

di decisione di molti giudici e collegi ” , con , con evidenti

evidenti ripercussioni, decisamente ripercussioni, decisamente

negative, sulla durata stessa dei processi negative, sulla durata stessa dei processi

pendenti

pendenti

(21)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

Quali argomenti?

Quali argomenti?

LLOsservatorio milanese sostiene il principio per cui, Osservatorio milanese sostiene il principio per cui, quando la normativa quando la normativa processuale sopravvenuta riguardi l

processuale sopravvenuta riguardi lintero schema del giudizio (e non la intero schema del giudizio (e non la disciplina di singole attivit

disciplina di singole attivitàà) essa non debba essere applicata ai ) essa non debba essere applicata ai procedimenti pendenti ma solo a quelli instaurati dopo la entrat

procedimenti pendenti ma solo a quelli instaurati dopo la entrata in vigore a in vigore di tale normativa

di tale normativa”, richiamandosi ad una , richiamandosi ad una “interpretazione sistematicainterpretazione sistematica cosìcosì fondata:

fondata: -- “sia sul principio ricavabile dallsia sul principio ricavabile dall’art. 5 cpc (oggi prevedente art. 5 cpc (oggi prevedente espressamente la

espressamente la ““insensibilitinsensibilità”à” del processo ad una specie molto rilevante del processo ad una specie molto rilevante di di ius superveniens ius superveniens in materia processuale)in materia processuale) - - sia sulla considerazione sia sulla considerazione della unitariet

della unitarietàà degli schemi processuali “degli schemi processuali “rito ordinariorito ordinario” e “e rito del lavororito del lavoro”, , unitariet

unitarietàà che porta a fare ritenere non corrispondenti allo stesso principio che porta a fare ritenere non corrispondenti allo stesso principio tempus regit actum

tempus regit actum vicende di cambiamento del regime processuale vicende di cambiamento del regime processuale in in corsa

corsa””, che si risolverebbero nella applicazione di discipline sopravv, che si risolverebbero nella applicazione di discipline sopravvenute enute ad una serie unitaria di atti non ancora conclusa

ad una serie unitaria di atti non ancora conclusa”, , -- sia sul principio di c.d. sia sul principio di c.d.

“affidamento legislativoaffidamento legislativo””, sotteso , sotteso … all’allart. 11 delle disposizioni sulla legge art. 11 delle disposizioni sulla legge in generale

in generale

(22)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

ciò che pi

ciò che pi ù ù convince convince è è il richiamo operato il richiamo operato dall dall ’ ’ Osservatorio all Osservatorio all ’ ’ art. 111 Cost. art. 111 Cost. , ossia , ossia

al concetto di

al concetto di “ “ giusto processo giusto processo ” ” . Questa . Questa norma, indubbiamente, induce a ritenere norma, indubbiamente, induce a ritenere che il processo, per essere

che il processo, per essere “ “ giusto giusto ” ” , debba , debba svolgersi secondo le

svolgersi secondo le “ “ regole del gioco regole del gioco ” ” vigenti al momento della sua proposizione, vigenti al momento della sua proposizione,

e cio

e cio è è debba essere regolato gi debba essere regolato gi à à prima prima della sua instaurazione

della sua instaurazione

(23)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

il comma 2 dell

il comma 2 dell ’ ’ art. 111 aggiunge che in base a art. 111 aggiunge che in base a tale principio deve essere assicurata la

tale principio deve essere assicurata la

“ “ ragionevole durata ragionevole durata ” del processo, obiettivo che ” del processo, obiettivo che effettivamente verrebbe posto in seria

effettivamente verrebbe posto in seria discussione dai tempi necessari per la discussione dai tempi necessari per la

conversione del rito, conversione che, in tutta conversione del rito, conversione che, in tutta evidenza, non può essere automatica, dovendosi evidenza, non può essere automatica, dovendosi

garantire,

garantire, ex ex art. 24 Cost. e art. 6 art. 24 Cost. e art. 6 § § 1 della 1 della Convenzione europea dei diritti dell

Convenzione europea dei diritti dell’ ’ uomo, il uomo, il pieno rispetto del diritto di difesa (ossia che, pieno rispetto del diritto di difesa (ossia che,

nella conversione, le parti non incorrano in nella conversione, le parti non incorrano in

decadenze)

decadenze)

(24)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

passando attraverso l

passando attraverso l ’ ’ interpretazione interpretazione secundum

secundum Constitutionem Constitutionem , si può, piuttosto , si può, piuttosto fondatamente e per buona pace della logica, fondatamente e per buona pace della logica, pervenire a risolvere la questione in esame nel pervenire a risolvere la questione in esame nel

senso dell

senso dell ’ ’ applicazione applicazione del rito speciale ai del rito speciale ai soli procedimenti instaurati dopo il 1

soli procedimenti instaurati dopo il 1 ° ° aprile 2006

aprile 2006 , tesi della non conversione accolta , tesi della non conversione accolta da larga parte della dottrina intervenuta a

da larga parte della dottrina intervenuta a commentare l

commentare l ’ ’ art. 3 della legge n. 102/2006 art. 3 della legge n. 102/2006

(25)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

quale soluzione per le quale soluzione per le controversie per

controversie per « « danni a danni a cose cose » » + + « « danni alla danni alla

persona

persona » » ? ?

(26)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

il danneggiato lamenta

il danneggiato lamenta unicamente un danno unicamente un danno materiale

materiale

l l ’ ’ azione risarcitoria azione risarcitoria è è da proporsi o secondo le da proporsi o secondo le regole del

regole del nuovo processo ordinario nuovo processo ordinario nel caso nel caso la controversia, per il suo valore, rientri nella la controversia, per il suo valore, rientri nella competenza del tribunale, oppure, nell

competenza del tribunale, oppure, nell ’ipotesi ’ ipotesi pi pi ù ù frequente di danno materiale di valore di frequente di danno materiale di valore di competenza del giudice di pace (art. 7, comma competenza del giudice di pace (art. 7, comma 2), secondo il rito speciale di cui al Capo III del 2), secondo il rito speciale di cui al Capo III del

Titolo II del Libro II

Titolo II del Libro II

(27)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

E se invece il danneggiato lamenta

E se invece il danneggiato lamenta sia un sia un danno materiale e sia danni alla danno materiale e sia danni alla

persona

persona ? ?

(28)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

il danneggiato, non solo in teoria ma pure in pratica il danneggiato, non solo in teoria ma pure in pratica

(tenuto in debito conto che oggi il Codice delle (tenuto in debito conto che oggi il Codice delle

Assicurazioni ha individuato tempistiche disgiunte per la Assicurazioni ha individuato tempistiche disgiunte per la

proponibilit

proponibilità à delldell’azione) potrebbe benissimo e del tutto ’azione) potrebbe benissimo e del tutto legittimamente decidere di

legittimamente decidere di procedere procedere separatamente

separatamente

: :

„„ da un lato notificando lda un lato notificando l’’atto di citazione per il danno atto di citazione per il danno materiale

materiale

„„ dalldall’’altro lato, per le lesioni fisiche (oppure i danni da altro lato, per le lesioni fisiche (oppure i danni da uccisione), come puntualmente prescritto dall

uccisione), come puntualmente prescritto dall’’art. 3 della art. 3 della legge n. 102/2006, applicando il rito speciale, cio

legge n. 102/2006, applicando il rito speciale, cioèè predisponendo il ricorso

predisponendo il ricorso ex

ex

art. 414 c.p.c. art. 414 c.p.c.

(29)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

La Suprema corte ha affermato la regola, per cui, posto La Suprema corte ha affermato la regola, per cui, posto

che il

che il principio dellprincipio dell’unitariet’unitarietàà del diritto al del diritto al risarcimento del danno

risarcimento del danno ed il suo riflesso processuale ed il suo riflesso processuale dell’dell’ordinaria ordinaria infrazionabilitàinfrazionabilità del giudizio di liquidazione del giudizio di liquidazione

vanno coordinati con il

vanno coordinati con il principio dispositivo della principio dispositivo della domanda

domanda, non può essere dichiarata l, non può essere dichiarata l’inammissibilit’inammissibilità à della domanda limitata ad una sola parte del danno, della domanda limitata ad una sola parte del danno, laddove essa sia stata effettuata con la riserva di agire laddove essa sia stata effettuata con la riserva di agire per ulteriori e specifiche voci (nella specie, domanda di per ulteriori e specifiche voci (nella specie, domanda di

risarcimento dei danni alle cose, con riserva di agire risarcimento dei danni alle cose, con riserva di agire separatamente per quelli alla persona), salva la facolt separatamente per quelli alla persona), salva la facoltà à

per il convenuto di chiedere in via riconvenzionale un per il convenuto di chiedere in via riconvenzionale un

accertamento in merito alla inesistenza del danno accertamento in merito alla inesistenza del danno

ulteriore ulteriore Cass.

Cass. civ., Sez. civ., Sez. III, 27 ottobre 1998, n. 10702 III, 27 ottobre 1998, n. 10702

(30)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

Ciò ovviamente non significa in alcun modo che il danneggiato Ciò ovviamente non significa in alcun modo che il danneggiato

non possa però scegliere di

non possa però scegliere di cumulare le due richiestecumulare le due richieste (proprio (proprio per il

per il principio dellprincipio dell’’unitarietunitarietà à del diritto al risarcimento del diritto al risarcimento del danno

del danno))

la Cassazione, sia pure con riferimento alla diversa questione la Cassazione, sia pure con riferimento alla diversa questione

della prescrizione, ha affermato a chiare lettere che

della prescrizione, ha affermato a chiare lettere che ““non si

non si può obbligare la parte danneggiata ad instaurare separati

può obbligare la parte danneggiata ad instaurare separati

giudizi per il risarcimento dei danni derivati dalla lesione, pe

giudizi per il risarcimento dei danni derivati dalla lesione, per r

la medesima attivit

la medesima attività

à

antigiuridica, di differenti beni

antigiuridica, di differenti beni

”” Cass.

Cass. civ., Sez. III, 25 settembre 2000, n. 12671 civ., Sez. III, 25 settembre 2000, n. 12671

(31)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

Se il danneggiato agisce

Se il danneggiato agisce separatamente separatamente , , due ipotesi:

due ipotesi:

„„

cause proposte dinanzi a giudici cause proposte dinanzi a giudici diversi

diversi

„„

cause proposte dinanzi allo stesso cause proposte dinanzi allo stesso giudice o medesimo ufficio

giudice o medesimo ufficio

(32)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

in entrambi in questi casi,

in entrambi in questi casi, è è pi pi ù ù che che

opportuno, onde evitare un conflitto di opportuno, onde evitare un conflitto di

giudicati e per evidenti ragioni di giudicati e per evidenti ragioni di economia processuale, che le cause economia processuale, che le cause separatamente proposte confluiscano, separatamente proposte confluiscano,

laddove possibile, in uno stesso laddove possibile, in uno stesso procedimento, dando cos

procedimento, dando cos ì ì luogo al luogo al

simultaneus processus

simultaneus processus

(33)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

cause proposte dinanzi a giudici diversi cause proposte dinanzi a giudici diversi

dovrebbe trovare applicazione l

dovrebbe trovare applicazione l ’ ’ art. 40 art. 40

( ( Connessione Connessione ), con la conseguenza che il ), con la conseguenza che il giudice fissa con sentenza alle parti un termine giudice fissa con sentenza alle parti un termine

perentorio per la riassunzione della causa perentorio per la riassunzione della causa

davanti a quello preventivamente adito, tranne davanti a quello preventivamente adito, tranne

nel caso in cui la causa preventivamente nel caso in cui la causa preventivamente

instaurata sia stata proposta davanti al giudice instaurata sia stata proposta davanti al giudice

di pace dovendosi in tal caso pronunciarsi, di pace dovendosi in tal caso pronunciarsi, anche d

anche d ’ ’ ufficio, la connessione a favore del ufficio, la connessione a favore del tribunale (art. 40, comma 7)

tribunale (art. 40, comma 7)

(34)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

cause proposte dinanzi allo stesso giudice o medesimo ufficio cause proposte dinanzi allo stesso giudice o medesimo ufficio dovrebbe trovare applicazione l

dovrebbe trovare applicazione lart. 274 (art. 274 (Riunione di procedimenti relativi Riunione di procedimenti relativi a cause connesse

a cause connesse), dovendosi tenere conto della modificazione dell), dovendosi tenere conto della modificazione dell’art. art.

151 disp. att.

151 disp. att. codcod. proc. civ.. proc. civ. ((Riunione di procedimenti) ad opera Riunione di procedimenti) ad opera dell’dellart. 19, comma 1, lett. art. 19, comma 1, lett. f)f), del decreto legislativo 2, del decreto legislativo 2 febbraio 2006 n. febbraio 2006 n.

40 40 ( ( La riunione, ai sensi dell’La riunione, ai sensi dell’articolo 274 del codice, dei procedimenti articolo 274 del codice, dei procedimenti relativi a controversie in materia di lavoro e di previdenza e d

relativi a controversie in materia di lavoro e di previdenza e di assistenza e a i assistenza e a controversie dinanzi al giudice di pace, connesse anche soltanto

controversie dinanzi al giudice di pace, connesse anche soltanto per identitper identità à delle questioni dalla cui risoluzione dipende, totalmente o parz

delle questioni dalla cui risoluzione dipende, totalmente o parzialmente, la ialmente, la loro decisione, deve essere sempre disposta dal giudice, tranne

loro decisione, deve essere sempre disposta dal giudice, tranne nelle ipotesi nelle ipotesi che essa renda troppo gravoso o comunque ritardi eccessivamente

che essa renda troppo gravoso o comunque ritardi eccessivamente il il processo. In queste ipotesi la riunione, salvo gravi e motivate

processo. In queste ipotesi la riunione, salvo gravi e motivate ragioni, ragioni, èè, , comunque, disposta tra le controversie che si trovano nella stes

comunque, disposta tra le controversie che si trovano nella stessa fase sa fase processuale. Analogamente si provvede nel giudizio di appello

processuale. Analogamente si provvede nel giudizio di appello) )

(35)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

in entrambi in casi si pone, negli stessi in entrambi in casi si pone, negli stessi

identici termini, il problema di stabilire identici termini, il problema di stabilire quale sia rito da applicare: quello speciale quale sia rito da applicare: quello speciale

oppure quello ordinario?

oppure quello ordinario?

(36)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

il il comma 3 comma 3 dell dell ’ ’ art. 40 c.p.c. art. 40 c.p.c. stabilisce, stabilisce, quale principio generale, che le cause quale principio generale, che le cause

“ “ debbono essere trattate e decise col rito debbono essere trattate e decise col rito ordinario, salva l

ordinario, salva l ’ ’ applicazione del solo rito applicazione del solo rito

speciale quando una di tali cause rientri

speciale quando una di tali cause rientri

fra quelle indicate negli artt. 409 e 442

fra quelle indicate negli artt. 409 e 442 ”

(37)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

Se si accoglie l

Se si accoglie l ’ ’ interpretazione per cui il interpretazione per cui il rinvio all

rinvio all ’ ’ art. 409 equivale ad un rinvio art. 409 equivale ad un rinvio all all ’ ’ art. 3 della legge n. 102/206, la risposta art. 3 della legge n. 102/206, la risposta

è è che debba trovare applicazione il che debba trovare applicazione il rito rito speciale

speciale

(38)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

Se invece si ritiene che questo rinvio sia Se invece si ritiene che questo rinvio sia

circoscritto ai soli casi delle controversie aventi circoscritto ai soli casi delle controversie aventi

per oggetto i rapporti di cui all

per oggetto i rapporti di cui all ’ ’ art. 409 e non art. 409 e non concerna il caso in cui la domanda sia solo concerna il caso in cui la domanda sia solo

genericamente soggetta al rito del lavoro, allora genericamente soggetta al rito del lavoro, allora

si applica il

si applica il rito ordinario rito ordinario , con la conseguenza , con la conseguenza che quest

che quest’ ’ultimo rito, laddove sia stata proposta ultimo rito, laddove sia stata proposta una domanda avente per oggetto

una domanda avente per oggetto danni a danni a cose cose , sarebbe dotato di una , sarebbe dotato di una vis vis actractiva actractiva nei nei confronti delle domande esperite per danni alla confronti delle domande esperite per danni alla

persona o da uccisione

persona o da uccisione

(39)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

La prima interpretazione pare invero La prima interpretazione pare invero decisamente pi

decisamente pi ù ù vicina agli vicina agli intenti del intenti del legislatore

legislatore

(Bologna, Cagliari, Cosenza, Firenze, (Bologna, Cagliari, Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino,

Verbania, Vicenza)

Verbania, Vicenza)

(40)

ART. 3, LEGGE N. 102/2006 ART. 3, LEGGE N. 102/2006

ipotesi di danno materiale e danno alla persona

ipotesi di danno materiale e danno alla persona entrambientrambi di di competenza del giudice di pace

competenza del giudice di pace, la ricerca di una , la ricerca di una qualsivoglia soluzione non può spingersi oltre alla qualsivoglia soluzione non può spingersi oltre alla configurazione di due contrapposte alternative :

configurazione di due contrapposte alternative : 1)1) prevale il prevale il rito speciale del lavoro, ciò in quanto per il danno alla person rito speciale del lavoro, ciò in quanto per il danno alla persona a

la legge n. 102/2006 ha espresso una sua preferenza per la legge n. 102/2006 ha espresso una sua preferenza per questo rito;

questo rito; 2)2) in assenza di una norma che espressamente in assenza di una norma che espressamente statuisca la prevalenza del rito operante per il danno alla statuisca la prevalenza del rito operante per il danno alla

persona sul rito applicabile per i danni materiali e in persona sul rito applicabile per i danni materiali e in considerazione di quanto sopra considerato in ordine al considerazione di quanto sopra considerato in ordine al contrasto tra

contrasto tra ratio legis

ratio legis

e estensione del rito speciale del lavoro e estensione del rito speciale del lavoro ai procedimenti avanti i giudici di pace, si applica il rito di

ai procedimenti avanti i giudici di pace, si applica il rito di cui al cui al Capo III del Titolo II del Libro II;

Capo III del Titolo II del Libro II; 3)3) la perfetta equivalenza, la perfetta equivalenza, quanto ad argomentazioni, tra queste due alternative potrebbe quanto ad argomentazioni, tra queste due alternative potrebbe

condurre a ritenere le strade entrambe valide, lasciando condurre a ritenere le strade entrambe valide, lasciando dunque all

dunque all’’attore la possibilitattore la possibilità à di scelta tra i due riti speciali.di scelta tra i due riti speciali.

Riferimenti

Documenti correlati

Bonomi Samuele Bonvicini Eleonora Bottardi Andrea Brasola Anna Bravin Elisa Brazzoli Francesco Brillo Alessandro Brunelli Anna Brutti Mattia Brutti Nicoletta Burazor

• definizione, con il CISA Ovest Ticino, delle modalità di gestione delle strutture residenziali per anziani, in relazione con l’evoluzione delle politiche

- Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia italiana ed europea nel Medioevo con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico.. -

incrementati di un anno, a decorrere dal 1° gennaio 2012, nonche' di un ulteriore anno per ogni biennio successivo, fino al raggiungimento dell'eta' di sessantacinque anni.

pagamento). L’INPS provvederà all’iscrizione del rapporto di lavoro dopo la verifica dell’avvenuto pagamento della quota forfetaria e della rispondenza di quanto dichiarato

351 (Disposizioni urgenti in materia di privatizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e di sviluppo dei fondi comuni di investimento

Potenziamento dell’uso didattico ed interdisciplinare delle nuove tecnologie informatiche favorendo la maturazione di competenze pertinenti all’area della matematica, della

Si dà spazio alla dimensione operativa della lingua, cioè a “far fare delle cose” ai bambini utilizzando la lingua (costruire, inventare, esplorare,…)..