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VALUTAZIONE E REGOLAMENTAZIONE IN GERMANIA DEI GRAVI DANNI FISICI di Niklaus Fürer

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Academic year: 2022

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VALUTAZIONE E REGOLAMENTAZIONE IN GERMANIA DEI GRAVI DANNI FISICI

di Niklaus Fürer*

Il tema che affronterò oggi pomeriggio sarà una esposizione comparata della valutazione e della regolamentazione in ambito europeo di gravi danni fisici.

E’ naturalmente un grande onore potervi parlare in qualità di rappresentante di una grande compagnia di assicurazione operativa in quasi tutta l’Europa. La mia esposizione verterà sulla situazione giuridica e sulla procedura abituale di regolamentazione dei sinistri in Germania.

1. Basi di responsabilità civile

La responsabilità civile extra contrattuale è regolata a livello generale dall'ordinamento del Codice Civile (art. 833 e seguenti). Senza entrare nel merito delle singole basi di responsabilità civile, è importante tener presente che ai sensi del Codice Civile la colpa - sia che si tratti di premeditazione o di negligenza - costituisce la premessa della responsabilità civile.

Oltre alle norme generali del Codice Civile esistono numerose leggi speciali le quali contengono direttive di responsabilità civile. Nella pratica abituale o, specificatamente, nella regolamentazione quotidiana adottata dalle assicurazioni, la più importante di tali leggi è la legge relativa al traffico stradale, la quale prevede una responsabilità di pericolo a carico del proprietario dell'autoveicolo, cioè una responsabilità senza colpa per il solo fatto che dal malfunzionamento di un autoveicolo si è verificato un sinistro. Tale responsabilità di pericolo si applica anche ai passeggeri, ma soltanto quando il trasporto di persone è stato eseguito dietro compenso.

Oltre alla responsabilità extracontrattuale, la responsabilità può risultare anche da contratto, ciò si verifica soprattutto nell'ambito del diritto di responsabilità sanitaria.

Il danneggiato può avanzare cumulativamente gli svariati motivi di responsabilità. Nel caso di danni alle persone, il danneggiato cercherà sempre e comunque di basare la sua rivendicazione sulla responsabilità extracontrattuale in base a quanto previsto dal Codice Civile, poichè soltanto in tal caso potrà avanzare la pretesa al risarcimento di un danno immateriale, o, più esattamente, al risarcimento per danni morali.

Nel caso in cui la rivendicazione si basi sulla legge relativa al traffico stradale, su altre disposizioni riguardanti la responsabilità di pericolo o sui termini del contratto, esiste soltanto un obbligo di risarcimento per danni materiali. Inoltre, si può notare che, nel caso di una responsabilità di pericolo, essa è limitata anche quantitativamente, come ad esempio quella prevista dalla legge relativa al traffico stradale. La suddetta legge limita la responsabilità suddetta precisamente:

- a DM 500.000, -- nel caso di lesioni provocate ad una persona o nel caso di omicidio - a DM 250.000, -- nel caso di lesioni provocate a più persone o nel caso del loro omicidio - a DM 100.000, -- nel caso di danni materiali.

* Vice-direttore Dipartimento Europa Winterthur Assicurazioni, Svizzera

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2. Quantificazione del sinistro 2.1 Danni materiali

2.1.1. Principi

Secondo quanto contemplato dalle leggi concernenti il risarcimento dei danni e in base alla procedura abituale adottata a tale proposito, è possibile quantificare il sinistro nel modo più concreto possibile. In effetti, secondo la legge tedesca, il concetto di sinistro è un concetto scrupolosamente economico. Lo si potrebbe definire nel modo seguente: è possibile risarcire come danno materiale la perdita patrimoniale del danneggiato al verificarsi dell'evento pregiudizievole.

2.1.2 Voci da equiparare nel caso di lesioni corporee

- Spese di guarigione (art. 842 del codice civile. Art. 11 Legge sul traffico stradale) Si possono risarcire le spese complessive relative alle cure ambulatoriali ed ospedaliere.

Nella maggior parte dei casi, comunque, sono gli enti assicurativi della previdenza sociale a sostenere tali spese. Nel caso in cui la persona lesa disponga di un'assicurazione privata può rimanere fuori la partecipazione concordata in qualità di danno diretto con il proprio ente assicurativo sanitario.

In Germania comunque ogni ente assicurativo della previdenza sociale (assicurazione contro le malattie, gli infortuni, l'invalidità e la vecchiaia) detiene un completo diritto di rivalsa nei confronti del responsabile.

Nel caso di spese di cura, tale diritto di rivalsa riguarda le spese relative alle cure ambulatoriali ed ospedaliere.

Nel caso di lesioni gravi che richiedono una cura dispendiosa e da seguire per molto tempo (come è il caso ad esempio delle spese di cura in sala di rianimazione e simili) la rivendicazione di risarcimento può raggiungere in breve tempo un ammontare pari a parecchie centinaia di migliaia di marchi tedeschi.

Esigenze plurime (art. 843 del Codice Civile, Art. 11 della Legge sul traffico stradale) Nel caso di gravi lesioni corporee quali paralisi degli arti, lesioni cerebrali, ecc. la pretesa di risarcimento per esigenze multiple ricopre una posizione di primo grado.

Nella categoria di esigenze multiple si intendono tutte quelle spese periodiche ed in parte anche quelle sostenute un'unica volta che servono a compensare gli inconvenienti arrecati alla persona lesa a seguito delle lesioni corporee verificatesi, inconvenienti che rimangono dopo la conclusione della cura vera e propria.

Tale categoria prevede l'indennizzo relativo ad esempio:

-alla ristrutturazione della casa e dell'appartamento per renderli adatti alle esigenze di coloro che rimangono impediti nei movimenti

-alla dotazione di particolari attrezzature agli autoveicoli per renderli conformi alle esigenze di coloro che sono rimasti handicappati

-alle calzature ortopediche -alle lezioni private

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-alle spese relative all'assistenza domiciliare come ad esempio per particolari assistenti o anche per un'assistenza supplementare rispetto a quella obbligatoria che i familiari devono prestare in base alle disposizioni del diritto di famiglia

-alle spese relative all'assistenza prestata in istituti pubblici o privati -all'aiuto a cui si è fatto ricorso per i lavori domestici.

Anche nel caso di un risarcimento relativo ad esigenze plurime le spese effettivamente sostenute saranno liquidate in misura concreta.

L'assistenza, in particolare, può comportare una spesa di importo considerevole. I tribunali tedeschi hanno già assegnato spese di assistenza per un ammontare molto superiore a DM 5.000, -- al mese. Soprattutto nel caso di bambini riportanti lesioni particolarmente gravi, sia che esse siano provocate da incidenti o da errori commessi a livello sanitario in relazione all'assistenza prestata durante il parto o nel corso della gravidanza, le suddette spese possono registrare un ammontare di vari milioni.

In un caso ancora pendente ed ancora in istanza d'appello, che per altro riguarda la Winterthur tedesca, il Tribunale ha aggiudicato in prima istanza la somma di DM 18.000,-- per l'assistenza da prestare ad un bambino che ha subito lesioni al momento della nascita. Da ciò consegue una spesa di Dm 216.000,-- all'anno ed anche supponendo una minore durata probabile della vita si raggiungerebbe un importo pari a 3-4 milioni rientrante sempre nella categoria "esigenze plurime".

2.1.3. Danni all'attività lavorativa

Questa categoria riguarda la possibilità di risarcire il mancato guadagno che la persona lesa ha dovuto subire a causa dell'evento pregiudizievole arrecatole. Anche in tal caso si può risarcire il danno concreto e più precisamente, la differenza di guadagno tra il periodo precedente e quello successivo all'evento pregiudizievole subito. Per il periodo relativo alla completa inabilità al lavoro si provvede di solito a corrispondere il reddito nel suo ammontare complessivo. A conclusione della fase acuta viene rimborsato il mancato guadagno valido a livello generale per tutti i casi e riconducibile al danno riportato. A tale proposito si devono esaminare le circostanze concrete del caso e non riferirsi al grado di invalidità accertata a livello medico. Perciò quando l’invalidità accertata a livello medico non si ripercuote sull'effettiva abilità a prestare un'attività lavorativa, non verrà corrisposto il rimborso previsto nella sezione "danni all'attività lavorativa". Un impiegato, ad esempio, che a causa di un incidente vede limitata la sua capacità di movimento, ma che continua a percepire uno stipendio di pari importo rispetto a quello che percepiva prima dell'incidente, non può avanzare alcuna pretesa sulla base della categoria "danni all'attività lavorativa", a meno che egli non sia in grado di comprovare che non ha potuto aver luogo la promozione, prevista a suo favore con un corrispondente aumento di stipendio, proprio a causa degli impedimenti fisici riportati.

La categoria "Danni all'attività lavorativa" prevede la possibilità di rimborsare:

- lo stipendio lordo realmente non percepito

- le percentuali a carico del datore di lavoro in relazione all'assicurazione contro gli infortuni e la vecchiaia, le malattie e la disoccupazione

- la gratifica natalizia - l'indennità di ferie

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Così come nel caso di spese assistenziali, anche nel caso di danni all'attività lavorativa, di solito colui che principalmente avanza delle rivendicazioni, non è la persona che ha subito direttamente dei danni, bensì terze persone aventi diritto di rivalsa, le quali eseguono delle prestazioni a favore del danneggiato. Queste terze persone possono essere il datore di lavoro, il quale, in conformità a determinate norme di legge, è obbligato a continuare a pagare lo stipendio per un determinato periodo di tempo successivo all'incidente, l'ente assicuratore della previdenza sociale, che corrisponde l'indennità di malattia, l'assicuratore contro i rischi di infortunio e vecchiaia, che deve corrispondere una pensione relativa all'inabilità lavorativa permanente, oppure lo stato che deve continuare a pagare lo stipendio ai suoi funzionari diventati inabili a svolgere un'attività lavorativa.

Tutte queste terze persone hanno un proprio diritto da far valere nei confronti dei responsabili. Tale diritto sorge esattamente nel momento in cui si verifica l'incidente. Per tale motivo non è necessario che il danneggiato ceda i propri diritti.

In molti casi un danno fisico comporta anche che il danneggiato non sia più in grado di svolgere la precedente attività lavorativa. Allora, al verificarsi di tale situazione, le autorità provvedono in molti casi - e ciò soprattutto nel caso di persone giovani - affinché il danneggiato possa essere riqualificato a svolgere una professione diversa, ma adeguata al danno fisico subito. Lo stato detiene un diritto di rivalsa anche per tali spese, che possono raggiungere importi veramente cospicui - fino a circa DM 80.000, -- per ogni anno di riqualificazione - ma che fanno sì che il danno permanente si riduca, oppure che talvolta lo stesso addirittura scompaia, se l'ammontare del reddito percepito con la nuova attività è pari a quello che il danneggiato percepiva prima dell'incidente.

2.1.4. Voci da compensare nel caso di omicidi

-Spese di sepoltura (Art. 844 Comma 1 del Codice Civile)

Si possono rimborsare le spese relative alla tomba, alla pietra tombale, alla bara, alle esequie, ecc.

-Spese di sostentamento (Art. 844 Comma 2 del Codice Civile)

Se la persona uccisa lascia dei familiari che hanno diritto di sostentamento al quale ella provvedeva effettivamente prima della morte o ai quali avrebbe provveduto prevedibilmente in futuro tali persone hanno diritto al risarcimento del danno sofferto.

In tal caso però, dobbiamo fare una distinzione fra il sostentamento in natura ed il valore contante.

Nel caso di sostentamento in natura si tratta normalmente del cosiddetto danno arrecato alla conduzione della casa. A tale proposito si può rimborsare il valore dei servizi prestati da una casalinga e da una madre nella conduzione della casa. Anche qui è possibile calcolare il danno nel modo più concreto possibile. Il calcolo dipende dalla qualità e dalla grandezza della casa.

La procedura abituale e le sentenze giuridiche procedono in base a delle tabelle riconosciute al livello generale.

Si può addurre come esempio un nucleo familiare composto da quattro persone ed appartenente alla classe media. Si presuppone che in una settimana venga svolto un lavoro domestico per circa 56 ore. Si presuppongono due figli rispettivamente dell'età di 12 e di 18 anni, da cui deriva l'obbligo di collaborazione di sette ore settimanali ciascuno pari complessivamente a 14 ore settimanali. Se prima dell'incidente la casalinga che ne è rimasta vittima era nella piena facoltà di svolgere la sua professione, il coniuge deteneva l'obbligo di prestare una collaborazione per metà delle 42 ore settimanali rimaste, pari quindi a 21 ore

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settimanali. In realtà, dopo l'incidente resta un nucleo familiare di quattro persone ridotto con un lavoro domestico pari a soltanto 49 ore settimanali. Dopo aver detratto l'obbligo di prestare il proprio contributo ai figli (sette ore ciascuno) ed al vedovo (21 ore settimanali) restano 14 ore settimanali soggette all'obbligo di risarcimento. In base al tariffario degli impiegati applicato in Germania queste 14 ore settimanali equivalgono ad un importo mensile di circa DM 1.200,--, che deve essere indennizzato.

Nel determinare il sostentamento in valore costante (come è ad esempio il caso di un padre di famiglia rimasto vittima di un incidente la cui consorte si occupa unicamente della conduzione della casa e con due bambini) in un primo momento è possibile rilevare il reddito netto di entrambi i coniugi. Nel caso di un reddito elevato e superiore alla media, soltanto quella porzione di reddito che viene utilizzata per il sostentamento ordinario e non quella riservata alla formazione di un certo patrimonio è determinante ai fini del conteggio del sinistro.

Successivamente, si passa a determinare le spese fisse relative al governo della casa. Il resto è dato dal reddito netto disponibile da suddividere tra i membri del nucleo familiare in base a delle quote predeterminate. Si possono rimborsare le spese fisse della conduzione della casa e le quote del reddito netto disponibile spettanti ai superstiti. Normalmente questo importo così calcolato viene capitalizzato, per cui nella determinazione del fattore di capitalizzazione viene preso in considerazione il pensionamento della persona rimasta vittima del sinistro così come il rischio statistico di entrambi i coniugi prima del decesso.

Normalmente, nella regolamentazione del sinistro, l'assicuratore deve trattare non soltanto con coloro che lo hanno subito direttamente, ma anche con gli assicuratori della previdenza sociale, che, come conseguenza del verificarsi del sinistro, devono fornire una prestazione pensionistica e che quindi detengono un diritto di rivalsa. In molti casi le prestazioni degli assicuratori della previdenza sociale sono addirittura superiori al danno calcolato in base ai principi esposti in precedenza. Addirittura coloro che hanno sofferto il danno in prima persona non detengono alcun diritto in quanto a loro non è insorto alcun danno.

Nel caso di una persona rimasta coinvolta mortalmente non esiste il diritto al risarcimento per danni morali a favore dei superstiti. Ciò comporta che nel caso di persone lese molto giovani e non aventi un obbligo di sostentamento si possono rimborsare unicamente le spese del funerale (in teoria esiste l'obbligo di provvedere al sostentamento nei confronti dei genitori che ne hanno bisogno, ma in pratica molto raramente si prende in considerazione il fatto che i figli debbano effettivamente provvedere al sostentamento dei loro genitori).

2.2. Danno immateriale

Il diritto al risarcimento per danni morali risulta soltanto nel caso di responsabilità derivante da atti illeciti.

In base a quanto emesso nelle sentenze giuridiche al risarcimento per danni morali spetta una funzione di compensazione e di riparazione. Ai sensi della funzione di compensazione l'ammontare del risarcimento per danni morali dipende dal tipo e dalla gravità della lesione e, più precisamente:

-dall'entità e dall'intensità dei dolori fisici

-dalla durata dell'inabilità a svolgere un'attività lavorativa -dalla durata della degenza ospedaliera

-dalla durata delle cure mediche

-dal tipo e dalla gravità del danno fisico.

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Il punto chiave della valutazione è costituito normalmente proprio dalla funzione di compensazione. Nelle precedenti sentenze giuridiche emesse dai tribunale tedeschi ciò ha comportato che nel caso di gravissime lesioni cerebrali, che a causa delle lesioni e dei danni riportati hanno compromesso la sensibilità soggettiva del danneggiato, venisse deliberato un risarcimento per danni morali di modestissima entità. Recentemente però, la legislazione a tale proposito è stata modificata, attribuendo sempre maggiore importanza alla funzione di riparazione del risarcimento per danni morali. Nel procedimento di valutazione si tiene conto anche della componente della punizione e dell'ammenda, della colpa nonché delle condizioni economiche degli interessati.

In tal caso anche l'esistenza di un'assicurazione di responsabilità civile può costituire un criterio di valutazione. Anche una regolamentazione del sinistro lenta, ma comunque continua da parte dell'assicuratore contro i rischi di responsabilità civile di colui che arreca il sinistro può essere chiamata in causa per il risarcimento di danni morali.

La giurisdizione segue la tendenza in base alla quale recentemente, soprattutto nel caso di lesioni molto gravi, le prestazioni in denaro sono state notevolmente aumentate. Mentre ad esempio ancora alcuni anni fa per una paraplegia veniva offerta al massimo la somma di DM 250.000,-- a titolo di risarcimento per danni morali, oggi per lesioni particolarmente gravi viene corrisposta in piena coscienza una cifra pari a DM 500.000,--.

Il calcolo della somma da corrispondere a titolo di risarcimento per danni immateriali normalmente non si orienta secondo i gradi di invalidità, ma è di natura casistica. Nella procedura abituale si prendono in considerazione le varie sentenze giudiziarie in cui i tribunali hanno deliberato particolari indennizzi per lesioni dettagliatamente circoscritte.

La somma da corrispondere a titolo di risarcimento per danni morali viene pagata di solito sotto forma di importi di capitale. Soprattutto nel caso di persone lese molti giovani vengono assegnate anche pensioni di risarcimento per danni morali.

Contrariamente a quanto avviene in molti altri paesi europei, in Germania (e del resto anche in altri paesi nord europei quali ad esempio l'Austria, l'Olanda, la Danimarca, la Svezia) nel caso di un omicidio, ai familiari, non viene corrisposto alcun risarcimento per danni morali. I familiari possono avanzare tale richiesta soltanto se con la morte stessa hanno subito un danno alla loro salute. Come esempio possiamo indicare il caso di una madre che subisce uno choc, in quanto ha visto con i propri occhi un autoveicolo investire suo figlio e restarne vittima.

3. Procedura abituale adottata nella regolamentazione dei sinistri

Poiché, come abbiamo già affermato più volte, il calcolo del danno subito deve essere eseguito nel modo più concreto possibile, occorrono in pratica rilevamenti e discussioni di vasta portata anche se ad esempio è stata riconosciuta la responsabilità civile verso terzi in base ad un determinato motivo o, specificatamente, sono state pattuite delle quote di corresponsabilità a causa della colpevolezza anche del danneggiato o le suddette quote sono state addirittura stabilite legalmente. Sebbene secondo il diritto tedesco si risarcisca sotto forma di pensioni i danni che si potranno verificare in futuro, quali danni all'attività professionale e danni al sostentamento, in pratica tali danni vengono spesso capitalizzati, senza che tuttavia la vittima ne abbia il diritto. Nel caso di uno sviluppo futuro incerto, come ad esempio in relazione alla durata media della vita nel caso di lesioni molto gravi, il responsabile non si affiderà tuttavia alla capitalizzazione, ma presterà il risarcimento per danni morali sotto forma di pensione. I diritti di rivalsa degli enti di assicurazione della previdenza sociale, di coloro che prestano assistenza sociale ed in parte anche dello stato, fanno sì che nella maggioranza dei casi di sinistro si debba trattare con varie persone che accampano delle pretese e ciò può rendere più complicata la regolamentazione del sinistro stesso.

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Le controversie giudiziarie sono relativamente rare; nella maggioranza dei casi i sinistri si risolvono extragiudizialmente.

Se ciò nonostante si arriva ad un processo, frequentemente il danneggiato rivendica soltanto il risarcimento per danni morali e per quelle parti di danno in cui è incorso prima dell'inizio del processo. Per il tutto richiede soltanto la constatazione che gli siano rimborsati i danni in cui potrebbe incorrere successivamente a causa dell'evento pregiudizievole subito.

In Germania la problematica legata agli interessi sul sinistro non si pone in uguale misura rispetto a molti paesi europei. Si devono corrispondere interessi nella misura del 4% per quelle voci di sinistro che sono scadute e già state sollecitate. La prestazione si considera maturata quando ne è stata determinata l'entità e l'obbligo ad effettuarla. Poiché il principio del risarcimento si applica sotto forma di una pensione, per quelle prestazioni che riguardano il futuro, e quindi per danni arrecati all'attività professionale futura e al sostentamento futuro, non si applica alcun interesse anche se esso viene capitalizzato.

Ho tentato di esporvi alcuni dei tratti fondamentali del diritto tedesco nell'ambito del risarcimento di gravi lesioni arrecate alle persone. Nel caso specifico, come avviene in tutti i paesi, i tribunali possono decidere diversamente e chiamare in causa altri principi ed altre riflessioni.

Il responsabile del reparto sinistri della nostra filiale tedesca si cura sempre di raccontare questa storia con riguardo a tale problematica.

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