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CORNER DIAGNOSTICO

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Academic year: 2021

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PRESENTAZIONE CLINICA

Un cane meticcio di 14 anni, maschio castrato, veniva riferito alla nostra struttura per la valutazione speciali- stica di una proliferazione multinodulare infetta a ca- rico delle palpebre del solo occhio destro. Alla visita clinica si evidenziava una completa perdita di struttura di entrambe le palpebre per la presenza di masse a ca- volfiore, ulcerate e infette, associata ad epifora muco- purulenta e difficile visualizzazione della cornea e delle strutture endoculari (Fig. 1). Simili noduli cutanei veni-

Anno 34, n° 4, Agosto 2020

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Simona Neri, Med Vet, Domenico Multari, Med Vet, PhD, SMPA Centro veterinario oculistico, Fontane di Villorba (TV)

CORNER DIAGNOSTICO

CORNER DIAGNOSTICO Oftalmologia

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vano rilevati in forma singola sulla cute labiale (Fig. 2), mentre masse “anemoniformi” emergevano dalla mu- cosa orale (Fig. 2a). Tali lesioni erano recidivate sem- pre ed in maniera aggressiva dopo le precedenti escissioni chirurgiche eseguite dal veterinario di base nei due mesi precedenti. Il soggetto presentava un esame obiettivo generale normale e da tempo non ve- niva più vaccinato, né sottoposto ad una profilassi an- tiparassitaria regolare; la sua alimentazione era costituita prevalentemente da crocchette.

1) In base all’anamnesi e agli esami obiettivo generale e particolare dermatologico, quali sono le principali dia- gnosi differenziali in questo caso?

2) Quali esami complementari sono indicati per for- mulare la diagnosi?

Figura 1

Figura 2 Figura 2a

(2)

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more del collo dell’utero nella donna), che sono legati spesso alla genetica individuale del soggetto, ma anche all’esposizione a radiazioni (Es. raggi UV).

Nel cane, fino ad ora, è stata dimostrata una correla- zione tra papillomatosi orale ed evoluzione in carci- noma squamocellulare5, mentre per la forma oculare è riportato un solo caso a livello palpebrale4e nessuno a livello corneale.

Concludendo, il papillomavirus canino può occasio- nalmente dare origine a lesioni nodulari cutanee, orali e oculari che tendono a regredire spontaneamente; in caso di recidive o forme atipiche è possibile intervenire con la terapia sopradescritta (azitromicina 10 mg/kg sid) o con la chirurgia escissionale per prevenire la rara evoluzione neoplastica maligna.

BIBLIOGRAFIA

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1) Le principali diagnosi differenziali sono: grave forma atipica di papillomatosi, adenocarcinoma palpebrale, carcinoma squamocellulare, grave blefarite infettiva/pa- rassitaria, istiocitoma aggressivo e tumore venereo tra- smissibile.

2) I principali esami complementari da eseguire sono biopsie chirurgiche delle lesioni palpebrali e orali ed esami ematobiochimici completi.

L’esame istologico conferma il sospetto clinico di neo- plasia da papillomavirus per la presenza di cheratinociti con alone chiaro perinucleare (coilociti) e per la colo- razione immunistochimica positiva al virus (anticorpi policlonali anti-papillomavirus spp); gli esami del san- gue non mostrano alcuna alterazione remarcabile.

Si instaura una terapia con azitromicina 10 mg/kg sid come riportato in letteratura ed al controllo dopo un mese il cane presenta una quasi completa remissione dei sintomi ma perdita del visus, probabilmente a se- guito di una pregressa perforazione oculare legata al- l’infiltrazione corneale della neoplasia (Figg. 3 e 4).

Il caso sopradescritto indica la possibile evoluzione ati- pica e aggressiva di una neoplasia virale di solito rite- nuta autolimitante e più frequente nei soggetti giovani1,2, con completa remissione dei sintomi a se- guito della somministrazione orale di azitromicina3per un totale di 4 settimane. Fra le cause di questa prolife- razione anomala dobbiamo ricordare tutti gli stati che portano ad immunodeficienze come l’età avanzata, pa- tologie sistemiche (ipotiroidismo, sindrome di Cushing, altre neoplasie, ecc…) e l’uso di farmaci immunosop- pressivi, anche se spesso nessuna di queste condizioni viene rilevata.

Nell’uomo sono descritti diversi casi di papillomavirus evoluti in neoplasia maligna (Es. papillomavirus e tu-

Figura 3

Figura 4

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