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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO Caschi Bianchi: ECUADOR DIRITTI UMANI 2017

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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO  

Caschi Bianchi: ECUADOR DIRITTI UMANI 2017

SCHEDA SINTETICA – Ecuador (OVCI)  Volontari richiesti: N.2 (2 Sede Esmeraldas)  PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: ECUADOR 

 

Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.

INTRODUZIONE

 

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG OVCI

L’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI la Nostra Famiglia, è stato costituito nel 1982 a Ponte Lambro (CO) e riconosciuto dal Ministero Affari Esteri come “idoneo” ai sensi della L. 38/79 con D.M. 2/9/83 n. 2129, idoneità riconfermata ai sensi della Legge 49/87, con D.M. 14/9/1988 n. 4187.

Ampliamento idoneità alla formazione in loco di cittadini di Paesi in via di Sviluppo, decreto del 30/8/1995.

Dal 2016 è iscritta all’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo (Decreto n. 2016/337/000245/4) secondo la nuova normativa che regola la cooperazione internazionale italiana, Legge n. 125/2014. OVCI nasce dall’iniziativa di due Enti Promotori: a) l’Associazione Italiana “la Nostra Famiglia”, impegnata dal 1948 nel recupero delle disabilità infantili, anche gravi, realizzando progetti di ricerca, cura e riabilitazione; b) il gruppo Amici di don Luigi Monza, Associazione che si propone di approfondire la spiritualità del Beato don Luigi Monza, affiancando “la Nostra Famiglia” nel suo impegno. OVCI è attualmente attivo con i suoi volontari, specializzati nel campo della salute di base, dell’educazione, formazione professionale e riabilitazione di soggetti con disabilità, in Sud Sudan, Sudan, Ecuador, Cina, Marocco e Brasile. Sul territorio italiano, l’Organismo si articola attraverso sedi territoriali - “gruppi di animazione OVCI”, referenti e soci. Attualmente, i gruppi di animazione OVCI, sono 8. Opera in Ecuador dal 1994 a Esmeraldas, collaborando con l’Istituto di Educazione Speciale per bambini disabili “Juan Pablo II”. Da questa prima collaborazione emerse il forte bisogno di formazione richiesto da chi si occupa o dovrebbe occuparsi, a vario titolo, di disabilità, in primis i docenti dell’Istituto di Educazione Speciale. La presenza di OVCI si formalizzò allora con l’implementazione di un primo progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana: “Intervento a sostegno della formazione di docenti specializzati per l'integrazione scolastica e socio – lavorativa di disabili, presso l'Università Cattolica di Esmeraldas – Ecuador”, quinquennio 1995-2000. Questo progetto prevedeva anche l’apertura di uno sportello per l’assistenza e l’orientamento delle persone con disabilità e delle loro famiglie. L’attività inerente la sensibilizzazione sul problema della disabilità diede la possibilità di conoscere, in modo più completo la condizione reale di bisogno delle persone affette da patologie disabilitanti residenti nella Provincia di Esmeraldas, per cui emerse una seconda proposta di progetto dal titolo “Attivazione di una rete di servizi socio – riabilitativi nella Provincia di Esmeraldas”, 2004-2007. Questo progetto mirava alla costruzione di una rete di riferimento per le persone con disabilità nella provincia e all’implementazione di un programma di Riabilitazione su Base Comunitaria per facilitare l’acceso delle persone con disabilità ai servizi e la loro inclusione nella società. Tale intervento consentì ai beneficiari diretti (le persone con disabilità della Provincia) di essere censiti, di ricevere un’adeguata diagnosi e di essere riferiti o presi in carico per l’attività riabilitativa. Questa esperienza e, in particolare, la rete di relazioni intessute con le istituzioni locali si è

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concretizzata negli obiettivi che l’Organismo ha scelto di darsi. In particolare nel piano strategico 2013-2017 emergono gli obiettivi che OVCI si è proposto di raggiungere, diviso per impegni:

¾ Sensibilizzazione, rafforzare il legame con le controparti locali per incidere a livello sociale sulla percezione della disabilità e promuovere una presa in carico olistica della persona sia a livello istituzionale che comunitario

¾ Impegno Riabilitazione su Base Comunitaria, proseguire con la formazione continua degli operatori socio-sanitari ed educativi, impegnati o da impiegare nei servizi a favore dei soggetti vulnerabili e con disabilità, con una particolare attenzione all’età evolutiva. Aumentare l’accessibilità ai servizi di attenzione socio-riabilitativa da parte di persone con disabilità nella Provincia di Esmeraldas, attraverso l’estensione del programma di riabilitazione su base comunitaria a nuove aree della Provincia

¾ Impegno Officina Ortopedica, dopo la convenzione decennale firmata il 25 novembre 2009 tra MIES, Associazione Nuestra Familia e OVCI è stata istituita una Officina Ortopedica orientata verso il principio di sussidiarietà per sostenere il Governo nell’erogazione di un servizio che attualmente non ha le competenze per promuovere in via autonoma. OVCI si è impegnato nella formazione tecnica e manageriale dei due tecnici ortopedici assunti per aumentare la qualità e quantità di prodotti offerti dall’officina e promuovere la sostenibilità della stessa.

OVCI sta implementando questi impegni grazie al progetto “Educare le Comunità ad Un percorso di Accoglienza del Disabile con l’Obiettivo della Riabilitazione (ECUADOR)”, progetto finanziato dal MAE e dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), gestito in collaborazione con Fondazione Don Gnocchi. OVCI ha una lunga esperienza di Servizio Civile in Ecuador, la prima esperienza è stata nel 2005, da allora sono stati seguiti 15 ragazzi in Servizio Civile con successo.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

Contesto Ecuador:

La situazione politica del Paese è caratterizzata da una sostanziale dose di stabilità, nonostante dal 1996 si siano succeduti alla guida del Paese otto presidenti, destituiti da colpi di stato o da proteste popolari, che hanno rallentato, ma non fermato, la programmazione politico-economica e l’attuazione di riforme strutturali di cui lo Stato necessita. Il 30 settembre 2007 si sono tenute le elezioni per un'Assemblea Costituente così come chiesto dagli elettori con il referendum del 15 aprile dello stesso anno. Tali elezioni, le più complesse nella storia del Paese, hanno visto un enorme numero di liste (nazionali, provinciali e di emigrati) e sancito una larghissima vittoria per il socialista Rafael Correa, che si è garantito 80 dei 130 seggi in palio. Il Presidente Correa, riconfermato dopo le elezioni del 2009 e del 2013, si è autodefinito un rappresentante della politica di confronto con gli Stati Uniti, dichiarando che non firmerà il Trattato di libero commercio con gli USA e che chiederà una moratoria sul debito estero. Inoltre, è apertamente contrario alla “dollarizzazione”

del paese - ovvero all'uso del dollaro come moneta nazionale, entrata in vigore il 9 gennaio del 2000 come freno agli effetti devastanti della crisi economica - pur non auspicando un ritorno al sucre, la moneta nazionale. Il suo progetto politico vede invece l'adozione di una moneta unica per tutti i paesi andini, nonostante sia consapevole della difficoltà di eliminare il dollaro in pochi anni.

Secondo il rapporto UNDP 2015, l’indice di sviluppo umano nel Paese è pari a 0,732, dato che colloca l’Ecuador all’88° posto nella classifica mondiale. Le disuguaglianze sociali presenti nel Paese sono particolarmente evidenti in riferimento alle comunità indigene e afro-ecuadoriane, la cui situazione è abbastanza preoccupante sia dal punto di vista economico, che per la tutela dei loro diritti sociali e culturali.

Queste popolazioni vivono in condizioni più disagiate rispetto al resto della popolazione e con maggiori difficoltà per l’accesso ai servizi. Nel Paese sono presenti infatti 11 diverse etnie indigene, concentrate principalmente nelle zone rurali (dove vive circa il 40% della popolazione), dove risulta evidente una maggiore percentuale di povertà rispetto ai centri urbani. L’economia ecuadoriana continua ad essere fortemente dipendente dalle sue risorse petrolifere che rappresentano oltre la metà delle entrate finanziarie provenienti dalle esportazioni del Paese, dipendenza che comporta la vulnerabilità dell’economia del Paese alle fluttuazioni del prezzo del petrolio sul mercato internazionale (il crollo dei prezzi del petrolio nel 2015 ha portato il Presidente Correa a tagliare il budget e a prendere in considerazione di apportare delle sovvenzioni per il 2016). Se negli ultimi anni il Paese ha potuto beneficiare del rincaro del prezzo del petrolio, questo trend positivo non è stato accompagnato da una più equa distribuzione delle ricchezze tra la popolazione, per cui risultano ancora molto forti le divisioni sociali ed i differenti livelli di povertà presenti nel Paese. Nonostante ciò gli effetti positivi della crescita economica e della rinegoziazione del debito estero iniziano a farsi sentire: la spesa pubblica sta aumentando, mentre diminuiscono povertà (che si attesta attualmente intorno al 30%, dopo aver toccato il picco del 52% alla fine degli anni’90) e disoccupazione (al 6,3% nel 2011, al 4,8% all’inizio del 2015).

Come in tutti i Paesi sottosviluppati, la popolazione è giovane, il 30% ha meno di 15 anni. Il 25,6% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, e il 16,3% è sottonutrita (fonte: Deagostinigeografia.it).

Come negli altri paesi dell’America Latina, in Ecuador ci sono numerosi bambini di strada, che vivono in condizioni di povertà estrema. Il 6,4% dei bambini è sottopeso (dato del 2014). Essi provengono da famiglie non in grado di sostenere le spese per cibo, alloggio, istruzione e cure mediche, di conseguenza questi

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bambini non vanno a scuola e 227.599 bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni, pari all’8% del totale, sono costretti a lavorare. In un Paese che sta lottando contro sottoccupazione e disoccupazione, spesso la sola occasione di guadagno è il lavoro informale e la prostituzione, che li espone allo sfruttamento da parte di trafficanti e turisti sessuali. Inoltre, ci sono circa 250.000 profughi colombiani nel Paese, la maggioranza di questi non ha uno stato legale, e di conseguenza un lavoro fisso. Questo comporta le difficoltà all’accesso scolastico duraturo per i loro figli e ai servizi sanitari.

Una fonte di preoccupazione ulteriore è rappresentata dalla condizione della donna: la società ecuadoriana è ancora pervasa da un forte sentimento machista, che ne ostacola il percorso di totale emancipazione e di piena partecipazione alla vita sociale, economica e politica. I primi interventi statali in questo senso vennero attuati nel 1994 con la creazione delle prime “Commissioni per le donne e la famiglia”, che hanno portato poi nel 1995 alla prima legge sulla violenza domestica. Il fenomeno della violenza sulle donne varca la soglia domestica e viene presentato e condannato nella sua interezza solo tra il 2007 e il 2008, con il “Piano di sradicamento della violenza di genere su bambine, adolescenti e donne” e con la nuova Costituzione.

Nonostante questi sforzi il fenomeno è ancora radicato: negli anni 2012 e 2013, secondo i dati forniti dal Municipio di Quito, sono avvenuti in Ecuador quasi 150.000 episodi di abusi familiari e sessuali ai danni di donne e bambini. Secondo l’INEC, (Instituto Nacional de Estadìsticas y Censos) 6 donne su 10 hanno subito almeno una volta una violenza di genere, e il 76% delle donne, abusi da parte dei loro partner. Solo a Gua- yaquil, nel 2012, si sono verificati 40 casi di donne brutalmente assassinate all’interno del nucleo familiare.

Nella stessa città, le denunce di violenza domestica, hanno registrato una preoccupante escalation, 15.800 nel 2010, 19.000 nel 2011, 22.000 nel 2012. E parliamo solo di denunce ufficiali; molte violenze sono soffo- cate nel silenzio, per paura di vendette. La riforma del Còdigo Integral Penal Ecuatoriano, approvata a marzo, che ha introdotto tra l’altro l’art. 146 contro la malpratica sanitaria dei medici, ha inserito anche el feminicidio e la violenza contro le donne in genere, nell’elenco dei delitti contro la persona, al pari della tratta degli esseri umani e il traffico di immigrati clandestini. Ora l’obiettivo finale è quello di applicare questa nuova legge in tutto il territorio nazionale, vincendo pregiudizi e resistenze culturali. Resta una delle tappe più diffi- cili da perseguire, nel cammino delle riforme, tenendo anche conto delle difficoltà logistiche legate al territorio. Il fatto che la maggior parte delle donne, continui a dipendere dal reddito dei propri partner, incide molto, soprattutto nel caso di relazioni vissute all’interno delle famiglie di rispettivi mariti e compagni.

Un discorso a parte meritano i fenomeni migratori che dagli anni ’80 interessano il Paese e in particolare la capitale: la migrazione interna permanente dalle zone rurali ai centri urbani, conseguenza diretta di un sostenuto processo di urbanizzazione; la migrazione internazionale, caratterizzata dai flussi sud-nord, dai paesi in via di sviluppo a quelli industrializzati (secondo i dati 2,2 milioni di ecuadoriani vivono all’estero);

l’immigrazione, soprattutto di cittadini peruviani e colombiani in cerca di migliori condizioni di vita (il Paese riceve circa 1000 domande di asilo ogni mese). Quello dell’emigrazione, in particolare, è un fenomeno drammatico che include sempre più anche le donne e che vede coinvolto circa il 25% dell’attuale popolazione ecuadoriana, con conseguenze gravi sul tessuto sociale del paese. Molte associazioni e istituzioni si stanno occupando del problema, tramite eventi di sensibilizzazione e un costante lavoro di networking, che ha permesso di creare reti anche extra nazionali per orientare le politiche pubbliche in tema di migrazione e tratta di esseri umani. Il governo Correa sta cercando di rispondere a quest’emergenza seguendo due direttrici: la prima tramite la diffusione di strumenti di integrazione e di tutela legale per i rifugiati (come ad esempio una nuova legge sulle vittime di tratta); la seconda, proponendo l’Ecuador come un paese mediatore tra i richiedenti asilo e paesi terzi disposti ad accogliere la popolazione sfollata.

L’Ecuador è inoltre un Paese ad “emergenza sanitaria” continua, come afferma lo stesso Presidente Correa, dove è possibile ricevere cure adeguate solamente previo pagamento. Questo a causa della carenza di strutture pubbliche adeguate e del proliferare di cliniche private, che danno vita ad un vero e proprio

“mercato della salute”, in cui spesso vengono negate cure mediche fondamentali a chi non può permettersele. Il 15% della popolazione non ha ancora accesso a servizi igienico-sanitari adeguati e i letti ospedalieri disponibili sono appena 2 ogni 1.000 abitanti. Inoltre si registra un interessante processo di sensibilizzazione della società rispetto alle tematiche ambientali: negli ultimi anni sono nate diverse organizzazioni territoriali che si battono per la difesa della Pacha Mama, la madre terra, e contro i grandi gruppi nazionali e internazionali che invece vorrebbero sfruttare le risorse naturali del Paese (petrolio e altre materie prime come oro e argento), sede di una biodiversità che lo rende uno tra i 17 paesi cosiddetti megadiversi, con la più alta concentrazione di biodiversità per km. Tra i più conosciuti patrimoni ambientali del Paese, il Parco Nazionale di Yasuni che si estende su un'area di 9.820 km (noto per avere in 1 ettaro, ben 644 specie di alberi diversi) e le Isole Galapagos con la riserva marina. La richiesta di maggiore difesa e protezione ambientale si è intensificata anche a seguito della decisione del Governo Correa del 15 Agosto 2013, di abbandonare l’iniziativa Yasuni ITT, per la quale l’Ecuador si impegnava a non sfruttare le risorse naturali (in particolare il petrolio) di questa regione, a patto di ricevere dalla comunità nazionale il 50% delle entrate previste in caso di sfruttamento. I più frequenti rischi naturali sono i terremoti, le attività vulcaniche, le inondazioni e le siccità periodiche. Il 16 aprile 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito la zona costiera centrale dell'Ecuador. L’epicentro è stato a 27 chilometri a sud-est di Muisne, ad una profondità di 19 chilometri. Il sisma è stato avvertito anche a Quito dal momento che ha eruttato anche il vulcano Cotopaxi, ad appena 45 chilometri dalla capitale dell'Ecuador. Nei giorni e mesi successivi si sono

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registrate diverse eruzioni, dopo un periodo di inattività che durava da decenni. Alto oltre 5800 metri, il Cotopaxi è uno degli otto vulcani attivi in Ecuador, ma è considerato uno dei più minacciosi, soprattutto per la vicinanza a zone densamente abitate. Nonostante la situazione politica sia caratterizzata da una sostanziale dose di stabilità, il livello di insicurezza derivante dalla presenza della criminalità comune ed organizzata appare in netto peggioramento. La criminalità nelle principali città del Paese, come nelle regioni confinanti con la Colombia, è in continuo aumento con assalti a mano armata e persino stupri a danno di turiste straniere. I difensori dei diritti umani e altre persone che avevano criticato apertamente le politiche del governo sono stati minacciati e vessati. Ci sono inoltre tentativi di ostacolare il loro lavoro, come attacchi, sanzioni amministrative e accuse penali infondate.

Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE

ESMERALDAS (OVCI - 6193)

La provincia di Esmeraldas è divisa in 7 Cantoni, si colloca nella Costa Nord dell’Ecuador. Il progetto si realizza su tutta la provincia di Esmeradas, che ha un’estensione di 15,239 Km2 e conta 534.092 abitanti (dati del 2010). Il clima è influenzato dall’ubicazione dell’intera nazione, posizionata tra l’oceano Pacifico da una parte e la catena delle Ande dall’altra. Il clima è molto variabile, si passa dal caldo torrido al caldo umido, con temperature che variano tra i 22 e i 36°C. La vegetazione trattiene il calore della luce del sole e rende il clima caldo, mentre la corrente calda del Niño lo rende umido. Generalmente l’estate è molto più piovosa dell’inverno. Il territorio è per lo più pianeggiante, con modesti rilievi che non superano i 300 m.s.l.m., ultime propaggini della Cordigliera Occidentale; vi si trovano le foreste di mangrovie più alte del mondo, ubicate nella zona nord della provincia, nel Cantone di San Lorenzo, vicino al confine con la Colombia. Nella provincia sono presenti numerosi corsi d’acqua (più famosi sono il Rio Santiago, il Rio Esmeraldas e il Rio Blanco), utilizzati nel tempo per il trasporto del legno e delle banane. Nonostante la potenziale ricchezza in termini di materie prime e risorse naturali (piantagioni di cacao, frutta tropicale, allevamento di gamberetti, raffinazione del petrolio) molti sono i problemi di cui soffre la provincia che è, ad oggi, una delle più povere del Paese.

Secondo i dati statistici presentati da INFA - Istituto per l’Infanzia e la Famiglia, l’81% degli abitanti vive in situazioni di povertà, ovvero vive con meno di 2 dollari al giorno. Nella città di Esmeraldas si trova uno dei porti principali del Paese, ad oggi è ancora attivo un oleodotto. Esmeraldas è la provincia dove si concentra la maggioranza della popolazione di origine Afro di tutto l’Ecuador, condizione che ha favorito l’instaurarsi di una dinamica di doppia discriminazione: oltre ad essere una minoranza, sono un popolo non autoctono perché discendete dagli antichi schiavi. Nella provincia di Esmeradas manca per cultura il senso della famiglia, i matrimoni civili non raggiungono i 20%, per il resto si tratta di libere unioni che si compongono e scompongono con molta facilità, condizionando la crescita e il regolare sviluppo dei bambini. L'alcolismo è una forma frequente di alienazione e raggiunge il 23,5% della popolazione esmeraldegna. Dato allarmante è il tasso di disoccupazione nazionale riferito alla fascia di età 15-24 anni, che è del 10,8% nel 2014, tasso che è destinato ad aumentare, soprattutto nella provincia di Esmeraldas: con la caduta dei prezzi del petrolio, la raffineria presente in città (fonte di reddito per diverse famiglie e giovani lavoratori) ha dovuto licenziare molti operai aumentando il tasso di disoccupazione locale. La caduta dei prezzi del petrolio sta rischiando anche di compromettere la stabilità economica del Paese a medio termine, con una possibile conseguenza di crisi economica e sociale. La prima conseguenza riguarda la capacità delle banche di fornire credito, che sta mettendo a dura prova le piccole attività lavorative che riuscivano a sopravvivere grazie al sistema del micro credito.

Nel territorio di Esmeraldas OVCI interviene nel settore Sanità e Grandi Malattie Settore di intervento del progetto: Sanita’ e Grandi Malattie

Nel settore sanità e grandi malattie, OVCI si occupa di disabilità. Se l’essere persona con disabilità è già di per sé un elemento ghettizzante, che favorisce la marginalizzazione delle persone con disabilità in tutti i contesti, da quello strettamente sanitario a quello educativo e lavorativo, lo è ancora in una zona quale la provincia di Esmeraldas dove, come si può osservare nella tabella sottostante, la grave difficoltà nell’accesso ai servizi di base, dovuta alla loro carenza strutturale o all’impossibilità di accedervi per mancanza di denaro, determina un grave gap tra il livello generale di vita in Ecuador e quello della provincia di Esmeraldas (dati estratti dal Censimento Nazionale del 2010):

La situazione della Provincia di Esmeraldas diventa particolarmente complessa se si esamina sotto il profilo sanitario: la povertà diffusa e la mancanza di accessibilità ai servizi di base incidono notevolmente sull’aumento del tasso di mortalità infantile e del rischio di sviluppare forme di disabilità, soprattutto nei neonati.

Un’ulteriore statistica prodotta da INFA (Istituto Nazionale dell’Infanzia e della Famiglia) sulla situazione dei

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bambini ad Esmeraldas, mette in evidenza che il 33,4% dei bambini esmeraldegni soffre di malnutrizione cronica, ed il 57% di malnutrizione complessiva. Questa condizione in un bambino con disabilità può mettere a rischio la vita o, comunque, rendere maggiormente faticoso il difficile processo di inclusione sociale.

L’ultimo censimento effettuato dal Consiglio Nazionale della Disabilità – CONADIS - rileva che in tutto il Paese il 13,2% della popolazione presenta qualche forma di disabilità e che la maggior parte di queste è causa o effetto della povertà (es. mancanza di accesso a servizi medici). Stima, inoltre, che una persona con disabilità (PCD) su 3 è esclusa da ogni partecipazione sociale e comunitaria. Dai dati ricavati dal nostro programma di Riabilitazione su Base Comunitario che solo nel corso del 2015 ha seguito 1115 persone sia con visite domiciliari che riferendo alle strutture per bisogni specifici, emerge che nella provincia di Esmeraldas le persone con disabiltià (dato sicuramente parziale) sono 12.338 unità (2 % su una popolazione di 534.092 unità).

Di questi, 1.784 sono bambini tra i 0 e i 19 anni.

I centri di riabilitazione presenti nella provincia sono solo 13, la maggior parte sono a pagamento e rivolti a persone adulte. L’unico Centro dove vengono seguiti i bambini con disabiltià è il Centro di Riabilitazione Nuestra Familia, centro dove le famiglie possono riferirsi pagando un contributo simbolico per il servizio ricevuto (diagnosi e trattamenti, se necessari). OVCI si propone di favorire l’accesso di 200 bambini con disabilità al Centro di Riabilitazione per ricevere diagnosi e cura, oltre a sostenere le loro famiglie. Se è difficile l’accesso ai servizi di base, quali salute, diventa ancora più difficile l’accesso all’istruzione per tutti i bambini e, in maggior parte, per i bambini con disabilità. Seppur nella provincia di Esmeraldas sono presenti diverse infrastrutture scolastiche (posizionandosi nel secondo posto rispetto alla classifica nazionale), ma la percentuale di bambini che terminano la scuola dell’obbligo è solo del 53%, elemento che porta a un tasso di analfabetismo nella popolazione di età superiore ai 10 anni dell’11% (il più alto del Paese). Ancora più difficile è l’integrazione scolastica da parte di bambini con disabilità. OVCI si propone di intervenire in questo conflitto raggiungendo le persone con disabilità attraverso il programma di Riabilitazione su Base Comunitaria-RBC (una strategia promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), nata nel sud del mondo dove non esiste un sistema sanitario in grado di raggiugnere tutte le persone. Attraverso questo programma, OVCI si propone di raggiungere soprattutto le famiglie dei bambini con disabilità per fornire informazioni sulla gestione quotidiana del disabile e riferire il bambini a struttre adeguate per trattamenti riabilitativi, se necessari. L’obiettivo ultimo del programma RBC è quello di favorire l’inclusione sociale delle persone con disabililtà, sia da un punto di vista sanitario, che di vita sociale, scolastica e, ultimo, ma non per importanza, integrazione lavorativa. Il programma di RBC implementato da OVCI è iniziato nel 2004; da diversi anni lavoriamo sul piano educativo, mentre è da solo due anni che lavoriamo sull’aspetto lavorativo per favorire l’accesso al mondo del lavoro ai ragazzi seguiti dal programma di RBC che hanno terminato la scuola dell’obbligo e frequentare un corso professionalizzante. Obiettivo sicuramente non facile visto il trand di disoccupazione legato ai ragazzi di 15-24 anni..

Dati già allarmanti, che sono cresciuti negli ultimi anni. L’anno che ha avuto una percentuale più bassa è il 1991 (9,10%) mentre il 2003 è l’anno con una percentuale più alta (17,50%). I dati si riferiscono ai giovani in generale, il tasso di disoccupazione tende ad aumentare se si considerano sono i giovani con disabilità, con un tasso di sotto occupazione (persone che svolgono lavori occasionali) che arriva al 47% e che colpisce soprattutto le persone con disabilità.

I partner: per la realizzazione del presente progetto OVCI collaborerà con i seguenti partner:

¾ ASSOCIAZIONE NUESTRA FAMILIA

Principale controparte operativa locale di OVCI è l’Associazione “Nuestra Familia”, riconosciuta come persona giuridica di diritto privato nel ‘99, è un ente di carattere benefico e senza fine di lucro che offre - attraverso un centro di Riabilitazione in Esmeraldas - servizi di neurologia, fisioterapia, otorino e terapia del linguaggio, analisi precoce del movimento, terapia occupazionale e psicomotricità. Offre inoltre la presenza di personale qualificato, delinea e attua programmi di riabilitazione personalizzati secondo le tipologie di disabilità e le esigenze dei singoli pazienti per contribuire alla cura, riabilitazione e supporto dei pazienti con disabilità. Si occupa, inoltre, in collaborazione con la scuola speciale per bambini disabili

“Juan Pablo II”, della scolarizzazione e formazione professionale di bambini e giovani disabili

¾ FONDAZIONE DON GNOCCHI

È un’associazione italiana che dal 2001 ha iniziato a operare anche all’estero per la cura e la riabilitazione integrale della persona con disabilità.

Gli interventi, sempre mirati a rendere le popolazioni che ne beneficiano le vere protagoniste della propria emancipazione, si articolano su tre direttrici principali:

- Migliorare le condizioni sanitarie della popolazione locale, in particolare dei bambini - Tutelare la dignità e garantire una migliore qualità di vita, per le persone disabilità - Formare il personale sanitario e para-sanitario locale.

È presente in Ecuador, nel Cantone di San Lorenzo dal 2004, dove ha costruito l’Istituto Nuevos Pasos, destinato all’accoglienza di minori con disabilità per offrire loro sia riabilitazione fisica che formazione

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professionale. La collaborazione tra OVCI e Fondazione Don Gnocchi è legata ai due progetti che si stanno implementando insieme della durata di tre anni, siamo attualmente nella seconda annualità.

Nel settore Sanità e Grandi Malattie OVCI interviene nel territorio di Esmeraldas con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ 1175 persone con disabilità neuromotoria, intellettiva e sensoriale seguite attraverso il programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC), di cui 60 nuovi casi

¾ 600 bambini con disabilità che usufruiranno dei servizi scolastici, di riabilitazione e delle attività ludico-pedagogiche e ludico-riabilitative e 70 insegnanti speciali formati sui temi della disabilità e sulle metodologie per l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità (PEI), di cui 10 insegnanti di scuola speciale e ordinaria del Cantone di Muisne riceveranno formazione

¾ 10 giovani che beneficeranno di agevolazioni per facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro

¾ 200 bambini con Disabilità presi in carico e/o visitati dal Centro di Riabilitazione Nuestra Familia (di cui 40 nel servizio di Psicomotricità), 200 genitori che parteciperanno ai momenti formativi organizzati dal Centro e 1 operatore del servizio di Psicomotricità che riceverà formazione on-the-job Beneficiari:

¾ 1.175 famiglie di persone con disabilità inserite nel programma RBC

¾ 70 istituzioni pubbliche e private coinvolte nelle attività di formazione

¾ insegnanti e genitori di ragazzi normodotati in cui sono inseriti i bambini con disabilità

¾ Oltre 2.100 membri delle comunità dei 7 Cantoni OBIETTIVI DEL PROGETTO

¾ migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità della provincia di Esmeraldas ampliando il programma di Riabilitazione su Base Comunitaria all’intera provincia.

¾ Contribuire a migliorare l’offerta educativa dei bambini con disabilità della provincia di Esmeraldas.

¾ Favorire l’inserimento lavorativo dei giovani con disabilità attraverso la realizzazione di un percorso individualizzato rivolto a 10 giovani

¾ Migliorare la qualità del servizio di assistenza psicomotoria e sociale offerto dal dal Centro di Riabilitazione Nuestra Familia a 200 bambini con disabilità della provincia di Esmeraldas.

COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.

Azione 1. Ampliamento dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RCB) nel cantone di Muisne, aumentando del 5% gli utenti seguiti dal programma (tot 60 unità), con rispettivo aumento della produzione di ausili del 3%

1. Censimento nel cantone di Muisne delle persone con disabilità che vi abitano, ultimo cantone inserito nel programma di RBC, raccolta dati anamnestici per la presa in carico o per il riferimento delle persone con disabilità che hanno bisogno di un livello di intervento diverso o specifico

2. Censimento costante negli altri cantoni coinvolti nel progetto delle persone con disabilità, raccolta dati anamnestici per la presa in carico/riferimento delle persone con disabilità

3. Presa in carico delle persone con disabilità, in particolare bambini, inserite nel programma attraverso visite, valutazioni e interventi mirati

4. Realizzazione di incontri bimestrali del comitato di gestione del programma RBC ( 7 coordinatori cantonali e il responsabile del programma di RBC) per monitorare e programmare le attività

5. Realizzazione di un corso introduttivo alla RBC per i 5 nuovi promotori del cantone di Muisne

6. Realizzazione di incontri mensili tra i responsabili del programma e i promotori per la supervisione delle attività

7. Realizzazione di 7 momenti di sensibilizzazione e formazione (1 per cantone) delle comunità e delle famiglie di persone con disabilità

8. Organizzazione di una missione con un chirurgo ortopedico volontario italiano per la realizzazione di interventi su bambini con disabilità ortopedica (15 persone) presso l’Ospedale Civile Delfina Torres de Concha e la formazione continua del personale locale (30 persone)

9. Implementazione delle attività di produzione ordinaria di ausili e ortesi presso il Taller Ortopedico (valutazione pazienti, definizione ortesi o ausilio necessario, verifica e addestramento all’uso dell’ausilio)

10. Realizzazione incontri bimestrali di monitoraggio dell’attività del Taller Ortopedico

Azione 2. Formazione realizzata a 70 insegnanti (di cui 10 del Cantone di Muisne) sui temi della disabilità e sui PEI

1. Realizzazione di 4 momenti formativi per 70 insegnanti dei 7 Cantoni in cui interviene il progetto sui temi della disabilità e dei PEI

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2. Realizzazione di 7 momenti formativi per operatori della scuola (e del settore educativo in generale) sulle metodologie da applicare per lavorare con una classe integrata

3. 14 incontri (due per Cantone) di informazione e sensibilizzazione per genitori di bambini con disabilità sui temi dell’inclusione scolastica

Azione 3. Organizzazione di un percorso individualizzato per 10 giovani con disabilità per favorirne l’inserimento lavorativo

1. Mappatura costante nei 7 Cantoni per analisi del mercato del lavoro

2. Individuazione di 10 giovani che seguiranno un programma pilota per favorirne l’inserimento lavorativo

3. Organizzazione di un percorso di formazione per migliorare le tecniche di ricerca del lavoro rivolto ai 10 giovani individuati (stesura CV, presentazione domande, sperimentazione colloqui di selezione,

…)

4. Organizzazione di un tirocinio per ogni giovane individuato presso un’azienda o un artigiano locale Azione 4. Presa in carico di 200 bambini presso il Centro di Riabilitazione Nuestra Familia e formazione specifica alla psicomotricista locale

1. Realizzazione di valutazioni e piani di trattamento individualizzato per la presa in carico di 200 bambini con disabilità dal Centro di Riabilitazione Nuestra Familia

2. Realizzazione di 2 momenti formativi e di un training on-the-job per la psicomotricista locale

3. Realizzazione di 6 incontri di sensibilizzazione per 200 genitori dei bambini seguiti dal Centro di Riabilitazione Nuestra Familia

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Il Volontario in Servizio Civile n°1 sarà inserito nelle seguenti attività:

¾ Affiancamento per il censimento delle persone con disabilità residenti nel Cantone di Muisne

¾ Affiancamento per il censimento delle persone con disabilità residenti negli altri Cantoni

¾ Supporto nella presa in carico delle persone con disabilità, con particolare attenzione all’età evolutiva

¾ Affiancamento nella realizzazione di un corso introduttivo sulla RBC nel Cantone di Muisne

¾ Supporto nella realizzazione di 7 momenti di sensibilizzazione e formazione nelle comunità rivolto a famiglie di persone con disabilità

¾ Affiancamento nell’organizzazione della missione di un chirurgo ortopedico

¾ Supporto nelle attività di produzione ausili e ortesi nel Taller Ortopedico

¾ Affiancamento negli incontri di monitoraggio dell’attività del Taller Ortopedico

¾ Supporto nella realizzazione di 14 incontri di informazione e sensibilizzazione per genitori di bambini con disabilità sui temi dell’inclusione scolastica

¾ Affiancamento nella realizzazione di valutazioni e piani di trattamento individualizzati per la presa in carico di bambini con disabilità nel Centro di Riabilitazione Nuestra Familia

¾ Supporto per la realizzazione di due momenti formativi e training on-the-job per la psicomotricista locale

¾ Affiancamento nella realizzazione di sei incontri di sensibilizzazione per 200 genitori dei bambini seguiti dal Centro Nuestra Familia.

Il Volontario in Servizio Civile n° 2 sarà inserito nelle seguenti attività:

¾ Supporto nella presa in carico delle persone con disabilità, con particolare attenzione all’età evolutiva

¾ Affiancamento nella realizzazione di un corso introduttivo sulla RBC nel Cantone di Muisne

¾ Supporto nella realizzazione di incontri mensili tra i responsabili del programma di RBC e i promotori

¾ Supporto nella realizzazione di 7 momenti di sensibilizzazione e formazione nelle comunità rivolto a famiglie di persone con disabilità

¾ Affiancamento nella realizzazione di 4 momenti formativi per 70 insegnanti dei 7 Cantoni in cui operiamo sui temi della disabilità e dei PEI

¾ Supporto nella realizzazione di 14 incontri di informazione e sensibilizzazione per genitori di bambini con disabilità sui temi dell’inclusione scolastica

¾ Affiancamento nella mappatura costante dei 7 Cantoni per analisi del mercato del lavoro

¾ Supporto nell’individuazione di 10 giovani che seguiranno un programma pilota per favorirne l’inserimento lavorativo

¾ Affiancamento nell’organizzazione di un percorso di formazione per migliorare le tecniche di ricerca del lavoro rivolto ai 10 giovani individuati

¾ Supporto nell’organizzazione di un tirocinio per ogni giovane individuato presso un’azienda o un artigiano locale

¾ Affiancamento nella realizzazione di 6 incontri di sensibilizzazione per 200 genitori dei bambini seguiti dal Centro di Riabilitazione Nuestra Familia.

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REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

ESMERALDAS (OVCI - 6193) Volontario/a n°1

¾ preferibile formazione in discipline socio-sanitarie o riabilitative

¾ preferibile conoscenza della lingua spagnola Volontario/a n°2

¾ preferibile formazione in discipline socio-economiche o socio-educative

¾ preferibile conoscenza della lingua spagnola

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ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale.

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

ESMERALDAS (OVCI 6193)

¾ la disponibilità a spostarsi in tutta la Provincia di Esmeraldas, sede di realizzazione del progetto

¾ la disponibilità a utilizzare una macchina intestata all’Organismo per la realizzazione delle attività progettuali

¾ di riferire al Responsabile di Progetto e al Rappresentate Paese in loco per ogni suo spostamento o comportamento, anche nel periodo di permesso, a garanzia del regolare svolgimento delle attività e del rispetto delle finalità dell’Ente

¾ di mantenere un rapporto costante con il Responsabile del Servizio Civile presso la sede italiana PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

ESMERALDAS (OVCI 6193)

¾ il disagio di condividere con altri volontari l’appartamento che l’Organismo mette a disposizione

¾ il disagio ambientale legato alla contaminazione dell’acqua potabile, a causa dell’insufficiente smaltimento dei rifiuti e del sistema fognario inadeguato e alle difficoltà di erogazione dell’acqua

¾ il disagio di ritrovarsi in aree in cui la copertura del cellulare non completa, soprattutto nelle aree rurali del territorio.

¾ il disagio di doversi spostare periodicamente per realizzare le attività del progetto.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

Rischi politici e di ordine pubblico

La situazione politica è caratterizzata da una sostanziale dose di stabilità, seppure non sono mancati negli ultimi tempi episodi di protesta. L’avvicinarsi delle elezioni politiche presidenziali del 2017, ha visto infatti un riaccendersi delle contrapposizioni politiche. Nello specifico, nei mesi di Maggio e Giugno, si sono segnalate all’interno delle maggiori città ecuadoriane numerose manifestazioni, cortei, scioperi in opposizione al governo Correa. Tutte le manifestazioni si sono svolte comunque in maniera pacifica e senza nessun problema collegato all’ordine pubblico.

MICROCRMINALITA’

Il livello di insicurezza, pertanto, deriva per lo più dalla presenza della criminalità comune ed organizzata.

Essa, infatti, nelle principali città del Paese, come nelle regioni confinanti con la Colombia, è in continuo

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aumento con assalti a mano armata, casi di sequestro lampo a scopo di rapina, per i quali vengono utilizzati taxi gialli, del tutto simili a quelli muniti di licenza; borseggi e perfino stupri a danno di turiste straniere. Le situazioni più critiche per quanto riguarda le attività delinquenziali sono i principali centri urbani del Paese (Quito e Guayaquil), anche se ultimamente risultano interessate da tale fenomeno anche le zone turistiche della costa e della Amazzonia ecuadoriana. In particolare, per quanto concerne Quito, si registra un alto tasso di vulnerabilità nelle zone di maggior affluenza di turisti come il Centro storico, i quartieri della Mariscal e del Guapulo, i parchi della Carolina e di El Ejido (specialmente durante la sera) e il cerro del Panecillo. Al di là di Quito, una recrudescenza del livello di sicurezza si registra anche in altre città (Es. Esmeraldas). In tali centri, oltre a quotidiani episodi di criminalità si evidenziano rischi di truffa negli acquisti di oggetti antichi, reperti archeologici ed opere d’arte; la circolazione di dollari falsi e furti di passaporti ed oggetti personali.

Sono state inoltre denunciate violente aggressioni nelle vicinanze della piattaforma di osservazione del teleferico nel Pichincha. Si raccomanda pertanto di non allontanarsi dalla predetta piattaforma, evitando di percorrere i sentieri che salgono al Ruco Pichincha. I volontari dunque potrebbero ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di episodi criminali. Tuttavia, nell’esperienza dell’ente presente nel territorio non si sono verificate problematiche particolari né a loro danno né a danno di operatori stranieri.

ALTRE ATTIVITA’ CRIMINALI

Da evitare la zona di confine con la Colombia, soprattutto le aree rurali, dove opera la guerriglia colombiana (FARC) ed dove il rischio di sequestro di cittadini stranieri è elevato.

Rischi sanitari

STRUTTURE SANITARIE

L’assistenza sanitaria pubblica non é affidabile, esistono però buone strutture private nelle principali città turistiche (Quito, Cuenca e Guayaquil).

MALATTIE PRESENTI

Le principali malattie endemiche sono: colera, epatite, amebiasi, malaria, tifo, difterite, leptospirosi, rabbia. In tutta la fascia costiera, inoltre, vi è la possibilità di contrarre il “dengue” classico ed il “dengue emorragico”. Si segnala altresì la presenza della epidemia della chikunguña (o chikungunya). La chikunguña si trasmette attraverso la puntura di una zanzara conosciuta con il nome scientifico di “Aedes aegypti” e di “Aedes albopictus” diffusa ormai in tutta l’ America Latina ed in Ecuador specialmente nelle regioni costiere e amazzoniche. Questa zanzara, di origine africana, è anche vettore di altre malattie come la febbre gialla e il

“dengue”. La chikunguna normalmente si manifesta con febbre alta e forti dolori alle articolazioni e principalmente alle mani e ai piedi. Si raccomanda pertanto al sorgere dei primi sintomi di rivolgersi al più vicino posto di salute o ospedale. Nel Paese, inoltre, si sono registrati anche numerosi casi di contagio di

“Zika virus” (malattia virale trasmessa anch’essa dalla zanzara “aedes aegypti”) e, nei primi mesi del 2016 di influenza H1N1.

Altri Rischi

L’Ecuador è un Paese ad alto rischio sismico e vulcanico.

TERREMOTI

Una scossa di terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito il 16 aprile scorso la zona costiera centrale dell'Ecuador. L’epicentro è stato localizzato a 27 chilometri a sud-est di Muisne, a una profondità di 19 chilometri. Il sisma è stato avvertito anche a Quito. Proclamato lo stato di emergenza nelle province di Esmeraldas, Manabí, Santa Elena, Guayas, Santo Domingo e Los Ríos. Il 18 maggio scorso si sono verificate due ulteriori scosse di assestamento di magnitudo superiore al grado 6.5 della scala Richter.

VULCANI

Il vulcano Tungurahua, situato a 140 km dalla capitale, nella zona turistica di Baños, ha ripreso l’attivita’

eruttiva con fuoriuscita di gas, lava e ceneri. E’ stato, invece, ritirato lo stato di emergenza dichiarato lo scorso 14 agosto in seguito ad un incremento dell’ attività vulcanica del Vulcano Cotopaxi; permane però l’allerta gialla in quanto l’attività eruttiva continua ad essere di livello moderato-intenso con emissione di ceneri e vapore.

CLICONI

Possibilità di inondazioni a causa dei fenomeni naturali dei fiumi Niño e Niña. In relazione al fenomeno del Niño, che si prevede si abbatterà con forza sull’Ecuador nei prossimi mesi, è stata dichiarata l’allerta gialla e lo stato di emergenza in 17 province: Azuay, Bolívar, Cañar, Carchi, Chimborazo, Cotopaxi, El Oro, Esmeraldas, Guayas, Imbabura, Loja, Los Ríos, Manabí, Pichincha, Santa Elena, Santo Domingo de los Tsáchilas y Galápagos.

COMPETENZE ACQUISIBILI

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della

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consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:

¾ Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;

¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;

¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;

¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;

¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.

Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI

La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.

Per la sede: Esmeraldas (OVCI - 6193)

Tematiche di formazione

Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica del Ecuador e della sede di servizio Presentazione del progetto

Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto

Conoscenza di usi e costumi locali

Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)

Informazioni di tipo logistico

Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi

Tecniche di Riabilitazione su Base Comunitaria: strategia di sviluppo comunitario per la riabilitazione, equiparazione di opportunità e integrazione sociale delle persone con disabilità

L’importanza della raccolta dati per l’inserimento sociale delle persone con disabilità

Approfondimento sul quadro legislativo di riferimento e sulla percezione della disabilità sul territorio Il significato dell’intervento educativo-riabilitativo nel territorio di implementazione del progetto

Finalità e strumenti di sensibilizzazione sociale e coinvolgimento delle famiglie e delle comunità locale sul tema della disabilità

Tecniche di osservazione del percorso valutativo e rieducativo della persona con disabilità

Riepilogo degli strumenti di monitoraggio dell’esperienza, predisposizione del piano di lavoro personale e gestione dei momenti di crisi

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DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

OVCI PONTE LAMBRO (CO)

VIA DON LUIGI

MONZA, 1 – 22037 031-625311 www.ovci.org

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a ovci@pec.netsons.org e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: ECUADOR DIRITTI UMANI 2017”

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

Riferimenti

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