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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Ecuador 2016

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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Ecuador 2016 SCHEDA ECUADOR - OVCI

Volontari richiesti : N 2

SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: ESMERALDAS INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

ECUADOR

La situazione politica del Paese è caratterizzata da una sostanziale dose di stabilità, nonostante dal 1996 si siano succeduti alla guida del Paese otto presidenti, destituiti da colpi di stato o da proteste popolari, che hanno rallentato, ma non fermato, la programmazione politico-economica e l’attuazione di riforme strutturali di cui lo Stato necessita. Il 30 settembre 2007 si sono tenute le elezioni per un'Assemblea Costituente così come chiesto dagli elettori con il referendum del 15 aprile dello stesso anno. Tali elezioni, le più complesse nella storia del Paese, hanno visto un enorme numero di liste (nazionali, provinciali e di emigrati) e sancito una larghissima vittoria per il socialista Rafael Correa, che si è garantito 80 dei 130 seggi in palio. Il Presidente Correa, riconfermato dopo le elezioni del 2009 e del 2013, si è autodefinito un rappresentante della politica di confronto con gli Stati Uniti, dichiarando che non firmerà il Trattato di libero commercio con gli USA e che chiederà una moratoria sul debito estero. Inoltre, è apertamente contrario alla “dollarizzazione” del paese - ovvero all'uso del dollaro come moneta nazionale, entrata in vigore il 9 gennaio del 2000 come freno agli effetti devastanti della crisi economica - pur non auspicando un ritorno al sucre, la moneta nazionale. Il suo progetto politico vede invece l'adozione di una moneta unica per tutti i paesi andini, nonostante sia consapevole della difficoltà di eliminare il dollaro in pochi anni.

Secondo il rapporto UNDP 2014, l’indice di sviluppo umano nel Paese è pari a 0,711, dato che colloca l’Ecuador all’98° posto nella classifica mondiale.

Le disuguaglianze sociali presenti nel Paese sono particolarmente evidenti in riferimento alle comunità indigene e afro-ecuadoriane, la cui situazione è abbastanza preoccupante sia dal punto di vista economico, che per la tutela dei loro diritti sociali e culturali. Queste popolazioni vivono in condizioni più disagiate rispetto al resto della popolazione e con maggiori difficoltà per l’accesso ai servizi. Nel Paese sono presenti infatti 11 diverse etnie indigene, concentrate principalmente nelle zone rurali (dove vive circa il 40% della popolazione), dove risulta evidente una maggiore percentuale di povertà rispetto ai centri urbani.

L’economia ecuadoriana continua ad essere fortemente dipendente dalle sue risorse petrolifere che rappresentano oltre la metà delle entrate finanziarie provenienti dalle esportazioni del Paese, dipendenza che comporta la vulnerabilità dell’economia del Paese alle fluttuazioni del prezzo del petrolio sul mercato internazionale. Se negli ultimi anni il Paese ha potuto beneficiare del rincaro del prezzo del petrolio, questo trend positivo non è stato accompagnato

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da una più equa distribuzione delle ricchezze tra la popolazione, per cui risultano ancora molto forti le divisioni sociali ed i differenti livelli di povertà presenti nel Paese. Nonostante ciò gli effetti positivi della crescita economica e della rinegoziazione del debito estero iniziano a farsi sentire: la spesa pubblica sta aumentando, mentre diminuiscono povertà (che si attesta attualmente intorno al 30%, dopo aver toccato il picco del 52% alla fine degli anni’90) e disoccupazione (al 6,3% nel 2011, al 4,8% all’inizio del 2014).

Come in tutti i Paesi sottosviluppati, la popolazione è giovane, il 30% ha meno di 15 anni. Il 25,6% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, e il 16,3% è sottonutrita (fonte: Deagostinigeografia). Come negli altri paesi dell’America Latina, in Ecuador ci sono numerosi bambini di strada, che vivono in condizioni di povertà estrema. Il 6,4% dei bambini è sottopeso (dato del 2014). Essi provengono da famiglie non in grado di sostenere le spese per cibo, alloggio, istruzione e cure mediche, di conseguenza questi bambini non vanno a scuola e 227.599 bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni, pari all’8% del totale, sono costretti a lavorare. In un Paese che sta lottando contro sottoccupazione e disoccupazione, spesso la sola occasione di guadagno è il lavoro informale e la prostituzione, che li espone allo sfruttamento da parte di trafficanti e turisti sessuali. Inoltre, ci sono circa 250.000 profughi colombiani nel Paese, la maggioranza di questi non ha uno stato legale, e di conseguenza un lavoro fisso. Questo comporta le diffi- coltà all’accesso scolastico duraturo per i loro figli e ai servizi sanitari.

Una fonte di preoccupazione ulteriore è rappresentata dalla condizione della donna: la società ecuadoriana è ancora pervasa da un forte sentimento machista, che ne ostacola il percorso di totale emancipazione e di piena partecipazione alla vita sociale, economica e politica. I primi interventi statali in questo senso vennero attuati nel 1994 con la creazione delle prime “Commissioni per le donne e la famiglia”, che hanno portato poi nel 1995 alla prima legge sulla violenza domestica. Il fenomeno della violenza sulle donne varca la soglia domestica e viene presentato e condannato nella sua interezza solo tra il 2007 e il 2008, con il “Piano di sradicamento della violenza di genere su bambine, adolescenti e donne” e con la nuova Costituzione. Nonostante questi sforzi il fenomeno è ancora radicato:

negli anni 2012 e 2013, secondo i dati forniti dal Municipio di Quito, sono avvenuti in Ecuador quasi 150.000 episodi di abusi familiari e sessuali ai danni di donne e bambini. Secondo l’INEC, (Instituto Nacional de Estadìsticas y Censos) 6 donne su 10 hanno subito almeno una volta una violenza di genere, e il 76% delle donne, abusi da parte dei loro partner. Solo a Guayaquil, nel 2012, si sono verificati 40 casi di donne brutalmente assassinate all’interno del nucleo familiare. Nella stessa città, le denunce di violenza domestica, hanno registrato una preoccupante escalation, 15.800 nel 2010, 19.000 nel 2011, 22.000 nel 2012. E parliamo solo di denunce ufficiali; molte violenze sono soffocate nel silenzio, per paura di vendette. La riforma del Còdigo Integral Penal Ecuatoriano, approvata a marzo, che ha intro- dotto tra l’altro l’art. 146 contro la malpratica sanitaria dei medici, ha inserito anche el feminicidio e la violenza contro le donne in genere, nell’elenco dei delitti contro la persona, al pari della tratta degli esseri umani e il traffico di immi- grati clandestini. Ora l’obiettivo finale è quello di applicare questa nuova legge in tutto il territorio nazionale, vincendo pregiudizi e resistenze culturali. Resta una delle tappe più difficili da perseguire, nel cammino delle riforme, tenendo anche conto delle difficoltà logistiche legate al territorio. Il fatto che la maggior parte delle donne, continui a dipendere dal reddito dei propri partner, incide molto, soprattutto nel caso di relazioni vissute all’interno delle famiglie di rispettivi mariti e compagni.

Un discorso a parte meritano i fenomeni migratori che dagli anni ’80 interessano il Paese e in particolare la capitale: la migrazione interna permanente dalle zone rurali ai centri urbani, conseguenza diretta di un sostenuto processo di urbanizzazione; la migrazione internazionale, caratterizzata dai flussi sud-nord, dai paesi in via di sviluppo a quelli industrializzati (secondo i dati 2,2 milioni di ecuadoriani vivono all’estero); l’immigrazione, soprattutto di cittadini peruviani e colombiani in cerca di migliori condizioni di vita (il Paese riceve circa 1000 domande di asilo ogni mese).

Quello dell’emigrazione, in particolare, è un fenomeno drammatico che include sempre più anche le donne e che vede coinvolto circa il 25% dell’attuale popolazione ecuadoriana, con conseguenze gravi sul tessuto sociale del paese.

Molte associazioni e istituzioni si stanno occupando del problema, tramite eventi di sensibilizzazione e un costante lavoro di networking, che ha permesso di creare reti anche extra nazionali per orientare le politiche pubbliche in tema di migrazione e tratta di esseri umani. Il governo Correa sta cercando di rispondere a quest’emergenza seguendo due direttrici: la prima tramite la diffusione di strumenti di integrazione e di tutela legale per i rifugiati (come ad esempio una nuova legge sulle vittime di tratta); la seconda, proponendo l’Ecuador come un paese mediatore tra i richiedenti asilo e paesi terzi disposti ad accogliere la popolazione sfollata.

L’Ecuador è inoltre un Paese ad “emergenza sanitaria” continua, come afferma lo stesso Presidente Correa, dove è possibile ricevere cure adeguate solamente previo pagamento. Questo a causa della carenza di strutture pubbliche adeguate e del proliferare di cliniche private, che danno vita ad un vero e proprio “mercato della salute”, in cui spesso vengono negate cure mediche fondamentali a chi non può permettersele. Il 17% della popolazione non ha ancora accesso a servizi igienico-sanitari adeguati.

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Infine si registra un interessante processo di sensibilizzazione della società rispetto alle tematiche ambientali: negli ultimi anni sono nate diverse organizzazioni territoriali che si battono per la difesa della Pacha Mama, la madre terra, e contro i grandi gruppi nazionali e internazionali che invece vorrebbero sfruttare le risorse naturali del Paese (petrolio e altre materie prime come oro e argento), sede di una biodiversità che lo rende uno tra i 17 paesi cosiddetti megadiversi, con la più alta concentrazione di biodiversità per km. Tra i più conosciuti patrimoni ambientali del Paese, il Parco Nazionale di Yasuni che si estende su un'area di 9.820 km (noto per avere in 1 ettaro, ben 644 specie di alberi diversi) e le Isole Galapagos con la riserva marina. La richiesta di maggiore difesa e protezione ambientale si è intensificata anche a seguito della decisione del Governo Correa del 15 Agosto 2013, di abbandonare l’iniziativa Yasuni ITT, per la quale l’Ecuador si impegnava a non sfruttare le risorse naturali (in particolare il petrolio) di questa regione, a patto di ricevere dalla comunità nazionale il 50% delle entrate previste in caso di sfruttamento

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:

OVCI

L’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI la Nostra Famiglia, è stato costituito nel 1982 a Ponte Lambro (CO) e riconosciuto dal Ministero Affari Esteri come “idoneo” ai sensi della L. 38/79 con D.M. 2/9/83 n.

2129, idoneità riconfermata ai sensi della Legge 49/87, con D.M. 14/9/1988 n. 4187. Ampliamento idoneità alla formazione in loco di cittadini di Paesi in via di Sviluppo, decreto del 30/8/1995.

OVCI nasce dall’iniziativa di due Enti Promotori:

• l’Associazione Italiana “la Nostra Famiglia”, impegnata dal 1948 nel recupero delle disabilità infantili, anche gravi, realizzando progetti di ricerca, cura e riabilitazione

• il gruppo Amici di don Luigi Monza, Associazione che si propone di approfondire la spiritualità del Beato don Luigi Monza, affiancando “la Nostra Famiglia” nel suo impegno.

OVCI è attualmente attivo con i suoi volontari, specializzati nel campo della salute di base, dell’educazione, formazione professionale e riabilitazione di soggetti con disabilità, in Sud Sudan, Sudan, Ecuador, Cina, Marocco e Brasile. Sul territorio italiano, l’Organismo si articola attraverso sedi territoriali - “gruppi di animazione OVCI”, referenti e soci. Attualmente, i gruppi di animazione OVCI, sono 8.

Opera in Ecuador dal 1994 ad Esmeraldas, collaborando con l’Istituto di Educazione Speciale per bambini disabili

“Juan Pablo II”. Da questa prima collaborazione emerse il forte bisogno di formazione richiesto da chi si occupa o dovrebbe occuparsi, a vario titolo, di disabilità, in primis i docenti dell’Istituto di Educazione Speciale. La presenza di OVCI si formalizzò allora con l’implementazione di un primo progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana:

“Intervento a sostegno della formazione di docenti specializzati per l'integrazione scolastica e socio – lavorativa di disabili, presso l'Università Cattolica di Esmeraldas – Ecuador”, quinquennio 1995-2000. Questo progetto prevedeva anche l’apertura di uno sportello per l’assistenza e l’orientamento delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

L’attività inerente la sensibilizzazione sul problema della disabilità diede la possibilità di conoscere, in modo più completo la condizione reale di bisogno delle persone affette da patologie disabilitanti residenti nella Provincia di Esmeraldas, per cui emerse una seconda proposta di progetto dal titolo “Attivazione di una rete di servizi socio – riabilitativi nella Provincia di Esmeraldas”, 2004 – 2007. Questo progetto mirava alla costruzione di una rete di riferimento per le persone con disabilità nella provincia e all’implementazione di un programma di Riabilitazione su Base Comunitaria per facilitare l’acceso delle persone con disabilità ai servizi e la loro inclusione nella società. Tale intervento consentì ai beneficiari diretti (le persone con disabilità della Provincia) di essere censiti, di ricevere un’adeguata diagnosi e di essere riferiti o presi in carico per l’attività riabilitativa.

Questa esperienza e, in particolare, la rete di relazioni intessute con le istituzioni locali si è concretizzata negli obiettivi che l’Organismo ha scelto di darsi. In particolare nel piano strategico 2013-2017 emergono gli obiettivi che OVCI si è proposto di raggiungere, diviso per impegni:

¾ Sensibilizzazione, rafforzare il legame con le controparti locali per incidere a livello sociale sulla percezione della disabilità e promuovere una presa in carico olistica della persona sia a livello istituzionale che comunitario

¾ Impegno Riabilitazione su Base Comunitaria, proseguire con la formazione continua degli operatori socio- sanitari ed educativi, impegnati o da impiegare nei servizi a favore dei soggetti vulnerabili e con disabilità, con una particolare attenzione all’età evolutiva. Aumentare l’accessibilità ai servizi di attenzione socio-riabilitativa da parte di persone con disabilità nella Provincia di Esmeraldas, attraverso l’estensione del programma di riabilitazione su base comunitaria a nuove aree della Provincia

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¾ Impegno Officina Ortopedica, dopo la convenzione decennale firmata il 25 novembre 2009 tra MIES, Associazione Nuestra Familia e OVCI è stata istituita una Officina Ortopedica orientata verso il principio di sussidiarietà per sostenere il Governo nell’erogazione di un servizio che attualmente non ha le competenze per promuovere in via autonoma. OVCI si è impegnato nella formazione tecnica e manageriale dei due tecnici ortopedici assunti per aumentare la qualità e quantità di prodotti offerti dall’officina e promuovere la sostenibilità della stessa.

Partner

Partner del presente progetto nella sede di Esmeraldas (OVCI 6193) sono la Corporación de Desarrollo Comunitario

“GRUPPO SALINAS” e la Fundacion Familia Salesiana Salinas.

¾ ASSOCIAZIONE NUESTRA FAMILIA - Principale controparte operativa locale di OVCI è l’Associazione

“Nuestra Familia”, riconosciuta come persona giuridica di diritto privato nel ‘99, è un ente di carattere benefico e senza fine di lucro che offre - attraverso un centro di Riabilitazione in Esmeraldas - servizi di neurologia, fisioterapia, otorino e terapia del linguaggio, analisi precoce del movimento, terapia occupazionale e psicomotricità. Offre inoltre la presenza di personale qualificato, delinea e attua programmi di riabilitazione personalizzati secondo le tipologie di disabilità e le esigenze dei singoli pazienti per contribuire alla cura, riabilitazione e supporto dei pazienti con disabilità. Si occupa, inoltre, in collaborazione con la scuola speciale per bambini disabili “Juan Pablo II”, della scolarizzazione e formazione professionale di bambini e giovani disabili

¾ MIES - Il Ministero Ecuadoriano per l’Integrazione Economica e Sociale (d’ora in poi MIES) è da sempre impegnato nella promozione della salute degli abitanti del paese, ha chiesto ad OVCI e alla Nuestra Familia di collaborare in un progetto comune per l’avviamento di un’Officina Ortopedica che consenta di dare un impulso significativo alla produzione di ausili e protesi a costo “politico”. L’officina, di proprietà del MIES, non è attualmente in grado di soddisfare gli obiettivi per cui è stata costituita. A novembre 2009 è stato firmato un accordo decennale tra NF-OVCI-MIES per l’implementazione di questo importante progetto di Officina Ortopedica.

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:

I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

¾ la disponibilità a spostarsi in tutta la Provincia di Esmeraldas, sede di realizzazione del progetto

¾ la disponibilità ad utilizzare una macchina intestata all’Organismo per la realizzazione delle attività progettuali

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¾ di riferire al Responsabile di Progetto e al Rappresentate Paese in loco per ogni suo spostamento o comportamento, anche nel periodo di permesso, a garanzia del regolare svolgimento delle attività e del rispetto delle finalità dell’Ente

¾ di mantenere un rapporto costante con il Responsabile del Servizio Civile presso la sede italiana

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

ESMERALDAS (OVCI)

¾ Rischi politici e di ordine pubblico:

Nonostante ad Esmeraldas la situazione politica sia caratterizzata da una sostanziale dose di stabilità, esiste in particolare nelle ore notturne un livello di insicurezza derivante da fenomeni di microcriminalità. Si segnala un aumento dei sequestri lampo a scopo di rapina, per i quali vengono utilizzati taxi gialli, del tutto simili a quelli muniti di licenza.

Una recrudescenza anche di furti di passaporti ed oggetti personali è segnalata soprattutto nelle zone più isolate del Paese, in particolare nella foresta Amazzonica e nei quartieri periferici di Esmeraldas dove sono segnalati quotidianamente episodi di criminalità.

L’avvicinarsi delle elezioni politiche presidenziali del 2017, ha visto un riaccendersi delle contrapposizioni politiche. Nello specifico nei mesi di Maggio e Giugno, si sono segnalate all’interno delle maggiori città ecuadoriane numerose manifestazioni, cortei, scioperi in opposizione al governo Correa. Tutte le manifestazioni si sono svolte in maniera pacifica e senza nessun problema collegato all’ordine pubblico.

Da evitare la zona di confine con la Colombia, soprattutto le aree rurali, dove opera la guerriglia colombiana (FARC) ed dove il rischio di sequestro di cittadini stranieri è elevato.

Sono state inoltre denunciate violente aggressioni nelle vicinanze della piattaforma di osservazione del teleferico nel Pichincha.

¾ Rischi sanitari:

L’assistenza sanitaria pubblica non è sempre affidabile, e le buone strutture sanitarie private si trovano nelle principali città turistiche.

Le principali malattie endemiche sono: colera, epatite, amebiasi, dengue emorragico, dengue classico, tifo, difterite, leptospirosi, rabbia, aids, epatite A e B, febbre gialla e tubercolosi. Inoltre, si registrano casi di malattie infettive tipiche dell’area amazzonica (malaria, febbre tifoide, infezioni intestinali).

Si segnala inoltre la presenza della epidemia della chikunguña (o chikungunya).

Ultimamente, nella provincia di Esmeraldas, sono aumentati notevolmente i casi di dengue classico ed emorragico.

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI:

Considerazioni e accorgimenti Generali Rischi per la sicurezza

¾ Unità di crisi - Ministero Affari Esteri

Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso, gli stessi saranno registrati sul sito

"Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.

¾ Ambasciate/consolati

Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei volontari.

Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:

¾ Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili sblocchi

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¾ Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito

¾ Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali

¾ Curare di essere costantemente reperibili

¾ Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne

¾ Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti

¾ Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie

¾ consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)

¾ Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante

¾ Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.

Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e tutela dei volontari:

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico

RISCHIO ACCORGIMENTO

MICROCRIMINALITÀ

¾ OVCI raccomanda ai giovani in SC di fare riferimento al Rappresentante Paese/OLP in loco per evitare situazioni di pericolo, pianificando ogni spostamento.

¾ Si suggerisce ai volontari in SC di non circolare in orari notturni e in zone isolate della città, oltre a evitare spostamenti con oggetti di valore (ipad, macchine fotografiche, ...). Viene consigliato di non spostarsi con ingenti somme di denaro e portare con sé le copie dei documenti di identità. Nel caso di rapina si consiglia vivamente ai ragazzi di non reagire e di assecondare il rapitore. I racconti dei volontari di lunga data presenti sul loco confermano che questo comportamento evita che la situazione degeneri.

¾ Raccomandiamo gli spostamenti con mezzi pubblici riconosciuti/legali e taxi registrati. Seguendo le indicazioni del sito viaggiareinformati, si raccomanderà ai volontari in SC di prenotare i taxi telefonicamente.

¾ Si raccomanda ai ragazzi di muoversi sempre con qualcuno dell’Organismo (promotori e volontari locali) sia per avere indicazioni sui mezzi di trasporto da utilizzare, dove magiare e sul comportamento da tenere per strada per evitare situazioni pericolose

SEQUESTRI

¾ Si raccomanda ai volontari in SC di non fermare taxi lungo le strade, ma di prenotarli telefonicamente e di realizzare escursioni guidate rivolgendosi ad agenzie turistiche specializzate e conosciute.

¾ I volontari saranno invitati a non circolare da soli e dovranno operare a stretto contatto con gli operatori locali e con i personale del partner locale di progetto, seguendo le direttive specifiche da questi emanate.

¾ Si suggerirà ai ragazzi in SC di evitare le zone di confine con la Colombia

¾ L’Ente mantiene costanti contatti con le istituzioni che presidiano il territorio (partner locali di progetto, istituzioni locali e nazionali del Paese ospitante, Rappresentanza diplomatica/consolare italiana nel Paese)

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:

RISCHIO ACCORGIMENTO

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Colera, epatite, amebiasi, malaria, dengue (anche

emorragico), tifo, difterite, leptospirosi,

rabbia, aids, febbre gialla

PROFILASSI E VACCINAZIONI

¾ Oltre a inviare i volontari in SC alla propria ASL/USSL di riferimento, OVCI, prima della partenza, crea un contatto diretto tra il volontario in SC e il medico infettivologo di fiducia dell’Organismo, dr. Agostino Zambelli, medico specializzato in malattie infettive – Ospedale Sacco di Milano – con numerosi missioni nei progetti sanitari OVCI. Il dr. Zambelli è anche il referente medico italiano per eventuali necessità durante la permanenza in loco dei volontari OVCI, facilmente raggiungibile sia via mail si telefonicamente.

¾ Si consiglia, previo parere medico, la vaccinazione contro l’epatite A e B, la difterite e il tifo. Per escursioni nella parte orientale del Paese e nella foresta amazzonica è obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla.

¾ Si consiglia di fare riferimento sempre e solamente ai medici conosciuti dall’Organismo (anche per problemi che sembrano insignificanti) che garantiscono competenza e livelli di igiene soddisfacenti.

¾ Inoltre si consiglia di evitare di consumare pasti in luoghi dove l’igiene non è assicurata (chioschi lungo le strade, venditori ambulanti ecc.); evitare verdure crude, succhi di frutta fresca; consumare solo bibite o acqua in bottiglia e senza l’aggiunta di ghiaccio in quanto è possibile contrarre infezioni.

¾ Si raccomanda, inoltre di non sostare in prossimità di acque stagnanti, per evitare malattie trasmesse da zanzare infette e di evitare il contatto con animali randagi.

¾ Si consiglia di indossare calzature adeguate, guanti se si entra a contatto con ferite altrui, e di mantenere comportamenti adeguati onde evitare la contrazione di malattie sessualmente trasmissibili.

¾ In caso di particolare complessità sanitaria, si prevede il trasferimento d’urgenza con l’auto dell’Organismo nella capitale del Paese, dove si trovano strutture sanitarie più fornite.

CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA

¾ Dal punto di vista sanitario, la controparte Ass.Nuestra Familia dispone di un piccolo presidio infermieristico raggiungibile a piedi dall’abitazione dei volontari in SC per un primo esame clinico.

¾ Altro riferimento è il CECOMET (Centro di Epidemiologia Comunitaria e Medicina Tropicale) del Vicariato Apostolico raggiungibile in 30 minuti in auto. Questo cento collabora in forma programmatica e continuativa con il Centro malattie tropicali, Negrar (VE) – Italia.

In caso di necessità particolari, è previsto il trasferimento nella capitale del Paese, Quito, dove sono presenti diversi ospedali e strutture sanitarie, anche private

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato.

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi:

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¾ il disagio di condividere con altri volontari l’appartamento che l’organismo mette a disposizione

¾ il disagio ambientale legato alla contaminazione dell’acqua potabile, a causa dell’insufficiente smaltimento dei rifiuti e del sistema fognario inadeguato e alle difficoltà di erogazione dell’acqua

¾ il disagio di ritrovarsi in aree in cui la copertura del cellulare non completa, soprattutto nelle aree rurali del territorio.

DESCRIZIONE SEDE

DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:

ESMERALDAS (OVCI)

Con un’estensione di 15,237 Km2, la Provincia di Esmeraldas si colloca nella Costa Nord dell’Ecuador. Capitale della provincia è la città di Esmeraldas che conta 250.566 abitanti mentre in tutta la Provincia risiedono 534.972 abitanti. La Provincia è divisa politicamente in sette cantoni. Nonostante la potenziale ricchezza in termini di materie prime e risorse naturali (piantagioni di cacao, frutta tropicale, allevamento di gamberetti, raffinazione del petrolio) molti sono i problemi di cui soffre il territorio che è, ad oggi, una dei più poveri del Paese . Secondo i dati statistici presentati da INFA - Istituto per l’Infanzia e la Famiglia, l’81% degli abitanti vive in situazioni di povertà, ovvero vive con meno di 2 dollari al giorno.

Come si può osservare nella tabella sottostante, la grave difficoltà nell’accesso ai servizi di base, dovuta alla loro carenza strutturale o all’impossibilità di accedervi per mancanza di denaro, determina un grave gap tra il livello generale di vita dell'Ecuador e quello della provincia di Esmeraldas (dati estratti dal Censimento Nazionale del 2010):

Provincia di Esmeraldas

Ecuador

Entrate pro capite 670 USD 4070 USD

Crescita interna della popolazione

3.5% 1.9%

Mortalità infantile < 1 anno 58 ogni 1000 bambini

22 ogni 1000 bambini

Mortalità infantile < 5 anni 73 ogni 1000 bambini

25 ogni 1000 bambini

Mortalità materna 150 ogni 100.000 madri

117 ogni 100.000 madri

Un’ulteriore statistica prodotta da INFA sulla situazione dei bambini ad Esmeraldas, sottolinea come il 33.4% dei bambini esmeraldegni soffra di malnutrizione cronica, ed il 57% di malnutrizione complessiva. Inoltre, solo il 53% dei bambini esmeraldegni conclude la scuola di base, mentre ogni 10 bambini, 7 provengono da un nucleo famigliare povero.

Esmeraldas è inoltre la provincia dove si concentra la maggioranza della popolazione di origine Afro di tutto l’Ecuador, condizione che ha favorito l’instaurarsi di una dinamica di doppia di discriminazione: a quella derivante dall’essere una minoranza, si è aggiunta infatti quella di essere un popolo non autoctono in quanto discendente dagli antichi schiavi.

Per anni la politica nazionale ha dimenticato i bisogni di questo territorio, aggravati anche da alcuni aspetti della cultura locale che non favoriscono l’autosviluppo: non c'è infatti abitudine alla stabilità nel lavoro, ad una programmazione a lungo termine e alla partecipazione attiva alla vita sociale e politica.

Anche la condizione familiare è molto disgregata, mancando per cultura il senso della famiglia. I matrimoni civili non arrivano ad essere un 20%. Per il resto si tratta di libere unioni che si compongono e si scompongono con molta facilità. Anche la poligamia non è un fenomeno raro. Molto frequenti anche i casi di abbandono parziale (per dissesti familiari) o totale dei bambini, con conseguenti problemi affettivi e materiali che condizionano la crescita e il regolare sviluppo dei minori. L'alcolismo è una forma frequente di alienazione e raggiunge il 23,5% della popolazione.

Rispetto alla situazione scolastica, nonostante la provincia di Esmeraldas presenti un’ampia infrastruttura scolastica (l’indice, con 1.400 stabilimenti educativi, è il secondo più alto del paese), la percentuale di bambini che terminano la

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scuola dell’obbligo è del 53% e il tasso di analfabetismo nella popolazione di età superiore a 10 anni è del 11%, la più alta del Paese.

Ai problemi legati alle situazioni d’indigenza cronica, emarginazione e sottosviluppo, si sono aggiunti quelli connessi alla violenza legata alla spartizione del territorio fra bande rivali, al traffico di droga con la vicina Colombia e l’emergente problema dei profughi colombiani che varcano i confini.

In particolare il presente intervento interesserà i seguenti cantoni di Esmeraldas, Eloy Alfaro, Rio verde, Quinindé, Atacames; da quest’anno è stato inserito anche il cantone di San Lorenzo, coprendo tutta la provincia di Esmeraldas. L’ampia area coperta dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC) rende necessario che i volontari inseriti nel progetto si spostino in tutta la provincia per meglio supportare le persone con disabilità inserite nel progetto stesso.

I cantoni di Rio Verde, Eloy Alfaro e San Lorenzo si trovano a nord della territorio della Provincia, verso il confine con la Colombia. Quinindé si trova, invece, tra la città di Esmeraldas e la Provincia di Pichincha (la provincia in cui si trova la capitale, Quito). Atacames si trova a sud-ovest di Esmeraldas. Si tratta di aree rurali con elevati e gravi indici di povertà e caratterizzati da importanti carenze in termini di servizi sociali e assistenziali. Il cantone Rio Verde copre un territorio di 55 Km2 e conta una popolazione pari a 30.000 persone; ha come municipio la città di Rio Verde, che dista da Esmeraldas 55 Km, raggiungibile con i mezzi pubblici (bus) o in auto in circa 1 ora e mezza. Il cantone Eloy Alfaro conta una popolazione di 43.000 abitanti; ha come sede del municipio la città di Limones ma punto di riferimento delle persone è la città di Borbón che dista da Esmeraldas 108 Km, raggiungibile con i mezzi pubblici (bus) o in auto in circa 3 ore. Il cantone di San Lorenzo si trova al confine con la Colombia, copre un territorio di 3.106 Km2 e conta una popolazione pari a 28.180 persone; ha come municipio la città di San Lorenzo, che dista da Esmeraldas 148 Km, raggiungibile con i mezzi pubblici (bus) o in auto in circa 2 ore e mezza. Il cantone Quinindé conta una popolazione di 88.850 abitanti; ha come municipio la città di Quinindé, distante da Esmeraldas 86 Km e raggiungibile con i mezzi pubblici (bus) o in auto in circa 2/3 ore. Il cantone Atacames infine conta una popolazione di 30.200 abitanti; ha come municipio la città di Atacames, distante circa 32 km da Esmeraldas, raggiungibile in auto in circa mezz’ora o coi mezzi pubblici.

Nel territorio di Esmeraldas OVCI interviene nel settore Sanità e Grandi Malattie DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:

SANITA’ E GRANDI MALATTIE

La situazione territoriale di Esmeraldas diventa particolarmente complessa se si esamina sotto il profilo sanitario.

Analizzando i dati della Provincia si osserva come l’esclusione, la povertà e la mancanza di accessibilità ai servizi di base incidano sull’aumento del tasso di mortalità infantile e del rischio di sviluppare forme di disabilità, soprattutto nei neonati. Secondo i dati pubblicati dalla Direzione Provinciale di Salute di Esmeraldas, il 40% delle donne gravide della Provincia di Esmeraldas partorisce nella sua abitazione senza nessun tipo di assistenza. Su 4040 parti seguiti dall’ospedale (dati del 2007) il 53% dei bambini nasce prematuro e meno della metà delle donne seguite in ospedale ha beneficiato di esami prenatali necessari a garantire un parto senza complicanze e la buona salute del feto. Le autorità locali da alcuni anni rilevano la mancanza di una cultura della disabilità e della prevenzione, soprattutto dal punto di vista di una diagnosi precoce della disabilità, così come la mancanza di attenzione per la cura nel periodo pre- e post-natale e l’ignoranza rispetto alle forme di prevenzione di complicazioni e infermità nel periodo di gestazione e nei primi giorni di vita del bambino.

L’ultimo censimento effettuato dal Consiglio Nazionale della Disabilità – CONADIS - rileva che in tutto il Paese ben il 12.9% della popolazione è rappresentata da persone con disabilità. Tra di esse, l’1.5% è rappresentata da bambini al di sotto dei 5 anni che presentano almeno una forma di disabilità. Nel solo Cantone di Esmeraldas (escludendo, quindi, gli altri 7 cantoni della Provincia), l’ultimo censimento sulla disabilità risale al 2001. Secondo i dati raccolti ben 16.341 persone residenti, presentano forme più o meno accentuate di disabilità. Di queste il 10.91%, cioè 1.784 persone con disabilità, sono bambini, bambine e adolescenti di età compresa tra 0 e 19 anni.

Questi dati benchè allarmanti sono parziali, in quanto basati sulla quantità di certificati di invalidità che il CONADIS attribuisce. Purtroppo molte persone delle zone rurali (per esempio nei cantoni di Eloy Alfaro, San Lorenzo, Quinindè e Rio Verde) non accedono a questa certificazione, come risulta dall’esperienza di Riabilitazione su Base Comunitaria che OVCI ha svolto dal 2005 ad oggi. In questo senso, si può ritenere che la popolazione disabile sia in numero di molto superiore, probabilmente stabilendosi (stando ai dati medi dell'OMS) almeno a 40.000 persone nel solo territorio di intervento.

SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

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A fronte della situazione di disagio precedentemente descritta, ci sono diverse realtà impengnate nel Cantone di Esmeraldas a favore delle persone disabili. Nella tabella che segue è indicato anche la copertura dei serivizi offerti nel corso del 2014:

N.

disabili/anno

Tipologia per età

Istituto di Ed. Speciale “Juan Pablo II” 140 bambini e adolescenti Centro Riabilitazione "Nuestra Familia" 233 bambini e adolescenti Programma di Riabilitazione su Base

Comunitaria (persone seguite nel 2014) 1.058 bambini, adolescenti e adulti

Officina Ortopedica 258 bambini, adolescenti e adulti che hanno

portato alla produzione di 199 ortesi e alla riparazione di 89 ausili ortopedici

Totale disabili seguiti nel corso del 2014 1.689

Comparando questi dati con la stima dei disabili presenti sul territorio appare evidente come vi sia un grave problema di accesso della maggior parte delle persone con disabilità a qualsiasi forma di attenzione di tipo specializzato anche nel cantone Esmeraldas, in cui si trova la città capitale della Provincia. La ragioni di questa mancanza d’accessibilità sono dovuti all’assenza di questo servizio soprattutto nelle zone rurali, alla cattiva organizzazione dello stesso, all’assenza di un adeguato equipaggiamento tecnico e alla mancanza di conoscenza dell’esistenza del servizio stesso da parte dei destinatari. La povertà, la mancanza di servizi ed di sufficiente esclusione sociale aggravano esponenzialmente la condizioni di vita delle persone con disabilità persone con disabilità e dei bambini in particolare.

Nel territorio intervengo operano i partner del progetto:

¾ Associazione Nuestra Familia – centro di Riabilitazione – Esmeraldas

¾ MIES (Ministero Inclusione Economica e Sociale) – impegno di Riabilitazione su Base Comunitaria – prov di Esmeraldas

Nel settore Sanità e Grandi Malattie OVCI interviene nel territorio di Esmeraldas (sede 6193) con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ 500 persone con disabilità neuromotoria, intellettiva e sensoriale prese in carico dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria,

¾ 600 bambini con disabilità neuromotoria, intellettiva e sensoriale che usurfruiranno in particolare dei servizi scolastici, di riabilitazione e delle attività ludico-pedagogiche e ludico-riabilitative

¾ 60 insegnanti di scuola speciale e ordinaria, formati sulle metodologie per l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità

¾ 50 operatori sanitari e sociali che riceveranno formazione sui temi della disabilità e dell’inclusione sociale delle PCD

¾ 250 Bambini con Disabilità presi in carico e/o visitati dal Centro di Riabilitazione Nuestra Familia, 200 genitori che parteciperanno ai momenti formativi organizzati dal Centro e 10 operatori che riceveranno formazione teorica e pratica

Beneficiari:

¾ 1.100 famiglie di persone con disabilità

¾ 60 persone con disabilità membri di Organizzazioni di Persone con disabilità

¾ 70 istituzioni pubbliche e private coinvolte nelle attività di formazione e sensibilizzazione

¾ Oltre 2.000 membri delle Comunità dei 6 Cantoni coinvolti nel progetto

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OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:

ESMERALDAS (OVCI)

¾ Ampliare a livello provinciale le attività di Riabilitazione su Base Comunitaria per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità coinvolte

- Incremento del 10% (105 nuove persone coinvolte) di utenti seguiti dal programma stesso, - formazione di 60 promotori coinvolti (60 persone)

- coinvolgimento di 5 nuovi membri del Comitato di Gestione del programma di RBC

¾ Migliorare l’offerta dei servizi riabilitativi rivolta ai bambini con disabilità della provincia di Esmeraldas

- 256 bambini con disabilità (BCD) visitati e/o presi in carico dal Centro di Riabilitazione Nuestra Familia, (aumento del 10%)

- 200 genitori di BCD che parteciperanno agli incontri di formazione organizzati dal Centro Nuestra Familia - 10 operatori che frequenteranno dei training teorici e pratici per migliorare le proprie competenze

¾ Incrementare la disponibilità e l’accesso ad ausili e ortesi per le persone con disabilità della provincia di Esmeraldas

- Incremento del 5% delle produzioni di nuove protesi - Incremento del 10% delle riparazioni di protesi esistenti

¾ 110 operatori del settore educativo e sanitario formati sui temi della disabilità e, in particolare dell’inclusione sociale delle Persone con Disabilità

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi ESMERALDAS - (OVCI)

Azione 1. Incremento del 10% di utenti seguiti dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC), formazione dei promotori coinvolti (60 persone), coinvolgimento delle comunità di riferimento e delle famiglie di PCD

1. Censimento nel cantone San Lorenzo delle persone con disabilità che vi abitano, ultimo cantone inserito nel programma di RBC, raccolta dati anamnestici per la presa in carico o per il riferimento delle persone con disabilità che hanno bisogno di un livello di intervento diverso o specifico

2. Censimento costante negli altri cantoni coinvolti nel progetto delle persone con disabilità, raccolta dati anamnestici per la presa in carico/riferimento delle persone con disabilità

3. Presa in carico delle persone con disabilità, in particolare bambini, inserite nel programma attraverso visite, valutazioni e interventi mirati

4. Realizzazione di incontri bimestrali del comitato di gestione del programma RBC ( 6 coordinatori cantonali e il responsabile del programma di RBC) per monitorare e programmare le attività

5. Realizzazione di un corso introduttivo alla RBC per i 5 nuovi promotori del cantone di San Lorenzo

6. Realizzazione di incontri mensili tra i responsabili del programma e i promotori per la supervisione delle attività

7. Realizzazione di 6 momenti di sensibilizzazione e formazione (1 per cantone) delle comunità e delle famiglie di persone con disabilità

8. Organizzazione di una missione con un chirurgo ortopedico volontario italiano per la realizzazione di interventi su bambini con disabilità ortopedica (15 persone) presso l’Ospedale Civile Delfina Torres de Concha e la formazione continua del personale locale (30 persone)

Azione 2. 250 bambini con disabilità (BCD) visitati e/o presi in carico dal Centro di Riabilitazione Nuestra Familia, 200 genitori di BCD che parteciperanno agli incontri di formazione organizzati dal Centro Nuestra Familia e 10 operatori che frequenteranno dei training teorici e pratici per migliorare le proprie competenze

1. Realizzazione di valutazioni e piani di trattamento individualizzato per la presa in carico di 250 bambini con disabilità (psicomotricità, fisioterapia, terapia occupazionale, logopedia)

2. Realizzazione di 2 momenti formativi per i 10 operatori del Centro di Riabilitazione Nuestra Familia

3. Visto il successo degli anni scorsi, verranno realizzati 6 incontri di sensibilizzazione per 200 genitori dei bambini seguiti dal Centro

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Azione 3. Incremento del 5% delle produzioni e del 10% delle riparazioni effettuate dall’Officina Ortopedica gestita da OVCI

1. Implementazione delle attività di produzione ordinaria di ausili e ortesi (valutazione pazienti, definizione ortesi o ausilio necessario, verifica e addestramento all’uso dell’ausilio)

2. Riparazione degli ausili precedentemente prodotti o donati dal governo 3. Realizzazione incontri bimestrali di monitoraggio dell’attività

4. Realizzazione di due momenti formativi specifici per i due tecnici ortopedici attivi nell’Officina

Azione 4. 110 operatori del settore educativo e sanitario formati sui temi della disabilità e, in particolare dell’inclusione sociale delle PCD

1. Realizzazione di 4 momenti formativi per operatori del settore sanitario sui temi della disabilità e dell’inclusione sociale

2. Realizzazione di 5 momenti formativi per operatori del settore educativo (soprattutto insegnanti delle scuole ordinarie) sulle metodologie da applicare per lavorare con una classe integrata

3. Realizzazione di una formazione sulla classificazione ICF (classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute). Classificazione che vuole descrivere lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti essenziali (sociale, familiare, lavorativo) per cogliere le difficoltà che nel contesto socio-culturale di riferimento possono causare disabilità

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

¾ 1 responsabile amministrativo, Azione 1-2-3-4

¾ 1 assistente sociale, Responsabile programma di RBC, Azione 1-4

¾ 6 coordinatori cantonali del programma di riabilitazione su base comunitaria, Azione 1

¾ 60 promotori di riabilitazione su base comunitaria, Azione 1

¾ 2 insegnanti specializzate, Azione 1-4

¾ 2 terapisti della riabilitazione, Azione 1-4

¾ 1 medico neurologo consulente, Azione 1-2

¾ 1 esperto formatore di riabilitazione su base comunitaria, Azione 1

¾ 1 direttore Centro di Riabilitazione “Nuestra Familia”, Azione 2

¾ 1 assistente sociale – Centro di Riabilitazione “Nuestra Familia”, Azione 2

¾ 8 esperti riabilitativi (fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, psicomotricisti) – Centro di Riabilitazione

“Nuestra Familia”, Azione 2

¾ 1 infermiera, Azione 1-2

¾ 1 esperto ICF, Azione 4

¾ 1 chirurgo ortopedico, Azione 1-3

¾ tecnici ortopedici, Azione 3

¾ 2 formatori, Azione 2-3

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Il Volontario in Servizio Civile n°1 sarà inserito nelle seguenti attività:

¾ Affiancamento nel censimento degli altri cantoni (Esmeraldas, Eloy Alfaro, Rio verde, Quinindé, Atacames) di nuove persone con disabilità, raccolta dei dati anamnestici per la presa in carico o per il riferimento delle persone con disabilità

¾ Affiancamento nella presa in carico regolare – attraverso visite, valutazioni e interventi mirati – delle persone con disabilità, in particolare bambini

¾ Supporto nell’organizzazione e realizzazione di 1 corso di formazione per i 5 nuovi promotori del programma di RBC del cantone di San Lorenzo

¾ Affiancamento nella realizzazione di incontri mensili tra i responsabili del programma e i promotori per la supervisione delle attività

¾ Supporto nell’organizzazione e implementazione del programma di interventi di chirurgia ortopedica per bambini con disabilità realizzati da un medico ortopedico volontario italiano

¾ Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione di 6 momenti di sensibilizzazione e formazione (1 per cantone) delle comunità e delle famiglie delle persone con disabilità

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¾ Supporto nell’organizzazione e realizzazione degli incontri bimestrali del comitato di gestione del programma RBC

¾ partecipazione agli incontri mensili tra i responsabili del programma e i promotori per la supervisione delle attività

¾ Supporto nella riparazione degli ausili

¾ Partecipazione agli incontri bimestrali di monitoraggio dell’attività dell’officina ortopedica

¾ Collaborazione nella programmazione e realizzazione di due momenti formativi rivolti ai 2 tecnici ortopedici attivi nell’officina ortopedica

¾ Supporto nella realizzazione di valutazioni e piani di trattamento individualizzato per la presa in carico di 250 bambini con disabilità (psicomotricità, fisioterapia, terapia occupazionale, logopedia)

¾ Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione di due momenti formativi per i 10 operatori del centro

¾ Affiancamento nella realizzazione di una formazione sulla classificazione ICF

¾ Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione di 4 momenti formativi per operatori del settore sanitario sui temi della disabilità e dell’inclusione sociale

Il Volontario in Servizio Civile n° 2 sarà inserito nelle seguenti attività:

¾ Affiancamento nel censimento degli altri cantoni (Esmeraldas, Eloy Alfaro, Rio verde, Quinindé, Atacames)di nuove persone con disabilità, raccolta dei dati anamnestici per la presa in carico o per il riferimento delle persone con disabilità

¾ Affiancamento nella presa in carico regolare – attraverso visite, valutazioni e interventi mirati – delle persone con disabilità, in particolare bambini

¾ Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione di 6 momenti di sensibilizzazione e formazione (1 per cantone) delle comunità e delle famiglie delle persone con disabilità

¾ Supporto nella realizzazione di valutazioni e piani di trattamento individualizzato per la presa in carico di 250 bambini con disabilità (psicomotricità, fisioterapia, terapia occupazionale, logopedia)

¾ Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione di due momenti formativi per i 10 operatori del centro

¾ Collaborazione nella programmazione e realizzazione di 6 incontri di sensibilizzazione/formazione dei genitori dei bambini

¾ Collaborazione nella realizzazione di 5 momenti formativi per operatori del settore educativo (soprattutto insegnanti delle scuole ordinarie) sulle metodologie da applicare per lavorare con una classe integrata

¾ Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione di 4 momenti formativi per operatori del settore sanitario sui temi della disabilità e dell’inclusione sociale

REQUISITI:

Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti:

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

Volontario/a n°1

¾ preferibile formazione in discipline socio-sanitarie o riabilitative

¾ preferibile conoscenza della lingua spagnola Volontario/a n°2

¾ preferibile formazione in discipline socio-economiche o socio-educative

¾ preferibile conoscenza della lingua spagnola

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DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

OVCI Ponte Lambro (CO)

Via don Luigi

Monza, 1 - 22037 031.625311 www.ovci.org

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a ovci@pec.netsons.org e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Ecuador 2016 – OVCI - Esmeraldas).

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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