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Forum Internazionale sul traffico intermodale - 40 della HUPAC SA di Chiasso Lugano, 1. giugno 2007

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Forum Internazionale sul traffico intermodale - 40° della HUPAC SA di Chiasso Lugano, 1. giugno 2007

1. E’ con grande piacere che porto il mio saluto e quello del Consiglio di Stato a questo Forum internazionale, e che porgo le più vive felicitazioni alla società HUPAC per i suoi 40 anni di attività.

Un saluto e un auspicio che non sono solo il riconoscimento dovuto a un’azienda che opera con successo, abbracciando l’Europa intera, dalla sua “base” ticinese di Chiasso. Vi sono anche, e soprattutto, il desiderio e la volontà di sottolineare l’importanza della missione assunta dalla HUPAC SA nella gestione più sostenibile del traffico attraverso le Alpi. Le vie di comunicazione sono importanti, ma la direttrice del San Gottardo, in particolare, è per il Ticino un’arteria essenziale, poiché sostiene la nostra economia e la nostra

integrazione politica nella Confederazione. I collegamenti, tuttavia, sono diventati da un decennio a questa parte anche una fonte di impatti indesiderati. Penso, in particolare, alla crescita esponenziale avuta fino al 2000 dal traffico pesante su strada e alle sue ricadute negative sulla sicurezza del traffico leggero e sull’ambiente.

2. Le sorti economiche e lo sviluppo territoriale del Cantone Ticino sono da sempre intimamente legati alle vie di comunicazione. Sin dal Medioevo modi e tempi dell’attraversamento delle Alpi hanno

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condizionato la nostra storia. All’epoca dei sentieri e delle

mulattiere le nostre valli superiori si inserirono negli scambi fra nord e sud delle Alpi attraverso i someggiatori, che offrivano i loro servizi ai commercianti transalpini. Fra i provvedimenti prioritari presi dal primo Governo cantonale all’atto della sua costituzione nel 1803, vi è la costruzione della rete delle strade maestre, e in

particolare della dorsale che da Chiasso conduce al San Gottardo.

L’onere fu ingente, tanto che in certi periodi oltre la metà delle spese dello Stato erano destinate a questo ambito.

Il Cantone si batté, più tardi, per la costruzione delle gallerie ferroviarie attraverso il San Gottardo e il Monte Ceneri. Questa direttrice ferroviaria centrale divenne e rimase per lungo tempo la spina dorsale del nostro ordinamento territoriale, il canale

primordiale dei nostri scambi economici e il legame con il nostro retroterra politico.

Dagli anni ’60 agli anni ’80 del secolo scorso, fu poi la volta della costruzione dell’autostrada, la risposta alla diffusione della

motorizzazione secondo un disegno di portata nazionale. A quel momento il Cantone lottò per inserire in questo disegno anche il traforo del San Gottardo, inizialmente ritenuto a Berna non necessario. L’autostrada ci ha permesso di rafforzare la nostra posizione e, nel contempo, di rendere un servizio alla Svizzera e ai commerci internazionali. Tuttavia, i suoi crescenti carichi dopo la messa in esercizio, ci hanno a poco a poco messi di fronte ai risvolti indesiderati del traffico. E’ per questo motivo che il Ticino si è

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subito schierato a sostegno della modernizzazione dell’ottocentesca rete ferroviaria, allorché negli anni 1988/90 la Confederazione diede avvio alla pianificazione delle Nuove trasversali ferroviarie alpine.

Una nuova ferrovia significa per noi offrire un’alternativa al traffico merci su strada e allacciare il traffico viaggiatori in modo molto più diretto e rapido alla rete delle città svizzere ed europee.

In questo contesto si è anche parlato di una vocazione del Ticino per la gestione dei traffici transalpini, in rapporto alla sua tradizione di competenze acquisite nei settori dei trasporti e della logistica.

HUPAC rappresenta una componente importante di questo settore.

Il Ticino di oggi non è però solo questo: ha infatti saputo diversificare il suo tessuto economico.

Siamo, infatti, consapevoli che le vie di comunicazione

costituiscono oggi una premessa necessaria, ma non più sufficiente per lo sviluppo economico. Tuttavia, senza queste vie saremmo probabilmente una vallata alpina dimenticata e forse anche dissanguata. Oggi, ci impegniamo pertanto a sostenere la

modernizzazione della rete ferroviaria, affinché possa rafforzare il nostro ruolo di “ponte” tra nord e sud e possa dare una risposta sostenibile anche ai problemi ambientali e territoriali generati dall’invadente traffico di transito su gomma.

3. La crescita del traffico è stata ininterrotta sin dagli anni ’80. Tra l’apertura della galleria autostradale del San Gottardo, nel 1981, e il 2000, il traffico pesante è aumentato di otto volte. Da allora,

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l’incremento dei volumi trasportati è continuato, ma è per contro diminuito il numero di veicoli pesanti. Il trasporto su ferrovia, che assume ancora oggi la parte predominante del traffico transalpino svizzero, registra da parte sua una crescita costante. In particolare, mi piace rilevare in questa sede che è il traffico combinato non accompagnato a segnare una straordinaria progressione, tanto che da sola questa categoria di traffico è superiore alle intere prestazioni svolte dai veicoli pesanti su strada. E’ questo, certamente, anche un merito della società HUPAC, che ha saputo progressivamente

sviluppare una rete di prestazioni molto competitive in tutta l’Europa.

4. Il Cantone Ticino sostiene con convinzione la politica federale dei trasporti.

La liberalizzazione del traffico ferroviario incentiva qualità e prezzo delle prestazioni offerte dai vari enti ferroviari. La tassa sul traffico pesante incentiva una maggiore produttività del settore, riducendo i viaggi a vuoto, permette di coprire tutti i costi causati alla

collettività e libera buona parte dei finanziamenti per le nuove infrastrutture ferroviarie. L’importante impegno in corso per

costruire le nuove infrastrutture ferroviarie creerà le condizioni per migliorare in modo determinante le prestazioni e la produttività del settore, e quindi favorire il trasferimento del traffico dalla gomma alla rotaia. Siamo sulla buona strada, ma sicuramente non siamo ancora al traguardo.

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Per questi motivi il nostro Cantone:

(1) propugna la conferma dell’obiettivo della riduzione a 650'000 veicoli del carico attraverso le Alpi svizzere. Ci attendiamo pertanto, con la preannunciata nuova Legge sul traffico merci, il rinnovo dell’attuale impegno finanziario per incentivare il

vettore ferroviario in questa fase transitoria, che prelude all’apertura delle nuove gallerie.

(2) ribadisce la necessità di completare AlpTransit con adeguate linee di accesso. Il sistema ferroviario del XXI secolo deve poter offrire le capacità necessarie per il traffico merci e per quello dei viaggiatori, per noi altrettanto importante del primo.

In questo senso, occorrerà assolutamente andare oltre il nuovo prospettato programma di sviluppo delle infrastrutture

ferroviarie attualmente in consultazione. Saranno necessari un programma e un finanziamento adeguati per avere una nuova linea completa da confine a confine.

5. Chiudo rinnovando gli auguri a HUPAC per il traguardo raggiunto e sono certo che saprà affrontare con coraggio e determinazione – come ha fatto finora - le opportunità che si prospettano nel traffico transalpino.

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