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Tamponi a raffica. Nostro dovere comprare i vaccini

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Academic year: 2022

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Filippo Rigo

Il consigliere regionale ha coinvolto l’Ulss 9 Scaligera e il Consorzio Grana Padano per rinforzare la campagna di raccolta del plasma iperimmune da parte di chi è guarito dal Covid-19.

Mario Borghezio

L’ex vulcanico europarlamentare del- la Lega non esita a contraddire il suo

“capitano” e così si lancia da solo in un attacco frontale a Draghi, ricor-

dando il periodo delle privatizzazioni.

KO OK

“Nella ricerca di nuovi vaccini noi stiamo facendo il nostro me stiere e non abbiamo cer- cato nes suno. Non è colpa nostra se si fidano di noi e ci chiamano". E' la replica del pre sidente del Veneto Luca Zaia alle polemiche (soprat- tutto del Pd e del l’Ue) sull'ipo- tesi che la Regione possa pro- curarsi sul mercato straniero le fiale anti-Covid. "C'è un a - spetto morale”, ha aggiunto,

“la strada va perseguita e si deve arrivare fino alla fine del- la trattativa, e se non si com- prano è perchè qualcuno non ce li vuole vendere o perchè qualcuno ci vuole impedire di comprarli". Zaia ha riassunto così la questione: “Le galità, rispetto delle regole e delle direttive in un mondo che sembra un paesaggio lunare:

con un governo che non si e - sprime, un'Europa che non si

esprime e con delle multina- zionali che non hanno mai smentito. Sembra che sia un'attività losca occuparsi del- la salute deli cittadini". Intanto oggi si decide la nuova colora- zione delle Regioni, e il Vene- to dovrebbe rimanere giallo.

“Abbiamo tutti i parametri”, ha evidenziato Zaia, “sia sull'Rt sia sui tassi di ospedalizzazio- ne, di gran lunga inferiori parametri".

“Nostro dovere comprare

i vaccini”

LUCA ZAIA TIRA DRITTO

BOOM DI TEST NELLE FARMACIE DI VERONA

La nostra provincia è prima in Veneto per numero di esami effettuati sugli asintomatici: le 76 strutture ne hanno svolti 5.643 trovando 230 positivi. Nei pri- mi 4 giorni di febbraio altri 1.020 test rapidi, il 71% in più rispetto alla media giornaliera di gennaio. L’incidenza dei positivi è del 4,26%, la più alta della regione

Tamponi a raffica

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IL COMMENTO DI FEDERFARMA VERONA

La presidente Vecchioni: “L’elenco delle farmacie è consultabile sul sito dell’Ulss 9”

È Verona la provincia del Ve - neto col maggior numero di farmacie a disposizione della cittadinanza per i tamponi ra - pidi pensati per gli asintoma- tici. Le 76 farmacie veronesi (361 in totale quelle venete) hanno effettuato fino ad ora 5.643 test individuando 230 positivi, soggetti che non sa - pevano di essere contagiati ed erano quindi potenzial- mente molto pericolosi per la collettività. Sempre nella pro- vincia di Verona, nei primi 4 giorni di febbraio sono stati e - seguiti 1.020 test con un im - pennata del 71% rispetto alla media giornaliera di gennaio fermatasi a 149 (nel primo me - se dell’anno i tamponi effet- tuati sono stati in tutto 4.623).

L’incidenza di casi positivi a Verona è del 4,26%, lo 0,98 in più rispetto alla media regio- nale (in Veneto le farmacie hanno compiuto 30.956 test).

«Monitoriamo quella fascia di popolazione che esula dai pa - zienti seguiti dai medici di medicina generale – dice Ele- na Vecchioni, presidente di Federfarma Verona – e vedia- mo che i cittadini ormai hanno assimilato la prassi della pre- notazione e successiva ese- cuzione del test. L’elenco delle farmacie è in continuo aggior- namento ed è consultabile nel sito dell’Ulss 9 Scaligera. Ri - tengo che il nostro operato sia utile non solo al privato citta- dino che vuole conoscere il suo stato di salute, ma a tutto il sistema di monitoraggio del- la popolazione che fa capo al - la Sanità pubblica». Per quan- to riguarda la logistica sono 10 le farmacie territoriali veronesi che eseguono i test all’interno dei locali in uno spazio dedi- cato e a norma di legge, 3 che si attivano durante l’orario di chiusura, 60 in strutture mobili

temporanee, tendoni e gaze- bo, all’esterno della farmacia e 5 in altri locali sempre extra farmacia, approvati dall’A - zienda Sanitaria (due farma- cie effettuano contempora- neamente due modalità con- temporaneamente). «La re - cente disposizione del Comu- ne di Verona, che ringrazio, ri -

serva due stalli di sosta per i test davanti alle farmacie e questo incrementerà di certo l’adesione perché esistono talvolta oggettivi impedimenti logistici – dichiara Gianmarco Padovani, vicepresidente di Federfarma Verona – che non consentono l’esecuzione dei tamponi. Da quando alla fine

del 2020 mi sono personal- mente impegnato a livello nazionale affinché si potesse- ro effettuare i test rapidi in far- macia, sono stati raggiunti otti- mi risultati mettendo la nostra professionalità ulteriormente al sevizio della società in que- sto difficilissimo momento sto- rico».

“I cittadini hanno assimilato la prassi”

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Elena Vecchioni e Gianmarco Padovani, presidente e vice di Federfarma Verona

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Draghi è in partenza verso il Quirinale

IL NUOVO GOVERNO: IL PREMIER STRINGE I TEMPI

Il dubbio adesso è rimasto uno solo. Dopo l’ok dei 5 Stelle, Mario Draghi deve solo deci- dere quando “partire’. Già in serata, o forse domattina, potrebbe salire al Quirinale per sciogliere la riserva e assieme a Mattarella stilare il programma di questi giorni.

potesi più probabile: lunedì la lista dei ministri, martedì il giu- ramento e poi via in Parlamen- to.

Le consultazioni di Mario Dra- ghi, per modalità e contenuti, sono state una prima assoluta nella storia della Repubblica.

Qualcosa di diverso dal solito era stato visto già nelle ore in cui iniziava l'esplorazione del presidente della Camera, destinata poi a naufragare e portare rapidamente all'incari- co all’ex presidente della Bce.

Draghi stazionava per qual- che ora nel suo ufficio dentro la Banca d’Italia, ma dal Qui- rinale già gli arrivavano dei messaggi, consegnati a mano da persone fidate. La distanza dal Quirinale a Palazzo Koch non è più di duecento metri.

Le “strane” consultazioni di Draghi si sono svolte su più piani, in realtà. I gruppi parla- mentari sono stati incontrati dentro Montecitorio, ma un lavoro laterale si è svolto anche in altre sedi. Su tutte – come ha rivelato Repubblica – la foresteria del Comando generale dell’Arma dei Cara- binieri, zona Parioli, a pochi passi dalla casa di abitazione del presidente incaricato.

La particolarità del metodo Draghi è strettamente legato alla sua personalità pubblica:

poche parole, e sempre ben mirate. Come è stato per il pro- getto di istituzione del ministe- ro della Transizione ecologica,

funzionale evidentemente allo scopo del momento, e segna- tamente per il mondo dei M5S.

Quindi nessuna sorpresa, almeno per lo chi conosce e lo segue da anni, se non è tra- pelato niente dagli incontri.

Semplicemente ascoltava, scriveva (da solo), registrava.

Lo aveva detto anche al pre- sidente della Repubblica Ser-

gio Mattarella che così avreb- be agito. Senza esagerare sulla sua formazione gesuiti- ca, questo però è proprio il metodo di governo della Com- pagnia: ascoltare tutti, avviare una profonda riflessione, e poi il capo (il Generale, e giù giù ai vari livelli) decide da solo.

L'ultimo aspetto rilevante è la girandola dei nomi dei ministri

che entreranno nell'esecutivo.

Alcuni effettivamente hanno un solido fondamento, tra cui quello di Daniele Franco, dg di Bankitalia. Ma per la gran par- te sono supposizioni sulla pos- sibile squadra, ma al momen- to non è chiaro neppure quale sarà la formula adottata.

Diverso fu per il caso del governo di Carlo Azeglio Ciampi, che adottò la forma mista tecnico-politica. L'ex governatore nel 1993 fece le consultazioni a Palazzo Giu- stiniani e alcuni incontri avven- nero nella sua casa, quartiere Trieste. I nomi di molti dei mini- stri vennero fuori perché li rice- veva, e quindi venivano inter- cettati dalla stampa che sta- zionava fuori del Palazzo. For- se anche quello era un meto- do efficace, per tastare il ter- reno.

Il “metodo Draghi”, una

novità, ha ricordato un po’ quello

di Ciampi:

in silenzio

Già in serata, forse domattina, salirà da Mattarelle per sciogliere la riserva sull’incarico

Il “patto per l’Italia” Mattarella&Draghi. In basso, l’ex premier Conte

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IL NUOVO GOVERNO: LE MOSSE DEL PREMIER

Salvini e Berlusconi non sanno niente: “La decisione sui nomi tocca soltanto a lui”

Due parole di saluto conse- gnate ai cronisti che lo aspet- tano sotto casa, le prime pro- nunciate in chiaro dopo aver accettato l'incarico. Il resto è riserbo assoluto. Mario Draghi stringe sulla squadra di gover- no prima di tornare al Quirinale da Sergio Mattarella per scio- gliere la riserva, e lavora tutto il giorno per comporre il mosai- co dell'esecutivo che verrà.

L'ex numero uno della Bce rientra a Roma da Città della Pieve in mattinata, si ferma a lavorare qualche ora negli uffi- ci della Banca d'Italia (nelle stesse ore a palazzo Koch, dove ha un ufficio fisso, è pre- sente anche Fabio Panetta, membro dell'esecutivo della Bce) poi rientra nella sua abi- tazione romana, che lascia qualche ora dopo. Infine, in serata, un breve passaggio a Montecitorio. Trentasei minuti netti.

"Giornata di lavoro e riflessio- ne in vista dei prossimi passi", è l'unica indicazione che arriva dallo staff del premier in pec- tore. La lista è nelle mani di Draghi, il premier incaricato la sta mettendo a punto in queste ore sentendo alcuni dei diretti interessati, ma nessuna indi- cazione è stata consegnata ai partiti e alle forze politiche.

MODELLO DRAGHI. Secon- do quanto trapela dovrebbero esserci delle caselle politiche, comunque non indicate dai partiti ma decise direttamente dall'ex banchiere centrale.

"Non sarà un modello Ciampi, nè un modello Dini, sarà il modello Draghi", dicono fonti vicine all'ex numero uno di Francoforte.

Che Draghi stia procedendo in totale autonomia lo conferma l'atmosfera sospesa che si respira nel palazzo. Matteo

Salvini si aggira nelle vie intor- no a Montecitorio, si ferma a un tavolo con un gruppo di cro- nisti e lascia intendere di non avere avuto nessuna indica- zione da parte di Draghi sulla squadra. Stesso messaggio arriva dal Pd: 'il professor Dra- ghi ha detto a Mattarella che la lista dei ministri la scrive lui', riferisce una fonte Dem di pri- mo piano.

Silenzio radio anche sulle fre- quenze di Arcore. Silvio Ber- lusconi, rientrato a Milano dopo una lieve caduta senza conseguenze nella sua villa

romana sull'Appia antica, non ha più sentito Draghi dall'ulti- mo incontro faccia a faccia di due giorni fa a Montecitorio.

"Non sappiamo nulla di nulla di nulla", giura Antonio Tajani nei corridoi deserti di Monteci- torio. I contatti del premier incaricato ci sono invece con il Quirinale, anche se dal Colle negano che ci sia stato un col- loquio seppur informale. Dra- ghi avrebbe sondato i possibili candidati ai vari dicasteri, sen- tendo di quando in quando il Capo dello Stato, con il quale domani potrebbe fare una

nuova ultima revisione, per poi sciogliere la riserva e annun- ciare la lista dei ministri.

Fonti vicine a Draghi invitano a 'non stressare l'agenda', ma la storia fa presumere che la mattinata potrebbe essere dedicata alle ultime limature:

in passato spesso ci sono stati piccoli intoppi dell'ultimo minu- to che hanno fatto slittare di qualche ora questo passaggio e chi lavora al dossier preferi- sce dunque indicare il timing della salita al Colle più al pomeriggio che al mattino di domani.

Se poi la quadra dovesse tar- dare si potrebbe arrivare a sciogliere la riserva e a indica- re la lista dei ministri lunedì (data oltre la quale sarebbe preferibile non andare, pur avendo il Quirinale lasciato massima autonomia sui tem- pi), per poter giurare martedì.

Il metodo utilizzato finora è l'applicazione letterale dell'ar- ticolo 92 della Costituzione: "il Presidente della Repubblica nomina il presidente del Con- siglio dei ministri e su proposta di questo, i ministri".

“La squadra dei ministri la scrive Draghi”

Mario Draghi. In basso, Carlo Azeglio Ciampi

“Non sarà un governo

“modello Dini”

o “modello Ciampi”:

sarà un

“modello

Draghi”

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I MODULI PREFABBRICATI ARRIVANO LUNEDÌ A L POLICLINICO

Realizzato dalla padovana Med Health Technology. Assistenza in modalità drive-in

Lunedì 15 febbraio saranno consegnate all’ospedale Bor- go Roma di Verona le strutture modulari prefabbricate, realiz- zate a Padova da Med Health Technology, per ospitare l’area di pre-triage del pronto soccorso a protezione dei rischi Covid. La struttura, che occuperà complessivamente 270 mq all’esterno dell’ospe- dale, è destinata al primo screening di chi accede al pronto soccorso e all’isola- mento dei sospetti positivi al Covid-19, che saranno gestiti anche in modalità drive-in.

«Abbiamo disegnato il percor- so di accesso in modo che, quando all’ingresso viene rile- vata una temperatura elevata, il paziente esce da una porta laterale e riceve il tampone attraverso una finestra,

seguendo un percorso protet- to con pannelli trasparenti.

Quindi entra in una stanza iso- lata dove attende l’esito senza mai entrare in contatto con operatori e altri pazienti», spiega Enrico Venturato, cofondatore di Med Health Technology e ideatore del sistema di modulare ospeda- liero adottato a Verona.

Quattro percorsi differenziati per il Pronto soccorso.

Il nuovo reparto di pre-triage prevede un’area di accoglien- za, un’area tamponi e un’area per l’attesa degli esiti dei tam- poni, con quattro percorsi di transito in funzione delle diver- se tipologie di pazienti:

paziente sospetto (chi si pre- senta al triage per sintomi Covid-19); paziente fortemen- te sospetto (sintomi Covid-19

e temperatura corporea eleva- ta); paziente negativo (tampo- ne negativo e avvio ai reparti specialistici); paziente positi- vo (tampone positivo e avvio al percorso Covid-19).

Tutte le postazioni e i percorsi sono dimensionati per con- sentire l’accesso anche a pazienti con disabilità o allet- tati. La commessa è stata assegnata all’azienda pado- vana Med Health Technology da Azienda Zero, nell’ambito delle misure di “emergenza Covid-19 – Piano emergen- ziale per l’autunno 2020”.

Una struttura analoga sarà posizionata nelle prossime settimane anche all’Ospedale Borgo Trento. La tecnologia adottata per gli ospedali di Verona, tutta italiana, si chia- ma “More” – modular opera-

ting room experience – e pre- vede la costruzione, l’allesti- mento e il collaudo delle strut- ture nel cantiere di produzio- ne. Quindi i moduli vengono smontati e trasportati nel luo- go di destinazione per il rias- semblaggio e il collaudo finale.

Med Health Technologies, costituita nel 2003 a Padova, conta 20 addetti e realizza strutture sanitarie specialisti- che, modulari e antisismiche, reparti ospedalieri on board per le unità navali e impianti- stica industriale integrata. La società opera per conto di numerose strutture ospedalie- re in tutta Italia e ha realizzato, tra gli altri, i nuovi reparti di terapia intensiva Covid a Roma, Napoli, Rieti e Aosta e l’ospedale di bordo della por- taerei Cavour, per Fincantieri.

Malati Covid, il reparto pre-triage

Un esempio delle strutture modulari realizzate a Padova da Med Health Technology che saranno montate anche a Verona

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Un chilo di Grana Padano DOP Riserva per chi dona il plasma iperimmune. È l’inizia- tiva promossa dal Consigliere regionale Filippo Rigo che coinvolge l’ULSS 9 Scaligera e il Consorzio Grana Padano per rinforzare la campagna di raccolta del plasma da parte di chi è guarito dal Covid-19.

Le persone che doneranno il plasma riceveranno una car- tolina con riportato un codice univoco. Per ricevere la con- fezione di Grana Padano DOP Riserva basterà scrivere un’email all’indirizzo donail- plasma@granapadano.com, riportando il codice trovato sul- la cartolina. Al ricevimento del codice, il Consorzio spedirà la confezione all’indirizzo indica- to dal donatore.

«Il sostegno al nostro territorio nel momento in cui è scoppia- ta la pandemia – afferma il direttore generale del Consor- zio, Stefano Berni – non si è fatto attendere e si è materia- lizzato da subito a partire dal- l’aiuto economico devoluto a favore delle strutture sanitarie delle quattro regioni italiane, quindi anche del Veneto, in cui si produce il Grana Padano DOP e della provincia di Pia- cenza e prosegue appoggian- do anche l’iniziativa “Dona il plasma”, perché il nostro impegno accanto a chi è in pri- ma linea per sconfiggere il Covid è una scelta doverosa per difendere le nostre comu- nità e tornare ad abbracciar- ci».

«Il Consorzio - commenta il Consigliere regionale Rigo - dimostra ancora una volta grande sensibilità e generosi- tà. Questa crisi ci ha colpiti duramente, ma ha anche dimostrato che il nostro terri- torio e le nostre aziende sono sempre vicine e attente ai

bisogni e alle esigenze dei cit- tadini».

Nel rinnovare l’invito a non abbassare la guardia nei con- fronti del coronavirus, l’Asses- sore alla Sanità della Regione del Veneto, Manuela Lanza- rin, ringrazia il Consigliere Rigo, il Consorzio e l’ULSS 9 per l’iniziativa: «un connubio virtuoso tra pubblico e privato che promuove l’importanza della donazione e insieme un prodotto alimentare d’eccel- lenza e sano del nostro terri- torio. Fin dall’inizio della pan- demia la Regione Veneto ha fatto da apripista nel ricorso al plasma delle persone guarite per curare i pazienti Covid,

che ha dato risultati molto significativi».

«In provincia di Verona – spie- ga il Commissario dell’ULSS 9, Pietro Girardi – a fronte di 2884 persone guarite dal Covid-19 che hanno dato disponibilità a donare il pla- sma, quelle risultate idonee dopo il triage telefonico e le opportune visite sono state finora 310, per un totale di 354 donazioni. Poco più del 12%, per via dei criteri stringenti di selezione a tutela della salute dei pazienti Covid. Un motivo in più per rinnovare l’invito a farsi avanti per donare a tutti coloro che hanno superato la malattia».

Si ricorda che possono donare tutti coloro che abbiano un’età compresa tra i 18 anni e 60 anni, siano risultati positivi al virus Sars-Cov2 e abbiano manifestato sintomi correlati alla malattia (febbre, raffred- dore, ecc.) e che abbiano poi eseguito almeno un tampone con esito negativo dopo 10 giorni dalla comparsa dei sin- tomi e/o dopo almeno 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi.

Sono esclusi dalla donazione pazienti affetti anche in passa- to da patologie neoplastiche, persone che abbiano ricevuto precedenti trasfusioni e donne che abbiano avuto gravidanze o aborti.

IL CONSORZIO GRANA PADANO A FIANCO DELL’ULSS9 SCALIGERA

L’iniziativa promossa dal consigliere regionale Rigo. Berni: “una scelta doverosa”

Un chilo di Grana per chi dona il plasma

Girardi e Rigo in videoconferenza con l’assessore Lanzarin

Per donare il plasma o ricevere informazioni è possibile contattare i Centri Trasfu- sionali della Provincia di Verona:

Ospedale di Verona Borgo Trento: tel. 045/8122150, lun-ven, ore 8.00-13.00 Ospedale di Verona Borgo Roma: tel. 045/8122150, lun-ven, ore 8.00-13.00 Ospedale di San Bonifacio: tel. 045/6138466, lun-ven, ore 8.00-13.00 Ospedale di Bussolengo: tel. 045/6712256, lun-ven, ore 8.00-13.00 Ospedale di Legnago: tel. 0442/622535, lun-ven, ore 12.00-13.00

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LE POZZANGHERE NON SONO

FATTE PER ESSERE EVITATE.

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QUESTA MATTINA L’INCONTRO DELLE MASCHERE COL SINDACO

PIANTATO A BORGO TRENTO IL PRIMO ALBERO “PER RICORDARE”

“Con questo gesto, più simbolico che mai, vogliamo dare a tutti un segnale di speranza”

Non hanno voluto rinunciare al tradizionale passaggio in municipio e all’immancabile appuntamento con il primo cit- tadino. “Nonostante il momen- to che stiamo vivendo, è giu- sto non rinunciare alle nostre tradizioni anche per dare un segnale di speranza alla città, che è sempre vicina al Carne- vale” hanno detto le maschere veronesi. Puntuali come sem- pre, questa mattina le maschere del carnevale vero- nese guidate dal Papà del Gnoco hanno incontrato il sin- daco Federico Sboarina davanti a palazzo Barbieri.

Un gesto simbolico, che la ristretta delegazione di maschere ha voluto compiere nonostante la particolarità del momento storico, un segnale

della vivacità e dello spirito che contraddistingue la comu- nità veronese.

Simbolica anche la consegna della chiave della città, che il sindaco ha messo nelle mani del Papà del Gnoco, con impressa la frase “Oggi vener- dì gnocolar il carnevale con- quista la città”. E le tradizioni vanno rispettate.

“Il carnevale mette gioia, alle- gria e regala momenti di spen- sieratezza – ha detto Sboarina -. Quello di quest’anno non lo dimenticheremo di certo, tut- tavia vogliamo dare un mes- saggio di positività e fiducia a tutti i cittadini, in vista di un sempre più concreto ritorno alla normalità. I festeggiamen- ti per il Bacanal del Gnoco sono solo rimandati, l’auspicio

è di tornare al più presto a riempire la città con i colori e i suoni che da sempre rendono il carnevale veronese una giornata di festa per tutta la comunità”.

Al tradizionale incontro hanno partecipato anche l’assessore al Turismo e alle Tradizioni veronesi Francesca Toffali e il presidente del Bacanal Vale- rio Corradi.

Al Papà del Gnoco le chiavi della città

Il giovane Ginko Biloba pian- tumato oggi è solo il primo. A breve in città nascerà infatti il bosco della memoria dedicato a tutti i veronesi che hanno perso la vita a causa del Covid.

Il primo albero ha trovato dimora all'ospedale di Borgo Trento, in una piccola area verde vicina a piazzale Stefa- ni, in uno dei principali luoghi simbolo dell'emergenza sani- taria non ancora conclusa.

Si tratta di un'iniziativa pro- mossa dalla seconda Circo- scrizione e subito accolta con favore dal Comune e dal- l'Ospedale di Borgo Trento,

Presente alla piantumazione l’assessore ai Giardini Marco Padovani insieme al direttore dell'Azienda ospedaliera Francesco Cobello. Sul posto anche la presidente della seconda Circoscrizione Elisa Dalle Pezze con il consigliere Beatrice Bertagnoli, tra le pro- ponenti dell’iniziativa.

“Un gesto simbolico ma carico di significato - ha detto l'asses- sore Padovani –. Vogliamo ricordare tutte le persone e in particolare i veronesi che in questi mesi hanno perso la vita a causa della pandemia.

Un’idea nata da alcuni consi- glieri di Circoscrizione, che

l’Amministrazione ha accolto e sostenuto. Inoltre, stiamo valutando la possibilità di rea- lizzare, in una delle aree verdi

cittadine, anche un vero e pro- prio bosco della memoria, un luogo in cui ricordare tutte le vittime del Covid-19”.

“Realizzeremo il bosco della memoria”

L’assessore Padovani: “Un luogo in cui potremo ricordare tutte le vittime del Covid”

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RISOLTE LE CRITICITÀ LEGATE AL TRASFERIMENTO DELLE MURA

Studieranno il tratto di 300 metri che sale fino sulla sommità delle Torricelle

A Castel San Felice un team di esperti ha dato il via al primo vero check-up della cinta magistrale di Verona, patrimo- nio mondiale Unesco. Un pro- getto pilota, mai messo in atto prima, per una diagnosi appro- fondita dello stato di conserva- zione delle mura. Da oggi, geo- logi, ingegneri, architetti del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Uni- versità di Pavia studieranno il tratto di 300 metri che sale fin sulla sommità delle Torricelle.

E, tra un anno circa, consegne- ranno all’Amministrazione comunale una lista di buone pratiche, consigli e interventi concreti per la manutenzione, conservazione e valorizzazio- ne delle mura che potranno essere poi messi in atto su tutta la cinta magistrale. Una con- sulenza tecnico scientifica avviata grazie ad un accordo stipulato tra il Comune di Vero- na e l’Università di Pavia.

I tecnici erano già in sopralluo- go, pronti ad iniziare. Ognuno per la parte di competenza. Da Francesco Zucca, geologo

che si occupa della base che supporta il sistema murario, a Massimo Setti, geologo spe- cialista di petrografica, in gra- do di studiare l’alterazione del- le pietre. C’è chi, invece, come Marco Morandotti approfondi- rà le tecniche costruttive, men-

tre Paolo Venini monitorerà la risposta statica delle mura.

Verrà realizzato anche un modello in 3d per suggerire eventuali metodi di ripristino della dinamicità. Infine Giovan- ni Minutoli, esperto in restauro, scenderà in campo per la con-

servazione complessiva. A guidare l’equipe, il responsabi- le del progetto Sandro Parri- nello, direttore del laboratorio del Dipartimento di Pavia. Pre- sente anche l’assessore ai Rapporti con l’Unesco France- sca Toffali.

Il sopralluogo a castel San Felice

Parte il check-up della cinta magistrale

Il tratto di cinta magistrale che ospita le Piscine Lido, e quindi il futuro parco acquatico, final- mente potrà essere trasferito dal Demanio al Comune di Verona. Passaggio necessa- rio per procedere alla realizza- zione del nuovo impianto che prenderà il posto delle vecchie

piscine.

In diretta streaming, l’asses- sore all’Edilizia sportiva Andrea Bassi ha dato gli ultimi aggiornamenti sull’iter di riqualificazione delle Piscine Lido, il centro natatorio storico della città, pronto a trasformar- si nel primo parco acquatico di

Verona.

Erano tre le situazioni critiche che rendevano impossibile il trasferimento di proprietà e che adesso sono in via di defi- nizione a completamento del- l'iter amministrativo.

Un lavoro su più fronti. Nel frat- tempo, infatti, è proseguita la

progettazione del nuovo parco acquatico. Il progetto definiti- vo è già stato consegnato, dopodiché si potrà procedere con l’esecutivo e la gara, per iniziare quanto prima i lavori.

Per il nuovo parco acquatico il progetto può procedere

Andrea Bassi

A CASTEL SAN FELICE UN TEAM DI GEOLOGI, ARCHITETTI E INGEGNERI

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Realizzato dal Museo della Radio, permette di visitare molti luoghi incantevoli della città

“Un’idea bellissima, che non potevamo certo scartare”, ha detto l’assessore Zavarise

Un progetto ideato durante il lockdown e che ora è pronto per presentarsi alla città. E’ il tour virtuale a 360 gradi del- l’Arena, di palazzo Barbieri, della Gran Guardia e di Castelvecchio, realizzato per immortalarne le bellezze più note ma anche gli angoli meno conosciuti.

E per renderli visibili a tutti, in ogni parte del mondo, su qual- siasi dispositivo, per una città sempre più smart che punta a diventare simbolo della comu- nicazione globale.

I video, realizzati con stru- menti tecnologici all’avan- guardia, da oggi sono dispo- nibili sul sito dedicato www.tourverona.com, ma andranno anche ad arricchire il materiale già a disposizione del Comune e dei settori com- petenti.

Il materiale, infatti, prodotto in pochi mesi dall’associazione Museo della Radio a Verona in collaborazione con lo studio creativo Antracite, è messo a disposizione gratuitamente dei siti istituzionali del Comu- ne, tra cui i Musei, gli uffici del- la Cultura, del Turismo e della Film Commission.

Il prodotto finale del progetto, a costo zero per il Comune e ideato durante il lockdown, è stato presentato oggi all’inter- no dell’Arena. Al centro del- l’anfiteatro vuoto è stata posi- zionata l’antenna di Guglielmo Marconi, il punto di partenza per arrivare alla comunicazio- ne tecnologica dei giorni nostri. L’oggetto simbolo, gelosamente custodito dal Museo della Radio, sarà a bre- ve ospitato a Venezia nella sede della Regione, come ulteriore riconoscimento.

In Arena erano presenti gli assessori alle Manifestazioni Filippo Rando e al Commercio Nicolò Zavarise, il presidente dell’associazione Museo della Radio Verona Francesco Chiantera con i collaboratori di Antracite Vanni Sartori e Damiano Ruzzarin e il presi- dente di Rete 2000 Web Michele di Biase. In collega- mento telefonico da Venezia, c’era anche il consigliere

regionale Filippo Rigo.

“Già autrice di un bellissimo virtual tour su Porta Vescovo, l’associazione si è offerta di realizzarne altri per far cono- scere in modo più approfondi- to alcuni siti e palazzi cittadini – ha detto Zavarise -. Un’oc- casione che il Comune non poteva perdere, per la qualità delle immagini e per l’utilizzo a cui sono destinate”.

“Un’ulteriore dimostrazione di

come il gioco di squadra per- mette di raggiungere risultati ambiziosi e in tempi brevi – ha aggiunto Rando-. Questo pro- getto, inoltre, è partito durante il lockdown, un esempio per i giovani veronesi più creativi.

“Siamo davvero orgogliosi di quanto realizzato e contenti di poter dare un contributo alla città, soprattutto in questo par- ticolare momento storico” ha detto Chiantera.

IL PROGETTO PRESENTATO QUESTA MATTINA IN ARENA

Un tour virtuale per “riscoprire” Verona

Il materiale è disponibile

sul sito del Comune.

Chiantera:

“Orgogliosi di averlo realizzato”

La presentazione del progetto, stamattina in Arena. Sotto, l’ass. Zavarise

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I VOLONTARI DELL’ASSOCIAZIONE ONE BRIDGE TO IDOMENI

Gli aiuti nel cantone bosniaco di Una-Sana al confine con la Croazia. Situazione critica

La situazione sulla rotta balca- nica, e in particolare nel can- tone bosniaco di Una-Sana al confine con la Croazia, resta critica, ma l’aiuto portato dal- l’associazione “One Bridge To Idomeni” è di grande aiuto e supporto per centinaia di per- sone. Grazie ai volontari che hanno aiutato ad organizzare e selezionare gli aiuti, dopo una settimana dal lancio della raccolta è stata già portata una parte del materiale raccolto in Bosnia, tra cui 274 paia di scar- poni e 1151 di calze pesanti;

1455 accendini, 512 candele, 1870 scaldamani; 116 Pento- le, 292 borracce termiche 233 boule dell'acqua calda; 470 Torce e frontalini, 4547 batte- rie, 16 powerbank; 65 Sacchi a pelo, 197 giacche pesanti, 63 indumenti termici; 1057 gel disinfettante per le mani, 1083 mascherine, 93 creme anti

scabbia; 4059 Rasoi, 349 schiume da barba, 280 asciu- gamani. Il tutto è stato posto nei magazzini della ONG No Name Kitchen, la quale prov- vederà a distribuirli nelle città di Velika Kladuša e Bihać. Nel primo viaggio sono stati intes- suti legami con la comunità locale di Velika, dove si sta pensando di costruire progetti a medio-lungo termine. Il resto del materiale raccolto a Vero- na, invece, sarà inviato nelle prossime settimane in queste e in altre città della Bosnia.

L’associazione ha altri progetti sulla rotta balcanica.

Per donare:

IBAN Banca Etica:

IT95S050181210100001240 5106

Causale: Donazione Progetto Bosnia;

Intestato a: One Bridge to Ido-

meni. I volontari di One Bridge to Idomeni

Un cuore grande sulla rotta balcanica

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www.lupatotinagas.it nr. verde 800 833 315 I nostri sportelli a Verona

• San Giovanni Lupatoto, Via San Sebastiano, 6

(dal Lunedì al Sabato dalle 9 alle 12 e il Martedì dalle 9 alle 16)

• Buttapietra, Via Cavour, 9 (il Lunedì e il Venerdì dalle 9 alle 13)

• Raldon, Via Croce, 2 (il Mercoledì dalle 9 alle 12)

• Ronco All’Adige, Piazza Garibaldi, 22 (il martedì ed il giovedì dalle 9 alle 13)

• Bussolengo, P.zza XXVI Aprile, 12 (il Lunedì, Martedì, Venerdì dalle 9 alle 13 - il Mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14:30 alle 17 - il Giovedì dalle 8:30 alle 13:30 - il Sabato dalle 9 alle 12:30)

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IL SENATORE PD CHIAMA IN CAUSA IL GOVERNATORE

"La Regione ha proposto l’au- tostrada Nogara – Mare Adria- tico per il Recovery Plan. Una buffonata inqualificabile!

L’opera non potrà MAI rientra- re in quel Piano!" Così il Sena- tore Vincenzo D'Arienzo, capogruppo PD Commissione Infrastrutture.

L’autostrada regionale “Medio Padana Veneta Nogara – Mare Adriatico” è presente nel Piano Regionale dei Trasporti della Regione Veneto dal 2004 e da allora è stata sem- pre e puntualmente ripropo- sta.

Il percorso dell’opera copre il tratto compreso tra il casello di Nogarole Rocca sulla A22 e Adria (Ro), per una lunghezza di 107 km.

Si tratta di un’opera rilevante, perché si connette con l’Auto- strada A31 Valdastico in Comune di Canda (Ro) e con l’autostrada A13 Padova- Bologna in Comune di Villa- marzana (Ro). In prospettiva, il tracciato dell’opera dovreb- be terminare sull’Autostrada Orte-Mestre (quando questa verrà a sua volta realizzata), in corrispondenza di Adria (Ro).

“L'iter dell'opera è bloccato in quanto nel 2018 la Regione Veneto ha messo in discussio- ne la sussistenza del prepon- derante interesse pubblico e la rispondenza della nuova strada alle esigenze di pro- grammazione regionale e sostenibilità economica-finan- ziaria. Infatti, il concessionario aveva chiesto un contributo alla Regione pari a 1,2-1,8 miliardi di euro.

La decisione regionale di sospendere tutto è stata anche confermata fino al Con-

siglio di Stato al quale si era rivolto il concessionario che aveva portato avanti il project financing dell’opera.

Il livello progettuale è prelimi- nare e manca l’approvazione del Cipe alla revisione del medesimo.

Ciò nonostante, come il miglior prestigiatore, Zaia ha inserito l’asse autostradale nelle proposte che la Regione

ha inviato allo Stato per il Pia- no Nazionale di Ripresa e Resilienza per 2 miliardi di euro, ma con priorità 2, ovvero

“necessario ma non indispen- sabile”, quindi, un progetto di serie B”, prosegue D’Arienzo.

“Una presa in giro mai vista, con connotati da beffa. Fa specie vedere il giochino: nel 2019 la Regione ne blocca il

project financing (e vince con- tro i ricorsi), poi la conferma nel Piano Regionale Trasporti a luglio 2020 e adesso chiede i soldi del Recovery Fund per pagare il proprio contributo pubblico che la concessiona- ria aveva chiesto - pari tra 1,2 a 1,8 miliardi di euro - ragione per la quale aveva bocciato tutto e vinto fino al Consiglio di Stato.

Un’evidente presa in giro.

Inoltre, non solo il Recovery Fund non finanzia i contributi ai concessionari, ma l’auto- strada non potrà MAI rientrare nel Recovery Plan perché l’at- tuale livello dell’iter procedu- rale non consente di conclu- derla entro il 2026, termine temporale affinché un’opera possa rientrare nel Piano ed essere finanziata.

Insomma, una carnevalata di Zaia di cui la bassa veronese non aveva bisogno”.

Ora la partita prosegue.

Vedremo le reazioni di Zaia, chiamato in causa in maniera diretta da D’Arienzo. Un

“match” destinato a riservare ancora parecchie sorprese.

“Ha inserito la Nogara-Mare nel Recovery Plan. Una buffonata che non serve alla Bassa”

D’Arienzo a Zaia: “Basta carnevalate”

Il senatore D’Arienzo attacca Zaia: “Basta raccontare buffonate”

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Raffaele Tomelleri Ti racconta la “spaccata”

come fosse “bere un caffè”.

“Beh, sai, mi avevano provo- cato e a me le sfide sono sempre piaciute...”. Le sfide, la velocità, quel pizzico di (sana) follia, che non lo deve abbandonare mai. “Io sono questo, se cambio non sono più Ghedina...”, ridacchia.

Ti racconta la “spaccata”, ti fa venir voglia di “cliccare” e andarla a vedere. Spettacola- re, come tutta la sua strepito- sa carriera. “Peccato non aver vinto le Olimpiadi, ma non puoi avere tutto dalla vita, no?” strizza l’occhio.

“Ho vinto dappertutto, fino all’arrivo di Paris sono stato il discesista più vittorioso. E poi, mi sono sempre diverti- to”.

Perchè, ti spiega, “...anche quando allenarsi voleva dire alzarsi al mattino alle 5, vuoi mettere? Alzarsi per andare a lavorare è un’altra cosa”, giu- sto per spiegare “...che lo sport è un’altra cosa”. Dice che l’amore per lo sci glielo insegnò la mamma. “La pri- ma maestra di sci donna. Ho preso da lei, purtroppo l’ho persa troppo presto. Mamma se n’è andata per un inciden- te sugli sci, ero un ragazzo...”

Chissà come l’avrebbe fatta felice, Christian.

La medaglia più bella, inve- ce, gliela consegnò papà.

“Pensa, avevo già smesso di gareggiare” racconta Ghedi- na. “Papà non è mai stato uno di tante parole e non è mai stato entusiasta della strada che avevo preso. Un giorno, eravamo a tavola, lui mi guarda e mi fa: “Bravo, Christian”. Io non capisco. E Lui: “Bravo, per quello che

hai fatto e perchè l’hai fatto con serietà. Sono orgoglioso di te”. Capite, mio papà che mi dice questo? Era la prima volta che mi parlava di sci e avevo già finito. Ma quella resta la medaglia più bella, come avessi vinto le Olimpia- di”.

Oggi è testimonial dei Mon- diali di Cortina, porta in giro l’immagine felice di campione vero, quelli che piacciono alla gente perchè vivono per la gente. Ha corso in macchina (“ho rischiato la vita”), non schiaccia mai il freno, ma solo l’acceleratore. E quello della simptia è giù a tavolet- ta.

INCONTRI RAVVICINATI: A TU PER TU CON CHRISTIAN GHEDINA

“La frase di papà è la mia Olimpiade”

Il testimonial di Cortina racconta la sua storia di fuoriclasse (un po’ matto) dello sci

CHI RIDE CHI PIANGE

ANDREA DIANA. E’ finita- la sua avventura sulla panchina della Tezenis.

Tradito dai troppi infortu- ni e da un’altalena di ren- dimento alla quale il coach non ha saputo por- re rimedio. Purtroppo.

MATTEO PESSINA. Eroe di Coppa Italia, rivelazio- ne della “nuova’ Atalanta.

“Farà bene anche in Nazionale”, lo ha elogiato Gasperini. Juric l’aveva capito. Un po’ di merito è sicuramente anche suo...

Kristian Ghedina, uno dei più grandi discesisti azzurri di ogni tempo

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SERIE C. LA VIRTUS ANTICIPA DOMANI A PESARO (ORE 15)

“Non è stato facile arrivare in Italia a 10 anni, non conosce- vo nessuno, e poco della lin- gua italiana. Però ero un ragazzino molto volenteroso:

grazie alla scuola, agli amici e al calcio in breve tempo ho rimediato. Anche se passare dai 30 gradi del Marocco, al freddo veronese, è stato un duro colpo (ride)”.

Rachid Arma, 36 anni appena compiuti, sembra proprio un ragazzo simpatico e un bravo padre di famiglia. Lo senti subito dalla voce che è un tipo onesto, uno “con la testa sulle spalle”.

Dopo l'infanzia tifando Milan da Agadir (cittadina sul mare a sud di Marrakech), con mamma e sorella raggiunge il papà a San Bonifacio. Da lì i primi calci nella Provese, tutta la trafila delle giovanili nella San Bonifacese e la serie D.

Fino al grande salto con il pri- mo contratto alla Spal e l’apice toccato nel Torino di Colantuo- no, nella cadetteria. 400 pre- senze tra i professionisti, festeggiate nel vittorioso der- by con il Legnago. E 141 reti in carriera. Una anche dome- nica scorsa, a regalare alla sua Virtus il tanto sospirato pareggio con l'Arezzo.

Che cosa ricorda degli inizi da calciatore?

All'inizio in serie D, lavoravo di giorno come operaio metal- meccanico nell'azienda di papà e alla sera mi allenavo.

Finito allenamento, cenavo e andavo a letto, ero cotto. Poi con il passaggio alla Spal ho potuto scegliere di fare quello che mi piaceva, e nel Torino c'era un professionismo paz- zesco. Eravamo serviti e rive- riti, mi lavavano le scarpe dopo ogni seduta. Io mi pizzi- cavo e mi chiedevo: “Sto sognando o è tutto vero?”

Tanti allenatori e tante espe- rienze in giro per le squadre del nord Italia. Quali le migliori?

Difficile scegliere, ogni piazza

ce l'ho nel cuore. Diciamo che Aldo Dolcetti alla Spal è stato il primo a darmi fiducia. A Pisa con Dino Pagliari in panchina, ho imparato a buttare il cuore oltre l'ostacolo. Poi nel Porde- none a quasi 30 anni, Bruno Tedino mi ha insegnato cosa volesse dire “giocare a calcio”.

E gli anni scorsi con Mimmo Di Carlo, erano lotta e fame di vincere.

Rimpianti?

Col Torino abbiamo perso lo spareggio a Brescia, per andare in A. Mi annullarono un gol valido in casa, sotto la cur- va. E al ritorno segnai, ma per- demmo 2-1. Piansi per 2 gior- ni, avevo la serie A ad un pas- so. Anche se la cosa che più mi dispiace, è stata quella di

non esser riuscito a dimostra- re davvero il mio fiuto del gol anche in serie B. Nei granata avevo davanti Rolando Bian- chi che fece 26 gol, e nel Vicenza c'era Abbruscato che ne realizzò 25. Diciamo che ho sempre portato fortuna agli altri... (ride).

Quest'anno il ritorno a Vero- na, anche se in estate le richieste erano tante. Giu- sto?

Sì, avevo ricevuto diverse pro- poste. E a un certo punto stavo partendo per Monopoli, non avendo mai giocato al sud. Poi all'ultimo mi chiamò Gigi Fre- sco, convincendomi a rimane- re qui.

Una scelta che si è rivelata vincente?

Sì, stiamo andando molto bene. C'è un bel gruppo e viviamo senza pressioni. La salvezza è ad un passo, e sognare i play-off non ci costa nulla. Il mister poi lo conosco da 15 anni, ed è uno che ti met- te sempre a tuo agio. L'am- biente è sereno, e non c'è per forza da seguire tutti quei pro- tocolli da eccessivo professio- nismo, spesso inutili. Se vuoi mangiarti un dolcetto in più lo fai, ovviamente senza esage- rare.

Nel futuro cosa le piacereb- be fare?

Mi piacerebbe giocare come Ibrahimovic fino a 40 anni, per il resto non ci ho ancora pen- sato...

Fabio Ridolfi Rachid Arma, 36 anni, sogna di imitare Ibrahimovic: in campo fino a 40 anni

“Qui si sta benissimo, salvezza raggiunta, puntiamo ai play off”

Arma, Fresco, i gol e un sogno

“Giocare fino a 40, come Ibra”

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L’OFFICINA DELL’INNOVAZIONE A SOAVE

La gestione delle risorse porta a una diminuizione degli sprechi

Quando è necessaria una consulenza aziendale?

I motivi che spingono un imprenditore a rivolgersi a un consulente aziendale possono essere i più svariati. C’è chi ha l’esigenza di rafforzare un ramo specifico dell’azienda, chi ha necessità di integrare effi- cacemente le nuove risorse all’interno dell’organico o chi ha bisogno di una guida in un momento di cambiamento importante, come può essere un passaggio generazionale.

Io mi occupo di consulenza aziendale da quasi 30 anni e oggi sento di potervi rivolgere questa domanda con sufficien- te esperienza sulle spalle:

come imprenditori siete sicuri di sapere davvero quanto può essere utile l'affiancamento per un percorso di consulenza? Il mio timore è che tante aziende non prendano in considerazio- ne l'affidarsi a un consulente quando ne avrebbero bisogno, perché partono dal preconcet- to che sia utile solo nei momenti di grande difficoltà o incertez- za. Non è così e oggi per for-

tuna è molto più frequente che siano aziende sane in cerca di una spinta forte di crescita a cercarci. I momenti di cambia- mento sono molto importanti per le imprese, ma sono allo stesso tempo rischiosi perché vanno inevitabilmente a desta- bilizzare l’equilibrio conosciuto.

Affidarsi a dei professionisti che facciano da guida in questo momento e siano di supporto concreto nel tempo è un modo per tutelare l'azienda e assicu- rarsi un’evoluzione di succes- so. Il percorso può rivolgersi ai manager, come ai responsabili

di funzione, all’amministratore delegato come alle giovani risorse su cui l’azienda ha deci- so di investire per una crescita.

I risultati che possono essere raggiunti sono diversi e dipen- dono ovviamente dall’ambito di intervento del percorso di con- sulenza. Nel momento storico che stiamo attraversando, le motivazioni che spingono ad affidarsi alla consulenza sono spesso quelle che hanno come finalità il raggiungimento di risultati economici o organizza- tivi. Per esempio iniziare un percorso per imparare a gestire

con più efficacia le risorse porta a una diminuzione degli spre- chi, un aumento della sosteni- bilità economica e quindi anche a una migliore percezio- ne dell’azienda nel mondo esterno. Allo stesso modo, ave- re obiettivi chiari e condivisi porta a una migliore organizza- zione aziendale, ad avere responsabili più focalizzati e quindi a un incremento della produttività.

Tiziana Recchia Le possibilità sono ancora mol- tissime, potete contattarmi qui https://www.cassiopeaweb.co m/contatti/ o qui 347 1513537 se siete curiosi di approfondire l’argomento.

Fondatrice, titolare e ammini- stratrice di Cassiopea. Da oltre 25 anni è business e life coach, si occupa di formazione e sup- porta le aziende nei momenti di cambiamento. Collabora con la redazione de “La Crona- ca” per portare il suo punto di vista esperto nel mondo del business.

Una guida nel cambiamento

L’Officina dell’Innovazione di Soave inaugura il 2021 con un nuovo corso di formazione gratuito rivolto ai giovani del territorio. L’Ex Mulino sarà sede del nuovo percorso full- immersion per aspiranti imprenditori: “Start-up, Scale- up!” è il programma completa-

mente gratuito per “disegnare”

start-up e avviare progetti d’im- presa di successo. L'attività è dedicata ad aspiranti startup- per (singoli o gruppi) tra i 18 e i 35 anni, residenti nel territorio dell'Est-Veronese che voglio- no strutturare e far crescere un’idea di impresa, arricchen-

do le proprie competenze imprenditoriali e il network di contatti. Nessuna barriera all’ingresso. Ciò che conta sarà la qualità dell’idea e il livel- lo di innovatività della propo- sta. I candidati selezionati

avranno la possibilità di acce- dere a un percorso di forma- zione, di tipo laboratoriale, del- la durata complessiva di 20 ore. Chiusura iscrizioni 1 Mar- zo al sito: https://progetto-odi- no.it/corso-startup-scale-up/ .

Il progetto Odino via alle iscrizioni

La sala per la formazione del progetto Odino

A FIANCO DELL’IMPRENDITORE: CONSULENZA AZIENDALE

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GLI STANZIAMENTI PER IL SETTORE RICETTIVO TURISTICO

DAL FONDO SOLIDARIETÀ I PRIMI 20 MILIONI

Dal 2018 sostenuti 61 progetti finanziabili per un valore complessivo di 10 milioni

“L’industria dell’ospitalità è un volano per l’economia di qual- siasi destinazione turistica e la ricettività, nello specifico, è uno degli elementi distinti di una località. La montagna in questi ultimi anni ha sofferto, ma ha anche potuto beneficia- re di finanziamenti importanti, sia regionali sia europei; un sostegno importante al com- parto soprattutto oggi, per ripartire dopo il lockdown”.

Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricordando gli stanzia- menti destinati a investimenti innovativi nel settore ricettivo turistico montano.

“Dal 2018 ad oggi siamo riu- sciti a sostenere 61 progetti ritenuti finanziabili per un valo- re complessivo di 10 milioni di

euro - commenta il Governa- tore -, risorse POR destinate ad opere fondamentali per il sistema dell’accoglienza in previsione dei grandi eventi sportivi internazionali, dai Mondiali di Sci fino alle Olim-

piadi invernali del 2026”.

“Si tratta di un forte impegno se consideriamo, oltre a questi fondi POR-FESR, anche gli stanziamenti regionali dedica- ti alla montagna - sottolinea Zaia -. Parlo di oltre 18 milioni

di euro destinati al settore ricettivo, allo sviluppo e con- solidamento di reti di impresa o creazione di nuovi club di prodotto e alle aggregazioni di impresa. Complessivamente, dal 2016 ad oggi, sono stati assegnati al comparto monta- no quasi 34 milioni di euro.

Una iniezione di liquidità che ha avuto risposte tangibili da parte degli operatori privati, che continuano ad investire anche, e soprattutto, nel rin- novo di una offerta alberghie- ra, sempre più innovativa e sostenibile”.

“Tutte le grandi sfide che attendono il Veneto nei pros- simi tre anni si potranno rea- lizzare grazie ad una gestione efficiente ed efficace della spesa pubblica”.

Si scia sulle nevi di Cortina

Fondi europei per la montagna veneta

In arrivo 20,6 milioni di euro dei 32,4 del Fondo di solida- rietà stanziati per il Veneto per il ristoro ai frutticoltori che han- no subito danni da cimice asia- tica nel 2019. Il settore coin- volge oltre 19mila ettari inte- ressati dalle colture oggetto di attacchi da parte dell’insetto killer con prevalenza di melo, kiwi, pero e pesche, 975 aziende colpite in totale e con- centrate soprattutto nella pro- vincia di Verona. Seguono Treviso, Padova e Rovigo. A fronte di un danno che sfiora i 70 milioni di euro di danni denunciati dagli agricoltori

veneti, il Mipaaf ha disposto un indennizzo che coprirà il 47%

delle perdite totali.

Dopo il primo versamento pre- visto entro la fine di questo mese, seguirà il secondo acconto e il saldo finale da assegnare a febbraio 2022: un lasso di tempo lungo rispetto all’anno orribile del 2019 a cui fa riferimento la contabilità ministeriale. Vanno ricordati, comunque, anche i 5 milioni di euro messi a disposizione dal- la Regione del Veneto la cui erogazione è stata già corri- sposta.

“In questo periodo – commen-

ta Daniele Salvagno presiden- te di Coldiretti Verona – gli imprenditori agricoli hanno messo in campo tutte le stra- tegie possibili per salvare le produzioni: dalle reti antinset- to al controllo biologico con l’introduzione della Vespa samurai. Dal punto di vista tec- nico Coldiretti Verona ha svi- luppato nel 2019 e proseguito anche nel 2020 un progetto di monitoraggio della cimice asiatica con un centinaio di postazioni per le rilevazioni territoriali sull’infestazione sta- gionale nelle zone vocate a pesco-kiwi e melo”. “I costi

sostenuti dagli imprenditori per proteggere le colture non sono irrilevanti e le azioni degli imprenditori –aggiunge Daniele Salvagno – meritano attenzione e un riconoscimen- to economico all’altezza di quanto fatto per arginare la calamità. Il rischio di mettere in ginocchio definitivamente il comparto che soffre già della crisi di mercato è sempre attuale”.

Daniele salvagno

Danni della cimice asiatica arrivano i primi indennizzi

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IL PARLAMENTO DI BRUXELLES HA PROROGATO A TUTTO IL 2021

LA STORICA CANTINA DI BARDOLINO

Sartori: “Le imprese possono benificiare di anticipi del 100% sui costi dello stoccaggio”

Le misure eccezionali appro- vate dal Parlamento europeo che prorogano per tutto il 2021 gli aiuti al settore vitivinicolo italiano sono fondamentali, considerato che la pandemia da Covid-19 ha danneggiato la filiera determinando un calo delle esportazioni.

Problematica acuita, fra l'altro, dalla chiusura del comparto della ristorazione e della som- ministrazione”. È quanto dichiara in una nota Andrea Sartori, Presidente del Con- sorzio Italia del Vino e di Casa Vinicola Sartori.

“L’approvazione - continua Sartori - estende retroattiva- mente, dal 16 ottobre 2020 e per tutto il 2021, la possibilità di rendere più flessibili i pro-

grammi nazionali di sostegno alla filiera vitivinicola cofinan- ziati dall’Ue, snellisce i requi- siti per le campagne di promo- zione, di ristrutturazione e di riconversione dei vigneti, compresi quelli dedicati alla trasformazione, al marketing e all'innovazione dei prodotti”.

“La proroga consente alle imprese di beneficiare di anti- cipi fino al 100% dei costi di stoccaggio evitando così un crollo dei prezzi dei prodotti già presenti sul mercato. Inol- tre – conclude – implementa del 20% il cofinanziamento previsto dai Piani Nazionali di Sostegno che passa dal 50%

al 70% rispondendo concreta- mente alle necessità del set-

tore con interventi importanti”. Andrea Sartori

Settore vitivinicolo, aiuti dall’Europa

Con un’Italia sempre più gial- la, Zeni1870 propone un week end rosa, anzi Rosato.

Venerdì 12 e sabato 13 feb- braio, alla vigilia di San Valen- tino, la storica cantina di Bar- dolino apre le porte del suo wine shop per proporre assag- gi ed emozioni a tutte le coppie che sceglieranno di regalarsi un’esperienza sensoriale, tra degustazioni, visite al Museo del Vino, tour della bottaia e della terrazza panoramica vista lago.

Nel pieno del rispetto delle norme previste per il distanzia- mento, Zeni1870 ha così scel- to di celebrare non solo “la

festa degli innamorati” ma anche il graduale ritorno ad una vita normale, nella spe- ranza di lasciarsi alle spalle il prima possibile gli ultimi 12 mesi e guardare alla primave- ra con un ritrovato ottimismo.

Così, tra colori, allestimenti e dettagli tutti ispirati al tema del- l’amore, le coppie che venerdì e sabato si presenteranno da Zeni1870 riceveranno una gift card con la quale potranno fruire di una speciale scontisti- ca per gli acquisti effettuati al wine shop oppure sull’ecom- merce aziendale (www.zenivi- noshop.it), mentre saranno cinque le coppie che verranno

selezionate e che riceveranno un omaggio a sorpresa, appo- sitamente pensato dalla can- tina per avvicinarsi al vino in maniera unica e suggestiva.

«Abbiamo voluto lanciare un segnale che andasse oltre le tradizionali celebrazioni di San Valentino – spiega Elena Zeni, alla guida dell’azienda assieme ai fratelli Fausto e Federica – per proiettare la

nostra mente verso un futuro prossimo più rosa, lasciandoci alle spalle un anno complesso ma pieni di ottimismo per i mesi che abbiamo di fronte.

Non si tratta di celebrare solo le coppie che verranno a tro- varci ma, simbolicamente, l’in- tera collettività che gradual- mente, e con le dovute pre- cauzioni, potrà tornare a muo- versi e a vivere».

Elena, Fausto e Federica Zeni

Weekend da Zeni

per San Valentino

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