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NTORICO-CRITICO

DELLE MGIOM DELL’ ARGIDLIGOIVO

DELLA

METROPOUim GMSÀ DI PALERMO

PAliER^lO

HZIliLA

BSAliB STAMPERIA

tS4t.

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l'^ugiorno(licomunegiubiloinPalermo enelladiocesiquello,in cuisifecepubblicoilSovranoRescritto

, pelquale levavasidalle manidell'arcidiaconoilpoterediformaregliattidistatolibero, per coloro chevogliono contrarrematrimonio. Tantofuilpiacere,e lagioiacosìuniversale,chenellecase

,perlevie,inogniluogo non d'altroparlossiper moltotempo, chedìquestofatto.Tuttiap- plaudivanolasaggezzadelRenostroSignore,che fu credutocome daDioispirato.Poichéappenavenne Egli avvertito dei clamoridei popoli,troncandoilfiloalletrameedaimaneggi,chepotevano averluogo,proscrivevagliabusiintrodottied organizzati congrave scandalodegliuominipii.

LasolachiesadiPalermointuttoP orbecattolicoèstalagemendo

sottoilgravissimopesodelleduretassearcidiaconalìpelcorsodi

circaduesecolicmezzo. Questo pensiero ha resomaggiormente mo- lestor obbligodipagare peruna cosa,perlaqualetuttiipopoli

dellealtrediocesidelmondo vannoliberi.Ipoverisopratuttoche muovono ovunquea compassione, c che per qualunqueleggevengono

falliesentidiognisortadispese,anzila lorocondizionericerca chealtrilisoccorra;levavanoaltamenteiloroclamori.Sovente per- sonedabbene,chehannodavantiagliocchiilsantotimorediDio pagavanoper levaredalpeccatogliimpotenti,gliarcidiaconinulla rilasciavano.Lelagrime,gliscongiuridegl’infelici,cheallevolto

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i

prorompevanoinmaledizioni edinbestemmie erano disprezzali; anzi soventenon venivanoalleon^cchicdell'arcidiacono. Eglinon vedeva ordinariamenteinfaccia lepersone,davalepolizzedaluisolloscritte aisuoiministri,cquestilerilasciavanosubitoachipagava;senza iiiiserieordialenegavano achinonpoteva.Ilunghielainoridique- stimiserabilivennerofinalmentealleorecchiedelpietosoPrincipe, checonsuogiustogiudizioneestinseilprincipio.

Mentre godeva l’animo atuttiibuoni dellietoannunziodiessere stataliberatalanostrachiesada quelpeso; moltisirammaricavano che unascritturadataastampa dal sacerdoteSimonFrancesco Valdes, Collai|ualevolevasidifendererarcidiacono,non avevaavutounari- sposta.Ilclerosicilianositenevaoffesopersentirerhiainarsi Irisht lacondizionedeitempinostri,cper vedersirimproverataunadeca- denzaincuisonoandatelescienze ecclesiasticheinquestosecolo,che eglidice,pretesoilluminalo.Nò menograve òsembratoquelloas- seriredelYaldes,che tostogiunqerannoletenebre;edoffesepuregli uominidisanointellettoilsuo vantarsi, cheegliveniva aslahilire ciò cheognunolieverettamentepensare intornoalladignitàdeWarcidiacono.

Mentre perlasuascritturasifacevanovedereifatti,altrimentida quelloche erano; esiometteva ciò che formavalostato dellacosa (I).

Siconobbe peròmaggiormentelanecessitàdirispondere a quanto

(I)Noinelcorsodellapresenteseritlurafaremotoccareconmano, quanto siasserisceinquestoluogo.Lanieinuria del^'aldessiùconsideralaconqual- cherìguaolo pei dociiiiienli,che inessasiriferiscono:maiocredoper (piesto meritaremaggioreriprovazione.Mentre nonsoloneidocumentipubblicativi sonovarielacuneenonpocheparoleguaste,sìcclihalle,voltesonoprividi senso:maomettendosiipassaggidellagiurisdizionearcidiaeonalesinoallul- l'nltiinostato,ehilegge,nonintenderettamenteifatti.Pergliattidicuisi snaturailsentimento nelvolersispiegare,ognunopotràreltillcarelesue idee inleggendolinelcontesto;macomefaredovemancano?Perciòiohovoluto pubblicareperdistesotuttiidocumentineipropriluoghi

,senzatacerneal- cuno.ConfrontandoquellistamptidalValdesconquestichenoidiamoin Iturc,vedrà:nonsoloinostriessersenza lacuneointerpolazioni,masi troverannopiùdeldoppioinnumero.

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sieraasseritoafavoredell"arcidiacono

,ediaversiimaapologia delUeale Rescritto, allorchésiseppe,che chiedevaseneallaMaestàdel ReunomedelCapitololarivoeazione.Ina supplicainfattisottoscritta

daldecanoMorsocdalcanoniroVaccarofupresentataalMonarca conunabrevememoria.Èquestaunristrettodell'altradelValdes coglistessiequivoci,ecollemedesimeomissioni;masfornitaalfalto rii(Inenmenti,e pienadigravissimierrori,nuovietutti]iroprldel- l'autorediessa (1).

Volendo noi dunque portare rimedioai dilètti delledue memorie, jht quantolenostreforzepermettono, alieneficiodelpubblicoabbiamo intrapresoilpresentelavoro,nelipialcseguiremodipassoinptisso, senzanullaomettere,leragionidiqueste.Kpernon esseredi.so- verchionoiosoilnostroragionamento,nonaddotteremolamaniera polemica;maseguiremo piuttostounmetododimostrativostorico- critico.Divideremoilpresentees.vmeindue[larli:nellaprimaci faremo,comeinostriscrittori,aragionaredegliarcidiaconiinge- nerale; e suppliremoaquelloincuie.ssihanno mancato, aggiungendo qualdiccosadegliarcidiaconidiSiciliatutta.Senzapretendererii direcosearcaneodireconditadottrina,parleremodeltemponel qualegliarcidiaconicominciaronoavedersinellachiesadiGesù Cristo;mostreremo quanta potestà venne loroattrilniitaneiprimise- colidellaloroistituzione,quanta fu quellache acquistarononeitempi

(I)Ecco peroraun brevesaggio di questi errori evidentiad ognuno, ap- pressomostreremoglialtripiù considerevoli.L'arcidiacono, dice questoscrit- tore,ha godutodi Iole drittoesclusivoedel suo officioperlospaziononin- terrottodipiùdi ottosecoli,dotcimpiopriadelcondito diTrento epiù di tredopolapubilicazionc dello stesso in SicUia.Ottosecoliaddietrocorrendo l'anno10/>2iSaracenieranopacificipossessori diPalermo,cosa manifestaad ognuno.Dunque secondocostuilapotestà dell'arcidiaconocominciònelti-mpo deiMusulmani:iononsochipossaacquietarsi a questaproposizione.Ilcon- ciliodiTrentofucoofermatodalsommoponteficeFioIVnel In Sicilia, pertrovarciall'epocastabilitada questoscrittore,dovette pubblicartipiiidi ventiduc anniprima diessereconfermato: altraproposizionechelaKiamo dimo- strarealui.

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fi

barbari,({nantainfinealpresente n'esercitano.Venendoagliarcidia- conidiSiciliadichiareremoqualegiurisdizioneavevanoprimadel concilioTridentino

,comesiridusserodopodiesso.Nellaseconda parteraccoglieremotuttelenotiziedellevicendedellagiurisdizione doU'arcidiaconodiPalermo, cleesporremonellamanieralapiù chiara,

perfarcostareche aragioneilRelaproscrisse.

Conquestotenuelavoroabbiamocercalodiappagareildesiderio deibuoni,clasciarenelleventuregenerazioniperpetuamemoriadi unfatto,cheonorailregnodiFEanisasuoII,cheDiofaccialungo efelice.Quante preghiereall'.Vilissimosisono elevate dai poveria benedirel'animadelclementeMonarca,non possono andareinvuo- to.lovorreipurecomefruttodellamiafaticaimprimeredipro- fondoconionellementiditutticoloroche maneggianosimiliinca- richi,l'altagiustiziael’indefe.ssavigilanzadel Ile,che non permette cheimpunementealcuno abusi delpropriooflicio,principalmente con- troipoveri:ed ora edinavvenire non.silascinolasingarcdella speranza dell'impunità.Prestoolardiilgridocheelevailsangue succhiatoagl' infelici,verràa piedidelTrono,eguaiachiavrà peccato.

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Slodocome veniva regolalalachiesanei primitresecoli.

Nessuno perpoco chesia iniziatonellescienzesacre ignora,quanto fusemplicelaformache GesùCristodiedealgovernodellasua chiesa.EglialTidòagliapostolilasuamissionestessa,che avea ricevutodalPadre:SicutmistimePateretego mitto ros.Econ que- stovolle,che essendoimedesimiistituitiperautoritàdivina,essi cdilorosuccessori,ivescovi

,formasserolealtreleggiregolatrici dellachiesa,adattandosiaitempi,edallecircostanze.Gliapostoli

infattifinchépoterono,tennerosottolalorocuradirettatuttal’am- ministrazionedellecosespiritualictemporali. Mamoltiplicatoil

numerodeicredenti,non bastandoessisolia tutto,crearonosette diaconiossia ministri,daiquali volleroessereassistitiall’altare,prin- cipalmenteper raccogliereleoblazionideifedeli,cheinqueitempi disemplicitàformavanoilpatrimoniodellachiesa. Ricevuteleobla- zionidovevano per particolareloroincombenza tener ragionediesse, preparareagliapostoliilnecessario,alimentarelevedove,gliorfa- ni,gliindigenti,rendendone conto.Stabilitacon quest’ordinelachiesa

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inGerusalemme, cominciaronogliapostoli a correreilmondoed afon- darechiesenellecittàprincipali;inognunadiesseadottandoque- staformadigoverno,cheilvescovoo toprainlendenleavessetutta lacuraspirituale,amministrasserosottodiluiidiaconilecosetem- porali.Crescendoperòsempreilnumerodia)loroche convertivansi allanuovafede,furonoanehcohldigaliivescovi adiscaricarsidiuna partedeglioflictspiritualiordinandoipreshileriossiaipiù vecchi, perdividere,conc.ssilacuradelleanime.Etantoquestoministero furiputatopiùnoliiledell'altro,quantomaggioreèlanobiltàdel- l'anima soprailcorpo. Intantolafedecristianaandavasempreme- gliodigiornoingiornocunsolidandusiperlamoltitudinedeisuoi seguaci;sicché,cominciòadeccitarel'invidia,clagelosiadicoloro cheeranointeressatinelle altrereligioni,controlequalipredicavano icristiani.Nellepersecu/.ionichesolTriingrannumerolachiesa

,

COSIlapotestàdeipresbitericomequelladeidiaconivenne meglio asjiiegarsi;perchè essendoivescovionellecarcerioinesilio,quelli nefacevanolefunzioni,aquestinonsidavaaltraincombenza, che divisitareidetenutinelleprigioniper causadellafede,lasommi- nistrazionedellecosenecessarieallavita,qualchevoltaportavano aiconfessoril'eucaristia.Esebbenealcunefialesilegga,chenel numerodeisellediaconi,cheavevanoleprincipalichiese

,uno ve neera,che slavapiùvicinoalvescovo e riputavasidimaggioreau- toritàdeglialtri,pureneitempidisemplicitàmaisiarrogò questo iltitolodiarcidiacono.Noisappiamodelgran martiresanLorenzo, che essendodiaconodelponteficesanSisto,puremartire,nonaltra incombenza avea,chedìconservareitesoridellachiesaromanaalla qualeapparteneva,dialimentareipoveri,ediessere vicinoalponte- ficeallorchéolTerivailtremendosacrifizio all' aliare:sicchéPrudenzio cosìcantòdi lui:Primiisesrptemriris,quistaniad aramproximi.Èsan- l'AmbrogioilqualenellodaresanLorenzonerapportaleparole, ècolui,chemegliodiognialtroha spiegalol'ufficiodeiprimidia- coni.Ordaciòchepresso questo santo dottoresilegge, argomentasi, che sanLorenzoerapiùvicinoalponteficeSisto,nonperchèfosse qualchecosadìpiùdeglialtrisuoicolleglli,maperl'integritàdella

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suavita,pelfervoredellesueopere

,perl’industriacsolleciluJinc particolarenelpromuoverelecosedellachiesa.Ncalcunaordinaria giurisdizionesegliattribuisce,nètitoloseglidà,chelomoltadi sopradeglialtridiaconi.Intuttoilrestodeidocumentiecclesiastici deiprimitresecolinientesitrovamegliodiquesto,nèilnomedi arcidiaconoinquell'etàsiconosceva,nèadalcunodeidiaconiche avevanolechiese,sivedeattribuitodominio, opreminenzasugli altrisicchésipossadire,chesenonvierailnome, esistevala cosa.Solamente riputavasiprimodeglialtriquello,acuiilvescovo davalacuradegliaffaridimaggiorrilievo.

Originedegliarcidiaconinelquartosecolo.

Nel quarto secolo però riconosciutalareligionenell’impero, datala paceallachiesa,lagerarchiaecclesiasticamaggiormentesiestese.Sic- comealloraleinterecittàcominciaronoadesserecristiane,ilclero

adavereprivilegiamplissimi,lechieseapo.ssedercvastipatrimoni dilatifondi:ognivescovo cheinuna diocesi rappresentavauna chiesa particolare, ritenendo pressodisedirettamentelapresidenzaatutte lecose,ilministerodelladivinaparola,I'ordinazionedeiministri inferiori,l'imposizionedellemani,ossial'unzionedelsacro crisma; allidòallecureparticolarideglialtrisuoiministri tuttalarestante .sollecitudinedeifedeli.Ipresbiteri osacerdoti,chesolevanoaver laparte.spirituale, sioccuparonoprincipalmentedell'aromini.strazionc deisagramenti;idiaconirestaronoad amministrarelecosetempo- rali.Eperchèilvescovononfossedistoltoad ognimomentodalle gravisueoccupazioni;perleminute cose che potevano occorrereai sacerdoti

,costituìsopra diquestiunarcipresbileroossiauncapo- sacerdote,acuidelegavauna parte dellasuaampiaautorità.Così puresifececoidiaconi,per darsi airamministrazionedelle co.setem- poralidellachiesauncentrod'azione,costituìunodi essi,che aveva una presidenzasuglialtri.Infattileggiamodi.sant'Atanasiodiacono diAlessandrovescovodiAlessandria,pres.soTeodorelo Histoh.Ec- I,c.xivi, cheeglierailprincipaledelcorodeidiaconi 2

CI..Lll.

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Tov ryvòtjiitovvvfiYov.awos. IiitanloSocrulc Hist.Hccl.l. cap.xi lucliiumusrmplicempiilediacuiio.Cosidilìvagrioprialìlosofopoi monaco,cscrillorcecclesiasticoinsigne,lostessoSocratelib.iv,c.

xvmdico

,cheeglifuelettodiaconodiCostantinopolidasanGre- gorioNazianzeno,neltempoche questi ne era vescovo;Sozomeno perùLIB.VI,CAP.XXXconvocahulo già proprioaisuoitempi (costui viveasottoTeodosioilgiovane)iochiama arcidiaconodiquelsanto.

Ksicrede,cheallostessomodoOtlatoMilevitanochiama arcidia- cono Ceciliano, ilqualevivevanelterzosecolo

,attribuendogliun nomesolilousarsineisuoitempi;poichéegliscriveva.sulGniredel quartosecolo.

Condizìnnidegliarcidiaconinelsecoloquario.

NeltempostessofiorivasanGirolamoilqualenellasualetteiia A HcsTicufamenzionedegliarcidiaconimettendolidopogliarcipreti;

c nellalktteeaai>evaorio dice, chesieleggevanodalcorpo dei dia- coni,enelloeleggerlinonsiaveariguardoagliannioall'antichità dellaloroordinazione,masoloallaperizia nel maneggiareleco.se(1).

Esebbenequest'usononfossecomuneatuttelechiese ,poichési volevainalcunerispettatal’età,eiltempochesierapas.salonel servizioecclesiastico;intalcasosilasciavailtitolodiarcidiacono alpiùanziano dei diaconi,sicommettevanoinegozidellachiesaal più espertoedattivo(i).Ecco uncanonedelconcilioAgatcnsc da cuisiconfermaciòcheabbiamoasserito.Si quisofficiumarchidia- conaiuspropler simpliciortmnaturam implereaulexpedirenequicerit,

(t)NonsitrascrìvonoquileintereautoritàdisanGirolamo ,perchèsi possonoleggerepresso tuttiicanonistiprincipalmenteilTomasinop.i,ua.ii, c.Icli.Glialtriscrittoricitatisipossonoconsultare neiriferitilibri,e capi danoiannunziati.

(2)SidonioApollinareua,iv,ep.25,notadiGiovanni,primaarcidia- cono,poivescovodiChàlons-surSaóne, chenontrovandosialtricosidestro comelui,nonpotè progredire nel clero, eprimadi lasciarel'antica suacarica dovettero passare multianni.

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11 iVfclofisuinomenIcneat,ed ordinalionierclesiae,quemepiscopusele- geril,praeponatur.

Ricapitolazione.

Daifattidisoprarapportatisirilieva,chesindal terzosecolo dellachiesavierafraidiaconiunoche presedevaagli altri,perchi'*

ilvescovomeglio stimaval’operadicostui:ma cheilnomecosì diarcipretecomediarcidiacononons’inteseroprimadegliultimi annidelsecoloquarto (1). Sin da principioagliarcipreti siattribuiva l'amministrazionedellecosespirituali,comepiùsoprasiè detto,all’ar- cidiaconoquelladellecosetemporali;locchcilSelvaggio nellesue isTiT.CANON.LiB.I,TiT.XXVIcosl inprccisiterminiespone: Archi- preshiterorenmtantum spirilualium administrationemgerente,archidia- conusrebussensibilibus,quibusliominesmagieafficiuntur,praefectusest.

Gli arcidiaconisindal principiodipendentidaivescovi.

Nonperòquestecoseeglimaneggiavapersuaautorilìi,ma come braccio

,occhio

,omentedelvescovo,chequantodire

,comesuo

vicario.Quindiilconcilioiv diCartagine,ilpiùanticochetratta degliarcidiaconi,coslnedeterminalefacoltà:Episcopus gubernatio- tiemviduarum,pupillorum peregrinorumnon/«rseipsum, sed perar- chipresbgterumetarchidiacunumagat.Oveè daosservare,chegliar- cipretisinominano)>rimadegliarcidiaconi

,perchècomespessosi è notato, esercitavanounafacoltàpiùnobile:madelegatasemprec sottopostaalvescovo,dicuiamboeranolebraccia.Cosineitempi

(1)Non possiamotacereilsommostupore, cliccihacagionato lamemoria anonima danoisopra citata,cheprincipiaconquesteparole:Sin dal primo secolodellachiesafuronoistituitigliarcidiaconiconunaautorità rispettabile.

Arcidiaconinelprimosecoloè cosa sinora inaudita, errore cosigrande che non aitroveràocinnicno chiilpossacomprendere.Chiperpoco haunanotizia imperfettissimadellostatodelcristianesimonelprimosecolo,nonpotràmai capirecosaallorapotevanofarogliarcidiaconi.Kinutilecitare autori, mettere avantiragioni,])ermostrareunerroreevidentead ognuno.

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piùbelli,neisecolipiùilluminatidellachiesa,oarcidiaconinonvi eranoalTaltu,oquandovifuronoda principiononaltrofacevano cheaiutareivescovi (1).

Primi abusidegliarcidiaconi.

Mabenprestosividderoessiabusaredellefacoltàconcesse.Le cosetemporali,comeosservailSelvaggio nel luogo sopracitato,danno piùimpressioneagli occhidegliuominichele cosespirituali,^'oi leggiamo,chealprincipiodelquintosecoloTeoiilodi.\lessandria volendosposcssarcilsantissimoe dottissimovescovoGiovanni,so- prannominatoCrisostomo,o.ssiaboccad'oro,tirandoa.sel’arcidia- cono,fuseguitodatuttoilclero: tantosiriferiscedalTomasino p.I,LiB.li,c.xri,

§III,edaaltriscrittorieruditi.

LefacoltàdegliarcidiaconisiamplianoinoccidenteneWincasionidei barbari,per f ignoranzauniversale,perladissipatadisciplina.

Questiscrittoripurefanno osservare,cheinorientesiebbesomma curaanonlasciaredimolto accrescerel’autoritàdegliarcidiaconi

,

dicuisividderoben prestogliabusi.Noncosinell'occidente,ove leinvasionideibarbarifecerocheladisciplinadellachiesasentisse gravissimodetrimento.Nel principiodelsettimosecologliarcidia- conidell’occidenteavevano estesolaloroautoritàassailargamente, secondoriferiscesant’Isidoro,senon èfabificatoiltestodiquesto

(1)Nonsololadignità dell' arciprete erapiùnobile diquelbd’arcidiacono;

maeaiandioquella disemplicesacerdote,sebbenersntorità di arcidiacono fosse maggiore.SileggecheAnatolio, verso lametàdelqnmtosecolo,volendoal- lontaoaroEliozelantecattolicodalmaneggiodegli alfari,l’ordinòsacerdote, sottolospecioso pretesto di onorarlo lo tolse dalla carica di arcidiacono;ac- crebbecosilasua dignità,e diminuì l’autorità.SanLeonesiopposea ciò

,

efeceallontanareAndreadalpostodiarcidiacono,comequellocheeraim- brattatodell'eresiadiEutichete.

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13 santo

,comepretendono moltidotticritici.Seguironoad estenderla ancoranell'ottavoperleseguenticagioni:ipopolibarbari, che ab- batteronor imperoromanooccidentale,ne fecero moltistati,checer- caronodinonfarcomunicarel'unocoll’altro

,pernonpotersipiù rialzare.Lestraggi, ledevastazioni,itrambustid’ogni genere che su- scilaronsicoU'occasioneditanteguerrequasiannullaronogliantichi studi

,cosiprofanichesacri.L’ignoranza, cheinqueitempiera universale, arrecòlacorruzione della disciplinain tuttigliordini della chiesa.Allorasivideroivescoviabbandonarelediocesiper andare adavvilireilloroministeroallecortideiprincipicoll’adulare, col- rintrigare.Allorasividelamostruositàdiun capo servire a molti corpi,cioèunvescovoamministrare piùdiocesi,.senzareggerneal- cuna.Allorasivideroiprelati,invecedipascereilgreggediGesù Cristodarsiagovernare vassalliefeudi,edarmarsicomeglialtri signoridiquesti,edandareallaguerra.Alloraivescovipigliarono nelleloromanil'amministrazionedirettadeilatifondiedi tuttel’en- trateecclesiastiche,cheneitempipiùfiorentierastatainmanodei diaconisottolasorveglianzadegliarcidiaconi

,iqualipoine ren- devanocontoaiprelati,essendoquellicomeprocuradoridiquesti

,

ossiadellachiesaallaqualeivescovipre.scdevano.Perledissipa- zioniadunque,dicuisièparlatodisopra,eperl'infelicitàdei

tempifuagliarcidiaconilasciatoilreggimento esternodellediocesi.

Daciòchiarosiconosce,chel’autoritàestesa

,cheessisiebbero, o.siusurparono,nell'etàdicuisitratta,derivòlorodalrilassa- mentodelladisciplina,edall’ignoranzauniversale.

Comeconsideravatilapotestàdegliarcidiaconisinoalsecoloottaio.

Intantoperòtuttaquellapotestàcheesercitavano,secondocon- vengonogliscrittori,nonlaspiegavanomaicomepropria,masem- precomedelegata.Epertaleriguardo, cioè perchè rappresentavano lapersonadelvescovo,cominciarono ancheagiudicarenonsolodei semplici sacerdoti,maeziandiodegli arciprctri.Insommaperchèsicon- sideravanocomevicariordinariestrardinarldeivescovifu,checb-

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li

lM>roluUoilpotere,a cuisisaesserearrivatiinalcunechiese;da-

])oichènonintutteottennerolastessaautorità.Doves'incontravano ve.scovizelanti,edilluminatiper quanto comportavanoitempi,l’au-

toritàdepliarcidiaconisimantenneneiconfiniprescrittidalleanti- cheistituzioni(1).

L'assoluta depravazionedelladisciplina e le false decretali,chesovrerlirotut lachiesa,ingrandironogliarcidiaconinelnonosecolo.

L'ultimorovescioperòdelladisciplinaavvenne neisecolinonoe decimo.Lenuove invasionidi altripopolibarbari principalmentedei SaraceniedeiNormanni,chevenneroadesolarel'Europaannien- taronoipochi avanzidiciviltàrestatedopolealtredevastazioni.

Inquestaetàveramente ferreaognilumediletteresparidalmon- do,edunaignoranza universaleconfuseleumanementi.1di.sordini dicuisièjiarlalodisopra,siaccrcbhcro senza misura,ivescovati

siottenevanoperintrigodopolunghedissenzionie lagrimevoliscis- mi.Per quasiun secolononsitenneropiùconcili,nègeneralinè particolari.Aquestirovescisiaggiunsealtrapestedelladisciplina dellachiesa,lefalsedecretali (2). Sul declinare dell’ottavo secolo un certoIsidoroMercatore,oPeccatorecominciòa spacciarealcuneIct-

(1)Inquesto convengonolattieliscrittori,elaragione « ciliare.Siccome Vautoritàdegliarcidiaconinonerafondatasopraalcuncanonediconcilioge- nerale,masolamentesullaconsuetudine,osugliabusichesiandavanointro- ducendonellecinese,cosìascvonda,cheinunachiesaivescoviavevanoal- lagatojiiiilamano,in quellapiùlarridiaconovaleva.Inalcune chiese,anche neitenqiibassi,gliarcidiaconinon ebberopotere disortealcuna

,perchéi vescovilomantenneropresso di loro. Nell' oriente sisa,comesoprasidisse, chepoco onullavalsero.Vedasi^^an-Espene.I,Tir.aii,c.v,ec.

(2)Questefalse decretalivengonocitatedall'autoreanonimodellamemoria, chenoiabbiamopresoadesaminare.Egliallegaleletterefoggiatesottoil nomedisanClemente]Kipa,elesuppostedecretalidi Evarislo.Il'N'aldesnon dubita difareuso le cosi dettecoNsviTunoaiArosToucni,daibuonicritici avuteaneli'esseper apocrife;echenonparlano di arcidiaconi.

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15 (eredipontefici ecanonidiconcilinonmai perloinnanziinlesi, pernii‘zzodeiqualisiautorizzavanoirovesciintrodottinelladisci- plina.Lamercedicostuiperòcominciòad aver corsonelnonose- coloimdtrato.Alloragliabusisivennero a riguardarecomelegge;

equellocliclapessimaconsuetudineavea introdotto nei tempiIntr- bari, siebbecomeautorizzatodainomiipiù venerandi,edall'anti- chitàpiù rimuta. Tutte queste coseda noi esposte fecero,chelostato dellecanonichedisciplinediquell’epocasichiamassesenescente ed arido,omegliocorrotto,c perciòda proscriversi.IlSelvaggioalsuo solitoconcisamentecosiesprimeleveritàdanoiannunziate,inst.

CÀN.ISSO.p.III.Jamindeab saeculo

mi

barbararum gentiumtrntp- tio.disciplinaeremissio,morumcomiplio,clericorum ambitiolilerarum squaUor,schismaGraecorwn,aiqueadeo puiidaeIsidorimerces passim rrceplaelugubrem reddiderechrislianaeecclesiaefaciem. Meritoigilurah saecido

mi

adusquexiiuriscanonicislatumssisesceutehfaisse

,

sireaa/wMstatuimus.Orinquestitempicosilugubriedinfelici,in questisecolimaledettidaDioed'obbrobrioperl’uomo,ilmini- sterodegliarcidiaconi,cheprimad’alloraera statomeroolliciodi- vennebeneficioodignità.

67iarcidiaconisirendono maggiormenteesosi.

Erasiappena consolidata pergliabusicperleespostecorruttele lagiurisdizione degli arcidiaconi, cheessicominciarono a spiegare una avariziainsaziabileecostumidetestabili

,cosicchéilministeroeccle- siasticone eraavvilito.Quindiiconcili,cheancorasitenevanoin queitempi,quantunque sciagurati,dovetteropensarebenprestoa

raffrenarli.Sindall'anno813silagnavanodiquestainsolenzaforte- menteipadridelconciliodiChàlons:Diciumesteliam.quodinple- risquelocisarchidiaconi in presbiteros parrochiatiosquondamexerceant dominationem,etabeiscensusexigunt,quod magis lyrannidemquam ad reciitudinisordinempertinet.Nel concilio però di Parigi dell'anno823 canone25con piùefficaciasispronalavigilanzadeivescovia re- primere r ingordigia degli arcidiaconiconquesteparole:Statuimus

(21)

IC

utunusquifqueeptscoporum super archidiaeomssuisdeincepsvìgilanlio- rem curnmadhibeal.quoniam proplereorum avariliametmorumimpro-

liilatemmultisrandalisantur

,etministeriumsacerdotalevituperant.Le stesseparolesiripetono nel conciliod'Aquisgranadell'anno836.Da questosivedequantoeralontana,ancheinqueitempisciagurati, lachiesadiammetteregliabusidellapodestà degli arcidiaconi, edi sanzionarnelepretese;cheanzilesnfTrivaamalincuore.

Rimedipergliabusiinvalsi.

.MaDiononpermise chelasuasposafosselungamenteafllittada tantidisordini:ben prestocominciò a venire qualchescintilladiluce adilluminarequeisecolid'ignoranza.Dopoilmilleilgenereumano quasiscossodalungaletargiaapocoapoco tentò diricercarele perdutetracce.Nonsiebbe coraggiodapprimadisospettare,chele

decretalidiIsidoroeranfalseepiened'inganni,masicominciò a conoscere,chebisognavano riformarsitaluniabusiinvalsi,econfer- maliper l'autorità cheaquestesieradata.Nefeceroaccortigli stessiarcidiaconiinsorgendoconmilleinsolenzecontroivescovi,ed eccitandosempre nuovi scandali, principalmente pelforochefudaessi usurpato.Iconcilidopolametàdelmilledugento furonocostretti, pertoglierequestiscandaliadichiararenullele.sentenzedagliarci- diaconiemesse.Giànoil’abbiamopiù volteavvertito

,chenonfu

intuttelechiesechegliarcidiaconisiusurparono,e fecero propria

loror autoritàdeivescovi:mainquellestessechieseoveessisi appropriaronolagiurisdizionevescovile

,daiconcili cosìprovinciali chenazionalinevenneroesclusi.IvescovistabilitidaGesùCristo algovernodelsuogreggeripigliaronoinmoltepartiidritti, che eranoloropropri.Cosileinsolenzeegliscandali checagionavano gliarcidiaconi,venivano nelsecoloxiiiaminorarsi, coll'autorità chesidetraevaadessiapplicandosiaivescovi, chenaturalmente l'avevanoricevutodalfondatoremedesimodellachiesa.

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IT Inakmtchteutiabolisconogliarcidiaconi:tulliivescovieliggonsi

ìvicarigenerali.

Anziinalcune diocesisifece dippiù;interamentesiproscrìssel'au- toritàediltitoloarcidiaconale:nelchesopratuttoèda osser- varsi,cheledue principalichiesedelmondopresero questopartito,

Romacapitaledell’orbecristiano,e Costantinopoli capitale dell’orien- te.In questedue chieseprincipalissime,chegiàfuronodinorma allealtreneidueritiprimari,comefanno osservaregliespositori dei sacricanoniipiàriputati,datempi assai remotisitrova,cheive- scovinonerano impediti dagli abusi arcidiaconalinelpascereilgregge a loroaffidato.Masiccomenonpotevanoiprelatiesercitaredirettamente leincombenze vastissime del loroufficio,nonvolendo che ritornassero dinuovogliscandali,che perIoinnanziavevano introdottoleinso- lenzeeleusurpazionidegliarcidiaconi:tantoque’vescovicheli avevanoaboliti,quantoquelliche sololiprivaronodellesregolate pretese,cominciaronoadeligersideivicarigenerali.Cosisinodal decimoquinto secolo,moltimali,fruttodellebarbariedellepassate età,venneromano manocessando.

R

concilio<HTrentomettedentrolimitiristrettilagiurisdizione degliarcidiaconi.

Intantononfupossibilealloraabbatteretutte lesoverchierie,che l'ignoranzaedilrovesciodelladisciplinaavevanostabilito.Erari- serbatoalmagnoconcilioTridentino,aromperefinalmente quantoi tempi barbari avevano introdottodiabusinellachiesa,ed asvellere dalleradiciimali,che dai bassi tempi e nelmedioevo laceravano

ilseno della casta sposadiGesàCristo.In questo concilioripiglia- ronoivescovilelorolacoltà, gliarcidiaconivenneroristrettineili- mitinaturalidelloroofficio.Grandefuilgiubilodellachiesauni- versale, allorchésimanifestaronoidecreti sapientissimideipadridi quelsacrosantoconcilio:tuttiliriceveronoabracciaaperte, edino- mediatamente spogliaronsigliarcidiaconidelmaltolto<D’ allorain 3

(23)

IH

IHtinon piuessiinsorserocontroivescovi,comeprima eransoliti fare,ccessaronointuttelepartilescandaloselotteeccitatetrai jiasturiequestiloroministri.Restaronoinmolte chiesegliarcidia- coniconilorotitoli;ebbero conservala,dovelagodevano,lapre- rogativadiprimadignità;e generalmentesicontentaronodipraticare quanto loro prescrivevailpontificaleromano, e nulla più ambirono (1).

SolamenteinalcunechiesedelBelgio,cheavevanoargomentodi lodarsidellevirtùdegliarcidiaconi,cheinqueipaesisiscelgonoa

(I)IlVslJesnon so aqnsl line asserì essere restata agli aieidiaconidopo ilconciliaTridentino,fralealtre lafacolti di visitare le diocesi,anche senta ilconsensodelvescovo.Perdimostrare ciòriferìleparolediqudconcilio togliendounavirgolaessenziale,chesitrovaintutteleedizioni,cominciando daquelle deiManuzifatteTannostessodellapubblicazione,sinoalTultima.

Kesocosìmutiloiltesto,credè diconfermarelasuaopinionecitandoilse- guente possodiuna.sinododiocesanadiArrat:Cum

m

hocdioecesinostra jiarodùaliumccclcsiarwnvisitalio,exaniitptaconsiuludàietUpausarchidia- conos nostrac eccletiae,tpùbusexdecretoTridentinimandatur,u<visitationem Imncadiunctonotorio nostro pertonaliteroUant.Iononlo,dovesiparlinelle parole trascritte diconsensoodissensodelvescovo,ivinonaltrosidice,che ilconciliodìtfacoltàagliarcidiaconidi visitare, senza farmottodilicenza, se deliliachiedersiono:ilvescovoperùriconoscelaconsuetudinedellevi- site,cmetteTobbligodiservirsivisitandodelnotarodellacuriavescovile.

Delrestoilconciliosenza altro interpretesispiegadase.Inquelluogosi parladelle vìsite,cheidecani,gliarcidiaconi,eglialtriinferiorifanno nellediocesi: fra questipocodoposienumeranoicapitoli,chebandrittodi mandarevisitatori,dei qualiaisoggiunge:vieilatoreeeliam priusabepi- scopo approbentur.Esecondoilconcilioprescrive tanto gliarcidiaconicome glialtrivisilaloriiolèrìoridevonodarcontoinfraun mesealvescovodelle visitefatte.Masevuoleun’ìntcrpctraiione deltestodelTridentino,latta ilaunasinodo diocesana, noi trascriviamo lerotondeparole di quella di Girgenti relclirataTanno1589dalvescovo Didaco Haedo,poi arcivescovo diPalermo.

CausacmatrinumialeSyconcubinaius,aut qttaevis aliae criminalesperarchidia- ennos nullopoetocognoscarttur,nec audiantur,minusvisUatiorùseingeraiycum

illttstantumnostraeiurisdictionietexamini deiureocsacrosasicticoncila Tri-

dentiniformaetconsuetudine sicobscrmiasubiacerecompertumsii.

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19 concorso,c sonoimiglioriuomini del clero,cosipelsaperecome peicostumi,nonsivolleroabolitelediscretelorogiurisdizioni(1).

Compendio diciòchecontieneilprimo meiiAro deUaprima parte.

Qualeiol'hodescritto, taleèl’orìgine della giurisdizionearcidiaco- nale.Nei primitresecolidellachiesanonvifuronoaffattoarcidiaconi, questonomecominciòasentirsiversolafinedelquarto secolo:nel qualeeneisusseguentigliarcidiaconi aiutavanoivescoviprincipal- mentenell’anuninistrazionedellecose temporalidellachiesa;poscia ebberodelegatagranpartedell’amministrazioneosovrintendenza

dellecoseanchespirituali,laquale nei tempiditenebredivenneor- dinaria,mache cominciando aristorarsiladisciplina,cominciòa ca- dere,finchòfuproscrittadeltuttodalconcilioTridentino.

Secondomembrodellaprima parte:degliom'diaconi diSicilia.

È tempooraditrattareunpoco particolarmente degli arcidiaconi diSicilia,e vederequalgradodidignità abbianoavuto, e quali fun-

zioniabbianoesercitato.Iononparlodeitempiavanti l’invasione saracenica

,delladisciplinadeiqualipochissimenotiziecirestano, enessuna neabbiamodellagiurisdizione,cheesercitavasiallora dagliarcidiaconi;solosappiamo,chesanGregoriopapanel691 famenzionediuncerto Giovanni arcidiaconodellachiesa diCatania, che poifufattovescovodiSiracusa.Dopol’espulsione dei Saraceni,

(1)Inostriduescrittorihannovolatocompararela giarisdizione dell’arcidia- conodiPalermo conquella degli arcidiaconidelBelgio.Confrontandoidocu- menti cheriferìremonelb secondapartediquestolavoro,poi qualiaistabi- liscequellocheerailnostroarcidiacono,con quanto diconoil'Iomasino,il Van-Espcne glialtriscrittoridegliarcidiaconidelBelgio,sivedeessinon potereiaflàttoparagonarealnastro.Noi mostreremo che aquesto fu datauna giurisdizionecredutanonproscrittadal concilio Tridentino; nelBelgio nonsi riceveronoicanoni diquestoconcilio,che spogliavanogli arcidiaconidelle an- tichepreminenze.

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iNormannicheristabilironolenostrechiese,principiprovridissimi, e sapientissimi cercaronodiintrodorrilapiùesattadisciplina,e meglio regolata;massimamenteilconteRogerio nella sua qualitàdi legalodellasedeapostolica.Sapendoessiquantosieraabusatodagli arcidiaconi,e quantoladiilusaloro autorità era d’impedimentoaire- scovinelregolarelechiese;innc.ssnna diocesiliammiserocomeprima dignitàdopolavescovile,eccettoSiracusa.

L’ arcidiaconodiSiracusaprimadignitàsemagiurisdisione.

Mainquestachiesagliarcidiaconigodevanodiuna autoritàcosi ristretta

,che eraquasinulla.Nellasinododiocesanada monsignor Bologna pubblicata nel1553,undicianniprimadellapubblicazione delconciliodiTrento, stampatainPalermonel1555, non.solonon vièparoladell’autoritàdell'arcidiacono,manemmenositrovasot- toscrizionediluiinfine,ovesileggonoinomidelvicariogenerale, deldecanocdelcantore.Lecostituzionipoidiquellasinodofanno conoscere,comeilvescovo eraquello,che solevafareognicosa,o direttamenteper seo permezzodelsuo vicario generale.Lecause matrimonialisiesaminavano direttamentedaluiad esclusionediogni altro,comesileggetit.vii,c.v.Inlerdicimusomnibus christifide- libusclericisetlaieispercivitaiemetdioecesimconstitutis,utnuUus ipsorum contro sacrorumcanonumdispositionemdeeausismatrimonia- libusco^nosceneseudiffinirequalilercumquepraesumat,absguenostra nutvicariinostrilicentiaetmandatospeciali.Qualeerapoilama- niera difarei matrimonipresso dinoiprimadelconcilioTri- dentino,sivede daciò,cheIcggesinello.stessotitoloc.i.Omnibus etsingulissubditisnostrisconsulimus, eosque monemus, nedeinceps quis- quampraesumat sponsaliaper rerba depraesenli, ve!defuturo,ac etiam subannuii subarrhationematrimonium contraherenisiinecclesiis etcumpraesentiasacerdotisproprii,etpalrisetmatris contrahentium etaliorumtestiumfidedignurum, qui de utriusque consensodaretesti- ficareubique passini.Nèincombenzepuredìsortealcunaavevano gliarcidiaconineimatrimonideglistranieri.Eccoilmododiproce-

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21 dercper questidescrittonellostessotitolourotu. Praecipimut imnibuscurve noitrae pastoraiiconunissìt,ulnullomodocumexlrmeis inmaln'monium per verbo de prveienli conienlùml,nùi priusincuria nostraseucoramtT'eariunoslrisfortmeis,quibussuper hoc facuUalem concedàm

m

dioecesihocfiericorUigerit,ipsiextraneipertestesido- neosdocuerintessesoiuios.In casu vero guod probari non possint,te- neantur idoneam praestare fideiussionem.Circapoileordinazionidei chiericineltitolo tiiltcscotoritieneper se e pel suotIcariol’e- samedegliordinandi.Nel tit.xtiisiconcedeaivicariforanei la

facoltàdiTisilareladiocesisenzaparlareaffattodegliarcidiaconi: cosìpurealtit.xxidorèsiparladellasantiGcazionedellefeste, nontroTasiaflattonessunamenzionedeli'ufficiodegli arcidiaconi. Per lequalicosesiTede,che se qualcheautoritàaveraaTUtol’arci- diaconodiquellachiesa,allorapiù nonne godeva;anziforsenon eravialloraneppure arcidiacono.Esinoal1632nellasinododio- cesanadiAntinoro,sebbenedopoilvicariogeneralesiveggasotto- scrivere l’arcidiacono,purenonsegliattribuiscealcunafacoltà.Nella sinododiCapobiancodel1651edinquelladiMarino1727sola- menteseglidàilprimo voto nel capitolo, edilprimoluogonel coro,colpesoditenereuna chiavedellacassacapitolare.Questo eral’arcidiaconodelladiocesidiSiracusa.

L'arcidiaconoinMaxzara,Patti,Cefalòseconda dignità; privatodi giurisdizionedopoilconcilioTridentino.

NellechiesediMazzera,PattieCefalùfnsemprel’arcidiacono secondadignità:ebbeprima del concilio Tridentino un foro conten- zioso,evariealtreprerogative;dopodiquestoinCefalùnongli restòaltrodritto,chedi assistereilvescovonellaconsagrazionedcl- roliosanto,edintuttelesolennifunzioni,vigilarepelcultodei giornifestivi,senzadrittod’imporre multeaitrasgressori;masola- menteesigerequelleimpostedalvescovo,dalvicario,dall’arcipre-

te,aiqualiappartenevaildritto d’imporle.Cosisilegge nellesinodi diMiranel1618,diOrlando1693,diSanto-Stefano1706.Nella

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diocesidiMazzaraovemollissime sinodidiocesanesisoncelebrate, cosiintulle siannuncia, quellocheivifal'arcidiacono:Cantore non

intervementelocosucceditarchidtaeoitus,gaiunaeumdecano hinc indea dextritetatinislrispontificiihthronoassidentiministrant.Nelladio- cesidiPattipoil’arcidiaconorestòunmero nome,secondoriferi- scelasinododiFazio1687.Fxàthaec dignitasinnostra cathedrali ecclesiaotimantiquissima,cuietiurisdicetuU potestas eroiasmexa; sed hodiepost Tridentinum post tuppressionem factasn abillustrissimodomino episcopo BartholomeoSebastioou}eumconsensucapituii, etpraesentis tunc archidiaconi,huiusmodiiurisdictiocumpraeeminentisantiquiscessami.

Arcidiaconi di MessinaediGirgenti tersa dignità semplicemente<fonore.

Nelledue antiche diocesidiMessina cdiGirgenti,untempole piùvastedi Sicilia,l’arcidiacononon venne consideralo, cheinterzo luogo.Nellaprima sebbene anticamente abbia avutoildrittodelfo-

ro;puredopoilconciliodiTrentolasua autoritàsiridussequasi anulla,elesinodidiocesanediCigala1681,ediMigliaccio1725, nonaltrogliconcedonochedi assistereil vescovonellesolennità pontiGcali.L’arcidiaconopoidi Girgentisembrachesindallasua

istituzioneebbedirittidiscretissimi,elihamantenutisempre.Le sinodidiHaedo1589,diBonincontro1610,diTraina1632,di Sanchez1655,diRamirez1703,gliconcedonolafacoltàdipre- sentaregliordinandialvescovo,diammonirefraternamenteidifet- tosinelclero, dicomporreallabuonaidissidi,dirassegnarealve- scovolenecessitàdellachiesa,difarlevecidelcantore assente.

Gliproibisconodiprendereingerenza nelle cause matrimonialienella visitadelladiocesi,lequalicose,siccomedicesiinquellesinodi

,

sono riserbate perdrittoe per consuetudinealvescovo.

Vicendedegliarcidiaconi diCatania e Morreale.

Nelledue catedralibenedettinediCataniaeMorrealel’arcidia- conofuuna dignità secolare, sebbenenellaprimaimonaci qualche

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voltapretendesseroentrarvi.PioVnellabolladisecolarizzazionedi quellachiesal'abolì,furestituitodaOttavioBrancìforti,per ono- rarelapersonadiLuigisuofratello. 11vescovo PietroPatemòsuc- cessoredelBrancìfortiassegnòa quella dignitàonzc dieci, cfinal- mentcilvescovo Bonadiesnellasinododel1668pose l'arcidiacono cataneseinnltimoluogofralealtredignità.Morrealcdoposecoli dallasua fondazioneebbeilprimo arcidiaconoadimitazionedella vicinachiesadiPalermo,dellaqualelungamenteappresso.L'ar- cidiaconomorrealeseprimadelconcilioTridentinoavevaildritto diesaminare edapprovare coloro, che dovevano promuoversia’sacri

ordini,comesileggealtit. vi, c. vii,dellasinodo tenutaa'tempidel CardinalFarnese,stampatainMorrealenel1554,diecianniprima dellapubblicazionediquelconcilio.Secondolastessasinodotit.xi, c.Ili,avealafacoltàdivigilareall’osservanzade’giornifestivi.

EpelTIT. IV,c. VII,siconosceilsuodrittodispedirelepolizze perlicenzadicontrarrematrimonione’luoghiincuil’hagoduto, nonpertuttaladiocesi,con queste parole:A’u//uscuralonimctriUi- tìsetdioecesisaudeat mtplias benedicereaultubarrharesirtelicenliaar-

rhidiacottiinscriptis,ubieonsuevilpereumdempraestari;ubiauleta per arebipresbyleros autvicarium,quodnonnisiabeisdempraeslila.

DopoilconciliodiTrentodiquestefacoltànonglirestòchela seconda. Nella sinododiMontalto1652sess.v,c.i,inquestomudo siparladell’arcidiacoiio,edellasuaautorità:Archidiaconus presbyter

saecularis,noslraeecclesiaedignitas,obserraliomsfestorum curatagerii, et exinobeervanliaepetususqueadteriiamparlerà patiicipat:/acutainchoro adiclabulla(PauliHI)assignatumoblinel.Intantol’arcidiaconomor- realeseneiseguentitempi aveaapocoapocoripigliatolafacoltàdi darelepolizzeattestantilostatolìbero:esebbene nientesidica degliabusidiquestoarcidiacono;pure a16febbraio1782 nonsolo venneaprivarsidellagiurisdizione,dicuierarientratoinesercizio, maeziandiofuabolitalasuadignità.11titolodiarcidiaconosicon- cessealpiùanzianomonacodecano professo,senza preminenzadi sortaalcuna

;gliattigiurisdizionalifuronocondecretode’28di

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quelmesedichiaratiappartenersialvescovo,secondolospiritodella poliziaecclesiastica.

Anacefaleosi diguato secondo memòro.

DaquantoGnquibrevemente è stato esposto, chiarosivede,che in Sicilia, siccomepureinmoltealtrechiese,gliarcidiaconinon eb- beromailamaggioreautorità,comealtrove;dapoichè sesieccet- tua Siracusa,intuttelesiculodiocesinonfurono,chesecondadi- gnità,oterza,edallevolteanche quarta.Nellachiesasiracusana dovel’arcidiaconoerailprimo onoredopoilvescovo,ebbemeno giurisdizionedellealtre,mentre nessun foro aveva anche prima del

concilioTridentino,comeloavevanoquellidimoltechiesesiciliane.

Dopoquestoconcilio dapertuttofranoil'arcidiaconatorestòun sem- plicetitolod’onorecon poche prerogative, privoaflattoperòdigiu- risdizione,secondo quellochescrissero,e che pensavanoipadridi*

Trento.

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SlatooscurodeICautoritàdeirarcidiaconodiPalermo.

Malasciandodapartequestecoseunpocolontanedalnostro proposito,e solamente esposteper maggiore chiarezzadiquelloche saremo perdire,venghiamoall’arcidiaconodiPalermo,che princi- palmenteciinteressa.Pochenotizie,comesiè detto,abbiamodello statodellanostrachiesaprimadeiNormanni,nessunasull’autorità dogliarcidiaconi.RigenerataPalermodopol’espulsionedeiSaraceni sembra, che a somiglianzadellealtrechieseabbiaavutoun arcidia- cono. Intantoilprimononsicominciaavederechenelduodecimo secoloinoltrato.Ionon vogliodefinirel’autorità,dicuigodevaesso inqueitempi,comehafattoilValdes,mancandoidocumenticerti eparticolariappartenentiaquellaetà.Nècredo poterci aiutarel'a- nalogia,sapendosilevariazioniacuiandava soggetta alloranelle di- verse chieselagiurisdizionedegliarcidiaconi. Intantoilnostroscrittore non dubitòdiasserire,cheinqueitempif arcidiaconoeranellacit- tà,eperladiocesidiPalermolapiù cospicuaed autorevole per- sona dopoV arcivescovo.Essendo questaasserzionegratuitanon$a- 4

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rohlx!(legnanemmenodiessereriguardata;mollopiùchesioppone aldrittoconosciutoedapprovato del catUorr,chesemprehaavuto

ilprimo luogodopol'arcivescovonellanostra chiesada’ tempiimme- morabili.Nòòdapresumersi, chesenzaalcunostrepitogliarcidia- coniavrebberocedutoalcanlorc, se possedevano una voltalaprima dignità (I).

Autoritàdegliarcidiaconi raffrenaladalleconsuetudini diPalermo.

Malasciandoda partelecoseincerte,ctenendociaquelloche òcerto:ilpiùanticomonumento,chetrattadelleprerogativedegli arcidiaconidiPalermoèuncapitolodelleconsuetudinidellacittà nostra.Questoconsuetudinisonostatepubblicatevarievolteperle stampedopolaprimaedizionefattaperoperadiGiovanniNasonel li77,esonostateoggettodellostudiodeinostriantichigiurecon-

sulti,cheleillustraronoconcommentari.IlValdes volledinuovori- stampare quel capitolo,mainfelicementevilasciòcorreretantier- rori,chemifumestieriricercareleantiche edizioniper raccoglierne

ilsenso (2). Col soccorsodiquesteedizioniad onta dellamiatar- dità,che confessobenvolentieri,alcunecoseho vedutoinquelcon-

testo,cheilValdesnonvilesse,le (pialidamesicredonodiqual- chemomento.Alcontrario poi alcunecosecheeglisupponediavervi trovato

,ionon posso vedere ove sieno.Inforzadiquelleconsue- tudini,secondolui,l'arcidiaconoèunmagistrato municipale, con sua cancelleria,etuttoilrestocheegliscrisse, cheio nonsocono- scerecon(pialiparolevengasignificato.Intanto moltidicoloro, che hannologoratolavitanellostudiarelevecchienostrecostumanze

,

(t)Ioquinonvogliofaredoconfrontotraleduedignità

,comefect?il

Valdes,perchènnllagiova allamiacausa.

(2)Ecco unsaggio di principali errori: alla pag.44scrisseguaesii,invece diguaenonsii.Nellastessapaginalessegjrmnasiisinvecedigynaeeeis;fa- eiunl, invecediflunl.Edallapag.45in iudiciis, invece di induciis;concordaiU, invece diconredant.Perlequalimutazioninonsolo restaoffesoilsenso,ma soSirepurelagr.anunatica.

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nelleggerelescrittureanticheevenerande,nelcomprendereillin- guaggiodegliandatitempi, oraadattodisusato;cosìcredonodo- versispiegarequelcapitolo, compostodivarie ordinanzeemanatein tempitliversi:poichénessuno ignora, cheleconsuetudinidiPalermo comequelledellealtrecittàsicolesiandaronoformandoditempo

intempo(1).Alcune, principalmente quelledovesiparladipretore appartengonoalsecoloxiv,quellapartedovesiparlad’augustale, sembra,chesiapiùantica

;poichéquestamonetaeraincorsonel secoloXIII.Ciòintantononimpediscerheneitempi accennatisiensi scrittecose, cheeranoinvigoreancheinetàpiù rimuta.Oraquelle ordinanze suppongono, die l’arcidiacono abbia avutoilforocontenzioso pertrattarvilecausematrimonialiordinane tantum, cioècontuttele formegiudiziariedicitazionidilibello,diopposizioni,ctutt’altro chel’anticoritoammetteva,comemeglio spiegalastessaordinanza.

Cominciando da questo,tuttociòchesidiceinessaénegativo,di- rettoatrattenerelagiurisdizionedell’arcidiacononeilimiti,pernon eccederedallasuacompetenza,mescolandosidicoseche apparten- gonoallacuriadelpretore,enonallasua.Esopratuttoinquel capitolosivuolegarantiredagliattentatidell’arcidiaconolalibertà cdibenideicittadinidiPalermo,aOidatianticamentedainostriRe alcomune,dellequali coseeramoltogelosoilnostromagistrato municipale.Quindisidice,chel’arcidiaconononpuòprocederead

arrestisenzaisenentidellacuriadelpretore,echeiprigionide- vonoportarsialpalazzodelcomune.Esealcunoper manifesto adul- terioè condannatoalla frustaattornolamadrice chiesa, deve prendersi nelleforme,ecollecautelesopraespresse. Giudicavapurel’arcidia- conodelleingiurieverbali,cheoffendevanoglisponsaliedilmatri- monio,maquandoquestecransemplici,echepotevanosortirela lievepenacanonica,poichéquandoeranmiste,ononriguardavano ilmatrimonio, era dellacuriadelpretoregiudicarediesse.Apparte- nevaall’arcidiaeonodiconoscerelecausedeilegatipii,manonsi doveva giudicar dalla sua curiadi altraspeciedi legati.Neltrattarcau-

(t)SivedadiGregorioInlrodusione al drittopuUUco.

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SI'malrimoniali nonsiilovoaIcncrcontodelladote; neglialtrigiudizi non impacciarsidicauzioni

,masolopoteva esigeregiuramenti.

L’arcidiaconodovevagiudicaredelratto,esedopoilrattoseguiva

ilmatrimonio,dovevaegligiudicaredellavalidità; altrimentipoteva condannareilrapitoreadunamulta sceondoilproprio grado,da ap- plicarsiperòallarapitanonalsuoerario.Siimpedivadistendere pernessuncontolamanoallecaseedallarobade' cittadini:Domus cliameorum qui coram iptoUligant, sigillarenondebet,nec eliam pignora capere.Nonpotevafarpagare piùdiungranod’oroaitestimoni:

.1liligaiililiusrero pròquolibetteste recipifacialgranum unumauriet non plus.Lasuaprevisioneneidelittinon provatieradiuntari d’oro,chericevevacolnomediexculentac poculenta,oveleparti volevanodarlo:.Irchidiaconuspotestaceiperepròexculentisetpocur- lentisa partihus,sipartesipsaevoluerinl,quae exculentaetpoculenta uniustorelliaureisummamnon excedant.Quandolaprovaerasemi- pienapotevaavere sinoadunaugustalc.Intuttiglialtricasi,c principalmenteneldarelalicenzadicontrarreimatrimoni, non po- tevapercepirenemmeno unobolo,o per seopeisuoinotari:Pro dando autemlicentiasuper sponsatihusvelmairimoniis contrahendis,relprò sententiisquitniscumqueferendis, rei eliain latis, absolutnriis,reieondemna- toriisinter cires,nec non pròlibelloparli offerendo, niuildesxt petere VELreciPEREPERSE,VELSOTARWSSVOS,SEDGRATISDEBET£SV PROFERRE.Lequaliparoleilnostromagistratoforseintendevadoversi scriverealetterecubitalisopraogniluogodellecaseedullicioarci- diaconale,per levare all'arcidiaconolatentazionedistenderelesue manirapacisullesostanzedeicittadinidiPalermo sottoqualunque pretesto.EperricordareaU'arcidiaconolaragionepercuiscriveva quellaordinanza, ripeteva:che compelleredebetcondemnatumreuin per excomunicationem iuxta canonicassanctiones,autsioportuerit per invocationem brachii saecularis,necintromittalsederegalibusquae- stionibusadsuumofficiumnonspeclantibus.Siintendevanoper que- stionireali,comesoventesidicenelleconsuetudini

,lecausecivili c criminaliappartenentiallacuria del pretore.Per queste ragioni en- tranoaparlarelenostreconsuetudinidellacuria deU’arcidiacono,non

(34)

29 perchè, cornohacreduloilYaldc^,siaunmagislratomunicipale,ma pernoninvadereidrittidelmagislrato municipale.£c(x>ilvero sensodeltestodelleconsuetudiniperquanto riguarda l'arcidiacono, edeccoespostalasuagiurisdizionecoimonumentideisecolixiii eXIV.IononmiaccingoaconfutaretutteleasserzionidelValdes, lequalisvanisconoper sestesse

,noncitandoeglialcunaautorità persostenerle.

Meisecolozr C arcidiaconomenodelcantore,esoggettoal vescovo.

Sembracheneliv secolonon erano ancoraentratigliarcidiaconi

negli eccessi, incuifrapocolivedremodare:cnon soloallorala dignitàdelcantoreriputavasipiùdell’altra;maeziandioleentrate, mentrefacilmentepassavasida questo a quel grado. Così leggiamodi Matteo Fugardo ediMichelediPalma,iqualida arcidiaconi pas- saronoacantori.Everamentefuunacosamostruo.sa,quandole entraledeU’arcidiaconosuperaronoquelledelcantore,vederelase- condadignitàavermaggiorimezzidisostenereilsuo decoro,chela prima;percuisivedeano arcidiaconirifiutareilpassaggio a cantori.

Anziinquestotemponon sololeentratedell’arcidiacono,limitate dallaconsuetudinepalermitana,eranotenui,maeziandiolagiurisdi- zionepoco curata.NcH’anno1486fumestieri,cheAntonio Occhi- pintivicario generaledell’arcivescovo Pietrode Foix facesse conoscere, airettori,cappellanievicccappellanidelleparrocchie,e pretidella dioct'si,chenonpoles.scrounirealcunoinmatrimonio senzalepo- lizzedell’arcidiacono

;ilqualemandatol’arcidiaconodialloraGiovan Martinode Aitalefecepubblicaresolennemente, eredigerealtodi notarediquestapubblicazionea13giugnodiquell’anno.Perle qualiletterechiaroemergenon soloilpoco conto chesitenevaal- loradeiroiliciodell’arcidiacono,mache è assai lontanodalvero, quantoorasièpreteso

;cioèchelasua autoritàè esente dalla giu- risdizionedcH’urdinario,cheanziessaacquistava forzaperlelettere delmedesimo(1).

(I)LeletteredelvicarioOcchipinlicTatto aotarìlc qnicitatosonoinuu

(35)

30

Staloikllaqiwrisdizìonearcidiaconalenelsecoloxri.

Sinquisièvedutocomeìvescoviedilorovicariagevolavano

gliarcidiaconi,cncfacevano riconoscerel'autorità,mentreessisi contenevanoneilimiliprescritti,e rispettavanoilorosuperiori.Ma

sindalprincipiodelsecalodecimoscstocominciaronoiprelatidella nostra chiesa adovere spiegare maggior zelo per raffrenareÌloro abusi,

volumedell archiviogeneralecheporta la seguente epìgrafe: Scripturae cofUctae causae^atimverfentisinistamagnacuriaarchtep.fcl.urbisPan.itUer$jnect.

situi,etprocur. gen.ciusdrmurò.etconsortes aclores.etm*. D. MatheìonSla^

wpoliarchid,mai.pan.erti,eenvenium.Eccole,lettereintereccorrelle.

«Nos AntoniusOcchìpinlìilliistrìss.ae,rcveretulìss.dom.catti,de Koixar*

cijiep.panomi.reclorihus,cappellanis,vicecappellanìsccclesiarumparoclna- liom,etomnibusetsingulispreshyteriadioecesisnoslraepanormìtanaeprati- sofilihusetfutui'is,saluteinindomino. Quia adofficiumrev.archidiaconi ipei!- latetpertinet, etitasemperevititiolMcrvalum,quotidoro, archidiaconus, qui prò temporefuerit,cìus iuris fuitelosi,quod pròsubairlialionibus, et tlespon- aalionibusfaciendisintermatrimoniaconlrahcnlesinurbePanormietdìoecesl

fierideheantrectoribusstvccappellanisomniumparocbtaliumocclesiammdicUe

urbisetdioecesis,cedidaeetapotlìxacperipsumdom.arcbidiaconuiu,vel eius substitutospròsubarrbulìonc, etdesponsatione faciendaproutobservatum extitit,etestpublìcum:vobisrecloribus, seu capellanisdiclaruniccclesiarutu

|)arochialium,etomni culquevestrum,ofEciumparochialium ccele^iarum prae- tbctaruuiexereentibusdicimus,etexpressemandainus

,quatenusnondelK'alis aliquopaolo, aliquas personasmatrimoniumconlrahcnlessubarrbare seudespon- sare, nisì prìiishabitaetporrectafucrìlfobis,tea cuilil>ct,cedalaliveapo*

dixapraedicta,factaperdicium arcbidiaconumseucinssuhstitulossubpoena exeomunicationis, etunciarumcentnro,quarum unaparsmoragmatimaiorìspanor- miiaiiacecclesiaccunaenostrae,rcliquumeideiudom.orebidiaronoappltcari vclimus,etilaexnuncvo$monemus,clcuibbet veslrum prò primo, socundu, aclertio|H>renloriolemiiiic,utmioimetlcl>ealiscontrovenire,velcoiilxarium superpruemissis faccrc:etcircapraeiuissasingulaqueinbissupradicUsvobis mandumus,otaliassecusfeccritis,etexcoraunicationis scolentiametpoenam prawlìctamipsofactoincurralis,velcontraveniens incurrat. In cuiusreitcstimo- iiiumpraes.fierifecimus per notarìuni JacobuiuVannisiummag.noi.curìac ar>

ebiep. felicis «rliisPanumiidei18maii2indicl.l48G.

AntoniusViucenlius

vidilGerardiisMariusJudexm.

(36)

31 equestoliportòadinsorgereeontroilpropriopastore.Iprelati di questametropoliad esempiodimoltialtrivescoviavevano richiamato asetuttoilpropriodritto,nonlasciandoagliarcidiaconialtropo- tereche quellodiesaminaregliordinandi

,curarel’osservanzadei giornifestivi,efarelepolizzeattestantilalibertàdicolorochecon-

traggonomatrimonio.Nel1503non contentodiquesto l'arcidiacono Candela, volendoforsefarriviverealcunadelleantiche,maproscritte costumanze, ebbel’ardire dichiamareingiudiziol’arcivescovoPatemò davantiilgiudicedellaMonarchia.Maquestodichiaròvanelepre- tesedelCandelaassolvendoeliberandol’arcivescovo, ed obbligando l'arcidiaconoacontentarsidiquantoavevano godutoisuoiprede- cessoriFedericocGiovan MartinoVitale (1).

Gli arcidiaconitimnttranologgetiiaWarcivescovo.

Dopoquestasentenzasembra chegliarcidiaconisiensifattiobbe-

dienti alprelato, percuil’arcivescovoOttavianoPreconio, a preghiera drll'arcidiacono,nel1566richiamò aH'osscrvanzalasentenza suddetta, edimposepenadionzecinquantaaitrasgressoricon sueletteredi quell'anno (2).Perlaqual cosasempre megliosiconfermacolfatto

(I)Daltenore diquestasenteniasivette,che nonful'arcivescovo,che attaeeùrsrcidìacono,comecredeilVaidcs,mal'arcidiaconospiegò alcune pre- tesecontrolarcivescoTO, dalle quali questovenneliberato giusta le parole della sentenza,chenoirapportiamosenzaerrori.

«Illustriss.etpntensdomine Provisumex predictisperrcvcreo.do- minum indicemcumconsiliomagnaeregiae curiae,quoddietns revercndiss'unus dom. Archiepiscopnsconventus, a eompetitione praedicta absolvatnr et lihcretur, prout rumabsolvimus,etpenilusliberamos; stantetamendictorev. actoriin possessionecxaminandiclericosordinandostaminorbe,qnimindioecesi,ae etiampracstandilirentiamsubarrhandi,etrccipiendifldeinssinnes,necnonin- ilìeendiferias;etextraurlu-mindioecesi,etiamezercendicaqnac consuetum esteiercercatemporequondamFederici Vitalisetdom.Joannis MartiniVi- talis,citraexproccssuveriCcandis.Expcns'isbineindecompensatis.Pronun- tiataFanomiidieprimofebruariiCindict.1 .'>03».

('2)IIValdes suppone, cheilvescovodiedequestesue lettereperordine

(37)

32

quello,cheècertoindritto,che l'autoritàdell'arcidiacono eradi- pendenteda quella del Tescovo.

L’arcidiaconospogKalodi giurisdizionedalconcilioTridentino.

Inquestitempivenivansiariceveretranoiidecretidelsacro- santoconciliodiTrento.Sierano mossialcunidubbida principio

,

sequestoconciliodoveva pubblicarsiinSiciliaper quello,che con- tenevacontroiprivilegidellanazione.1ministriregigiudicarono opportuno consultareilRe,ilqualeordinò dipubblicarsi,salvii drittidellacorona.Grandissimogiubilo,comesiè detto, ebberotutti

ibuoniperlapubblicazionediquelconcilio,incuisivenivanoa proscriveregliabusiintrodottineitempibarbari,ed immediatamente, e,conuniversaleconsensosiabbracciò inSiciliaquellaparte,che spogliavagliarcidiaconidellegiurisdizioniusurpate,cheappartene- vanoaivescovididritto.Tuttelesiculcdiocesi,giustalospirito elaletteradelTridentinoriconobberonegliarcidiaconiquellefa-

di'lgoverno.Iononso, pcrrlic eglinon pubblicòquest'ordinedell' autoritàgo- vernante.Alcontrariosiv«lcdalle stesse lettere,ebeilvescovolesciolsea pivghieradellarcidiacono,cper ragioniche degnamente muovevanoilsuoani- mo.\oitrascriviamoqueste letterepurgatedaivariemende.

«Supplicato nobis pròparte dicti rcv.dom.arehidiaconiquatenuspracìn- scrtam sontentiainexequietobscrvari facercdignaremur; quasupplicationc iuri niiaper nosadmissa,stantibusmaxime nonnuUisrespectibusanimumnostrum dignemoventibus,tenorepracsentiumvobis etvestrnmcnilibetdicimus,com- mittimus et exprcssemaodomus, quatenuspraeinserlam sententiam etomniaet singulaineacontentaexequamini,etobservetis,ac excqui,etobservare,per qiios debet, faciatis, iuxta eins tenorem, et contìnentiam et plenioreinadimp., nec siTus agatis, aut agerc pennittatis occasione aliqua, sive cauta, etpraemista curaelTecluexequamini, nullo alio a nobis expectatomonitu,necconsulta,nec prai^entiumrevocationera,aut contrariumexequendo,nisifueritabsoluta parte citataetaudila,iuxtaregnicapitnlum.Cautia contrario,sipoenaniunc.liO cameracarcliirpiscopaliapplicandamcupitis evitare.ExurbefeliciPanormidie 27maii9indict.15fi6

FraterOctaviannsArcbiepiscopus Panomiitanns

viditCalonionerius,

C.PetrusSeveriusMag.Not.«

(38)

33

colta,chenonsiopponevanoaidrittideivescovi ,egeneralmente V arcidiaconatovenneariguardarsicome untitolodidignità.L’ar- cidiaconodiPalermoviddeanch’eglilanecessitàdirinunziarealle altresuepretese,mapensò potere ritenerelasolafacoltàdi farele polizzeper coloro,che devonocontrarrematrimonio.

L’ arcidiaconodomandadiesigeretl.210 per ogni matrimonw, eecetluali ipoveri.

EraalloraarcidiaconoSalvadoreCompagnone,ilqualevedendosi spogliatodi tuttoquantoeranosolitipercepireisuoipredecessorigiu-

sta leconsuetudini diPalermo,domandòcon sua supplica, cheglive- nisseconcessodiesigereduetariediecigranaperognimatrimo-

nio,sommadiscreta,dalpagamentodellaqualevenivano esentatii poveri (i).Equiè da notarsi,chelasigniGcazionedellaparola povero è diversada quelladimendico, pezzente, accattone,miserabile.Pau- peresinlatinosidicevano coloro,cuieralpaurares;ocomespiega Vaironeparva pecunia; ocomeadaltripiacqueaparvolari.In vero poverinellapresente materianon possono intendersiquelli,chevanno senzatettoeprivid'ognicosa

,dimandandodiportainporta;co- storononpensanocertamenteaffattoacontrarrematrimonio.Qui per poveridevono intendersi coloro,iqualiinun giornoguadagnano per sostentarsi nella giornata, epagandoall’arcidiaconoqueidueta- riediecigrana,cheallorasipretendevano,doveanomancareper quelgiornodelnecessarioalvitto.Nonsiparladiquello,che pre- tesepoil’arcidiacono,dicuiragioneremo appresso.Quindi secondo ladomandadelCompagnoneeranoesentidalpagamentogliarti- giani,iservi,ivillici,insommatutticolorochesichiamano gior- natieri,prividibenistabili,c senza capitale,od impiego lucroso

,

perlequalicose segliconcessequestadiscretaentrata. Quello che inprincipioparve discreto cominciò ad essere pesante, poiché èdif-

(1)Questasupplica delCompagnoneèapetsoallegatanelprocesso conlro l'arcidiaconoStaropoli,dicuidanoisoventesibmenaione.

5

(39)

3i

liciteditenereafreno, chiuna volta ha guatatolamonetadialtri.

Lapovertàaiinterpetravanonsecondoilverosensocanonico,ma comepiacevaaiministridell’arcidiacono,o adirmeglio acoloro chetenevanoinaffittociò,cheeglipercepiva.

Si proibiscealtarcidiaconodifarelepolissedistalolibero.

Mosso dunquedaipubbliciclamoriilvicarioinsedevacante Luigi deAmatoa18 aprile1369permeizodiBaldassareRegioerario 0aulariodellacuriaarcivescovileingiunsea SilvestroPrescimone, chelocavadall'arcidiaconoildritto difare lepolizze (1),dinon più spedirelicenzedimatrimoniconpagamentoosenza, essendo ciù contrarioaldecretodelTridentinodereformaiionematrimonii,dicui

egliera obbligatovigilaresull’osservanza (2).Dopoquestaingiun- zionevennecolfattoabolitalapretesagiurisdizionearcidiaconalc

,

cdiparrochidiPalermo cominciarono a celebrareimatrimonicolle semplici formalitàvolutedalTridentino,senzaquellasoverchieria dellepolizzedell’arcidiacono,colsolopermesso dellacuriaarcive- scovile.Qui è da osservarsi che questosantissimoconciliovolendo

(1)QuestosiricsTsdaitestimoniesaminaliper contodiFrancescoBisso, ledi cui drjiosiaionisonoinseritenelprocesso,più volte citato, delloSuropoli.

(2)Questoattod'ingiunzionefuprodottodaiparrochi,e sindacodiPa- lermonellacausa contro l’arcidiaconoStaropoli,ed ùtrascrittonelprocesso, comequi siegne.

«Die18apr.12ind.15G9.

Exproviaione et votoadmodumrev.dom. D.AloysiideAmatovie.gen.

sedevacanteFan.iniunctum pariter fuit et est,invimpraesentia iniunclionis etmandali,referenteBaldassareRegio,lierariocur.Arebiep.f.n.Pan.,rev.

SilvestroPrcxìmoneolfic.rev.arcliid.administranti

;quateousdecelerò etex nuncinanteasubpomasuspenlioni indivinis,neaudeat, nccpraesumatexpe- dire,necamplinedel licentiam incelebralioncmatrìm.praelextucuiuvispe- cuniariae solutionis, rei sine, impertitam:qnandoquidemindecretoderr/òrma- lionemalrimemìinsancto concilioTrid. edito nullapecnniarumsolutio pcrmit- tilnr,etboc exofficiopastorali,etpròexeculioneetobsenanliadictisacri conciliiTrid.Undeetc. u.

(40)

35 assicurarelostatodeimatrimoniintuttol’orbecattolico,ctroncare tuttigliabusi,cheper loinnanziavevanoluogo;prescrisseuna forma sempliceedinsiemevalidissimaalevaregl'incovenienti, obbli- gandotutticolorochevoglionocontrarrea presentarsidirettamente alproprioparroco,edinsuapresenzaediduetestimonicompirsi laformalitàdel contrattosacramentale,senzaaltro.Con dàdue cose volleroottenereque*sapientissimipadri;primodirendercertoil matrimonio,e potersi provare, sempre chesivolesse,lasua esistenza;

ononfosselecitoad alcunadelleparti,duranteilprimo matrimo- niocontrame unsecondo, adulterino c nullo; poi d'allontanareledif- ficoltàinutili,togliendoformalitàsenzaoggetto,per esserefacileai poveriilcontrarrematrimonio,cnon restarenellostatodiper- dizioneper non potereoccorrereallespese.Questisantissimiordini dalcelebredecretodereformationemalnmonti emanato da quel gran conciliofuronosubitoabbracciaticonsommoconsenso dellachiesa universale,c messiine.sccuzioneper tuttol’orbecattolico,senzaec-

cezione,ed a questi alludevailvicariodeAmato quandoproibìal- r arcidiaconodispedirelepolizze.

lAlleresumtliiteottenutedaiC arcidiacono perripigliareildritto degliattidistatolibero.

MailCompagnonechenonvolevafinire cosìquel negozio,scrisse aRomapigliandolacosaperunaltroverso.Egliespose,chees- sendoinpossessodispedirelepolizzepeimatrimoni dacontrarsi con percepirepiccoliemolumentida’soliricchi,sieradisturbato dalsuo possesso sottoilcolore,chelaspedizioneditalipolizze eracontrariaaldecretodelConciliosess.xxiv,c.21,colqualesi abolivailforodegliarcidiaconi.Rispose lacongregazionede’car- dinaliinterpretidelconcilio,che quel decretononostava,manon i.sciolscroladifficoltà,che questoerafarecontroquantosidispo- neva nel decreto de reformatione matrimonii, pel qualeilvicarioDe Amatoingiunseall'arcidiaconodiastenersidalformare polizze.Del

restoipadridiquellacongregazionealtrononfecero,cherimel-

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